Il Mondo: Un inverno con sempre meno ghiaccio marino in Antartide. Comincia un sinodo che affronta il futuro della chiesa cattolica.

Internazionale Internazionale 10/4/23 - Episode Page - 20m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Giulia Zoli e questo è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo del ghiaccio in Antartide ed il sinodo dei Vescovi e poi del disastro del Vaillant e di un disco.

È mercoledì 4 ottobre 2023.

C'è una parte di me che è scientificamente interessata in quello che sta succedendo,

come che è un lavoro qui.

Questo è completamente separato da un'altra parte, che è il cittadino del mondo.

Che dice che questo è davvero sciocco e che non è buono.

Non è buona notazione per il sistema.

E non solo il sistema antartico, ma per il sistema globale.

Secondo i dati preliminari, il 10 settembre, la bancheza antartica ha toccato la sua estensione massima invernale.

Ricordiamo che l'Antartica è un periodo in cui i ghiacci potrebbero scomparire molto più rapidamente di quanto previsto finora.

Ne parliamo con Gabriele Grescente, editor di Ambiente di Internazionale.

Secondo i dati preliminari, il 10 settembre, la bancheza antartica ha toccato la sua estensione massima invernale.

Ricordiamo che l'Antartica si trova nell'emisfera australe, quindi le stagioni sono invertite rispetto al nostro.

Quindi la piattaforma di ghiaccio che circonda il continente antartico si estende durante l'inverno,

quando l'acqua congela e poi si scioglie durante l'estate, quando il ghiaccio torna a ridursi.

Quest'anno l'estensione massima è stata sensibilmente inferiore rispetto alla media degli anni precedenti.

Quindi non ha superato i 17 milioni di chilometri quadrati che è 1,75 milioni di chilometri quadrati

meno della media stationale e addirittura un milione in meno rispetto al precedente record negativo,

che è un'area grande come due volte la Spagna per dare un'idea.

Quindi veramente uno stacco notevole rispetto all'andamento degli anni precedenti.

Gli scienziati oltre che preoccupati sono anche sorpresi da questa anomalia, perché?

Perché nonostante sia intuitivo che con il cambiamento climatico i ghiacci dei poli si sciolgano

e i ghiacci dell'antartico erano rimasti relativamente stabili fino a pochi anni fa,

al contrario di quelli dell'arte e del polo nord che invece sono stabilmente in calo da decenni,

anche quest'anno hanno toccato una delle estensioni estive più basse della loro storia.

Questo perché finora il continente antartico era rimasto relativamente isolato

agli effetti del cambiamento climatico, perché i suoi ghiacci non dipendevano tanto dalla temperatura

delle acque circostanti, ma dalla temperatura e dall'andamento dei venti che seguivano

una loro logica staccata del resto del sistema atmosferico, soprattutto perché il continente antartico

è circondato da una corrente circumpolare antartica che forma un anello intorno al continente

e alloisola dalla circolazione oceanica dei mare circostanti.

Quindi quali spiegazioni ci sono dati liscianziati per questa forte diminuzione?

La differenza è così grande che sicuramente possono aver influito anche fattori episodici legati

a questo anno come per esempio una variazione dei venti o delle correnti che può aver spostato

lontano dalle coste, grosse quantità di ghiacci, oppure agli effetti del nigno,

che è un fenomeno atmosferico che si ripete ogni 2-3 anni e che quest'anno è appena cominciato

e si annuncia più intenso del solito e provoca il riscaldamento delle acque oceaniche.

La parte principale della responsabilità è quasi sicuramente dovuta al cambiamento climatico

che negli ultimi anni ha subito un'accelerazione inquietante anche in tutti gli altri indicatori

che gli scienziati stanno osservando.

La temperatura dei mare di tutto il mondo nei mesi scorsi aveva infranto un record dietro l'altro

e già quest'anno l'estensione minima dei ghiacci a febbraio aveva toccato un record negativo

e il tasso di congelamento delle acque è rallentato lodevolmente.

Alcuni scienziati quindi temono che il riscaldamento climatico abbia superato la soglia

oltre la quale il sistema di isolamento dell'antartide non funziona più

e quindi il continente si è esposto agli stessi effetti che si stanno vedendo nel resto del pianeta.

Questo potrebbe significare che le previsioni che sono state fatte finora sull'andamento,

del riscaldamento nel minantartide siano molto sottoalutate,

quindi che entro il 2040 già durante l'estate il ghiaccio galleggiante,

cioè la banchisa intorno alle cose dell'antartide possa non essere più presente.

E se il ghiaccio marino continuerà a diminuire quali saranno le conseguenze per l'antartide?

