Il Mondo: Come ha reagito l’opinione pubblica greca al naufragio della scorsa settimana. Se l’economia cinese non riparte.

Internazionale Internazionale 6/21/23 - Episode Page - 25m - PDF Transcript

Dalla redazione di Internazionale io sono Giulia Zoli, io sono Claudio Rossi Marcelli e questo

è il mondo, il podcast quotidiano di Internazionale.

Oggi vi parleremo di cosa pensano i gresci del laufraggio nello Ionio e delle difficoltà

economiche della Cina e poi delle nuove strisce di Internazionale e di un discoroc.

È mercoledì 21 giugno 2023.

Dalla strisce di Internazionale io sono Giulia Zoli, io sono Claudio Rossi Marcelli e io sono

La telefonata che avete sentito è una richiesta d'aiuto arrivata a Nawal Sufi,

un attivista che da anni segue si occupa personalmente di migranti,

dall'imbarcazione che è naufragata la settimana scorsa a largo del peloponneso in Grecia.

Secondo le testimonianze raccolte, a bordo del vecchio peschereccio c'erano oltre 700

persone, di quelmeno 40 bambini. I suopravvissuti sono stati solo 108. Il che fa di questa tragedia,

il secondo naufragio più grave è avvenuto nel Mediterraneo.

Lunedì, 9 uomini egiziani sono stati arrestati con l'accusa di far parte dell'organizzazione

criminale che ha gestito il viaggio e di aver guidato l'imbarcazione, che dalla Libia era

diretta in Italia. Resta da fare luce sul ruolo che ha avuto la Guardia Costiera Greca, visto che

secondo alcuni testimoni il naufragio sarebbe avvenuto durante un suo tentativo di trainare

il peschereccio verso la costa. Il governo greco però nega questa versione dei fatti e dice che

la Guardia Costiera Greca non ha nessuna responsabilità. Per capire come viene vissuta

questa notizia in Grecia, abbiamo raggiunto ad Atene Dimitri dell'Ulanes, giornalista e scrittore

greco che è stato per più di 30 anni corrispondente in Italia dell'emittente televisiva greca ER.

La questione del costo tragico naufragio sta andando avanti da parecchi giorni. Come notizia,

devo dire, negli ultimi due giorni è andata ai margini del sistema informativo, ma siccome

ha avvenuto questa cosa in un periodo prealitorale, devo dire che si è parlato più degli interventi,

dei partiti, il visto delle elezioni e dello scontro che c'è stato la scarica di responsabilità

degli uni contro gli altri, piuttosto che dei fatti veri. Anzi, addirittura, i fatti sono

stati ampiamente censurati e cancellati nel senso che fino a ieri la versione ufficiale della

Guardia Costiera Greca che hanno offerto il loro aiuto al barcone, al barcone Arifita che è una

menzogna, ora mai dimostrata, viene ancora riprodotta da alcuni mezzi di informazioni,

altri mezzi di informazioni riproducono menzogne più recenti che smentiscono la menzogna più

antica insomma. Comunque, di fatto, sta che l'informazione è un livello veramente molto,

molto basso. Parlando proprio dei giornali, in che modo la notizia è stata trattata anche rispetto

a queste versioni discordanti tra quello che dicono i testimoni sulla barca e quello che è la

versione ufficiale della Guardia Costiera Greca. I giornali che posizionano preso?

Allora intanto in Grecia quello che informa all'opinione pubblica non sono i giornali,

i giornali sono pochi e vendono poco. Quello che informa sono le televisioni. La Grecia sta

il primo posto in Europa in ore di televisione accesa nelle case e quindi la gente si informa o si

disinforma attraverso la televisione, giusto oppure qualche volta anche da pagine informative

su internet. Quindi le televisioni hanno preso le versioni che facevano comodo al governo e alla

Guardia Costiera, in differenza e alla sua assoluta responsabilità, diciamo così per questo

incidente le nascondevano e riprendevano le versioni giustificative della stessa Guardia

Costiera e le riproducevano. Questa è l'informazione che c'è in Grecia. Faccio un esempio perché si

è chiaro, la procuratrice della Repubblica che sta indagando sul naufraggio e che stava

calamata e che ha cacciato il procuratore della cassazione greca dell'area opago che il governo

aveva mandato lì per controllare la parte giuritica dell'incidente, ha dichiarato che sarà a lei a

gestire tutte le testimonianze e a mandare anche i periti a valutare le dinamiche del naufragio,

perché non si fida di quello che le dicono alla Guardia Costiera. È un atto raro di coraggio

di un procurato della Repubblica greco, ma è indicativo del clima che si viveva qui in Grecia.

