Il Mondo: Ora o mai più: il nuovo rapporto dell’Onu sulla crisi climatica. Cosa significa per Putin il mandato d’arresto della Corte dell’Aja.

Internazionale Internazionale 3/21/23 - Episode Page - 22m - PDF Transcript

Dalla redazione d'internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Zoli e questo

è il mondo, il podcast quotidiano d'internazionale.

Oggi vi parleremo del nuovo rapporto dell'ONU sulla crisi climatica e del mandato ad arresto

contro il presidente russo Vladimir Putin e poi di un esperimento genetico e di un documentario.

È martedì 21 marzo 2023.

In questo discorso pronunciato lo scorso settembre, la prima ministra delle Samoa,

fiamme Naomi Mataafa, si è rivolta all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per chiedere

la comunità internazionale azioni forti e immediate contro la crisi climatica.

Per le comunità del Pacifico è una questione di sopravvivenza, detto.

Le Samoa sono tre paesi più minacciati dalla crisi climatica, a causa dell'innalzamento

del livello dei mari e di eventi meteorologici sempre più intensi e violenti.

Mataafa ha rinnovato il suo appello ad agire ieri, poche ore prima che venisse diffuso

il rapporto di sintesi del sesto ciclo di valutazioni dell'IPCC, il gruppo intergovernativo

di esperti sul cambiamento climatico.

È l'ultimo rapporto di questo tipo prima del 2030, quando sarà troppo tardi per evitare

che la temperatura media del pianeta aumenti di più di un grado e mezzo rispetto al periodo

preindustriale, il limite che gli stati si erano impegnate a rispettare nell'accordo

di Parigi del 2015.

Abbiamo chiesto a Gabriele Crescente, editor di Ambiente di Internazionale, di spiegarci

– cos'è questo rapporto?

Il rapporto conclusivo che riassume il lavoro fatto dagli esperti del gruppo intergovernativo

di esperti sul cambiamento climatico negli ultimi otto anni.

Questo gruppo, che va di solito sotto la sigla IPCC, è l'Organizzazione delle Nazioni Unite

che riunisce

per l'ultimo rapporto che viene pubblicato prima del 2030, cioè la data entro il quale secondo

l'ultimo rapporto, che è stata stabilita a Parigi nel 2015, dovremmo dimezzare le emissioni di gas

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Infine hanno indotto queste cellule a trasformarsi in cellule uovo, le hanno fecondate e hanno impiantato gli embryoni in topi femmina.

Su 630 embryoni impiantati, solo 7 hanno dato origine a piccoli apparentemente sani,

ma anche se il tasso di successo è stato basso, quello che per ora interessava i ricercatori era dimostrare che la tecnica può funzionare, una prova di fattibilità.

L'obiettivo della ricerca era valutare la possibilità di un trattamento contro alcune forme di infertilità,

ma teoricamente la tecnica potrebbe permettere a un uomo di procreare da solo.

Comunque è ancora presto per poterla applicare agli esseri umani, perché non è detto che su di noi funzioni e non è chiaro se si assicura.

E poi sollevo una serie di questioni etiche che richiederebbero un ampio dibattito pubblico.

Il 17 marzo, la Corte Penale Internazionale dell'AIA ha emesso un mandato di arresto nei confronti del Presidente Russo Vladimir Putin,

con la cosa di aver deportato migliaia di bambini ucraini in Russia.

A darle notizia è stato il Presidente della Corte Piotrov Mansky, di cui avete appena sentito il comunicato.

Oltre a Putin è stata condannata anche Maria Alvova Bielova, commessare per i diritti dei bambini presso l'ufficio del Presidente della Federazione Russo,

considerata la diretta responsabile del trasferimento illegale dei minori.

Anche se la Russia non riconosce la giurisdizione della Corte dell'AIA e quindi non ha l'obblico giuridico di collaborare con i suoi giudici,

si tratta comunque di una pesante misura contro il Presidente Putin.

Per capire però l'avere aportata di questo mandato d'arresto, parliamo con Andrea Pipino, editor d'Europa di Internazionale.

La Corte Penale Internazionale, che assiede all'AIA, ha emesso in effetti due mandati d'arresto contro il Presidente Russo,

Planimir Putin e Maria Alvova Bielova, che è la commissaria governativa russa per l'infanzia, una figura sicuramente non così nota in Occidente.

