Il Mondo: I viaggi di Zerocalcare, parte 3

Internazionale Internazionale 8/30/23 - Episode Page - 18m - PDF Transcript

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Dalla redazione di Internazionale io sono Giulia Zoli.

Io sono Claudio Rossi Marcelli e questa è la serie stiva del mondo, il podcast quotidiano

di Internazionale.

Questa settimana Claudia Durastanti, scrittrice e curatrice editoriale della Tartaruga, intervista

a Zero Calcare.

È mercoledì 30 agosto 2023.

Zero Calcare a 39 anni ed è uno dei più noti autori di fumetti italiani.

Ha realizzato due serie tv.

Il suo ultimo libro è No Sleep Til Shingal, uscito nel 2022 per la case di Trice Bao.

Nell'episodio di oggi parla di Sgomberi, Firenze e Airbnb.

A questo punto mi sento sollicitata a chiederti perché detesti viaggiare o non senti che

non è una cosa che fa per te.

È uscito di recente un pezzo di Agnes Callard, una filosofa sul New Yorker, un pezzo tra

l'altro abbastanza bruttarello in cui diceva ma in fondo viaggiare non è questa gran cosa

però in realtà nel pezzo argomentava tutta una questione contro il turismo.

Sono due cose distinte però se mi vuoi raccontare perché hai questa allergia, versione o antipatia

per il viaggio.

Allora io non voglio partire nella vita perché ho l'idea che quando parto succedono le cose

io non ci sto.

Poi le cose che succedono sono evolute nel corso degli anni a seconda dei contesti però

io c'ho sempre avuto la sensazione che quando io sto fuori, sto come in una parentesi,

in una bolla fuori dal mondo e nel frattempo però il mondo va avanti le persone magari

a meccare costruiscono ricordi condivisi, succedono le cose in cui nel quartiere in

cui quel giorno c'erano tutti e io sono l'unico che non c'era quel giorno, si bevono gli

amici miei e io sono l'unico che non sta sotto le ginacelli e quindi non testimonia

della propria solidarietra e questa roba in realtà poi è successa effettivamente una

seghe di volte.

L'ultima volta anche poche settimane fa in cui adesso viaggio tanto per lavoro quindi

effettivamente capita che non ci stia, decine di famiglie senza casa hanno occupato una

scuola abbandonata di rebibbia, sono state sgommerate in pochissimo tempo con un grosso

intervento dei forze e i lorni e blindali, assetto anti-sommost eccetera, tantissime

persone solidarie hanno bloccato via di burtina, è comunque qualcosa che non succede tutti

i giorni, in un quartiere tutto sommato tranquillo, quel giorno io non c'estavo e vi immagino

che pur un sacco di gente avrà pensato a, vedi, lui non c'està perché muova la roba

su Netflix, diciamo che ci sono una serie di questioni che succedono quando parti nei

luoghi tuoi del cuore che mi addolora non vivere.

Ma questo dolore, diciamo, dell'assenza, pensi che si è più legato al fatto di come

vieni percepito, cioè uno sguardo esterno sulla tua senso per il fatto che tu senti

una mancanza di non partecipare a delle dinamiche, cioè è una mancanza più sentimentale di

non essere lì in quel momento più connesso, immagino sempre di più a un'idea di una

sorta di responsabilità di essere sul posto.

Adesso negli ultimi anni si è aggiunta la seconda, però la prima è quella che mi

porto a presso da quando ho memoria, cioè da quando ho 8 anni, tanto che tutto sommato

comunque se devo fare un viaggio che in qualche modo mi possa risultare più accettabile,

lo devo fare con i miei amici che fanno succedere le cose.

Cioè io so che ci sono alcune persone che se loro non stanno a Roma, delle cose a Roma

non succederanno e quindi se stanno con me anche magari in Siria, io lo so che se qualcosa

deve succedere e succedere in Siria perché ci stanno loro e quindi quella cosa un po'

è la mia coperta del Inus.

