Il Mondo: I pro e i contro della nuova candidatura di Joe Biden. La Venere di Botticelli e le altre opere d’arte sfruttate dal marketing.

Internazionale Internazionale 4/26/23 - Episode Page - 26m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Zoli e questo

è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo della ricanditatura di Joe Biden alla Presidenza degli Stati Uniti

e della Venere di Botticelli e poi della nuova copertina di Internazionale Kids e di

un museo dedicato alla grafica pubblicitaria.

È mercoledì, 26 aprile 2023.

Abbiamo più liberi e più più liberi, più diretti o più, io sa che voglio l'azienda e io credo che lo fai anche.

Questo non è un momento per essere complicato.

Questo è quello che sto parlando di re-electione.

Non ci sono altri candidati alle primarie democratiche e Biden è già di fatto considerato

l'unico candidato. Il suo sfidante potrebbe essere come nel 2020 Donald Trump, già in

corsa per le primarie republicane ma alle prese con una serie di problemi giudiziari.

Ne parliamo con Alessio Marchion, editor di Stati Uniti di Internazionale.

Negli ultimi mesi Joe Biden si era rifiutato di rispondere a chi gli chiedeva di ufficializzare

la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024 e per questo motivo era nato un dibattito

soprattutto a sinistra su Biden e sulla possibilità che i democratici cercassero un candidato diverso,

migliore e eventualmente più giovane. In realtà però la candidatura di Biden era abbastanza

scontata almeno dal novembre 2022, cioè dalle elezioni di metà mandato, perché i democratici

erano andati bene, molto meglio del previsto e in qualche modo il timore principale su Biden,

cioè il fatto che il suo bassissimo indice di popolarità potesse far andare male tutto il

partito alle elezioni, il timore era stato dissipato. Il video in cui hanno annunciato la

candidatura è abbastanza interessante perché è soprattutto un attacco ai republicani

più estremisti ed è interessante secondo me perché Biden insiste molto sul concetto di libertà,

pronuncia questa parola moltissime volte in tre minuti, la libertà come sappiamo è un concetto

usato e spesso abusato dai politici statunitensi però storicamente usato soprattutto dai

republicani. Biden in qualche modo cerca di appropriarsene, usarla come strumento contro

i republicani che negli ultimi mesi hanno approvato una serie di provvedimenti a livello

statale per impedire alle biblioteche di avere sui loro scaffali determinati libri, per impedire

alle coppie che hai di sposarsi oppure per impedire alle donne di abortire, quindi è un modo per Biden

per dire il partitore republicano si è trasformato nel partito che vuole impedire agli statunitensi

di vivere liberamente. Perché Biden ha voluto annunciare la sua candidatura proprio adesso?

È molto probabile che la scelta di Biden sia stata condizionata anche da quello che succede

nel mondo conservatore, nella destra americana. I dibattiti sulla sua età e sul fatto che fosse

un candidato debole erano molto accesi soprattutto nel periodo in cui sembrava che i

republicani fossero destinati a voltare pagina scegliendo un candidato più giovane come il

governatore della Florida, Ron DeSantis. Nel frattempo però le cose sono cambiate molto,

Ron DeSantis sia indebolito e Trump, che sembrava quasi finito come politico republicano, è tornato

al centro della scena anche per via dei guai giudiziari. Quindi in questo momento la possibilità

che Trump sia il candidato republicano alle elezioni del 2024 è piuttosto alta e per i

democratici in particolare per Biden questa non è una notizia bruttissima, nel senso che Biden

ha già battuto Trump nel 2020. Se Trump fosse di nuovo il candidato republicano, la campagna

elettorale sarebbe a quel punto molto concentrata sui difetti di Trump e sulle sue uscite spesso

eccessive e magari meno concentrata sui limiti di Biden sia sulle sue mancanze politiche come

presidente sia su problemi che riguardano l'età e la sua tendenza a fare gaff. Biden ha chiesto ai suoi

elettori di lasciargli finire il lavoro cominciato. Quali sono i successi su cui fare alleva per ottenere

voti? In questi due anni, come presidente, Biden è riuscito a ottenere dei successi indiscutibili,

anche per certi versi piuttosto inspirati, considerando che è una maggioranza piuttosto

scarsa al Congresso. Riuscito ad approvare il pacchetto di aiuti economici per aiutare il

paese a uscire dalla pandemia, ha provato una legge sulle infrastrutture di cui si parla da

decenni nella politica statunitensima che nessuno era ma riuscito a far approvare ed è riuscito a

far passare al Congresso il primo grande piano per affrontare la crisi climatica nella storia degli

