Il Mondo: I crimini di guerra nel conflitto tra Israele e Hamas. Chi è Javier Milei, il populista che domenica potrebbe vincere in Argentina

Internazionale Internazionale 10/19/23 - Episode Page - 26m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Giulia Zoli, io sono Claudio Rossi Marcelli e

questo è il mondo il podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo di crimini di guerra in Israele e a Gaza e delle elezioni in Argentina

e poi della nuova copertina di Internazionale e di intelligenza artificiale.

È giovedì 19 ottobre 2023.

L'esplosione ha costruito l'ospedale non bloccato dopo l'esplosione.

Voi puoi sentire l'impasto.

L'esplosione ha costruito l'ospedale.

L'esplosione era già avanti da un'attaccia più piccola che l'ultimo.

L'impasto è avanti.

Alla very soon video was posted from Gaza of bodies laid out near the ruins of the hospital.

So many dead and the size of the explosion together look to be having a profound impact on what

was already the most dangerous crisis in the Middle East in a generation.

Sono centinaia le vittime dell'esplosione che il 17 ottobre ha colpito l'ospedale

Al-Ali di Gaza, secondo l'autorità locali.

Non è ancora chiaro di chi sia la responsabilità di quanto è successo, un atto che costituisce

comunque un crimine di guerra.

Hamas sostiene che l'ospedale è stato colpito da un bombardamento israeliano, mentre Israele

accuse il gruppo radicale palestinesi giatti islamica, dicendo che l'ospedale è stato

colpito da un razzo lanciato dalla striscia di Gaza.

Le incertezze sono tante e anche le domande, e non riguardano solo i fatti delle ultime ore.

Come si definisce soughti come si definisceiramolo il comune del 7 ottobre in israel in Israel

e nella striscia di Gaza, secondo il Dirito internazionale e umanitario?

Quali sono le regole che belligeranti debbano seguire durante un conflitto armato?

Ne parliamo con Flavia Lattanzi, professoresa di Dirito internazionale alla Facoltà di economia

dell'Università degli Studi Roma 3 e giudice Adlitem al Tribunale Penale Internazionale per il Rwanda e al Tribunale

Penale Internazionale per l'Exico a Slavia.

I Blamica, per esempio. Quindi su questo sarà necessario una inquiesta impartiale naturalmente

che forse le stesse nazioni in Italia in Italia cercheranno di organizzare.

Certamente questo è qualcosa che è valutato dal Dirito Internazionale di guerra e si tratta di un crimine di guerra.

Gli attacchi compiuti il 7 ottobre da AMAS, le stragi di migliaia di civili, la cattura di centinaia di ostaggi,

come sono definibili nel Dirito internazionale? Atti di terrorismo, crimini di guerra o crimini contro l'umanità?

Beh, a mio giudizio tutte e tre le definizioni sono rilevanti, perché sicuramente è un altro di terrorismo,

ma al contempo perché è una diffusione proprio di massa del terrore tra una parte della popolazione israeliana.

Poi si tratta proprio perché è qualche cosa che è stato realizzato in larga scala ed è stato realizzato per colpire

deliberatamente la popolazione civile, una certa popolazione civile, secondo la definizione che lo statuto della Corte Penale Internazionale

da dei crimini contro l'umanità, si tratta di un crimine contro l'umanità, ma è previsto anche specificamente

da lo statuto della Corte Penale Internazionale quale crimine di guerra, e cioè il crimine di diffusione del terrore tra una parte della popolazione civile.

La Corte Penale Internazionale non è competente in materia di terrorismo internazionale, perché gli stati non hanno voluto.

L'inserimento di questo reato tra quelli di competenza della Corte è stata una cosa,

a mio giudizio grave perché viene lasciato soltanto alla giustizia nazionale la repressione di questo crimine.

Però un altro di terrorismo internazionale può essere decimito crimine contro l'umanità oltre che crimine di guerra

ha certe condizioni che sono previsti dello statuto di Roma, e secondo me qui ci sono entrambe le possibilità.

Israele ha risposto agli attacchi del 7 ottobre di Amas prima di tutto bloccando completamente le forniture di acqua, elettricità e beni di prima necessità a Gaza.

