Il Mondo: Kim Jong-un in Russia per offrire armi in cambio di aiuti. Cos’è l’abaya, la tunica islamica vietata nelle scuole francesi.

Internazionale Internazionale 9/13/23 - Episode Page - 19m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale, io sono Claudio Rossi Marcelli.

Io sono Giulia Zoli e questo è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo del viaggio di Kim Jong-un in Russia e di un divieto nelle scuole francesi,

e poi di Carcere per i minorenni e di un disco.

È mercoledì 13 settembre 2023.

Il leader nord-coreano Kim Jong-un è raffreddito per la rossa per una meeting con il Presidente Vladimir Putin.

Un treno che sembra che l'un che Kim ha usato su altri trippi foreignari

è visto lasciare una stazione in North Korea oggi.

I due leader confermano che avrebbero una meeting in quelli giorni

dopo che Putin ha invitato Kim a Russia.

Niente avrebbero lavorato per la rossa.

Il leader nord-coreano Kim Jong-un è in Russia per incontrare il Presidente Vladimir Putin

e discutere di una possibile fornitura di aiuti militari a Mosca da usare nella guerra in Ukraine.

Kim è partito il 10 settembre a bordo di un treno blindato

ed è accompagnato da una delegazione di ministri funzionari ed esperti militari.

È il suo primo viaggio all'estero dall'inizio della pandemia.

Mentre registriamo questo podcast,

Putin e Kim non si sono ancora incontrati

e non sappiamo dove e quando esattamente si svolgerà l'incontro.

Il portavoce del Kremlin, Dimitri Peskov,

ha detto ai giornalisti che i due leader discuteranno di temi sensibili

ignorando apprecisato gli avvertimenti degli Stati Uniti.

Ne parliamo con Giunco Terrao, editor di Asia di Internazionale.

Sì, c'è molto interesse per questo viaggio di Kim Jong-un in Russia.

Innanzitutto perché è il primo suo viaggio in Russia

che ha avvenuto l'inizio della pandemia.

Infatti, solo di recente, ci sono stati segnali di apertura di allentamento

delle rigide misure anti-Covid

che la Core del Nord aveva adottato dalla primavera del 2020.

Non è la prima volta che Kim va in Russia,

nel 2019 lui e Putin si erano già incontrati a Vladivostok,

in uno dei rari spostamenti di Kim fuori dal Paese.

Si calcola che da quando Kim è diventato leader della Core del Nord nel 2012,

che si ha avuto l'inizio della pandemia.

Quando Kim è diventato leader della Core del Nord nel 2012,

si sia spostato meno di una decina di volte.

Come da tradizione nella famiglia del leader nord-coreani,

anche stavolta Kim si è mosso a bordo di un treno speciale,

è un mezzo blindato a prova di bomba

con, pare, anche un elicottero a bordo,

in caso di necessità di fuga improvvisa.

Il treno è il mezzo preferito dai Kim,

ma in realtà Kim Jong-un si è sposato spesso in aereo.

Era il padre Kim Jong-il che pare avesse paura di volare

e quindi appunto si spostava solo in treno.

Il nonno Kim Il-Song anche preferiva il treno per spostarsi

e al museo dei regali dei leader con le coreani

che si trova in Core del Nord,

c'è un vagone di un treno che era un regalo di Stalin a Kim Il-Song.

A proposito di questo incontro si parla da giorni della possibilità

che la Corea del Nord fornisca munizioni e armi a Mosca.

Di cosa discuteranno Kim e Putin?

Il motivo di l'incontro è discutere di una fornitura di armi

alla Russia da parte della Corea del Nord,

in cambio probabilmente di aiuti alimentari e tecnologia militare.

Chiaramente delle supposizioni non ci sono state dichiarazioni ufficiali,

ma si basano anche sul fatto che Kim è andato in Russia

accompagnato da una delegazione di funzionari del governo

e dell'esercito, soprattutto.

E questo l'ha annunciato l'agenzia di stampa nord-coreana KCNA.

E inoltre si sa, questo l'ha detto il Kremlin,

all'incontro insieme a Putin participerà anche

il ministro della difesa russo, Sergei Shoigu,

per discutere di temi sensibili.

Queste sono appunto le parole del portavocio del Kremlin.

Per cui secondo gli esperti pare chiaro che Mosca chiederà a Pyongyang

delle munizioni, proiettili d'artiglieria, i missili anti-carro

e in cambio la Corea del Nord presumibilmente chiederà aiuti alimentari

di cui hanno disperato bisogno, perché appunto la chiusura

per la pandemia ha creato una situazione umanitaria

molto molto seria.

E probabilmente chiederà alla Russia anche tecnologia

avanzata per il suo programma di sottomarina propulsione nucleare

e il suo programma satellitare.

Queste sono, ripeto, le supposizioni degli osservatori.

