Il Mondo: Iran e Afghanistan litigano per l’acqua. In Norvegia il futuro delle auto elettriche è già arrivato.

Internazionale Internazionale 5/31/23 - Episode Page - 22m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Zoli e questo

è il mondo del podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo di una disputa sull'acqua tra Afghanistan e Iran e di autoelettriche

in Norvegia e poi del nuovo numero di Internazionale Kids e di una collana di libri.

È mercoledì 31 maggio 2023.

Il periodo dell'internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Internazionale di Interna

Alcorsa settimana almeno tre persone sono state uccise e altre sono state ferite negli scontri durati alcune ore al confine tra Iran e Afghanistan

I funzionari dei due paesi si accusano reciprocamente e entrambi governi hanno inviato rinforzi militari verso la frontiera

La voce che avete ascoltato è del comandante Taliban Abdulamit Qorasani, che in un video messaggio diffuso su Twitter ha avvertito che i Taliban combatteranno contro gli iraniani e savranno il dia libera dei loro leader con cui saranno addirittura il Paese

Nel centro della recente disputa c'è l'acqua del fiume Elmand, l'Iran accusa l'Afghanistan di aver violato un accordo del 1973 che regola il flusso del fiume, costruendo dighe lungo il suo corso

Ne parliamo con Francesca Agnetti, editor di Medio Oriente e Giunco Terrao, editor di Asia di Internazionale, alla quale abbiamo chiesto cosa è successo negli ultimi giorni al confine e cosa prevede l'accordo sull'acqua

Nella notte tra il 27 e il 28 maggio c'è stato uno scontro a fuoco al confine tra Irana e Afghanistan, dove in particolare confinano la provincia d'Afgana degli Nimrudz e quella iraniana di Sistan e Baluchistan

Nello scontro sono morte tre persone, un Taliban dalla parte afgana e due guardie di frontiere iraniane e sono state ferite diverse persone

I due governi si stanno lanciando reciproche accuse, in particolare l'Iran accusa l'Afghanistan di continuare a violare in real-time l'accordo sulla gestione dell'acqua del fiume Elmand che passa attraverso il confine tra i due Paesi siglate nel 1973

In base a questo accordo l'Afghanistan deve garantire all'Iran di condividere 850 milioni di metri cubi di acqua all'anno del fiume Elmand che è il fiume che attraversa il confine tra i due Paesi

Il problema è che in Afghanistan sono state costruite delle dighe e quindi l'Iran accusa l'Afghanistan di non lasciar fuire abbastanza acqua che deve andare a riempire un lago importante per la regione

Francesca, gli scontri al confine sono avvenuti in un contesto di grave esicità in Iran, in particolare nella regione sud-orientale del Paese

Sì, in realtà la scarcità d'acqua e la esicità sono un problema in Iran già da circa 30 anni, però sono peggiorati nell'ultimo decennio e soprattutto nel 2021 che è stato un anno in cui il livello delle pioggia è stato particolarmente basso

Secondo l'organizzazione meteorologica iraniana il 97 per cento del Paese deve affrontare un qualche livello di esicità e essere colpite soprattutto il sud-est del Paese che è strettamente dipendente dal flusso di acqua proveniente dall'Afghanistan

In particolare la regione dell'Ebaluchiistan che confina con il Pakistan e con l'Afghanistan è una delle più aride e negli ultimi anni è stata teatro proprio di diverse proteste contro la scarcità di acqua

Ma le mobilitazioni non sono state limitate solo a questa regione e negli ultimi anni ci sono stati vari episodi in cui iraniani sono scesi in piazza per denunciare il problema, per esempio nell'estate del 2021 quando il fiume Karun, nella provincia centrorientale del Qudsistan, si è prosciugato

Oppure lo scorso luglio quando sono state restate diverse persone che protestavano contro il prosciugamento dell'ago Urmia situato invece nelle montagne del Nord-Ovess dell'Iran che a un tempo era il secondo lago salato più grande del mondo e il primo del Medio Oriente

