Il Mondo: Il Canada accusa l’India di un omicidio politico. Perché si parla di nuovo del silenzio di Pio XII sull’Olocausto.
Internazionale 9/20/23 - Episode Page - 19m - PDF Transcript
Dalla redazione di Internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli.
Io sono Giulia Zoli e questo è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.
Oggi vi parleremo della crisi diplomatica tra Canada e India e di Pio XII
e poi di Libri in Ungheria e di un disco.
È mercoledì 20 settembre 2023.
Per l'anno passato, le agenzie di sicurezza canadiana hanno avuto
attualmente percorso le allegazioni credibili di un link potenziale
tra gli agenti del governo di India e l'unicella canadiana di Canadiani,
l'Ardi Singh Nijjar.
Canada è una paura di strada interna, la protezione dei nostri cittadini
e la difesa di nostra sovranti è un fondamentale.
Il 18 settembre, il primo ministro canadese Justin Trudeau
ha accusato il governo indiano di essere il mandante dell'umicidio di Hardip Singh Nijjar,
un attivista di religione sic che è stato ucciso in Canada lo scorso giugno.
Nel discorso al Parlamento che avete sentito, Trudeau ha detto che l'indagine
dell'intelligence canadese indica un diretto coinvolgimento del governo indiano
nell'umicidio del leader sic, un'accusa esplosiva che renderà più difficili
i rapporti tra Canada e India.
Ne parliamo con Giunco Therao, editor di Asia di Internazionale.
Sì, lunedì il premio canadese Justin Trudeau, parlando al Parlamento,
ha detto che ci sono prove credibili che, dietro alla uccisione del leader
sapratista sic Hardip Singh Nijjar, ci siano agenti del governo indiano.
Nijjar è stato freddato a giugno da uomini col volto coperto
davanti a un tempio sic nel British Columbia, in Canada.
Trudeau ha citato fonti dell'intelligence e ha detto di averne parlato
con il premio indiano Narendra Modi al G20 che si è tenuto a New Daily la settimana scorsa.
Inoltre, dopo questa dichiarazione, al Parlamento Ottawa ha anche spulso
un diplomatico indiano che sarebbe, secondo il governo canadese,
il capo dell'intelligence indiana in Canada.
New Daily ha definito assurde le accuse di Trudeau
e a sua volta ha spulso un importante diplomatico canadese.
Chi era il leader sic che è stato ucciso, Hardip Singh Nijjar?
Nijjar era un indiano sic, cittadino canadese, che viveva nella British Columbia,
che si batteva per la creazione del Kalistan,
cioè di una nazione sic indipendente che si dovrebbe, secondo i separatisti sic,
creare dallo stato del Punjab.
Lo stato indiano del Punjab è quello che ospita la più grande comunità sic in India,
infatti il 58% della popolazione del legione sic.
Erano anni che New Daily si lamentava col governo canadese
per le attività dei separatisti sic della diaspora.
Ottawa riplicava sostenendo che doveva garantire il diritto di parola
e di manifestare ai suoi cittadini.
Nel 2020 le autorità indiane avevano disegnato Nijjar come terrorista
e secondo l'associazione dei sic canadesi,
che tra l'altro sostiene che Nijjar sia stato vittima di un omicidio mirato,
Nijjar era stato avvertito dall'intelligence canadese
che c'erano minacce concrete contro di lui.
Perché l'India è così focalizzata proprio sulla comunità sic canadese?
Il movimento separatista sic è stato protagonista di campagne violente nel Punjab,
quindi in India negli anni 80 e 90.
Ma oggi la causa separatista dei sic
sta a cuore soprattutto agli immigrati del Punjab all'estero.
Il Canada ospita una delle comunità più numerose della diaspora indiana.
Sono 1.400.000 indiani su 40 milioni di abitanti, per dire,
e metà di loro si professa sic.
L'India d'anni chiede al governo canadese di fare qualcosa
per quelli che definisci separatisti
e addirittura come nel caso di Nijjar terroristi.
I sic sono una piccola minoranza in India, sono circa 25 milioni
e la maggior parte vive, come dicevamo, nel Punjab.
Ma nella storia del Paese sono legati a episodi violenti e traumatici.
Nel 1984 la prima ministra, Indira Gandhi,
aveva mandato l'esercito a sgomberare il tempio d'oro di Amristar,
che è il luogo più sacro dei sic,
dove siano asserragliati i separatisti armati
per difendere il loro leader che era ricercato.
Gandhi mandò l'esercito, che fece centeniai di vittime
e alcuni, la comunità sic in particolare, dicono che le vittime furono migliaia.
Successe che due guardia del corpo sic della premier
per vendetta la uccisero.
L'omicidio di Indira Gandhi scatenò poi violenze in tutto il Paese,
in cui morirono migliaia di sic.