Cosa sappiamo delle armi nord-coreane?

Davvero le armi fornite da Kim potrebbero essere

decisive per la guerra in Ucraina?

Decisive gli esperti sempre dicono che non saranno probabilmente

decisive, perché non si tratta di armi troppo sofisticate,

che cambieranno quindi la capacità russe sul campo in Ucraina.

Ma si tratta di rifornimenti di cui Mosca ha bisogno

per prolungare la sua capacità di combattere sul campo.

Il governo nord-coreano, dalla metà degli anni 90,

ha messo al centro della sua politica il Songun,

cioè il principio che dà la priorità all'esercito,

detto in inglese il military first.

Quindi questo vuol dire che una buona parte dell'economia del Paese

è destinata al rafforzamento dell'esercito,

al rafforzamento dell'equipa del mangiamento militare,

e così appunto da quando Kim Jong-il succedette al padre Kim Il-Song.

Questo fa sì che la Core del Nord sia dotata di tantissime armi,

di un esercito numerosissimo,

anche se poi le condizioni in cui versano questi soldati,

appunto molti dei quali malnutriti, sono discutibili,

però comunque numericamente è un esercito imponente,

per cui Pyongyang ha la capacità oggi di fornire armi alla Russia,

in cambio di quel che di cui ha bisogno.

Sono passati quattro anni dall'ultima visita di Kim in Russia.

Quali sono i rapporti tra i due Paesi? Sono cambiati?

Sì, sono cambiati e stanno ancora cambiando come vediamo in questi giorni.

I Regimi dei Kim fu una creazione dell'Unione Sovietica.

Il film ai primi anni 90, Pyongyang era stata dipendente

dagli aiuti di Mosca per la sua sopravvivenza.

Con la fine dell'Unione Sovietica, la Core del Nord si è ritrovata da sola,

senza più questo sostegno,

e la Russia post-sovietica l'abbandonò sostanzialmente.

Questo portò alla metà degli anni 90 la gravissima carestia

che fece milioni di morti.

E dall'ora, durante la guerra faredda,

Pyongyang dipese sempre di più dalla Cina.

Negli ultimi decenni è stata Pechino sostenere

Pyongyang con aiuti economici.

Però, con i cambiamenti degli ultimi mesi,

quindi con l'inizio della guerra russa in Ucraina,

stiamo assistendo a un riavvicinamento della Core del Nord alla Russia

in chiave anti-occidentale.

Quindi, grazie a questi spostamenti,

riposizionamenti sulla scena internazionale,

Kim sta vivendo un ruolo inedito da protagonista.

La Core del Nord non è più semplicemente regno erimita,

chiuso su se stesso che minaccia il resto del mondo,

semplicemente esistendo, perché ha la bomba atomica,

ma l'incontro di questi giorni è un esempio,

sta diventando un attore più attivo.

È un'occasione, diciamo, per Kim per mostrarsi sulla scena internazionale

e forse anche per rassicurare all'interno i nordcoreani.

In occasione dei viaggi all'estero dei leader nordcoreani,

il battage della stampa nazionale e della propaganda

è totale e massiccio.

Le foto del leader in partenza da Pyongyang

verso la Russia, appunto, a bordo del treno,

quando ha circolato anche fuori dalla Core del Nord,

chiaramente qualsiasi cosa il leader faccia,

soprattutto all'estero, è usato per la propaganda interna,

per dimostrare alla popolazione che il leader esiste anche fuori dal Paese

ed è rispettato e, insomma, è accolto anche all'estero con cerimoni

ed è un leader, appunto, vero, apprezzato non solo in Core del Nord.

Grazie a Junco Terrao.

Grazie a voi.

Giuseppe Rizzo, giornalista di Internazionale,

racconta un articolo che ha scritto per il sito.

I ragazzi non si occupano molto di carcere,

ma il carcere si occupa molto di loro.

Il decreto ha provato il 7 settembre dal governo Meloni,

gli permette di farlo ancora di più.

Sul sito di Internazionale ne ho raccontato alcuni aspetti.

Tra le altre cose, il testo prevede l'acustodia caotelare,

cioè il carcere preventivo per reati puniti con pene di sei anni e non più un nove.

Il dasvorbano, cioè l'allontanamento obbligatorio da una città,

potrà essere applicato anche a chi ha 14 anni e non più 18.

Il divieto di usare il telefono per chi ha accusato di alcuni reati

è il problema meno grave di questo decreto.

Dal 1988 la giustizia minorile in Italia si fonda sull'idea che il carcere

deve essere l'ultimo dei posti in cui tenere gli adolescenti.

Le alternative da idomi ciliari ad addirittura la sospensione del processo

sono tante e funzionano,

ma il governo Meloni ignora più di 30 anni di passi navanti

e ci riporta l'epoca buia della Galera per i minorenni.

