Il Mondo: Gli stati saranno perseguiti se non fanno abbastanza per il clima? Perché il processo di Gwyneth Paltrow è perfetto per TikTok.

Internazionale Internazionale 3/31/23 - Episode Page - 25m - PDF Transcript

Dalla redazione di internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia Zoli

e questo è il mondo, il podcast quotidiano di internazionale.

Oggi vi parleremo di una risoluzione delle Nazioni Unite sul clima e del processo a

Guinet Paltrow e poi della copertina del nuovo numero di internazionale e di un fin cinese.

È venerti 31 marzo 2023.

L'organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto alla Corte Internazionale di Giustizia,

il suo principale organo giudiziario, di mettere un parere sugli obblighi degli

Stati per contrastare la crisi climatica e sulle conseguenze legali a cui potrebbero

andare incontro se non li rispettano.

La risoluzione, che è stata approvata dall'Assemblea Generale per Consenso,

cioè senza che nessuno dei 193 Stati membri chiedesse di votarla, nasce dalla campagna

di un gruppo di studenti di una piccola Nazione Insulare del Pacifico, Vanuatu.

Il primo ministro di Vanuatu, che avete sentito all'inizio, ha accolto la decisione davanti

all'Assemblea ricordando che il suo paese si sta ancora riprendendo dal passaggio

di due devastanti cicloni causati dai missioni di Casserra prodotte da combustibili fossi

di cui il suo paese non è responsabile.

L'opilione della Corte non sarà vincolante, ma molti osservatori hanno definito questa

risoluzione la più importante decisione globale sul clima dopo gli Accordi di Parigi del

2015.

Ne parliamo con Stella Levantesi, giornalista climatica che colabora con Internazionale.

Questa risoluzione è sostanzialmente che è dalla Corte Internazionale di Giustizia

due cose, quali sono gli obblighi degli Stati per garantire la protezione climatica ambientale

e quali sono le conseguenze legali di questi obblighi per gli Stati.

Il parere del Tribunale Internazionale non sarebbe vincolante, ma gli esperti dicono

che questa risoluzione già segna una svolta perché potrebbe potenzialmente trasformare

gli impegni volontari assunti dai Paesi nel contesto degli Accordi di Parigi sul clima

in obblighi legali come nel caso di alcuni statuti internazionali che già esistono.

Questo potrebbe a sua volta gettare le basi poi per altre rivendicazioni legali.

Anche il fatto che sia stata adottata con consenso e indicativo della necessità di

agire su questo fronte, tra l'altro Vanuatu è molto poco responsabile per quanto riguarda

le emissioni di anidride carbonica a livello globale rispetto a molte altre nazioni, ma

già risente in maniera massiccia degli effetti della crisi climatica.

6 villaggi delle sue isole sono già stati trasferiti proprio a causa dell'innazzamento

del livello del mare.

E Vanuatu, insieme ad altre nazioni insulari, è anche stata tra le prime nazioni a chiedere

all'ONU di aderire e sottoscrivere a un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili,

quindi per porre i fine a tutti i nuovi progetti e investimenti in carbone, petroli e gas e

anche di fare quello che viene chiamato il phase out, quindi di eliminare gruadolmente

quelli già esistenti.

Il parere della Corte Internazionale di Giustizia potrebbe influire su tutte le case legali

contro governi o amministrazioni che ci sono nel mondo, ma quante sono, come stanno andando,

a che punto è la legislazione in materia?

Allora, le cause legali per il clima rappresentano una nuova strategia di azione che porta il

tema della giustizia al centro della crisi climatica e vengono chiamate infatti anche

cause strategiche, quindi quelle che hanno l'obiettivo poi di portare a una vera e

propria trasformazione della società.

Secondo un rapporto che era uscito l'anno scorso, pubblicato da un centro di ricerca

della Brown University negli Stati Uniti, dal 2015 il numero di queste cause legali legate

al cambiamento climatico è più che raddoppiato e addirittura, solo negli ultimi sei anni

ne sono arrivate in tribunale più di mille, quindi ecco questo rapporto di scrivere proprio

l'aumento che c'è stato di queste cause e anche ancora di più perché questo rapporto

risale ormai a un anno fa, quindi in quest'ultimo anno ce ne sono state parecchie nuove.