Beh, le conseguenze per l'ecosistema antartico che è estremamente delicato saranno terribili,

gran parte delle specie animali che vivono nel continente dipendono dalla stabilità della banchisa

per la loro sopravvivenza sia per procacciarsi il cibo sia per la riproduzione.

L'anno scorso già quattro colonie di pinguini imperatore hanno perso

tutti i loro pulcini perché il ghiaccio si è rotto prima che questi pulcini fossero in grado di notare,

quindi migliaia di pulcini sono annegati, queste colonie hanno di fatto perso una generazione.

Se questo continuasse entro il 2100 questi animali potrebbero essere completamente stinti.

E le conseguenze per il pianeta?

La riduzione dei ghiacci marini avrebbe effetti su tutto il sistema terra,

prima di tutto perché il ghiaccio essendo bianco riflette gran parte della luce solare

contribuisce a dissipare parte del calore che arriva dallo spazio.

L'acqua marina essendo più scura assorbe una parte molto superiore di questo calore

e quindi questo porterebbe a un'accelerazione del riscaldamento della regione e poi del resto del pianeta.

In secondo luogo perché questo era l'effetto di accelerare l'innalzamento del livello dei mari

in tutto il mondo che ricordiamo, lo scioglimento della banchita non avrà un effetto notevole

perché essendo ghiaccio gandeggiante non influisce sul volume dell'acqua circostante.

Ma la banchisa ha il ruolo di tenere fermi i ghiacciai che si trovano sulla terra ferma dell'antartite

e che senza questo freno naturale cominceranno a scivolare molto più rapidamente verso il mare

e questo invece avrà un effetto perché questi ghiacciai adesso poggiano sulla terra ferma

e se dovessero scivolare in acqua invece aumenterebbero il volume delle acque globali.

Dato che la quantità di ghiaccio che si trova sulla terra ferma antartica è enorme

ovviamente questo avrà un effetto notevole.

Il ghiacciai dweetsch è il più grande del continente da solo,

potrebbe provocare un innalzamento di oltre 60 centimetri

e secondo alcuni studi è già entrato in una fase irreversibile di destabilizzazione

perché la piattaforma di ghiaccio marino che lo tiene fermo ormai è destabilizzata

e non può più essere ripristinata.

Grazie Gabriele Crescente.

Grazie a voi.

Il fotografo e videomaker Pierpaolo Mittica racconta il video che è realizzato per il sito d'internazionale.

Alle 22.39 del 9 ottobre 1963, 60 anni fa,

una frana enorme si staccò dal Montetoc e cadde nel bacino artificiale creato dalla diga del vaiont,

provocando un'onda che superò di 250 metri la diga radendo al suolo longarone e diversi paesi limitrofi.

La tragedia del vaiont fu un disastro annunciato, fondato come spesso accade sulla vidità e il denaro.

Progettisti dirigenti occultarono le prove della frana in atto,

guidati dall'interesse economico in totale spregio della vita umana.

Un crimine perché tutti sapevano e nessuno fece niente,

soprattutto lo stato che doveva controllare.

Tutto questo è stato il vaiont, una strage, un'ingiustizia e ancora più l'umiliazione che per 60 anni i superstiti

si sono portati dentro insieme al dolore dei loro morti, 1910 vittime.

In occasione dei 60 anni dalla tragedia del vaiont, sono andato a intervistare Giuseppe Vazza,

uno dei pochi sopravvissuti a quella tragica notte, oggi 90enne.

All'epoca abitava Codissago, uno dei paesi spazzati via dall'Onda.

Quella notte ha perso la madre, mai più ritrovata, e 14 familiari.

Nel video che ho realizzato per Internazionale e che potete vedere da oggi sul sito,

c'è un racconto sconvolgente ed emozionante di quello che ha vissuto in quei giorni

e la denuncia dell'ingiustizia subita negli anni successivi.

Ci sono 700 milioni di donne cattoliche nel mondo ed è ora che la Chiesa comincia ad ascoltarle.

Kate McElwee, la direttrice della Women's Ordination Conference,

un'organizzazione statunitense che si batte per i sacerdozzi o femminile,

commenta così il sinodo Devescovi che si apre oggi in Roma.

Nei giorni scorsi si è discusso di alcune novità introdotte dal Papa Francesco

nei lavori dell'Assemblea Devescovi, in particolare il diritto di voto dato

per la prima volta alle donne e la presenza dei laici.

Mentre su alcuni temi Bergoglio sfida l'opposizione interna,

immaginando una Chiesa più inclusiva,

su altri la posizione del Vaticano resta di netta chiusura, come sull'abborto e sul fine vita.

Parliamo del sinodo e dei suoi possibili effetti sulla Chiesa

con Stefania Mascetti, editor di Europa di Internazionale.

