Il Mondo: Mark Zuckerberg approfitta della crisi di Twitter. Un aereo della morte è tornato in Argentina.

Internazionale Internazionale 7/10/23 - Episode Page - 23m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Giulia Zoli e questo è il mondo, il podcast

quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo di una nuova app che fa concorrenza a Twitter e dei voli della morte

in Argentina e poi del fosforo e di una serie di buon.

È lunedì 10 luglio 2023.

Alla fine, ciao a tutti, una grande notizia oggi.

Siamo lanciando tredi, un'open e frenesca spazio pubblico per conversazioni.

È la migliore parte della esperienza di Instagram e crea una nuova app sui texti,

ideali, e di scegliere cosa c'è in mente.

Hai giocato con l'account di Instagram, hai i vostri followers già qui, e potete

inserire e iniziare, e è disponibile nella storia app ora.

La settimana scorsa è stata particolarmente chaotica su Twitter, più chaotica di quello

che siamo abituati da quando Masca ha comprato la piattaforma d'ottobre, nel senso che

la maggior parte degli utenti ha dovuto convivere con gli strascichi di alcune decisioni che

sono state prese nei giorni precedenti, come per esempio l'idea di chiudere la visibilità

dei tweet a tutte le persone che non avevano un account sul sito, e allo stesso tempo di

limitare il quantitativo di tweet che potevano essere visti in una singola giornata agli

utenti, dividendoli in persone che non sono iscritte a Twitter Blue, quindi a servizio

a pagamento che aumenta le funzionalità di Twitter e di persone che invece sono iscritte

a Twitter Blue.

A questo si è appaiata una serie di grossi problemi di utilizzabilità del sito nel senso

che molte persone non riuscivano ad aprire neanche le risposte ai tweet senza ricevere

una notifica che dava loro errore e in generale si è sospettato che entrambi gli annunci

siano stati dati per nascondere degli errori tecnici molto gravi a cui il team tecnico

di Twitter stava cercando di trovare una soluzione.

Molti esperti e molti giornali sono tornati a dire che Twitter è sull'orlo del collasso,

il Guardian addirittura l'ha definito quasi inutilizzabile, però questi timori ci hanno

già stati qualche mese fa quando Elon Musk era arrivato a Twitter, poi invece la piattaforma

al retto.

Questa volta è diverso?

Penso che sia presto per dire che questa è la volta buona che Twitter effettivamente

collassa su se stesso, ciò che sappiamo per certo è che ora oltre ad operare con

praticamente un terzo dei dipendenti che aveva un solo anno fa, Twitter ha anche smesso

di pagare alcuni servizi essenziali per la piattaforma come quelli offerti da Google

Cloud, decidendo semplicemente che alcuni degli investimenti che la precedente amministrazione

faceva per mantenere il proprio sistema da un punto di vista tecnologico erano eccessivi

o comunque che servisse rinegoziarli da un punto di vista economico.

Non sappiamo se siano state prese in considerazione tutte le possibili conseguenze in questa

decisione.

Intanto sta andando avanti con la sua strategia di spingere più tanti possibili e scriversi

al servizio premium, quello della cosiddetta spunta blu, perché lo sta facendo e sta

funzionando questa strategia?

Le ragioni per cui lo fa secondo me sono due.

La prima è che lui ha comprato Twitter con questa intenzione dichiarata di allargare il

più possibile le cose che possono essere dette sulla piattaforma anche a costo di far arrabbiare

gli inserzionisti che infatti hanno smesso di investire quanto facevano un tempo sulla

piattaforma un po' per questo e un po' perché è così instabile e di conseguenza questo

necessita di trovare le fonti di reddito che precedentemente venivano dalle inserzioni

in un altro modo e lui ha scommesso moltissimo sul fatto che quello che viene offerto da

Twitter blu, quindi la spunta blu e diverse altre funzionalità valgano quei 9,11 euro che

costa al mese a seconda di dove lo si compra e dall'altra parte semplicemente lui ha speso

tantissimi soldi in generale anche per un miliardario per comprare Twitter e in un modo

nell'altro li vuole avere indietro e la sua scommessa appunto è che Twitter blu se si

convince la gente a usarlo anche solo rendendo inutilizzabile la piattaforma se non ce l'hai

o comunque è molto difficile da usare, convincerà le persone non ad andarsene in altri posti

ma effettivamente a investire su Twitter blu. Meta l'azienda di Mark Zuckerberg a cui fanno

capo Facebook, Instagram e Whatsapp ha visto un'opportunità nella crisi di Twitter e ha

lanciato Trezz, come è questa app, come funziona? Personalmente non l'ho usata nel senso che in

