Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia: #184 Bookstop intervista Alessandro Barbero – BarberoTalk (èStoria, Gorizia 2023)
Fabrizio Mele 7/30/23 - Episode Page - 1h 49m - PDF Transcript
Buongiorno, buonasera, bentornate e bentornati ad una nuova puntata del podcast Elessandro
Barbero, la storia come non l'avete mai sentita, la raccolta indipendente e santa scopo
di lucro delle lezioni e conferenze del Professor Barbero.
L'appuntata di oggi, che è l'ultima della stagione, è l'appuntata speciale di Bookstop
che si è tenuta a storia del 2023. L'ospita intervistato è il Professor Barbero e l'intervistatori
sono gli studenti del Friuli Venezia Giulia. Dopo il titolo di coda, le informazioni sono
la pausa estiva. Buon ascolto.
Buongiorno e benvenuto a tutti e a tutte i ragazzi del Friuli Venezia Giulia, che sono
venuti qui oggi per ascoltare, per intervistare un ospite davvero importante. Questa è una
puntata speciale di un programma che noi, con leggiamo a 018, portiamo avanti già da
un paio d'anni. Il programma si chiama Bookstop, interviste agli autori fatte dai ragazzi del
Friuli Venezia Giulia. Negli ultimi due anni abbiamo fatto circa 70 interviste con altri
tanti autori e autrici, però erano tutte online. E oggi invece questa è una puntata
di Bookstop molto speciale perché i ragazzi avranno l'occasione di intervistare questo
grande personaggio in carneossa, di persona. Prima di iniziare, voglio portare via pochissimo
tempo, devo fare i ringraziamenti diritto, sarò previssima perché il tempo è dei ragazzi
ed è del nostro ospite. Ringrazio prima di tutto lo staff di Estoria che ci ospita in
questa splendida cornice, in particolare il Professor Rossola che avete appena ascoltato,
chiare dell'Isabetta della segreteria con cui ci siamo coordinate fino a ieri per fare in modo
che questo evento riuscisse al meglio possibile. Ringrazio la regione Friuli Venezia Giulia e
in particolare tre assessorati che sostengono il progetto Leggiamo a 018. Sono l'assessorato
alla cultura, all'istruzione e alla salute. Quindi grazie anche a questa regione che ci
crede molto nell'importanza della lettura e nella sua promozione fatta in ogni modo possibile.
Un grazie naturalmente radiomagica alle mie colleghe per i caldimenti nostri qui e a tutte le
scuole, le insegnanti, gli insegnanti e ai ragazzi che hanno aderito al progetto e che oggi sono
qua. Allora l'incontro vi ricordo solo questa cosa, verrà registrato e quindi poi a breve sarà
disponibile sia in versione audio che in versione video sia sui canali YouTube di Leggiamo a 018
che sul sito di radiomagica.ov.radomagica.org. Allora non portovi altro tempo e chiamo qui con
me sul palco gli 11 ragazzi e ragazze che so essere seduti là già in fondo quindi potete
cominciare a incamminarvi a venire qua sul palco con me che si siederanno qui in queste 11 sedute
e che saranno i primi a fare le domande. Le domande non saranno solo 11.
Emma Ratta, Francesco Braidot, Bianca Yancis, Gianluca Bressan, Benedetta Sabadina, Giovanni
Macchini, Francesca Cavallero, Matteo Martellos, Roberto Capano, c'è Roberto Capano, eccolo lì,
Matilde Pérezsin e Gabriele Bevilacqua. Ok ci sono tutti, loro rappresentano le 11
classi che hanno aderito al progetto poi si presenteranno man mano che faranno le domande.
Dopo le 11 domande non sarà finita ne avremo altre 5 che faranno 5 ragazzi che sono mescolati
tra di voi in platea e alcuni di questi fanno parte della redazione del messaggero Veneto
Scuola quindi poi quando sarà il loro turno li chiamerò una alla volta si alzeranno e faranno
la loro domanda. Allora è giunto il momento di entrare il nostro ospite, che cosa devo dire di
lui? Allora attenzione è un professor ordinario dell'Università degli studi del Piemonte
Orientale di Vercelli, ha pubblicato circa 40 trassaggi e romanzi, è una storica esperto di
Medioevo ma ne sa tantissimo anche di altre epoche, d'anni collabora con la RAI, i suoi podcast
hanno centinaia di migliaia di visualizzazioni e soprattutto è un grandissimo divulgatore che
riesce ad appassionare alla storia anche i casi più disperati. Allora facciamo sentire quanto è
caldo l'applauso di questa regione del Friuli Venezia Giulia perché oggi a Bookstop è qui con noi Alessandro Barbero.
Grazie. Allora dicono che in Friuli non siamo molto calorosi invece questo applauso
smentisce promote, eh? Siete stati fortissimi e bravissimi. Allora adesso direi di cominciare,
lasciamo un attimino che il professor beva un sorso d'acqua, dopo di che grazie, lo farò anche io.
E cominciamo. Allora la prima domanda è di Emma Ratta, che adesso si presenterà,
dirà di che classe, di che scuola, da che classe, da che scuola viene, il romanzo dal quale è stata
tratta la domanda e le Ateniesi, che è un romanzo ambientato nell'antica Grecia e che lei ha
pubblicato, se non ricordo male nel 2015, è dito con Mondadori. Allora vai Emma. Manca un
microfono ai ragazzi, forse io posso anche passarti questo. Eh sì, allora ce lo scambiamo io e lei? Facciamo così?
Certo. Buongiorno a tutti, io sono Emma Ratta e frequento la terza B del liceo scientifico Ducca
degli Abruzzi. Dunque il romanzo è ambientato nel 411 a.C., in una tene che ha inventato la
democrazia, ma che deve difenderla da chi complotta per instaurare la tirannide. In questo contesto
lei narra la storia di due ragazze, prendendo spunto da un fatto realmente accaduto in Italia
nel 1975. Perché questa scelta? E in che modo quella forma di democrazia ha influenzato lo sviluppo
della politica e del pensiero democratico moderno. Grazie. Grazie. Beh dunque la domanda innanzitutto
è su come come nasce un romanzo e qui devo dire che la risposta, l'unica vera risposta sincera
e che è difficilissimo poi ricordarsi come ti è venuta un'idea e perché quell'idea a un certo
punto è diventata un obbligo praticamente perché quando tu scrivi un libro a un certo punto lo
devi fare, te lo devi togliere anche e ricostruire quel tipo di decisione è difficilissimo. Io
quello che posso dire è che dentro questo romanzo ci sono due cose che per me sono state in modo
diverso, importanti cioè da un lato no tre cose non riuscirò mai a rispondere in solo
quattro minuti a ogni domanda. Ho messo la classidra professore. Allora in Italia c'è
stato quando io ero ragazzo questo delitto, il delitto del circeo che ha impressionato il paese
chi chi alla chi è più o meno giovane di voi se lo ricorda bene che ha impressionato il paese
enormemente non solo e non tanto perché era una violenza di ragazzi su ragazze ma perché era una
violenza conclusa poi con l'omicidio di ragazzi ricchi e per bene che abitavano nei quartieri
ialti su ragazze invece povere del proletariato e quindi la valenza politica di quell'omicidio ha
avuto un impatto enorme in un momento in cui nel paese il conflitto sociale l'ideale dell'uguaglianza
l'ideale della di una democrazia vera erano cose molto forti molto sentite molto più di adesso
quindi quella cosa ha impressionato immensamente cheunque fosse adulto adulto jo era ragazzo
come ero io avevo 16 anni allora si ricorda i nomi le facce sia delle vittime sia dei criminali
sono quelle cose che non ti dimentichi più e questa è una prima cosa la seconda cosa è che a me
è capitato a un certo punto di leggere un libro di uno dei nostri grandissimi storici che credo
sia anche qui lucciano canfora quest'anno forse c'è sempre comunque in ogni caso lucciano canfora ha
scritto un libro su Atene sulla democrazia teniese in cui raccontava come ai ricchi dei quartieri
alti di Atene della Tenne classica voglio dire la democrazia sembrasse una schifezza perché
loro erano talmente convinti che loro erano quelli come sanno quelli delizio classico belli e buoni
caloi cagatoi ecco e invece la povera gente cioè quasi tutti erano marmaglia ignobile e l'idea
che la democrazia vuol dire che il poveraccio vota e il suo voto vale quanto quello del ricco che va
in palestra e va a cavallo e fa musica e studia ecco quell'idea lì faceva schifo ai ricchi di Atene
i quali si consideravano appunto i padroni della città e pensavano che la marmaglia dei poveri
di quelli che lavoravano dovesse essere meglio sarebbe stata meglio ridotto in schiavitù piuttosto
che non ecco essere uomini liberi che votano e io mi sono detto ma sono le stesse dinamiche sono
le stesse cose che pensavano i ragazzi dei parioli negli anni almeno quei ragazzi lì che hanno
massacrato quelle due ragazzine sono le stesse cose si potrebbe raccontare una storia come quella del
delito del gergeo e così mi tolgo da dentro una cosa che da quando ero ragazzo mi porto dietro e la
si potrebbe ambientare nella Atene classica e funzionerebbe perfettamente poi la terza cosa
e che a me fin dagli anni più o meno tra il liceo e l'università quando ho letto per la prima
volta a Ristofane a me a Ristofane è piaciuto da matti è uno degli autori che mi hanno colpito
impressionato di più per l'incredibile libertà dei suoi personaggi dei suoi dialoghi per la
totale mancanza di ipocrisia con cui si dicono le cose come stanno per la mescolanza di concetti
importanti e di libertà di espressione parolacce e cose di ecco a me mi ha colpito
immensamente a Ristofane e a quel punto dato che nel discorso del delitto del circeo che io quel
punto volevo raccontare ambientandolo ad Atene c'era comunque anche fortissimo il tema del genere
il tema del rapporto tra maschi e femmine e io quel punto mi rendo conto che la commedia in cui
a Ristofane parla di questo la lisistrata in cui a Ristofane mette in scena le donne che prendono
in mano il governo che vogliono prendere in mano il governo della città in una città a Atene dove
le donne stavano chiuse in casa e se uscivano uscivano col velo sia ben chiaro è una città di
uomini uno dei luoghi più maschilisti della storia molto più maschilista di quanto non
fosse il nostro medioevo cristiano per esempio ecco in quella città lì a Ristofane mette in
scena una commedia in cui le donne si dicono i nostri mariti sono una massa di coglioni non
riescono mica a governarla la città guarda come stiamo andando a catafascio guarda questa
guerra assurda disastrosa contro sparta che non riusciamo a toglierci in nessun modo perché i
nostri uomini non sono capaci di farla finita la facciamo finire noi e a Ristofane mette in
scena questa storia nello stesso anno del colpo di stato contro la democrazia che raccontava Luciano
Canfaro in quel libro nello stesso anno in cui davvero i nemici della democrazia provano a fare
il colpo di stato ad abbatterla a quel punto mi sono detto le coincidenze vogliono dire qualcosa
queste cose vi sono devo metterle tutte insieme ed è così che è nato quel libro poi che la
democrazia di Atene abbia a che fare col regime che noi chiamiamo democrazia sì molto alla
lontana naturalmente io credo che una teniese di oggi se vedesse come funzionano le nostre
società e noi gli dicessimo sai questo qui la democrazia proprio come da voi si metterebbe
a ridere però non sappiamo come chiamarlo in modo diverso anche il nostro sistema è certamente
come dire un legame con quel per con quel primo esperimento di governo fatto dal popolo un legame
