Il Mondo: I viaggi di Zerocalcare, parte 2

Internazionale Internazionale 8/29/23 - Episode Page - 16m - PDF Transcript

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Dalla redazione di Internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Vazzoli

e questa è la serie estiva del mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Questa settimana, Claudia Durastanti, scrittrice e curatrice editoriale della Tartaruga, intervista

a Zero Calcare, è martedì 29 agosto 2023.

Zero Calcare, a 39 anni ed è uno dei più noti autori di fumetti italiani, ha realizzato

due serie tv.

Il suo ultimo libro è No Slipped Il Schengal, uscito nel 2022 per la case di Trice Bao.

Nell'episodio di oggi parla dell'isola di Pasqua, di Ledi D'Aiana e dei Kurdi.

Aggi vorrei portarti all'estremo opposto del viaggio a collo ammesso che per te esista,

che è quello invece del viaggio desiderato, il viaggio spontaneo, se ci sono delle mette

che desideri ardentemente verso cui hai curiosità, però non ci puoi comunque andare, perché

devono restare una meta irraggiungibile, in un certo senso, una soglia che per x ragioni

tu non vuoi superare.

Cioè quindi è una cosa voluta ma che poi io stesso me auto boicotto.

Esatto.

Allora ci sono delle cose generiche, nel senso che che cazzo ne so, l'isola di Pasqua.

L'isola di Pasqua è un posto dove tendenzialmente mi sarebbe sempre piaciuto andare, Loch Ness

che me sursci da un sacco di passioni infantili, il deserto del Gobbi dove trovaroni Dinosauri

eccetera, ma sono tutte cose in cui in realtà poi te direi che l'unico blocco non è che

è tanto recondito, è il fatto che poi in realtà a me non me vado a viaggiare, nel

senso che adesso i mezzi per farlo ce li avrei volendo.

Mi sono andato a guardare l'isola di Pasqua, per esempio mi sono andato a guardare quanto

tempo ci si metteva, ho visto che in 48 ore non si riesce a fare avanti e indietro, perché

ci stanno una serie di scali da fare di cose molto lunghe, pensa che c'è una parte

della famiglia che abita in nuova Caledonia dove avrei sempre voluto andare, perché poi

era una storia complicatissima la parte di famiglia francese, la nuova Caledonia era

un'isola tipo una colonia penale della Francia e mia zia ci seguì, mi ho zio detenuto ma

poi se vi danzò a Corsecondino una storia assurda, mi mandano queste foto bellissime

de posti effettivamente meravigliosi, per cui anche quello è uno de posti dove da sempre

con mi madre diciamo a un primo o poi sarebbe tanto bello andare a trovarla sia, però in

verità poi guardo sempre quanto tempo ci metto per fare una notte lì facendo avanti e indietro

eccetera e scavagliamo sempre il numero di ore che io ritengo accettabile per partire

spontaneamente. Prima di venire questa mattina mi venute in mente rapa a noi, io non so se

ve lo ricordate quel film è abbastanza discutibile da nostra infanzia quindi tu hai detto l'isola

di Pasqua e poi ho pensato a Waterworld che non c'entra niente quel film accio con Kevin

Kossen, mentre parlavi mi veniva in mente appunto tutta una serie di film agli 80 che

creavano queste mete che erano a metà tra il fantastico e il possibile e quindi io nella

mia mappa dei viaggi che non posso realizzare in realtà coincide proprio con una serie di

posti che probabilmente non esistono fuori da quello orizzonte cinematografico che occupa

un segmento abbastanza specifico diciamo tra metà anni 80 e primi anni 90 che ne so Jurassic

park pur un viaggio che non puoi fare quindi islano blar costa rica e nello specifico quello

sì ma in realtà guarda di sto pensi che pure quello era uno dei posti che infatti c'avevo

nel mio immaginario così però poi appunto effettivamente adesso se ci pensi in teoria

c'ho un'età in cui posso viaggiare una vita che in teoria dal punto di vista del reddito me lo

consentirebbe di andare in uno di questi posti dopo te che a me se mi chiedi come voglio passare

l'estate io te dico io sto a roma l'oknes in realtà ci sta abbastanza ho visto che devi andare a

ti devi fermare a edimburgo il modo più veloce ho visto che ha fitta una macchina sostanzialmente

e ha fitta la macchina in inghilterra mi fa pensare che poi devo guida io ho già fatto un

sacco di incidenti a roma pensa se devo a guidare una macchina non mia con la guida

destra insomma quella roba un pame me inquieta mi è rievocata il ricordo del viaggio maggio