Parlando del clima, ancora di più di quello che pensa la gente, in che modo ha regito l'opinione

pubblica? Si è aperto un dibattito pubblico su questo naufraggio in generale, quindi sul

problema della migrazione in Grecia? In Grecia non ci sono dibattiti pubblici, ci sono solo rice

imbettive, insulti e accuse ingiustificate. Quello che posso dire è che c'è Criacus

Mizzatakis, il premiere uscente, il quale da quando si è presentato, non a Pilos,

ma vicino a Calamata, ha ripreso a fare la sua campagna per letto orale dicendolo, ho ripetuto

anche oggi che la Grecia in questo caso ha difeso i confini della Grecia e i confini dell'Europa,

lo dice in continuazione. Probabilmente lui sa che in questa maniera lui prende voti,

forse in questo intendeva dire anche Cipras in una dichiarazione con i giornalisti che ci ha

fatto qualche giorno fa, ha detto noi dobbiamo avere un atteggiamento diverso verso i migranti,

dico questo ha aggiunto Cipras pur sapendo di perdere voti, ma io non faccio politica per avere

voti, ma faccio politica per difendere dei principi. Dalla risposta alla vostra domanda,

cioè l'opinione pubblica greca è fortemente ostile verso l'immigrazione.

Però ci sono state delle manifestazioni? Ci sono state delle manifestazioni,

c'è neanche una oggi a Salonico, in una quella che c'è stata immediatamente dopo il

nauffraggio a cui ad Atene, organizzata da organizzazioni giovannili, da studenti,

eccetera, io ci ho partecipato, sono andato lì. Il secondo angolo del Corteo ha attaccato la

polizia, ha picchiato, ha lanciato la primogeni e è finita lì. Lo stesso è successo anche in

altre città greche. In Grecia non si può manifestare senza l'autoritazione di Kiryako

Smiczotakis. Hai parlato prima del fatto che il Paese è in una campagna elettorale,

visto che il 25 giugno si terranno le nuove lezioni dopo che a maggio nessun partito ha

raggiunto la maggioranza assoluta. È diventato un tema elettorale questo nauffraggio? Un po'

ce l'hai già detto, ma in che modo la politica ha gestito questo nauffraggio? Credo che il

problema vero e anche l'atteggiamento così fortemente xenofobo dello primo pubblico greca

è dovuto anche, oltre alla barbaria di estrema destra, allo comportamento di Erdogan. C'è stato,

tre anni fa, prima dell'epidemia, se vi ricordate, un'operazione molto pericolosa e traumatica

per i greci organizzata da Erdogan, che aveva raccolto migliaia di questi profugi migrati

in Turcia e le aveva lanciati contro la frontiera di terra che accetta la Turcia e la Grecia,

sul fiume Evros in traccia. Ci sono stati giorni interi di scontri con lancini e anche con

sparatore, con dei morti, etc., con la partecipazione della Polizia Turca, dell'esercito turco. Quella

era un'operazione, diciamo, di strumentalizzazione brutale di questa povera gente per creare i

problemi di questo Paese, che non perdo occasione di dire che lo vuole distruggere, gli vuole togliere

le isole, gli vuole svegliere il mare, continuo i minacce e continuo i violazioni. Questo, secondo

me, ha fatto in modo che nei mezzi di informazione, che non sono un grand chiede come sottigliezza,

come serietà, abbiano, di fatto, identificato qualsiasi immigrato con una gente di Erdogan,

per cui la gente, quando Mizzotakis dice difendo la frontiera, lo crede volentieri perché ha in

mente questa cosa traumatica che è venuta a tempo fa. A febbraio sulle coste Calabresi,

quindi Italia, sono negate quasi 100 persone davanti alla costa di Kutro. Secondo te,

che differenza c'è nel modo in cui l'Italia e la Grecia hanno gestito questi due gravissimi

neufraggi. Siamo giornalisti e diciamo che c'è la grande differenza che in Italia l'opinione

pubblica era pienamente informata e consapevole di quello che era successo. In Grecia invece,

i Greci non sanno nulla di quello che è successo, sanno solo le scemenze che dicono in televisione.

