Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia: #187 L’invenzione di San Francesco – ExtraBarbero (Valle d’Aosta, 2023)

Fabrizio Mele Fabrizio Mele 10/15/23 - Episode Page - 1h 8m - PDF Transcript

arriva il frate Chierico e dice a Francesco, ho capito la povertà, ma noi frati Chierici che

abbiamo tanti libri, possiamo tenerli e diciamo che non sono nostri, sono dell'ordine, risposta di

Francesco. Ti dico, fratello, che questa è stata ed è la mia prima e ultima volontà,

che nessun frate deve possedere nulla, se non il vestito come è concesso dalla regola, con la

cintura e le mutande. Buongiorno, buonasera, bentornate e bentornati ad una nuova puntata

del podcast di Alessandro Barbero, la storia come ne l'avete mai sentita, la raccolta

indipendente senza scopo di lucro delle lezioni a conferenza del Professor Barbero.

L'appuntata di questa settimana è una lezione del Professor Barbero sulla vita di San Francesco,

organizzata nel settembre 2023 dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta,

in occasione delle celebrazioni annuali per il Patrono d'Italia. Buon ascolto!

Non dovrei dire anche questo, ma sappiate che anche questa sera Barbero è venuto qui in Amicizia e

questa conferenza è un regalo che lui fa la Valle d'Aosta e i Valdostani. Quindi io adesso vi presento,

adesso vi presento quello che il Professor Cardini, Franco Cardini, un suo caro collega diciamo così,

ha definito l'Umberto Eco del ventunesimo secolo e Cattelang, che si intende in materia,

ha definito una rock star, quindi l'ammidola Valle d'Aosta, Alessandro Barbero.

Buonasera!

Allora San Francesco, l'invenzione di San Francesco.

Per parlarvi di San Francesco e della sua immagine e di come è stata costruita nei secoli la sua

immagine, parto da una vicenda abbastanza recente, centinaio di anni fa. Siamo nel 1926,

cadeva il settimo centenario della morte di San Francesco. San Francesco è morto nel 1226.

1926, lo ricordo per i più giovani che non sono tenuti a saperlo, Mussolini era al potere da

quattro anni ed era ormai chiaro che il suo regime era diventato una vera e propria dittatura.

Nel 1926 in Italia ci sono grandi celebrazioni, in onore di San Francesco, protettore d'Italia.

In quell'anno un editore di Mantova, Franco Paladino, che amava definirsi l'editore di Mussolini,

commissionò un libretto a un sacerdote, si chiamava Don Paolo Ardali. Don Paolo aveva già scritto un

fortunato libretto su Pio XI e Mussolini. Adesso l'editore Paladino per la sua collana intitolata

Mussolinia, biblioteca di cultura fascista, commissionò a Don Ardali un volumetto intitolato

San Francesco e Mussolini. Va detto che Mussolini essendoci le celebrazioni francescane, lui capo

del governo non aveva mancato di esternare la sua ammirazione per questo grande italiano

e l'autore del volumetto si adopera per illustrare, cito, lo spirito francescano del grande uomo,

il grande uomo con la Uma Jus, con i Mussolini naturalmente, è un accostamento che a noi può

sembrare sorprendente, ma Don Ardali non aveva il minimo dubbio, un'altra citazione,

oh quanto spirito francescano c'è nella vita di Mussolini.

Cosa trova di Francescano in Mussolini? Don Ardali nel 1926. In exergo mette una citazione

dei fioretti di San Francesco che fa già capire che cosa in mente. La citazione è questa,

c'è frate Masseo che si rivolge a Francesco, disse frate Masseo, dico perché a te tutto il

mondo viene dietro e ogni persona pare che desideri di vederti e di udirti e di ubbidirti.

Questo è il primo parallelo che Don Ardali vede evidentemente, fra Francesco e Mussolini,

tutti, tutti vogliono conoscerlo, ubbidirgli, seguirlo. Il seguito è assolutamente all'altezza

della premessa. Cosa ci racconta Don Paolo? Intanto che quando vennero costruite le mura

di Assisi a difesa della libertà comunale, Francesco, allora 17enne era forse tra i più

volonterosi o i più ardenti lavoratori. Notate quel forse che per chi conosce il mio mestiere vuol

dire, me lo sto inventando, non c'è scritto da nessuna parte, ma come bello. Perché anche

Mussolini, Mussolini, giovanissimo conobbe in Svizzera le fatiche del lavoro manuale,

portò sulle spalle i mattoni. Poi questo vi sorprenderà perché secondo me non lo sapete.

Francesco ha combattuto in guerra. È una cosa su cui non si torna spesso, ne riparleremo,

per Don Ardali invece è importantissimo. Francesco ha combattuto in guerra come Mussolini,

il quale, cito, soldato fra i soldati, semplice e umile, visse in mezzo a loro, come San Francesco.

Poi Mussolini ha peregrinato per il mondo, ha sofferto la fame francescanamente, ha conosciuto

uno scarso cibo di penitente dopo una giornata di duro lavoro e oggi Mussolini incarna la perfetta

letizia. Perfino le fotografie di Mussolini degli anni di guerra assobigliano i ritrati di San

Francesco a guardare bene, cito, manca solo la ureola. Ce ne sarebbe ancora, me vi dico ancora

questa, Mussolini, fanciullo, fanciullo ancora aveva un singolare amore per gli uccelli,

come tutti sanno senza gli uccellini, nessun ritrato di San Francesco può essere completo.

Allora oggi è fin troppo facile sorridere come stiamo facendo noi,

degli sforzi del buon padre Ardali, però è evidente che erano fatti in buona fede,

cioè lui ci credeva, davvero per lui Mussolini assomigliava a San Francesco, o me e io San

Francesco assomigliava a Mussolini, aveva lavorato duro, aveva fatto la guerra, era certo di aver

avuto in sorte un altissimo destino e aspettava con fede incrollabile che il mondo intero

si inchinasse davanti a lui. Allora questo del padre Ardali è chiaro che è un caso estremo

e trasparente di uso politico dell'immagine di San Francesco, ricordiamoci anche il momento,

l'Italia, dal regime fascista in quel momento si aspetta anche in modo sempre più esplicito,

quella riconciliazione con la chiesa che infatti si realizzerà tre anni dopo con i

patti lateranensi, quindi ci sta che il mondo cattolico italiano si sente a dire con piacere

che tra San Francesco e Mussolini tutto sommato un parallelo c'è due grandi italiani, però

attenzione perché appunto a noi viene facile ridere, ci viene facile dire ma San Francesco non era

mica come Mussolini. E come era invece San Francesco? In altre parole cosa sappiamo noi davvero

di San Francesco? E in generale le informazioni che abbiamo, che credibilità hanno, da dove vengono?