Dal 4 al 29 ottobre si svolge in Vaticano il sinodo Devescovi,

che è un'istituzione permanente della Chiesa cattolica,

istituita nel 1965 da Paolo VI dopo la fine del Concilio Vaticano II.

L'inorma si riunisce mondalità o è una assenbrea ordinaria che viene convocata più o meno ogni tre anni,

può essere, se non straordinaria, se bisogna discutere di questioni urgenti, di interesse generale,

oppure può essere relativa a una specifica area geografica.

Il Papa comunque la può convocare in modalità unico,

un valore solo consultivo, quindi non vincolante,

anche se, alla fine, il Papa può prendere spunto dalle decisioni, dalle conclusioni del sinodo

per pubblicare una esortazione o un documento.

Papa Francesco ha dedicato l'appuntamento alla sinodalità,

nel senso di un cammino comune per avviare una discussione e ridefinire la vita della Chiesa stessa.

Partecipano 465 persone tra cardinali, vescovi, religiosi, laici.

365, Papa incluso, hanno diritto di voto,

ma soprattutto è molto importante la componente laica,

di 96 persone e di donne, 54,

che avranno per la prima volta anche diritto di voto sul documento finale.

Tra l'altro, anche al vertice del sinodo tra i presidenti e i segretari,

ci sono delle donne di cui una anche laica.

Molti vaticanisti pensano che questo sarà un sinodo particolarmente importante per il vaticano,

addirittura qualcuno parla di portata storica. Perché c'è questa sensazione?

Sì, secondo alcuni, si tratta di una portata storica,

ma in realtà è già dalla sua preparazione che si vedono le novità.

Infatti, per la prima volta sono stati coinvolti per due anni i fedeli di tutto il mondo.

Le mondale ha definita una forma di democrazia partecipativa.

Ogni diocesi ha coinvolto dal basso, quindi per rocche, movimenti,

università, ordini religiosi.

È stata dato vita a dibattiti a livelli nazionali,

per poi portare un documento in fase continentale e poi comune universale.

Quindi sicuramente è un sinodo che riguarda la vita interna della Chiesa,

ma la consultazione dei laici e la loro partecipazione ai lavori risponde al tentativo di Bergoglio

di combattere quello che secondo lui è il male principale della Chiesa, cioè i clericalismo,

cioè mettere di nuovo i laici al centro della Chiesa e della discussione sulla vita della Chiesa.

Infatti, il documento che alla base dei lavori del sinodo contiene le sintesi dei lavori

delle Chiesa e dei cinque continenti.

E, fondamentalmente, si può dire che alla base di tutto c'è la richiesta di una maggiore inclusività,

inclusione, quindi, delle popolazioni indigene, dei poveri, delle famiglie con genitori single,

di persone del GBT, delle donne, dei divorziati.

Tutte le assemblee continentali hanno chiesto, quindi, di affrontare l'inclusione

di tutto il popolo alla vita della Chiesa.

Per quanto riguarda, per esempio, le donne, viene precisamente chiesta

la loro partecipazione al governo, i processi decisionali, ai ministeri a tutti i livelli,

soprattutto creando strutture che non lasciano queste dichiarazioni solo un'aspirazione.

E questo potrebbe essere almeno, per esempio, il segnale dell'apertura, almeno, un diaconato femminile.

Secondo alcuni, queste scelte fanno parte di una rivoluzione silenziosa portata avanti dal Papa.

Ma queste aperture, quanto sono sostenute all'interno delle gerarchie vaticane?

Beh, il Papa fin da subito, quasi, ha affrontato varie critiche interne.

Ultimamente, in particolare, gli vengono rivolte da fronti anche opposti,

per esempio dai cattolici conservatori statunitensi,

ma anche dalla conferenza episcopale tedesca che, invece, richiederebbe scelte più radicali.

Comunque, il segnale più forte è arrivato proprio alla vigilia del Sinodo,

quando cinque cardinali conservatori hanno riproposto i loro dubbi, dubbia, in latino,

già proposti a luglio, ai quali già il Papa aveva risposto,

ma non ritenendosi i soddisfatti li hanno ripubblicati

e gli hanno chiesto di chiarire l'insegnamento della Chiesa su cinque punti.

In particolare due sono quelli che hanno fatto più discutere

e sono la questione della benedizione delle coppie omosessuali

e quella dell'ordinazione delle donne alle sacerdozio.

E riguardo la prima questione, secondo il Papa, c'è una prudenza pastorale

in cui la sacerdote, diciamo, dovrebbe discernere se dare una forma di benedizione alla coppia

senza che questo sia riconosciuto come un matrimonio

che per la Chiesa è sempre soltanto quello tra un uomo e una donna.