Nel direto internazionale e umanitario come si configura questa decisione?

Crimine di guerra, non è possibile privare la popolazione civile dei beni essenziali, non è possibile assamarla, non è possibile distruggere i beni essenziali e quindi questo è un crimine di guerra.

E non si giustifica per essere stati chime di crimine di guerra o di crimine contro l'umanità.

Poi sono arrivati i bombardamenti e i lanci di razzi da entrambe le parti.

A questo punto il conflitto tra Amas e Israele è diventato una guerra? Possiamo definirla così?

Durei di sì che è una guerra, non è un'insoluzione che si potrebbe configurare perché si tratta di un territorio occupato, si tratta di un conflitto internazionale e quindi una guerra,

perché la Palestina è un soggetto di diritto internazionale, è uno stato riconosciuto come tale anche con la sua partecipazione allo statuto della Corte Penale Internazionale.

E il lancio di razzi verso obiettivi casuali, quello che fa Amas, che tipo di crimine è quando è compiuto da un belligerante?

È un crimine di guerra perché non si possono fare attacchi discriminati con cui si rischia di colpire la popolazione civile.

I bombardamenti israeliani intanto stanno provocando migliaia di morti civili e decine di migliaia di feriti nella striscia di Gaza.

Quali sono le regole che dovrebbe rispettare un belligerante per condurre queste operazioni militari in zone densamente popolate?

Bisogna semplicemente colpire obiettivi militari, obiettivi militari certi, obiettivi militari che non debbano quindi condolgere la popolazione civile.

Se c'è un rischio di condolgere la popolazione civile, quindi con attacchi indiscriminati, gli attacchi indiscriminati sono considerati crimine di guerra.

Quindi i bombardamenti in zone densamente popolate, anche ammesso che in quelle zone ci siano delle armi o delle infrastrutture militari, non sono leciti?

Sono obiettivi dal diritto nazionale di guerra.

Qualche giorno fa Israele ha ordinato a più di un milione di persone di lasciare il nord di Gaza.

Quest'ordine di evacuazione è legale a livello giuridico. Come si può definire?

È una misura che in tinde conti si può di prima chito considerare lecita, perché è una misura presa per raggiori di sicurezza e di protezione della popolazione civile.

Però in questo caso bisogna essere un po' prudenti in questa valutazione.

Perché una evacuazione bella popolazione civile, soprattutto se una evacuazione di massa di questo genere, di più di un milione di persone, è una evacuazione che deve essere gestita dallo stato occupante e non può dare un ordine di evacuazione senza poi gestillo nei tempi e con gli strumenti necessari,

trasporti necessari. In questo caso, perché c'è una difficoltà obiettiva, sicuramente per Israele, di entrare adesso che ha deciso anche sembra di non fare operazioni di terra in Gaza, nella striscia.

Allora a questo punto direi che anche questo ordine di evacuazione è illesito.

C'è qualche speranza che da una parte e dall'altra qualcuno risponda mai di questi crimini?

Io sono molto contenta di questa domanda perché la Corte Penale Internazionale è competente, perché sicuramente sapete che la Palestina, come è stato, ha accettato la competenza della Corte Penale Internazionale.

Quindi c'è una competenza tanto territoriale quanto nazionale, quindi la verità è che la Corte Penale Internazionale dovrebbe un po' muoversi in questo momento storico.

E forse qualche membro di AMAS, per esempio, sta in giro da qualche parte, dice qualcuno che alcuni sono nel Qatar, si potrebbero anche emanare dei mandati di arresto, giusto per dare un segnale che la Repressione Internazionale in qualche modo esiste e può funzionare.

E per quanto riguarda Israele?

Per quanto riguarda Israele, sì, anche da questo punto di vista, se è sul territorio della Cigiorgania o della Anche di Gaza, perché normalmente è considerata ancora occupata da Israele, e questo è vero perché c'è un controllo anche di terra, perché sono i checkpoints nel contine,

ma c'è un controllo dal cielo, c'è il comodo al mare, quindi la competenza c'è anche territoriale, anche rispetto ai militari israeliani, però, insomma, non credo che sia facile arrivare a un mandato di arresto di questo genere.

