Il Mondo: La diffusione di documenti riservati del Pentagono. La temperatura degli oceani ha raggiunto il record di sempre.

Internazionale Internazionale 4/12/23 - Episode Page - 22m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Giulia Zoli, io sono Claudio Rossi Marcelli e questo è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo dei documenti riservati del Pentagono di Fuse Online e del Riscaldamento degli Oceani e poi di un articolo sul sito di Internazionale e di un profilo Instagram.

È mercoledì 12 april 2023.

Questo livello di sceglia è significativo e il fatto che abbiamo avuto un scherzo sul switch, abbiamo avuto indicazioni che eravamo andando i passaggi dei mesi.

Abbiamo dovuto fare un buon lavoro, monitorare questi siti, questi siti di discorso, che hanno questa informazione.

È stato da uno dei numeri più alto del nostro governo, i staff di joint.

Questi documenti eravano rimuovuti ovviamente da un brief, eravano foto di queste presentazioni.

Il giocatore è molto significativo e ora tutti questi siti di sceglia sono costruiti e sono costruiti due problemi di sceglia.

Nei giorni scorsi, decine di documenti militari dell'intelligence statunitense sono stati diffusi su diverse piattaforme online e sui social media.

Nell'audio che avete sentito, il maggiore dell'esercito ora in pensione, Mike Lyons, spiega sulla CNN che le carte contengono una grande quantità di informazioni sensibili sulla guerra tra Russia e Ukraine,

ma anche sui rapporti tra Stati Uniti e i suoi LAT.

E questo avrà sicuramente un impatto negativo sulle operazioni militari diplomatiche di Washington e il mondo.

È una delle fughe di notizie più gravi subite dai servizi segreti americani negli ultimi anni e il pentagono ha già aperto un'indagine per individuare chi ha diffusi documenti riservati.

Ne parliamo con Alesto Marchionna, editor di Stati Uniti d'Internazionale.

Di questa storia si è cominciato a parlare il 7 aprile. Secondo le ricostruzioni dei giornali ed i giornalisti indipendenti però i documenti stavano circolando online già da tempo.

Alcuni erano stati pubblicati a marzo, altri ancora prima.

In totale si tratta di circa 100 documenti, ma è possibile che ne verranno fuori altri nei prossimi giorni o nelle prossime settimane.

Molti sembrano essere dei briefing preparati per i vertici del pentagono, cioè il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti.

Alcuni erano diretti al generale Mike Milley che è il capo di stato maggiore congiunto dell'esercito statunitense.

Si tratta quindi di documenti di altissimo profilo e molto rilevanti.

Includono valutazioni dell'Agenzia per la sicurezza nazionale, della cia e altre agenzie di spionaggio statunitense.

Le rivelazioni di cui si è parlato di più riguardano la guerra in Ucraina,

ma c'è ne sono altre sulla situazione nel marcinei semi-ridionale, con le attività di un leader i belle uti in chimene,

sui rapporti diplomatici tra Washington e i governi di paesi alleati.

Quali sono le informazioni segrete sulla guerra, in particolare che stanno creando più difficoltà gli Stati Uniti e quindi anche all'Ucraina?

Per prima cosa bisogna dire che i documenti non sono tanti, almeno rispetto altre fughe di documenti riservati che ci sono state in passato.

Il problema per gli Stati Uniti è che sono molto recenti, quindi sono attuali, riguardano situazioni che si stanno svolgendo adesso,

sia a livello diplomatico e a livello militare.

La prima questione riguarda la guerra in Ucraina.

Alcune slide e rapporti sulla guerra in corso confermano una cosa che per la verità era abbastanza evidente già da tempo,

cioè che gli Stati Uniti sono coinvolti pesantemente nella gestione quotidiana della guerra in Ucraina, soprattutto attraverso la raccolta di informazioni e l'assistenza logistica,

tutte cose che fino ranno aiutato molto l'esercito di Kiel.