Anche nelle proteste scoppiate a settembre del 2022 in seguito alla morte di Masa Gina Mini la questione della gestione delle risorse idriche è stata tirata in ballo dai manifestanti sia sui social network sia nelle strade

Perché chiaramente il problema riguarda tutta la regione del legato alla questione del cambiamento climatico però in Iran c'è anche un risvolto politico perché il regime iraniano fin da quando si è insediato dopo la rivoluzione del 1979 ha condotto una gestione disastrosa delle risorse idriche che hanno aggravato una situazione già difficile

Nel tentativo di garantire al paese un'autosufficianza alimentare per contrastare le sanzioni occidentali le autorità hanno promosso una serie di pratiche agricole poco sostenibili

Per esempio puntando su coltivazioni che richiedono un'irrigazione costante oppure costruendo dighe bacini per raccogliere l'acqua però senza adeguata pianificazione o ancora deviando ai fiumi per rifornire di acqua le fabbriche

Tutte queste misure hanno accelerato il prosciugamento di falde a qui, fere, fiumi e paludi

Giunco per quanto riguarda i rapporti tra Kabul e Tehran le dispute sull'acqua sono un fatto recente?

Non sono un fatto recente, sono anni che quel confine e teatro di piccoli scontri o scaramucce locali, vengono un po' derubricate a scaramucce locali dagli analisti

E' quello che un po' anche il governo di Kabul dei taliban adesso ha detto, noi non abbiamo nessun interesse ad alzar la tensione con i vicini in particolare quindi anche con Tehran

Sono delle dispute che riguardano soprattutto quella regione e verranno risolte diplomaticamente a livello locale

La particolarità di questo caso è che ci sono state delle vittime ed era tanto tempo che non succedeva

Per cui questo ovviamente ha fatto attirato l'attenzione, questo succede ovunque c'è un fiume che attraversa diversi paesi

Basti pensare al caso del Mekong che dalla Cina scende e attraversa altri 5 paesi

In ognuno di questi paesi si costruiscono infrastrutture, dighe, centrali d'elettriche e ovviamente questo crea per forza di cose

Ma il contento nei paesi che ricevono sempre meno acqua, in particolare visto che andiamo sempre più verso periodi di siccità e di grandi andate di caldo

Questo diventerà sempre di più un problema

Francesca, quali sono oggi i rapporti tra i due paesi a parte questa questione dell'acqua?

L'Iran non ha riconosciuto ufficialmente il governo dei taliban, che è senza ideato nell'estate del 2021 a Kabul, però ha mantenuto dei rapporti con le nuove autorità

Le tensioni sono aumentate nell'ultimo anno soprattutto lungo la frontiera di 920 km che i due paesi condividono

E dove appunto ci sono stati regolarmente dei riscontri tra i combattenti talibani e gli agenti iraniani negli anni

Oggi i due regimi condividono la lotta contro il terrorismo, in particolare l'ossibilità nei confronti del gruppo estate islamico

Ma ci sono anche molte questioni che li dividono

Innanzitutto c'è un aspetto religioso, l'Afghanistan e l'Iran sono due regimi islamici, ma la rivoluzione iraniana poggia sulla maggioranza scita del paese

Mentre i taliban sono sunniti e i maggioranza di Etnaapastun

In passato i taliban sono stati regolarmente accusati di aggredire le minoranze in Afghanistan, in particolare la popolazione azara che è maggioranza scita

E le autorità iraniane hanno chiesto espressamente ai talibani ad includere nel loro governo anche le minoranze etniche religiose come appunto i azaram, anche i taggiki

Altre questioni divisive sono il narcotraffico con la droga prodotta in Afghanistan che attraverza la frontera con l'Iran

E spesso le autorità iraniane hanno sequestrato carichi di heroina e di metanfetamina provenienti dal paese vicino

E poi c'è il tema dei profugi, da decenni l'Iran ospita milioni di Afghani in fuga dall'Europaese devastato dai conflitti e questo flusso è aumentato dal 2021

