Il Mondo: Il pestaggio di Milano non è un caso isolato. Tutto quello che ci lascia Tina Turner.

Internazionale Internazionale 5/29/23 - Episode Page - 24m - PDF Transcript

Dalla reddazione l'internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia

Zoli e questo è il mondo, il podcast quotidiano di internazionale.

Oggi vi parleremo del pestaggio di una donna trans a Milano e di Tina Turner e poi di

evoluzione e di una biografia. È lunedì 29 mangio 2023.

Credo di poter dire con una certa sicurezza che nessun antefatto giustifichi quello che

poi è il fatto, nessun comportamento della persona trans possa legitimare l'atteggiamento,

il comportamento, il trattamento che poi gli agenti della Polizia Municipale hanno

esercitato nei suoi confronti. Un comportamento clamorosamente, a mio

avviso, proporzionato.

Intorno alle 8.30 di mercoledì 24 maggio a Milano, di fronte all'università Bocconi,

una donna trans inerme è stata gettata a terra immobilizzata e presa abbazzonata a

calci da quattro agenti della Polizia Locale, uno dei quali li ha spruzzato addosso dello

spray al peperoncino. Il pestaggio è stato ripreso dalle finestre

dell'università da alcuni studenti e le immagini sono circolate ampiamente sui social

network.

Una reazione ingiustificata e sproporzionata la definitione nell'audio che avete ascoltato

l'ex parlamentare, sociologo e attivista per i diritti umani Luigi Manconi.

La donna credita a 42 anni è di origini brasiliane e vive in Italia da 29 anni. Mentre il mondo

politico si divide tra la condanna delle violenze e la solidarietà verso gli agenti, la procura

di Milano ha aperto unitagine per lesioni aggravate dall'abuso della funzione pubblica.

Ne parliamo con Leonardo Bianchi, giornalista che si occupa di abusi di potere, diritti

ed estremismo e autore tra gli altri di complotti, pubblicato da minimum fax.

Su come si arrivate il pestaggio ci sono versioni discordanti. Da un lato c'è la primissima

versione fatta dal sindecato di Polizia Locale che parla di un intervento iniziato alle 8

di mattina, a seguito della segnalazione di alcuni genitori, preoccupati dal fatto che

ci fosse una donna che in evidente è stato confusionale che si denudava davanti i bambini

e una volta che la donna è stata caricata sulla macchina ha cercato di scappare fingendo

un malore e da lì si è arrivati alla collutazione poi ripresa dei cellulari di fronte alla boccone

che è a parecchi chilometri di distanza dal luogo del primo intervento.

La versione invece della donna transgender, cioè della vittima, è completamente diversa

perché lei sostiene non solo di non aver molestato nessun bambino, cosa poi confermata

dalla procura, ma che è stata lei vittima di molestre da parte di un gruppo di uomini

che avevano fatto dei commenti transfobici nei suoi confronti. Da lì poi è nato un alterco

ed è stata chiamata la Polizia Locale da alcuni passanti. A quel punto è stata caricata

sulla macchina e già dentro l'abitacolo lei sostiene di aver subito violenza che poi

è sfociata di qua torniamo all'immagine del video in quel pestaggio. Quindi sono due

versioni completamente diverse. Per ora la procura che ha aperto un fascicolo per lesioni

aggravate dall'abuso della funzione pubblica ha completamente smentito la circostanza

delle molestie nei confronti dei bambini e anzi l'intervento è iniziato lontano dalla

scuola e anche secondo altre testimonianze non è successo nulla di tutto ciò che era

contenuto nella ricostruzione iniziale della Polizia Locale che però è stata usata fondamentalmente

per giustificare quella violenza. Sui social network nei post che hanno fatto

circolare il video tornava spessissimo il paragone con gli Stati Uniti. Molte persone

hanno scritto cose come guardate questo video questo è Milano non è Minneapolis. Cosa

comune effettivamente questo episodio alle violenze della Polizia negli Stati Uniti?