I documenti indicano anche che a fine febbraio i funzionari statunitensi erano convinti che nel 2023 combattimenti nel don basso

sarebbero cristallizzati in una condizione di stallo in cui sarebbe stato impossibile per Vladimir Putin conquistare la regione e per gli Ucraini espellere gli invasori.

Gli aspetti problematici sia per Washington sia per Kiel riguardano in realtà altre valutazioni contenute in alcuni documenti,

soprattutto quelle sulla reale forza dell'esercito Ucraini.

Alcuni rapporti mostrano i punti deboli delle difese aeree Ucraine e le probabili difficoltà con le forniture di munizioni nelle prossime settimane,

che potrebbero mettere a rischio la capacità di Kiel di contraattaccare, in primavera o anche di difendersi dagli attacchi russi.

Poi ci sono le previsioni su dove saranno posizionati i sistemi di difesa aerea che i Paesi della NATO stanno trasferendo in questo momento in Ucraina.

Chiaramente sia a Kiel sia a Washington sanno che i russi stanno studiando questi documenti che potrebbero trarne vantaggio a livello militare.

C'è poi una questione che parte dall'Ucraina ma riguarda in generale lo scontro tra la Russia e l'Occidente.

Cioè alcuni documenti contengono avvertimenti sulle possibile rappresaglie della Russia anche oltre i confini dell'Ucraina nel caso in cui la guerra dovesse continuare.

Un rapporto per la CIA parla di un gruppo di hacker filo russi che sarebbe capace di penetrare nella rete canadese per la distribuzione del gas e manipolare quindi un'infrastruttura fondamentale.

Per ora non ci sono prove che l'attacco sia stato ordinato ma il documento rivela il timore che possa succedere e questo di per sé è abbastanza inquietante.

Oltre alle informazioni sulla guerra di cui c'è parlato, quale altre dossie sensibili sono stati diffusi?

Washington è molto preoccupata dalle rivelazioni che riguardano i rapporti con altri paesi alleati. C'è il caso della Corea del Sud che è un alleato fondamentale degli Stati Uniti in Asia.

Gli Stati Uniti volevano che la Corea del Sud mandasse munizioni all'Ucraina mentre il governo di Seul temeva di rovinare i suoi rapporti con la Russia e quindi cercava di resistere alle pressioni di Washington.

È un'altra questione riguarda Israele, sembra che i servizi segreti del Mossad abbiano partecipato alle proteste contro il governo di Benjamin Netanyahu.

Queste rivelazioni sono stati smentite dal governo di Tel Aviv però chiaramente hanno in qualche modo rovinato i rapporti già difficili tra Israele e gli Stati Uniti.

Su che piattaforme sono stati pubblicati questi documenti e ci sono teorie su chi può averli diffusi?

Sembra che i primi documenti siano usciti su Discord, un app di messaggeristica molto popolare tra le persone appassionate di videogioche che siano finiti poi su Telegram, Twitter e altre piattaforme.

Per quanto riguarda la responsabilità di questa fuga di documenti per il momento è molto difficile dare una risposta chiara.

Trovare la fonte di una fuga di notizie di questo tipo non è facile se si pensa che migliaia di persone negli Stati Uniti potrebbero avere accesso ai documenti prima che fossero resi pubblici.

E che conseguenze potrebbe avere questa diffusione di documenti segreti per Washington o in generale per la guerra?

In questo momento si ragiona su due tipi di conseguenze, ci sono quelle sul breve periodo, quelle di cui abbiamo parlato che riguardano soprattutto le operazioni militare in Ukraine e che in sostanza potrebbero in un certo modo dare un vantaggio alla Russia.

E poi si ragiona anche su potenziali effetti nel lungo periodo.

Su questo c'è chi fa paragoni con il passato, infatti questa fuga di documenti non è certo la prima nella storia recente degli Stati Uniti, ci furono nel 2010 le rivelazioni di WikiLeaks che pubblicò i caprogrammi del Dipartimento di Stato e Stati Uniti e tre anni dopo Edward Snowden che rivelò la portata del Programma di Sorteglianza della Agenzia di Sicurezza Nazionale.