Per quanto riguarda l'ordinazione femminile, invece ha semplicemente risposto

che sulla questione non ci sono questioni dogmatiche,

ma è una dottrina sulla quale si può andare più a fondo

e che potrebbe quindi manifestare nuove aperture.

Su queste questioni le posizioni di Bergoglio sembrano effettivamente più morbide.

Quali sono gli ambiti dove invece la linea del vaticano resta di netta chiusura

dove non c'è spazio per una discussione ancora?

Temi come l'insegnamento della Chiesa sull'aborto, la contraccezione, il divorzio,

i divorziati risposati, temi che sono stati sollevati in alcune diocesi,

ma non si è trovata una posizione comune e comunque vero similmente

non troveranno posto nella discussione durante il sinodo.

Si parlerebbe in qualche modo dell'ambiente e della crisi climatica?

La questione ecologica sta molto a cuore Papa Francesco,

tanto che nel 2015 aveva già pubblicato la prima enciclica.

Il 4 ottobre, primo giorno del sinodo e anche giornata dedicata a Francesco D'Assisi,

ha annunciato che sarà pubblicata un seguito di questa enciclica

in cui probabilmente ribadirà il legame stretto tra l'azione umana

e la crisi climatica che è al centro della prima enciclica

e che quindi dovrebbe aggiornare gli insegnamenti della Chiesa

in materia della difesa dell'ambiente, richiamando l'azione individuale

e nazionale alla difesa del pianeta e della casa comune.

Abbiamo detto che questo sinodo si apre oggi,

ma quanto può cambiare un sinodo? Può essere davvero un momento di svolta?

Chiaramente non sarà dall'oggi al domani,

ancora si stanno applicando le decisioni del Concilio Baticano II,

comunque sono previsti i determini di applicazione.

La vera rivoluzione forse è avvenuta il giorno

e le inaugurazioni del sinodo sono stati ufficialmente nominati

i 21 nuovi cardinali che faranno parte del Collegio Cardinalizio.

Con queste nuove nomini, il Collegio Cardinalizio si sposta molto,

aumenta la presenza dei paesi del sud del mondo,

dei paesi emergenti e diminuisce il peso degli europei.

In particolare aumenta il peso dei cardinali asiatici

che faranno parte del nuovo conclave.

Quindi in un certo senso il barri centro si sposta

che cambia l'equilibrio del conclave meno Europa e meno Curia.

Grazie a Stefania Mascetti. Grazie a voi.

Il disco della settimana è consigliato da Alberto Notar Bartolo,

vice direttore di Internazionale.

Fresco Reduce dal Festival di Internazionale a Ferrara

mi fa piacere segnare un album che ruoto intorno a quello che probabilmente

è il più famoso musicista della storia della città,

Girolamo Frescobaldi, nato a Ferrara nel 1583 e morto a Roma nel 1643.

In quel periodo era normale che i musicisti si spostassero

da una città e da una corte all'altra,

cercando condizioni professionali ed economiche, sempre migliori.

Quello che invece ancora non conosciamo bene è il viaggio che faceva la loro musica.

Per esempio il lavoro di Frescobaldi è stato fondamentale

nello sviluppo della musica del 600, soprattutto quella per tastiera,

ma non sappiamo bene come si è diffuso in giro per l'Italia.

È questo che rende speciale l'ultimo album del clavicembalista Francesco Corti

che ci fa ascoltare molti pezzi di Frescobaldi

e altri di autori dell'Italia del Sud decisamente meno famosi,

ma che subivano chiaramente l'influenza del grande musicista Ferrara.

Francesco Corti, Frescobaldi and the South.

Dalla redazione di Internazionale per oggi è tutto.

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Secondo i dati preliminari del National snow and ice data center,
l’estensione del ghiaccio marino in Antartide non era mai stata così bassa alla fine dell’inverno come quest’anno. Oggi si apre in Vaticano il sinodo dei vescovi e per la prima volta parteciperanno donne e laici con diritto di voto.

CON
Gabriele Crescente, editor di ambiente di Internazionale
Stefania Mascetti, editor di Europa di internazionale
LINK
Antartide: https://www.pbs.org/video/at-the-extreme-1691699015/

Video sinodo: https://fr.finance.yahoo.com/actualites/vatican-femmes-la%C3%AFcs-vont-pouvoir-125412958.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuZ29vZ2xlLmNvbS8&guce_referrer_sig=AQAAAM5LXUblnq01zCbCT_FEuHYF0rSWIV8kRMVpjwfTUZ6PwaNLERRnhGtvS1sraQ9WvQRePBeuNjZxgIgR9_M2-akAJIH7J-soOyFjbeBS-oa1j_3gPJPSCirh6Q7ZJ0bzjQPL6H0FHgFU92nNJ6cPsccjTNoq4xsWaSpLROn09K_3

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.