Il Mondo: Quanto è a rischio il sistema bancario. Cos’è la carne sintetica.
Internazionale 4/3/23 - Episode Page - 27m - PDF Transcript
Dalla redazione di Internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Zoli e questo
è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.
Oggi vi parleremo di crisi bancarie e del futuro del cibo, e poi di un articolo del
nuovo numero di Internazionale e di un documentario.
È l'unedì 3 aprile 2023.
C'è un'annonza di una grande portata, per le due banche concernate, c'è anche un'annonza
di una grande portata per la stabilità della plazionazione in Suisse, c'è un'annonza
di una grande portata per le privi, le entreprise che hanno bisogno di questa liquidità e di un
accetto nel sistema bancaire, e c'è ovviamente anche un'annonza di una grande portata per
la stabilità della plazionazione internazionale.
Un'annonza importantissima per la stabilità della finanza internazionale.
Così, il Presidente della Confederazione Svizzera, Alain Berset, ha definito l'accordo
in base al quale UBS, la più grande banca svizzera, ha comprato la sua principale rivale,
Credit Suisse, per evitare che fallisse.
Dopo le turbulenze delle scorse settimane, il peggio sembra passato per il settore bancario.
Negli Stati Uniti, l'intervento del governo ha evitato che il fallimento della Silicon
Valley Bank e della Signature Bank contagiassero l'intero sistema.
In Svizzera, il Credit Suisse dopo un crollo improvviso è stato acquisito da UBS in tempi
rapidissimi.
I timori per una nuova crisi bancaria globale insomma sembrano placati.
Ma secondo il Wall Street Journal c'è un'altra possibilità, che il modello di crisi a cui
eravamo abituati, caratterizzato da crolli rovinosi e rapidissimi, a partenga al passato
e che si stia facendo strada un nuovo modello, quello della crisi slow motion, come la chiama
il quotidiano di Wall Street, cioè una crisi a bassa intensità che ero del sistema lentamente.
Ne parliamo con Alessandro Lubello, editor di economia di internazionale.
Prima c'è stato il crollo della Silicon Valley Bank il 10 marzo, una settimana dopo il
crollo della Credit Suisse in Svizzera.
Effettivamente in seguito non ci sono stati altri grossi episodi, si potrebbe essere tentati
di dire che si è trattato sì di due scossoni importanti, ma che tutto è stato gradualmente
riassorbito e quindi che si può tornare grosso modo a una vita normale.
Questo però non è del tutto vero, le cause che hanno prodotto questi scossoni sono ancora
lì, non sono state rimosse e potrebbero nel tempo causare altri problemi.
Questa particolare crisi bancaria è una crisi che potrebbe essere diluita nel tempo a bassa
tensione e quindi ne sentiremo ancora a parlare.
Nel 2008 o ancora prima negli anni 90 con i tigri asiati che ho negli anni 80, tutti
i grossi crolli della borsa, i problemi bancari erano violenti e improvvisi e nell'arco di
poche ore, di pochi giorni portavano alla distruzione di patrimoni e subito dopo si
partiva con nuove regole con riformi.
In questo caso non c'è stato tutto questo anche perché ci sono stati interventi abbastanza
pronti e per il momento pare efficaci.
Ma i problemi che ci sono sotto stanno ancora lì.
Quali sono i fattori di crisi che sono emersi in queste due occasioni e che potrebbero ripresentarsi
in futuro?
Negli Stati Uniti, diciamo dove è partito tutto, c'è innanzitutto un problema legato
alla gestione delle banche, questo squilibrio tra gli investimenti che hanno fatto le
banche e il comportamento dei depositanti, dei clienti che hanno cominciato a reclamare
i loro soldi, nel caso della Silicon Valley Bank c'era un'enorme quantità di risorse
investite in questi titoli di Stato o comunque obbligazioni a lungo termine e a tasso fisso
che con il rialzo dei tasse di interesse si sono in teoria svalutate, cioè in bilancio
questi titoli sono ancora registrati a loro valore nominale, ma se una banca dovesse venderli
incasserebbe molto meno perché gli altri operatori, i potenziari acquirenti, possono
acquistare gli stessi titoli ottenendo interessi molto più alti, per cui quando acquistano
i titoli nei bilanci di un'altra banca chiedono uno sconto, quindi queste sono perdite potenziali
che hanno affossato la Silicon Valley Bank quando i suoi clienti hanno cominciato a
ritirare i soldi, però non è l'unico istituto che ha questo problema, secondo alcune stimme
negli Stati Uniti ci sono circa 186-190 banche medie come la Silicon Valley Bank che hanno
questo tipo di squilibrio, quindi questo è un primo problema che potrebbe emergere nel
momento in cui le persone hanno paura per i loro depositi e decidono di spostarli, spesso
in questi giorni i depositi sono stati prelevati da banche piccole per portarli in banche
grandi che sono considerate più sicure e più protette.