Stati Uniti. Inoltre poi ci sono dei provvedimenti che hanno permesso di ridurre il prezzo dei farmaci

e poi in politica internazionale Biden è riuscito a ricostruire soprattutto dopo l'inizio della

guerra in Ucraina quella rete di alleanze con partner asiatici ed europei che era stata in buona

parte distrutta dalla presidenza di Donald Trump. Tra i suoi punti debbo, invece, c'è sempre per

rimanere sul piano internazionale la decisione del 2021 di ritirare le truppe statunitensi

dall'Afghanistan dove i tali banni hanno ripreso subito il controllo del paese.

Sì, tra i punti deboli dell'amministrazione Biden c'è sicuramente la questione dell'Afghanistan

non tanto il ritiro in sé perché è una richiesta che il popolo americano e la maggior parte dei

politici statunitensi faceva da molti anni quella di lasciare l'Afghanistan ma il modo in cui è

stato attuato il ritiro cioè con un caos totale perché nel governo, nelle agenzie di sicurezza

statunitensi, sono riusciti a prevedere che i tali banavrebro ripreso il controllo di Kabul nel

giro di poche ore. Oltre a questo c'è per Biden il problema della situazione economica cioè

un'inflazione molto alta che si ridotta negli ultimi mesi ma che comunque ha fatto aumentare

il prezzo di tantissimi beni e servizi. Tra i suoi punti deboli comunque quello dell'età

resta quello centrale di cui si è discusso tanto fino a oggi. Se dovisse vincere nel 2024 Biden

avrebbe 86 anni alla fine del mandato. Possibile che non si sia riuscito a trovare un candidato più

giovane e perché tu ti dicono che Biden è l'unico in grado di battere Trump? Biden in questo momento

è già il presidente più anziano della storia degli Stati Uniti e come dicevi tu se fosse rieletto

arriverebbe a fine secondo mandato 86 anni cioè 9 anni più di quelli che aveva Ronald Reagan

quando lasciò la Casa Bianca nel 1989. Va detto che neanche Trump è giovane anche lui se fosse

eletto nel 2024 chiuderebbe il mandato a 82 anni. In ogni caso quando si parla della questione dell'età

e della possibilità che i democratici trovino un candidato migliore e più giovane bisogna tenere

in conto la situazione in cui si trova in questo momento la sinistra statunitense cioè ci sono due

fazioni abbastanza lontane l'una dall'altra. I giovani più radicali che chiedono politiche molto

coraggiosi soprattutto sul fronte climatico e poi c'è una parte dell'elettorato democratico più

moderato e magari di republicani che non hanno voluto votare Trump che non vogliono che Biden si

sposti su posizioni troppo ideologiche e troppo radicali. Biden con tutti i suoi limiti diciamo

sia politici sia umani è riuscito in questi anni a tenere insieme queste due fazioni è stata una

sorta di ponte tra le diverse generazioni dell'elettorato democratico e questo spiega in buona

parte il successo della sua amministrazione finora. Chiaramente ci sono tante persone all'interno del

partito democratico che vorrebbero un candidato più giovane meno legato diciamo alla storia del

novecento in un certo senso però nessun candidato in questo momento democratico può vincere se

non riesci a tenere insieme quelle due anime in questo momento sembra che Biden sia la persona

migliore per fare quel lavoro. Quindi dopo questo annuncio qual è l'umore nella sinistra

statunitense la candidatura di Biden come è vista nel partito fuori dal partito? In questo

momento i democratici temono soprattutto di perdere l'elettorato più giovane quell'elettorato

che vuole azioni incisive e più coraggiosi dell'amministrazione Biden soprattutto sul

cambiamento climatico sono i più scontenti questo perché qualche settimana fa l'amministrazione