Europa al momento in teoria non la si può usare anche se conosco persone che usando un VPN ci sono

riuscite però ho letto moltissimi pezzi e opinioni di persone che l'hanno usata, ho visto molti

screenshot ed è veramente molto simile in termini grafici a Twitter e anche ciò che si

prefigge di fare è molto molto simile a quello che promette di fare Twitter anzi Zuckerberg aveva

detto esplicitamente di voler creare la versione sana di Twitter quello che leggo da persone che

hanno forti opinioni su per esempio l'atmosfera, il genere di ambiente che si crea sulle varie

piattaforme e che non può essere costruito a tavolino dei programmatori è che per il momento

l'atmosfera su Trezz non è esattamente quella che fa venire voglia di passarci molto tempo nel

senso che sembra che le conversazioni che stanno avverendo lì al momento siano abbastanza sterili

e che al contempo siano già arrivati moltissimi utenti con cui non si vuole necessariamente

interagire per esempio molte persone di estrema destra molte persone esplicitamente transfobiche

e via dicendo quello che possiamo sicuramente dire è che ha tirato moltissima attenzione dato

che in base ai dati che abbiamo nelle prime 18 ore si sono iscritte 30 milioni di persone.

Come ha reagito masca al lancio di Trezz?

Quello che sappiamo pubblicamente è che Twitter nelle prime ore ha deciso di inviare una lettera

di difida a meta accusandole di aver usato le informazioni riservate che alcuni degli ex

dipendenti di Twitter licenziati ora assunti da Trezz avrebbero usato in modo da poter sviluppare

l'app in un modo molto simile a Twitter anche se tutti i commentatori hanno fatto notare che le

basi legali per queste renuncia sono abbastanza inesistenti. Non è la prima volta che una

piattaforma cerca di strappare una fetta di mercato a Twitter, finora però a nessuna c'è

riuscita. A quanto pare però Zackeber pensi ad avere maggiori possibilità?

Lui sicuramente lo pensa, non sono sicura che effettivamente finirà così nel senso che

ricreare ciò che Twitter significava per tantissime persone sarà sicuramente molto difficile.

Quello che possiamo dire è che rispetto ad altre piattaforme che negli ultimi mesi hanno

cercato di mostrarsi come alternative a Twitter, Metta ha dato un grosso assista a Trezz nel senso

che per iscriversi a Trezz basta avere un profilo su Instagram e nel momento in cui lo si ha si

possono importare tutti i following che si avevano lì, quindi cercare le persone che si seguivano

su Instagram che in un certo senso sono parte della propria comunità che ci si immagina,

si voglia seguire pure su Trezz, lì è sicuramente più facile mentre su altre piattaforme penso a

Mastodono Blue Sky effettivamente era molto più manuale il processo di ricerca delle persone

che ci importa seguire. Allo stesso tempo c'è da dire anche che molte delle persone che animavano

Twitter in termini di creare cultura e non solo essere utenti passivi della piattaforma tendono

a essere persone a cui Metta non piace come azienda e che sono molto suspectose nei suoi

confronti quindi una rossa parte della questione sarà se Zuckerberg sarà capace di convincerli a

fidarsi di lui dopo anni di aver dimostrato che non c'è ne particolare ragione. Grazie Avvia

la Stefanello. Grazie a voi. La notizia di scienza della settimana raccontata da Elena Boille vice

di elettrice di Internazionale. Quando nel 1908 il naturalista tedesco Aleksander von Humboldt riportò

in Europa del guano da un suo viaggio in Peru non avrebbe certo immaginato che l'uso degli

excrementi di uccelli avrebbe rivoluzionato l'agricoltura. Il segreto del guano era nelle

sostanze che conteneva, in particolare il fosforo. Dall'ora i fertilizzanti a base di questo elemento

hanno fatto aumentare enormemente la resa dei raccolti e hanno permesso di sfamare miliardi di

