Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia: #121 Alessandro Barbero a ItWikiCon 2020 – Barbero Riserva (Wikimedia Italia, 2020)
Fabrizio Mele 10/22/23 - Episode Page - 1h 1m - PDF Transcript
io penso che di per sé l'idea di un progetto a cui tutti collaborano, a cui chiunque può
collaborare, chiunque venga a contatto e ne senta la voglia o il bisogno, senza particolari
formalità, contribuisce, a me sembra una cosa bellissima, ma mi sembra una cosa bellissima
perché funziona, perché potrebbe benissimo essere un progetto meraviglioso in teoria che ci
affascina per il contenuto appunto umano che contiene, per l'enorme ottimismo che traduce,
se poi però l'enciclopedia fosse scadente, l'esperimento sarebbe fallito e le buone
intenzioni, come sappiamo, tutti l'astricano la strada dell'inferno. Invece il punto di
partenza di qualunque ragionamento è che Wikipedia è una grande enciclopedia.
Buongiorno, buonasera, bentornate, bentornati a una nuova puntata del podcast di Alessandro
Barbero, la storia come ne l'avete mai sentita, la raccolta indipendente senza scopro di lucro
dell'elezione e conferenze del Professor Barbero. Oggi ascoltiamo una puntata a Barbero
Riserva, pubblicata in origine come puntata a bonus qualche anno fa.
Di Professor Barbero è ospite alla IT Wikicon 2020, il comune annuale delle comunità dei
progetti Wikimedia italiani, il cui più famoso è sicuramente Wikipedia.
Buon ascolto.
Allora, l'IT Wikicon, la conferenza di Wikipedia e dei progetti Wikimedia in lingua italiana.
Sono Yoranda Pensa, la moderatrice di questo incontro insieme a Luca Martinelli e dietro
le quinte Valerio Bozzolan. Ringrazio molto il Professor Alessandro Barbero per essere
con noi oggi. Quindi l'obiettivo di oggi è fare una chiacchierata su come funziona Wikipedia,
su la sua opinione, su Wikipedia e qualcosa di più sulla storia.
Allora, ci toglieremo dal video in modo tale da lasciare spazio al Professor Barbero e
li chiediamo subito di cominciare presentandosi.
Certo, ma io mi chiamo Alessandro Barbero, faccio lo stonco, sono uno storico del Medioevo
e a tempo perso storico militare, insegno storia medievale all'università del Piemonte
Orientale.
Grazie mille. Allora, la prima domanda è, cosa ne pensate di Wikipedia?
Non sono venuto qui per parlar male di voi. In realtà, il motivo per cui ho accettato
è che mi sembrava doveroso, perché io uso continuamente Wikipedia.
Il principale problema che ho con Wikipedia è che non so mai se bisogna pronunciarlo Wikipedia
o Wikipedia. Questo mi imbarassa sempre un po' quando ne parlo voce alta. Altri problemi
ci sono, ma non così grossi. In realtà, fuori di scherzo, io la uso veramente molto,
anche se so che ci vogliono delle cautele per usarla naturalmente. E quindi io penso tutto
il bene possibile. Volendo filosofare, penso anche che è una delle poche cose veramente
buone senza riserve che ha creato la rete. E la rete ha creato delle cose ne ha semplicemente
amplificate molte altre, ma tra quelle veramente che non sarebbero state concepibili prima
dell'esistenza della rete c'è Wikipedia. E mi sembra anche un caso abbastanza impressionante
di quello che si può realizzare attraverso una collaborazione libera di tutti, insomma.
E anche questo è una cosa che nel mondo di oggi mi sembra che sia un esempio che fa
ben sperare fra tante cose che invece nel mondo di oggi non fanno ben sperare per niente.
Lei ha provato a modificare Wikipedia? Sì, sì, qualche volta l'ho fatto. Qualche
volte l'ho fatto vincendo la naturale pigrizia, devo dire, qualche volta l'ho fatto forse
semplicemente per correggere delle improprietà di lingua, ecco, perché ci sono delle voci,
magari ci torneremo, dove ci sono anche proprio delle cose scritte male. Sono specialmente
le voci tradotte, ma appunto ci vorrei tornare su quelle poi. E poi mi è capitato di intervenire
ogni tanto per correggere degli errori di fatto, perché quando li noti effettivamente,
io devo dire che di mio sono estremamente pigro, quindi la tendenza prevalente sarebbe a dire
va bene, ma lasciamo perdere. Poi un po' di senso di colpa proprio per il fatto che si tratta di
un'opera collettiva e quindi nel collettivo uno ci dovrebbe stare se poi usa il prodotto finale,
ecco se uno è un utilizzatore finale, devo dire che se fosse stato più difficile
intervenire per correggere non avrei mai fatto. Se fosse stato necessario registrarsi, ottenere
permesso o cose simili non l'avrei mai fatto. E invece il fatto che è così semplice farlo,
mi ha spinto qualche volta a farlo. Al dià del fatto che trovo per esempio molto positivo l'essere
chiamati poi a scrivere in una finestra che cos'è che sia corretto e per quale motivo.