In Italia, nel 2019, più di 200 ricorrenti tra individui singoli e associazioni hanno

lanciato quella che è stata chiamata campagna giudizio universale e che ha depositato nel

giugno 2021 la prima causa climatica contro lo Stato italiano e come questa ce ne sono

moltissime anche a livello globale.

Queste cause stanno vendo successo?

Sì, alcune sì, per esempio in Australia nel 2021 la Corte Federale ha dato una sentenza

per cui ha imposto alla Ministra dell'ambiente di impedire al Ministro di approvare la proposta

di spandere una miniera di carbone e questa era un'ingiunzione che era stata depositata

da 8 adolescenti e una suora.

Finora abbiamo parlato di controversi con gli Stati o con le amministrazioni, ma c'è

poi tutto un altro filone che ha a che fare con la giustizia climatica che è di guarda

invece le cause contro le aziende, a che punto siamo qui?

Moltissime sono le cause legali che coinvolgono infatti le aziende in particolar modo le

aziende di combustibili fossili.

A maggio del 2021 c'è stato un evento storico perché un tribunale olandese ordinato

ha la scella di ridurre l'esemissione del 45% entro il 2030 e anche se come era prevedibile

la scella ha fatto a pello la sentenza resta storica perché è la prima volta che una multinazionale

è ritenuta legalmente responsabile di contribuire alla crisi climatica ed è anche la prima

volta che un tribunale ha chiesto a un'azienda inquinante un cambio di politica invece che

un risarcimento indenaro.

Ora queste azioni legali contro il fossile potrebbero in apparenza sembrare dei casi

isolati.

In realtà sono significativi proprio perché sono dei passaggi cruciali all'interno di

un percorso che si inserisce

in questo quadro più ampio di giurisdizione climatica e cause legali per il clima.

E già a partire dagli anni 60 e 70 gli scienziati interni a queste aziende sapevano dei rischi legati

come tali per cui le aziende che producono e commercializzano e vendono questi prodotti vengono

phossile interessanti.

letalità dicono della condotta e la consapevolezza del rischio da parte delle

compagnie di combustibili fossili dovrebbero essere queste accusate di

omicidio e potrebbero essere condannate? Come rispondono i grandi gruppi

dell'industria fossile a queste accuse? Come si stanno difendendo? In maniera

generale direi che rispondono comunque mettendo in atto quelle che sono state

che sono ancora oggi le strategie di comunicazione delle aziende di

combustibili fossili proprio per ripeto ritardare o stacolare l'azione

per il clima. È interessante per esempio che nella fine del 2021 una

sottocommissione del Congresso americano ha interrogato i dirigenti di

Exxon, BP, Chevron Shell, la camera di commercio statunitense e un gruppo di

lobby di gas e petrolio che viene chiamato American Petroleum Institute

proprio sul loro luolo nella campagna di disinformazione sul clima e la linea

comunicativa negli interventi degli amministratori delegati era proprio

quella di mentire sull'aver mentito e anche quella di ancorarsi a una

narrazione dei combustibili fossili come salvatori quindi come portatori di

ricchezza. Queste fanno parte appunto di una serie di

argomentazioni che vengono messe in campo dalle aziende di combustibili fossili

insieme a un'altra che oggi è piuttosto predominante per cui le aziende di

combustibili fossili si dicono di far parte della soluzione per cui fanno

passare il messaggio che fanno parte della transizione che il gas è una fonte

energetica pulita che appunto loro sono necessari per la transizione

energetica e anche c'è una tendenza ad associarsi alle rinnovabili quindi in

moltissimi casi l'obiettivo finale è quello proprio di ostacolare le

rinnovabili ma pubblicamente sostengo le rinnovabili proprio perché vogliono

associare il gas allo stesso potenziale che all'energia rinnovabile quindi quella

di un'energia pulita e di sostenibilità. La strategia predominante comunque è quella

di non più negare l'esistenza della crisi climatica o di negarne la

responsabilità antropica ma di utilizzare delle argomentazioni diverse delle

strategie delle tattiche più sottili più insidiosi anche in un certo senso proprio

per ritardare l'azione politica sul clima. Grazie a Stella Levantesi.

Grazie a voi.

Elena Boille vice di Elettrice di Internazionale racconta la copertina del

nuovo numero.