storico c'è anche se ripeto il nostro sistema è davvero molto diverso da da quello che loro
intendevano con democrazia che era una cosa dove chiedevano a te a te a te a lei no perché una
donna naturalmente ma a voi chiedevano tu cosa pensi e si decideva a maggioranza era un po
diverso dal nostro ma appunto in ogni caso un legame storico c'è ho fatto in tempo grazie
allora abbiamo una clesidra non so se avete notato un silenzioso orologio dalle origini
antichissime peraltro non questa che lo compratta io a li che non volevo fare pubblicità però
ecco questa ci aiuta un pochino a capire però lei prof è stato bravissimo perché verrà è stato
nei cinque minuti allora passiamo alla seconda domanda la fa francesco braido anche qua il
nostro francesco a te la parola buongiorno io le dico subito una cosa che vale per tutti io ci
sento poco bene specialmente il microfono deforma per me le cose terribilmente quindi lei dica le
cose molto anzi facciamo una cosa io le vengo vicino così la sento meglio dica le cose molto
chiaramente il microfono serve per loro allora buongiorno sono francesco by dot della terza c
delliceo scientifico ducca degli abruzzi di gorizia dunque e volendo fare una comparazione tra quello
che il mondo medievale e moderno secondo lei professore quale è l'argomento più interessante
da affrontare da studiare il rapporto uomo donna la gerarchia sociale l'economia o la religione
grazie allora questo è il primo caso di domanda a cui farò finta di rispondere ma in realtà
non le rispondo perché in realtà io in generale sono uno poco portato a fare classifiche per cui
se c'è anche in servo la domanda del tipo in quale periodo storico del passato avrebbe voluto
vivere sappiate che lì sarà difficile comunque a parte quello però in realtà la domanda ha molto
senso solo che gli argomenti che si presentano davanti a uno storico che si chiede adesso che
ho finito questo quale è la prossima cosa che studio sono talmente tanti e non necessariamente
vasti possono essere anche minimi per cui in realtà non c'è una gerarchia ciò che uno
studioso decide che in quel momento gli interessa è probabilmente una cosa che magari non interessa
nessun altro lei dice studiamo il medioevo è più interessante studiare il rapporto fra i
generi oppure la religione oppure l'economia ma la verità è che io da anni sto studiando la cosa
più interessante del mondo in assoluto per me in questo momento sono anni che ci dedico la
gran parte della mia vita e è la cosa più interessante in assoluto al mondo in questo
momento da studiare per me ed è la società feudale nella valle d'aosta del 13 secolo
e non c'è assolutamente niente a cui io abbia voglia di dedicare il mio tempo le mie
energie eccetera che mi interessi di più di quello questo è per dirle che appunto i campi di ricerca
sono infiniti se poi uno studiasse nel medioevo volesse cercare come dire qualche cosa che
possa parlare al nostro presente in termini un po più ampi diciamo così ecco per giustificare il
fatto che lo si studia a scuola supponiamo perché c'è anche chi dice ma perché non studiamo la
storia recente e poi al limite andiamo all'indietro ma insomma ecco allora io direi che invece si può
fare una gerarchia e che quello che caratterizza il medioevo che è un'epoca estremamente lunga nel
corso della quale le cose cambiano enormemente perché se uno credesse che il medioevo dei
godi e dei franchi fosse un mondo in qualche modo simile al medioevo di Dante e dei comuni
sarebbe completamente fuoristrada il mondo di Dante più vicino al nostro al limite che non
ha quello dei Longobardi sotto certi aspetti no però allora quello che colpisce in effetti è
diciamo constatare che quello che veramente ha comunato tutti quei secoli la dimensione
religiosa la dimensione religiosa e la dimensione culturale sotto altri aspetti ci sono stati
cambiamenti enormi le dice l'economia e beh tra l'economia appunto del tempo di Carlo Magno
quando sostan che sostanzialmente è un'economia poverissima di contadini è un'economia come
quella della fine del medioevo quando Marco Polo va in Cina a vedere se se il commercio della seta
può produrre profitti ancora maggiori di quelle che siamo abituati e si comincia a
dirsi forse forse andare a esplorare l'atlantico e andare a vedere cosa c'è varrebbe la peco
enorme differenza enorme cambiamento invece dal punto di vista religioso quelle è un'epoca
in cui i nostri antenati erano tutti credenti tutti davano per scontata la religione cristiana
tutti davano per scontato l'insegnamento cristiano tutti credevano ma sul serio che c'è
l'inferno con i diavoli e il fuoco e che c'è il paradiso paradiso era un po' meno chiaro cosa ci
fosse però era garantito che era un bel posto l'inferno lo capivano benissimo cos'era se
l'immaginavano benissimo ecco l'idea che noi oggi viviamo in un mondo dove diamo per scontato
che si può essere credenti oppure no e che sono tutti e si può essere credenti di diverse religioni
è una cosa privata e ecco e invece i nostri antenati sono quasi sempre vissuti in un mondo
dove invece la religione era condivisa da tutti e per di più era anche obbligatoria ecco allora
confrontarci con gente diversa da noi come quella vissuta nel medioevo che però erano i nostri
antenati vivevano negli stessi posti dove viviamo noi e tante cose le facevano come noi e
arrivate a un certo punto non i longobardi ma al tempo di Dante mangiavano la pastasciutta
grattuciandoci il parmigiano sopra erano gente con cui possiamo avere tante cose in comune
e però per loro era ovvio che si crede e che la religione è una sola obbligatoria le altre
sono sbagliate ecco conoscere loro magari ci dà qualche strumento in più per conoscere quelle
società che ci sono nel mondo di oggi che a noi occidentali sembrano così strane perché
sono tutti credenti e la religione controlla ed è importante anche per la vita privata
della gente delle famiglie eccetera e a noi sembra una cosa così incomprensibile quando ci
sbattiamo il naso noi ecco invece sapere che anche noi siamo stati così per la maggior parte
della nostra storia è una cosa che secondo me è come dire una mano a capire il mondo di oggi
allora passiamo a bianca yancis che le farà una domanda sul suo mestiere sul suo mestiere di
storico io la mia classe abbiamo rifletto molto su quello che è il mestiere dello storico sappiamo
binissimo che per una ricerca storica è necessaria l'analisi delle fonti ci chiedevamo quindi le
testimoniazze che lei consulta nelle sue ricerche parlano più con una voce maschile o femminile
in generale non solo quelle che consulto io in generale le testimoniazze scritte che ci
arrivano dal passato per dei motivi molto precisi sono in stragrande maggioranza provenienti dai
maschi e parlano soprattutto del mondo maschile e questo perché in realtà tutte le società del
passato poi la nostra occidentale è quella che io conosco e su cui quindi ve lo dico diciamo
avendo una toccata con mano ma quando capita di fare un incursione che ne so in un a leggere
un romanzo cinese del medio è la stessa cosa ecco qual è la situazione la situazione che
ovviamente nel passato esattamente come oggi metà della gente erano donne e ovviamente le donne erano
dappertutto e ovviamente capire come funzionava la società e la vita di una volta e ho devi dare
per scontato che le donne c'erano e contavano in tanti campi però devi sapere che le modalità
con cui venivano prodotte le testimoniazze che arrivano fino a noi tendevano a non metterle
in luce perché perché noi lavoriamo perché noi abbiamo delle testimoniazze alla gente del
passato raramente importava qualcosa di dire nel 2000 ci saranno degli storici che vorranno
sapere come era il nostro mondo e allora gli loro raccontiamo non è questo la cosa che si
avvicina di più a questo sono gli storici i cronisti del passato cioè quelle persone che
a un certo punto si sedevano a loro tavole dicevano io ho visto succedere delle cose incredibili in
futuro non ci crederanno oppure come Giulio Cesare io ho fatto delle cose incredibili e in
futuro voglio che si sappiano e che si sappia la mia versione naturalmente ecco mi spiego allora
queste persone erano in generale uomini perché in generale la maggior parte delle persone che
avevano avuto un ruolo pubblico erano uomini perché la poli perché erano società quelle del
passato in cui dominava l'idea che uomini e donne hanno da fare cose diverse allora cos'è che vale
la pena di raccontare ai posteri cosa ha voluto dire per la moglie di Giulio Cesare rimanere in
cinta e poi partorire un bambino e allevarlo oppure ai posteri vale la pena di raccontare che
Giulio Cesare ha sconfitto i galli ha conquistato la gallia mi spiego ecco quando qualcuno si metteva
a raccontare raccontava i grandi avvenimenti della guerra e della politica e la guerra e la
politica erano cosa che facevano gli uomini salvo quei casi per cui una donna si trovava per un
motivo per l'altro al potere ma in generale in 99,99% di quelli che facevano la politica e la
guerra erano uomini quindi quelli che ci raccontano del loro mondo volontariamente dicendo vogliamo
che in futuro si sappiano queste cose parlano delle cose che facevano gli uomini poi noi abbiamo
anche un sacco di testimonianze non non premeditate voglio dire quando lei compra un automobile o un
alloggio firma delle scartoffie per l'alloggio va dal notario firma un contratto d'acquisto dal
notario quella cosa lì fra qualche secolo sarà una fonte per sapere come funzionava la vita
nel nostro mondo anche nel passato ovviamente andavano dal notario per comprar casa per fare
un affare per prendere il prestito dei soldi e lì tutto quello che riguarda la sfera degli affari
il grosso delle persone coinvolte erano gli uomini perché anche lì loro davano per scontato che in
una famiglia il marito gestisce tapega la azienda eccetera la moglie fa altre cose spiego nella
loro testa era ovvio lì le donne però comincia a vederlo un po di più perché per esempio la donna
che rimane vedo va e che è reedita la bottega a quel punto la gestisce주� è lei e le tasse le paga
lei e quindi le donne compaiono in quella sfera lì però minoritarie comunque compaiono alla pari
quando si tratta di andare dal notario per un matrimonio allora fai un contratto di matrimonio
stabilisci una dote e quello ti informa sulla vita sul lì le donne sono protagoniste tanto quanto
gli uomini ma perché appunto perché un contratto di matrimonio ha a che fare con quella parte della
vita che coinvolgeva le donne quindi insostanza le donne metà del mondo del tutto indispensabili per
la vita sociale e concepite da tutti come parte del mondo ovviamente ci sono anche un altro tipo
di fonte i racconti romanzi le novelle di bocaccio ecco se voi aprite le novelle di bocaccio lì le donne
sono metà dei personaggi come è ovvio perché bocaccio ti racconta storia di vita normale o anche
non tanto normale ma comunque ambientata nel suo mondo quindi lì è ovvio che le donne sono
metà dei personaggi e che impare un sacco di cose su di loro quindi diciamo che le nostre
fonti riflettono la loro idea di come gli uomini fanno certe cose le donne ne fanno altre e le cose
che fanno gli uomini sono quelle che per natura vengono illuminate dai riflettori diciamo così