persone. Oggi non ci sono più grandi riserve di guano, in passato si erano accumulate per decenni

e il fosforo è ricavato dalle rocce. Ma c'è una cesa discussione tra gli esperti su quanto dureranno

queste riserve mondiali considerando il nostro consumo smodato di fertilizzanti. Senza fosforo

potremmo trovarci in serie di difficoltà a sfamare un'umanità in aumento. Ma se da un lato

preoccupa che il fosforo possa esaurirsi, dall'altro paradossalmente vorremmo liberarcene perché

ce n'è troppo nelle nostre acque. Dai campi infatti il fosforo passa ai fiumi e ai laghi dove fa

proliferare alghe nocive che li avvelenano e poi in mare dove attraverso una serie di passaggi

provoca la formazione di vaste zone morte. Passando dal Perù alla Florida al Sara occidentale,

la giornalista ambientale del New Yorker Elizabeth Colbert si dimostra capace di far

appassionare qualunque lettore alla questione del fosforo. Trovate il suo articolo nell'ultimo

numero di internazionale.

La storia di questo avion, di questo volo e della madre in realtà tiene che

ver con los 30.000, con los desaparecidos, con los jóvenes que luchaban por un país mejor,

mas gusto, mas solidario. Esos jóvenes que querían lo mismo que queremos hoy nosotros,

pero la dictadura hizo que esos jóvenes no tuvieran mas viva, mas vida y se lo llevarono

y se lo llevarono y no supimos mas nada de ellos.

È la voce di Cecilia de Vicenti, figlia di Asusena via Flor, sequestrata l'8 dicembre

1977 nella Chiesa di Santa Cruz a Buenos Aires e gettata in mare il 14 dicembre dello stesso

anno da uno degli aeree usati dall'aggiunta militare argentina per i voli della morte.

Il 26 giugno de Vicenti ha ricordato le migliaia di dissidenti politici che furono gettati

in mare vivi o sotto l'effetto di droghe da aerei o elicotteri militari 3.976 e 1.983,

nel corso della brutale campagna repressiva condotta dall'aggiunta militare argentina.

Erano ragazzi che lottavano per un paese migliore addetto, più giusto, più solidale, ma la

dittatura li fece sparire.

Alle sue spalle, su una pista dell'aeroporta aeroparche di Buenos Aires, c'era il b-motore

elica a Skaivan da cui nel 1977 fu gettata sua madre, che era stata una delle fondatrici

delle madri di Plaza de Mayo, le madri dei dissidenti scomparsi che chiedevano e chiedono

giustizia e verità per i loro figli e i loro figli.

Rintracciare l'aereo che più di 45 anni fa trasportò a Susena Villaflor e ricostruire

la sua storia non è stato facile.

Ne parliamo con il fotografo Giancarlo Ceraudo, una delle persone che hanno reso possibile

rimpresa, autore tra gli altri di Destino Final, un progetto sulla dittatura argentina

e i voli della morte.

Saba 24 di giugno, lo Skaivan Piac 51 che era la matricola usata quando era in servizio

per la prefettura navale veniva utilizzata anche per i voli della morte, è ritornato

in Argentina il 24 giugno, aterrando l'aeroparche nel pomeriggio alla sola presenza dei familiari

e alcuni esponenti del Ministro della Regomiglia che hanno reso possibile in patrio dell'aereo.

Poi successivamente due giorni dopo hanno fatto l'attu ufficiale in presenza anche

di Cristina Kirschner vicepresidente ed altri esponenti politici.

Qual sarà la destinazione ultima di questo aereo?

In questo momento stanno ancora a aeroparche perché stanno facendo dei lavori in azione

per i pristinali di alcune parti originali e poi per levare le ali perché verrà trasportato

nell'axesma e scuola meccanina all'armata che era appunto il centro clandestino di

detenzione, tortura e morte ora spazio della memoria e verrà portato lì.

La ricerca di questo aereo cominciò molto tempo fa, ci racconti quando e come?

Le storie lunghe sono come gli alberi grandi, c'hanno radici profonde per cui ci sono alcuni

elementi che riguardano punto me, era il mio padre che mi portava l'aeroporto dell'urbe

a vedere gli aeri, c'havano un suo amico che volava e mi faccia volare, per cui c'havano

questa gran passione per gli aeri, vi sono anche molto interessato a tutta la storia

del nazismo e poi successivamente quando sono diventato fotografo ho deciso di occuparmi

in America Latina e l'Argentina c'havano molti punti in contatto anche con quello che

avevo vissuto precedentemente io.