Io credo che ci siano almeno due punti di contatto. Il primo è dato dalla scena della

violenza ripresa da un cellulare cui ormai un po tutti ci siamo abituati soprattutto

dopo il caso di Giorgio Floyd. Il secondo è un motivo più strutturale più profondo

che riguarda la cosiddetta profilazione raziale che è un termine che in Italia si usa molto

poco ma che in realtà è una pratica assolutamente per evasiva anche nelle forze dell'ordine

di questo paese. Per profilazione raziale si intende appunto la pratica di effettuare

i controlli o prendere di mira fondamentalmente delle persone sulla base del colore della pelle

sulla base della nazionalità o dell'origini nazionali e così via. È un fenomeno di cui

in Italia non si parla affatto anche per un semplice motivo cioè che non ci sono dati

disponibili e quindi bisogna affidarsi fondamentalmente alle denunce sui social da parte delle persone

che subiscono profilazione raziale. C'è solamente una ricerca effettuata nel 2018

dall'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea da cui emerge che il 70% del campione

italiano intervistato ha detto di aver subito profilazione raziale nel corso dei precedenti

5 anni rispetto all'intervista che è una cifra altissima e una delle più alte in

tutta l'Unione Europea. Nel caso di cui stiamo parlando ho avuto un grande peso anche la

componente legata al genere cioè il pregiudizio verso le persone transgender. C'è interassolutamente

perché le persone transgender devono subire un doppio stigma sia uno stigma sociale che

uno stigma poliziesco anche qui come nel caso della profilazione raziale non abbiamo

dati né studi e quindi dobbiamo affidarci a testimonianze e denunce delle persone transgender

e delle associazioni che si occupano dei diritti delle persone transgender. La situazione è ancora

più critica per le sex worker transgender straniere come dimostra ad esempio un caso

recente che è quello della caserma Levante di Piacenza che era stata sequestrata nel

luglio del 2020 perché all'interno si era formata una vera e propria associazione per delinquere

indivisa dove si commettevano ogni tipo di reato. Dall'inchiesta è emerso che alcuni

carabinieri compreso il comandante della stazione abusassero del loro potere e tenessero anche

sottoricatto diverse sex worker transgender. Per quanto riguarda la polizia locale ci sono

dei precedenti ci sono state delle aggressioni della stessa gravità di quella di Milano?

Sì ci sono stati ed è importante sottolineare come l'aggressione di Milano non sia un caso

isolato. Negli ultimi anni infatti diversi agenti della polizia locale sono stati implicati in

casi di tortura, di aggressione e di pestaggi. I più clamorosi e gravi sono due. Il primo è

successo nel 2008 a Parma quando uno studente in 23enne di nome Emmanuel Bonsu è stato scambiato

per un pusher ed è stato arrestato illegalmente da una pattuglia di vigili borghese. Una volta

in commissariato è stato picchiato e ricoperto di insulti razzisti. Il secondo invece riguarda la

morte di Andrea Soldi un uomo che nel 2015 è morto durante un trattamento sanitario

obbligatorio in cui tre vigili come ha riconosciuto anche nome di struttura hanno agito in modo

improprio. Siamo parlando appunto di polizia locale. Gli autori di queste aggressioni sono tutti

vigili sostanzialmente. Eppure hanno usato manganelli, sparei al peperoncino, strumenti

molto offensivi. Questo rientra nelle loro prerogative? Ormai sì rientra nelle loro prerogative ed

anche questo è il problema. Nel senso che questa vicenda può essere compresa solo se si

capisce tape anche la progressiva e crescente militarizzazione delle forze di polizia locali.

Un processo fortemente voluto dalla politica sia nazionale che locale e che si lega proprio a

doppio filo con tutti i discorsi sicuritari sull'emergenza sicurezza, sul degrado cittadino e

quindi la necessità di dotare gli agenti di polizia locale, cioè i vigili, di strumenti sempre

più offensivi a cui si accompagna anche un addestramento sempre più orientato verso un lato

la difesa personale e dall'altro la repressione e quindi l'assolvimento di funzione di ordine

pubblico che teoricamente e praticamente riguardano altri corpi di polizia che sono formati addestrate

di proprio per quello. Va anche sottolineato che questa militarizzazione porta inevitabilmente

a casi di abuso che però nel dibattito pubblico non sono nemmeno riconosciuti come tale e questo

aveva un meccanismo che si verifica in ogni caso di abuso, cioè che parte proprio dall'accanimento

contro persone marginalizzate o razzializzate, si arriva poi alla praticamente negazione o

giustificazione della violenza attraverso anche le prime versioni che abbiamo parlato che

sarebbero una scredità della vittima. Questo è un processo ciclico che si ripete ogni volta

e che ogni volta non ci permette di fare i conti con cosa è veramente un abuso di polizia e

soprattutto su come si può evitare un abuso di polizia. Non a caso gli agenti della polizia

locale sono stati immediatamente difesi d'alcuni esponenti dell'attuale maggioranza che a livello

parlamentare sta facendo ben di più, cioè sta proponendo l'abrogazione del reato di tortura

che è stato introdotto relativamente da pochissimo, cioè nel 2017 dopo tra l'altro 30 anni di ritardo.

