Il Mondo: Perché il golpe in Niger preoccupa l’Europa. Tante donne scelgono di viaggiare da sole.

Internazionale Internazionale 7/28/23 - Episode Page - 26m - PDF Transcript

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Il giorno è venerdì 28 luglio 2023.

Il giorno è venerdì 28 luglio 2023.

Il 26 luglio, un gruppo di militari ha annunciato in TV di aver rimosso il Presidente del Niger,

Mohamed Vazoum, quello che avete sentito è l'audio del comunicato che è stato letto in diretta.

Dietro al colpo di Stato ci sono le forze della Guardia Presidenziale che hanno bloccato l'accesso

al Palazzo del Presidente e hanno annunciato la sospensione di tutte le istituzioni.

Ma la situazione resta fluida e i prossimi giorni saranno decisivi per capire se il

golpe militare avrà successo. Il Niger, che è uno dei paesi più poveri e politicamente più

instabili del mondo, è un alleato chiave dell'Occidente per il mantenimento della

pace nella regione del Sahel, che afflitta da una violenta insurrezione giadista.

Ne parliamo con Andrede Giorgio, giornalista che ha vissuto a lungo tra Mali e Senegal e

collabora con Internazionale e che ha scritto con Marco Aime il grande gioco del Sahel,

uscito nel 2021 per bollati borringhieri. Nella notte, fra mercoledì 26 e giovedì

27 luglio, un gruppo di militari ha preso la parola alla televisione nazionale nigerina,

presentandosi come il Consiglio Nazionale di Salvaguardia della Patria, che è autore a loro

dire della destituzione del Presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum, che

attualmente è tenuto insieme alla famiglia il Ministro dell'Interno nel Palazzo Presidenziale.

Questo gruppo di militari golpisti si è presentato davanti alla Nazione dicendo che l'alorazione è

stata portata avanti a causa della cattiva governance economica e sociale del Presidente del

governo democraticamente eletto e per la degradazione della sicurezza nel Paese,

che è da diversi anni è implicato nell'insurrezione giadista che sta

investendo l'intero Sahel. Come spesso succede nei vari tentativi di colpi di

Stato e nei colpi di Stato riusciti dal 2020 ad oggi, ricordiamo il Mali nel 2020,

nel 2021, il Burkina Faso nel 2022, le due Guinea e anche il Chad,

quindi nel senso del Sahel più allargato, le istituzioni sono state sospese, le frontiere

sono state chiuse ed è stato istituito un coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.

Tutto questo è stato letto in un comunicato tv da Amadou Abdarrahman,

che è un cononeralo maggiore che si presenta come porta voce della nuova giunta.

Andrei, aiuti a incadrare il senso di questo tentativo di golpe. Qual è stata la situazione

politica del Niger in questi ultimi anni? Nell'ultimi anni il Niger si è presentato

come un paese relativamente stabile rispetto appunto ai vicini isaeliani,

anche se sicuramente il malcontento sociale di una gran parte della popolazione,

perché bisogna ricordarlo, il Niger è l'ultimo paese al mondo nell'indice di sviluppo umano,

quindi considerato come il paese erroneamente detto più povero al mondo, io preferisco

dire impoverito, sicuramente che vive una situazione socio economica e anche di sicurezza

molto instabile. Questo malcontento è cresciuto anche perché il Niger oggi è l'ultimo alleato

dell'ex madre patria coloniale francese nell'intera regione. Mohammed Bazoum è stato eletto

democraticamente in delle elezioni che poi appunto definire democratico è sempre abbastanza

aleatorio perché in questa regione anche se sembrano regolari le elezioni poi la

sa grande maggioranza della popolazione non vota o non accesso le elezioni quindi soprattutto

nelle zone rurali Bazoum è stato eletto il 2 aprile del 2021 e è succeduto a Mohammed Yusufu

di cui è stato il braccio adesso per tanti anni. Sicuramente questo faceva di lui fino a questo

momento una figura politica centrale nelle dinamiche e nello scenario saeliano è sicuramente

una delle più forti anche se negli ultimi mesi una parte degli alti ranghi militari aveva più

volte espresso mai il contento sulla gestione della sicurezza e della lotta al terrorismo

contro i gruppi legati ad al-qaeda e allo stato islamico nel grande sar. Riportando le parole

del capo di una ONG tedesca il guardian ha definito il Niger l'unica speranza dell'Occidente per

mantenere la stabilità nella regione del sael è effettivamente così. Il Niger è uno dei tre