Come si legge sul sito della Corte, i due sono presumibilmente colpevoli del crimine di guerra,

che consiste nell'illegittimo trasferimento di popolazione, nello specifico bambini, dalle aree occupate dell'Ucraina alla Federazione Russo.

Sempre secondo la Corte, che qui citiamo testualmente, ci sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia responsabilità individuale e penale

per i suddetti reati, per aver commesso direttamente tali atti insieme o attraverso altre persone,

per non aver vigilato suoi subordinati civili e militari che hanno commesso tali atti e per aver consentito che tali atti fossero commessi.

La Corte denuncia anche attacchi su civili e sulle infrastrutture energetiche del Paese, omicidi volontari, confinamento illegittimi,

tortura, stupro e altri tipi di violenze sessuali. Sono queste in sostanza le accuse rivolte a Putin e al Vovo a Bielova.

In effetti si tratta di accuse gravissime, riferite ad azioni criminali di cui si parla da tempo e di cui sentimentale internazionale sia già occupato diverse volte.

Parlando dei bambini in particolare, cosa sappiamo di tutti i minorenni ukraini trasferiti in Russia?

Il trasferimento coatto dei bambini e dei minorenni ukraini è una pratica che i russi hanno adottato già da diverso tempo dall'inizio della guerra.

Consiste di fatto nel trasferire forzatamente in territorio russo i bambini che sono figli di vittime civili, dei bombardamenti o delle violenze russe,

o semplicemente di prigionieri ukraini e poi nel farli adottare da famiglie locali.

Magari dopo un passaggio in uno dei tanti campi di rieducazione che sono stati allestiti in Russia vicine al confine ukraine dove inizialmente i bambini venivano portati,

dicendo ai russi, per sottrarli alla violenza del conflitto, ma poi dai quali farli uscire si è dimostrato molto difficile per i genitori ukraini.

I casi sono migliaia, difficili a definire esattamente quanti. Secondo il governo ukraino ha addirittura 15 o 16 mila. I russi ammettono circa 1.600-2.000 casi.

In Mosca si difende parlando di adozioni fatte a fine di bene per dare una famiglia dei poveri orfani ukraini.

La stessa commissaria Alvova Belova ha ammesso di aver adottato un ragazzino ukraino di 15 anni di Mariupol, una città che è stata devastata dal conflitto,

spiegando che finalmente il bambino oggi si trova circondato dall'affetto e dal calore umano.

Le testimonianze su questi rapimenti sono molto numerosi come le articoli e le inchieste sull'argomento che sono usciti sulla stampa internazionale

e come anche i casi di genitori e parenti ukraini che hanno cercato di ritrovare, di ritracciare i propri figli o i nipoti che erano stati sottratti alle famiglie d'origine.

Accenavi prima alla spiegazione che le autorità russe hanno dato al trasferimento forzato di questi bambini, ma quale è la posizione ufficiale delle istituzioni russe a riguardo?

La politica dei trasferimenti guati dei bambini in un certo senso è stata anche apertamente rivendicata da alcuni propagandisti e dirigenti politici russi.

Nella trasmissione TV del noto propagandista Vladimir Solovyov, il giornalista Sergei Mardan ha parlato di come i trasferimenti possono servire a risolvere il problema demografico russo,

lo citiamo testualmente.

Considerate quanto la nostra madre patria sta spendendo per risolvere il problema demografico e guardatevi intorno.

Abbiamo gratis questi ukraini che possiamo prendere gratuitamente circa 5 milioni di persone per risolvere il problema demografico della Russia.

È chiaro che queste sono parole di propaganda, però è vero che osservare i brutali discorsi dei propagandisti di Putin è anche fondamentale per capire come la guerra viene presentata ai russi e quali sono i suoi obiettivi,

perché poi in queste frasi si riflette anche la realtà delle decisioni prese e delle strategie adottate dal potere.

Ecco, infatti, in questi giorni si parla sui giornali perfino di possibile accuse di genocidio. Ci spiechi meglio come si arriva a questa possibilità?

Si, la questione è che il trasformimento forzato di minori è uno degli atti che caratterizzano il genocidio in base alla definizione adottata dall'ONU nel 1948.

Gli altri sono l'uccisione di membri di un gruppo nazionale etnico-razziale religioso, le lesioni gravi, la sottomissione del gruppo a condizioni che ne comportino la distruzione fisica totalioparziale

e le misure tese a impedire nuove nascite all'interno del gruppo, citato testualmente dalla convenzione del 1948.