Sottotitoli a cura di qualsiasi sottotitoli

www.mesmerism.info

All'inizio del mese il ministero dell'istruzione francese

avvietato alle studenti di andare a scuola indossando la baia,

una tipica tunica dei paesi musulmani.

Secondo il governo, infatti, si tratta di un indumento che indica l'appartenenza

a una religione e quindi non può essere indossato nelle scuole

in virtù della cosiddetta legge sul velo,

cioè quella che dal 2004 vieta l'uso dei simboli religiosi nelle scuole.

Molti però rispondono che la baia è semplicemente un vestito tradizionale

che va di moda tra le ragazze musulmane.

La voce che avete sentito in apertura era dell'influenza Radia Kebaili,

che poco prima dell'apertura delle scuole invitava a tutte le studenti

a presentarsi in classe con un ampio vestito lungo

in modo da dimostrare che non c'è nulla di religioso nella baia.

Parliamo di questo divieto e del dibattito che ne ha schiaturito

insieme a Catherine Cornet, giornalista francese arabista,

che colabora con l'internazionale.

Domenica a 27 agosto, 12 milioni di studenti francesi si preparavano a tornare a scuola.

Al terregionale del primo canale TF1, il nuovissimo ministro dell'istruzione francese,

Gabriele Attal, ha annunciato con grande enfasi

che a scuola sarà vietato a indossare la baia o il camis,

due vestiti lunghi tradizionali dai paesi del Golfo.

Il tema delle leilicità è subito stata rilanciato.

Per molti commentatori sembrato il solito modo di distorre la tensione al momento teso

del rientro scolastico come in Italia, in Francia mancano tanti professori,

almeno 4000, ha problemi di strutture.

Le scuole hanno tanti problemi e la questione dei vestiti orientali

poteva essere l'ennesimo modo di tirare dentro i francesi musulmani

capri espriatori della destra e della strama destra francese.

Ma, come tutto quello che tocca la leilicità,

la baia sta anche diventando un elemento centrale

nella polarizzazione dei partiti di sinistra.

Una parte intende difendere i più deboli, le minoranze,

lì altri vogliono difendere una certa idea della leilicità a tutti i costi,

in quanto erede della lotta della Repubblica contro la regione cattolica.

Al primo giorno di scuola, circa 300 ragazze e ragazzi si sono presentati

vestiti da abbaia o camis.

67 hanno rifiutato di toglierlo e sono state esclusive da scuola.

Stiamo parlando di un fenomeno super, super marginale,

0,0005%. Stiamo parlando di 12 milioni di studenti francesi.

Ci spieghi esattamente cos'è la baia, è un indumento effettivamente religioso?

Questo è una domanda eccellente, se sapessimo che con certezza

che cosa fosse una baia.

Una baia in Arabo vuol dire semplicemente un vestito,

un cappoto, niente di più definito.

Viene dai vestiti che erano portati dai beduini nel deserto.

Nei paesi del golfo, i mirati e arabi asauditi sono i vestiti di tutti i giorni.

Gli uomini portano il camis, questo vestito lungo bianco,

le donne e l'abaia, il vestito è sempre lungo, ampio, tipico di tutte le zone calde,

dove è importante non avere vestiti attaccati al corpo.

Per le feste, per i matrimoni, per la festa della id,

le abbaia si coprono di colore, di strasi insomma,

è un vestito ampio.

Qualo che sicuro, invece, è che tramite le adolescenti e le donne influencer del golfo,

tramite TikTok, Instagram,

è arrivata la moda per certi adolescenti francesi della modest fashion,

che è un vero trend in Medio Oriente e Nord Africa,

e una rivisitazione dei vestiti beduini in chiave fashion lunghe, elegante e coprente,

per vedere dolce gabbana ha fatto recentemente una linea di abbaia molto elegante,

e le adolescenti francesi tramite i social cominciano a seguire questa moda.

Se ha una forte connotazione araba, Medio Orientale,

per i musulmani è una moda, e non sono io a dirlo,

ma per esempio Abdullah Zekri, vice presidente del Consiglio francese per il culto musulmano,

che parla di semplici moda.

In realtà i musulmani non capiscono bene questo confronto.

Per il governo francese invece rimane un marchio di religiosità

che rientra all'interno delle allegi del 2004 sui simboli religiosi.

Ecco, parliamo proprio di quella legge che nel 2004 ha spaccato l'opinione pubblica francese,

cioè quella che avvietato i simboli religiosi a scuola,

ma soprattutto si parlava del velo islamico.

A vent'anni di distanza da quel dibattito così acceso,

oggi quel divieto è stato completamente accettato dalla società francese?

