Il Mondo: La Finlandia vota a destra ed entra nella Nato. Il giorno di Trump in tribunale.

Internazionale Internazionale 4/4/23 - Episode Page - 22m - PDF Transcript

Dalla eredazione di Internazionale io sono Giulia Zoli, io sono Claudio Rossi

Marcelli e questo è il mondo il poca spottidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo delle lezioni in Finlandia e di Donald Trump e poi di

un articolo del nuovo numero di Internazionale e di uno spettacolo comico.

È martedì 4 aprile 2023.

La democrazia è sempre una cosa bellissima, ha detto la social democratica Santa Marina, che non è riuscito a ottenere un secondo mandato come premier della Finlandia.

Nelle lezioni politiche che ci sono state domenica, infatti, il suo partito è arrivato terzo, perché è stato superato dai conservatori del partito di centrodestra Kokomus e anche da quello di estrema destra dei finlandesi.

Lo scarto di voti tra le forze politiche però è molto piccolo e c'è ancora in certezza su quale sarà la coalizione di governo.

Nel frattempo oggi è proprio il giorno in cui la Finlandia dopo mesi di negoziati entra ufficialmente nell'allianza atlantica.

Ne parliamo con Yenna Wehevelainen, corrispondente a Roma, per la televisione radio pubblica finlandese Ile.

Domenica quindi la Finlandia ha votato, dopo le lezioni vediamo che in testa sono tre partiti, il nostro centrodestra ha vinto le lezioni Kokomus che ha guadagnato 20,8% dei voti, dopo di che è arrivato il nostro partito di destra nazionalista con 20% di voti e dopo ancora i social democratici con la nostra premia ruscente Santa Marina.

Praticamente questi tre partiti hanno avuto veramente un sostegno quasi uguale a uno l'altro, le differenze sono pochissime e tutti e tre rispetto alle lezioni precedenti hanno guadagnato dei voti.

Quindi con questi risultati così vicini però si può dire che il centrodestra forse anche con una possibile coalizione con l'estrema destra è destinato a formare il governo. Qual è al momento lo scenario più probabile?

Sicuramente il centrodestra comincia a vedere a formare il governo, più in particolare come sarà formato non lo sappiamo ancora perché sarà molto difficile.

Come vediamo i tre partiti sono veramente vicini a uno l'altro quindi non sappiamo ancora chi sarà a governare con il centrodestra.

Teoricamente si penserebbe che l'estrema destra come lo vogliamo chiamare i finlandesi governerebbe insieme al centrodestra. Se riescono a scendere a alcuni compromessi però perché per esempio sull'immigrazione questi due partiti non sono proprio d'accordo.

Ma c'è un altro però se questi due partiti vogliono governare insieme formare un governo non riescono a formare un governo in due quindi bisogna avere ancora altri partiti medio grandi che però hanno perso tantissimi consensi in queste lezioni.

E quindi sarà difficile vedere che partito vorrebbe governare con questi due partiti visto che loro comunque hanno una linea molto forte.

In attesa di vedere come andranno le consultazioni negoziati per formare il governo possiamo quindi però dire che Petteri Orpo che è il leader del partito di centrodestra sarà probabilmente il premier.

Lui che tipo di figura politica è?

Petteri Orpo è un tradizionale uomo finlandese di destra a 53 anni è una figura diciamo come piace finlandesi spesso anche nel passato è piaciuto molto grigia non dice molte cose dice cose in un tono molto diciamo cauto è una persona con moltissima esperienza di politica ha fatto tre volte già il ministro.

Ha idea molto riconosciuta e risentita di destra tradizionale centrodestra tradizionale parla della patria di sicurezza proprio il primo tema in questa elezione è stata l'economia con l'allarmismo al debito pubblico che in Finlandia sta crescendo.