Questo è un po' l'episodio più traumatico, più sanguinoso,
nella storia dell'India legata ai sic.
Tornando ai fatti di questi giorni,
in India c'è già stata qualche reazione ufficiale
alle parole di Trudeau e all'espulsione del diplomatico indiano?
Sì, come diceva New Delhi, ha definito assurde le accusi di Trudeau
e ha a sua volta espulso un'importante diplomatico canadese.
Anche il leader del partito del Congress, Jairam Ramesh,
quindi il capo dell'opposizione, ha preso le parti del primo ministro indiano
per rendere modi.
In un tweet su X ha detto che il Congress ha sempre creduto
nella lotta dell'India contro il terrorismo
e nel fatto che deve essere senza compromessi,
soprattutto quando il terrorismo minaccia la sovrenta dell'India,
la sua unità e la sua integrità.
Quindi chiaramente anche l'opposizione indiana
compatta con il governo
contro questa lotta al terrorismo e ai separatisti.
A questo punto questa tensione tra India e Canada
qual'effetto potrà avere sulle relazioni diplomatiche tra i due paesi?
Beh, le relazioni tra i due paesi a questo punto sono molto tese.
Le accuse mosse del governo canadese sono molto gravi.
Se sarà effettivamente confermato che dietro l'uccisione di Niger,
ci sono agenti del governo indiano,
si tratterebbe in una violazione gravissima della sovranità canadese.
Per ora la conseguenza immediata,
a parte l'espulsione riciproca dei due diplomatici,
è stata la sospensione dei colloqui
per arrivare a un accordo commerciale di cui si parla da tempo,
che doveva essere firmato entro la fine del 2023
per rafforzare dell'azione appunto commerciali tra i due paesi.
Ricordiamo che l'India è il decimo parte nel commerciale del Canada.
Adesi colloqui sono stati sospesi,
per cui di questo accordo per ora non se ne parla.
Grazie a Giunco Terrao.
Grazie a voi.
Jacopo Zanchini, vice-direttore di Internazionale,
presenta un video che si può vedere sul sito.
Inungheria quest'estate è stata provata una legge chiamata
sulla protezione dei minori,
che obbliga i librai a mettere una copertura di plastica
a tutti i libri per bambini e ragazzi in cui ci siano riferimenti
all'homo sessualità e a spostare i volumi
dal settore infanzia ad altri settori della libreria.
Il reportage video della TV franco-teleska Arte che pubblichiamo
sottoditolato in italiano sul nostro sito racconta
che la questione non riguarda solo i diritti LGBT.
Una fondazione molto conservatrice e molto vicino
al governo Victor Orban, la Mattias Corvinus Collegium,
ha infatti comprato Libri,
la più grande catena di librerie del Paese,
che è proprietaria anche di cinque case di Trici.
Intellectuali scrittori e professori sono preoccupati.
Dopo i mezzi di informazione, la giustizia, il cinema, il teatro,
l'università, ora il Partito del Primo Ministro Ungerese
vuole influenzare con la sua ideologia anche l'editoria
e addirittura la letteratura.
Orban, che ricordiamolo, è il grande alleato
della nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
e il suo modello, sembra ansioso di occupare
non solo tutti i posti di potere disponibili,
ma anche elementi degli Ungeresi di ogni età.
Piaccia avrà l'entore divino,
un'equilabbra personale alle parole e assi i fascinici,
illuminare i potenti e i condossieri dei popoli,
dirigere i loro pensieri, i loro sentimenti
e le loro deliberazioni, venderli i grossi caldi
contro gli ostacoli e i diffidenti e i pedicoli
e intralciano la via alla preparazione
dal convimento di una giusta e durevole pace.
Nel settembre 1943, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale,
Pioto Dicesimo inviava al mondo il suo messaggio
per la pace la giustizia tra i popoli
da microfoni di radio Vaticano a Roma,
prima di affacciarsi dalla finestra del suo appartamento privato
per benedire la folla radunata in Piazza San Pietro.
La figura di Pioto Dicesimo, al secolo Eugenio Paccelli,
eletto Papa nel 1939,
rimasto in carica fino alla sua morte nel 1958,
è tornata al centro dell'attenzione in questi giorni,
dopo che il Corriere della Sera ha annunciato
il ritrovamento negli archivi Vaticani
di una lettera del 1942
che dimostrerebbe che il Papa
era a conoscenza dello sterminio degli ebrei
nei campi nazisti.
Ne parliamo con Paolo Soldini,
giornalista che collabora
con il programma di Ray 3 Wiki Radio.
Sul Corriere della Sera,
è comparsa un'intervista firma di Massimo Franco
a Giovanni Cocco,
che è un ricercatore
dell'archive opostorico Vaticano.
