Il Mondo: I viaggi di Zerocalcare, parte 4

Internazionale Internazionale 8/31/23 - Episode Page - 15m - PDF Transcript

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Dalla redazione di Internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Zoli

e questa è la serie estiva del mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Questa settimana Claudia Durastanti, scrittrice e curatrice dittoriale della Tartaruga, intervista

a Zero Calcare.

È giovedì 31 agosto 2023.

Zero Calcare è 39 anni ed è uno dei più noti e autori di fometti italiani.

Ha realizzato due serie tv.

Il suo ultimo libro è No Slipped Il Sengal, uscito nel 2022 per la case di Trisha Ebao.

Nell'episodio di oggi parla del forte prenestino, del canescubi e dei concerti.

Il fatto di avere dei rapporti con altre persone o di aver cambiato città rispetto

a dove siamo stadi o magari l'hanno cambiata a persone a cui vogliamo bene comporta il

fatto che a un certo punto si va a trovare qualcuno o qualcuno ci viene a trovare, questo

ci trasforma che lo vogliamo o no in una sorta di guida turistica del nostro quartiere

o della nostra città.

Volevo sapere come ti rapporti a quella domanda molto specifica, spesso ha fatto proprio

con una sorta di brama o di desiderio di dire da parte delle persone che vengono a trovarti,

fammi vedere il tuo quartiere, fammi vedere la tua città, cosa ti succede, che tipo di

aneddoti riporti, se hai degli tinerari fissi, se è una cosa che ti diverte o ti piace

fare?

Allora, su Roma no, non mi piace farla e anzi la considero proprio la cosa peggiore che

mi si possa fare è chiedermi di portare una persona in giro per Roma, anche perché

in realtà non conosco niente tutto quello che è l'itinerario che considero giustamente

che uno dovrebbe fare a Roma, se ce n'è per la prima volta, lo considero comunque a

me ostile, complicato, non se perché già sto allontano, non conosco i posti, non so

da che parte del Tevere stanno le piazze, da una parte o dall'altra, insomma è proprio

una cosa che non mi piace fare, che non faccio mai, cerco sempre di sbolognaregli a qualcuno

che è meglio disposto a questa roba, io devo dire che con la mentalità di un si discenne

alla gente, vi dico che ti posso portare il forte venestino, che è un posto che c'è

soltanto a Roma, è bellissimo, è comunque qualcosa che non vedrai da nessun'altra

parte e quindi sono sempre molto contento di portarli là.

Per il mio quartiere invece, tutto sommato, c'erò un itinerario alla gente che viene,

non c'è niente, credo che valga la pena essere immortalato, ma non è più vero neanche

questo perché in realtà negli ultimi anni Blu ha fatto tre pezzi, tre facciate molto

belle a Rebibbia, che effettivamente adesso sono qualcosa per cui uno c'ha senso che

faccia una foto perché effettivamente sono veramente delle cose che c'ha senso che rimangano,

per il resto sono delle cose che credo che interessano soltanto a me e che poi le persone

che porto si chiedono perché io gli stia facendo fare quel giro, nel senso io trovo

che Rebibbia ci abbia delle cose bellissime perché sembra un mix tra San Francisco e Pescara,

perché c'ha delle casette basse, c'è un sacco di palme, c'è queste casette che

sembrano in un civico, sembra un villino di mare, quello dopo sembra uno shaled di montagna,

tutto è fatto diciamo con un'interpretazione spontanea dell'idea del piano regolatore etc,

quindi a tutta edilizia sanata poi negli anni e apparentemente insensata, che però secondo me

per farci un giro ti dava uno scorcio abbastanza curioso e poi nei posti di Cronaca, ho scoperto

che c'è una casa, Rebbia c'ha delle storie, degli orribili maledizioni sui cani in realtà,

nel senso che c'è il compro oro, di quello che ha staccato la testa, di dirci wow, eccetera,

della fidanzata, oppure c'è il posto dove la polizia impicò un molosso perché l'ho

presa all'azzo, perché questo molosso apparteneva a due che non volevano pagare dal Bangla e lo avevano

scadenato contro i presenti, arrivo alla polizia che non sapeva come contenerlo, scappò, torno con

un l'azzo e lo legò alla fine, dopo aver accchiappato l'azzo questo cane lo legò al tronco di un albero

che però passava sopra una griglia quindi questo molosso doveva stare per forza su due zampe perché

se no non riusciva a respirare se si metteva quattro zampe e a un certo punto troppo stanco,

di fatto mori impiccato, nonostante noi dicemmo a i poliziotti guardate dobbiamo allentare un po'

perché se no questo cane muore ma allora ci puntarono il ferro dicendo se lo toccate vi spariamo

vi spariamo eccetera e quindi in realtà poi ci stanno le scritte che ricordano la morte di scubi

il cane eccetera quindi in realtà porto le persone in pellegrinaggio nei posti dei questi orrendi fatti

di cronaca o dei posti sì dove si sono consumate delle risse o dei duelli rusticani

delle cose di questo tipo in realtà in Bibbia un quartiere tranquillissimo a in senso questo