Tra l'altro i parlamentari di Fratelli d'Italia che vogliono appunto abrogare il reato di tortura

dicono che è necessario toglierlo per tutelare l'honorabilità e l'immagine delle forze dell'ordine.

In sostanza la destra non solo fa una difesa a oltranza degli agenti coinvolti in questi casi,

ma vuole pure togliere uno dei pochi strumenti giuridici che abbiamo per punire questi abusi.

Grazie Leonardo Bianchi. Grazie a voi.

La notizia di scienza della settimana raccontata da Elena Boille, vice-direttrice di Internazionale.

A volte il tempismo è tutto, in natura così come nelle società umane. Prendiamo l'erba o meglio

le gramminacee, quelle piante herbacee che non hanno nei rami né un fusto legnoso.

Per decine di milioni di anni le gramminacee sono riuscite a malapena a sopravvivere,

e poi neanche 25 milioni di anni fa sono diventate la famiglia di piante più di successo del pianeta.

Sono ovunque dalle steppe alle savane e comprendono più di 10.000 specie.

Ma perché ci hanno messo tanto a diventare dominanti, che cosa è cambiato?

È sul fronte umano perché il loro loggio a Pendolo è stato inventato almeno tre volte

nel corso della storia prima di affermarsi. Il termometro 7 volte, il radar 6.

Secondo il biologo Andreas Wagner, autore di un articolo che abbiamo ripreso dal Guardian,

anche se la natura e la cultura seguono regole creative diverse, hanno anche profonde

somiglianze, come il fatto che molte invenzioni non si affermano perché arrivano prima del tempo

e rimangono come dormienti. Facendo tanti esempi spesso sorprendenti, Wagner scrive che queste

belle addormentate della natura, come le chiama, possono aiutarci a capire meglio perché creare

in modo, diciamo, efficace può essere così difficile.

Concludo, segnalando un altro articolo, uscito anche questo sull'ultimo numero di internazionale,

che parla dei primi baci sulle labbra di tipo romantico sessuale, come li definiscono

i ricercatori. A quando risale il primo bacio documentato della storia dell'umanità?

C'è un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio, un po' di spazio.

Tina Turner, una delle più grandi cantanti rock di tutti i tempi, è morta il 24 maggio a Zurigo,

all'età di 83 anni. Prima insieme all'exmarito Ack Turner e poi come solista, Tina Turner ha

avuto una carriera impressionante, che è durata oltre 50 anni. Nel 1988, un suo concerto

Rio de Janeiro è diventato lo spettacolo con il più grande pubblico pagante di sempre,

con 180.000 aspettatori. Ma oltre alla sua carriera musicale, è stata anche la sua storia

personale a renderla una leggenda, grazie alla sua autobiografia intitolata Iotina,

uscita a metà degli anni 80. Parliamo quindi di Tina Turner e del suo impatto sulla scena

musicale con Daniele Cassandro, editor di Cultura d'Internazionale.

L'ultima volta che ho letto un'intervista a Tina Turner era su New York Times nel 2009 e il pezzo

si intitolava Tina Turner is having the time of her life. Tina Turner sta avendo il momento più

bello della sua vita. Nell'intervista, Tina Turner, una signora di ormai 79 anni, confessava una cosa

se vogliamo molto tenera. Ho lavorato tutta la vita e ora finalmente posso permettermi lusso di

non cantare più. Questa cosa mi ha colpito moltissimo e però ha un senso. Per Tina Turner,

l'arte, la sua musica, il rock, la sua incandescente figura scenica erano un lavoro. Tina Turner veniva

dalla realtà rurale del sud degli Stati Uniti, nata nel 1939 nel Tennessee. Uno stato in quegli

anni particolarmente arretrato, essenzialmente rurale, la sua famiglia raccoglieva al cotone

e lei è stata abbandonata dai genitori che era ancora una bambina e allevata da una nonna. Quindi

Tina Turner ha conosciuto fin da appena nata le durezze della vita e il valore del lavoro diciamo

in un senso più ampio. Ecco, sentirla dire a 79 anni, ora finalmente non devo lavorare più. Una

donna che ha dato così tanto alla musica, al rock e alla storia anche del costume.

In effetti nell'articolo che hai scritto sul sito d'internazionale in questi giorni dice

che la biografia di Tina Turner è stata una parte fondamentale del suo successo e dell'influenza

che ha avuto anche sulle generazioni successive. Dopo quest'inizio difficile della sua vita,

cosa è successo a Tina Turner che ha reso così importante poi la sua biografia nella sua carriera?

Allora, la vita di Tina Turner che ricordiamolo è una vita che lei è stata capace di riraccontare

con parole sue che non è una cosa ovvia per un'artista donna in nera della sua generazione.