In Italia avevamo l'impressione che la premia riuscente Santa Marina fosse stateletta con grande entusiasmo e fosse ancora molto popolare per oggi giornali italiani commentano la sua terza posizione nelle elezioni come una brutta sconfitta ma quindi è davvero così bisogna dire che Santa Marina ha fatto un grandissimo lavoro a creare un hype un entusiasmo intorno a lei all'estero.

Infatti spesso gli dice in Finlandia che Santa Marina è piu piaciuto all'estero che in Finlandia che sicuramente se guardiamo ai media italiani come scrivono su Santa Marina possiamo dire che è vero cioè lo adorano però in realtà agli ultimi sondaggi Santa Marina è rimasto molto molto popolare anche in Finlandia e ieri ancora preso infatti tantissimi voti ha preso il secondo più voti di tutti i candidati del paese.

Ma insomma non ha bastato per essere il primo partito però possiamo dire che la sconfitta è relativa perché di solito il partito che governa come i social democratici hanno governato in questi quattro anni perde tantissimi consensi nelle prossime elezioni infatti è molto comune che in Finlandia si oscilla tra un governo di più tendenza di sinistra al governo di destra.

Io direi che queste elezioni per Santa Marina e per i social democratici non sono stata una sconfitta solo che non sono riuscite a arrivare il primo partito neanche il secondo però hanno guadagnato dei consensi che per un partito che ha governato per quattro anni soprattutto in queste condizioni molto movimentate molto difficili è quasi un miracolo e io credo che la popolarità di Santa Marina infatti ha fatto questo.

Parlando della campagna elettorale e anche di quest'ultimo anno che in Europa è stato caratterizzato dalla guerra dall'invasione dell'Ukraine l'ultima fase della pandemia di covid e vogliamo sapere che clima c'è in questo momento in Finlandia e su quale argomenti la destra e l'estrematestra è riuscita a guadagnare più voti rispetto al governo in carica.

Beh infatti il primo argomento sicuramente con cui loro hanno fatto la campagna hanno guadagnato dei voti e l'economia perché i finlandesi non vorrei tanto generalizzare però spesso sono molto prudenti la politica finlandese c'è una tradizione di essere molto prudente riguardo il debito pubblico.

E ora dopo le crisi dopo questi quattro anni il debito pubblico finlandese in aumento è al 70% che non è niente per esempio se si fa un paragone all'Italia però se si fa un paragone agli altri paesi nordici è già tanto quindi la destra ha guadagnato tantissimi voti con questo argomento di economia e di fermare la crescita del debito pubblico.

Poi un'altra cosa che c'è da dire è che in Finlandia a causa della Russia in Ukraine c'è un clima di paura e di tensione e quindi in queste situazioni è stato molto facile per l'estrematestra per esempio cominciare a parlare dei temi che per loro sono molto importanti ha fatto tanta campagna con il tema di sicurezza.

Quindi prendendo come esempio la Svezia che è un problema di gettizzazione di certi quartieri è un problema di criminalità organizzata in questi quartieri ed è tanto spesso sentito l'argomento che questo è dovuto all'immigrazione e quindi il nostro partito nazionalista ha cavalcato questo argomento e ha cercato di guadagnare voti in un clima che in Finlandia già di più.

Di paura e di tensione dal punto di vista della sicurezza del Paese perché noi insomma ci ricordiamo il nostro passato quando guardiamo all'Ukraine e alla Russia che attacca l'Ukraine non c'è niente da fare.

Ecco parlando proprio anche di guerra e di difesa del Paese non possiamo notare che proprio oggi sarà l'ingresso ufficiale della Finlandia nella NATO dopo il processo di ratificazione di tutti i parlamenti anche qui tu pensi che il Paese ha deciso dopo 70 anni di abbandonare la sua neutralità proprio per questo clima di paura che quindi non è mai stato così forte dal dopo guerra in poi.

Beh innanzitutto bisogna correggere qui un po' l'idea della neutralità perché dopo che la Finlandia aderito a lui è ha sempre collaborato con la NATO.

Quindi la Finlandia anche partecipato alle missioni della NATO per cui non si può dire che la Finlandia sarebbe stata neutra ma certamente ora è ufficiale che ne faremo parte ed è un grande passo.