è perché sono successi tutto sommato poche cose che siano così che rimangono negli annali e quindi

mi piace portare questi e sono esattamente quelle cose per cui io se non ci sto perché ma la cura

davanti sto in viaggio poi mi vento per tutta la vita mentre la vicenda del molossio abbia proprio

la sopra quindi ero molto felice di averla vissuta in prima persona e tra l'altro siamo fatti di

interferenze perché quando hai detto che tra San Francisco e Pescara io la prima volta che ho

visto Pescara ho capito perché esisteva il punk hardcore cioè tuttora per me quella città che

mi ha spiegato l'esistenza del punk hardcore a cui tu sei molto legato e vedendo la serie insomma la

prima stagione ma anche la seconda quando secco dice andiamo se a piasto gelato è chiaro no che

a proposito di interferenza all'inizio pensi al gelato che ti deve fa svolta di amore tossi

con lo scenario di Ostia io forse per collegamento poi Ostia l'ho portata con i island che è stata

forse la prima ostia della mia vita e mi è venuta in mente un film che io amo moltissimo che

mi ha formato rispetto all'idea di città che è Warriors di Walter Hill e quindi per me l'idea

come diceva anche un po' tu prima che i posti fondamentalmente sono legati gli spazi alle

persone che li occupano e quindi per me l'idea di una città separata da una sorta di banco

subculture diverse che occupano i territori era impossibile perché per me la città nasceva

contestualmente a quello e allora con un procedimento mentale e demenziale questa cosa è

il gelato mi sono detta prima l'idea che avevo delle bande che si muovevano in città era o in

quel caso per una spedizione punitiva insomma avevi una vendetta da compiere o fondamentalmente

quello che ho sperimentato io è che ti muovevi in città per andare ai concerti per andare a

sentire qualcosa negli ultimi dieci anni siamo stati posseduti da questa cosa che invece ti

muovevi per andare a mangiare fondamentalmente allora io quel gelato di sé è un po' lo uso come

esperiente per chiederti se hai notato anche tu come te la vivi questa cosa che il moto al luogo

no il finish che vedi quartieri diversi della tua città scopri anche cose belle ma fondamentalmente

per trovare la pizza più buona di roma l'arancino più buona di roma io spero che sia in declima

in questa forma perché proprio inizia a disturbarmi l'idea di scoprire uno spazio esplorare

uno spazio attaccato a sto gelato ecco e no è così nel senso che effettivamente allora non

c'è tanto roba della pizza più buona del arancino più buono quella roba non me la sono mai andata

a cercare faccio un premessa rispetto c'è una cosa che non ho detto che rispetto a prima un modo in

cui io sono capace di viaggiare che è per fare delle cose specifiche nel senso che a me se mi

dici ci sta un concerto a parigi io a quella cosa ci posso andare lo faccio anche volentieri

deve andare a una mostra oppure deve andare in un negozio specifico a prendere una cosa e questa

cosa la posso fare però perché significa che io me muovo cioè prendo l'erico vado a fare

quella cosa e torno indietro questa cosa qui in questi termini la riesco a fare e mi sono reso conto

che però nel corso degli ultimi anni quando questa cosa succede con amici in realtà tutto a

prescindere a dove vai a prescindere da la bellezza del posto in cui stai o anche della missione che

ti ha ritato a un certo punto tu in quella città in quel paese alla fine ce vai per mangiare nel

senso che a volte anche qualcuno che me dice io ti accompagno fa questa presentazione lì basta che

poi il giorno dopo si ferma a mangiare c'è questa cosa qui se fermo a mangiare il posto

e mangiare effettivamente è abbastanza ossessiva come ricorrenza peraltro a me è così ossessiva

che l'unico esempio cioè l'unica persona che mi sembra che l'ha raccontata così bene è stato

mattiatore con gola cioè il fatto che non hai ancora finito di mangiare una cosa e già

stai pensando a dove andare a mangiare il pasto successivo e effettivamente è la leva più