mentre le cose che fanno le donne appunto innanzitutto portare in pancia i bighi e partorirli e poi
allattarli e allevarli tra di la prima educazione e gestire la casa e fare tutti i lavori domestici
se invece sei ricca dare ordini ai domestici gestire tutto quanto sono tutte cose importantissime
chiunque avrebbe detto beh ovvio ecco cosa avrebbero detto loro loro avrebbero detto se gli
levesimo chiesto ovvio che le donne sono assolutenti indispensabili senza di loro il mondo non
esisterebbe poi però avrebbero anche detto i maschietti però le cose che facciamo noi
sono più difficili e loro non le saprebbero fare su questo non c'è dubbio cioè la separazione non
era una separazione paritaria gli uomini pensavano certo è ovvio che la donna fa i bambini perché io
non li so fare ed è ovvio che io faccio la politica perché la donna non lo saprebbe fare ecco
lì entra diciamo alla stortura per cui non si tratta più soltanto di una società che
suddivide i compiti ma anche di una società che su questa suddivisione crea una diseguaglianza una
prospettiva maschilista patriarcale per cui la donna comunque è obbligata a non andare
oltre quelle cose lì perché nel pregiudizio maschile non saprebbe farle le altre cose ecco
questo quindi il motivo per cui le fonti illuminano le donne di meno il che non vuol dire che andando
a cercare non si trovino ecco però bisogna andarle a cercare apposta vuole rimanere lì però vuole
rimanere lì allora adesso abbiamo una domanda legata alla religione che le farà giallocca
bressan buongiorno a tutti buongiorno professore e la mia domanda era nel corso della storia
dell'umanità le religioni hanno pesato molto sul rollo delle donne anche adesso per esempio il
cristianesimo non prevede una carica iglesiastica al femminile diciamo e quindi le vuole vuol chiedere
cosa ne pensa e soprattutto se ribera mai a un'effettiva parità tra uomo e donna in ogni
ambito della vita grazie ma io penso che il punto sia che le religioni sono uno degli aspetti
della cultura umana che cambiano più faticosamente mentre altri ambiti cambiano in fretta la
tecnologia cambia in modo vorticoso la mentalità collettiva cambia anche lei velocemente a seconda
delle epoche in certi momenti più in fretta in altri momenti ci mette un po di più ma comunque
la mentalità collettiva cambia voglio dire anche i valori i comportamenti le cose che si possono
fare o non fare sono un maschio posso avere gli orecchini quando io ero bambino sarebbe
stato impensabile anche se poi il granatiere di napoleone li avevano gli orecchini invece ecco
ma nel novecento sarebbe stato impensabile e poi in un attimo è diventato una cosa invece
ovvia no ecco mi faccio dei tatuaggi quando io ragazzino nessuno aveva dei tatuaggi in Europa
e invece poi ecco quelle cose li cambiano abbastanza in fretta le religioni ci mettono molto
di più a cambiare specialmente le grandi religioni a cui siamo abituati nel mondo di oggi che sono
religioni del libro che sono cioè rivelate da un dio unico che ha un certo punto addettato le
regole e quelle regole sono scritte le hanno gli ebrei le hanno i cristiani le hanno i musulmani
scritte ora anche l'interpretazione di quelle cose li scritte cambia cambia vertiginosamente per
cui tanto la storia del cristianesimo quanto quella dell'islam quella dell'ebraismo non la
conosco abbastanza ma anche quella secondo me ci sarebbero gli elementi ma certamente nella
storia del cristianesimo quanto in quella dell'islam uno trova con la massima facilità
interpretazioni del tutto poste di problemi anche grossi e tipo se quello lì non è dei
nostri è giusto ammazzarlo ecco a quello sia i cristiani sia i musulmani storicamente hanno
dato risposte a un quesito come quello totalmente diverse a seconda dei momenti e anche a seconda
dell'interpretazione individuale ecco quindi cambiano anche lì però nell'insieme fanno più
fatica a cambiare e quindi e quindi queste le religioni appunto a un certo punto riflettono
condizioni che erano ovvie una volta e che anche se non lo sono più prenda si la responsabilità
di cambiare le cose una volta era del tutto ovvio che un sacerdote cristiano fosse un uomo certo
perché quale ruolo più pubblico più sotto i riflettori più centrale di quello del sacerdote
che guida la comunità nella pregliera e a chiunque nel mondo greco o romano antico nel
mondo medievale ma anche in segre le più vicini a noi sarebbe sembrato ovvio che quello è un lavoro
da uomini non è una delle cose che stanno fare le donne che sono riservate alle donne noi non lo
pensiamo più ma la religione fa molta fatica a cambiare quanto al fatto del futuro noi ragazzi
è già tanto che vi diciamo qualcosa del passato abbiamo pazienza già sul presente noi storici
facciamo molta fatica e sul futuro preferirei non pronunciarvi allora adesso abbiamo una domanda
su un altro romanzo che lei ha scritto che alabama è dito da cellerio anche abbastanza
recentemente l'ha pubblicato nel 2021 a farle la domanda è benedetta sabadin
buongiorno sono benedetta sabadin e frequento la prima del liceo classico d'antelighieri
nel romanzo le racconta la storia di un ecidio di neri durante la guerra di seccessione americana
quella guerra civile creò una netta spaccatura nel paese tra chi desiderava bandire la schiavitù e
chi invece non aveva alcuna intenzione che ruolo ebbe il presidente lingon in tutto questo grazie
il ruolo di lingon nella guerra civile americana è molto interessante perché illustra un
aspetto molto significativo della storia e cioè come chi passa alla storia come un grandissimo
leader come un grandissimo politico molto spesso è perché si è trovato a dover gestire una
situazione estremamente difficile e la gestita con una certa coerenza e con successo fino in
fondo in una situazione in cui un altro magari invece avrebbe fallito e allora ecco che quella
persona lì in base a questo in base a quello che ha fatto per alcuni anni della sua vita passa
alla storia come un grandissimo leader e gli si costruiscono i monumenti mentre fino al giorno
prima era un cialtrone qualunque cioè un politicante qualunque come tutti gli altri questo vale per
Lincoln come vale per Churchill per esempio ti trovi in quella situazione l'hai voluto tu certo
che lui voleva dire tra il presidente degli Stati Uniti però mica si immaginava che si sarebbe
trovato in quella situazione cioè a dover decidere cosa fare nel momento in cui un certo numero di
stati che compongono gli Stati Uniti decidono di andarsene dall'unione e decidono che loro
hanno il diritto di farlo allora Lincoln era identificato da quelli del sud come un nemico
della schiavitù e il fatto che lui vinca le elezioni senza prendere praticamente neanche un
voto in tutto il sud che è una cosa abbastanza impressionante e però il sud rappresenta al
massimo un quarto della popolazione degli Stati Bianca degli Stati Uniti quindi Lincoln vince
le elezioni senza avrebbe preso neanche un voto in tutto il sud al sud ed ha un poche i
politicanti locali accarezzano questa idea di fare la secessione di andarsene e di costruire
le loro carriere su questo naturalmente che infuocano l'opinione pubblica col fatto che se
vince Lincoln allora questi qua del nord diventeranno ancora più arroganti nella loro
pretesa di dirci a casa nostra cosa dobbiamo fare e nella loro pretesa di abolire la schiavitù
in realtà Lincoln non si era mai esposto troppo su questa cosa essendo un politicante che voleva
essere eletto sapeva benissimo che le posizioni estreme non sono necessariamente quindi lui
sulla schiavitù non si era mai esposto minimamente e anche nel momento in cui deve fronteggiare
la crisi e decidere cosa dire agli Stati del sud che se ne vogliono andare lui in realtà dice molto
chiaramente a me di fronte a questa cosa della schiavitù a me non importa niente il mio dovere
quel ecco il punto che lui decide e su cui tiene fermo il timone fin dall'inizio e politicamente
è una cosa ancora più importante della schiavitù forse addirittura e cioè uno stato dell'unione
ha il diritto di andarsene quando vuole oppure no al sud dicevano certo che è un diritto noi
siamo stare alla georgia la virginia sono stati hanno accettato di entrare in un unione se ne
possono andare quando vogliono l'incol decide che non è così e non è così perché in realtà gli
stati che vogliono andarsene sono gli stati che non sono d'accordo con il risultato delle elezioni
ma non è possibile in una democrazia che quando ci sono le elezioni quelli che hanno perso dicano
ah sì e noi non accettiamo questo risultato ce ne andiamo l'incol questo ragionamento quindi
decide che il suo dover di presidente degli Stati Uniti è di impedire la secessione dopo
di che dice se per impedire la secessione io dovesse abolire la schiavitù lo farei e se per
impedire la secessione io dovesse confermare la schiavitù lo farei perché quello che a me
importa è impedire la secessione gli stati del sud dicono noi ce n'andiamo lo stesso perché è
un nostro diritto noi siamo tutti liberi americani questo è un paese libero e se il libero
commonwealth della georgia decide di andarsene dall'unione nessuno glielo può impedire
presidente l'incolo deve decidere a questo punto io lo impediamo con la forza i stati uniti sono
un paese disarmato che non ha un esercito da due regimenti di cavalleria per dar fastidio agli
indiani basta decide di mettere in piedi un esercito e impegnare il paese in una guerra
che all'inizio si può sperare che duri due mesi e invece durerà quattro anni e quattro
anni tra l'altro di delusioni di sconfitte così via e l'incolfino alla fine rimane coerente a
questa cosa e a un certo momento decide anche che siccome siamo in guerra con gli stati del sud
e loro sostengono che se ne vogliono andare perché vogliono difendere la schiavitù a questo
punto noi lo dobbiamo volire effettivamente fa parte delle misure di guerra contro il sud poi
tutta questa cosa diciamo diventa importante ma non è mai nella prospettiva di lincona la cosa
decisiva perché la cosa decisiva è ristabilire l'unione e convincere quelli del sud a rientrare a
far parte dell'unione però nel contesto viene fuori anche l'abolizione della schiavitù siamo
forse questo è un modo fin troppo ingeneroso di descrivere la cosa però i fatti sono fatti i
discorsi di linco le dichiarazioni di lincon sono quelle lui è stato portato ad abolire la
schiavitù dalla gestione della guerra sostanzialmente detto tutto questo appunto si è trovato a
gestire una situazione mai vista in precedenza immensamente difficile ha preso una decisione
la tenuta ferma fino alla fine è stato ammazzato il giorno dopo che avevano vinto la guerra e di
conseguenza è passato alla storia ovviamente come un grandissimo leader è un grandissimo
presidente mentre fino al giorno prima era un avvocato fallito di provincia che cercava di
raffare una poltrona a Washington in un modo o nell'altro allora adesso un altro libro nel 2020 ci
sono state le commemorazioni per i 700 anni per i 700 anni dalla morte di dante e quindi questa è
una domanda che Giovanni macchini le farà legata al libro a romanzo che lei ha scritto edito dalla