Mi scuserete se mi fermo un attimo a sottolineare una cosa che è di una banalità sconcertante

però io vedo tutti gli anni insegnando che non è sbagliato ricordarla anche se dovrebbe essere

una cosa ovvia e cioè che tutto quello che noi sappiamo del passato lo sappiamo perché c'è

qualcuno che è vissuto allora che ce l'ha raccontato. Poi certo possiamo avere delle informazioni anche

di altro genere, gli scavi archeologici, gli edifici, le opere d'arte, le monete,

tutto ci dà delle informazioni però il grosso delle nostre informazioni su una persona vissuta nel

passato deriva dal fatto che i suoi contemporanei ci hanno parlato di lui senza questo non sapremmo

niente o meglio no mi correggo noi possiamo conoscere una persona del passato anche se quella

persona ci ha parlato essa stessa se noi sentiamo la sua voce e noi la voce di San Francesco in

realtà la sentiamo. San Francesco ha scritto molto scritto o dettato ha lasciato molte opere

Francesco regole due diverse regole lettere preghiere testamenti il cantico di frate sole e

tantissimo tanto più per un uomo che è stato definito da chi ha studiato la sua scrittura un

semi alfabetta e cioè uno che si sapeva leggere scrivere se proprio doveva metterci sì però

con fatica e senza averne l'abitudine e noi questo l'hanno detto grandi studiosi lo possiamo dire

perché noi abbiamo due autografi di San Francesco eh abbiamo un biglietto per frate leone uno dei

suoi più importanti seguaci il suo segretario in realtà negli ultimi anni un biglietto per

frate leone e una piccola pergamena dove da un lato c'è una lode di dio scritta da Francesco

di suo pugno e sull'altro lato del foglio c'è una benedizione di nuovo di pugno di Francesco

per frate leone poi è bellissimo perché frate leone su questi due pezzi di pergamena ci ha

scritto in inchiostro rosso queste sono le parole di frate Francesco questo me l'ha mandato proprio

lui in modo che non ci siano dubbi e chi ha studiato questa scrittura dice ma sì ma è una

scrittura di uno che scriveva poco è una scrittura di uno che faceva fatica e il latino è pessimo

con errori pensava in italiano e poi si arrangiava a tradurre in latino la belle meglio e tuttavia

ha scritto un sacco di cose di straordinario interesse san francesco in certi casi anche

altissime come il cantico delle creature e pazienza se il cantico delle creature collocato

nella sua epoca ci rivela dei risvolti a cui magari noi come dire non saremmo preparati

perché noi vediamo questo meraviglioso elogio di tutto ciò che è stato creato da dio tutto

è bello tutto è bello a questo mondo tutto ciò che è stato creato compresa la morte tutto

è bello ciò che abbiamo intorno a noi che vediamo e che tocchiamo noi sentiamo profondamente come

dire il peso poetico di questa cosa non dobbiamo dimenticarci che quando francesco scriveva queste

cose sapeva benissimo che nel suo mondo nel suo tempo c'era della gente i catari i quali di

nascosto perché erano perseguitati però radunava dalla gente e insegnavano alla gente che non è vero

che è tutto bello anzi il mondo materiale fa schifo l'unica cosa che conta è l'anima il mondo

materiale la carne il sesso il mangiare sanno tutte cose che non può aver creato un dio buono ci

deve essere stato un dio maligno che ha creato i nostri corpi che poi si ammalano e vanno in putrefazione

questo dicevano i catari e molte gente li stava a sentire e francesco lo sapeva quando scrive

invece no è tutto bello e c'è un solo dio buono dopo di che però appunto questa produzione

straordinaria interessantissima di francesco ci parla della sua spiritualità ma non ci dice

niente della sua vita concreta chi era cosa ha fatto dove è stato come è vissuto cosa gli è

successo che impressione faceva gli altri per sapere queste cose noi ci dobbiamo basare sulle

testimonie anzi di altri che l'hanno conosciuto e che ci hanno parlato di lui d'accordo ed effettivamente

quelli che l'hanno conosciuto si sono affrettati a raccontare chi era francesco e a scrivere per noi

per i posteri quello che si ricordavano di lui luca tenete conto che francesco morto come vi

dicevo nel 1226 il 3 ottobre è uno di quelli che sono stati fattisanti subito canonizzato

fulmineamente era chiaro a tutti che era un personaggio di una statura incomparable non c'era mai

stato nessun altro santo di quel livello lo fanno santo subito con un processo di canonizzazione a

Roma fulmineo dopo di che quando si proclama un santo fa parte della procedura che qualcuno

scriva la sua vita perché la proclamazione del santo vuol dire anche noi dobbiamo prenderlo

ad esempio tutti devono conoscerlo quindi papa gregorio nono incarica un francescano della

vecchia guardia uno che si chiamava tombaso da celano e uno che aveva conosciuto san francesco e

che era un frate colto sapeva scrivere in un ottimo latino e tombaso da celano è incaricato

dal papa di scrivere la vita di san francesco si mette al lavoro e scrive il papa approva la

vita scritta da tombaso da celano che conosce una grande diffusione viene copiata riassunta

messa inversi poi dopo poco tempo il ministro generale dei francescani frate elia ordina a

tombaso di scrivere una nuova versione della sua vita più breve la versione più breve in realtà

serve soprattutto a fini liturgici perché ci sono momenti della liturgia in cui bisogna recitare

brani della vita del santo però tombaso da celano non è tanto contento di doversi

mettere a rifare questo lavoro la già fatta la vita di francesco adesso gli dico di farne

una più breve lui dice sì ho dovuto mettermi al lavoro perché c'è gente a cui i testi

troppo lunghi danno fastidio e va bene e poi dice anche un'altra cosa che ci fa capire che quella

vita che lui ha scritto non è che sia stata accolta da tutti con soddisfazione perché tombaso

dice qualcuno forse vorrebbe che certe cose fossero dette diversamente da come le ho dette

scrive la versione abreviata passa qualche anno non ci ha messo molti miracoli in questa sua vita

però intanto francesco dopo morto di miracoli ne sta facendo continuano ad esserci nuovi sempre

nuovi miracoli nel 1244 francesco è morto da 18 anni il nuovo ministro generale crescenzo

dagli esi pubblica una circolare diretta a tutti i conventi francescani in cui dice se ci sono dei

vecchi frati che si ricordano di francesco e che l'hanno conosciuto che ci scrivano per comunicare

i suoi miracoli quelli che ha fatto quando era ancora vivo in risposta a questa circolare arriva

ad assisi una valanga di testimonianze vecchi frati che erano stati i compagni di san francesco

frate leone frate ruffino si mettono a scrivere e smandano i loro materiali ad assisi dicendo