Questo è fondamentale, secondo me, per un cittadino per crearsi un'opinione. Rispetto

alla gestione della cosa, non posso entrare nei particolari, non posso giudicare il comportamento

assi. Ci sono delle affinità enormi, anche se nel caso di questo barcone di Pilos molti ancora

aspetti ancora da chiarire insomma. Dopo le lezioni del 25 giugno è pensabile che la linea del

governo greco si ammorbidisca un pochino oppure è probabile che rimarrà così dura nei confronti

della migrazione e dei rimpadri. La Grecia, in quattro anni il governo di destra ha incassato

tantissime denunce, condanne, ammonimenti da parte dell'Anzion Unita e del nona europea. No,

non cambierà nulla perché tutto continuerà la stessa politica anti migrazione. Grazie

a Dimitri Deliolanes. Marta Russo, grafica di internazionale racconta le nuove strisce pubblicate

a partire da questo numero. Da questa settimana internazionale ha cominciato a pubblicare due

delle strisce a fumetti più popolari e amate della storia, che raccontano il mondo attraverso gli

occhi dei bambini. La prima in Mafalda, ideata dal fumettista argentino Kino nel 1963, affronta temi

come la politica, l'economia, l'ambiente e l'ingiustizia sociale attraverso l'avventure di Mafalda,

una bambina argentina di sei anni intelligente, curiosa e schietta. La seconda strisce è quella

di Pines, disegnata da Charles Schulz a partire dal 1950 fino al 2000. I Pines sono un gruppo di

amici capeggiati da Charlie Brown, un bambino di 9 anni che affronta con determinazione le sfide

quotidiane. Il fumetto esplora argomenti complessi come l'amicizia, l'amore, il senso della vita con

uno stile semplice e diretto.

La strisce di Covid-19 è stata scelta nella economia di Cina. La nuova data mostra che,

mentre la banca centrale europea alzano ancora i tasti di interesse per cercare di contrastare l'inflazione

e prevede già un nuovo aumento per la fine di luglio, e mentre negli Stati Uniti la Federal Reserve

si limita a rinviare nuove rialze a un futuro non troppo lontano, la Cina sembra andare in

controtendenza annunciando un taglio al costo del denaro. Un segnale del Fondue del Fondue del Fondue

del Fondue del Fondue che, dopo il rallentamento provocato dalle restrizioni contro il Covid-19,

l'economia cinese non è ripartita e che la strada della riprese è ancora lunga, come spiega la

giornalista della CNN che avete ascoltato all'inizio.

Ne parliamo con Alessandro Libello, editor di Economia di Internazionale.

Il 13 giugno la banca centrale e cinese, l'economia di Cina, sostiene un'epidemia

di un'esercita in città e un'intera progettiva.

economia di internazionale. Il 13 giugno la banca centrale cinese ha deciso di ridurre

il costo del denaro e la prima volta dopo 10 mesi perché è preoccupata dall'economia

che ancora non si è ripresa bene dal periodo della pandemia di Covid-19. La riduzione del

costo del denaro vuol dire sostanzialmente che le autorità di Pekino sono pronte a

immettere altra liquidità nel sistema sia in forma di fondi per il sistema finanziario sia in

forma di aiuti all'economia reale. Questo succede perché dopo la fine della restrizioni per la

pandemia tale più severe al mondo tutti si aspettavano un rimbalzo molto forte dell'economia

cinese. In effetti nel primo trimestre del 2023 il pill della Cina è salito del 4,5% più o meno

in linea con gli obiettivi del governo che fissano in generale il tasso di crescita ideale intorno

al 5% ma i dati di aprile e ancora di più quelli di maggio sono stati molto deludenti. Hanno segnalato

un calo della produzione manifatturiera, produzione che ovviamente è legata all'esportazione verso il

resto del mondo ma allo stesso tempo anche un calo dei consumi interni. Questo è un segnale grave,

un segnale di rallentamento e quindi di un ritorno in un certo senso ai mesi precedenti

quando ancora c'erano le restrizioni. Infatti l'economist in un articolo spiega che di fatto

adesso l'economia cinese ha dei dati simili a quelli di novembre quando in tutta la Cina erano

in piena funzione le restrizioni per il covid 19. Dopo la fine della pandemia Pechino aveva

deciso già altri interventi per simulare la produzione i consumi per sostenere l'economia?