terza dante buongiorno professore sono Giovanni macchini sono Giovanni macchini della terza di
delicia scientifico ducca degli abruzzi qui di gorizia e le volevo chiedere allora dante nella sua
vita incontrerà Beatrice per la prima volta a nove anni ripeterà questo incontro solamente
una manciata di occasioni due tre però farà nascere in dante questa passione inestinguibile
verso questa persona tanto che le dedicherà anche molti dei suoi scritti ecco ora lei crede che
quello di dante fu vero amore o fu una semplice trovata narrativa vincente e perché non entrambi
allora quello che credo io non ha molta importanza proprio perché in realtà non è una domanda
quei un interrogativo a cui si possa rispondere in modo oggettivo con certezza ci sono quelli che
preferiscono pensare che l'amore fra dante e Beatrice è stata un'esperienza veramente vissuta da
lui e che poi lui ha trasfigurato nella sua opera e ci sono quelli che preferiscono credere che è una
cosa che in fondo lui si è inventato sostanzialmente a me sembra un dilema insolubile e non ho nessuna
opinione in proposito salvo che appunto in realtà non è affatto difficile mettere insieme le due
cose entrambi quindi come diceva lei perché qual è il punto e qui tocciamo proprio con mano una
di quegli aspetti in cui la gente del passato sotto certi aspetti era uguale a noi e sotto certi
altri aspetti aveva idee comportamenti diversissimi dai nostri loro si innamoravano esattamente
come ci namorevano noi vedi una persona e chissà perché ti fa un certo effetto e comincia a
pensarci e hai voglia di rivederla e la desideri tale quale salvo che mentre nella nostra società
attuale di solito all'innamoramento segue il tentativo di mettersi insieme si comincia a uscire
eccetera eccetera e in prospettiva magari se la cosa dura si va poi a vivere insieme ci si
sposa perfino magari ecco nella loro società non funziona così non funziona così perché il
matrimonio è una cosa che si gestice in base alla famiglia gli interessi economici a tante cose
l'innamoramento è l'ultima delle preoccupazioni e quindi quando ti innamori con una persona di
una persona semplicemente è un'esperienza che a seconda della situazione se la classe sociale
a cui si appartiene il contesto lo permette magari pensi anche di allacciare una relazione vulgo
andarci a letto starci però non è che la vedi come una cosa poi poi ci sposeremo perché no
quella è un'altra cosa e quindi ti abitui anche all'idea che la passione dell'innamoramento
te la devi anche gestire un po' al tuo dentro di te ecco perché non è detto che possa venire
fuori nel caso di Beatrice sai per essere proprio brutale se fosse stata una domestica o una
contadina dante avrebbe anche potuto dire va bella corteggio un po e poi quella ci sta e invece
questa è una figlia di ricchi cittadini controllata e sorvegliata con cui non è il caso di far
scherzi e quindi è la seconda volta che lui la rivede quando hanno 18 anni è già sposata lei
perché si sposano giovanissime le ragazze all'epoca la famiglia le fa sposare allora è chiaro che
anche se l'innamoramento c'è tutto è assolutamente una sensazione un'esperienza autentica però
però ti deve abituare a sublimarla in qualche modo ecco non per niente la poesia d'amore medievale
è una poesia d'amore che gira sempre intorno a questo tema cioè è irraggiungibile lei lei è la
moglie del signore se tu sei un suo vassallo un cano ecco oppure è lontana e lei è meravigliosa
granirra appunto troppo per me adesso sto molto semplificando i professori mi scuseranno però come
dire al fondo stringi stringi dicendolo in modo appunto molto ingenuo alla base della poesia
amorosa medievale c'è questa idea che non è l'amore per una persona con cui tu dici ragionevolmente
andremo a vivere insieme estremo insieme tutta la vita no non è quello è un'altra cosa e per i
ragazzi di una certa classe sociale scrivere poesie d'amore è proprio un modo per sublimare
queste esperienze e anche per discuterne insieme c'è un aspetto di discussione fortissimo nella
poesia dei trovatori è ancora di più nel dolce stil nuovo in cui ci si scambia poesie per dire ma
appunto chi pensa che l'amore sia una cosa buona e chi pensa che invece l'amore sia una cosa
pericolosissima che è meglio evitare perché ti fa fare delle cose assurde ecco quindi quindi Dante
fa questo è perfettamente possibile anzi in realtà non è vero che non ho un'opinione io penso che
sia vero perché doveva inventarsela io penso che sia vero che lui sia innamorato perdutamente di
questa ragazzina poi lei è morta presto e lui viveva in un ambiente culturale per cui era normale
sublimare ed elaborare in forma letteraria questa cosa poi siccome lui non era uno tanto
normale non si ha contentato di fare la vita nuova ma ha detto no adesso io voglio fare per lei
qualcosa che non è mai stato fatto per nessuna e scrive la divina commedia anche per metterci
dentro Beatrice naturalmente ecco però di per sé quel modo di gestire le cose era abbastanza
normale nella situazione del suo tempo ecco stiamo andando bene allora prossima domanda sul tema
delle crisi dei periodi di crisi la farà la francesca cavallero eccola la francesca
buongiorno sono francesca cavallero della classe seconda b delicio classe codantelighieri dunque
lei sostiene che guerre rivolte e crisi seppure siano avvenimenti violenti che creano disordine
sociale sono anche fattori di rinnovamento all'interno della società quali potrebbero
essere secondo lei gli effetti o mutamenti futuri che che potrebbero cambiare appunto la società
nella quale siamo vivendo oggi nella crisi attuale lei lo sa vero che una domanda difficilissima
questa proprio perché in realtà che le guerre le rivolte le crisi qualunque cosa voglia dire la
parola crisi perfino le epidemie storicamente noi possiamo dimostrare che in molti casi per
quelli che sono sopravvissuti hanno comunque poi prodotto dei cambiamenti anche positivi un
conto è verificarlo storicamente cioè è un dato di fatto è un dato di fatto che la peste di metà
300 che ha provocato l'utti dolori e sofferenze spaventose a tutti però poi quando è finita ha
inaugurato un periodo in cui la maggior parte della gente stava meglio di prima perché semplicemente
era diminuita la popolazione era diminuita la forza lavoro gli industriali che avevano bisogno di
operai erano costretti a pagarli meglio i proprietari terrieri che avevano bisogno di
braccianti erano costretti a pagarli meglio la maggioranza della popolazione cioè i poveri
erano meno poveri di prima mangiavano meglio si vestivano meglio e questo è durato alcune
generazioni quello è un dato di fatto diciamo così no uno potrebbe dire queste cose potrebbero
succedere anche oggi immaginate che arrivi una pandemia in occidente e che questa pandemia
per un anno o due sia il problema più drammato in occidente nel mondo no scusatemi nel mondo e
che questa pandemia sia il problema più drammatico che il mondo deve affrontare in quel periodo
e che per affrontare la pandemia si mettono in secondo piano tutte le altre cose che sembravano
importantissime fino a quel momento il pil ecco no no problema è la pandemia e uno dice
sicuramente dopo un'esperienza del genere visto che in quell'esperienza è venuto fuori che per
troppi anni si sono chiusi ospedali licenziati medici tagliati bilanci della sanità e che la
gravità della pandemia è legata strettamente alle insufficienze degli investimenti nella sanità
uno dice ma sicuramente i governi di tutti i paesi a quel punto dicono no allora a questo
punto investiamo pesantemente nella sanità riapriamo nuovi ospedali assumiamo medici
assumiamo infermieri dora in poi nella sanità nel bilancio di uno stato la sanità dovrà
essere la voce più importante o comunque molto più importante di quanto non fosse ultimamente
ecco io sono sicuro che nel caso di una pandemia quella sarebbe la conseguenza e che
quindi uno alla fine potrebbe dire tò vedi la pandemia ha investito l'occidente no il mondo
di nuovo scusata nel 2020 2021 ha provocato l'utti sofferenze però nel 2023 tutti i governi
stanno spendendo un sacco di soldi nella sanità stanno assumendo medici aprendo ospedali i pronto
soccorso funzionano molto meglio di prima e quindi ci sono garanzie che se questa cosa tornasse
la risposta sarebbe ben diversa no ecco il fatto che in realtà non ha successo per niente tutto
questo è colpa di qualcuno ma avrebbe potuto benissimo succedere questo invece quelle un
esempio concreto di come una crisi in un campo molto settoriale avrebbe potuto produrre effetti
positivi così come producono effetti positivi le guerre quando a un certo punto si concludono
e ci si lascia dietro le spalle tutti i morti e le distruzioni e si comincia a ricostruire e
fra i paesi che si sono scannati a un certo punto prevale l'idea ma se in futuro provassimo
essere amici invece di continuare a rinfacciarci l'un l'altro no tutte le malefatte che ci siamo
fatti a vicenda e quando quando fra paesi che si sono odiati per secoli che ne so la Francia e la
Germania si riesce a fare quel salto e beh allora come dire anche la tragedia di una guerra alla fine
può lasciare uno spazio ad un mondo migliore quando invece due paesi che si sono odiati e che
si sono fatti una guerra feroce fratricida alla fine non hanno nient'altro da fare se non mugugnare
uno contro l'altro come la Germania e la Francia dopo la prima guerra mondiale e pensare ognuno
ai torti che ha subito e dimenticare quelli che ha fatto e allora in quel caso lì invece
dalla guerra non è c'è niente di buono per esempio e quegli scenari sono tantissimi come vede
dipende sempre molto dalla capacità degli uomini poi di come dire di capirle a queste cose
abbiamo Matteo martellos per la prossima domanda le facciamo fare ginnastica oggi però mi fa
solo bene un giorno sono Matteo martellos della seconda delizio classico tantalighieri lei pubblica
sia romanzi storici che saggi quindi voglio chiederle cosa preferisci scrivere poi in secondo
luogo per quanto riguarda romanzi storici invece se ritiene pensa che siano una buona opzione per
approcciarsi la storia e anche per impararla grazie ma io preferisco dire a lunga scrivere
saggi cioè lo trovo più piacevole e più facile e più entusiasmante poi ci sono dei momenti in cui
invece anche perché nella vita non hai voglia di fare sempre la stessa cosa o perché è un certo
argomento su cui hai voglia di scrivere non si presta per far o tu non sei in grado di fare
ricerca su quell'argomento ma invece hai voglia appunto io non sono uno storico dell'antica
grecia e non non sarei in grado non mi verrebbe in mente non mi interessa neanche scrivere un
saggio sulla tene del quinto secolo invece immaginare una storia legata messa in scena della
lisistra tal a un certo punto ne ho avuto voglia no però in assoluto in assoluto scrivere un romanzo
più fotticoso non per niente io faccio soprattutto romanzi storici il che vuol dire che comunque le
modalità di lavoro sono molto simili a quelle di un saggio e cioè quasi tutti in un saggio tutto
quello che scrivi l'hai trovato nelle fonti tu se ti sei appassionato di un argomento in sostanza
quello che hai fatto è una cosa piacevolissima cioè hai passato molto tempo a leggere tutto