paesi del cosiddetto sael centrale insieme a Mali e Burkina Faso sta conoscendo un'insurrezione

giadissa di gruppi sigli legate in differente modo ad al-qaeda nel magrebbislamico e allo

stato islamico nel grande sar. Quindi sicuramente è centrale nelle dinamiche geopolitiche strategiche

e di sicurezza della regione. Detto questo mi sembra che la definizione del guardian sia

leggermente esagerata nel senso che personalmente credo che l'importanza del Niger sia indiscutibile

ma rappresentarlo come un unico valuardo della stabilità di una regione che stabile non è e non

lo è da tanti anni sia forviante. Sicuramente è un partner strategico indispensabile sia per l'Unione

Europea che l'ex madre patria coloniale francese che in questa regione fino a qualche mese fa si

può dire la fatta da padrona poi i colpi di stato militari che si sono susseguiti in Mali

in Burkina Faso le nuove giunte al potere hanno voluto chiudere in maniera parentoria e rapida i

rapporti diplomatici con la Francia che ha ritirato da questi paesi la cosiddetta Forza Barcan che era

la missione regionale contro i gruppi neo-giadisti israeliani. Questo sicuramente trasforma il Niger

in ultimo valuardo ma la stabilità di questo paese è sempre stata sovra rappresentata e

sovrastimata dai partner europei occidentali proprio per l'importanza strategica e per

l'appoggio politico che basuma sempre goduto dei favori delle cancellerie occidentali soprattutto

quelle europee che vedono in questo paese e uno partner strategico non solo per la sicurezza ma

anche per le migrazioni verso l'Europa. Ecco, parlando proprio della questione delle migrazioni

il Niger è anche considerato un alleato strategico dell'Unione europea per il controllo dei migranti

regolari che arrivano dall'Africa subsariana. Qual è esattamente il ruolo di questo paese?

Il Niger è centrale nelle dinamiche migratorie come partner dell'Unione europea fin dal primo

vertice della valletta del novembre 2015 dove era già stato indicato come paese prioritario

perché geograficamente si trova al centro di diverse rotte che proprio in Niger confluiscono per poi

arrivare nel sud della Libia e poi da lì raggiungere Libia o Algeria, paesi del Maghreb da dove poi

i migranti affrontano l'ultima parte del loro viaggio. Ma oltre a questo c'è da sottolineare

che il Niger è importante e strategico ed è stato considerato dall'Unione europea in questi

ultimi anni buona lievo perché ha interiorizzato e ha implementato tutta una serie di leggi e di

regolamenti che sono finalizzati all'esternalizzazione delle frontiere dell'Unione europea. Questo è stato

possibile al presidente Bazoum che già quando era ministro dell'interno ha ottenuto una

legittimità internazionale proprio su questo tema e sul tema della sicurezza e quindi della

lotta al giadismo grazie al fatto che i cittadini nigerini nello specifico emigrano nei paesi

limitrofi ma quasi per nulla si dirigono verso l'Europa e quindi in questo senso il Niger si può

presentare come un paese di transito di diverse rotte migratorie, gli africani subsariani ma non

è direttamente internamente toccato da questo problema e per questo è stato indicato come

il buona lievo dell'Unione europea nel processo di esternalizzazione delle frontiere attualmente

praticamente compiuto. Per concludere e tornando al tentativo di colpo di stato quale pensi che

possono essere gli scenari che si prospettano adesso per il Niger? E' molto difficile da dire

perché come purtroppo ci hanno abituato altri tentativi di colpi di stato cioè Niger bisogna

dirlo è il quarto golpe militare dall'indipendenza cioè dal 1960 in questo paese ci sono stati

numerosissimi tentativi di colpi di stato l'ultimo nel 2021. Ad oggi con cautela non possiamo ancora

parlare di colpo di stato compiuto ma di tentativo di colpo di stato in quanto la situazione è

ancora molto fluida e le informazioni che arrivano sono sommarie sappiamo di negoziati in corso tra

il presidente destituito Muhammad Bazoum, la guardia presidenziale e altri elementi del governo

della politica nigerina. Oltre a questo bisogna dire anche che è la presa di posizione unanime

massiccia della comunità internazionale abbiamo visto abbiamo letto insomma le dichiarazioni del

secretario generale dell'onno Antonio Gutierrez che ha parlato di sostegno e solidarietà totale

a Bazoum lo stesso ha fatto gli Stati Uniti che ha parlato del Niger come un partner cruciale la