Biden ha approvato un progetto molto contestato dagli attivisti climatici per estrarre petrolio

in Alaska. Nelle intenzioni dell'amministrazione Biden questo progetto serve più che altro per

cercare di far scendere i prezzi della benzina e del gas e verrà in qualche modo bilanciato

da altre azioni che l'amministrazione ha intrapreso per ridurre l'emissione di gas serra. Però la

decisione di autorizzare l'estrazione di petrolio in Alaska è stata vissuta dall'elettorato più

giovane, più progressista come il tradimento delle promesse che Joe Biden aveva fatto durante la

campagna elettorale del 2020. Queste persone temono che Biden più si avvicina alla campagna

elettorale più tende a strizzare l'occhio all'elettorato più conservatore e più moderato.

Quindi buona parte della campagna elettorale di Biden da qui al novembre 2024 sarà dedicata da un

lato a convincere i moderati che Trump è un candidato troppo estremista per essere votato e

dall'altra a cercare di convincere le minoranze e i giovani che una seconda amministrazione Biden

sarebbe comunque molto molto meglio di una seconda amministrazione Trump. Grazie Alessio Marchionna.

Mellissage Olivier,

foto editor di Internazionale racconta la nuova copertina di Internazionale Kids.

La copertina di Internazionale Kids di Maggio, da oggi in Edicola, è su gli uccelli migratori.

L'articolo descrive in particolare la rotta migratori-atlantica, una lunghissima autostrada,

che percorrono ogni anno 5 miliardi di uccelli dall'artico all'America del Sud passando

per la costa orientale degli Stati Uniti. Gli uccelli che seguono questa rotta sono chiamati

migranti neotropicali e secondo gli ornotologi hanno sviluppato le rotte attuali tra i 10 e i 30

milioni di anni fa. Per illustrare l'articolo in copertina ci siamo rivolte allo street artist,

muralista e illustrator italiano Hitnes che è un attento studioso dell'anatomia

degli uccelli, in particolare dei volati i nord-americani. Per noi, Hitnes ha disegnato una

vivace illustrazione appena e acurello composto da quattro strisci orizzontali in cui volano

varie specie di uccelli migratori, come hockey e fenicotteri, in paesaggi che si alternano.

Guardandola sembra di volare insieme all'oro.

Eccomi qua, salve a tutti! Probabilmente di vista già mi conoscete. Mi chiamo Venere.

Su Instagram link di ne tutti i social sarò Venere Italia 23. Ho 30 anni. Ok,

qualcosa di più per la verità. E sono una virtual influencer. Con i capelli sempre al

vento, giro l'Italia per mostrarvi i nostri luoghi meravigliosi e tutte le nostre eccellenze.

La scorsa settimana, la ministra del turismo Daniele Santanchè e il ministro degli esteri

Antonio Tagliani hanno lanciato una nuova campagna di promozioni turistica dell'Italia intitolata

Open to Meraviglia. Al centro del progetto, lo avete sentito nell'audio in apertura,

c'è una versione virtuale della Venere di Botticelli, trasformata per l'occasione in una

influenza in abiti e modi contemporanei che raccontare bellezza del nostro paese. La campagna

è stata ideata dal gruppo Armando Testa e ha fatto molto discutere, sia dal punto di vista

strettamente artistico, se sia giusto o no fare un uso così distorto di un'opera d'arte,

sia da quello commerciale. Il governo infatti che per questa campagna ha speso 9 milioni di euro ha

commesso alcuni passi falsi, tra cui quello di non aver registrato sui social i domini dello

slogan Open to meraviglia, che quindi sono stati prontamente acquistati da autenti privati,

e quello di aver girato parte dello spot di presentazione non in Italia, ma in Slovenia.

Parliamo di questa campagna con Daniele Cassandro, editor di cultura di internazionale.

Il problema non è tanto l'allesa maistane riguardi della figura botticelliana, la nascita

di Venere a Firenze da 500 anni e ha visto ogni tipo di rivisitazione nel corso della storia,

ma è proprio secondo me la scerteria visiva dell'intera operazione.