E posso tornare indietro nel tempo e chiederti se ho mai avuto un'implicazione anche sentimentale

all'ivalo di Cottarella, all'elementario, alle medie perché mentre parlavi mi veniva

in mente una delle scene piongoscianti di Beverly Hills, quando ero ragazzina che Brenda

stava con Dylan, poi va a fare la vacanza studio a Parigi, Dylan si mette con la sua

migliore amica Kelly, Brenda torna ed è una tragedia immane, poi Dylan è costretto

a tornare con Brenda, Kelly dipinge tutta la sua cameretta di nero, allora lì per me

si imperpetua questa angoscia che se manchi l'estate, io poi ero una che partiva molto

perché andava a trovare i nonni in America, ti perdi tutto quell'assore di tempo e poi

succedono questi misfatti alle tue spalle, quindi ha mai avuto per te l'idea che ti

saresti perso pure una cosa con qualcuno che ti piaceva o di cui potenzialmente ti stavi

innamorando.

Te direi di no ma perché in realtà negli anni in cui mi costringevano a viaggiare d'estate

quindi fino ai 13-14 anni così comunque io vivevo una specie di apartheid di genere

per cui anche se mi innamoravate qualcuno comunque non ci parlavamo con le femmine, quindi non

è che d'estate poteva succedere qualcosa anzi, qualcosa poteva succedere soltanto a scuola

perché uno comunque magari bene o male ci si incontrava d'estate ma ancora ci incontravamo

proprio quindi potevano fidanzarsi con chiunque anche se io stavo là, infatti così era insomma.

E quindi non c'avevi questa trasformazione fisica dell'assenza che tu sparivi per l'estate

e poi tornavi a settembre che eri un altro bambino, un altro ragazzino?

Comunque io mi vivevo male l'ultimo giorno di scuola nel senso che effettivamente lo

stacco dei tre mesi estivi per questa cosa qua ma non era legato al viaggio, era legato

all'interruzione di quella quotidianità di vedersi in cui anche se uno magari è imbarazzo

non si parla però comunque sai che te incontri tutti i giorni perché stai in

la stessa classe eccetera, quella cosa la vivevo abbastanza male.

Tornerai un attimo a questi anni che abbiamo passato perché rispetto all'antipatia dei

viaggi io credo che per te sia una questione estremamente personale però non intervieni

sul dovremmo viaggiare tutti di meno, dovremmo visitare i posti di meno, questa dibattida

assume varie sfumature, c'è una dal punto di vista proprio della sostenibilità climatica,

del turismo responsabile che a un certo punto più o meno a tutti c'era venuta idea ma forse

bisogna viaggiare in un altro modo, consumare, sbranare meno i luoghi però per me il Covid

ha fatto un po' da così, ha resettato la questione perché l'improvviso sembrava che

il viaggio sarebbe tornato a essere una cosa economicamente inaccessibile, carissimo quindi

un po' voyage, safari o viaggio di fin' 800 con questa dimensione un po', non lo so perché

mi immaginavo queste pagode così solo come forse potevano viaggiare e altre no e quindi

mi pare che si è stato usato un po' per dire ma fondamentalmente queste masse popolari

che viaggiano, che arrivano delle città sobrute, hanno gusti mediocri e quindi a me io se

ne stanno a casa loro per me ha preso una piega classista questo Stadevere un po' a

casa vostra, non so se tu hai cambiato le tue idee relazioni a viaggio, turismo, sostenibilità

o questa sorta di classismo inconscio che circola.