quello che trovavi su quell'argomento sia studi saggi scritti da altri studiosi sia
soprattutto le fonti cioè la roba scritta a quell'epoca le cose scritte dalla gente che
viveva nella tene del quinto secolo o nella prussia del tempo di napoleone o così via no
e tutti si appo nella fiume di dannunzio quindi tu hai passato un sacco di tempo a leggere delle
cose che ti interessavano moltissimo e ogni volta che trovavi delle cose che ti sembravano
interessanti prendevi nota poi se tu stai scrivendo un saggio storico a quel punto con
l'insieme delle cose che hai trovato costruisci la tua analisi e il tuo racconto degli avvenimenti
e la tua interpretazione degli avvenimenti e di tuo aggiungi appunto l'interpretazione secondo me
questo fatto significa che dimostra che mi spiego ecco ma i fatti sono quelli le tutti trovati
non ti sei inventato niente se fai un romanzo storico è quasi uguale tranne che qualcosina
devi inventare perché se non non sarebbe un romanzo quindi in un romanzo tutti prendi il lusso di
aggiungere dei particolari che nelle fonti non c'erano scrivono un romanzo vuol dire per lo
storico soprattutto il fatto che siccome noi sappiamo benissimo quante cose del passato non
sappiamo perché noi so che a scuola uno studia grossissimi manuali e puoi avere l'impressione
che del passato sappiamo tutto noi non sappiamo niente nel passato abbiamo dei vuoti giganteschi
la storia delle donne uo di quei temi lì per esempio ma in generale le cose che non sappiamo sono
infinite e scrivendo un romanzo uno ci mette quelle cose le cose che non sappiamo con certezza ma
che conoscendo quel mondo tu puoi provare a immaginarti e per lo storico appunto quello è un
altro modo di lavorare ma alla fin fine non troppo diverso scrivere un romanzo totalmente di
invenzione che non sia un romanzo storico come il mio ultimo per esempio che appena uscito che
uno dei rari casi in cui io ho fatto un romanzo non storico ma totalmente inventato è fatti
cosissimo e decisamente un lavoro molto più pesante che non scrivere un saggio o un romanzo
storico dopo di che il romanzo allora intanto diciamo non è obbligatorio per nessuno appassionarsi
alla storia la storia è uno dei tanti campi del pensiero umano dell'attività umana che se uno
la conosce impara delle cose utili ma questo vale anche per tanti altri ambiti se uno si appassiona
alla storia ma non così tanto da aver voglia di leggere dei libri di storia e però il romanzo
storico invece a voglia di leggerlo allora non c'è niente di sbagliato tranne che il romanzo
storico non c'è la garanzia che non ti racconti una versione invecchiata o superata del passato
ecco perché è un po diverso se il romanzo storico lo scrive uno studioso che quel mondo lo
conosce a menadito o invece qualcuno che se lo inventa un po come vuole lui come dire al limite
estremo ci possono essere romanzi storici che è assolutamente consigliabile leggere perché
sono letture strepitose che ne so i tre moschettieri ma uno che leggesse i tre moschettieri pensando
così capisco la storia della francia nel 600 no no ecco lì è meglio lascia perdere quindi è a
doppio taglio il discorso del romanzo storico ecco sì basta direi che queste le sue risposte
allora è la volta di roberto capano eccolo qua
buongiorno professore io sono roberto capano frequento la terza e le vie dell'istituto arturo
malignani di cervignano e volevo chiedere se secondo lei lo studio della storia a scuola
potrebbe essere rivisto per dare più spazio le vicende contemporanee e moderne o è altrettanto
importante conoscere le tanti ca il medioevo ora io non so appunto se fra quelli di noi che
sono insegnanti c'è qualcuno che ha un'idea chiara e sicura su questo problema di cui si
discute da tanto tempo io non ce l'ho un'idea chiara e sicura tendenzialmente io tenderei a
pensare che come dire lo studio del quello che si impara a scuola nel suo insieme assi
come uno degli scopi quello di insegnarti di aiutarti a capire meglio il mondo in cui ci
muoviamo ma non è l'unico scopo perché se fosse l'unico scopo non c'è dubbio che avendo pochissime
ore per insegnare storia e allora investiamo tutte queste ore a raccontare il novecento il fascismo
il nazismo il comunismo le guerre mondiali gli stati un è in assoluto e più utile rispetto
allo stesso numero di ore investite per studiare la guerra del peloponneso no o l'inquisizione
medievale chiaro però secondo me appunto aiutarti a capire meglio il mondo in cui ci
muoviamo non è l'unico scopo dell'insignamento scolastico insignamento scolastico nell'ambito
umanistico ha come scopo di darti un'idea complessiva di chi sono gli esseri umani di
cosa hanno fatto su questa terra di cosa sono stati capaci di fare ecco e in quell'ambito
rientra anche appunto la storia cioè non come la filosofia l'insieme delle cose che gli esseri
umani hanno pensato per esempio ma proprio l'insieme delle cose che concretamente sono
successi su questa terra da quando l'umanità esiste e da quel punto di vista lì magicamente
studiare Sparta e Atene non è meno utile che studiare Hitler o Mussolini da quel punto
di vista lì ha la stessa identica utilità e allora a quel punto siccome nella storia
è anche importante l'idea di cogliere un'evoluzione complessiva e allora ecco che alla fine
alla fine è più quello che perdi che non quello che guadagni secondo me eh Roberto
decidendo di concentrarsi esclusivamente sulle cose più vicine a noi e quindi più
immediatamente utili per capire il mondo in cui viviamo ecco io tenderei a pensare
questo poi è anche chiaro che il problema dell'insegnamento della storia a scuola è
anche il problema di una materia che diventa tanto più appassionante quanto più tu ti
puoi concedere di entrare nel dettaglio di mettere in scena i personaggi di far vedere
gli esseri umani dietro gli avvenimenti di analizzare a forn ecco e questo a scuola non
c'è quasi mai credo il tempo di farlo e quindi il rischio che la storia a scuola sia una materia
di arida naturalmente e su quello io non ho una risposta o meglio ho una risposta che
però vale quel che vale e cioè fondamentalmente la scuola non si va per divertirsi anche altre
materie sono aride e pazienza però è comunque importante averla studiata e se ne è fatta
un'idea della storia nel suo complesso poi poi chi decide di approfondire leggendo romanzi
storici o andando a studiare storia all'università scopre ovviamente una dimensione molto più
ampia però io credo che l'insegnamento della storia faccia parte di quelli insieme di cose che
finché ci sei dentro e la devi studiare e preparare per l'interrogazione la male dici però male
dici anche l'alge perché io sappia almeno ma non è che proprio la storia in particolare però
poi fa una differenza averla studiata una volta nella vita anche se poi in particolare
dimentichi subito ovviamente ma fa una differenza averla studiata e averla capita sopra a
tutto perché la storia come la filosofia e come la letteratura e come l'arte sono tutti i modi
per capire meglio come funziona la nostra testa e ognuna di quelle cose lì ti allarga la testa
ti allarga lo sguardo ecco ed è per quello che quelle cose lì si insegnano o si dovrebbero
insegnare a tutti in tutte le scuole ecco anche in quelle professionali tecniche eccetera perché
fa parte proprio l'unica cosa veramente importante che può fare la scuola cioè per una volta
per qualche anno della tua vita pensare non soltanto al lavoro ai soldi alla sistemazione ma
pensare a che senso ha la vita e che grazie di bestia siamo noi e che cosa voglio dire le cose
che ci passano nella testa ecco allora abbiamo matilde per essin che le farò una
domanda su una donna molto importante il fil Rouge di quest'anno è di questo festival
e le donne e qua parliamo di una donna insomma di una certa caratura vai matilde buongiorno a tutti
buongiorno professore io sono matilde per essin e frequento la classe quarta b delicio classico
d'antalighieri di gorizia e la mia domanda riguarda appunto la figura di nilde iotti a cui lei ha
dedicato una delle sue elezioni come sappiamo nilde iotti nel 1979 fu la prima donna in Italia
a ricoprire la carica di presidente della camera dei deputati e la mia domanda è quale fu la reazione
dell'opinione pubblica di un paese in cui la figura femminile ricopriva ancora prevalentemente
il ruolo di moglie e madre grazie ma guardi in realtà bisogna stare attenti a non appiattire
troppo il nostro passato come dire constatando che nemmeno oggi c'è un effettiva parità tra
uomini e donne è facile immaginare che fino a pochissimo tempo fa non se ne parlasse neanche
diciamo così invece la cosa è più complessa quello che voglio dire è che l'Italia degli anni
70 non era più un paese in cui fosse tutti pensassero che una donna deve essere moglie o madre
ecco il fatto che ancora allora nella maggior parte delle famiglie l'uomo lavorava e la moglie
e la casalinga è verissimo nella maggior parte forse io poi non è anche dei dati statistici
non so neanche se era ancora davvero la maggior parte però a livello di visione complessiva non
era più così cioè negli anni 70 ma neanche negli anni 60 nessuno avrebbe mai detto in pubblico
la donna deve essere moglie e madre nemmeno Mussolini ci fosse ancora stato avevo più detto
sembrava assoluta era assolutamente ovvio ecco quello che c'era allora che non c'è più oggi era
il senso che siamo impegnati in un'evoluzione in un progresso la base di questo progresso è una
cosa su cui dal 1946 siamo tutti d'accordo e cioè che la donna deve essere liberata come si
diceva e deve essere in grado di fare assolutamente tutte le cose che fanno gli uomini è un cammino
ancora lungo perché è evidente sotto gli occhi di tutti che gli spazi pubblici delle donne e le
donne che contano erano meno degli uomini non in modo in modo ancora più netto di quanto non si
ha oggi insomma no era evidente a tutti però a livello di principio tutti percepivano di vivere
in un'epoca in cui la direzione era quella quindi in il dei otti presidente della camera prima donna
presidente della camera non ha provocato nessuna reazione del tipo ma chi ha mai immaginato una
cosa simile la reazione è stata ecco un'altra tappa raggiunta in quel progresso in cui siamo
tutti chiaramente impegnati verso l'uguaglianza dei sessi fondamentalmente è stato questo ed
restano i dei otti ecco era già da qualche decennio che la tendenza era quella l'italia che esce
dalla guerra civile dalla resistenza eccetera è un'italia che sotto molti aspetti è ancora
davvero quell'italia arcaica in cui le donne sono sostanzialmente mogli e madri al tempo stesso a
livello di elite di elite intellettuali ma anche di elite sociali invece è già chiarissimo che si
deve rompere questo stereotipo e andare verso l'uguaglianza non per niente viene dato il voto
alle donne immediatamente nessuno si oppone che io sappia fondamentalmente quindi è in quel momento
quando però dal punto di vista del costume sociale ecco l'idea è ancora invece il matrimonio
alla famiglia legittima le coppie di fatto sono viste con sospetto l'homo sessualità è vista con
sospetto anche se esistono queste cose eh beh già in quegli anni lì nil dei otti si mette con il