A questo aspetto se ne lega un altro, cioè il fatto che oggi spostare i depositi è
facilissimo con un pochi clic su uno smartphone, tutto avviene molto velocemente, la Silicon
Valley Bank ha perso una quarantina di miliardi di depositi in pochi ore proprio per questo
motivo.
Un altro aspetto è la garanzia dei depositi, dei soldi, dei risparmi, negli Stati Uniti
sono garantiti fino a 250 mila dollari, però c'è una ampia quantità di risparmi
nelle banche che va oltre questa soglia e quindi questo è un motivo di paura per chi
ha i soldi in banca e anche questo periodicamente potrebbe ripresentarsi.
E anche per questo il governo degli Stati Uniti è intervenuto proprio per tutelare questi
depositi.
Invece, per quanto riguarda Credit Suisse, anche in questo caso il governo è intervenuto
per tutelare i depositi ma non solo ha fatto molto più di questo.
Il caso Svizzero è molto particolare, va molto al di là del semplice salvataggio.
Nominalmente è un'acquisizione di una banca da parte di un'altra, in questo caso il Credit
Suisse, storico istituto Svizzero con una storia centenaria, è stato acquisito dal suo
principale rivale, la banca UBS.
Diciamo è stata un'acquisizione forzata, di fatto le autorità ilvetiche hanno costretto
comunque convinto con argomenti molto solidi l'UBS a comprare Credit Suisse che altrimenti
sarebbe fallito.
Tra l'altro per convincere UBS sono state anche agirate alcune regole, l'operazione
al contrario di quello che avviene normalmente non sarà votata né dai ghi azionisti dell'UBS
né da quelli del Credit Suisse e questa già è una prima forzatura.
Poi alcune categorie di creditori del Credit Suisse titolari di un particolare tipo di
applicazioni sono stati totalmente cancellati anche se per regola dovevano diciamo essere
cancellati solo dopo che ci avevano rimesso tutti i soldi agli azionisti, cosa che non
è avvenuta, gli azionisti del Credit Suisse hanno rimesso un bel po' di soldi ma non tutti.
Il Credit Suisse il 17 marzo valeva grossomodo 7,5 miliardi di euro e è stato venduto due
giorni dopo a UBS per 3 miliardi quindi gli azionisti hanno perso un bel po' di soldi
però si ritrovano in una nuova banca con la quale potrebbero comunque in futuro riguardagnare
i soldi persi.
Questo non avviene per quel particolare tipo di applicazioni.
C'è stato un intervento molto forte da parte delle autorità che hanno imposto questa
operazione che è anche diciamo abbastanza rischiosa perché l'UBS adesso è uno gigante
che vale due volte il pill della Svizzera quindi se dovessero avere problemi l'UBS non sarebbe
facilissimo salvarla però è stato necessario dal punto di vista della Svizzera.
In che senso è necessario perché?
Perché la considerava una questione di vitale importanza.
Le banche per la Svizzera sono sicuramente uno dei settori più importanti ma sono identità
stessa del paese e nel mondo.
La Svizzera si presenta come il paese banca più affidabile a livello internazionale e
così da decenni in tutto il mondo chi vuole mettere al sicuro i propri soldi da sempre
si rivolge tra gli altri soprattutto alla Svizzera.
Quindi la Svizzera non può permettersi di perdere questo settore preferisce
in questo caso che lo Stato lo tenga tutto insieme perché di fatto anche l'UBS è stato un'unica
per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
La Svizzera è stato un'unica per la Svizzera.
Uno dei primi punti da toccare è il mondo delle serre.
Iniziamo sicuramente a parlare delle serre verticali,
che sono delle strutture a più piani di varie altezze,
possono essere anche alte quanto dei palazzi,
e non sono nient'altro che delle costruzioni
che permettono di coltivare frutte verdure
senza apprezzamenti di terreno.
Si riduce tantissimo lo spazio di coltivazione
e soprattutto si hanno dei benefici.
In primis lo spreco dell'acqua.
Si parla di circa il 95% in meno di acqua spercata.
Poi una riduzione, visto che ci troviamo in un ambiente
completamente sterile,
quando andavamo a fotografare all'interno di queste aziende,
ci veniva sempre chiesto di coprirci mascherina
e qualsiasi dispositivo di sicurezza,
perché ci troviamo in ambienti sterili,
totale a essenza di fertilizzanti e pesticivi,
che fanno male ovviamente sia la pianta che all'uomo.
Come secondo punto, tocchierei la questione della serra robotica.
Qui, quando abbiamo iniziato questo progetto,
un po' mi si è cancellata l'idea del contadino,
così come me lo immaginavo,
così come ero abituato a vedere anche nella mia famiglia,
non è più così come lo vedo,
ma diventa uno scienziato, ho visto,
quindi, il contadino con il camice bianco.