Non me la so mai posta tanto questa roba nel senso che io appunto non vivendomi questa

esigenza per me potremmo vittare a tutti di viaggiare e non anzi sarei contento perché

così tutti stanno a Roma insieme a me perché poi in realtà nel passare gli anni è diventato

il contrario cioè da che da ragazzino quando partivo c'erano in certo punto avevo paura

che delle cose succedessero senza di me poi quando arrivi a 35 eccetera è comunque le

persone intorno a te c'hanno ormai una famiglia dei figli quindi comunque sia magari anche

quelli con cui tutta la tua recensione stavamo a Roma tutta l'estate magari portano che

cazzo me so i figli a casa dei nonni fuori perché comunque non li fanno sta qua eccetera

quindi alla fine io mi ritrovo a essere l'unico a Roma a ferragosto quindi con l'anzia che

tutti stanno facendo cose fuori e io sono nell'unico posto deserto a fare la sentinella

del nulla quindi non mi sono mai posto il problema per me di dove cambia il mio modo

di fare il turismo ecco però ho visto entrambe le cose che dici nel senso che da una parte

mi sembra che c'è stato una grossa retorica per scoraggiare il turismo dei poveracci in

qualche modo penso che Firenze in questo senso è stata macroscopica come cosa il

modo in cui disincentivano l'idea di andare a mangiarsi un panino a Firenze perché se

vai lì devi mangiare soltanto nel ristorante quello indicato dalle guide non puoi mangiare

per strada cioè devi fare soltanto un tipo di turismo che in qualche modo è quello dei

ricchi insomma i poveri è meglio se non c'estanno questa cosa è molto vera è pur

vero che a un certo punto durante il covid c'era tutto quel discorso gigantesco sul grande

reset in cui sembrava che questo era la maniera in cui il capitalismo voleva ridisegnare le

nostre esistenze chiusi dentro casa in cui non viaggiavamo più non partivamo più non

uscivamo più non andavo manco più a mangiare fuori dovevamo soltanto ordinare la roba

da amazon e stare chiusi dentro casa cosa che comunque mi sembrava quanto meno un po'

ingenuo visto che comunque il capitalismo stesso diciamo sulla gentrificazione e il turismo anche

i rbmb tutta quella roba in qualche modo ci aveva investito tantissimo pensare che adesso

quella cosa per le volontà di pochi noti si sarebbe sgonfiata in un attimo mi sembrava abbastanza

curiosa come interpretazione in realtà ecco poi non lo so esattamente adesso a che punto

stanno te non lo so tu c'hai l'impressione poi viaggi costa un po' di più si viaggia comunque

costano di più però io dire una cosa insomma leggermente più ottimista e rbmb è andato

fondamentalmente in crisi e col covid c'è stata la riscoperta romantica nell'estate uniti in

particolare della cultura del centro commerciale dire adesso sono luoghi diventati epici visitati

perché internet ha portato la socializzazione quasi esclusivamente appunto in un ambito domesico

mentre prima no erano tanto demonizzati nei anni 90 nei 2000 come luogo di asservimento totale

alle merci e invece riemerge fatto almeno li ragazzini si incontravano e facevano qualcosa no

ecco è onnotato adesso che la crisi di rbmb ha portato alla rivalutazione dell'albergaccio capito

l'albergannonimo brutto il 2 3 stelle in cui fondamentalmente proprio l'esperienza turistica

fondamentale mi fa sorridere come si riesce a riattribuire no a riassegnare una cosa che per

tanto tempo è stata evitata per avere l'rbmb che invece ma era una casa autentica no di persone

che vivevano sul posto e che quindi portava tutti i segni di un luogo vissuto esatto che era la cosa

a me per lavoro mi mandavano gli rbmb in francia e ogni volta chiaramente non c'era l'acqua calda

non funzionano i riscaldamenti però non c'aveva nessuno da chiamare perché ha gente diceva ok

domattima veniamo ma in domattima sto in un'altra città io voglio qualcuno che sta

problema risolvato adesso quindi insomma io veramente se mi dici che questa modello stava

morendo io sboccio stasera sì sì sta morendo sconfitto diciamo un po come uber la questione ha

creato una specie di finto monopolio che però adesso lì si è ritorto contro quindi viene in

qualche modo rivalutata l'esperienza dell'albergo che costa un po meno un panonimo non ti offre

quella cosa di dire ma sto a casa di qualcuno e quindi falsamente mi integro nella vita

della città anche perché come dici tu sei recreato un punto di servizio totale per cui

ti lasciavano delle stanzi delle case mal fornite mal tenute e bello da caso di un altro questa