La realtà politica ci dice purtroppo anche tanto nella Repressione dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità.

Per cui vedo che soprattutto perché a Massa che è in chi dei conti ha cominciato questo attacco, cominciamo a cercare di emanare un mandato di arresto nei confronti di qualche membro di a Massa, e cominciamo a mandare anche un segnale all'altra parte che la Corte Plenale Internazionale esiste e funziona.

Grazie alla professoressa Flavela Tanzi.

Grazie a voi.

Mellissage Olivier, photoeditor di Internazionale, racconta la copertina del nuovo numero.

Dopo i feroci attentati di Amas in Israele, il governo di Netanyahu ha cominciato a bombardare la striscia di Gaza provocando migliaia di vittime.

In dieci giorni sono morti circa 3.500 palestinesi e i feriti sono più di 12.000.

Abbiamo deciso quindi di concentrarci sulla striscia di Gaza per raccontare la sua storia con un articolo ripreso dal mondo.

Pubbliciamo anche un articolo sul rischio dell'allargamento del conflitto dal quotidiano israeliano Aretz,

e una serie di commenti dalla stampa araba da giornali come Ashark al-Aswat e al-Arabia.

Le terribili foto di questi giorni mostrano il grado di distruzione nella striscia e l'emergenza sanitaria e umanitaria in corso.

Per la copertina abbiamo scelto un'immagine in cui si vede un gruppo di uomini palestinesi che, aiutandosi con una coperta,

trasportano il corpo di una vittima dei bombardamenti.

Sono in una strada nel quartiere di Al Karama, a Gaza.

La foto è stata scatata l'11 ottobre 2023.

I edifici sono distrutti ed è piena di macerie.

Il corpo della vittima non si vede, ma se ne intuisce la presenza.

Lo scatto ci è sembrato riassumere bene quello che sta succedendo alla popolazione civile in questi giorni.

Gaza, senza scampo, è la nuova copertina di internazionale.

Abbiamo lograto costruire questa alternativa competitiva che non solo darà fin al chiserismo,

sino che, ademà, darà fin alla casta politica parasitaria ciò re inutile che urne questo Paese.

Il 22 ottobre in Argentina si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali e per il rinnovo di parte del Congresso.

Il Paese sta attraversando una gravissima crisi economica che potrebbe influenzare in modo imprevedibile la scelta degli elettori.

In testa e sondaggi c'è Javier Milley, che avete sentito parlare in apertura,

un outsider della politica che si definitione anarco-capitalista.

Milley, che ha un passato di opinionista in TV, è diventato, nel giro di pochi anni,

una figura politica di primo piano che multiparagonano Donald Trump o Jair Bolsonaro.

Qual effetto avrebbe una sua vittoria su un Paese già in difficoltà?

Ne parliamo da Bueno Cyrus con Ludovico Mori, giornalista che colabora con Lanza e diverse testate italiane.

35 milioni di Argentini andranno al voto questa domenica in un clima di assoluta incertezza.

È una situazione abbastanza inedita per l'Argentina perché a disputarsi la vittoria sono tre candidati,

uno del peronismo, che è questo il ministro dell'Economia, Sergio Massa,

un candidato del Centro D'Esta, del Partito Conservatore, del PRO,

dell'ex-partito dell'ex-presidente Maurizio Macri, con la candidata Patricia Burdi,

che è ex-ministra della sicurezza, e con questo candidato outsider,

emerzo negli ultimi mesi, emerzo nelle primarie come assoluta sorpresa,

che è questo l'ultra-liberalista, ultra-conservatore Javier Milley,

che è la sorpresa di queste lezioni. Questo è il dato più concreto

con il quale si va a domenica alle lezioni, un quadro di assoluta incertezza

che viene acculita anche dal contesto di crisi economica, profonda crisi economica

che attraversa l'Argentina con inflazione che è arrivata al 138% a settembre,

una pressione svalutativa fortissima sul peso, anche per il fatto che la banca centrale

è ormai a corto di riserve, e il governo non ha strumenti per fare fronte

a pressioni speculative ulteriori, e quindi l'Argentina arriva a domenica al voto

che è una situazione piuttosto critica, che sembrebbe favorire le possibilità

del candidato outsider. Per capire il contesto in cui avvengono queste lezioni

parliamo proprio di quel dato che hai detto tu dell'inflazione al 138%.