C'è stato un film di Marco Becchis che era il rimpolo che ha un po' cambiato la storia

visualmente ma ho iniziato a visualizzare questa storia, quando sono andato lì nel 2001

per coprire quella che era la crisi economica chiamato l'estacito, questa storia della

dittatura non c'era bisogno che la cercavi, che venivano addosso anche perché c'erano

ancora i vigenti la lei di obbedenza vita e punto final che praticamente non permettevano

l'incriminazione e non permettevano i processi ai responsabili.

Il primo governo vicino elimina questa legge per cui c'era tutta una pagina ancora da

scrivere.

Era convinto che ritrovando gli aeri forse si poteva arrivare anche a qualcosa di più

e soprattutto chiedevo in giro dove stavano queste aeri e mi rendevo conto che c'era completamente

un vuoto perché nessuno non solo sapeva dove fosse però nessuno s'era fatto questa

domanda e tutti mi chiedono perché.

E quindi ti sei messo alla ricerca, chi ti ha accompagnato in questa indagine?

I primi tre e quattro anni sono stato da solo finché un corrispondente americano mi ha aiutato

e mi ha anche indicato, dovresti parlare con Miriam, lei è una giornalista ma soprattutto

una superavvissura.

Per cui ho contattato Miriam che ha avuto la stessa reazione che hanno avuto tutti, anzi

quasi indispettita perché io ho detto a voi siete un po' distratti con gli oggetti

e lei ha detto a tu chi sei per dirmi una cosa del genere a me, però alla fine lei ha

deciso di aiutarmi, da lì abbiamo iniziato a cercare gli aeri.

Cosa avete trovato?

Ne abbiamo trovati, erano in tutto dieci, soprattutto ci siamo concentrati gli Skyvans,

gli Skyvans erano cinque però due erano caduti alle Malvinas e tre erano stati venduti

a una compagnia russemborghese che a sua volta aveva venduti a una compagnia americana però

l'unico che comunque volava era questo Skyvans che era in mano della compagnia americana GBR

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Una volta trovato l'aereo è stato l'aereo stesso a fornirevi una serie di informazioni

importanti, giusto?

Sì, nell'aereo abbiamo trovato dei documenti fondamentali che non sono proprio piani di

volo, sono registri tecnici che comunque hanno delle informazioni come se fossero piani

di volo e là su questi documenti c'erano tutti i voli che aveva fatto quell'aereo e siamo

andati a vedere con l'aiuto poi di un pilota che le ha diciamo decodificati, siamo andati

a vedere quali fossero i voli un po' particolari e soprattutto era presente un volo del 14

dicembre del 1977 che risale a una storia di 40 anni prima che era il sequestro di questo

gruppo di attivisti dei diretti umani di Madri e Plasame Maggio che si ritrova in questa

chiesa.

Le date del volo e le date di quel sequestro coincidevano e questo è solo la prima di

una serie di coincidenze e diventi anche fortunati che poi hanno portato non solo a

identificare l'identità di quelle persone ma anche i piloti di quel volo.

Le persone di quel volo erano di un gruppo che si riunivano alla Santa Cruz, viene sequestrato

di solito se questi ne hanno fatti di poche persone, quel gruppo che viene sequestrato

è portato alla ESMA per cui la prima cosa è che i detenuti della ESMA ricordano questo

gruppo che entrava.

Secondo c'erano due suori francesi, questo ha creato un problema perché il governo francese

ha richiesto al governo argentino di lasciarle, per cui gli argentini hanno dovuto fare

una messa in scena di una foto con un giornale con la foto dei guerriglieri dicendo che

realtà lavano sequestra di loro con una data 14 dicembre.

A quel punto secondo testimonianze quella notte questo gruppo sparisce, poi c'è stata la

sudestata che è un evento meteorologico che fa rientrare l'oceano nel rio della plata

per cui appaiono i corpi, i corpi vengono seppelliti come NN, vent'anni dopo vengono

scoperti le fosse comuni, gli antropologi risalgono l'identità, l'identità corrisponde

a quel gruppo.