Francia che ha condannato fermamente questo colpo di stato e che i Niger ha 1500 soldati

dispiegati e addirittura anche la Russia in qualche modo dichiarato la propria vicinanza al

presidente destituito Bazoum quindi la situazione è molto difficile da decifrare bisognerà capire

nelle prossime ore nei prossimi giorni se l'aggiunta che dice di avere preso il potere riuscirà a

reggere colpo di coda al tentativo di restaurazione delle istituzioni democratiche da parte del

governo destituito e quindi le pressioni internazionali oppure invece verrà derubricato come

l'ennesimo tentativo di colpo di stato fallito di una regione che purtroppo ne ha già conosciuti

tanti e che vede in questo elemento di politica interna e politica regionale un forte elemento

di destabilizzazione grazie d'Andrade Giorgio grazie a voi

Francesca Agnetti editor di Medio Oriente d'Internazionale racconta un articolo del numero dei viaggi appena uscito

La tifa Bin Mohammed al Maktoum è la figlia dell'emiro di Dubai di lei si è parlato nel

2021 quando la BBC aveva pubblicato una serie di video girati di nascosto in cui la principessa

denunciava di essere tenuta prigioniera da suo padre il caso aveva suscitato un certo scalpore

in tutto il mondo offuscando l'immagine dello shape come umid che si presenta come un grande

promotore della parità di genere qualche tempo dopo però erano circolate sui social network

delle fotografie di la tifa in giro per il mondo con di tascarire assicuranti sulla sua salute

fisica e mentale la reputazione dello shape era salva e di sua figlia non si è più parlato ma

ora un straordinario articolo del new yorker ricostruisce politica riconosce tutta la storia lo

lo pubblichiamo nel numero speciale dedicato al viaggio, che è in edicola da oggi con 164

pagini di reportage, fumetti e fotografie da tutto il mondo. La ricostruzione del New

Yorker tiene incollati come un romanzo di spionaggio, dall'infanzia di Latifa, infelice

e solitaria, all'incredibile tentativo di fuga, fino agli anni di prigionia e alla

campagna internazionale per la sua liberazione. È una storia che fa riflettere non solo

sulla fine che ha fatto Latifa, ma anche sul potere delle donne contro ogni forma di

oppressione.

Io sono Jessica, ho 30 anni e sono passata ad un posto a responsabilità in una grande

entreprise internazionale a Baroudeuse, in Sacadeau, Globe Troteuse.

In realtà, io sono andata per un anno, tutto solo, attraverso 13 paesi, in America

del Sud, in Oceania e in Asia del Sud-Est, tutto solo, solo al mondo.

Era la voce di Jessica Pomier che a 30 anni ha lasciato una brillante carriera a Parigi

per realizzare il sogno di fare il giro del mondo da sola e con lo zaino in spalla ha

attraversato tre continenti e 13 paesi in un anno. Dopo la lunga pausa dovuta la pandemia,

persone hanno ricominciato a viaggiare a pieno ritmo e sempre più spesso viaggiano

da sole. Nel 2022 questo dato ha riguardato soprattutto le donne, secondo un'indagine

della rete di operatori turistici virtuoso. L'aumento delle viaggiatrici solitarie è

una tendenza in atto da tempo. Secondo uno studio condotto dalla British Airways,

su 9.000 donne in tutto il mondo, nel 2018 più del 75% stava progettando un viaggio da sola

in un futuro non lontano e il 63% delle italiane tra i 18 e i 65 anni aveva visitato un altro

paese da sola. Ne parliamo con Barbara Letta Kenney, esperta di politiche di genere della

fondazione Giacomo Brodolini, coordinatrice di Ingenere.it e collaboratrice di Internazionale.

Dei dati che citi, una delle cose che dobbiamo dire è che non sono dati che consideriamo

provenienti da fonti primarie, ma sono dati che commissionano le grandi compagnie aereo

e grandi tour operator per capire chi sono i loro clienti. È un po' quello che succede

anche in altri settori, quindi sono ricerche più studio di mercato che non di rigore

scientifico, ma sicuramente anche solo il fatto che vengano commissionate ci parla di una

volontà di capire un cambiamento che è in atto e che evidentemente gli operatori del settore

rilevano e cioè che ci sono sempre più donne che viaggiano da sole. A che cosa possiamo

ricondurre l'aumento delle donne che viaggiano da sole? Sicuramente ha come cambiato il mondo

negli ultimi 150 anni, diciamo per tenerci larghe, ossia di quanto le donne siano entrate