Lei proprio si è rimpossessata della sua vita e ne ha fatto oggetto della sua arte. La prima parte

della vita è della crea. Tina Turner è stata accanto a Ike Turner che era un marito violento

e manesco che fondamentalmente la sfruttata. Ha scoperto suo talento, l'ha fatta salire sul

palcoscenico ma rendendo la vita un inferno. Nel 76 Tina Turner lascia con grande coraggio il marito,

scappando da casa praticamente solo con i vestiti che aveva addosso e comincia una

ciana attraversata del deserto, nel senso che sicuramente non ha più successo che aveva prima,

non ha i contratti discografici che aveva col marito e faticosamente vivacchia cantando qua e

là. Per esempio è stata a lungo in Italia. Nel 79 era ospite fissa di un programma di Pippo

Baudo etter parisi che si chiamava Luna Park. Il suo grande ritorno, che è veramente miracoloso,

avviene nell'84 con l'album Private Dancer e la operazione intelligente che è fatta

Tina Turner è di usare la musica per riraccontare la sua vita, per rimpossessarsi della sua vita.

Quindi in Private Dancer lei è quest'artista matura che ne ha passate tante, che è stata duramente

segnata dalla vita, da una relazione sbagliata e tossica con un uomo e riesce a mettere insieme

una raccolta di canzoni molto di successo che però riescono in qualche modo a parlare di lei,

tanto per dirne una il primo pezzo dell'album si intitola I Might Have Been Queen, che significa

avrei potuto essere una reggina. Dal punto di vista però strettamente musicale invece quale

è stato il suo impatto sulla musica negli ultimi decenni? Tina Turner ogni tanto viene

dimenticato perché ha avuto una carriera anche recente ricca di successi. Tina Turner ha cominciato

alla fine degli anni 50 quasi agli albori del rock'n'roll, quindi la sua voce è proprio la

voce del rock femminile, ha quella durezza, quella sprezza, quel modo di legarsi a blues,

gospel e country, però risultando qualcosa di completamente nuovo. Ecco, I can Tina Turner

erano da questo punto di vista incredibilmente moderni perché hanno veramente traghettato

il rock'n'roll dagli anni 50 agli anni 60 e in quest'azione di traghettamento del rock'n'roll

dagli anni 50 agli anni 60 era fondamentale la figura di Tina Turner e soprattutto la sua

voce, il suo modo di cantare. Tina Turner ha evoluto il suo stile anche a canto hike, ha

cominciato con cose più rhythm and blues, sempre di più si è orientata sul rock a un certo punto,

ci sono due album del 1970 che a me piacciono particolarmente, che si intitolano Working

Together e Can't Together dalla canzone dei Beatles, sono due dischi diversi usciti molto

vicino dall'altro e sono forse i dischi più rock della produzione di hike e Tina Turner. Una

volta lasciato il marito, Tina però ha capito che parte del suo personaggio doveva rimanere con

lei ed è questa un'altra cosa molto interessante che lei ha fatto, lei non ha cercato di ripresentarsi

come un'artista completamente diversa, lei è rimasta Tina, ha mantenuto il cognome del marito e ha

mantenuto quella figura sul palco un po' rough, lei nella canzone proud Mary nell'intro parlata dice

we never do anything nice and easy, we always do it nice and rough, cioè non facciamo niente in modo

carino e tranquillo, facciamo sempre le cose in modo carino e ruvido, carino e duro. La nuova

Tina Turner, quella che esce dal divorzio è nice and rough, è un po' carina e un po' ruvida. Il

suo grande ritorno degli anni 80 dimostra anche un'altra cosa che lei era forse invecchiata dal

punto di vista anagrafico perché era una donna di più di 40 anni ma dal punto di vista musicale

era in grado di parlare alla generazione degli anni 80 in modo molto chiaro e molto efficace.

Con le eccezioni di The Best, che era una cover di Bonnie Tyler, tantissime cover che Tina

Turner ha trasformato in successi propri erano quasi sempre canzoni originariamente cantate da

Uomini e in generale gli autori che hanno contribuito di più alla sua carriera erano maschi. Possiamo

dire che Tina Turner era una donna che giocava in una arena di Uomini? Assolutamente sì, probabilmente

non per sua scelta. Tina Turner, come vi dicevo prima, ha cominciato la sua carriera alla fine

degli anni 50. Il business musicale era gestito totalmente da Uomini, erano Uomini per lo più

gli autori dei pezzi e se parliamo di un ambito rock, rock'n'roll, che era quello in cui si muoveva