Noi troviamo l'aereo, nell'aereo c'è la data del 14 dicembre, tutta questa roba

fanno un match, viene consigliata la giustizia, la giustizia fa il suo corto.

La giustizia, cioè ha condannato i piloti di quel volo?

Sì assolutamente, la prima volta che vengono condannati dei piloti al Ergastolo non solo.

Questa è la prima inchiesta sui voli della morte che hanno portato al Ergastolo, a condanna

del Ergastolo per crimi di controll'umanità e questo lavoro è stata la causa diretta

di questa condanna.

Questa ricerca è in parte raccolta nel libro inchiesta che hai pubblicato nel 2017,

Destino Final, un libro fotografico naturalmente, ma come entra la fotografia in questo lavoro

quasi di una vita, possiamo dire?

Sì, ma assolutamente io dico che questo lavoro è stato costruito anche attraverso alle relazioni

di rapporti, non c'è nessun lavoro professionale che dura vent'anni, se poi non è fatto anche

della tua vita personale.

La fotografia è il mio modo di raccontare, di esprimere tutto questo è tradotto, tradotto

in fotografia, adesso è stata in mostra a Buenos Aires in questo momento.

Estella De Carlotto, la Presidente dell'Associazione Nonna di Plaza de Maggio, ha detto, questo

aereo ci permette di non dimenticare.

Anche la fotografia ha questa funzione di preservare la memoria?

Sì, devo dire che fotograficamente io questo lavoro l'ho abbastanza odiato, perché un

fotografo di solito racconta la contemporaneità e il lavoro di un fotografio molto dinamico.

La lavorare sulla memoria è molto lento, a volte penso che questo sia un lavoro più

di pittura che di fotografia, ma non tanto per il livello della fotografia, sono per il

tempo, cioè io a fine anno mettevo insieme cinque sei foto ed era una cosa frustrante.

Poi ne ho scoperto invece anche la bellezza estetica del lavoro e devo dire che la mostra

mi ha ritato molto da un punto di vista fotografico, perché l'ho appunto vedevamo

visto vent'anni del mio lavoro messi su una parete e devo dire che il riscontro è stato

fortissimo, perché la gente, la società civile argentina risposta a questa la mostra

della memoria è incredibile.

Grazie a Giancarlo Ceraudo.

Grazie a voi.

La serie TV della settimana è consigliata da Piero Zardo, editor di cultura di internazionale.

Negli adattamenti dei classici o comunque dei romanzi popolari c'è sempre questa curiosità

di vedere che facciavano a questo quel personaggio, quali parti sono ritenziati o ignorate, sono

aspetti determinanti per il successo di un film o di una serie adattata, ma non dovrebbero

prevalere solo la qualità della scrittura.

C'era da scommettere che grandi speranze di Charles Dickens, riletto da Stephen Knight,

l'autore di Picky Blinders, non sarebbe stato banale.

C'è stato un lavoro di sull'inguaggio, ma soprattutto Knight ha integrato una maténa

del romanzo con temi come lo schiavismo e colonialismo che non sono nuovi, ma è nuovo

il modo in cui se ne parla adesso.

C'è uno sguardo attuale sull'evoluzione del potere nell'imperio britannico, dove

commercio, finanza, insider trading, sostituiscono esercizi di spie e verso anche la rigidità

sociale, nel senso dei costumi ma soprattutto di classe.

Sulla rappresentazione della Londra vittoriana che appare sporca pozzolente e soprattutto

molto pericolosa non è originalissima ma funziona molto bene e infine anche la rappresentazione

del melting pot, della città multiettica e multiculturale che è una tendenza che c'è

adesso, non appare mai forzata né gratuita ma finisce comprende per arricchire il resto.

Great Expectation, 6 episodi già disponibili su Disney Plus.

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Meta, l’azienda a cui fanno capo Facebook, Instagram e WhatsApp, ha lanciato Threads, un nuovo social network che si pone in diretta concorrenza con Twitter. Un bimotore a elica usato per gettare in mare i corpi dei desaparecidos durante la dittatura è stato riportato in Argentina grazie a una lunga inchiesta condotta da un fotografo italiano.

Viola Stefanello, giornalista del Post
Giancarlo Ceraudo, fotografo

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.