questi sono materiali importantissimi perché noi siamo gli ultimi che se lo ricordano noi siamo

quelli che l'hanno conosciuto noi siamo quelli che erano con lui e mentre il povero crescenzo

dagli esi aveva chiesto i miracoli i vecchi frati non si accontentano di miracoli ma gli mandano

una marea di ricordi di aneddoti quella volta che francesco ha fatto quella cosa una marea di

cose che tomaso dacelano non sapeva quando ha scritto la sua vita da questa marea di scritti

verranno poi prodotte due almeno due grandi compilazioni una si chiama la leggenda dei tre

compagni strapiene di cose nuove a questo punto il ministro generale convoca tomaso dacelano

e gli dice tomaso vedi quanta roba nuova venuta fuori mi dispiace ma devi scrivere un'altra vita

non rifarla proprio tutta ma fai un testo nuovo che aggiunga tutte queste cose nuove che sono

arrivate tomaso ci si mette devo dire seriamente anzi prende contatto con i vecchi frati e insieme

insieme producono questo nuovo testo che nei codici è chiamato il memoriale non è appunto

una vita non riprende dall'infanzia per ordine tutto quanto ma accumula nuovi episodi per altro

anche in questo memoriale emerge che tomaso e gli altri vecchi che stanno scrivendo hanno qualche

dubbio perché ci tengono a dire tenete conto che la memoria umana è quello che la memoria si può

sbagliare che su san francesco circolano talmente tante notizie che ormai sono difficili da verificare

per cui dicono se qualcuno non fosse d'accordo con noi su come abbiamo riferito un certo episodio

e ce ne faremo una ragione perché può succedere poi arrivo un nuovo ministro generale giovanni

da parma riconvoca tomaso da celano e gli dice senti ma miracoli nei messi pochi però ce ne sono

tanti altri dai scrivi e tomaso da celano si rimetta al lavoro e scrive un nuovo testo con

tutti i miracoli di san francesco che non aveva messo finora stavolta peraltro fa trapelare

chiaramente tomaso da celano il suo malumore nel senso che fa capire che è stato criticato che

tutto quello che ha scritto finora ci sono dei frati che non son d'accordo con lui e che gli è

stato chiesto di introdurre dei cambiamenti e lui dice testualmente non possiamo inventare ogni

giorno qualcosa di nuovo e trasformare il quadrato intondo dopo di che tomaso da celano era ancora

vivo nel 1260 quando è costretto temo a toccar comando l'ingratitudine dell'ordine francescano

perché dopo tutta la dura fatica che ha fatto scrivendo e riscrivendo nel 1260 il capitolo

generale dell'ordine riunito a narbona capito ormai i francescani sono una multinazionale

sono un'immensa organizzazione con migliaia di frati decine decine di conventi in ogni

paese una potenza il capitolo generale nel 1260 dice ci sono tante vite di san francesco che

circolano è meglio prenderle tutte e farne una buona sottinteso quelle che ci sono finora per

un motivo per l'altro non ci soddisfano del tutto chi si mette a fare la vita buona il ministro

il nuovo ministro generale dell'ordine buona avventura buona avventura da bagnoreggio san buona

avventura anche se lui diversamente da francesco non lo fanno santo subito lo faranno dopo due

secoli da chemo comunque buona avventura si mette al lavoro e scrive la versione buona della

vita di san francesco conosciuta come la leggenda mayor dove deve essere chiaro che nel loro latino

leggenda non vuol dire una favola come per noi la parola leggenda leggenda viene da leggere quindi

leggenda è il testo che bisogna leggere e se voi volete sapere qualcosa di san francesco il

testo da leggere è quello che ha scritto il ministro generale buona avventura tante vero e questo

devo dire è forse l'aspetto più stupefacente dell'intera faccenda tante vero che quando

buona avventura ha concluso il suo lavoro nel 1266 il capitolo generale riunito sotto la sua

presidenza sta volta a parigi parigi è la grande potenza del mondo cristiano il paese più

popoloso più potente d'Europa capitolo generale di parigi nel 1266 decreta che tutte le vite di

san francesco scritte in passato siano distrutte e che anche quando sto citando anche quando potranno

trovarne al di fuori dell'ordine i frati si sforzino di rimuoverle questo in sostanza vuol dire

circolare che arriva a tutti i conventi francescani adesso voi andate in biblioteca e se avete delle

vite di san francesco le tirate fuori dagli scaffali e le bruciate ma non solo andate in giro per le

biblioteche degli altri e si è riuscita a trovare qualche vita di san francesco senza troppo farvi

notare le fate sparire perché la leggenda che è stata scritta dal ministro generale contiene

ciò che ha udito da coloro che furono quasi sempre con san francesco e che sapevano tutto con

certezza e ogni cosa è stata verificata ergo adesso c'è la vita di san francesco le altre

non sono inutili sono dannose le facciamo sparire tutte e la cosa straordinaria è che

questa operazione effettivamente riesce per qualche secolo di tutte le vite precedenti

tutte quelle scritte da tomaso da celano e quelle compilate sui ricordi dei vecchi frati la

leggenda è tutto per qualche secolo non se ne più saputo niente l'unica vita di san francesco

circolante era la vita scritta da buona ventura e a quella si sono ispirate anche le più grandi

operazioni di divulgazione dell'immagine di san francesco gli affreschi di giotto della

basilica superiora d'assisi oppure i fioretti di san francesco che come forse non tutti sanno non

sono micon opera di san francesco e sono stati scritti molto tempo dopo nel 300 e sono una raccolta

di episodi che si basa appunto sull'unica versione ufficiale la leggenda mayor di san buona

ventura sono il 700 ha cominciato a saltar fuori qualche singolo manoscritto di tutte quelle

tante vite di cui vi ho raccontato che erano state fatte sparire sì ma per fortuna diciamo

non con totale successo nell' 800 e ancora nel 900 ancora pochi anni fa ne è saltata fuori una

nuova un grande studioso di san francesco giac d'alaran pochi anni fa ha avuta notizia che a

un'asta andava in vendita un codice di proprietà di un privato che conteneva storie di san francesco

riuscito a farlo comprare dallo stato ed è saltato fuori che lì c'era un testo una versione di

una delle vite di tomaso da selano non ancora conosciuta per secoli ha continuato a saltar fuori

di tanto in tanto singoli manoscritti di quelle vite che buona ventura aveva voluto far sparire

nelle maggior parte dei casi capite saltano fuori nelle biblioteche magari di un monastero

benedettino dove la circolare dei francescani se anche l'hanno ricevuta l'hanno cestinata e quindi