presidente con il segretario del suo partito che è un uomo sposato che molla la moglie per
stare con nil dei otti ovviamente i giornali dei partiti conservatori dei partiti cattolici li
sfottono per questo cercando di dire ai loro lettori non si può fidare di gente che fa queste
cose immorali ma di fatto poi nil dei otti è deputata un personaggio politico importante e
convive con togliati segretario del partito anche nel partito stesso molti mugugnano dicendo
che figura ci facciamo davanti al paese conservatore ma chi se ne frega vanno avanti lo stesso quindi
in realtà diciamo il paese era già molto più pieno di contraddizioni è molto più dinamico
da questo punto di vista di quanto noi non potremmo immaginarcelo adesso
allora abbiamo l'ultima domanda degli 11 fantastici qua ragazzi ragazzi che sono qua sul
palco con noi dopo di che eh iniziamo con i ragazzi che sono sul palco ce la facciamo e
prov allora siamo mi sembra in perfetto orario con la tabella di marcia allora qua facciamo un
salto all'indietro adesso qua è tutt'uno andare avanti indietro con la storia qua
parliamo di crociate e quindi indietro di un bel po di secoli e la domanda la farà Gabriele bevi
l'acqua che però posso prima dirle una cosa che adesso Gabriele mi odierà per il resto
della sua vita ma Gabriele ha una sua foto su un comodile in camera
buongiorno e ci si può fidare beh un'ottima premessa da insomma no scherzo comunque
parlando di crociate no allora lei si è spesso soffermato sulla figura di Anna
comnena che è la sua figlia dell'imperatore bizantino alessio primo no ecco che ha lasciato
scritta una vita del padre per i vostri che è uno spaccato veramente molto interessante molto
vivo della società del suo tempo le vedono un sacco di genti crociati che passano che vanno
no ma era anche una donna molto ambiziosa o almeno così ci dicono certe fonti no che
era mava anche il potere infatti si dice che tentò una congiura per sottrare la corona
suo fratello ma il marito non la sostenne e di fronte a questo diciamo rifiuto lei
avrebbe detto che la natura aveva sbagliato i loro sessi e che fra i due la donna sarebbe dovuto
essere lui è andata proprio così grazie allora non credo che ci siano prove non credo che ci
siano prove sono cronisti successivi che raccontano queste cose però è la è la tipica è la tipica
frase che secondo me si trova anche in altri contesti storici cioè il tipo avrei dovuto
essere io l'uomo e tu la donna secondo me andando a cercare lo troveremo anche in qualche
altro momento perché fa parte diciamo ripeto quindi su Anna io non le posso dire nel sine
no non mi sento di garantire che sia una cosa che ha un fondamento reale o che invece è
stata inventata successivamente come invenzione però è molto eloquente e come dire ecco ci dà
proprio lo specchio di quello che cercavo di dire prima sottolineando che in quel mondo si davano
per scontate certe cose si dava per scontato che ci sono le cose che fanno gli uomini che ci
sono le cose che fanno le donne e di conseguenza c'era una serie di aspettative a cui naturalmente
erano come dire soggetti sia gli uomini sia le donne perché l'opinione pubblica tendeva a guardare
con diffidenza o con riprovazione i comportamenti che non rientravano né quelli maschili né quelli
femminili quando non rientravano quindi un marito certo che un marito ogni tanto picchiava la moglie
come picchiava i bambini è ovvio fin lì un marito che picchiava la moglie troppo senza motivo
eccetera era guardato male anche lui naturalmente perché un conto è il fatto che si capisce menti che
la relazione tra marito e moglie è disuguale certo ed è il marito che deve comandare e va da sé
ecco però però però invece il marito manesco inutilmente manesco violento e i vicini ne parlano
male e può anche capitare che i fratelli della moglie poi vengano a dirgli oh come le stai trattando
nostra sorella d'accordo però che il marito picchi la moglie può rientrare diciamo in un quadro
comprensibile per la gente se invece il marito si fa picchiare dalla moglie tutti ridono con dei
matti quello lì è un incapace una nullità in casa e sua moglie che porta i pantaloni questa frase
io l'ho sentita ancora a dire scherzando ma è una frase era una frase comunissima nel nostro
popolo è un uomo che scherzando dice sì sì no no perché sono io che porti pantaloni ma in
casa mia moglie che comanda ecco questo fa proprio parte delle cose che la nostra cultura popolare
si è portata dietro c'è uno stereotipo a cui ci si aspetta che ci si deve conformare e quindi
è chiaro che nel momento in cui nella famiglia è l'uomo che si dimostra debole e che non sa
decidere e della moglie quella che decide allora nei confronti dell'uomo la reazione collettiva è
sempre di disprezzarlo per questo nei confronti della moglie dipende dipende dal contesto può
essere di ammirazione quando lei sa fare delle cose che bisogna fare non le fa il marito se ne fa
carico lei se invece la moglie esagera e ridicolizza il marito e così via allora anche lei può
essere considerata con riprovazione nel caso della battuta attribuità anna connena siamo appunto
nel pieno dell'interpretazione positiva della cosa che è tanto più comprensibile nel momento in
cui lei è una principessa di sangue reale perché poi c'è anche questo aspetto che vale la pena
di sottolineare nella disuguaglianza fra uomini e donne nel passato che ci mostra quanto sono
contraddittorie le nostre credenze le nostre convinzioni o quanto possono essere contraddittorie
perché se uno avesse chiesto a chiunque nel passato sempre direi fino alla prima metà del
novecento ma una donna può essere presidente del consiglio presidente della repubblica guidare
uno stato la reazione di chiunque sarebbe stata ma no ma figuriamoci ma nemmeno per idea perché
le donne non hanno quelle capacità quel polso quella fermezza quella coerenza che che hanno gli
uomini e le regine la regine lisabetta prima dico catarina di russia nessuno poneva il problema
in questi termini perché se quelle la risposta sarebbe stata cosa c'entra quella lì è di sangue
reale perché noi abbiamo un fortissimo pregiudizio sul fatto che governare una cosa da uomini e lo
sanno fare gli uomini non le donne e abbiamo anche un altro fortissimo pregiudizio sul fatto che
governare è una cosa che dio ha assegnato a certe famiglie e che la capacità di governare
passa nel sangue che si trasmette in quelle famiglie anche alle donne e non ci sono maschi
mancanza di meglio anche alle donne certo certo certo ripeto io non credo che ci fosse una grande
discussione su questo perché in realtà il tema si presentava solo quando sul trono c'era una regina
e quando sul trono c'era una regina qualcosa mi dice che non era un argomento gradito per le
discussioni intellettuali discutere se le donne siano adatte a governare oppure no secondo me
stavano tutti ben zitti ecco e in ogni caso però non si facevano troppi problemi perché in quel caso
la certezza che il sangue reale ti autorizza a governare magicamente diventava più importante
della certezza che le donne non sono capaci di farlo ecco Anna Comnenna sarebbe stata capacissima di
farlo certamente e comunque appunto nel suo caso a maggior ragione si giustifica il fatto che si
sia poi come dire affermata questa tradizione per cui lei era lei quella che comandava in casa diciamo
allora le domande dei ragazzi qui sul palco sono terminate allora adesso abbiamo alcune domande
che le faranno alcuni ragazzi che sono in platea quindi si pone il problema a microfoni allora io
farei così darei questo mio microfono che non ha fili ai ragazzi che credo siano tutti più o
meno no posizionati vicini o all'altro e io prendo il microfono col filo dei ragazzi
grazie Gabriele perdona mi è ma mi sembrava una chicca troppo carina quella della fotografia
allora anche perché ce l'ho anch'io la foto del pro sul comodino mica solo Gabriele allora la
prossima domanda la fa alessandro bagnoli di udine deliceo classico stellini classe quarta a e qui
abbiamo una domanda anche questa legata a un libro poeta al comando sempre edito da
cellerio però lasciamo ad alessandro il compito di fargliela buongiorno professore nel suo libro
poeta al comando lei narra le vicende di Gabriele d'annunzio che nel 1919 a capo di un gruppo di
ribelli occupò la città di fiume tre ribelli c'erano già i primi fascisti ma anche socialisti
sindacalisti e bolsheviki poiché hanno pietarti nel 1922 Mussolini organizzò la marcia su roma
che analogie e che differenze ci sono tra due eventi secondo lei grazie grazie
secondo me ci sono effettivamente sia analogie sia differenze tra l'impresa di fiume di Gabriele
d'annunzio e la presa del potere di Mussolini salvo che per molto tempo è stato difficile
sottolineare questa ambiguità dell'impresa di fiume perché capite cosa succede l'impresa
di fiume fallisce крerita e dopo aver fatto molto rumore entusiasmato un sacco di gente
alla fine Gabriele d'annunzio da fiume se le deve andare subito dopo c'è il colpo di stato di Mussolini
la marcia su roma d'annunzio per un istante e sembrato agli italiani un possibile Mussolini un possibile
concorrente un'alternativa a Mussolini Mussolini d'annunzio se lo trova fra i piedi si trova fra i piedi
d'annunzio lo trova molto fastidioso e scomodo però lo deve apparentemente ufficialmente celebrare
perché d'annunzio è una grande gloria nazionale quindi sostanzialmente sotto il regime fascista c'è
un'unica possibilità di interpretare l'impresa di fiume impresa di fiume è stata come dire un precursore
piccolo piccolo limitato ma comunque ha già rivelato quelle capacità degli italiani che poi si sono
rivelate pienamente nella marcia su roma di Mussolini quindi sotto il fascismo d'annunzio è stato
come dire messo da parte al riempito di soldi che se ne stesse bravo e tranquillo sul lago di guarda
senza dare fastidio ma ufficialmente celebrato come una gloria del regime e quindi un'intera
generazione di italiani ha associato d'annunzio al regime fascista al fascismo risultato quando il
fascismo viene sconfitto d'annunzio viene buttato nella pattumiera insieme con il fascismo per molti
decenni d'annunzio è considerato un personaggio assolutamente negativo ridicola un cialtrone
un benuto un fascista e anche come scrittore la sua fama è proprio i minimi storici a partire
dalla fine della guerra poi in realtà appunto da un lato le mode letterarie cambiano e quindi
anche di d'annunzio si sono riscoperti degli aspetti magari non tanto di scrittore ma di
imprenditore di la cultura di personaggio pubblico che ci colpiscono e che sono interessanti ma poi
è stato possibile anche ragionare sul significato politico di d'annunzio e dell'impresa di fiume
e rendersi conto che non è stata soltanto come dire una prefigurazione della marcia su roma cosa
di comune con la marcia su roma di mussolini l'impresa di fiume una cosa però drammatica e
cioè per la prima volta reparti militari del regio esercito disobbediscono agli ordini si
ribellano mili armati contro il governo il preso di fiume è questo sono reparti militari che
disertano e che armati occupano una città e che quando il governo dice dovete andare disobbediscono
