Ma perché?: 205 | Ma perché FB e Instagram potrebbero diventare a pagamento?

Radio Deejay Radio Deejay 10/21/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript

Ve la riguardate la scritta Facebook è gratis e lo sarà sempre.

Ecco un po' sotto sotto noi in realtà lo abbiamo sempre saputo o comunque sospettato e cioè che

prima o poi le app social sarebbero diventate a pagamento. Ora sia chiaro nulla e detto anzi,

ma non è più un tabù quanto meno dire che no, queste app bisognerà pagarle. A quanto pare,

piattaforme come Instagram, TikTok o Facebook potrebbero diventare a pagamento. Ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assi a macchine sapi di me,

provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

In questo senso va detto Elon Musk con il suo X, che altrimenti non è che Twitter, è stato

il primo, no? Ricordate, la svolte è arrivata solo qualche mese fa, la piattaforma offre da

qualche mese servizi a pagamento, la spunta blu e la possibilità di accedere per chi paga

a dei servizi in anteprima. In Italia per farvi un'idea, l'abbonamento annuale a Twitter a

X va dai 102,48 euro per gli utenti Apple e 114,99 per quelli Android. Non pochissimo, ecco. Ora,

l'era dei social gratuiti potrebbe effettivamente, non dico essere finita, ma potrebbe aver cominciato

a sparire lentamente. Nelle settimane scorze si è parlato, infatti, della possibilità che

a seguire questa strada siano piattaforme come quelle di Meta, quindi Instagram e Facebook per

intenderci, ma anche TikTok. Un portavoce di Meta, a riguardo anche dichiarato, Meta crede nel valore

dei servizi gratuiti supportati d'annunci personalizzati. Tuttavia, continuiamo a valutare

opzioni che garantiscano la conformità ai requisiti e i regolatori in continua evoluzione.

Al momento non abbiamo ulteriori informazioni da condividere. Insomma, dai, la strada sembra quella.

Piattaforme social come Instagram, Facebook e chissà anche TikTok potrebbero diventare,

per chi vuole, a pagamento. Ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è Francesco

Maria Ballarani, CEO e co-founder di Udi. Questa è la risposta che mi ha mandato.

È un po' come se un negozio sapesse esattamente cosa ti piace e ti mostrasse solo quei prodotti.

Ma c'è un problema. In Europa ci sono delle regole molto rigide su come le aziende possono

sare i nostri dati. Nello specifico queste regole si chiamano GDPR e Meta non le ha sempre rispettate

e infatti negli anni ricevuto moltissime molte proprio per questo. Queste regole sono state

create per proteggere la nostra privacy. Immagina di avere una scatola segreta con

tutte le tue informazioni personali. Le regole del GDPR dicono che nessuno può guardare dentro

quella scatola senza il tuo permesso. E Meta diciamo che nel tempo ha sbirciato più volte ed è

per questo che è stata punita. E qui entra in gioco l'idea dell'abbonamento. Infatti Meta

sta pensando di offrire una versione a pagamento dei suoi social. Se paghi vedi meno pubblicità.

Però attenzione, perché pagare non significa che Meta smetterà di raccogliere i dati su di noi.

Infatti anche se paghi Meta continuerà a raccogliere informazioni sulle tue attività. La differenza

è che non vedrai tante pubblicità basate su queste dati. Però come abbiamo detto prima,

dato il loro passato non possiamo essere sicuri al 100% che useranno i dati nel modo giusto nonostante

un utente paghi. Ultima cosa su questo argomento Meta diciamo non è la prima e non è la sola ad

introdurre una dinamica di questo tipo, una dinamica di social a pagamento. Infatti il

primo in assoluto è stato ex il vecchio twitter che è diventato di Elon Musk ha introdotto per

primo la versione della blue check a pagamento. Questa diciamo potrebbe diventare una tendenza

nel mondo dei social media perché da una parte le persone si sono dimostrate disposte a pagare

per avere meno pubblicità o comunque dei servizi premium e quindi viste le regole sempre più

stringenti degli stati su i dati e sul digitale e visto questo nuovo cambiamento di abbonamenti che

già le persone hanno iniziato ad acquistare è probabile che sarà un trend che vedremo sempre

di più di fondersi sulle piattaforme. Grazie a Francesco Maria Ballarane. Il senso di ciò che ha

detto il portavoce di Meta è che in Europa le norme che riguardano e che tutelano la private

degli utenti sono molto stringenti e quindi siccome sappiamo che Facebook e Instagram utilizzano

come dire i nostri dati per proporci poi dei contenuti pubblicitari personalizzati e bene

questa cosa potrebbe non centrare più sostanzialmente gli standard in termini di privacy in Europa. Un

modo per ovviare a questo problema è l'utente paga, rinuncia quindi alla pubblicità e quindi

come dire ecco la soluzione ad ogni problema vedremo se effettivamente andrà così anche perché

poi ricordiamo ce lo metà vorrebbe lanciare in Europa la sua nuova app threads ne avevamo parlato

tra l'altro in un'altra puntata di ma perché è anche lì e i problemi relativi alla private si

ci sono e come io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi vi auguro un buon weekend e

noi ci sentiamo lunedì prossimo ciao ma perché è un podcast scritto da me Marco Maisano riprese

e montaggio Giulio Rondolotti musiche originali Matteo Cassi supervisione tecnica Gabriele

Rosi responsabile di produzione Denny Stucchi una produzione one podcast

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Ve lo ricordate questo messaggio? "Facebook è gratis e lo sarà sempre". Ecco, un po’ sotto sotto lo abbiamo sempre saputo. O comunque sospettato. Prima o poi le app social sarebbero diventate a pagamento. Ora, sia chiaro, nulla è detto, anzi. Ma non è un più un tabù quantomeno parlarne. A quanto pare piattaforme come Instagram, TikTok, Facebook, potrebbero diventare in futuro a pagamento. Ma perché? Ne parlo con Francesco Maria Ballarani.

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