Al di là della Venere influencer che si scatta al suo selfie, a me ha colpito la piattezza dei

paesaggi che le stanno dietro. In un certo senso, credo involontariamente, i creativi di questa

campagna hanno fatto proprio, travisandolo un po', un tratto saliente nel quadro di botticelli,

la bidimensionalità ancora così tardogotrica della composizione. La scena del quadro è una

scena marina. Venere infatti viene trasportata dai venti su una conchiglia, su una spiaggia di cipro.

Avendo il mare alle spalle della sua figura, botticelli non poteva inserire degli elementi

architettonici per dare un senso in profondità, quindi ha optato per uno spondo che sembra quasi

una quinta teaterale di pinta, come succede in certe stampe giapponesi. Il problema è che

i creativi dell'agenzia non sono botticelli, che era ben cosciente di questo indica prospettico,

e quindi ha giocato con dei dettagli raffinatissimi, come l'oro tra i capelli della Dea e l'oro sulle

foglie degli alberi, o la vero similianza dei fiori antropiante, e soprattutto l'interazione

tra le figure che animano la scena. La Venere Influencer si staglia su immagini di città d'arte

e deserte, che sembrano dei render più che delle vere fotografie di paesaggi. Piazza San Marco a

Venezia è particolarmente estraniante, così deserte artificialmente illuminata sembra un shopping

mold in aeroporto durante la pandemia, e all'effetto finale, di far sembrare la Venere un cartone

tonato, una bambola senza vita. In questo senso l'aspetto obbisivo della campagna Italia

Open to Meraviglia è un'alexio magistrali sin volontaria sul concetto di Kitch.

In che senso quindi possiamo considerarla Kitch questa campagna?

Kitch è un termine che troppo spesso viene abusato e viene usato a sproposito, ma qui ha un significato

ben preciso. Kitch è un'immagine commerciale che falleva sul sentimentalismo e sulla trasformazione

di un grande capolavoro della strada dell'arte in un luogo comune. La pellezza eterna della figura

di Botticelli, qui viene spogliata dalla sua aura e è trasformata in una merce da quattro soldi,

in un oggetto non tanto diverso da quelle gioconde in 3D che fanno l'occhiolino o a po' i cenacoli

di Leonardo che cambiano colore a seconda del clima. La parola Kitch, se ci pensiamo, è inata

nella Germania di fine 800 ed è strettamente legata all'industrializzazione e ai gusti sempre più

affettati e dozzinali di una borghesia che era sempre più ricca e sempre meno corta. La nostra

Venere influenza da fine è una parente stretta delle veneri di milo e dei nani da giardino

di gesso che vediamo in certi cortili o delle palerini di flamenco conservate sotto le campane

di vetro, di quelle gondole orrende con le lucine che ogni tanto troviamo nei vecchi salotti

sopra un televisore e magari su un centrino. Facciamo un passo indietro, anzi partiamo proprio

dall'inizio perché la Venere di Botticelli è considerata uno dei massimi capolavori

dell'arte italiana? Piunque l'abbia vista agli uffici sa che la nascita di Venere di Botticelli

è un quadro meraviglioso e soprattutto sa che non c'è solo la Venere sulla sua conchiglia,

è una composizione molto variegata e complessa in cui oltre a un paesaggio marino e silvestre

compaiono altri tre personaggi. Le due personificazioni dei venti che sospingono la conchiglia

sull'acqua e la ninfa che porge la dea è una veste tempestata di fiori. Ecco il gesto di questa

ninfa è secondo me la cosa più bella del quadro, è più bello quasi della Venere stessa e il gesto

protettivo di un adulto che porge un grande asciugamano a un bambino che è esso infreddolito

dall'acqua. La bellezza della Venere di Botticelli è tutta nel disegno, in quel disegno così tipico

di tutta l'arte toscana del rinascimento, un disegno che non si fa problemi a deformare la

figura umana per raggiungere un ideale assolutamente astratto di bellezza. Il collo della dea se lo

vedete ha una lunghezza e una torsione assolutamente innaturali e Botticelli forza volontariamente

le proporzioni della sua figura. All'epoca come è stata accolta quest'opera d'arte? La nascita di