è alla fine quindi noi oggi oggi è dalla fine dell' 800 che gli studiosi hanno cominciato a dire

ma ragazzi scusate ma vi rendete conto di cosa sta succedendo stanno venendo fuori una serie

di versioni su chi era san francesco che non sono mica tanto corrisco incidenti con quello che

sapevamo finora perché il punto e questo è il punto veramente cruciale direi il punto

centrale di equilibrio di questa sera e che buona ventura aveva fatto aveva detto buona ventura

a scelto e a scelto in base a una logica molto precisa oggi lo possiamo dire perché sappiamo

quali episodi ha scelto e quali invece ha voluto tenere fuori buona ventura ha una sua idea molto

chiara di san francesco e precisiamolo è anche se adesso appunto la sua operazione ha un sentore

quasi staliniano questa cosa vi fa bruciare il tema san buona ventura è imperfetta buona

fede chiaramente lui è il successore di san francesco alla guida dell'ordine lui è un'idea

molto chiara su chi deve essere san francesco per i frati di oggi e di domani chi deve essere

francesco deve essere deve essere un altro cristo deve essere quasi divino e quindi perfetto francesco

non ha mai avuto dubbi non ha mai creato problemi portava soltanto la gioia intorno a

sei francesco francesco era sicuro della sua missione del suo destino non c'è mai stato

un momento in cui fosse incerto va anche detto che san francesco se era un altro cristo era anche

inimitabile naturalmente e questo e questo non dispiace poi troppo ai frati che qualche

anno dopo la morte di francesco si rendono conto benissimo che lui era lui sì certo lui

poteva andare scalso noi sandali li mettiamo lui poteva dire i libri non servono a niente

ma noi abbiamo le cattade universitari e i libri li usiamo lui poteva dire bisogna

abitare in capanne di frasche noi ci abbiamo dei bei conventi e l'ordine funziona meravigliosamente

così e noi è chiaro che lui era inimitabile e arrivato se ne ha andato ci ha lasciato il suo ricordo

ed è importante come dire non sottolineare troppo però in quante cose l'ordine francescano è

diventato diverso da quello che francesco aveva in mente all'inizio e che i vecchi frati tanto

tempo prima si ricordavano san francesco poi daremo degli esempi più concreti ma facciamo

un ventaglio rapido delle cose su cui san francesco è stato sconfitto san francesco ha sempre

insistito sul fatto che i frati non dovevano possedere niente ma niente vuol dire niente e per

non dormire all'aperto d'inverno si potevano fare una capanna di frasche adesso appunto i frati

vivono in conventi di pietre e mattoni sobri semplici ma l'europa è piena dei conventi dei frati

san francesco lo dice ancora nel suo testamento un altro dei testi che noi abbiamo in cui ci

parla la sua voce ancora nel suo testamento francesco dice io voglio che ogni frate lavori

ogni frate deve fare del lavoro manuale fisico perché chi non si spacca la schiena a lavorare

non potrà mai essere all'appare con i poveri dopo la morte di francesco i frati se lavorano fanno

fanno il mio lavoro fanno i professori universitari fanno gli intellettuali ma certamente nessuno

di loro fa più del lavoro manuale san francesco avrebbe voluto addirittura all'inizio che lui

i frati rimanessero laici poi lo convincono a farsi fare la tonsura e entrare nella chiesa però

insiste comunque che anche se chierici ma nei nostri non devono essere chierici colti perché

la gente colta si dà delle arie e noi invece dobbiamo essere davvero come gli ultimi come i

barboni ma davvero come loro qualche anno dopo la morte di francesco un capitolo generale decreta

che dora in poi nell'ordine francescano non potrà entrare nessuno che non abbia la maturità

classica anacronismo insomma la licenzia magistrale ecco in altre parole a un certo punto san francesco

se si fosse ripresentato per entrare nell'ordine non avrebbe avuto i requisiti per entrare ancora

tutta la storia del rapporto con chi ara e con le altre ragazze è una storia che a raccontarla

com'era davvero diventa estremamente imbarazzante lui perfino oggi perché lo sapete come è la

storia di chiara la storia di chiara è che lei è una ragazza di assisi più piccola di francesco

ma assisi un buco si conoscono tutti francesco e ricco da ragazzo ma di famiglia non nobile

un sommercanti chiara invece figlia di cavaliere figlia di nobili e quando francesco diventa famoso

in città lui e il suo gruppo chiara stravede per loro e vorrebbe andarci anche lei con loro

ovviamente di dirlo a papà e mamma non se ne parla neanche ma riesce a prendere contatto

di nascosto e esce di casa dicendo che va a messa con le amici invece va va da francesco e parlano

e parlano e francesco la esamina e si convince che questa ragazzina anche lui la conosce da

quando è nata figurati questa ragazzina davvero dio la scelta come è successo a lui lui può

dirlo a lui è successo sa cosa vuol dire e vede le stesse cose in chiara e quindi quando

chiara gli dice io però io non riesco io voglio stare con voi voglio fare come fate voi e francesco

la dice va bene scappa di casa ti aiuto io scappa di casa vieni da noi nella nostra chiesetta di

sandamiano ti ospitiamo noi e chiara scappa di la fanno scappare di casa cioè capire San

francesco è uno che fa scappare le minorenni di casa dove sarebbe oggi ecco e infatti anche

allora ovviamente arrivano i genitori il padre i suoi amici armati tempestando chiara si deve

attaccare all'altare per evitare che la strappino via poi alla fine alla fine francesco ha un tale

successo in quel momento che la famiglia di chiara è costretta ad assegnarsi però però la

chiesa a chiara dice che bella cosa che volete essere le soreline dei frati bellissimo siamo

assolutamente d'accordo ovvio che non andrete a lavorare ai mercati generali e a dormire per

terra sotto i portici come fanno loro perché le ragazze per strada non le vogliamo vedere quindi

adesso noi vederemo dei bei monasteri voi starete chiuse dentro questi monasteri farete le suori

di clausura e lì pregherete tanto per i vostri fratelli francescani sarà bellissimo e chiara

le sue sorelle alla fine fanno questo diventano suori di clausura insomma ce ne son tanti di

momenti della storia di francesco che creano un po di problema se tu hai deciso che francesco

deve essere una figura rassicurante noi siamo i francescani e lui dopo cristo c'è stato solo

lui lui ci insegna tutto e non ci insegna i dubbi e neanche a far scappare le minorenne di casa ma

ci insegna la perfetta letizia e la sicurezza del nostro destino del fatto che noi siamo i

prediletti di dio dopo di che tutto questo ve lo sto dicendo in generale voi siete liberi di

credermi o di non credermi quindi è ora che vi racconti qualcuno degli episodi che buona

avventura decide di non includere nella leggenda mayor tanto per cominciare tutta la faccenda