al legittimo governo italiano quella cosa indubbiamente è terrificante noi come dire c'è
stata quella cosa lì dopo c'è stata la marcia su roma è ben peggio ma pensate se succedesse
adesso che un certo numero di reparti dell'esercito italiano dei carabinieri disobbediscono al
governo italiano armati no ecco quindi da quel punto di vista lì è davvero inquietante la
rivolte di fiume ha dimostrato che un capopopolo carismatico con un progetto e un programma
preciso che avesse la sensibilità dell'opinione pubblica poteva in come dire usare la forza ed
essere appoggiato da pezzi dello stato e questo è quello che poi ha fatto mussolini con la marcia
su roma quindi lì l'analogia c'è ed è molto inquietante poi poi il punto è che d'annunzio a
fiume non ha messo in piedi il fascismo d'annunzio a fiume ha messo in piedi un regime stranissimo
con una costituzione estremamente moderna ha dato il voto alle donne ha ordinato agli
industriali di trattare con i sindacati di aumentare gli stipendi ha mediato lui stesso
tra gli armatori industriali e i sindacati operai ha avuto come consiglieri sia dei
nazionalisti che poi sono confluiti nel fascismo sia dei socialisti dei sindacalisti e l'unico
stato al mondo che ha dimostrato un certo interesse per il governo di d'annunzio a fiume e ha preso
dei contatti con lui è stata l'unione sovietica di Lenin ecco quindi in questo contesto è chiaro
che appiattire questa esperienza sul fascismo sarebbe estremamente riduttivo ecco poi rimane
il fatto che quell'esperienza lì si è chiusa ecco e invece il futuro è andato in un'altra
direzione altra domanda adesso tocca luigi granziera della classe prima a liceo scienze
umane con indirizzo economico caterina per cotto di udine qui il libro che è stato letto che è un
bel tomo da 500 rotte pagine è caporetto quindi qua abbiamo una domanda legata a caporetto
sin dallo scoppio della grande guerra il movimento interventista e irredentista spinse
per l'entrata in guerra dell'italia per liberare Trento e la venezia giulia e riannetterla lo
stato italiano ma trieste principalmente sin dall'inizio il 900 era un la più importante
città economica dell'impera austriaco è unico vero apporto che è nel suo massimo splendore
economico politica e culturale quello che mi chiedo a questo punto è la città voleva
essere annesse all'italia e quali furono le conseguenze politiche economiche sociali di
questa annessione allora io credo che si possa dire tranquillamente che rispondere tranquillamente
all'ultima parte della domanda è evidente che il ruolo economico di trieste è declinato quando
è diventata una città italiana anziché essere l'unico porto dell'europa centrale come era in
precedenza si c'era anche fiume ma insomma non c'era confronto che il ruolo di trieste si è
declinato non c'è il minimo dubbio dal punto di vista strettamente economico alla vera domanda
è molto più difficile rispondere salvo che io non credo neanche che io escludo che posta una
città si possa dire cosa pensa quella città come se pensasse una cosa unica rispetto a una
questione drammatica e divisiva come quella premesso che io sto parlando qui chissà quanti
triestini ci sono e io non ho una conoscenza diretta specifica della situazione triestina però mi
sento di poter dire che bisogna stare attenti alle generalizzazioni a partire dal 1915 e fino a
tempi abbastanza recenti la generalizzazione dominante è stata che tutti volevano l'unificazione
con l'Italia e tutti sono stati felici da tempo ci siamo resi conto che quella dico in generale è
per trieste ma per tutte le province e lasciamo stare l'enorme problema della popolazione
slava naturalmente perché io sto parlando di quello che poteva pensare la popolazione italiana
popolazione slava è ancora tutto un altro discorso né si vede perché avrebbe dovuto
desiderare la nazione all'italia naturalmente ma parliamo della popolazione italiana a 30 come
a trieste e magari anche a pola e a zara ecco allora noi oggi siamo in grado di dire anche perché
si è molto approfondito il lavoro sulla cultura popolare sulla corrispondenza dei soldati sulla
mentalità contadina ecco siamo in grado di dire che pensare che nelle province irredente tutta la
popolazione desiderasse la nazione ed essa importanza a questa cosa è certamente sbagliato è molto
probabile cioè anzi è sicuro che una grossa parte della popolazione contadina per esempio non
percepiva questo questo problema in quei termini ecco e a tutti i livelli c'è stato certamente
chi non desiderava fatto la nazione e ha combattuto nelle sfile dell'esercito imperiale perché doveva
ma anche per convinzione per carità al tempo stesso secondo me adesso lo abbiamo stare attenti a
evitare che il pendolo oscili troppo dall'altra parte e fare una narrazione di quel passato in
cui gli ideali redentisti siano così cosa di una piccolissima insignificante minoranza perché
non è così intanto dovremmo chiarirci cosa si intende con opinione pubblica cioè un conto
è ciò che pensano tutti quanti però fra tutti quanti c'è anche una massa di gente che a certe
cose non ci pensa proprio che non è abituata a preoccuparsi di queste cose che non legge il
giornale ecco quindi bisogna anche fare questa distinzione nell'opinione pubblica tra quelli
che il giornale lo leggevano tra gli insegnanti tra gli studenti tra gli intellettuali in generale
nella borghesia io credo che sia indiscutibile che c'era una certa prevale in generale non
dico specificamente a Trieste però in generale nelle province poi annesse alla fine della guerra
tra gli italiani a quel livello di sociale e culturale io credo che sia indiscutibile che
l'ideale della unificazione con l'Italia fosse fortissimo perché era uno era lo spirito del tempo
noi oggi dobbiamo stare attenti perché facciamo fatica a trovare importante questa cosa ci viene
da dire ma stavate così bene sotto francesco giuseppe ma cosa ve ne importava invece allora
importava c'era una marea di intellettuali e borghesi trentini juliani non so forse meno che
sono scappati per arruolarsi dell'esercito italiano a rischio di farsi impiccare quando
se venivano catturati ecco quindi non lo dobbiamo sottolineare l'importanza di questo fenomeno e
secondo me nell'opinione pubblica articolata che si esprimeva io credo che ci fosse in generale
una forte un forte desiderio di annessione ecco a livello di popolazione il suo complesso invece
il discorso è sicuramente molto diverso grazie prof allora adesso abbiamo tre ragazzi di una
squadra che quella del messaggiero veneto scuola un gruppo di ragazzi che fanno parte di questa
giovanissima redazione che hanno comunque periodicamente uno spazio su questo nostro
quotidiano importante a livello regionale che è il messaggiero veneto e la prima domanda
gliela porra eliana ferrari eccola la giù buongiorno professore io frequento
licio scientifico copernico audine e volevo chiederle tornando un po indietro nel tempo come è
potuto avvenire il passaggio in modo comunque molto repentino dalle società primitive che vivevano
in sistemi matriarchali a un sistema totalmente patriarchale e come è possibile che abbia
avuto così successo in tutto il mondo in realtà allora premesso anche qui che questi sono
argomenti su cui io non sono particolarmente forte però qualche cosa mi sembra di aver capito
una cosa che mi sembra di aver capito è che bisogna stare molto attenti prima di pensare che
le società primitive fossero in generale matriarchali c'è qualche autore che ha spinto molto in
questa direzione ma c'è anche molto di ideologico in questa costruzione quello che noi possiamo
verificare quando noi abbiamo modo di studiare società tra mille virgolette primitive società
che sono venute a contatto con noi occidentali trovandosi ancora all'età della pietra fondamentalmente
certe società di indiani d'america per esempio allora ci sono esempi di società primitive dove
c'è un matriarchato però da intendersi in senso tecnico cioè che la famiglia è si trasmette
attraverso le donne e quindi tu sei il figlio di tua madre e il nipote del tuo nonno materno d'accordo
quello è il matriarchato che gli antropologi in qualche caso hanno potuto descrivere che però
non significa una società in cui c'è parità di genere le donne e gli uomini cioè anche in quelle
società lì poi alla fine gli uomini vanno a caccia e le donne coltivano lo ecco mi spiego
detto questo più in là non mi spingerei perché davvero sono cose su cui io ho soltanto una
leggerissima infarinatura quanto il resto per l'appunto di fatto è tanto più difficile
immaginare cosa vessero in mente quelli che vivevano in queste società matriarchali in quanto poi
in realtà tutte le società storiche che noi conosciamo hanno basato la loro concezione del
rapporto tra i sessi sulla differenza biologica cioè su qualcosa che a tutti sembrava indiscutibile
sembra così evidente che i nostri corpi sono diversi e che quindi le donne sono destinate a
fare certe cose gli uomini certe altre che riesce difficile appunto immaginare una società in cui
quel ragionamento automatico non scattasse e questo secondo me come dire la conseguenza più importante
di questo ragionamento è che noi dobbiamo non dobbiamo mai perdere la consapevolezza della
cosa enorme che noi stiamo facendo dicendoci invece si può costruire una società in cui
uomini e donne sono davvero uguali e questa società sarà più felice di quelle che c'erano prima a
noi oggi questa cosa sembra così ovvia che tendiamo a relegare il passato in cui non si vedevano le
cose così come se fosse una cosa così uno sbaglio momentaneo non è così siamo noi che per la prima
volta nella storia abbiamo avuto questa intuizione che insistere sulle differenze fra i due sessi fa
più danno di quanto non sia il vantaggio che rende la gente più infelice anzi che renderla come pensavano
in passato più sicura più ordinata con un ruolo già prestabilito meglio per tutti no non è così
però così come noi appunto oggi facciamo abbiamo costruito delle società democratiche che a parte
appunto la tene del quinto secolo hanno ben pochi precedenti nella storia e che in passato molti avrebbero
detto sono esperimenti assurdi che senso a fare questi esperimenti far votare tutti eccetera e la
risposta nostra è perché una società che funziona meglio dove si sta meglio una società così e la
stessa cosa è per una società in cui si faccia questa straordinaria novità di sforzarsi in tutti i
modi di far sì che l'esistenza di due sessi almeno due sessi non provochi poi dei limiti allo
sviluppo del singolo individuo però dobbiamo sapere che questa cosa appunto è una novità
assoluta nella storia umana e credo che neanche le società primitive matriarchali vostro matriarchali
appunto in questo senso di pensare a una egueglianza dei generi ecco credo allora andiamo via veloci
perché ci dicono che abbiamo ancora dieci minuti e abbiamo due domande ancora più forse una terza
che però porterà via pochissimo allora la penultima domanda ce la fa sempre dal del messaggiero
veneto scuola arturo nutta buongiorno vengo dal liceo scientifico marinelli di udine e la mia
domanda che fare con il ruolo dello storico ruolo che si divide tra sapere studiare la storia e