In questi ultimi anni Pechino ha deciso più volte interventi sia in politica monetaria quindi con

la banca centrale sia a livello governativo centrale locale quindi ha immesso nell'economia

molta molta liquidità ha finanziato tantissimi progetti, tanti interventi. Di fatto nell'economia

cinese circola già tanta liquidità secondo alcune stime i prestiti a soggetti non finanziari in tutta

la Cina nel settembre 2022 corrispondevano grosso modo a 49 mila miliardi di dollari e già nel

2022 erano in calo rispetto al 2021. Il problema è che questa liquidità non ha sortito gli effetti

sperati. L'economia cinese in realtà è in questo momento piena di debiti. Pechino con questa liquidità

ha finanziato tante aziende di Stato ha finanziato tanti progetti spesso non utilissimi dai ponti

sui chienio nel deserto dell'interno a costruzioni nel campo immobiliare creando di fatto delle

bolle. Questa liquidità quindi è andata non tanto all'economia reale quanto al sistema

finanziario ai grandi progetti. In questo momento in Cina uno dei pericoli più gravi è proprio la

presenza di un'enorme bolla immobiliare. Il settore immobiliare delle costruzioni è uno dei più

importanti dell'economia cinese e rischia di tracollare. Di conseguenza è probabile che in

questo momento le aziende già piene di debiti non vogliano più indebitarsi ultimamente e fare

altri investimenti anche perché il futuro non è molto rosseo e dall'altro lato gli sessi

cittadini privati non hanno intenzione di aumentare i loro consumi indebitandosi ulteriormente questo

perché tutti adesso stanno cercando di ridurre l'indebitamento accumulato in questi anni.

Quindi tutto questo credito potrebbe definitiva paradossalmente portare un rallentamento

dell'economia e se è così perché insiste con queste politiche? Questa situazione lascia

a presagire che l'economia cinese possa andare incontro a una stagnazione. Ad alcuni

osservatori ricorda per certi versi il Giappone. Tra gli anni 80 e gli anni 90 ha avuto un grosso

sviluppo che si è incagliato quando esplosa la bolla immobiliare. Da quel momento in poi il paese ha

conosciuto decenni interi di crescita quasi nulla e ha conosciuto una grande stagnazione. Questo

potrebbe essere il caso della Cina ma in realtà la Cina è un paese molto diverso e dietro potrebbe

esserci molto di più. In questo momento la Cina ha bisogno di riformare il suo sistema

economico di aggiornarlo più che altro perché nei decenni di grande sviluppo l'economia

cinese è stata incentrata sulla crescita e soprattutto sulla produzione manifatturiera

in gran parte destinata all'esportazione. Adesso probabilmente non basta più il sistema va

cambiato anche perché nella stessa areasiatica la Cina ha dei concorrenti agguerriti a parte

l'India. Anche i paesi vicini come il Vietnam cominciano a produrre per le aziende occidentali

anche i prodotti di alta tecnologia soprattutto il Vietnam con la Apple. Quindi il sistema

cinese deve evolvere deve diventare più mature in un certo senso appoggiandosi anche sul consumo

interno sulla sua attività ad alto valore aggiunto tecnologicamente avanzate. Per fare

questo ovviamente ci vogliono riforme ci vogliono grandi cambiamenti ma ovviamente in un sistema

come quello cinese retto da un regime di fatto ditatoriale monopartitico l'obiettivo principale

e la sopravvivenza del partito è un regime che ha bisogno del controllo dell'economia e della

società quindi il presidente Xi Jinping continua a parlare di sviluppo di crescita di

innovazione tecnologica ma ha fatto capire che tutto questo deve avvenire sotto il controllo di

Pekino e soprattutto non deve andare solo nella direzione dell'arricchimento delle persone delle

aziende ma deve essere funzionale alla crescita dell'intero paese all'affermazione della Cina

come potenza questo vuol dire un sistema che si è inquadrato nei dettami di Pekino negli

obiettivi diciamo geopolitici di Pekino. Cosa significa tutto questo per le aziende occidentali

che fanno affari con la Cina e quindi anche per noi? La Cina ovviamente è un paese molto importante