della giovinezza di francesco perché tomaso da celano aveva scritto che francesco era stato

educato molto male da genitori che pensavano solo al successo solo i soldi e lui aveva preso

esempio da loro era cresciuto maleducato presuntuoso tomaso da celano a questo punto

ne approfitta per dire e mica solo lui e i giovani doggi sono tutti così guardate che roba le

parolacce le imparano fin da bambini crescono credendo che tutto gli sia dovuto le brutte

cose le imparano già dall'adolescenza anzi ancora già da bambini la mentela sui giovani

doggi e sull'educa sul declino dell'educazione è una cosa antica come il mondo come sapete

dopo di che dopo di che tomaso su questo ha informazioni precise anche gli altri e anche

gli altri vecchi compagni nei loro testi su questo insistono molto francesco fino a 25 anni

quindi non per un po' ma fino a 25 anni da un lato ha fatto il mercante come il padre faceva il

mercante stava a bottega faceva soldi era bravo era in gamba faceva un sacco di soldi il papa

orgogliosissimo meno orgoglioso il papa però perché mentre il papà e la mamma i soldi li

nascondevano sotto il materasso francesco rispendeva francesco shalacquava era sempre in giro con gli

amici tutta la notte in giro a cantare a suonare organizzare feste pagava sempre lui era il più

ricco si inventavano qualunque bufonata lui pagava pagava i menestrelli pagava i suonatori e gli

piaceva fare bella figura gli piaceva mangiar bene gli piaceva essere ammirato e i genitori a

sgridarlo spendi troppo credimica di essere figlio di un principe lui era capace di rispondere sì

io sono figlio di un grande principe non sapeva ancora di cosa stava parlando ma e si vestiva

elegantissimo anche troppo perché quella era un'epoca che era sensibile al fatto che le

classi sociali dovrebbero stare ciascuna a suo posto e che anche se hai tanti soldi però se sei

un mercante certi tessuti di superlusso o certe pellicce se sei un mercante non è di

buon gusto mettete di quelli sono per i nobili mercanti devono stare al loro posto e invece

francesco si vestiva troppo bene per un mercante questo episodio specifico è una sciocchezza

velocito perché è quel tipo di cosa che uno non può aver inventato gli era raccontato qualcuno che

l'aveva visto francesco non solo vestiva abiti fatti di tessuti costosissimi ovviamente non si

comprava gli abiti fatti e te li facevi fare ma siccome gli piaceva farsi notare si era inventato

questa cosa che in un abito di tessuto costosissimo ne faceva cucire un pezzo fatto invece di tessuto

da quattro soldi che non valeva niente per il gusto del contrasto e di farsi notare dalla gente

c'è anche poi tutta la storia che francesco appunto secondo alcune testimonianze ha combattuto in

guerra e comunque tutti sono d'accordo i vecchi testimoni che lui da ragazzo sognava di diventare

un cavaliere di diventare famoso facendo la guerra eccetera ora tutte queste cose specialmente

appunto il fatto che spendeva spandeva mangiava bene stava a cantare e suonare tutta la notte

sanno una avventura non ne vuol sapere e neanche il fatto che i genitori avevano aducato male anzi

i genitori erano ottimi cristiani e si è visto fin da bambino che questo giovane era destinato a

diventare un grande santo poi c'è la faccenda ui ragazzi scusate vi dimenticavo una cosa

cui tenevo tantissimo e che ho dimenticato il momento giusto ed assolutamente indispensabile

che la recuperi tanto più se questa cosa viene tra la cosa di san francesco e Mussolini io ho

potuto dell'uso cioè di francesco da parte della propaganda fascista io ho potuto raccontarvela

perché c'è una studiosa bravissima che si chiama amanda minervini che sta studiando queste

cose e che me le ha raccontate come sempre la divulgazione si fa perché ci sono gli studiosi

che poi fanno ricerca e scoprono le cose nuove e che ci permettono di usarle quindi diciamo è

assolutamente doveroso citarla un altro aspetto delle brodezze di francesco non più da giovane

adesso quando ormai è alla guida del suo ordine un altro aspetto che a sambona avventura crea un

po di imbarazzo ve lo già c'è nato ma diciamolo più chiaramente dove devono abitare i fratti

all'inizio niente si dorme per terra dove capita oppure se si viene ospitati da qualcuno può

capitare certo viene il momento in cui ormai intorno a francesco c'è un gruppetto abbastanza

numeroso e francesco dice beh ormai siamo tanti sarebbe bello avere una chiesetta dove poter

recitare le ore insomma deve essere una chiesetta piccolissima poverissima però andiamo a chiedere

se per caso ne troviamo una chiedono al vescovo di assisi il vescovo non ha una chiesetta disponibile

vanno in giro alla fine la bata di un monastero gli trova una chiesetta la più povera della

diocesi che diventerà per san francesco un luogo importantissimo e la chiesa della porziuncula

santa maria della porziuncula e loro hanno questa chiesettina e francesco dice va beh adesso facciamo

ci una capanna di fango e rami col tetto di paglia perché ormai siamo tanti e almeno dormiamo al

coperto l ordine cresce alla porziuncula vanno e vengono fratti ormai ci sono frati in inghilterra

in france in germania arrivano delegazioni viene la gente a vederli si riunisce elect capitolo

generale miliari di persone francesco al capo dell ordine a sua volta viaggia in missione in giro in

un momento in cui francesco è lontano in missione gli abitanti di assisi pieni di buoni

intenzioni dicono mai se gli facessimo una bella casa a san francesco e i frati vanno tutti quanti

piedi entusiasmo alla porziuncula tirano giù la casetta di fango ed i rami e costruiscono una

bella casa di mattoni e calce di pietra e calce scusate siamo in umbrea e coperta di tegole francesco

torna vede si stupisce thinlyce non dice niente va a dormire mattino dopo esce sale sul

tetto chi ama i fratti vedi vedi vedi vedi vedi qua sul tetto con me e quando sono tutti sul

tetto dice adesso prendete le tegole buttate le giù che la demoliamo questa casa e cominci

da buttar giù le tegole ora caso vuole però che siccome si doveva riunire appunto lì il capitolo

generale un evento di portata internazionale un sacco di gente c'era la sicurezza il comune di assisi

aveva mandato dei cavalierei a sorvegliare la situazione i cavalierei vedono questo matto che