Dopo ogni pubblicazione di documenti riservati anche stavolta negli Stati Uniti cresce il timore che possano esserci dei danni nel lungo periodo nelle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e altri paesi.

Addirittura nel 2010 Larry Clinton che all'epoca era segretaria di Stato disse che nessun funzionario straniero avrebbe voluto dialogare con i diplomatici americani, in realtà questo non è successo e naturalmente tutti i paesi e tutti i diplomatici hanno continuato a parlare con gli Stati Uniti per cui questo tipo di timore sembra abbastanza esagerato.

E a questo punto il governo degli Stati Uniti come sta reagendo per correre a ripari?

Per prima cosa ha chiuso i rubinetti diciamo nel senso che i vertici del Pentagon hanno fatto sapere che limiteranno il flusso di informazioni che vengono scambiate e che potrebbero essere divulgate in questo modo.

Inoltre il Dipartimento di Giustizia ha aperto un'indagine su questa fuga di notizie.

Indagheranno e non è detto che riusciranno a trovare responsabile perché la mole prodotta con ogni anno delle agenzie di sicurezza del governo degli Stati Uniti d'informazioni segrete è enorme e ci sono tantissime persone.

Si parla di centinaia di migliaia di persone che hanno accesso a questi atti quindi non sarà per niente facile.

Grazie D'Alessio Marchionna.

Grazie a voi.

Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale racconta un articolo che ha scritto per il sito.

Il fine settimana di Pasqua è stato particolarmente intenso per quanto riguarda i soccorsi nel Mediterraneo centrale con più di 3.000 persone salvate. La maggior parte erano a bordo di piccole embarcazioni e di pescherecci partiti dalla Tunisia o dall'est de la Libia.

Molti sono arrivati in maniera autonoma a Lampedusa.

Ma purtroppo ci sono stati almeno 3 nuovi naufraggi, due sono avvenuti a largo di Sfax in Tunisia, un altro invece a largo di Lampedusa in zona di ricerca e soccorso maltese.

Lo sappiamo grazie alla testimonianza della Nadir, una nave umanitaria gestita dall'ONG Rescue Ship, l'unica nave della flotta civile attiva in queste ore nel Mediterraneo.

Quando la Nadir ha raggiunto l'imbarcazione in difficoltà i naufraggi erano già tutti in acqua, almeno 23 persone sono morte nel naufraggio su cui la Procura di Agrigento ha aperto un indagine.

In queste ore la guardia a quest'era italiana e coinvolta infine nel salvataggio di due pescherecci, nel mareionio.

Uno ha a bordo 800 persone, l'altro 400 persone. I soccorsi sono resi difficili dalle condizioni del medio, con onde alte e venti forti.

La situazione degli ultimi giorni dimostra che anche in assenza di mezzi di soccorso dell'organizzazione non governative, le embarcazioni partono lo stesso,

perché i fattori che le spingono a partire sono molto più forti della speranza di essere salvate.

Uragani e cicloni tropicali sempre più violenti. Già 12 anni fa, il direttore dell'Istituto di Scienze Oceaniche delle Bermuda avvertiva.

Il riscaldamento dell'acqua dei mari provicherà eventi meteorologici sempre più estremi.

L'intensità di questi eventi ha aumentata notevolmente negli ultimi 20 anni, di pari passo con il riscaldamento dei mari,

che ora ha toccato il massimo storico da quando sono cominciate le misurazioni satellitari.

Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, l'Agenzia Statunitense che si occupa degli studi dell'oceano e dell'atmosfera,

nella prima settimana di aprile la temperatura media della superficie degli oceani ha raggiunto i 21,1 gradi, battendo il precedente record di 21 gradi del 2016.

Ne parliamo con Federico Grazini, meteorologo e ricercatore che colabora con Internazionale.

La NOA, che è l'entifederale americano che si occupa delle previsioni e del monitoraggio dell'oceano dell'atmosfera, rileva appunto questo nuovo record di temperatura superficiale degli oceani.