Qual è in questo momento la situazione di prezzi e di povertà tra la popolazione argentina?

Gli Argentini sono in un certo senso abituati a considerare più che l'inflazione in peso

all'inflazione in dollari, alla fine traducono i prezzi e il impeso sempre in dollari,

e l'inflazione in dollari non è elevatissima, nel senso,

quello che succede è che c'è una svalutazione molto alta,

però evidentemente c'era una gran parte degli Argentini che riesce a risparmiare

in dollari e a salvaguardare, diciamo, i suoi risparmi affronti anche dell'inflazione,

mentre c'è una parte degli Argentini più poveri, di cui non si parla molto,

che però sicuramente soffre questa situazione e si vede questo anche negli indici di povertà

che ha aumentato considera e volmento, ormai la povertà, 40% della popolazione argentina

è sotto il livello di povertà che è una percentuale che aumenta considera e volmento

se si considera le fasce di età più giovani tra i bambini e adolescenti,

la povertà tra i bambini e adolescenti arriva fino al 60%,

quindi è una situazione che, se uno la vede nei numeri, nelle statistiche, è assolutamente drammatica,

però per adesso è una situazione che viene contenuta dall'attuale governo peronista

grazie all'attivazione di numerosi ammortizzatori sociali, sussidi, bonus,

che comunque sia sono tutte misure che il governo ha abbondantemente messo in campo,

anche in queste ultime settimane, affronte delle elezioni e anche per conservare alcune chance di vittoria

affronte della crescita di Milai, però che sono misure che intaccano considera volmente anche

la spesa pubblica affronte di un gestito fiscale che invece si va rilucendo mesi a mese.

L'elemento più rilevante di questa campagna rettorale l'abbiamo detto è la scesa

nel sondaggio di un candidato completamente fuori dagli schemi politici tradizionali.

Chi è Javier Milai?

Javier Milai è un personaggio che apparso sulla scena pubblica argentina negli ultimi anni.

All'inizio Milai ha avuto una certa visibilità come polemista televisivo,

diciamo che Milai nasce quasi dalla televisione, prima di iniziare ad apparire in programmi televisivi

come polemista con le sue idee di rompenti a livello economico, lui era un analista

dei mercari di capitari per conto di una grande holding argentina, però diciamo era uno scuro analista.

Ha iniziato ad avere visibilità come polemista televisivo, parlando dello stato parasitario,

della casta politica corrotta, tutte idee che in uno scenario di crisi che si andava a cuendo

negli ultimi anni lo hanno portato da prima ad esplorare questa avventura politica proponendosi

come candidato, per cui lui è arrivato due anni fa entrato in parlamento, per la prima volta,

come candidato con il suo partitino, solo ridotto, diciamo, si è presentato lui

solo nel distretto della città di Buenos Aires, quindi era un candidato circoscritto

alla città di Buenos Aires, senza neanche una proiezione nazionale. Con approfondirsi

della crisi economica, queste idee di Milai e soprattutto queste invective

contro la casta politica corrotta, questi slogan che lui ripeteva continuamente

hanno iniziato da tecchire sempre di più, fino a che sorprendentemente alle primarie di

agosto, dove lui si è presentato come candidato, diciamo, molto sottovalutato anche sia dai

mass media che dal resto dei partiti, sorprendentemente Milai è arrivato al 30% delle preferenze,

superando di poco anche il partito peronista e anche il centro-destra.