Come si sa, due anni fa
i documenti contenuti sono stati desecretati,
almeno per la parte che riguardano
il pontificato di Pioto Dicesimo.
Cocco ha trovato nell'archivio
una lettera autografa
diretta nel 1942 a Pioto Dicesimo,
in cui il Gesù Ita tedesco Lothar König
riferiva al secretario particolare del Papa,
Robert Lieber,
sullo sterminio sistematico
che i nazisti stavano compiendo
ai danni degli ebrei della Polonia occupata.
L'apertura dell'archivio è stata
in qualche modo la risposta
a una mole davvero impressionante di studi,
ricerche, pubblicazioni sul tema
dell'atteggiamento e Pioto Dicesimo
nei confronti della Germania nazista
e dell'Holocausto,
che è stato terreno di scontro
e non solo tra gli storici,
ma anche nell'opinione pubblica,
fin dagli anni 60, fin da quando,
almeno nel 1963,
il dramaturgo tedesco,
Rolf Ohutz,
mi sense nel vicario
una esplicita denuncia della scelta del silenzio
da parte di Pioto Dicesimo
sullo Holocausto,
una PS teatrale quella di
Ochut, che fu all'epoca censurata
e fonte di durissime polemiche.
È inutile tentare di fare un elenco
di tutte le pubblicazioni,
di tutte le polemiche che ci sono state
in questi 60 anni.
Cittiamo soltanto il libro più recente
scritto sull'argomento
che è stato scritto da uno storico americano
che si chiama David Kersel,
con il titolo
Un Papa in guerra, la storia segreta
di Mussolini, hitere Pioto Dicesimo.
La tessia del libro,
riguardo all'atteggiamento verso
l'Holocausto, è che Pioto Dicesimo
sapeva, ma decise di tascere,
non solo perché una denuncia pubblica
delle atrocità naziste
avrebbe compromesso la possibilità
per la Chiesa cattolica di aiutare
gli ebrei, soprattutto quelli polacchi
che erano completamente
nella Polonia occupata,
ma anche, almeno questo sostiene
Kersel per il prevalere
di una certa ragion di
Stato sulle considerazioni
e di carattere morali.
Chi era l'Ottar Koenig, l'autore della lettera?
Koenig era un Gesuita
di Monaco di Baviera, che
aderiva al circolo di Kraisau,
un'organizzazione segreta
antinazista diretta dal brone
Helmut James von Moltke,
discendente ad una famiglia
di altri ufficiali brussiani,
Moltke aveva raccolto intorno a sé
intellettuali e politici antinazisti
e religiosi cattolici
ed evangelici decisi a combattere
Hitler. Von Moltke
fu impiccato nel 44
dopo il fallimento
del tentativo di uccidere Hitler,
organizzato il 20 luglio dal colonnello
von Stauffenberg.
Koenig invece di uscì a scampare
la vendetta dei nazisti e morì
subito dopo la fine della guerra.
Una della scoperta di questa lettera
che quindi informava il Papa
dello sterminio che i nazisti stavano compiendo,
Pio XII era già una figura
molto controversa. Perché?
Ma abbiamo detto delle feroci polemiche
che furono provocate nel 63
dall'APS di Ohut.
Le accuse che per almeno 60 anni
hanno coinvolto Papa Pacelli
si basavano su due argomenti principali.
Uno era la sua dichiarata simpatia
per la Germania,
maturata nei lunghi anni
in cui era stato un unzio apostolico
in quel paese.
Unita va detto anche questo a una forte
ostilità contro i comunisti
e i socialisti tedeschi.
Ci sono testimonianze di questo
atteggiamento molto violento
contro la sinistra tedesca
da parte di Pacelli.
Come molti altri, Pacelli
fu portato a pensare che Hitler sarebbe
stato un'argine al dilagare
anche in Germania del bolsevismo
che fu sempre considerato da lui
dopo la guerra il pericolo principale
da cui la Chiesa doveva guardarsi.
Questo era il primo fattore.
Il secondo fattore che spiegherebbe
l'ambiquità o i silenzi
del Papa è l'adesione
di Pacelli all'antisemitismo
di matrice religiosa
che era diverso da quello razziale
praticato dai nazisti, ma in qualche modo
evidentemente era con quello
apparentato che era
e in quegli anni ancora moneta corrente
nelle tradizioni della Chiesa cattolica.
Ricordiamo che questo atteggiamento
fu definitivamente spazzato via
molti anni dopo
dalle scelte e dall'atteggiamento
di Papa Voitiua
e della sua famosa visita
alla sinagoga di Roma
nel 1986.
Quali sono le argomentazioni di chi
invece difende Piotodicesimo?