In realtà la temperatura negli oceani ha in continuamento, soprattutto dagli anni 2000, e questo record è ancora più preoccupante perché avviene in un anno in cui

era ancora attiva la nigna, praticamente il raffreddamento delle acque superficiali del pacifico.

Dal prossimo anno sembra che si vada verso una fase del nigno, cioè al raffreddamento si sostituisce

e quindi c'è da aspettarsi anche per i prossimi anni un ulteriore aumento di temperatura e questo ovviamente destra molto di preoccupazione per tutta una serie di conseguenze.

Cosa si intende per superficie degli oceani e come viene misurata questa temperatura?

Si, la temperatura, come stato di salute degli oceani, penso si fa riferimento alla temperatura superficiale che è anche la più semplice da misurare,

perché può essere misurata dalle navi, navi e anche quelle commerciali, ormai montano tutti i sensori di precisione che misurano la temperatura durante il loro percorso.

E ci sono un numero molto elevato di boi che sono state rilasciate dagli enti di ricerca come la no, appunto che sono libere di vagare negli oceani e misurare la temperatura e restituire il dato poi ai vari servizi meteo.

E ci sono infine satelliti che possono misurare la temperatura della superficie da remoto, quindi in questi ultimi anni abbiamo una capacità di misurare la temperatura della superficie molto accurata.

Quello che invece è un po' meno accurato è conoscere lo stato termico della profondità dei mari.

Per questo ci sono altri strumenti e alcune boe, per esempio, sono boe che ogni tanto durante la giornata si immergono, sono progettate per fare questo.

Quindi scendono in profondità e mentre scendono in profondità misurano la temperatura a livelli anche più profondi.

E questo perché oltre al quadro della superficie è molto importante avere anche un quadro di tutto il volume dell'oceano e di come si sta riscaldando anche in profondità.

Il riscaldamento degli oceani è una conseguenza diretta del riscaldamento climatico, come avviene?

Gran parte del su plus energetico che arriva sulla terra per effetto dell'aumento dell'effetto serra dovuto ai gas climalteranti, ecco gran parte di questa energia a 90% viene assorbita dagli oceani.

Parliamo di una quantità di energia spropositata che ogni anno si va accumulando sempre di più prima alla superficie e poi più in profondità.

Se vogliamo dare un numero a questa quantità, si estima che dagli anni 2000 siano stati accumulati 200 z Gaul di energia.

Gaul è un'unità di misura dell'energia e il suffisso z sta per 10 alla 21 Gaul.

Non ce lo sappiamo neanche immaginare un numero così grandi, un numero seguito da 21 o 0.

Però possiamo fare un raffronto, mediamente in un anno tutta la società umana consuma uno z Gaul.

Qua in 23 anni ne abbiamo accumulati 250 sotto forma di energia dentro l'oceano.

Chiaro che questa energia viene poi restituita all'atmosfera, quindi l'oceano è un grande volano termico che accumula, ma poi cede anche energia all'atmosfera.

Quindi c'è un accumulo e poi una nuova cessione di energia dall'oceano verso l'atmosfera.

Quindi questo sta a significare che è proprio uno dei problemi che ci fa pensare che dobbiamo chiaramente ridurre l'emissione al fatto ser.

Però il sistema è già in moto, sostanzialmente questo grande volano è già in moto e quindi il riscaldamento si farà sentire per molto molto tempo.

Per questo dobbiamo gire subito.

Questo cosa significa per il clima? Quali fenomeni meteorologici provoca e dove?

Sostanzialmente un mare più caldo significa molto perché innanzitutto come vediamo con l'oscillazione del bigno di cui parlavamo prima,

cioè questo alternasse di vaste zone di acqua fredda che poi acqua calda.

Ecco questa sola oscillazione che interessa solo il pacifico, in realtà ha effetti sul clima a livello planetare.

La sequenza delle perturbazioni della circolazione atmosferica su tutto il pianeta.

Quindi questo già ci dice che modificando il stato termico del mare sia la capacità di modificare poi anche la circolazione atmosferica.