è salito sul tetto e stanno demolendo la casa giustamente si preoccupano vanno lì e dicono francesco

guarda noi francesco noi non abbiamo vogliamo possedere niente non dobbiamo ma non è non è

vostra e del comune di assisi la casa a questo punto francesco per una volta rimane interdetto non

sa più bene cosa c'e va beh se vostra però noi non c'endiamo dentro però non la demolisceять

un altra volta francesco si era già dimesso dalla guida dell'ordine questa cosa me la tengo per ultima

sappiate che francesco a un certo punto si è dimesso se ne ha andato non dico sbattendo la porta ma

quasi ha fatto nominare un nuovo ministro generale pietro cattani dicendo io ti considero ad ora in

poi il mio capo ti ubidirò in tutto figuratevi naturalmente il poveraccio in realtà si trova

continuamente francesco che gli spiega cosa deve fare e va bene anche in questo caso francesco si era

sentato e il ministro generale essendoci ormai un immenso andirivieni di frati alla porziucola anche

lui fa cost dice costruiamoci una casa sentite si mettono tutti al lavoro cantiere aperto francesco

torna quando si svegli al mattino sente tutto questo chiasso dei frati che sono al lavoro al

cantiere costruendo la casa si informa che state facendo dice costruiamo di vieto totale

sospendete la costruzione non si fa niente e stavolta specifica anche proprio perché qua

vengono i frati da tutte le altre sedi e che figura ci facciamo se vedono che noi abbiamo

costruito si metteranno a costruire anche loro in genua quell'epoca ormai i frati avevano i loro

conventi dappertutto ma francesco continua a sperare che questa cosa si possa evitare e noi qui

comunque dobbiamo dare un buon esempio niente casa mi ripeto ma perché succedete talmente

tante volte un'altra volta sta andando a Bologna sta andando a Bologna entrando in città sente

qualcuno che parla della casa dei frati dice come la casa dei frati e se si adesso hanno una casa

ha la casa dei frati quindi è loro gli appartiene non vado più a Bologna cambia strada non va più

a Bologna e manda l'ordine di uscire tutti gli dicono avremmo alcuni malati quelli anche i

malati fuori noi non dobbiamo possedere case questa cosa è talmente spesso ripetuta che

buona avventura non osace insurarla proprio del tutto al posto di tutti questi racconti a un

certo punto mette una frasetta si la può vertare importantissima e certe volte dava ordine di

demolire o di abbandonare le case quando notava qualcosa di troppo lussuoso dice buona avventura

e vedete la sfumatura basta aggiungere tra i parole e la cosa un pochettino cambia già

di significato a francesco non interessava sapere se erano lussuose o no o fra parentesi non

posso resistere questa faccenda appunto è stata tal povero francesco è stata talmente

dimenticata questa sua ostilità verso le case che se andate a rivedere il film di rossellini

francesco giullare di dio vedrete che purtroppo appena francesco ha il suo gruppetto la prima cosa

che rossellini gli fa dire adesso lo abbiamo costruire la nostra casetta e poi siamo avanti a

parlare dei buoni pranzetti che ci cucineranno eccetera eccetera l'altro tema scottante su questo

davvero buona avventura non accetta compromessi di queste cose non parlerà per nulla e il tema

dei libri i libri sono un problema per francesco da un doppio punto di vista da un lato come vi

dicevo francesco ha una grande diffidenza verso quelli che hanno studiato quelli che hanno

studiato diventano per forza presuntosi non potranno mai sentirsi davvero nel fondo dell'anima

allo stesso livello dei poveracci e invece noi dobbiamo essere dei poveracci come loro i frati

che hanno troppa voglia di studiare al momento del bisogno si troveranno le mani vuote che pensino

alla virtù piuttosto l'altro problema è che naturalmente non è stata ancora inventata

la stampa i libri sono tutti scritti a mano e quindi sono carissimi un libro costa migliaia di

euro e quindi a maggior ragione è contrario alla povertà il fatto di avere dei libri e

tuttavia tanto per anche questo ci dà l'idea di come l'ordina a un certo punto è cresciuto

sfuggendo di mano a francesco a un certo punto cominciano a arrivare anche dei chierici quindi

gente dotta che vuole entrare nell'ordine e lui non riesce a tenerli fuori forse non ci pensano

neanche tanti frati a un certo punto sono gente che ha studiato e quel che è peggio che vorrebbe

continuare a studiare e che è abituato a maneggiare i libri e vorrebbe continuare a maneggiare i

libri e tutta una serie di ricordi dei vecchi sono di quella volta che è arrivato quel cretino da

francesco a chiedegli se poteva tenere dei libri c'era varie versioni arriva il frate chierico e

dice a francesco ma so della povo capito la povertà ma ma noi noi frati chierici che abbiamo tanti

libri possiamo tenerli e diciamo che non sono nostri sono dell'ordine risposta di francesco ti

dico fratello che questa è stata ed è la mia prima e ultima volontà che nessun frate deve

possedere nulla se non il vestito come è concesso dalla regola con la cintura e le mutande nient'altro

c'era l'altro frate che aveva come era non era ancora tanto avanti negli studi aveva cominciato

studiare gli piaceva studiare leggeva il salterio che era la raccolta di preghiere di testi sacri

che si usava a scuola come libro di testa per imparare il latino leggeva il salterio ma non era

ancora proprio non si era ancora impadronito e questo frate è andato da francesco e gli ha detto

anche lui ma io vorrei tanto avere un salterio per continuare a esercitarmi francesco gli ha

risposto una cosa complicatissima che adesso provo a riassumervi mi sono chiesto prima come

fare raccontarla apparentemente parla d'altro dice francesco è presente carlo magno carlo

imperatore e rollando e oliviero e i paladini tutti quei forti guerrieri che hanno avuto

gloriosa vittoria contro gli infedeli e che poi sono morti da martiri parentesi cosa credete

che leggesi san francesco da ragazzo quando i soldi li aveva gli piaceva farla bella vita ma

sognava anche la gloria e le avventure e questo leggeva tra l'altro sapeva il francese san francesco

tutti i vecchi si ricordano che quando era molto contento si metteva a cantare in francese e il francese