perché io poi un certo punto non ha posto le scienze avuto sta fissa che dovevo prestare

tributo diciamo alle tombe alle case in cui il viso si è ammazzato nensi e quindi una cosa che ho

fatto a proposito di regno unito insomma scotzi e varie ho preso questo pulmino della posta perché

non c'era nessun modo per arrivare a mcclesfield dove è nato yan cartis e quindi vado lì dei

gg di vision e li metto la mia bella letterina nella busta di plastica la fico nella lapide

la rubano tipo una settimana dopo quindi tutto il mio viaggio sono carretto apostale insieme a

questo che cosa di a me la robata la lapide è perché hanno rubato la lapide quindi non la mia lettera

presumo che si sia sciolta sotto la pioggia la fangiglia però tutto quel viaggio sul carretto

postale insieme a questo che lanciava la posta perché io non guido e quindi l'unico modo per

farlo era con mezzi pubblici ti è mai capitato di fare il viaggio maggio oppure che stavi passando

per una città quella è una forma particolare no di fissazione di dire devo vedere questa

persona dove è stata dove ha vissuto dove è morta allora questa roba è vergognosa non ho mai

detto in pubblico mi sa che non ho mai detto manco ai amici mi hai però questo dice quanto il

nostro immaginario è colonizzato dal mainstream stavo in vacanza con mia madre anzi in realtà più

che vacanza era a trovare persone di famiglia poco dopo che fosse morta letteriana e io da

ricazzino non lo so perché candel in the wind del tonjohn eccetera non so che tipo di empatia

mi potesse suscitarle di diana in generale però comunque le trovavo struggente la sua

parabola e la sua morte e quindi pretesi e mia madre mi portasse nel punto dell'eseguzione

di mia di diana e quindi effettivamente l'unico simil viaggio maggio era questa cosa qua diciamo

che già ci stavamo per cazzo di famiglia però chiesi proprio di portarmi sul luogo della morte

però non è una roba di cui mi vanto forse mi pentirò da averla raccontata ecco quindi si è

andato al tunnel dell'alma sostanzialmente cioè c'è un punto sotto in cui si sono andato al tunnel

e ti dirò di più in realtà credo di essermi fatto portare all'ambasciata inglese cosa era qualche

giorno dopo mentre invece quando era morta stavamo a roma e credo di essere andato all'ambasciata

inglese forse addirittura è però una cosa interessante che quella è stata una morte che

poi è celebrata istantaneamente una cosa che ho notato di recente che si tende a ricordare

dove ha vissuto qualcuno in base a fattori imprescruttabili non lo so per esempio Berlino

David Bowie viveva Schoenberg in una casaccia senza nessun tipo di cosa identificativa dovevi

essere proprio una secchiona na nerd per andarci all'epoca suscitando sguardi sospetti delle

persone che ci vivevano poi muore e improvvisamente diventa un posto che sta sulla mappa no è

trovi per le grinaggi e quindi non lo so non è per portarci in avanti nel tempo ma non ti fa

sorridere l'idea che i luoghi che sono banalissimi in cui sei transitato in cui per te fanno parte

della tua geografia sentimentale poi un giorno rischiano di diventare tutta altra cosa perché

tu sei stato lì ma non voglio di che mi immagino te da morto alla gente che viene a fare i pelle

grinaggi perché non voglio spingerla sul manga però però interessante un po come si reinventano

i luoghi no in base a incidenti morti che tipo di desiderio suscita non essere visitati non ho

mai pensato di poter diventare catalizzatore del nessun tipo di viaggio penso che a meno che

non succede qualcosa di incredibile imprevedibile tipo appunto una morte violenta che susciti

scalpore eccetera mi pare improbabile che io sia l'oggetto di questa cosa e mi so chiesto però in

cambio c'ho sempre grosso potore grosse contraddizioni nel parlare di rebibbia quando c'era quando riuscita

alla serie netflix la prima avevano messo a rebibbia una serie di affissioni io gli avevo detto non

potete mettere le affissioni generiche a rebibbia nel senso che va bene si andate a sozzare con la

vostra roba corporate il colosseo dei posti in qualche modo sono già territorio dei conquist

eccetera ma io non voglio diventare lo strumento dell'ozzamento strumentale del quartiere mio

quindi se si fa una roba su rebibbia deve essere tutta la comunicazione centrata su rebibbia non

deve parlare sulla serie ma deve parlare di quanto è bella rebibbia siccome ci stanno una serie