E come è possibile che un personaggio come lui sia diventato adesso il candidato favorito

alle elezioni? Ci sono diverse spiegazioni che si stanno cercando di dare a questo fenomeno

che in parte è inspiegabile e che forse si riuscirà a capire un po' più alla distanza,

però c'è da dire sicuramente che un dato interessante che emerzo diversi studi anche di esperti

e analisti politici è che l'elettorato di Milai è assolutamente transversale, diciamo

se uno analizza il voto verso il partito di Milai e la libertà avanza può riscontrare che c'è

esattamente lo stesso numero di votanti che lui pesca tra i centi economici più alti,

tra quelli i medi e anche tra quelli più bassi. Questo è abbastanza sorprendente, diciamo che

probabilmente il fattore che è più attecchisce delle proposte di Milai, questa proposta di cambiamento

radicale, una delle frasi diciamo dei tornelli di Milai durante la campagna elettorale è che

non si può pensare di fare dei cambiamenti votando sempre le stesse persone, questo è

una delle sue frasi principali, quindi lui principalmente rappresenta un cambiamento e

molte persone lo votano in cerca di un cambiamento senza sapere esattamente quali sono le proposte

di Milai e comunque sia assegnando a Milai probabilmente Milai è diventato una specie di

contenitore di alcune speranze di cambiamento di una parte della popolazione argentina.

Se vincesse lui davvero le elezioni cosa potrebbe cambiare per l'argentina sia in politica

interna che in ambito internazionale? In politica interna è un incognita perché diciamo uno

dei problemi principali di Milai se vincesse le elezioni comunque sia sarà la governabilità

nel senso che comunque sia Milai non ha possibilità dato che in queste elezioni si

crea innova solo un terzo del Parlamento del Senato non avrà possibilità di ottenere

una maggioranza e sarà obbligato a cercare eventualmente delle alleanze, però diciamo

il suo programma politico è di grompente sia in politica interna che in politica

estera, dal punto di vista economico gli effetti di questo programma di

dollarizzazione sono assolutamente sconosciuti non è possibile sapere che cosa succederà

ma diciamo è possibile prevedere che ci sarà comunque sia una posizione sociale molto

forte e un clima sociale molto tensa. Dal punto di vista della politica estera le incognite

sono altrettanto di grande portata perché Milai ha già detto che non vuole avere relazioni

con Paesi comunisti e tra i Paesi comunisti per esempio include anche il Brasile di Lula

che è il principale socio-commerciale dell'Argentina e la Cilina, la Russia quindi

tutta una serie di posizioni assolutamente estreme che bisognerà vedere quali saranno

poi gli effetti concreti in questo senso è rappresento un incognita assoluta e anche

un grande grado di preoccupazione riguardo questo programma politico.

Grazie Ludovico Mori. Grazie a voi.

Gaia Berruto che scrive la rubrica in rete su internazionale consiglia un video da guardare su YouTube.

L'intelligenza artificiale generativa come chat cpt rendrà gli studenti più stupidi?

Se lo chiedono in tanti, alle armati che i ragazzi facciano fare i loro compiti alle macchine.

Sal Khan, fondatore della Khan Academy, organizzazione non profit che si occupa di educazione online,

non è d'accordo. Nel suit et talk repribili su YouTube, Khan mostra il risultato della sua collaborazione

con la società OpenEye che ha creato chat cpt. Gli studenti scrivono nella chat,

ma il bot non fornisce mai la risposta precisa alla domanda, piuttosto gli aiuta ad arrivare

alla risposta, proprio come farebbe un tutor seduto accanto a loro.

Nel video, Khan mostra alcune prove, in cui ad esempio l'intelligenza artificiale

accompagna lo studente nella risoluzione di un problema matematico passo dopo passo.

Il video si trova su YouTube, canale Ted, titolo how AI could save, not destroy, education.

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L'appuntamento con il mondo è domattina alle 6.30.

Buon appetito.

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Il 22 ottobre in Argentina si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali e in testa ai sondaggi c’è il populista di destra Javier Milei.

CON
Flavia Lattanzi, accademica, ex giudice ad litem al Tribunale penale internazionale per il Ruanda e al Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia
Ludovico Mori, giornalista, da Buenos Aires
LINK
Video Gaza: https://www.youtube.com/watch?v=TTgMa34Kh9o
Video Argentina: https://tg.la7.it/esteri/argentina-javier-milei-vince-a-sorpresa-le-primarie-il-nostro-%C3%A8-lunico-vero-cambio-14-08-2023-191199

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.