Cioè mi sembra che da un lato la semplicità è estrema e l'apertura è estrema della
procedura e dall'altro, come dire, la garanzia che c'è comunque un'attenzione a quello che viene
fatto, quello che viene cambiato sono tutte cose che ho trovato molto positive.
Quindi nessuno l'ha bloccata su Wikipedia? No, nel senso che la mia esperienza, ora vi
dico quello che ho capito io, è d'autente non molto interessato ad approfondire i meccanismi,
ma semplicemente a fare una cosa se si può fare. Io d'autente che a un certo punto si era detto
ma no, ma questa frase è sbagliata, non si può scrivere così in italiano oppure ma no,
questo dato è sbagliato, io mi sono detto prova a correggere come si fa. Ho seguito delle
istruzioni, cosa che per me è fondamentale perché se si si muove su qualunque piattaforma
internet, la semplicità delle istruzioni da seguire è decisiva. Non so se c'è gente che
voglia di rompersi la testa a cercare di capire qual è il percorso, ma per me io faccio una cosa
se ho delle istruzioni full proof, a prova di idiota, da seguire. Mi è sembrato di capire che
ci siano due modalità di intervenire, cioè appunto essere in qualche modo iscritti o accreditati,
ma su questo non ho indegato oltre perché ho visto che c'era anche un'altra modalità.
Devo anche dire che non ho mai più seguito in nessun modo l'esito delle mie correzioni,
quindi non so neanche cosa voglia dire qualcuno l'ha bloccata, se si può essere bloccati a
proprio insaputa allora potrei benissimo essere stato bloccato. Ma raccontatelo voi cosa vuol dire?
No, sono molto contenta che insomma non ha vissuto delle brutte esperienze su Wikipedia,
quello mi sembra una delle cose positive insomma, perché può succedere invece di accorgersi,
di ottenere poi un revert, cioè una modifica che viene annullata.
Ma invece passando agli errori che ha notato su Wikipedia,
eravamo curiosi di sapere che cosa ha incontrato, che tipo di contenuti sbagliati,
di cose che correggerebbe? La cosa in assoluto più memorabile che ho incontrato,
però non era un errore, era uno scherzo. Era uno scherzo perché stavo cercando i dati di
non so più quale poeta minore dell'antica Roma. Adesso invento, mettiamo che fosse Stazio per
esempio, d'accordo? Allora vado sulla voce Stazio e ripeto sto inventando, non era Stazio,
forse era Locano, forse era un altro, ma comunque era un poeta antico minore e la voce diceva
a grosso modo l'equivalente di Stazio, poeta romano, nacua a Napoli nel primo secolo dopo
Cristo e frequentò il leggeo scientifico Stazio di Napoli. Io questa cosa devo dire l'ho trovata
meravigliosa. Devo anche dire che l'ho corretta poi perché va bene, lo scherzo va bene, è durato,
poi a un certo punto quando qualcuno lo trova lo toglie. Però l'ho trovato bellissimo che qualche
ragazzino del leggeo Stazio si è andato su Wikipedia per fare questa modifica. È una burla,
ma essere burlati fa parte anche, insomma, dell'esperienza di chi si espone in pubblico.