Poco tempo fa il quotidiano finanziario statunitense The Wall Street Journal

titolava The Party is over la festa è finita a proposito della riforma delle

pensioni in Francia. L'idea è che i francesi protestino perché il governo

vuole innalzare l'età del pensionamento da 62 a 64 anni fa alzare il

sopracciglio a molti anche in Italia. Pretendono troppo con l'allungamento

della vita inevitabile che si debba lavorare più a lungo. Ma è davvero

così? Che tipo di mondo del lavoro propongono invece i francesi? Che tipo di

società? Perché non sembrano disposti a scendere a compromessi? Le proteste

pongono alcune questioni di fondo davvero interessanti che ci riguardano da

vicino e per questo abbiamo deciso di dedicargli la copertina dell'ultimo

numero di internazionale. Per accompagnare il titolo dalla Francia un'altra idea di

lavoro, abbiamo scavato tra le migliaia di foto di manifestazioni dell'ultima

settimana e ne abbiamo scelta una stretta su una ragazza,

allo sguardo serio e grida con le mani intorno alla bocca come a voler amplificare

le sue parole. Scegliendo una persona che sembra non avere neanche 18 anni, abbiamo

voluto mettere l'accento su un elemento abbastanza sorprendente delle ultime

immobilitazioni e cioè che anche i giovani si sono uniti in massa alle

proteste contro la riforma delle pensioni, perché la considerano una minaccia per il

loro futuro e anche perché contestano fortemente i metodi autoritarie adottati

dal presidente Macron per portarla avanti.

Potete parlare del tuo nome e spellere per il record, grazie.

Sì, il mio nome legale è Gwyneth Kate Paltrow Balchuk.

Come hai visto negli ultimi dagli ultimi giorni, abbiamo sempre

i tifosi di informazione, le informazioni di segnalità, etc.

Ho un sentito che tutti in il corso riuscivano a pensare a chi sei,

quindi non ci siano le tifosi che ci siano, è vero?

Sì, è fine.

Questa settimana il processo per uno scontro su una pista da S.H.E.A.

avvenuto nello iuta a 7 anni fa è diventato uno degli argomenti più

commentati sui social media.

Il motivo è senza dubbio che l'imputata in questione è l'attrice e imprenditrice

Gwyneth Paltrow, che nel 2016 è stata coinvolta nell'incidente senza gravi conseguenze.

Ma trasformare le audience in una sorta di reality show sono stati diversi momenti

involontariamente buffi e a volte perfino bizzarri,

che sono diventati virali su TikTok.

Ne parliamo con Jonathan Zenti, che scrive per la rubrica Suoni di Internazionale

e ha pubblicato per black edizioni problemi una guida per capire l'assurdità del presente.

In questi giorni, in diretta streaming su un canale di YouTube che si chiama Low and Crime

e spezzettato su tutti i social media possibili,

sta andando in scena il processo a Gwyneth Paltrow, in realtà è una causa civile,

tra Gwyneth Paltrow, famosa attrice e oggi imprenditrice di Cosmesi e di Benessere,

e Terry Anderson, che è un oculista in pensione dell'Olluta,

perché nel 2016 su una pista di ski sempre nell'Olluta c'è stato un incidente.

Terry Anderson dice che mentre stava andando a sentito arrivare alle sue spalle qualcuno che l'ha investito,

a forte velocità, si accorta a essere l'attrice Gwyneth Paltrow,

che l'ha lasciato lì e se ne ha andato in un'altra parte.

Gwyneth Paltrow, dall'altro lato invece, dice di essere stata lei,

ad essere stata aggredita alle spalle che pensava fosse un'aggressione fisica, una molestia,

e che se ne ha andata perché appunto aveva paura di essere stata aggredita,

ma che poi la persona è stata soccorsa da uno dei tanti struttori di ski.

La causa è stata intentata da Terry Anderson, quindi dal medico, nel 2019,

in realtà aveva chiesto di avere un processo penale per hit and run,

cioè per la nostra omissione di soccorso chiedendo 3 milioni di dollari di danni,

il giudice non ha accordato questa causa penale, quindi si è finiti in una causa civile,

in cui Terry Anderson chiede 300 mila dollari di danni, soprattutto per danni psicologici,

mentre Gwyneth Paltrow ha accontro denunciato e chiesto un dollaro simbolico di risarcimento per aggressione.

Ecco, quindi da quello che ci racconti si tratta comunque di un processo su un fatto non troppo rilevante,

nessuno dei due si ha fatto male, ha venuto molti anni fa su una pista da ski,

non ci sono conseguenze gravi, perché in questi giorni questo processo è diventato virale sui social media?