Perché prima non era proprio un scenario molto probabile nei sondaggi la parte dei finlandesi che ha favorito adesione alla NATO e salita dal 28 per cento prima della guerra in Ucraina a più di 75 per cento il maggio scorso quando poi abbiamo fatto la decisione di fare la richiesta di aderire alla NATO.

Però sicuramente quello che tu chiedi l'attacco in Ucraina ci ha fatto veramente tremare ci ha ricordato il nostro proprio passato.

Abbiamo guardato il nostro confine in comune con la russia di più di 1300 chilometri e visto che succedeva in Ucraina e poi quasi tutti i finlandesi hanno cambiato idea.

Quasi tutti i parlamentari hanno votato per la desione alla NATO. Grazie.

Alberto Notar Bartolo vice direttore di Internazionale racconta un articolo uscito sul nuovo numero.

Daniel Harding è un direttore d'orchestra britannico che ha cominciato a fare il direttore a livelli molto alti quando aveva 17 anni era assistente di Simon Rettler con l'Orchestra Sinfonica di Birmingham.

Poi a 21 anni venne scelto da Claudio Abbado come suo assistente ai Berliner Philharmoniker che è una delle formazioni più prestigiosi del mondo e da lì ha cominciato una carriera che l'ha portato in carichi di primissimo piano a Londra, Stockholm, Parigi, Tokyo.

Adesso è stato nominato direttore musicale dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma che è la più grande orchestra italiana dedicata al repertorio sinfonico.

La cosa singolare però è che Harding fa anche un altro lavoro, è pilota di aerei di linea per l'Air France.

Il ritratto che Internazionale pubblica questa settimana si sofferma in particolare su questo secondo lavoro.

Harding racconta come la sua esperienza di pilota ha cambiato il suo modo di vedere la vita da musicista e come due mestieri così diversi in realtà hanno cose in comune e si stimola da vicenda.

Il 30 marzo, il grande juridico del tribunale di Manhattan, una giuria composta da 23 cittadini estrati assorbiti.

Chiamati a stabilire se ci sono prove sufficienti per cominciare un processo penale ha approvato l'incriminazione dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Le accuse saranno rese pubbliche oggi, ma si sa che la Procura di Manhattan sta indagando su un presunto pagamento in nero da 130.000 dollari fatto all'attrice di film porno Stormy Daniels prima delle elezioni presidenziali del 2016.

Trump è il primo presidente degli Stati Uniti a essere incriminato per un reato, quindi il primo a dover affrontare un processo penale.

L'ex presidente, che ha parlato di persecuzione politica e ha definito le accuse contro di lui una gravissima interferenza elettorale, oggi si presenterà con i suoi avvocati al tribunale di Manhattan, dove sarà messo in stato di fermo e dove gli saranno comunicati i capi di imputazione.

Ne parliamo con Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale.

Non conosciamo ancora nel dettaglio le accuse della Procura di New York, ne sapremo di più trogge domani, ma ci siamo fatti un'idea abbastanza precisa in base alle ricostruzioni dei giornali delle ultime settimane.

Nel 2016, durante la campagna elettorale per le presidenziali, il National Enquirer, una rivista conservatrice molto vicina a Donald Trump, fu contattata dall'attrice porno Stormy Daniels che proponeva di vendere al giornale la storia di una sua relazione con Trump risalente al 2006.

Il giornale si rifiutò di pubblicare quella storia e informò subito i collaboratori di Trump.

E poi, poco giorni prima delle elezioni, Michael Cohen, avvocato e faccendiere di lunga data di Trump, diede a Daniels 130.000 dollari per comprare il suo silenzio, facendo passare i soldi attraverso una società di comodo.

Cohen avrebbe pagato di tasca proprio secondo la Procura e sarebbe poi stato rimborsato dalla Trump Organization, cioè l'azienda del suo cliente.

Quindi è per questa cosa che Trump andrà a processo?