di persone che evidentemente sono matte e che andavano in giro cercando di fare le foto a

tutti i differenti poster di quella cosa lì a un certo punto si era creato che intorno a rebibbia

arrivavano scendevano dalla meta da queste persone con le macchine fotografica e in realtà

in disponendo il guardione della metropolitana a la fine non si capiscia lui che cosa ne fregava

però questa roba lo infastitiva e io comunque mi sentivo in colpa cioè a me il sanso che la

gente venisse apposta a fare questa cosa quindi in qualche modo subordinasse la bellezza del

quartiere all'interesse per la roba della serie mia me faceva sentire molto un imbarazzo e un po'

in colpo e prenderei spunto da questa timidezza perché ho iniziato facendoti una domanda sul

viaggio desiderato o sul motivo per cui tini bisci non non vai e tu hai fatto viaggi di lunga per

correnza diciamo per specifiche ragioni politiche interesse di copertura di realtà

politiche insomma sociali diverse se a volte sentivi appunto che ti prendeva questo tipo

di timidezza e di pudore del mettere qualcosa sulla mappa no quello introduce una specie di

responsabilità non so io ho letto questo libro su ecco il viaggio che avrei voluto fare terra del

fuoco patagonia mi leggo questo saggio antropologico sulla perdita alla meraviglia della terra del

fuoco mi ha fatto passare così si può chiede andarci perché lì comunque ti trovi a confronto

con popoli che sono un po' condannati da questa idea di essere le ultime donne gli ultimi non

uomini del mondo sono terminali dell'esistenza stanno i bordi e quindi sono depositari di questa

cultura della fine che non è così perché campano lì da centinaia di secoli continueranno a campare

si spera perché se si estingono loro comunque ci estingheremo pure noi allora questa cosa mi ha

fatto veramente venire un senso di pudore di timidezza che non è un odio il viaggio e viaggiatori

di le vistros però è andato per la prima volta in quella direzione tipo io non ci vado non

parteciva questa cosa quindi volevo parlare un po' della timidezza quando sei tu a raccontare

no dei luoghi e metterli sulla mappa allora no nel senso che in realtà gli unici casi che mi vengono

in mente effettivamente poi di viaggi ho fatto per raccontare qualcosa sono stati quelli diciamo

nel nord della siria oppure nel nord dell'irac però in quel caso la chiave per farmi andare

fuori da roma per più di 48 ore è il fatto che sostanzialmente manno costretto nel senso che

è suo esplicita richiesta dei murdi in quel caso che avevano bisogno che quella roba fosse

raccontata probabilmente se questa roba non veniva da una richiesta ai limiti della corcezione io

questo pudore ce l'avrei avuto invece mi sono trovato sul fatto che quella roba veniva vista

proprio come un'esigenza come l'unico contributo tutto sommato che potevo fare io diverso da quello

che poteva fare chiunque altro andasse lì quindi mi veniva proprio imposta come cosa e devo dire

che in verità quando mi sono trovato a parlare con le persone che stavano là la loro richiesta

non soltanto diciamo dei quadri politici che decidevano di cosa era importante parlare ma

anche proprio le persone che stavano lì di fatto l'unica richiesta che ripetevano in maniera

abbastanza incessante era per favore raccontare la nostra storia in Europa di quello che sta

succedendo quindi non me lo sono sentito diciamo che ci ha avuto semmai la cosa contraria mi

sono sentito molto in dovere di farlo per evitare che sembrasse che l'acea era andato da turista

esotico il motivo per cui per esempio io adesso lì non ci sto tornando al netto del fatto che non

posso entrare in Turquia non so se posso entrare in Ira che è molto complicato capire come

arrivare fisicamente in quelle zone ma volendo uno dei modi li trova ma è che io mi sento molto

vincolato se vado lì a produrre qualcosa nel senso che io non so con che faccia presentarmi da quelle

parti dicendo sostanzialmente sovvenuto a vedere come volve la situazione eccetera se non posso

dire esattamente qual è il contributo cioè qual è il motivo per cui so là perché sennò mi sembra

è una roba che sta a metà tra il turismo della rivoluzione e la pornografia della disperazione

siccome adesso non posso mettermi a fare un altro libro su quella roba non posso ipotecare diciamo

due anni di vita su quella cosa lì non ci sto tornando perché quei 15 giorni là in qualche

modo mi sembrebbero quasi morali se poi non ce faccio un libro dalla redazione di internazionale

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L’isola di Pasqua, Lady Diana e curdi. Claudia Durastanti intervista Zerocalcare.

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