Quello è il più memorabile tra gli errori che ho trovato, nel senso che anche quello che mi ha fatto
tanto ridere e non invece arrabbiare. Gli errori si trovano con una certa frequenza quando c'è
una gran quantità di dati, per esempio biografici, non tanto sui personaggi minori, quanto invece
proprio su personaggi un po' più noti o su avvenimenti un po' più noti. Voglio dire che
se uno considera la genealogia dei Savogli, per esempio. A me è capitato a un certo punto di
pormi il problema perché anche se mi occupo di queste cose non è che uno sa memoria,
ma il Conte a Medeo IV aveva un figlio che si chiamava Medeo e che era Vescovo di Belleio,
oppure quella Medeoli era un altro. Andando a vedere queste cose su Wikipedia, lì si vischia di
trovare degli errori perché sono argomenti, non inediti, ma al contrario, sono argomenti su cui
nei secoli si è stratificata una letteratura erudita dove magari nel 700 o nell'800 qualche
storico ha presentato dei dati genealogici che oggi non sono più considerati validi. Magari
una vecchia storia dei Savoia si attribuisce al Conte a Medeo IV, sto di nuovo inventando,
ma siamo lì più o meno. Un vescovo chiamato a Medeo e Vescovo di Belleio e invece magari
sono 50 anni che si è scoperto che il vescovo di Belleio a Medeo non era figlio del Conte a
Medeo IV, ma in quest'ambito in Wikipedia sopravvivono spesso vecchi errori perché ti ha
compilato la voce, ha fatto ricorsa una bibliografia un po' invecchiata e nessuno è poi andato lì a
correggere. Quindi direi che nel mio ambito che poi è praticamente l'unico su cui ho consulto
Wikipedia, poi per carità in questi mesi siamo tutti andati a scoprire la differenza fra un virus
e un batterio, però io insomma normalmente io vado a cercare informazioni molto specifiche,
precise, appunto genealogiche o didate di avvenimenti, quelle cose che uno bisogna di
sapere ma che non sa memoria e che da sempre si va a cercare sulle enciclopedie. Ecco da questo
punto di vista Wikipedia pur essendo superiore a qualunca altra enciclopedia anche in questo per
via del continuo aggiornamento, però nessuno può garantire l'aggiornamento di tutte le notizie
che sono presenti. Mi rendo conto che rispetto a mille altri ambiti in cui si muove Wikipedia,
questo può essere secondario, però siccome le enciclopedie servono proprio per dare le
informazioni specifiche e minute, quella è l'importanza dell'enciclopedia, allora mi pareva
che fosse il caso di dimensionare anche questa cosa. Ci sono molte polemiche sulla storia
contemporanea, il fascismo, comunque gli anni più recenti sono spesso un argomento in cui Wikipedia
non sempre rappresenta bene le cose, comunque è stata molto criticata. Le ha notato, insomma con
questi contenuti ha avuto un'impressione su questo tipo di voce? Dunque, non specificamente anche
perché appunto in realtà da un lato sono problemi su cui ho un po più di conoscenze, anch'io mi
capita più di rado di andare a verificare, ma poi lì siamo di fronte proprio a un sovrapporsi di
diversi problemi. A monte, e questo non riguarda Wikipedia ma riguarda il nostro Paese, la nostra
cultura, c'è il problema di un Paese come il nostro dove certe pagine del passato continuano a essere
delle ferite aperte, continuano a essere oggetto di contrapposizione ideologica e per carità può
succedere anche in tutti gli altri Paesi, oggi che si vanno a buttare giù in Stato e dei generali
sudisti, o dei colonizzatori, o dei grandi mercanti del 700 perché si è scoperto che
commerciavano anche in schiavi e allora si è visto che in realtà anche pagine apparentemente molto
lontane del passato possono ridimentare all'improvviso oggetto di spaccatura e di contrapposizione
ideologica. Nel nostro Paese però la cosa è particolarmente intensa perché insomma sia il
tema fascismo, resistenza, liberazione, sia addirittura il tema molto più vecchio, risorgimento,
unità d'Italia, Savoia e Borboni, ecco questi temi continuano a essere trattati da molti,
non nella chiave dell'analisi storica, ma nella chiave della contrapposizione ideologica. Io sto
da quella parte e quelli che stanno dall'altra parte, non sono degli altri studioci con cui
discutere ma sono degli avversari da schiacciare. Questo è un problema che si pone sempre quando
si trattano di questi argomenti in un modo diciamo così divulgativo e con mezzi aperti al
grande pubblico perché invece in un libro di uno studioso tanto il brigantaggio meridionale
supponiamo, quanto gli eventuali limiti della resistenza possono essere studiati in modo totalmente
libero da condizionamenti e da faziosità. Invece al di fuori dell'ambito ristretto degli
specialisti questi argomenti scatenano le contrapposizioni ideologiche e le polemiche
gratuite. Allora il problema è che di fronte a questi argomenti una voce d'enciclopedia dovrebbe
essere studiata in modo molto specifico e molto attento a evitare di dar voce in modo
inconscio o in modo non visibile a condizionamenti ideologici e mi spiego. Bisognerebbe che davvero
una voce di wikipedia dedicata al fascismo o alla resistenza o a Garibaldi fosse costruita in modo
da separare nettamente la parte predominante che ci deve essere in ogni voce di enciclopedia che deve
dare delle informazioni fattuali e nel momento in cui per le informazioni fattuali bisogna dare
un rimando e bene allora a quel punto si possono dare tutte le informazioni che si trovano fermo
restando che di ognuna è responsabile la fonte a cui si fa riferimento. Non sarebbe neanche
sbagliato se come dire voci di questo tipo avessero un'avvertenza. Forse si potrebbe addirittura
inventare una categoria di voci. Voci per loro natura controverse in cui si avverte che chi contribuisce
a quella voce potrebbe avere facilmente un pregiudizio e si avverte che a maggior ragione in quelle
voci qualunque informazione venga data deve avere la sua fonte ma poi bisognerrebbe anche
chiarire al lettore che il fatto che un'informazione abbia una fonte non significa come invece il
lettore potrebbe credere ingenuamente e come un po' anche la nostra speranza in realtà inconsciamente.