è la lingua delle canzoni di gesta delle gesta dei paladini di rollando della battaglia non ci

svalle queste cose leggeva francesco da ragazzo e le ha ancora in mente da grande perché gli sta

parlando di questi questi grandi eroi hanno fatto grandi cose e sono giustamente gloriosi adesso ci

sono quelli che hanno imparato memoria i libri che raccontano le loro gesta e vanno in giro a parlare

delle loro gesta e anche loro credono di essere gloriosi e di essere ammirati dalla gente quegli

altri hanno fatto questi parlano in sostanza quello che francesco gli sta dicendo è quello

che conte quello che fai non importa niente se hai dei libri hai studiato hai imparato

delle cose fate da altri le vite dei santi le vite dei santi vive una vita da santo non andare a

leggere le vite dei santi questo io dice textualmente il frate che non sa che voleva

leggere il salterio è uno stinato però dopo un po torna san francesco è davanti al fuoco che si

sta scaldando e il frate torna a dirgli ma davvero non posso avere il salterio risposta di francesco

dopo che avrai il salterio vorrai avere il breviario che il messaggio è quando avrai il

breviario siederai in cattedra come un gran prelato dicendo al tuo fratello portami il breviario

dopo di che francesco fa una di quelle cose che lasciavano sbigottiti che devo dire lascia un

po interdetti anche noi prende una ma ed avanti al fuoco non a caso prende una manciata di

cenere dal camino se la spalma intesta e si mette a dire io sono il breviario io sono il

breviario e il frate rimase stupefatto e vergognoso come noi perché onestamente appunto

francesco ogni tanto un po sconcertante era va da sé che di tutto questo nella leggenda

mayor di buona avventura non troverete neanche un accenno come non troverete un accenno restando

sempre sui libri sui libri sacri a quella volta che è arrivata da loro a sandamia nella loro

chiesetta è arrivata una vecchietta a chiedere l'elemosina e la vecchietta era la mamma di uno

dei frati del gruppo e san francesco dice ma abbiamo qualcosa da dare alla nostra mamma perché dice

tombaso da celano lui le madri di tutti i frati le chiamava tutte la nostra mamma abbiamo

qualcosa da darle ovviamente dico a francesco siamo poveri giustamente non abbiamo niente dice

ma non abbiamo niente niente niente e guarda francesco l'unico getto che c'è qui dentro è

il vangelo il nuovo testamento perché dice tombaso a quell'epoca i frati non avevano salterri

breviari bibie era già un miracolo che avessero un libricino col nuovo testamento e francesco dice

abbiamo un nuovo testamento ma andate a venderlo ediamo l'elemosina alla nostra mamma e credo

che a dio e alla madonna piacerà di più che non si è stata lì a leggerlo l'epitome della

ricchezza naturalmente il denaro nei confronti del denaro san francesco sviluppa un atteggiamento

come dire di di phobia possiamo chiamarla solo così come si vede in quel caso in cui arriva un

fedele nella chiesetta e lascia un'offerta in denaro sotto il crocifisso uno dei frati senza

tanto pensarci vede i denari lì per terra le raccoglie e li mette al sicuro sul davanzale della

finestra vanno a dirlo a san francesco li ha toccato i soldi san francesco lo convoca gli fa

l'intemerata della sua vita i soldi sono la cosa più sporca che ci sia non si toccano adesso vai

dentro vai dentro sì soldi sulle finestra adesso li prendi con la bocca e il frate li prende con

la bocca adesso vieni fuori dove ecco lì c'è quella merda d'asino per terra adesso ti inginò

chi è con la bocca metti le monete sulla merda d'asino e il frate naturalmente ubbidisce era questo

francesco i vecchi soldi sostengono che sì che era così loro si ricordano queste cose e al tempo

stesso si ricordano di un uomo che giustamente ogni tanto ogni tanto sbagliava e ogni tanto si

vergognava di quello che aveva fatto e ogni tanto si pentiva di quello che aveva fatto come la

volta della storia del lebroso non quello del bacio famoso l'altro lebroso voi sapete che

nel medioevo la lebra era abbastanza diffusa ed era una malattia che faceva molta figura soprattutto

perché è una malattia che va avanti per anni non ti uccide mica però ti corrompe la faccia le

mani è una matria spaventosa da vedere proprio per cui all'epoca i lebrosi vivevano separati

dal resto del mondo esistevano dappertutto delle piccole comunità religiose e che avevano

delle entrate un sacerdote a dirigerle e i lebrosi andavano a vivere lì per non mescolarsi tutti

i giorni con la gente ora c'era uno dei frati di francesco frate giacomo che faceva assistenza

ai lebrosi e aveva fatto amicizia con uno di questi lebrosi e ogni tanto se lo portava dietro a

messa in chiesa nella messa dove aveva andato tutti gli altri e alla gente questo dava un po'

fastidio alla fine francesco dice a frate giacomo senti guarda per piacere il lebroso non portare

troppo dietro frate giacomo era uno un po' un po' todo a volta dopo se ne dimentica ritorna a

messa con lebroso san francesco perde la pazienza gli fa una scenata caccia via il lebroso poi si

ferma e si dice ma cosa ho fatto gli viene un'ansia spaventosa di aver fatto questa cosa si pente vuole

fare penitenza e già il momento in cui si è dimesso non dirige più lui l'ordine c'è un capo lui va

dal capo dell'ordine dice io vorrei fare penitenza e lasciami fare quello che voglio fare io per cui

francesco fa penitenza invita a mangiare con lui il lebroso sono tutti gli frati e il lebroso e

nel medioevo era comune sapete si mangiava con le mani naturalmente fino alla fine del 600 si

mangiava con le mani e si pesca nel piatto comune oppure era anche molto diffuso nel medioevo l'abitudine

di avere un piatto in due o un tagliere in due era una cosa carina quando andavi fuori con la

ragazza no per dire lui e lei hanno il piatto in comune e pescano insieme nel loro piatto e San

francesco si fa mettere vicino il lebroso e pesca con lui nello stesso piatto e il lebroso pesca

nel piatto con le dita sanguinanti con i moncherini e francesco fa penitenza pescando nello

stesso piatto e i frati tutti intorno assistevano rattristati e sgomenti anche di storie come questa

sambo l'avventura non sa cosa farsene francesco non era uno che faceva le scenate le piazzate

sbagliandosi e poi si pentiva cambiava idea non era uno che portava sgomento e tristezza lui portava

soltanto letizia entusiasme ottimismo quindi storie come questa non ce le mettiamo e concludendo

vi do ancora una versione di di una delle storie più famose di san francesco quella della

predica gli uccelli non è una versione che debba sostituire quella che conosciamo tutti è perché

tutti in realtà i testimoni dicono no lui piaceva gli piaceva andare a passeggio in campagna gli

piacevano gli animali gli piacevano gli uccellini era capace di mettersi a predicare agli uccellini

tutto benissimo però c'è anche una versione di un'altra predica gli uccelli che è la seguente

san francesco in una delle varie occasioni in cui era andato a roma aveva voluto predicare al

popolo e il popolo di roma che ne ha visto è tante che non si la non si lascia affascinare da

nessuno e il popolo di roma l'aveva snobbato non era venuto nessuno a sentirlo san francesco si