Ovviamente l'obiettivo che fu individuato pochi anni prima del 1948, esattamente del 1944, dal giudista Poracco Raphael Lemkin,

è la disintegrazione sociale e la distruzione biologica di un determinato gruppo di individui.

Ora, nel caso della guerra in Ucraina, non è impossibile identificare questi mercatori come è successo con quello appunto della deportazione dei bambini

e in effetti sono diversi gli studiosi che sostengono che si possa parlare effettivamente di genocidio, nel caso del conflitto ucraino.

Chiaramente è una questione aperta ma che rivela la brutalità e la drammaticità di quello che sta succedendo sul terreno.

E a questo punto invece le conseguenze concrete per quanto riguarda Putin, quali sono? Cioè cosa cambierà per lui da adesso e poi?

Dal punto di vista pratico, difficilmente Putin finirà in galera.

La Russia infatti non aderisce

come del resto non aderiscono gli Stati Uniti o la Cina o l'India, diciamo che la CIPI non è uno strumento molto amato dalle grandi potenze

e paradossalmente domani Putin dovesse viaggiare negli Stati Uniti, gli Stati Uniti non potrebbero arrestarlo.

Del resto anche l'Ucraina non ha ancora ratificato il trattato però dall'inizio dell'anno scorso, il 2022 ha deciso di accettare sul proprio territorio

la giurisdizione della Corte Internazionale, cosa che in effetti poi ha reso possibile le indagini di cui oggi vediamo la conclusione.

Chiaramente il crimino ha minimizzato le accuse parlando di accuse insensate oltraggiose.

Putin non dovrebbe rischiare l'arresto anche perché è protetto dall'immunità garantita dalla sua carica, ma certamente dovrà avere particolarmente

Cauta Ella nel muoversi negli 123 Paesi che hanno ratificato l'accordo o per essere più precisi, forse in quei pochi Paesi di questi 123

che oggi accetterebbero ancora una sua visita.

E' chiaro che dal punto di vista simbolico però la decisione del CIPI è di grande importanza,

perché di fatto definisce

Mette sicuramente in imbarazzo i Paesi che finora erano stati più o meno esplicitamente dalla parte di Mosca, soprattutto la Cina

e intensifica l'isolamento di Putin e del Kremlin.

Con ogni probabilità d'ora in poi sarà anche molto più difficile convincere i dirigenti Ukraini o ogni altro possibile mediatore

a sedersi a negoziare con un uomo che ha accusato di crimini di guerra di una tale gravità.

È anche vero come hanno detto in molti negli ultimi tempi guardando al futuro che una pace che non contemple la giustizia per i crimini commessi non potrà mai essere una pace di duratura stabile.

Grazie d'Andrea Pipino. Grazie a voi.

Il documentario della settimana è consigliato da Marta Russo, Grafica di Internazionale.

In questi giorni è uscito su Netflix un documentario sull'aereo della Malaysian Airlines che nel 2014 è sparito dai Radar senza lasciare traccia.

Sentito la volo MH370 e racconta con una regia degna di un film di Hollywood, quello che gli esperti chiamano il più grande misterio della storia dell'aviazione.

Ma anche uno dei più gravi per la compagnia di Bandiera Malese e la totale mancanza di una spiegazione plausibile rende la tragedia ancora più dolorosa.

Il documentario è diviso in tre episodi, ognuno dei quali esplora una diversa teoria sul motivo per cui un volo con a bordo 239 persone è sparito nel nulla e di cui non sono mai stati trovati i resti.

Attraverso i racconti dei parenti delle vittime, di giornalisti e di esperti di aviazione e grazie alla grandissima quantità di materiale video a cui ha potuto attingere,

volo MH370 ricostruisce

in modo drammatico ma anche avvincente il tentativo di dare una spiegazione e un evento che resta ancora oggi inspiegabile.

Volo MH370 si può vedere su Netflix.

Volo MH370 si può vedere su Netflix.

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

Cosa dice il nuovo Rapporto di sintesi sul clima dell'IPCC, il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Putin per la deportazione di migliaia di bambini ucraini in Russia.

Gabriele Crescente, editor di ambiente di Internazionale.
Andrea Pipino, editor di Europa di Internazionale.

Fiame Naomi Mata'afa: https://www.youtube.com/watch?v=HkUcni1vZ5k
Putin: https://www.youtube.com/watch?v=FbKhCAaRLfc&t=28s

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.