Effettivamente il Papa per quanto
diciamo si possa rimproverare
il silenzio su quello che succedeva
agli ebrei, però dette ordini
abbastanza precisi all'autorità religiosa
almeno a quelle italiane
di impegnarsi a dare ricovero
agli ebrei durante l'occupazione tedesca
successiva in Italia
all'8 settembre del 1943.
Secondo gli storici che hanno fatto
ricerca in questo campo sarebbero stati
più di 10.000 agli ebrei che si salvarono
rifugiandosi nelle Chiesa,
nei Conventi e nello stesso
Vaticano durante la guerra.
Questa attività
della Chiesa di Roma per salvare
italiani è stata riconosciuta
anche dalle istituzioni ufficiali ebraiche.
Molto discusto è stato il ruolo
di Piotodicesimo durante il rastrellamento
degli ebrei di Roma
il 16 ottobre del 1943.
Alcuni dicono che una presa di posizione
pubblica contro il raid nazista
avrebbe forse evitato almeno
la partenza delle persone catturate
verso Auschwitz, ma una questione
molto controversa. Si sa che un
tentativo di mediazione fu affidato
dal Papa suoni poteri, il Principe Pacelli,
che a sua volta coinvolse
Alois Houdal,
l'alto prelato fino a un nazista
che era la guida spirituale
dei tedeschi e Roma.
Decisamente questa non era proprio
la scelta migliore.
Comunque sulle vicende di quelle ore
ulteriori elementi utili
per la ricostruzione potrebbero venire
proprio dalle ricerche sui documenti
ora dessecretati.
Perché questa lettera emerge solo ora?
Ma molto semplicemente la lettera
dell'archive è stato aperto.
Tutto lascia pensare che non sarà
l'ultima rivelazione, anche clamorosa,
che potrà emergere dall'archivio
che è composto da migliaia di atti
che riguardano il pontificato di Pioto
XII. Che conseguenze potrebbe avere
questa scoperta oggi?
Dal punto di vista della ricostruzione
storica, va detto che la scoperta di
Coco, certo molto importante,
ma costituisce un po' una conferma
di quello che già più o meno si sapeva.
Dove potrebbe avere delle conseguenze
importanti, invece, sulla causa
di beatificazione
di Pioto XII,
che fu iniziata nel lontano 1967
da Paolo VI.
A che punto è la causa?
Nel 1990, per volere di Giovanni
Paolo II, Pioto XII
ha stato proclamato servo di Dio
ed è stato proclamato venerabile
per la sua condotta eroica
in difesa della fede, questa è una
citazione testuale, da Benedetto XVI.
Tra le proteste
va detto di diverse comunità ebraiche.
Ora è il processo
che è gestito dalla compagnia di Gesù
come tutte le cause di beatificazione
e comunque sembra essersi bloccato
sotto Papa Bergoglio.
Grazie a Paolo Saldini.
Grazie a voi.
Il disco della settimana consigliato
da Giovanni Anzaldo, editor di
Musica di Internazionale.
La cantante irlandese Rossin Murphy
negli anni 90 è stata la voce
dei Molocco.
Da diverso tempo però ha avviato
una bella carriera solista
con dischi che si sono spostati un po'
verso la sperimentazione, pur conservando
un certo gusto per la melodia.
L'ultimo in ordine di tempo è
It Parade, prodotto dal tedesco DJ
Kose. It Parade si potrebbe definire
un disco di solde costruito
con Murphy alle prese con suoni vintage
manipolati da lei e da DJ Kose
con tecniche prese dall'elettronica
e da rap contemporaneo.
In Fader, forse il pezzo migliore in assoluto
la cantante sembra una specie di Inna Simone
venuta da un'altra galassia, tra chitarre
funk e fiati da James Brown.
It Parade è un vero piacere per le orecchie
così come è un piacere leggere
testi tanto evocativi.
Ogni tanto Rossin Murphy si concede qualche svolazzo
e auto-compiacimento di troppo
ma certi accessi gli li possiamo perdonare
perché nei momenti migliori It Parade
è un album davvero notevole.
It Parade di Rossin Murphy
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Un’indagine delll’intelligence canadese indica un diretto coinvolgimento del governo di Narendra Modi nell’omicidio di un leader Sikh che viveva in Canada. Il Corriere della Sera ha annunciato il ritrovamento negli Archivi vaticani di una lettera del 1942 che dimostrerebbe che il papa era a conoscenza dello sterminio degli ebrei nei campi nazisti.
CON
Junko Terao, editor di Asia di Internazionale
Paolo Soldini, giornalista
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Video Canada:https://www.nytimes.com/video/world/canada/100000009092683/trudeau-canada-india-nijjar.html?action=click>ype=vhs&version=vhs-heading&module=vhs®ion=title-area&cview=true&t=30
Video Pio XII: https://www.youtube.com/watch?v=GrjifGU6vsQ
Disco della settimana: Róisín Murphy - "Hit Parade"
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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.