è inferoscito è uscito da roma male dicendo i romani è andato alla discarica prete presente

gli uccelli che ci sono nelle discariche ecco l'iradiscarica era il luogo dove in macella

e gettavano gli avanzi della macellazione c'era quel certo tipo di uccelli francesco si pianta

in mezzo alla discarica e comincia a predicare agli uccelli della discarica dicendo piuttosto che

predicare ai romani io parlo qui con voi ecco e questa appunto è la versione alternativa della

predica agli uccelli e finalmente qui concludo davvero c'è completamente censurato la buona

avventura appunto tutta la vicenda drammatica della decisione di francesco di abbandonare la

direzione dell'ordine perché francesco a un certo punto voi capite lui ha cominciato con

quattro amici possedentati otto possedentati dodici fantastici come gli apostoli e poi li

arrivavano altri e altri e altri e lui c'è stato anche un momento che si è fatto prendere dall'

entusiasmo e sognava che dio gli aveva promesso che il suo ordine sarebbe stato diffuso in tutto

il mondo avrebbe portato la buona novella il buon esempio si è dato da fare ha mandato missioni

in giro per allargare l'ordine e poi a un certo momento si è accorto di cosa stava facendo e si

è detto ma io questa roba non la volevo non era questo che volevo una multinazionale con migliaia

di membri gente colta professore universitari sta già succedendo sapete cosa sta succedendo

che dato che comunque un ordine con quello francescano è un formidabile pool di personale

qualificato è messo alla prova da una regola durissima e al papa e ai cardinali a un certo

punto viene naturale dire ma dobbiamo nominare un vescovo in quella certa città dove il posto è

un po difficile ma se trovassimo un bravo francescano che va a fare il vescovo a un certo punto

francesco lo convocano a roma per porgli il problema lui si sforza di dire no no no assolutamente

no non fate vescovi i miei frati non c'è niente da fare dopo un po ci sono i frati che diventano

vescovi se per quello ci sono anche i frati che diventeranno inquisitori perché personale qualificato

ce n'è bisogno in tanti ruoli allora francesca un certo momento dice io questa roba qua non la

volevo non esce dall ordine no non esce dall ordine si limita di mettersi dicendo appunto al

povero fra pietro cattani comanda tu e io ti obbiderò in tutto e poi rimane lì rimane lì a

rodersi e a polemizzare e andare a dire ma la regola che c'è adesso è stata provata dal papa ma non

è mica quella che volevo io ma ci sono delle cose che mi hanno cambiato e io la povertà la

intendevo in un altro modo e poi c'è quella volta che dice si deve celebrare il capitolo

generale alla porziuncula e francesco ci sta andando con un altro frate e gli dice sai sai

quando mi sentirei davvero un vero frate minore ecco immagina che mi chiamino al capitolo e io

vado e mi dicano di di predicare a tutto il capitolo riunito di guidarli e io e io mi metto a

predicare come sono capace io che sono un uomo ignorante non sono mica bravo a parlare a così

tanta gente d'otta e immagina che mi fanno predicare poi quando ho finito si mettono tutti a

rumoreggiare e mi dicono va via va via non ti vogliamo non sei degno di guidarci e mi cacciano

via vergognosamente ecco dice francesco in quel momento mi sentirei davvero un vero frate

minore so ma non è uscito dall'ordine ma ci siamo quasi poi non è uscito dall'ordine perché

l'ordine di io gli ha garantito che avrebbe avuto successo in tutto il mondo e lui ci deve

credere quindi anche se in questo momento quel successo non gli piace però però ci crede che

cambierà gli ultimi colloqui di francesco con dio sono sul tema di io gli dice lo so che

l'ordine sbaglia è corrotto è pieno di difetti lo so lo so guarda francesco però ma io ti

garantisco che andrà meglio ecco ti garantisco che andrà meglio e francesco resta e muore e

bisogna scrivere la sua vita per raccontare ai frati futuri chi era francesco e cosa voleva

davvero e comincia quella storia che io vi ho raccontato dall'inizio tomaso d'accelano e così

via finché non arriva buona avventura e decide che francesco è solo quello lì e non quest'altro

salvo che qualcuno nell'ordine che si ricorda che le cose non erano proprio così e che c'è

qualcosa che non va bene qualcuno nell'ordine rimane e rimarrà ancora a lungo fra 200 e 300

nell'ordine ci sono ancora sempre quei rompiscato le che dicono sì ma lui non voleva questo guarda

lì che roba abbiamo tutti le scarpe e lui non solo andava scalso lui ci ha toccato che andava

scalso ma lui era inimita non era inimitabile lui voleva che andassimo tutti scalsi voleva la

capanna di frasca e guarda lì ecco ci saranno parecchi una minoranza però che si ricordano

questo e che dicono dovremmo fare come voleva lui davvero li chiamano gli spirituali invece c'è la

maggioranza che trova che l'ordine è una cosa meravigliosa che svolge una funzione fantastica

ed è tutto vero l'ordine è una funzione formidabile un pilastro della chiesa è un pilastro della

cristianità fa una grandissima opera di assistenza di consiglio di cultura di governo anche e abitano

tutti in bellissimi conventi li chiamano i conventuali questi per i quali va bene così e lui sta

bene là dove nella legenda maio simile a cristo inimitabile ci protegge dalla su ma amica potete

pretendere che andiamo scalsi come andava lui dai lui poteva farlo e noi no su queste cose beh

chi ha letto il nome della rosa sa unberto ecco ne ha fatto come dire un uso straordinario di questo

conflitto tra gli spirituali e i conventuali che all'inizio del 300 diventa una questione

politica drammatica perché gli spirituali alla fine come dire danno troppo fastidio il papa di

avignone sta con i conventuali naturalmente e qualcuno finirà anche sul rogo per queste

faccende a un certo punto cioè per quale è davvero l'eredità di francesco e quindi insomma si

capisce tape bene che che dopo la morte di francesco la lotta per la sua immagine si è diventata

quella cosa importantissima e sorprendente che ho provato a raccontarvi grazie grazie per aver

ascoltato questa puntata nella descrizione dell'episodio trovate il link al video originale

su youtube della regione autonoma valedà osta se questa puntata vi piaciuta vi invito al prossimo

palco nel mercoledì l'evento settimana della community del podcast in cui faremo quattro

chiacchere in libertà su questa puntata e su altri argomenti d'attualità a cultura e tutto

quello che ci passa della testa con un punto di partenza ma senza destinazione ci sentiamo

mercoledì all'eventuno il link è in descrizione la musica è come sempre la boss antiguo di

kevin mccloud in compete.com pubblicata con licenza creative commons si cibi 4.0 ci sentiamo

la stima la prossima con la nuova puntata dal podcast del sandro barbero ciao

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Il professor Barbero racconta la vita di San Francesco d’Assisi dal punto di vista storico, in occasione de “La Valle d’Aosta per San Francesco”, iniziativa organizzata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta in occasione delle celebrazioni annuali per il patrono d’italia.

Registrazione originale: https://www.youtube.com/watch?v=lrMsP_V0tOo

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