In realtà no, negli Stati Uniti pagare qualcuno per non divulgare una certa storia non è di per sé illegale.

I problemi di Trump derivano dal modo in cui è stato fatto il pagamento e dal momento in cui è stato fatto.

Secondo l'accusa, la Trump Organization avrebbe registrato il pagamento a Cohen come un compenso per una consulenza legale inventata, di fatto falsificando i registri aziendali.

La falsificazione di documenti non è particolarmente grave, visto che comporta un reato minore che generalmente non porta a un'incriminazione penale.

Diventa però più grave quando viene fatta per commettere un altro crimine e per occultarlo.

L'altro crimine di Trump, secondo il Procuratore di Manhattan Alvin Bregg, consisterebbe nella violazione della legge che regola i finanziamenti per le campagne elettorali.

Il pagamento a Daniels va considerato, secondo Bregg, un contributo illecito alla campagna elettorale di Trump e perché ha messo a tacere una vicenda che avrebbe potuto danneggiarlo gravemente.

Diversi osservatori però hanno sollevato dei dubbi sulla solidità di questo impianto accusatorio del Procuratore Alvin Bregg.

Si sono tanti in effetti a pensare che questa accusa che si basa sulla combinazione di una legge statale e di una federale sia piuttosto difficile da provare e quindi poco solida.

Questi timori naturalmente sono alimentati da valutazioni politiche, cioè dalla possibilità che Trump possa usare il processo in magari una possibile assoluzione per descriversi come un martire e quindi alimentando lo scontro sociale nel paese avvantaggiandosi in vista delle elezioni presidenziali del 2024.

C'è anche chi si preoccupa delle conseguenze a lungo termine di questo processo.

Per certi versi l'accusa è insolita perché è stata mossa da un Procuratore locale e non dal Dipartimento di giustizia.

Quindi c'è il timore che in futuro i Procuratori distretuali come quello di New York decidano di perseguire un ex presidente semplicemente perché lo considerano lontano dalle loro posizioni politiche.

Va detto però che l'incriminazione di Trump non è poi così strana, nel senso che Cohen, l'avvocato di Trump, si è dichiarato colpevole di vari capi d'accusa tra cui la violazione delle leggi sul finanziamento delle campagne elettorale e al momento è in carcere.

Nel corso del processo ha sempre sostenuto di aver agito per conto di Trump, quindi è sembrato sempre abbastanza strano che il mandante dell'operazione, cioè Donald Trump non fosse stato toccato dalle ricadute di questa vicenda.

Oltre a essere un ex presidente incriminato, Trump è anche un candidato incriminato perché al momento è di fatto il candidato republicano più forte alle primarie per le presidenziali del 2024.

Quindi in qualche modo è due volte sotto i riflettori. Quali conseguenze potrebbe avere questa sua posizione per Trump e per la vita politica del Paese?

Questa è la grande domanda a cui tutti stanno cercando di rispondere. C'è chi pensa che questa vicenda potrebbe avvantaggiare Trump dal punto di vista politico e qualcuno sostiene addirittura che la Procura gli abbia fatto un favore.

È in dubbio che oggi Trump sia in una posizione politica molto migliore rispetto a qualche mese fa. All'elezioni di metà mandato di novembre del 2022 i republicani erano andati malissimo, soprattutto per colpa sua, il partito sembrava finalmente pronto a voltare pagina.

Ora invece l'ex presidente è tornato al centro della scena con tutti i dirigenti republicani, anche i suoi potenziali rivali alle primarie in vista delle presidenziali che lo difendano e attaccano la Procura di New York.

Allo stesso tempo non bisogna dimenticare che il consenso di Trump al di fuori della base republicana è piuttosto basso.

Trump ha perso in malo modo le ultime tre lezioni, quelle di metà mandato del 2018 e del 2022 e quelle presidenziali del 2020.