forte per spostarsi che mi viene in mente in questo momento e però prima appunto credo che

questa sia una cosa comune anche te e sul roma il fatto di spostarsi per andare a sentire

fondamentalmente dei concerti o una delle passeggiate che mi piace fare adesso vicino all'ex

villaggio globale no sembra un templino nella giungla sono stati mangiati dalle piante sono

tutti erosi c'è un aspetto cariato però io ci ho passato varie notti della mia giovinezza nei

miei vent'anni lì e lì mi assiste la questione perché proprio il paesaggio si è trasformato

ora mai sono diventati questi vecchi posti dove si sonava dei templi persi nella giungla e volevo

sapere se a te capita probabilmente i posti che frequentavi sono ancora lì alcuni sono stati

insomma sgomberati il paesaggio della moto luogo per andare dei concerti un po' cambiato a roma

siete andava di raccontarlo un po' sicuramente è cambiato un sacco e a parte qua stiamo registrando

sto podcast a via volturno dove vero una stagione c'è stato il volturno occupato che è stato anche

un posto non era la mia adolescenza era un po' più avanti negli anni però è stato un posto dove

ci sono venuto per assemblee per concerti ci ho visto i vitamin x e vederlo adesso mentre arrivavo

qua di smesso vuoto in cui non c'è stato anche più l'insegna è una cosa che mi ha dato una

grossa tristezza comunque io scoperto un sacco di quartieri per quello penso per esempio attore

maura l'imbarcarsi per arrivare attore maura in cui effettivamente a meno che non c'hai un

amico che ci abita è difficile che c'hai un motivo per andare attore maura eppure era una metafissa

per me da ricazzino per i concerti ha lo spazio occupato che sta a via delle averle molti di questi

posti non ci stanno più alcuni questi posti ci stanno ancora ma in qualche modo hanno molto

ridimensionato le loro attività e poi è anche vero che forse il mio modo di spostarmi è diverso

nel senso che adesso con la macchina è come se tutto fosse in qualche modo non te di coltere

trasporto perché roma di sicuro non è la città del trasporto con la macchina però è qualcosa che

comunque ti vivi in maniera molto più discontinua comunque partita un posto arrivi all'altro seduto

nello stesso abitacolo prima comunque io per andare con certi prendevo la metropolità

all'autobus cioè attraversavo veramente i quartieri incontravo le persone che che c'è

abita no eccetera c'è c'era qualcosa effettivamente di avventuroso nel fare questa cosa anche nel

capire poi come ritornare a casa quando finiva c'era qualcosa di molto bello molto romantico non

lo so se i bischelli di oggi questa cosa se la vivono o altrettanto e io magari non c'ho più

questa esperienza perché sono grande vado ancora i concerti ma in un modo diverso oppure

se effettivamente è qualcosa dell'esperienza ormai relegata al passato ma il viaggio appunto

era bello perché era un'avventura c'era questa sorta di odissia urbana quando poi sui mezzi

identificava i quelli che sarebbero andati no dove andavi tu e quindi li riconoscevi da

tutta una serie di cose a me per esempio piaceva tantissimo quando o prima di andare al ritorno

poi esplodevano le canzoni che avevi sentito e quindi si crearono questi cori collettivi non

lo so probabilmente appunto perché cambia il mezzo con cui vai ai concerti ti perdi questa parte che

fa parte in realtà del concerto stesso in un certo senso il paratesto che viene prima e dopo

un momento a piangere, non lo sapevo che ando malissimo, sto pensando a pirateria,

baltro posto su viostienze, fagocitato dai cantieri, sgomberato, morto dove invece per me era

era poco così bella questa cosa, che nota che ripuscolare questo. L'ultima cosa se ti

vuoi chiedere su questo a proposito di spostarsi non so se tu hai un buon senso dell'orientamento

ma ci sono dei posti a Roma in cui ti perdi o ti parli ricorrentemente o proprio a riviglie di

io, io non mi so orientare, non so dove sono. Vado almeno una barra due volte a settimana da

quando c'hossi 10 anni a 100 celle e io non riesco a orientarmi per niente, cioè per me 100

celle è tutto quale carbatella è tutto quale, cioè sono, mi oriento veramente molto molto male

quindi sì io a me a 100 celle è facilissimo che mi vedi girare come un vecchio con la zheimer che

non mi ricordo dove ho parcheggiato la macchina quindi è proprio una cosa molto spesso capita.

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Forte Prenestino, il cane Scooby e concerti. Claudia Durastanti intervista Zerocalcare.

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