Ci sono circa 3,5 milioni di Afghani in Iran dove però non sono ben visti e spesso sono vittime di discriminazioni abusi e xenofobia

Per anni le autorità iraniane le hanno deportati, nei primi sei mesi dopo la presa di Kabul da parte dei taliban

I soldati iraniani hanno sparato a quasi 100 afghani alla frontiera, tra i due paesi

Mentre secondo un rapporto di Amnesty International, 11 afghani sono stati uccisi dalle farze di sicurezza iraniane

Giunco, i toni del messaggio diffuso dal comandante dei taliban sono piuttosto duri, c'è il rischio di un escalation?

In realtà le parole che abbiamo sentite all'inizio del comandante taliban non sono per forza di cose la voce del governo

Come dicevo prima ha ufficialmente detto che non ha nessun interesse a far alzare le tensioni, che vuol mantenere buoni rapporti con i vicini

Quindi in realtà un escalation della situazione mi pare improbabile

Soprattutto nessuna delle due parti ha interesse ad alzare i toni ulteriormente e ad arrivare a una situazione rischiosa

I taliban oltre ad avere a che fare con un Paese con un economia al collasso hanno già, come diceva Francesca prima,

delle gatte da pelare con il gruppo stato islamico in Afghanistan

Quindi quello in questo momento è il loro principale nemico e tutti gli sforzi sono rivolti a combattere questa nuova insorgenza

Grazie a Giunco Terao

Grazie a voi

Grazie a Francesca Gnetti

Grazie a voi

Martina Recchiuti, capore d'attrice di Internazionale Kids racconta l'articolo di Copertina del numero appena uscito

L'articolo di Copertina del nuovo numero di Internazionale Kids racconta che prendere appunti a mano è un ottimo allenamento per il cervello

Perché aiuta a capire meglio le cose

Quando prendiamo appunti su carta, infatti, riassumiamo e organizziamo i pensieri

Il problema però è che scriviamo sempre più spesso su una tastiera, di un tablet o di un computer

E molti studenti non riescono a scrivere bene a mano

La direttrice di un istituto tedesco che si occupa di calligrafia racconta che per scrivere non servono solo due dita, ma più di 30 muscoli e 17 articolazioni che devono coordinarsi perfettamente

Alcuni bambini non ci riescono, se irrigidiscono spingono troppo forte sul foglio o assumono una postura sbagliata

Per scrivere meglio e senza fatica si posare però un piccolo trucco

Basta disegnare uno smai sul dito indice subito prima dell'ungha

Se mentre scriviamo la bocca dello smai diventa dritta, significa che stiamo premendo troppo sul foglio

L'articolo contiene anche un'immagine della calligrafa monica d'engo per esercitarsi con i pennarelli

Prima 80% dei nuovi carri che sono portati per questo anno sono elettrici

Nel altro territorio è niente a questo livello

E il sviluppo è stato veloce, 10 anni fa stavamo solo 3%

Questo è una transizione molto veloce quando pensate di tutto che ha avuto a cambiare per farlo

In Norvegia il futuro dell'auto elettrica è arrivato

Nella TED conference di cui avete sentito un estratto, Cristina Bu, che presiede l'associazione norvegesi di conducenti di auto elettriche

racconta che l'80% delle macchine vendute in Norvegia sono alimentate a batteria

E il risultato è un'area più pulita e strade molto più silenziose

Questo ha fatto della Norvegia un caso di studio per tutto il mondo

Soprattutto per capire qualsiasi strada più silenziosa

Questo ha fatto della Norvegia un caso di studio per tutto il mondo

Soprattutto per capire quali effetti concreti avrà l'abbandono dell'auto a combustione sull'ambiente, sui lavoratori e sulla vita in generale

Ne parliamo con Alessandro Lubello, editor d'economia d'internazionale

Nel 2022 in effetti l'80% delle nuove auto vendute in Norvegia erano veicoli con motor elettrico