Questo soprattutto perché gli elettori conservatori moderati e gli indipendenti lo considerano ormai un politico inaffidabile e problematico. Difficilmente un processo incentrato sui rapporti sessuali con un attrice porno lo può aiutare a rifarsi una reputazione.

Cosa potrebbe succedere se Trump venisse condannato?

In realtà il fatto di essere sottoprocesso e anche un eventuale condanna non gli impedirebbe di presentarsi alle elezioni presidenziali. Questo perché, come hanno spiegato tanti costituzionalisti sulla stampa statunitense in questi giorni, la Costituzione degli Stati Uniti non vieta a chi ha un processo in corso e stato condannato di candidarsi.

Non ci sono dubbi comunque che questa vicenda farà crescere ulteriormente la tensione politica nel Paese, man mano che si avvicineranno le primare Repubblicane e poi le lezioni presidenziali del 2024.

Lo dimostrano anche i preparativi di questi giorni da parte delle forze dell'ordine di New York, forze dell'ordine sia statali, sia federali, per evitare che ci sia qualsiasi tipo di disordine o di scontro che possa degenerare in una situazione simile a quella che due anni fa ha portato all'assalto al Congresso di Washington.

Questa è solo l'ultima di una serie di vicissitudini legali che Trump ha affrontato nella sua lunga carriera ad imprenditore. Da qui alle lezioni potrebbero arrivare altre incriminazioni?

Sì, potrebbero arrivare delle altre incriminazioni per accuse che peraltro sono più gravi e probabilmente più solide dal punto di vista dell'accusa rispetto a quella fatta dalla Procura di New York.

C'è l'indagine in corso in Georgia per i tentativi di Trump di sovvertire l'esito delle lezioni del 2020, c'è un'indagine federale sui documenti riservati portati via da Trump dopo aver lasciato la Casa Bianca.

C'è ne un'altra sulle responsabilità per l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Non è escluso peraltro che l'incriminazione di Trump da parte della Procura di New York possa aver rotto una sorta di tabù, nel senso che i procuratori che stanno indagando su quelle altre vicende possono essere incoraggiati a perseguire Trump proprio perché sanno di non essere i primi a aver fatto questo passo storico.

Grazie Alessio Marchionna. Grazie a voi.

Giulia Testa, editor del sito di Internazionale, consiglia uno spettacolo di Stand Up Comedy.

Mai Martin è un'attrice comica canadese non binaria di 35 anni che forse qualcuno già conosce come la protagonista della serie Feel Good. Ora su Netflix è uscito un suo nuovo spettacolo di Stand Up Comedy che si intitola SAP e dura più o meno un'ora che ho trovato molto divertente perché propone un tipo di comunicità abbastanza diversa da quella che si sente in giro.

La forza di Martin è che ti fa molto ridere raccontando delle storie comuni semplicemente utilizzando il suo punto d'osservazione come fa per esempio quando racconta la storia del postino di un piccolo paese che all'improvviso comincia a seppellire nel bosco la posta dei suoi concittadini.

Ma Martin parla anche molto di sé e racconta in modo molto eronico e adora soldere scienza dei suoi problemi con la droga e affronta anche i temi legati all'identità di genere che la convolgono da molto vicino.

Verso la fine dello spettacolo però si fa più seria e si rivolge direttamente a quei comici, quasi sempre maschi, che spesso fanno battute transfobiche come Louis C.K. o Ricky Gervais. SAP di Mai Martin è disponibile su Netflix.

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La premier finlandese Sanna Marin è stata sconfitta alle elezioni e lascerà la guida del paese al centrodestra. Oggi l’ex presidente statunitense si presenterà in tribunale, dove gli verranno comunicati i capi d’imputazione.

Jenna Vehviläinen, corrispondente a Roma per la televisione e radio pubblica finlandese Yle.
Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale.

Video Finlandia: https://www.theguardian.com/world/2023/apr/02/sanna-marin-finland-election-sdp-social-democratic-national-coalition

Abc News notiziario: https://www.youtube.com/watch?v=LYPs8I7qHHQ

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.