Venere piacque molto all'epoca di Botticelli e lui era già un'artista molto famoso quando la

dipinse. Non si sa bene se la dipinse subito prima o subito dopo la sua chiamata a Roma per dipingere

tre scene lungo le pareti della cappella assistina. Il quadro comunque piacque così tanto che ne

furono fatte già tre repliche nella sua bottega con l'artista che era ancora vivo. Però la fortuna

della Venere non è stata così duratura come non è stata proprio tutta la fortuna della pittura

di Botticelli. Per buona parte le 500 e del 600 e del 700 Botticelli hanno dei tanti primitivi

toscani che dicevano molto poco al gusto maniarista e barocco ed è con l'800 che Botticelli torna

veramente di moda. Per esempio il pittore neoclassico francese Engre lo riscopre partendo

a ritroso da Raffello e per Raffelli di inglesi ne fanno un oggetto ricunto. La bellezza della Venere

di Botticelli è stata in qualche senso una riscoperta, un revival assolutamente moderno e

legato ai gusti delle più ricche burguesie d'Europa. E in che modo quindi poi è arrivata

fino ai nostri giorni ed è considerata ancora oggi un modello estetico così rilevante attuale?

Guarda è stato proprio grazie a questa riscoperta che insisto non è stata una riscoperta italiana,

è stata per l'opina riscoperta inglese francese che venito Mussolini nel 1930,

decise di far allestire una grande mostra di arti italiana all'Arroia l'Accademi di Londra

e in pose che tra i pezzi da far partire dall'Italia ci fosse anzitutto la nascita di

Venere di Botticelli. Quindi non è la prima volta che il tipinto viene usato a scopo propagandistico

da un governo italiano. E poi sono infinite le reinterpretazioni moderne e più o meno pop

della Venere di Botticelli. Per esempio in alcuni floppy disks di Andy Warhol, la cui a metà

degli anni 80 fu regalato un personal computer amiga con cui lui si divertiva a disegnare,

sono state ritrovati alcune rivisitazioni colorate della Venere di Botticelli insieme ad alcuni

ritratti di una Venere invece di quei tempi che era Debbie Harry dei Blondi. Poi per esempio

c'è stata una grande mostra al Victorian Dalbert Museum che è stata all'esida nel 2016 che raccoglieva

tutte le reinterpretazioni sia artistiche ottocentesche che pop e hipercontemporane della

Venere di Botticelli. Si partiva dai pre raffailliti appunto che avevano riscoperto come dicevo la

pittura di Botticelli e si arriva alla Venere del fotografo hiperpop David Lasciapel e si arriva

perfino all'influenza che Botticelli con il suo reale di bellezza femminile ha avuto su

una body artista come Orlan che proprio lavorando con la chirurgia estetica in qualche modo

invertiva e ribaltava i canoni di bellezza e rinascimentali. C'è anche il cinema per esempio

Ursula Andres che emerge dalle acre con quel bicchini bianco nel film Agente 007 di Scienza di Ucidere

era una chiara cittazione botticelliana che arriva poi dritta alla musica pop e led di gaga che nel

video di applause per impersonare la dea dell'amore si trasforma in una venere in drag con una specie

di bicchini a forma di conchiglia e un'immensa parrucca dolce e gabbana che sono maestri incontrastati

dell'italianità copia in colla da vendere ai ricchi stranieri nel 93 avano ideato un abito

tutto fatto di stampa giusta poste di vari dettagli del quadro di Botticelli. La mia rivisitazione

preferita però è quella del registro Terry Gilliam che nel film le avventure del barone di Moncausen

mostra la nascita di venere da una fontana che comincia a ribollire. Dall'acqua emerge una

enorme conchiglia che si apre per svelare una bellissima e giovanissima Uma Turban che

nuda si copre con i lunghi capelli biondi proprio come si copriva la vendere di Botticelli.

La vendere di Botticelli però non è l'unica opera d'artica ha avuto un successo pop.