nel mercato del lavoro abbiano acquisito una propria indipendenza economica, quindi abbiano

la possibilità di pagare per viaggiare da sole, ma non è solo quello, si è alzata all'età

al matrimonio in tutto l'Occidente, si è alzata all'età al primo figlio e questi sono dati che

ci raccontano un po' di come cambia la società e di come aumenta il numero di donne che oltre

viaggiare da sole magari vivono anche da sole il numero di separazioni divorzi per esempio

un altro indicatore di come cambia la famiglia, come cambiano i costumi e di quali scenari

e spazi di libertà si aprono per le donne. Questo nuovo desiderio delle donne di viaggiare

per conto loro, questo aumento delle donne che viaggiano da sole corrisponde a un aumento

delle donne single. Per parlare di donne single a me piace citare un libro di Rebecca Tristner

che si chiama All the Single Ladies che è stato pubblicato in Italia qualche anno fa da

Fandango e che ci racconta di come negli Stati Uniti il numero delle donne single abbia superato

il numero delle donne esposate e questo diciamo è un sorpasso storico in un certo senso,

ma quello che l'autrice esplora nel libro è come la condizione di single non sia una condizione

che è data una volta per tutte, cioè una sceglia nella vita di essere sempre single,

ma di come essere single può essere una o più fasi della vita, si può entrare uscire

dallo status di single in vari momenti della vita, ma soprattutto quando avviene in giovane

età quel momento in cui esci dalla casa dei tuoi genitori non più per entrare nella casa

nuogale, dà uno spazio di libertà alle donne che le aiuta a concepirsi come indipendenti

e in qualche modo alza la sticella delle aspettative che hanno per sé le loro abitudini

di autonomia e indipendenza e di come molte di queste abitudini di autonomia e indipendenza

poi le portino anche quando sono in coppia e quindi non necessariamente tutte le donne che

viaggiano da sole sono donne single, ma sono donne che vogliono viaggiare per esplorare

il mondo anche se sono dentro una relazione o che viaggiano con le amiche, perché abbiamo

poi un'idea delle donne che viaggiano da sole come un donne che viaggiano senza uomini

ma molto spesso non viaggiano da sole, semplicemente viaggiano con altre donne.

Secondo lo studio della British Airways che abbiamo citato all'inizio, le italiane sono

verosissime tra le viaggiatrici solitarie, chi sono queste donne?

Allora come abbiamo detto verosimilmente queste donne sono intanto le donne che sono in pensione

ma non sono anziane che quindi hanno tempo e indipendenza economica, sono quelle che sono

entrate nel mercato del lavoro tendenzialmente negli anni 60, 70, anche 80 ormai probabilmente

che hanno potere d'acquisto, hanno tempo e hanno strumenti culturali perché sono anche

quelle che sono entrate in massa nell'università. Probabilmente tra le giovani visto che poi

l'Italia è un paese in cui la scelta della convivenza, la scelta del primo figlio arrivano

in un'età ancora più avanzata rispetto al resto d'Europa e quindi abbiamo moltissime

donne giovani che sperimentano nuove forme di libertà fuori dallo schema della famiglia

e della famiglia tradizionale e poi abbiamo una platea anche abbastanza nutrita di donne che

magari sono separate o che sono divorziate e che si ritrovano in una fase non più giovannissima

ma non ancora anziana a reinventare la propria socialità, le proprie abitudini di consumo

e quindi anche di viaggio. La maggior parte delle viaggiatrici secondo sempre le analisi

e le ricerche commissionate dai privati sono donne che hanno un buon livello di istruzione che sono

anche le stesse che sappiamo che in Italia accedono al mercato del lavoro e che sappiamo che sono

le stesse che vivono da sole perché per esempio in Italia le donne che vivono da sole hanno un

tasto di occupazione pari a quello maschile se non superiore per quell'80% le donne vivono da

sole sono occupate e questo vuol dire che appunto c'è una fascia di popolazione femminile che ha

strumenti culturali, denaro e autonomia per fare delle scelte anche diverse quando si tratta

di scegliere come dove andare. Però la sicurezza delle donne che viaggiano da sole è ancora una

questione in rete ci sono tantissimi elenchi di mette più sicure per le donne consigli su come

viaggiare senza paura app per la sicurezza delle donne che viaggiano. Sì insieme al crescere

del mercato destinato alle consumatrici crescono i gruppi facebook, crescono le community,

crescono le piattaforme dedicate, i servizi dedicati a queste viaggiatrici. Indubbiamente da

donne lo sappiamo che in moltissimi contesti essere da sole significa esporti a situazioni di

violenza ma credo che quello che sempre di più succede a mano a mano che aumentano le

viaggiatrici è che crei rete e attenzione e solidarietà con le altre viaggiatrici per cui

da una parte il viaggiare da sola ti espone la violenza maschile contro le donne dall'altra però