In effetti, i ragazzi musulmani non portano il velo a scuola da vent'anni

e la baia potrebbe essere un modo di aggirare la legge,

e quello che temi certamente il governo,

quello che è stato anche confermato dal Consiglio di Stato,

quando è stato richiesto la sua parere.

Ma sembra anche che una grande maggioranza dei francesi appoggiano la misura,

i sondaggi danno il 70% a favore del divieto.

Ma in realtà sono dibattiti ogni presenti nella stampa e nella politica.

Penso al velo, abbiamo poi parlato del velo delle mamme accompagnatrici a scuola,

poi abbiamo avuto il burchini e ora la baia che poche settimana prima

nessun conosceva in Francia.

Quello che c'è da notare in queste battaglie per la laïcità

è che il focus sono sempre le donne e sempre musulmane.

Nel frattempo invece, come è stato commentato nel mondo arabo

il divieto di indossare la baia nelle scuole francesi?

Il soft power francese credo non aveva bisogno di questo francamente

nei paesi arabi e in Africa.

Per il mondo arabo musulmana si tratta

dell'ennesima discriminazione contro le musulmane

ed è incomprensibile, come si può ben capire.

Su Elcozel Arabi, per esempio, cittano la Francia insieme all'Iran e l'Afghanistan,

tra gli unici paesi al mondo che fanno delle leggi per impore

alle donne come vestirsi.

Di base quindi il discorso è che da un lato le autorità francesi

cercano di offrire uno spazio scolastico laico

né è altro dove la religione resti un aspetto privato.

Per molti musulmani invece, come dicevi tu,

è l'ennesima conferma che la loro religione

non è accolta nell'identità francese.

Secondo te cosa c'è davvero dietro questa norma?

È difficile non considerarlo discriminazione

quando in realtà si pensa alla sua mesa in pratica.

È veramente difficile fare a differenza tra qualsiasi indume

un largo e una baia, chiaramente.

Perché un preside possa fare la differenza?

Credo che purtroppo dovrà passare tramite una profilazione raziale.

Mia figlia, Bionda, che va e porta un vestito ampio a scuola

non dovrà dimostrare a nessuno che ha un intento religioso o meno

nel portare il suo vestito.

La laïcità con scetto di inclusione per eccellenza

è diventato per molti effettivamente un strumento di esclusione.

Un commentatore cattolico, Jean-Pierre Mignard,

lo ricordava sul Radio France a forza di respingere la religione cattolica,

i cattolici hanno aperto in Francia le proprie scuole private.

Ma vogliamo spingere i francesi di obbedienza musulmana

a creare le loro proprie scuole coraniche?

Credo che questo non sarebbe né ospicabile

né anche accettato in Francia oggi.

Grazie a Catrin Corne.

Grazie a voi.

L'album della settimana consigliato da Daniele Cassandro, editor di cultura d'internazionale.

Romy Mudley Croft è la chitterista e cantante della band britannica DXX

e Midair, a mezz'aria, è il suo primo album solista.

Romy ci aveva cominciato a lavorare in remoto 3 anni fa in pieno lockdown

e l'inizio pensava di buttare giù canzoni solo come autrice da dare ad altri artisti.

Poi lentamente un'idea ha preso forma

ed è nato questo piccolo album di Dance Pop

che riesce a essere crepuscolare desaltante allo stesso tempo.

È un vecchio trucco della Disco Music migliore,

testi tristi e lacrimosi su grovi irresistibili.

Romy però non ha nulla di artefatto,

le sue sono canzoni che parlano in modo molto asciutto di scoperta di sé,

di innamoramento e di piccole fragilità esistenziali.

La produzione affidata al vecchio amico Jamie XX,

a Fred again e a Stuart Price,

il produttore di Confessions on the Dance floor di Madonna.

L'equilibrio da pop introspettivo e suono un po' retro da dance fino al 90 è perfetto.

Midair è un album liberatorio e romantico

ed è l'erede queer e contemporaneo

di quel grande classico della pop danza britannica

che è stato Walking Wounded degli Everything But The Girl.

Romy Midair, sua etichetta Young.

Dalla redazione di internazionale per oggi è tutto.

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Buon appetito!

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Il leader nordcoreano incontra il presidente russo Vladimir Putin per discutere di una possibile fornitura di aiuti militari da usare nella guerra in Ucraina. Secondo il governo francese l’abaya indica l’appartenenza a una religione e il suo utilizzo a scuola va contro la cosiddetta legge sul velo del 2004.

CON
Junko Terao, editor di Asia di Internazionale
Catherine Cornet, giornalista e arabista

LINK
Video Corea del Nord: https://www.youtube.com/watch?v=F-SWKYetGPg

Video abaya: https://vm.tiktok.com/ZGJnE6Ff2/

Articolo Rizzo: https://www.internazionale.it/essenziale/notizie/giuseppe-rizzo/2023/09/11/decreto-carcere-minori

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.