Beh, ci sono effettivamente molti passaggi che fanno ridere, che sono inaspettati e ridicoli,

dall'avvocato di Gwyneth Paltrow che snorciola quanto spende lei per una giornata di ski con i figli,

arrivando a un totale di 9 mila dollari, ha la stessa Paltrow che quando le viene chiesto

qual era stato il suo danno principale lei ha detto proprio o perso una mezza giornata di ski,

e visto anche quanto l'ha pagata, insomma si poteva anche capire la risposta.

Poi ci sono dei siparietti con gli avvocati, per cui l'avvocata di Terry Anderson che chiede a Gwyneth Paltrow quanto è alta

e cominciano a dire sono più alta io, sei più alta tu, si fanno dei complimenti sulle scarpe,

quindi questi piccoli momenti che anticipano il vero interrogatorio ma che diventano dei momenti divertenti.

Poi c'è un passaggio in cui sempre l'avvocato di Anderson chiede a Gwyneth Paltrow conto

del suo grado di amicizia con Taylor Swift, accusandola un po' di aver rubato l'idea del risarcimento di un

dollaro da una causa che Taylor Swift aveva fatto precedentemente ed è una questione

totalmente inutile dal punto di vista procedurale, ma parlare di Taylor Swift ovviamente fa aumentare

un po' la visibilità. Poi c'è il verso che Terry Anderson fa per imitare il momento dello scontro,

un verso che fa molto ridere, il suono agganciato da altre storie diventato molto popolare su TikTok,

e poi ci sono i vestiti di Gwyneth Paltrow tutti molto sobri, tant'è che escono appunto degli

articoli anche su Vogue UK che ti consiglia come vestirti per passare da vittima vestendoti come

Gwyneth Paltrow in tribunale e poi forse quello che è il passaggio più divertente di tutti quando

l'avvocato di Gwyneth Paltrow con un chiaro imbarazzo dice alla Corte che la propria cliente

avrebbe portato dei dolcetti e dei regalini per tutta la Corte e chiede se la Corte li può

ricevere il giudice in maniera molto professionale rifiuta questi regali e dice no, thank you.

C'è un accolo a Mr. Guardian Marina Haid che questa settimana ha chiamato questo processo,

il processo con la posta in gioco più bassa della storia. Se è davvero così irrilevante è quindi

solo l'aspetto ludico che interessa al pubblico secondo te. Beh forse è il processo che ha la più

grande discrepanza tra valore della cerebrità e valore della causa insomma non è il più basso

della storia ma il più basso rispetto alle persone che sono coinvolte. Non è questo che fa diventare

virale il processo ci sono altri due eventi che hanno concorso all'interesse del pubblico per

questo processo. Il primo è il precedente del processo Johnny Depp contro l'ex moglie Amber

Earth dove per la prima volta una causa civile tra persone molto famose è stata trasmessa in

live streaming appunto da questo canale di YouTube che si chiama Low End Crime che ha più di 6

milioni di iscritti e anche un programma televisivo negli Stratuniti 6 milioni è un pubblico molto

grande quindi in televisione è difficilmente un processo può essere trasmesso per intero mentre

questi canali youtube riescono a farlo e quindi se vedono tutti i singoli dettagli i vizi di

forma, le questioni procedurali anche più curiose e più divertenti. Dall'altro c'è il recente

passato social di Gwyneth Paltrow che era già diventata a sua volta una sorta di meme quindi

di barzelletta dei social media da un lato mentre dall'altro aveva un grosso seguito perché da

qualche anno dopo qualche film fallimentare diciamo così si è concentrato 100% sulla

sua azienda che si chiama Goop che è una azienda che vende benessere e prodotti legati al benessere

e lei è la portavoce della sua stessa azienda e si espone spesso con delle azioni delle iniziative

discutibili a volte o ridicole altre come quando qualche anno fa aveva lanciato una candela che

secondo lei profumava come le sue parti intime si chiamava a candle that smells like my vagina e

proprio qualche giorno prima dall'inizio del processo era diventato virale una sua dichiarazione

ad un podcast in cui spiegava qual era la sua alimentazione quotidiana fatta di caffè e basta

fino a mezzogiorno un brodo di ossa per pranzo e qualche verdura per cena mentre assume vitamine

per endovenosa e si sottopone a una cura rettale di ozzono tutte queste notizie sul modo di essere