Questo è un primo problema.

Il secondo problema è che un mare più caldo, dal luogo a fenomeni di evaporazione maggiore, facilita l'evaporazione.

Quindi trasferimento di evaporo d'acqua poi in altra sfera che diventa più ricca appunto di evaporo d'acqua e può generare fenomeni più intensi.

Cicloni più intensi, uragani più intensi.

Quindi il riscaldamento dell'oceano è molto importante per l'atmosfera.

Ci può fare un esempio recente di uno di questi fenomeni che si può collegare al riscaldamento degli oceani?

Sappiamo che per esempio i cicloni tropicali stanno diventando più intensi proprio per effetto del riscaldamento del mare,

ma nel nostro piccolo vediamo anche un ripetersi sempre più frequentemente dei fenomeni cosiddetti medican,

cioè questi piccoli uragani un po' del Mediterraneo, perché agli Mediterraneo si sta scaldando, si è già scaldato di oltre un grado a partire dagli anni sessanta.

E poi ci sono tutti i fenomeni sugli ambienti marini, su dei coralli, se non ho già parlato tanto,

del pericolo della moria, del barriere corallino dovuto ad un ammazzamento della temperatura,

ma anche a spostamento di specie che migliano verso acque e a cercare acque più fresche, quindi i fenomeni sono molto, molto vasti.

Prima hai detto il meccanismo ormai è partito, quindi è troppo tardi per invertire questa tendenza, cosa possiamo fare?

Beh, non è mai troppo tardi nel senso che possiamo limitare gli effetti sicuramente.

Diciamo l'energia che è entrata nel sistema non possiamo toglierla e quella darà i suoi effetti da adesso fino ai prossimi anni.

Possiamo però fare in modo di fermare questo continuo aumento di energia nel sistema,

cercando drasticamente di calare le missioni che asserla, perché mi ricordiamo che alla base di tutto

c'è questa alterazione del binaggio energetico dell'atmosfera dovuta all'immissione di gasserra utile alla nostra attività,

alla combustione di fossili.

Quindi questo è da fare sicuramente più rapidamente possibile perché altrimenti la situazione non farà altro che peggiorà

e poi appunto l'adattamento per invece far fronte agli effetti che comunque alcuni saranno inevitabili.

Però dobbiamo fare in modo che poi questi effetti non aumentino fino a diventare impossibili anche da punto di vista dell'adattamento.

Grazie a Federico Grazini.

Grazie a voi.

Gia Polimeni in Bastoni che colabora con Internazionale all'Organizzazione dei Festival segnala un profilo Instagram.

Le stare dell'arte sono molte, ma quella raccontata è sempre la stessa.

Altre muse è un profilo Instagram e una piattaforma di divulgazione che nasce con il preciso intento di far posso ad altre voci all'interno di questa disciplina.

Da una parte lo fa coltivando approcci diversificati, poscoloniali, femministi, iconologici e queer.

Dall'altra tenendo ben presente che se il medium è veramente il messaggio allora non potrà fare a meno di spiegarsi con un linguaggio nuovo, ironico e intersezionale.

Ovviamente senza mai perdere di vista un contenuto accademico alto ricercato.

Frivolezza a parte per altre muse parlare di stare dell'arte e di prodotti visivi vuol dire parlare di attualità, di politica e di antropologia,

perché la stare dell'arte è specchio della società passata e presente.

Lo fanno attraverso video, articoli e partecipando a diversi eventi di persona.

Per esempio, in un reel parlano di come un bestiario medievale possa essere ancora attuale.

Altre muse è su Instagram, ma se volete approfondire visitate altremuse.com.

Buon appetito!

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La pubblicazione online di documenti militari segreti mette a rischio le operazioni militari e diplomatiche di Washington.
La temperatura media della superficie degli oceani ha toccato i 21,1 gradi, battendo il record del 2016.

Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale
Federico Grazzini, meteorologo e ricercatore

Video Usa: https://www.youtube.com/watch?v=jdQDxkNZzQM

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