Già questo dato rende il paese scandino un caso unico al mondo

Basti pensare che nel 2019 i veicoli nuovi con motor elettrico venduti in Norvegia erano il 50% del totale

Questa soglia è quella prevista da un grande paese come gli Stati Uniti per il 2030

Quindi i norvegesi sono diversi anni avanti in questo progetto

Tra l'altro il governo di Oslo vuole vietare la vendita di motori a combustione entro il 2025

Molto prima della norma che entrerà in vincore in Europa dopo il 2035

Infine un altro dato interessante che nella classifica delle vendite il marchio principale in Norvegia oggi è la Tesla

Che ha sul classato case automobilistiche storiche come la Renault e la Fiat

Quali sono gli aspetti culturali e strutturali che hanno permesso proprio alla Norvegia di riuscire in un'impresa che come ha detto tu la maggior parte degli altri paesi fatica anche solo a mettere in moto

Nel paese scandino sicuramente c'è un atteggiamento culturale molto favorevole alla difesa dell'ambiente in generale

Gli incentivi all'auto elettrica sono iniziati già negli anni 90 quando in Norvegia c'era una startup la Tink che in seguito è stata anche gestita dalla Ford

Già in quegli anni il governo garantiva diversi tipi di esensioni che proseguono anche oggi

Cioè l'esensione dal pagamento dell'IVA, l'esensione dalle tariffe doganali, l'esensione dal pedaggio in auto strala

Inoltre, Oslo ha finanziato massicciamente la costruzione e l'installazione di colonnini per la ricarica delle auto elettriche

Quindi c'è un'attenzione all'ambiente però c'è anche un'economia molto ricca che dispone di ingenti risorse finanziarie da investire

È un sistema energetico che può contare su un'ampia disponibilità di fonti rinnovabili soprattutto l'energia idroelettrica

In questo senso la Norvegia ci aiuta a capire quale potrebbe essere il futuro di tutti gli altri paesi che stanno tentando la transizione all'auto elettrica

Finora quali sono stati gli aspetti positivi più importanti?

L'aspetto positivo più importante, quello più immediato, è la riduzione delle emissioni di energie decarbonica

Oslo nella capitale si stima che rispetto al 2009 le emissioni di energie decarbonica siano diminuite di quasi un terzo

Inoltre la città è molto meno rumorosa, più sinenziosa, sono stati riservati a ampi spazi della città anche ai pedoni e ai ciclisti per via della riduzione del traffico

E invece gli aspetti più problematici quali sono stati?

L'aspetto più problematico riguarda soprattutto l'installazione delle colonnine per la ricarica delle auto

Rispetto alla quantità di auto con motore elettrico in circolazione in Norvegia sono ancora poche

Spesso non funzionano bene e sono inefficenti

Per questo motivo si creano nei grossi centri soprattutto in particolare Oslo, lunghe file, disaggi per gli automobilisti

Ma anche per negozianti proprietari di ristoranti o comunque gli abitanti di Oslo che devono aspettare e vedono le strade in base da questi veicoli in attesa di essere ricaricati

Qualcuno però accusa la Norvegia di avere un atteggiamento ipocrita perché questa transizione all'auto elettrica è incentivata

Anche grazie agli enormi profitti della produzione di petrolio di cui la Norvegia è un esportatrice

È davvero così?

La Norvegia è un paese ricchissimo, il suo fondo sovrano che gestisce tape circa 1.400 miliardi di dollari

È il più grande del mondo, il più importante del mondo

E questo fondo sovrano viene alimentato con la vendita di petrolio e gas al resto del mondo in particolare all'Europa

Allo stesso tempo la Norvegia in effetti mentre vende queste fonti di energia fossile al resto del mondo

Al proprio interno incentiva le auto elettriche e le fonti di innovabili quindi c'è una certa contraddizione

Il governo di Oslo risponde però che la Norvegia soprattutto in questo momento

Mentre l'Europa è alla ricerca di nuove fonti e fornitori di energia dopo la guerra in Ucraina e dopo l'allontanamento della Russia

In questo momento la Norvegia è uno dei paesi che più di altri garanti la sicurezza energetica dell'Europa intera

E quindi la sua contraddizione viene tollerata quanto meno

E parlando del resto d'Europa come il confronto tra la Norvegia e il resto del continente

È immaginabile che gli altri paesi telecompresa seguano a ruota l'esempio norvegese?