sani secondo l'azienda di Gwyneth Paltrow venivano da un lato prese seriamente come preoccupazione da

chi si occupa di benessere e di salute ma dall'altro diventavano una barzelletta per il resto

dell'internet. Molti dei filmati di questo processo in questi giorni vengono condivisi su tiktok

milioni di volte vengono addirittura reinterpretati e presi in giro cosa succede a un processo quando

passa attraverso il tritacarne di questo social media? Questo lo abbiamo visto con il

processo a gioie di app e lo stiamo vedendo anche con questo processo tiktok è una tecnologia

che sta creando un linguaggio come succede sempre nella storia dei linguaggi successo

quel cinema e con tutte le altre forme stiamo ancora capendo che il linguaggio è ma di sicuro

è un linguaggio che fa un tritato di una storia e poi la scompone e la spara in molte direzioni

diverse quindi si sta un po' distruggendo lo storytelling classico l'americana con l'inizio

e lo svolgimento e la fine e l'unire i puntini come punto di forza di un racconto ma si aggregano

singoli pezzi singoli elementi che hanno il grosso potere di costruire delle identità o

disfasciarle e abbiamo visto come durante il processo di gioni d'app prendendo dei pezzettini

è diventato una sorte di eroe mentre la ex moglie è diventata una mentitrice e ingannatrice per

tutti questo cambiamento di linguaggio può avere delle prospettive inaspettate la scorsa

settimana l'amministratore delegato di tiktok shu zichiu ha testimoniato al congresso americano

e uno dei passaggi più importanti è stato quando ha detto tiktok è già cultura americana e la

cultura americana si sta diffondendo del mondo grazie a tiktok non è solo una questione culturale

manca una questione politica perché se questo linguaggio ha il potenziale di saper costruire

o distruggere delle interi identità anche a livello politico quando si occuperà di personaggi

che si presentano alle elezioni nei diversi paesi può rappresentare un rischio grazie a

gionatanzenti grazie a voi il film della settimana è consigliato da piero zardo editor di cultura

di internazionale esce nelle sale terra e polvere di li ri june film cinese che fin dal momento in

cui è stato presentato a berlino nel 2022 e poi al farista film festival di udine sempre nel

2022 dove ha anche vinto dei premi ha incontrato tutta una serie di ostacoli messi di fronte a lui

dalle autorità cinese addirittura il regista ha passato un po di tempo gli arresti domiciliari

e le autorità di pechino hanno fatto pressione sui distributori internazionali per non far

uscire il film il film parla di una coppia di personaggi marginati in una provincia rurale

della cina cioè la provincia del ganzu si tratta di una ragazza che ha una disabilità e parla

molto poco e di un uomo abbastanza maturo che la famiglia non vuole più tenere in casa vengono

a coppiati in un matrimonio combinato messi a vivere ai limiti del villaggio in una condizione

più o meno abbandonati ed emerginati da tutti a sorpresa tra i due nasce cresce un'intimità

che può far pensare addirittura una storia d'amore non andiamo avanti con la trama per

non rivelare altri dettagli ma è evidente che la censura non ha voluto colpire questa storia

tenera tra questi due personaggi quanto più il taglio quasi documentaristico che ha voluto

usare il regista che è tra l'alto originario di quella regione del ganzu che ha usato tra

i suoi attori lozio che interpretano il ruolo del protagonista questo approccio documentaristico

mostra senza troppi filtri la condizione abbastanza drammatica in cui vivono i contadini in queste

aree dove adesso ovviamente l'industria e di estrazione e altre cose tolgono spazio e risorse

ai contadini che vivono in condizioni medievali a dir poco dalla redazione di internazionale per

oggi è tutto scriveteci a podcastchiocciolainternazionale.it ho mandato un messaggio vocale al numero

che trovate nella descrizione del podcast e dell'episodio e per ricevere una notifica quando

esce un nuovo episodio iscrivetevi al podcast l'appuntamento con il mondo è l'une di mattina alle 6.30

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L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto alla corte internazionale di giustizia di emettere un parere sugli obblighi degli stati per contrastare la crisi climatica. Il processo per uno scontro su una pista da sci tra l’attrice Gwyneth Paltrow e un avvocato settantenne è diventato uno degli argomenti più commentati sui social media.

Stella Levantesi, giornalista climatica
Jonathan Zenti, designer di audio e podcast

Video Paltrow: https://www.youtube.com/watch?v=6UJSJW2JF34

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.