saperla raccontare cosa che appunto facciamo anche con questo festival il festival e storia in
cui in sostanza si celebra conto della storia ecco mi chiedo nel momento in cui andiamo a
contare l'evoluzione di quello che è il ruolo della donna all'interno della società quali
pensa che sia il metodo più efficace il metodo migliore per saper prendere consapevoli sia donne
che uomini di quelle che sono state le questioni i problemi e le sfide che sono state affrontate
nel mondo di ieri e che vanno affrontate nel mondo di oggi grazie anche qui non è una domanda
che si è semplice rispondere in qualche minuto è anzi non è una domanda qui sia semplice
rispondere qual è il modo migliore posso dire qual è secondo me un modo che ad alcuni non
bisogna esagerare e cioè va benissimo lo stiamo lo stiamo facendo anche in questo festival lo faccio
anch'io stasera che parlerò di giovanna d'arco va benissimo mettere sotto i riflettori grandi
donne che nel passato in società patriarcalie maschiliste hanno fatto grandi cose hanno occupato
grandi spazi va benissimo però attenzione perché quella cosa lì c'è sempre stata nessuno appunto
ha mai negato che te odora imperatrice di bisangia d'accordo quindi andare ancora a rimestare troppo
su quell'aspetto lì io penso che non sia quella la direzione su cui dobbiamo spingere molto secondo
me la direzione su cui dobbiamo spingere molto è proprio da un lato ficarci bene in testa che le
donne del passato se noi non le vediamo è per gli squilibri della documentazione non perché
non c'erano e quindi per prima cosa abituarci all'idea che quando uno ricostruisce specia una società del
passato deve in tutti i modi far vedere il ruolo che le donne avevano in quella società non sia chiaro per dire
ma in fondo vedete che le donne c'erano quindi di cosa vi preoccupate no però è chiaro che immaginare
il passato semplicemente come un società dove le donne non c'erano perché erano società patriarcali e
maschiliste è un errore le cose non funzionavano così i maschi erano maschilisti e convinti di essere
superiore alle donne ma ognuno di loro aveva una madre con cui aveva un rapporto più o meno importante
molti di loro avevano una moglie una donna che amano moltissimi di loro avevano delle figlie e per le
figlie erano disposti in genere a fare cose incredibili quindi noi lo sforzo è proprio questo di
provare a raccontare società dove gli uomini occupavano tutte le posizioni sotto i riflettori e le
posizioni di potere ed erano mediamente convinti di essere superiore alle donne ma questo non vuol dire che
le donne non ci fossero ignorate condannate al silenzio nell'ombra sparire tutto perché quello
vorrebbe dire fare un torto invece ai miliardi di donne che sono vissute al mondo e che hanno avuto
il loro ruolo nella società non lo so se questo discorso che io stesso sento difficile è abbastanza
chiaro cioè non si tratta in nessun modo di provare a dire beh ma in fondo anche nelle società
del passato o anche nelle più arretrate società di oggi in fondo anche lì le donne hanno degli
spazi no non è questo è chiaro che a noi non bastano quegli spazi però al tempo stesso appunto
nessuna società può essere vissuta e può essere descritta e capita da noi senza avere chiara la
complessità dei ruoli che le donne in quelle società giocavano ecco grazie professore siamo
all'ultima domanda del gruppo del messaggio rovaneto scuola ce la fa anzi e la fa birginia
gomiselli buongiorno sono birginia e frequento il liceo classico europeo di udine allora avendo
studiato a scuola letteratura italiana mi sono accorta che la divina commedia è piena di figure
femminili che parlano e agiscono moralmente alcune di queste purtroppo subirono il fenomeno
tristemente attuale di violenza oppure di femminicidio la mia domanda è che considerazione
aveva Dante delle donne era forse un femminista antelitterano grazie no io non credo assolutamente
che Dante fosse un femminista antelitterano non so neanche se avesse una sua idea delle donne
in generale perché attenzione una caratteristica di una società patriarcale maschilista è anche
quella che la diseguaglianza fra i sessi appare una cosa così ovvia e naturale che tutti danno
per scontata comprese le donne in genere tranne qualche donne eccezionale che ogni tanto viene
fuori appare come una cosa talmente ovvia e scontata che mica ci si pensa chi pensava
al tempo di Dante a queste cose qualche scienziato il quale si interessava all'anatomia e ragionava
in termini più o meno moderni o magari per niente moderni cioè sulla base degli antichi
greci a come il corpo dell'uomo e quella della donna sono diversi uno è caldo e l'altro
è freddo uno è secco e l'altro è umido e ne consegue che i temperamenti sono diversi
che gli uomini sono così e così e le donne invece sono in quell'altro modo certi specialisti
si ponevano questi problemi e ci ragionavano in questi termini d'accordo gli altri gli
altri vivevano in una società in cui i ruoli erano quelli già prestabiliti tutti quanti
occupavano il loro ruolo senza porsi grandi problemi e senza quella reazione che noi a
volte oggi constatiamo in certe società di oggi particolarmente arretrate da questo punto
di vista cioè che gli uomini ci tengano molto e si convincano molto che le donne sono molto
inferiori ecco nella nostra medioevo non era così nel nostro medioevo era appunto ovvio
che ci sono delle differenze ovvio che ci sono compiti separati ma se poi uno pensava
che quella donna lì fosse una persona straordinaria eccezionale sublime meravigliosa eccetera
come pensa Dante di Beatrice non è che qualcuno gli diceva eh ma pensi questo di una donna
non funzionava così sostanzialmente quindi è perfettamente normale per il suo tempo che
Dante decida di trasformare la ragazza di cui lui si è probabilmente innamorato davvero
a un certo punto in una figura assolutamente centrale dell'universo o almeno nel suo rapporto
di lui Dante con l'universo ed è una donna e allora non c'è niente di più normale in
tutta l'allegoria medievale cioè in un modo di rappresentare la realtà che allora importava
moltissimo quasi tutti i concetti più importanti erano rappresentati da donne la natura la
ragione la giustizia erano donne e raffigurate come donne negli ora freschi nelle loro miniature
nelle loro immagini a qualcuno veniva in mente di dire ma se voi pensate che le donne sono
inferiore all'uomo come mai la giustizia è una donna ma no non gli veniva neanche in
mente la donna è inferiore all'uomo ti veniva in mente quando tu eri il marito e in casa
dicevi no si fa come voglio io perché sono io l'uomo di casa cioè non dobbiamo immaginare
che le società siano sistemi coerenti dove tutto si tiene dove tutto è collegato non è così
gli esseri umani vanno avanti un po' a casaccio con una serie di convinzioni e pregiudizi che
possono essere anche contraddittori fra loro ecco sostanzialmente questo è quello che penso di
Dante che quindi non è che siccome ha creato questa figura in Beatrice fosse più avanti degli
altri nell nell'immaginare che cosa può e che cosa deve essere una donna Dante viveve in una
società dove semplicemente la separazione fra uomini e donne era molto più forte di quanto
non sia oggi e quindi per dire adesso sto facendo lunga non abbiamo più tempo ma ancora un minuto
nella vita nuova se andate a vedere questo è una cosa interessante da fare anche a scuola magari
ci sono alcuni momenti in cui viene fuori questa cosa pensate quando quando muore il papà di
Beatrice folco portinari e Dante va allo alla casa dove c'è il morto e quando c'è il morto
in casa la regola a Firenze e che solo le donne possono entrare gli uomini devono stare fuori
perché è una caratteristica delle donne così come non si occupano della nascita così si occupano
della morte e quando c'è la morte in casa gli uomini non hanno niente da fare esattamente come
quando c'è la donna che deve partorire e gli uomini fuori dai piedi solo donne intorno a quella
che deve partorire le amiche le sorelle le vicine la levatrice gli uomini fuori che sono inutili
e così quando c'è il morto e Dante arriva e si ferma fuori con gli uomini mentre le donne
sono dentro a piangere insieme a Beatrice e Dante comincia per lo racconte lui nella vita nuova
comincia a pensare può avere Beatrice chissà come soffre chissà come soffre gli viene da piangere
anche a lui pensando come sta soffrendo Beatrice e le donne che escono dalla casa lo vedono che
piange e si dicono guarda questo che piange come se fosse stato dentro con noi a vedere la
povera Beatrice e poi nel sonnetto che lui scrive su questo raffigura una di queste donne che gli
dice ma lascia piangere noi tu sei un uomo cosa vuoi fare in questa cosa la facciamo noi ecco
funziona così separazione molto netta e ruoli per gli uni e per gli altri poi certo se uno
avessi detto a Dante ma secondo te una donna può essere come dire priore del comune di Firenze
forse si sarebbe messo a ridere forse essendo Dante si sarebbe detto già ma però non lo sapremo
mai questo allora siamo giunti alla fine di questo incontro però però c'è ancora un suo fan
molto particolare molto speciale un suo grandissimo ascoltatore so che i suoi podcast forse li
conosce tutti che le vorrebbe fare ancora un'ultima domanda io lo farei però salire
qua sul palco Enrico è voglia di venire vieni tesoro
salutala il professore tesoro finirà la guerra o no
il mio anni o no finirà più sta guerra prima o poi finirà questo mi sento di garantirlo sì
prima o poi finirà allora Enrico le voleva chiedere se prima o poi firano le guerre ce lo
auguriamo tutti quanti allora noi abbiamo terminato questo incontro io vi ringrazio tantissimo
grazie infinite al professor barbero è stata veramente una maratona una faticaccia
grazie per aver ascoltato questa puntata nella descrizione trovate il link al video
originale sul canale youtube del progetto legiamo 0 18 dove è possibile guardare tutte le puntate
di bookstop è arrivato il momento anche per questo podcast dipendersi una pausa la puntata
che avete appena ascoltato chiude la quinta stagione anche se il podcast non è mai stato organizzato
in stagione e ci risentiremo la prima domenica di settembre con la nuova puntata e con la sesta
stagione questo mercoledì che è il 2 agosto ci sarà comunque il palco del mercoledì come
sempre dalle 21 solo come utili discord il link in descrizione la musica è come sempre la boss
antico di che vi ma cloud in compito il punto com pubblicata con licenze che ti commo si ciba
il 4.0 ci sentiamo la settimana prossima con la nuova puntata nel podcast del santo barbero
no non è vero che ci sentiamo la settimana prossima scusate ci sentiamo domenica 3 settembre con la
nuova puntata nel podcast del santo barbero ciao
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Il professor Barbero è intervistato dai ragazzi delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia a èStoria 2023, in una puntata speciale di Bookstop, progetto di LeggiAMO 0-18.
LeggiAMO 0-18: https://www.youtube.com/@leggiamo018
Registrazione originale: https://www.youtube.com/watch?v=WTyd73BP-pY
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