Tina Turner, ancora di più, cioè se una Rita Franklin poteva permettersi, dato il ventaglio

ampio di stili che poteva scegliere, di cantare i canzoni di Karol King per esempio, questa scelta

non poteva essere fatta facilmente da Tina Turner, che si muoveva veramente in un ambito

estremamente maschile. Gli autori dei pezzi erano Uomini, i produttori erano Uomini, i tour

manager erano Uomini, gli empresari erano Uomini, lei si muoveva veramente in un mondo, tra l'altro,

pensando agli Stati Uniti del Sud, tra gli anni 50 e 60, in un mondo che in tutti i modi la

razzializzata, sessualizzata e sfruttata, quindi Tina Turner non aveva molta scelta se non navigare

come poteva in un mondo di quel genere lì. Diciamo che il fatto stesso che Tina Turner sia una

donna che ha potuto avere quel tipo di carriera in quegli anni è già notevolissimo, è veramente

una delle poche che è riuscita ad avere credibilità e carriera nel mondo del rock in quegli anni.

Un suo famoso album si intitolava Break Every Rule, rompi ogni regola. Qual è secondo te la

regola più grande che Tina Turner ha infranto nella sua vita? Allora è Buffo Claudio che citi proprio

Break Every Rule che forse l'album di Tina Turner che meno rompe le regole, è stato l'album del suo

grande ritorno dopo Private Dancer ed era chiaramente un album in cui lei è stata cautissima a non

fare passi falsi perché era talmente andato bene l'album precedente che la formula era rimasta

praticamente invariata. Detto questo però, di regole ne ha rotte molte Tina, secondo me quella

che ha proprio rotto infranto in modo più evidente è il tabù dell'età. Nell'84 quando è tornata

prepotentemente sulle scene Tina Turner aveva 45 anni ed era considerata a tutti gli effetti vecchia.

Era una donna estremamente attraente, estremamente sexy, il suo personaggio sul palco era rimasto lo

stesso ma l'idea che una performer di quel tipo avesse 45 anni colpiva moltissimo il pubblico

dell'80. Il miracolo che lei ha fatto e quello l'ha fatto con la musica è stato quello di parlare a

una generazione più giovane. Tina Turner pur essendo più matura giocava la stessa partita di

popstar molto più giovani, pensiamo a Madonna, Cindy Lover che erano le grandi diciamo artiste,

donne, best seller della metà degli anni 80 insomma. Quindi Tina Turner il vero tabù che ha

rotto è quello dell'età sicuramente. Grazie a Daniele Cassandro. Grazie a voi.

Il libro della settimana è consigliato da Giuseppe Rizzo, giornalista di internazionale.

Uno dei più grandi scrittori del 900 è anche uno dei più grandi fantasmi della

letteratura contemporanea. Milan Kundera, autore di libri come Amori Ridicoli e

L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere, non va in tv, non si fa fotografare e non

rilasce interviste da quasi 40 anni. L'inviata di Le Monde a Rian Schemann ha deciso di

mettersi sulle sue tracce per capire ai motivi di questa sparizione. Nasce così nome in codice

Elitar 1, un piccolo libro che ha allo stesso tempo un'inchiesta, una dichiarazione d'amore,

e un racconto del 900 attraverso la figura di Kundera. Schemann ricostruisce mono la sua fuga

nel 1975 dal suo paese, l'allora C'è Coslovacchia, per evitare le pressioni e la

censura del regime comunista. La nuova vita a Parigi è il successo mondiale dell'insostenibile

leggerezza dell'Essere negli anni 80. La sensazione a quel punto di essere in overdose di me stesso,

come scrive. E infine la decisione di sparire è far parlare solo i suoi libri. In un tempo in cui

scrittrici e scrittori sono ossessionati dal racconto di se stessi, la scelta di Kundera fa riflettere.

E il libro di Schemann è un buon modo per riscoprire i suoi romanzi e i suoi saggi.

Nome in codice Elitar 1, a Rian Schemann, NR Edizioni.

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con il mondo è domattina alle 6.30.

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Il 24 maggio a Milano una donna trans inerme è stata gettata a terra, immobilizzata, e presa a bastonate e a calci da quattro agenti della polizia locale. Morta a Zurigo il 24 maggio, Tina Turner ha avuto una carriera impressionante che è durata oltre cinquant’anni.

Leonardo Bianchi, giornalista
Daniele Cassandro, editor di cultura di Internazionale

Video Manconi: https://www.tgcom24.mediaset.it/2023/video/trans-fermata-con-violenza-a-milano-manconi-a[…]-vigili-clamorosamente-sproporzionata-_65232081-02k.shtml

Video Tina Turner: https://www.youtube.com/watch?v=L9HpYX-cv18

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.