è un paese chiave dell'economia mondiale questo diciamo ha più conseguenze da un lato il

rallentamento della Cina conseguenze per tutti gli altri paesi perché l'Unione europea,

gli Stati Uniti, il Giappone, l'Australia tutti fanno affari con la Cina stella Cina rallenta

questi affari rallentono quindi ci sono conseguenze per tutti addirittura anche per la rabbia

saudita perché se la Cina compra meno petrolio perché cresce di meno i prezzi del petrolio

stagnano e i progetti di Riad di avere un prezzo del petrolio alto per finanziare i suoi progetti

vanno a monte. Detto questo c'è un altro aspetto il sistema cinese va verso una condizione in cui

Pechino deve avere il controllo di tutto e quindi gradisce tape la presenza degli stranieri

questo vuol dire anche una minore spazio per l'azienda occidentale in Cina o comunque

condizioni diverse ci sono già degli esempi un caso particolare quello del fondo di investimento

segoi a capita a un fondo californiano che è stato molto importante per la sviluppo della Silicon Valley

ma ricordiamo che queste venture capital si chiamano sono stati fondamentali anche per costruire in Cina

le grandi aziende cinesi perché hanno portato diciamo in nohau adesso segoi a capita all'annunciato

che si staccherà dalla sua figlia alle cinese questo è venuto perché ormai Pechino sta provando

tutta una serie di leggi che rendono impossibile a un operatore straniero di lavorare in piena libertà

secondo alcune riforme della legge sulla sicurezza perfino condividere una mail all'estero con contenuti

che Pechino per qualche motivo giutica di interesse nazionale può far finire neguai qualunque persona

l'altro esempio è la Microsoft che in Cina ha un laboratorio per la ricerca sull'intelligenza artificiale

appena annunciato che i suoi ricercatori saranno spostati dalla Cina a Vancouver in Canada

in tutto ciò mentre Pechino annunciava il primo taglio degli ultimi dieci mesi la Federal Reserve

la banca centrale americana annunciava per la prima volta in dieci mesi di aver messo in pausa

e rialzato dei tassi di interesse sui fondi federali come dobbiamo interpretare questa pausa?

La pausa della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, per alcuni osservatori è di

difficile interpretazione nell'ultimo anno la Federal Reserve ha gradualmente aumentato il

costo del denaro perché l'obiettivo principale era fermare l'inflazione che fino a pochi mesi

fa negli Stati Uniti era arrivata a livelli più alti degli ultimi 40 anni a maggio i primi dati

segnano un deciso calo dell'inflazione arrivata al 4% comunque lontana da i tassi che sono

considerati diciamo accettabili intorno al 2% però nettamente più bassa del 8-9% dei mesi

scorsi la fede ha deciso di non lasciare in tatti i tassi per questo mese ma non escluso

rialzi per il futuro è un segno che evidentemente non è sicura che l'inflazione stia rientrando

del tutto alcuni elementi dicono che ancora non è finita però nello stesso tempo è anche un

segnale di incertezza chi punta sull'economia americana a in questo momento non sa esattamente

cosa farà la fede cosa intenzione non sa esattamente se la fede capisce learns bene cosa sta

venendo nell'economia stateunitense quindi questo potrebbe essere un problema nei prossimi mesi.

Grazie Alessandro Lubello. Grazie a voi.

Il disco della settimana consigliato da Giovanna Dascenzi, photo editor di internazionale.

I teke teke vengono da Montreal, sono in sette e cinque di loro sono di origine giapponese,

un dettaglio da non trascurare per entrare meglio nel loro sound. Il gruppo canadese infatti

trascinato dalla cantante Maya Kuroki e da un'esecuzione tecnica impeccabile ha messo appunto un mix

bizzarro di prog, psichedelia, folk giapponese, elettronica minimale, surf rock e musica da fine

degli anni sessanta e settanta. Quello che funziona in generale e nello specifico anche nel

loro nuovo album Hagata è la dialettica che teke teke sanno costruire tra stili diversi riuscendo a

organizzare questo caos in maniera potente ed entusiasta, senza lasciarci uno spazio per annoiarci.

Teke teke Hagata.

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L'opinione pubblica greca fatica a prendere una posizione netta sul naufragio nello Ionio della settimana scorsa perché non c’è stata un’informazione adeguata da parte di giornali e tv.

Dimitri Deliolanes, giornalista da Atene.

Alessandro Lubello, editor di economia di Internazionale.

Video Grecia: https://www.youtube.com/watch?v=m7_YzD-aMPs&t=8s
Video Cina: https://edition.cnn.com/2023/05/30/economy/china-pmi-economy-intl-hnk/index.html

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.