Sicuramente in questo momento il confronto è impari

La Norvegia è un caso molto particolare, è un paese come dicevamo ricchissimo

Solo nel 2022, grazie alla vendita di gas e petrolio ha incassato 180 miliardi di dollari

Una cifra che per altri paesi è impensabile, dispone di grandi risorse naturali

E poi è un paese che ha pochi abitanti rispetto al resto d'Europa

I norvegesi sono circa 5,6 milioni

Quindi pensare che nell'immediato o a breve termine un paese come l'Italia che ha 10 volte gli abitanti

Possa raggiungere i livelli della Norvegia è veramente quasi un utopia

La realtà norvegese però potrebbe indicarci oggi quello che altri paesi europei potrebbero diventare nel lungo termine

Perché bisogna tener presente che l'Italia o la Germania o la Francia non hanno le risorse finanziarie e naturali della Norvegia

Ma è anche vero che ogni innovazione e quindi anche quella dell'auto con motore elettrico

All'inizio è sempre un prodotto di nicchia riservato a pochi che è molto appassionato

E comunque a che ha grande disponibilità di denaro

Con il tempo, con il progresso tecnologico tendenzialmente queste innovazioni se accettate diventano più economiche, più diffuse

E quindi è ipotizzabile che con gli anni anche gli altri paesi poi seguano la Norvegia su questa strada

Bisogna anche tener conto del fatto che sia l'Unione Europea sia gli Stati Uniti hanno indicato questa strada come futuro dell'auto

Grazie Alessandro Lubello

Grazie a voi

Beatrice Bonchristiano, grafica di internazionale, consiglia una nuova collana di libri

L'8 marzo, la Casa di Tricelletta ha portato in libreria una nuova collana di biografietà scabili, intitolata OILA

Completamente dedicata a protagonisti del 900 che si sono distinte in ambiti creativi

Ci sono Vanessa Bell, Elsa Schiapparelli nella moda, Lika Korostiner nel design, Manche Architette, Fotografe, Musiciste, ecc

In questo progetto, a cura di Chiara Alessi, le biografie sono state scritte da studiose, esperti del settore o professioniste

Il progetto grafico della collana è un aspetto molto importante

Realizzato dallo studio Sonnoli, riesce a tenere insieme l'idea di una collana, ma allo stesso tempo far emergere le singole identità delle protagoniste

Usando tre elementi in copertina

Il colore, scegliendo una paletta diversa per ogni protagonista

Una citazione, che funge da titolo del libro

E infine un segno grafico che le caratterizza

Per esempio per la biografia della grafica Laurel M

Sonnoli usa un dettaglio della carta da pacchi di Natale che lei realizzò per un grande magazzino

Oppure per la fotografa e pianista

Lisetta Carmi, un disegno grafico che alluda ai tasti di un piano forte

La collana ha un formato taskabile che è fedele all'intento editoriale di voler diffondere la storia di questi professionisti

Il modo più apprezzabile e democratico possibile

Buon appetito!

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Nella notte tra il 27 e il 28 maggio almeno tre persone sono state uccise negli scontri scoppiati al confine tra Iran e Afghanistan per l’acqua del fiume Helmand. L’’80 percento delle macchine vendute in Norvegia sono elettriche. E il risultato è un’aria più pulita e strade molto più silenziose.

Francesca Gnetti, editor di Medio Oriente di Internazionale
Junko Terao, editor di Asia di Internazionale

Alessandro Lubello, editor di economia di Internazionale

Video Afghanistan: https://twitter.com/IranIntl_En/status/1662489866297389057

Video Novegia: https://www.youtube.com/watch?v=TK7vsq3Y3LQ

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.