cosa credo è da la prossima domanda che volevo farti quindi tu evitando questa questione il

viaggio della scampi pur un po della sindrome del colono cioè il vero viaggiatore no c'è

questa cosa del corso no alla frontiera dell'ova si è stato il primo a piantare la

bandierina e quindi quando va in vacanza vedi ma adesso si è arrivati pure gli altri prima

c'è stavo solo io no c'è un po nel viaggio questa sindrome dell'essere quello che ha

messo la bandierina per primo che io vedo un po riflessa e mi fa sorridere non so che

ne pensi tu nelle insegne delle gelaterie delle trattorie dei riso ce lo sappiamo tutti che

soffita gelateria del 47 non è vero non c'è questa sorta di doppio livello per cui vedi

una struttura nuova che ti spaccello per vecchio secondo me ha a che fare con l'esperienza

di viaggiare a mesù scida un istintivo antivatia non so se a te perché appunto quest'idea che

c'è sempre un origine una forma no primigenia di stare nei luoghi negli spazi che te frega

se hai arrivato anche qualcun altro se siete arrivati insieme no si devo dire che io c'ho

qualcosa di orribile colono una parte di me nel senso che qualche anno fa io ho stampato

14 mila ad esivire bie bia regna da mettere ovunque in giro ovunque io viaggi e effettivamente

cioè sono molto contento al pensiero che quando arriverà uno dei casalotti per dire si troverà

e bie bia regna magari in un posto in cui non sarebbe mai aspettato eccetera quindi un po

questa cosa della bandierina non posso dire che non ce l'ho però è vero che almeno non

dico di essere non c'ho la cosa di essere il primo effettivamente mi va molto ridere questa

cosa delle insegne che riportano delle date completamente assurde sì è vero però non c'ho

mai pensato in questi termini adesso mi sento anche con un mezzo un mezzo a disagio per questa

roba degli adesivi no perché in realtà se non c'è un modo di assegnare no un significato

di spazi senza questa cosa di dire no gerarchica del primo mai fatto un inumento mentre parlavi

da la ricordi la vecchia stazione di burtina a me una delle cose che manca di più che c'era

questo l'org of the bur town è bellissimo non erano in cui ero uscito il film dog town su

le skaters no quindi era la confusione che dobbiamo imaginare a me manca tantissimo quella cosa che

era un modo di dire noi stiamo qua siamo passati di qua ecco per me quella è stata un po una

perdita immagino non dico che i tuoi adesivi faranno una brutta fine però magari qualcuno

preverà malinconia no quando si è scartato sbia dito non sarà più lì sì e poi in realtà

mentre mi dicevi questa roba il orso of the bur town ho pensato qual è la cosa che trovavo più

bella dei viaggi che è una roba assurda mi rendo conto era trovare le tag che conoscevo di roma in

altri posti cioè mi ricordo che trovare i segni di un writer delle bibbia e di montesagro quando

magari non lo so stavo a amsterdam era una roba che immediatamente mi faceva sentire incredibilmente

a casa questa roba ce l'ho avuta nella sua forma più assurda per quanto mi riguarda ovvero a

camislo nel nord della siria in una parte che era in quel momento in guerra era proprio il fronte

con l'isis sui muri di quella cosa là io trovavo una tag dei one-up che è questo questa

che tu di writer di berlino in realtà perché credo che dall'interno di questa crude berlinesi

berlinesi ovviamente c'è un sacco di turchi e curdi che ci abitano uno di loro era curdo e quando

è scoppiata questa cosa era tornato in curdi stan quindi in realtà l'aveva fatta lì ma l'idea di

trovarmi un posto che comunque in una sezione che mi spaventava in una cosa in cui mi sentivo

completamente spaisato e ritrovare una tag che stava anche a roma perché i one-up hanno speccato

tutta europa è stata una delle emozioni più forti in realtà per me è anche bella insomma

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Sgomberi, Firenze e Airbnb. Claudia Durastanti intervista Zerocalcare.

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