E all'interno di queste serre robotiche
si ha il completo totale controllo della pianta
tramite scannerizzazione,
passano attraverso dinastri,
ogni giorno viene scannerizzata la pianta
e li viene detta quale foglia a togliere,
quanta acqua ha bisogno,
un altro dato fondamentale
che ha portato grande innovazione all'interno dell'agricoltura
e il controllo attraverso satellite.
Siamo stati in un'azienda di Roma,
l'Agenzia Spaziale Tale Salegna,
che collabora con Leonardo,
che hanno messo appunto questi satellite
per il monitoraggio delle culture sulla terra,
possono dire all'operatore a terra
dove è meglio piantare una determinata pianta,
dove è meglio magari inaffiare di più
e dove magari inaffiare un po' meno.
Senti, è la tecnologia,
quindi può anche servire a ridurre lo spreco di cibo?
Assolutamente.
Questa domanda che mi fai
c'entra molto con una delle aziende,
una startup svedese, si chiama Innocenzia,
loro per l'appunto hanno messo
un'etecchetta colorata,
possiamo dire su dei pacchi di carne,
su delle confezioni di plastica
presi dal supermercato,
attraverso una sorta di dispositivo
che funziona chimicamente,
questa etichetta ci dice
il vero deterioramento del cibo all'interno.
Quindi non solo più ci dobbiamo affidare
alla classica data empirica,
ma su questa etichetta,
che all'inizio è semplicemente un cerchetto bianco
che man mano si deteriora il cibo all'interno
e quindi va a sprigionare i propri grasse
che chimicamente incidono su questa etichetta
fino a farla diventare da un bianco, quindi a un viola,
si è studiato che si riesce ad allungare il cibo,
quindi lo spreco di almeno un paio di giorni.
Cosa possiamo fare con un paio di giorni
che ci sembrano pochissimi?
C'è stato detto che studi recenti
dicono, dati alla mano,
che soltanto con 48 ore in più
si riuscirebbe a salvare 1,6 miliardi di animali
e la riduzione di rifiuti
avrà lo stesso impatto come se la metà dei voli
ogni anno non partisse.
Per concludere, ti vorrei chiedere una battuta su un tema
che riguarda più l'aspetto culturale e sociale
che c'entra un cibo.
Cioè, nella ricerca del cibo e del futuro
c'è anche attenzione per il rituale intorno all'alimentazione.
Cioè, ci siederemo ancora intorno a una tavola per mangiare
o per nutrici basterà una pasticca come nei film di fantascienza.
Siamo detentori di un patrimonio unico
e abbiamo penso la responsabilità di preservarlo,
mantenerlo, migliorarlo e diffonderlo.
L'innovazione deve essere radicata proprio nella storia locale
ed è quello che abbiamo trovato in qualsiasi università
o startup che abbiamo visitato.
Il loro primo punto fondamentale è mantenere il cibo come è.
Quindi sederci ancora tutto intorno a un tavolo.
Grazie a Francesco Rucci.
Grazie a voi.
Marta Russo, Grafica di Internazionale, consiglia un documentario.
Un bellissimo documentario su Netflix,
celebra la figura di Elio Fiorucci,
lo stilista e imprenditori italiano
che ha rivoluzionato la moda a partire dalla metà degli anni 60.
Già dalle prime battute si percepisce la natura anticonformista
e visionaria di Fiorucci,
che ha preso primo negozio nel 1967 in centro a Milano
e invece di farlo progettare da un architetto,
decide di affidarlo a una sua amica scultrice,
a Malia del Ponte.
Infatti non è un classico negozio rebigliamento
e diventa un luogo di incontro aperto a tutti
in cui si intrecciano vari mondi,
in cui c'è la musica, le luci colorate, si vendono vinili,
oggetti originali provenienti da tutto il mondo,
pezzi vintage, libri e profumi.
È un luogo di ritrovo in cui si celebra uno stile di vita liberato
da pregiudizi e da sensi di colpa.
Intorno a Fiorucci, orbitano personaggi come Andy Warhol, Madonna,
Kittering e c'è anche una testimonianza preziosa di Vivian Westwood
che ricorda il loro incontro artistico.
E le Fiorucci, Free Spirit, su Netflix.
Buon appetito!
Buon appetito!
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Dopo le turbolenze della scorse settimane, il peggio sembra passato per il settore bancario, ma secondo il Wall Street Journal potrebbe esserci un nuovo tipo di crisi. Dalle bistecche stampate in 3d alle serre verticali, la ricerca scientifica e tecnologica sta cercando modi più efficienti di produrre gli alimenti.
Alessandro Lubello, editor di economia di Internazionale
Francesco Rucci, fotografo e autore del progetto Future Food.
Articolo del Wall Street Journal: https://www.wsj.com/articles/a-rapid-finance-world-must-ready-for-a-slow-motion-banking-crisis-c80a2489?mod=hp_lead_pos3
Video cibo: https://www.raicultura.it/scienza/articoli/2019/10/Martin-Scholten-il-cibo-del-futuro-21aedd50-e56c-4ce0-a8c9-a3ac81efe7c3.html
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Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
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