è anche un modo per sperimentare la tua autonomia e per sperimentarti in relazione con altre donne

che hanno fatto una scelta come la tua. Cosa sappiamo invece delle scelte che le donne fanno

per i loro viaggi che tipo di viaggi a mano fare? Anche qui sempre prendendo un po' con le pinze

i dati però le cose che sappiamo sui consumi di viaggio delle donne è che sono molto spesso più

attente alla sostenibilità sono più attente anche a quello che chiamiamo un turismo slow che le faccia

entrare più in relazione con i contesti che visitano e sono più attente alla dimensione piccola e

locale quindi anche agli tinerari meno tracciati quindi diciamo che anche se guardiamo a quale l'offerta

per le viaggiatrici scopriamo che molto spesso per esempio ci sono i viaggi del camminare che

si sono configurati come viaggi a forte preponderanza femminile quindi tutti i viaggi di cammino

la riscoperta dei cammini antichi trekking sono viaggi che spesso hanno come clienti come diciamo

target le donne e questo è quello che possiamo dire delle scelte di viaggio delle donne quando

viaggiano da sole o quando viaggiano con altre donne o in gruppi organizzati o con le amiche

ma le donne fanno l'80% delle scelte di viaggio questo vuol dire che quando per esempio una coppia

una famiglia pianifica una vacanza di solito sono le donne a decidere quando partir con quale

compagnia dove andare anche se certo le scelte che si fanno fuori da quella spera di autonomia

non necessariamente sono le stesse che si fanno quando si viaggia da sole.

Grazie a Barbara Ledacchenni. Grazie a voi.

Il film della settimana è consigliato da Piero Zardo editor di cultura di internazionale.

Il wrangled del regista tedesco Fatia Kin è ispirato la storia vera un po' romanzata

del rappercurdo Givar Ajabi più noto come Xatar. La storia cominci in Iran con i genitori di Givar

costretti a lasciare il paese dopo la rivoluzione islamica e con il bambino appena nato

e che dopo aver girovagato per l'Europa approvano in Germania.

Il padre di Givar è un compositore, lui cresce masticando musica anche se ha un rapporto conflittuale

sia col padre sia col piano forte. Tra l'altro a certo punto il padre se ne va con un'altra donna

la famiglia va in difficoltà insomma Givar si avvia a diventare un delinquente.

Seguiamo quindi varie scusue di saventure e sempre con la musica come elemento positivo che gli fa tenere

in dritta la barra. Dopo la prima parte in Medio Oriente più drammatica il film prende un tono leggero

la classica storia di formazione edificante, convenzionale ma nel complesso piacevole.

Il fatto è che dopo l'Orso d'Oro vinto con la sposa Turca Fatia Kin ha fatto tanti film,

alcuni più riusciti, altri meno, ma non ha più raggiunto la forza espressiva di quel film meraviglioso

e neanche Reingold del livello della sposa Turca, ma a ritmo, energia e l'attore che interpreta Givar

Emilio Sacrayà ha una bella faccia, lui non gli aggiusta e contribuisce alla recita del film.

Reingold di Fatia Kin al cinema dal 27 luglio.

Dalla redazione di internazionale per oggi è tutto. La prossima settimana comincia la serie estiva del mondo.

5 interviste sull'idea di viaggio ogni mattina da lunedì al venerdì.

L'appuntamento con la serie estiva del mondo è lunedì mattina alle 6.30,

con Alicia Roarvaker, intervistata da Valentina Pigmeri.

Buon appetito!

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

Il 26 luglio un gruppo militare ha destituito il presidente del Niger, Mohamed Bazoum. Aumentano le viaggiatrici solitarie, e molte sono italiane.

Andrea de Georgio, giornalista
Barbara Leda Kenny, esperta di politiche di genere della fondazione Giacomo Brodolini

Video Niger: https://www.theguardian.com/world/2023/jul/26/armed-troops-blockade-presidential-palace-in-niger-mohamed-bazoum

Video donne in viaggio: https://www.ted.com/talks/jessica_pommier_voyager_en_solo_oui_mais_pas_toute_seule/transcript

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.