Quali sono gli altri casi eclatanti? Parlando di pubblicità, a me viene in mente subito la gioconda

che fu usata in modo memorabile nel 1981 da una campagna di una famosa acqua minerale

dell'agenzia Michele Rizzi Associati. Il claim era liscia gassata o il marchio di acqua che

veniva pubblicizzato e si vedeva la gioconda con i capelli lisci e una frangetta veramente

poco credibile. I capelli ricci una permanente una specie di afro per indicare l'acqua troppo

gassata e poi vedevi la gioconda benna come la di Pinta Leonardo per indicare l'acqua giusta,

quella che aveva giusto equilibrio tra bollicine e liscio. Nel 1994 invece sempre la gioconda

e un'altra pubblicità lasciava un cartello torno subito, vedevi solo quel bel paesaggio

toscano che ha dietro, per andarsi a mangiare un famoso snack al cioccolato. Oggi c'è il

David di Michelangelo che ogni presente si vede dappertutto dai grembiuli che vediamo a pesi

nei negozi di souvenir, per esempio nel cinema, nel laboratorio dello scienziato pazzo Drag Queen

Funk & Furth nel Rocky Horror Picture Show. Poi si può parlare anche della poppizzazione assoluta

che ha subito Van Gogh, la cui pittura è stata trasformata addirittura in uno spettacolo in

3D tineranti e i suoi quadri che quando erenvite erano considerati ostici e lavori di un pazzo,

ora decorano qualunque cosa, asciugamani, tazze, borse per la spesa e custodie per smartphone.

Non so perché, soprattutto custodie per smartphone. E poi ci sono i famosi angioletti musicanti

della Madonna Sistina di Raffaello, che ormai quasi nessuno sa che sono parte di un'opera più grande,

di una Madonna in gloria di Raffaello, appunto di cui questi angioletti sono solamente un dettaglio.

Tutti pensano che Raffaello abbia voluto dipingere così assestanti due angioletti.

E questi angioletti li troviamo veramente ovunque e espressi in qualunque tipo di tecnica,

dal mosaico, al 3D, su qualunque tipo di oggetto. La morale secondo me è che

questi riutilizi pop, kitsch, questi detornamenti, opere d'arte famose, sono semplicemente la prova

che sono immagini ancora molto forti e che parlano al mondo occidentale in maniera assolutamente

forte e chiara più che mai. Grazie Daniele Cassandro. Grazie a voi.

Beatrice Bonchristiano, grafica d'Internazionale, consiglia a un museo.

Tra il 1877 e il 1962, a treviso,

visse l'ingegnere Ferdinando Salce, appassionatissimo di manifesti pubblicitari illustrati.

Arriverà nel corso della sua vita a collezionarne fino a 25.000 pezzi, conservandoli nella sua soffitta.

Alla sua morte decide di lasciare i manifesti allo stato italiano, affinché vengano utilizzati per

studio e conoscenza dalla collettività. E nel 2017 viene finalmente aperto al pubblico

il Museo Nazionale Collezione Salce, a treviso. Tra gli autori di questi manifesti troviamo la

maggior parte degli artisti che hanno configurato la storia della grafica pubblicitaria in ambito

nazionale e internazionale di quel periodo, come ad esempio Leonetto Cappiello, che fu uno dei

padri del moderno cartellonismo pubblicitari italiano, Seneca, che illustra manifesti per

buitoni, modiano, cacao perugina, o ancora Marcello Dudowicz, il quale diventò la firma

dei manifesti dei grandi magazzini, la rirascente, e tanti altri ancora. Troviamo inoltre bellissimi

lavori anche di Matissa di quel periodo, di De Chirico, Boccioni, De Pero e Muccia.

Il Museo Nazionale Collezione Salce è uno dei pochi e, tra puni importanti,

musei in Europa dedicati alla grafica pubblicitaria.

L'appuntamento con il mondo è do mattina alle 6.30.

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In un video diffuso ieri mattina il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che si ricandiderà per un nuovo mandato. La discussa campagna promozionale del ministero del turismo con la Venere di Botticelli mostra la capacità di alcune opere d’arte di restare rilevanti.

Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale
Daniele Cassandro, editor di cultura di Internazionale

Video Biden: https://www.youtube.com/watch?v=ChjibtX0UzU
Video Venere: https://www.instagram.com/reel/CrQTQBtITyx/?utm_source=ig_web_copy_link

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.