Il fatto che un'informazione abbia una fonte non significa che quella cosa è più certa e più
vera e più sicura perché in ambiti controversi circola notizie falsi, inventate, tendenziose
che però sono state pubblicate in fior di libri. E quindi in realtà io credo che se c'è qualcuno
che afferma che Garibaldi era un ladro di cavalli, benché la cosa sia che gli era stato tagliato
un orecchio diciamo così per punirlo dai suoi furti di cavalli, benché questa sia una legenda
però io credo che continuessi qualcuno che si inserisce circola nella biografia
di Garibaldi per dire che gli è stato tagliato un orecchio in quanto ladro di cavalli. Bene sarebbe a quel
punto se in queste voci ci fosse un paragrafo, uno spazio per notizie di parte di parte che ci ricolano
così nel dibattito, perché è un fatto di cui vale la pena di informare che molti credono che a Garibaldi
sia stato tagliato un orecchio in quanto era un ladro di cavalli. Non credo che si sia sufficiente
cancellare quelli che lo dicono, anche perché mi sbaglio di grosso, ma mi viene da pensare che venga
continuamente qualcuno a ridirlo e in modo giusto sarebbe di informare che exista un dibattito
tendenzioso, ideologico, a cui non bisogna dar fiducia, ma su cui però è anche giusto informare.
Dopodiché tutto quello che è l'ambito piu latamente interpretativo in un enciclopedia non ci dovrebbe
essere se non nella forma di riferire un fatto importante e cioè che il tale storico ha dato questa
interpretazione. Secondo me che queste voci possono allargarsi a contenere il reso conto di
ciò che gli autori importanti o gli autori più recenti hanno sostenuto anche a livello di
interpretazione, però dovrebbe essere reso conto, ovviamente, il piu possibile neutrale e che per il
fatto di esserci non necessariamente sposano la tesi che viene proposta. Tutto questo io lo
sto dicendo adesso come se fosse facile, non tenso affatto che sia facile, però credo che appunto
nell'ambito delle voci storiche questo sia il problema principale che Wikipedia si può trovare
a dover affrontare. Sì credo che si stanno affrontando molte dei temi che molti contributori
incontrano abitualmente, quindi il tema delle fonti, quindi come citarle, la neutralità,
anche quello che noi chiamiamo l'ingiusto rilievo, cioè in che modo cercare di bilanciare la presenza.
Non so se l'ingiusto rilievo è un argomento che ha incontrato anche nelle sue ricerche o nel suo
modo di affrontare la storia. Dunque, la formula finora non l'ho incontrata,
non l'ho incontrata neanche delle voci di Wikipedia dove se ho capito bene, capita a volte che qualcuno
inserisca questo commento giusto o questa avvertenza che ha una cosa è stato dato in giusto rilievo o
capito bene, se mi spiega bene come funziona poi andiamo avanti. Un termine esatto che si
utilizza nelle polisi quindi all'interno delle linee guida per identificare qualcosa a cui viene
dato troppo spazio, per cui si sbilancia la neutralità. Se qualcuno dice che non è mai
successo Auschwitz per esempio è dare lo stesso peso di quelli che invece dicono che successo
sarebbe completamente sbilanciato, l'obiettivo è quello di menzionare anche delle cose che hanno
meno peso, ma menzionarle in un modo che non sbilanci appunto la neutralità cioè che dia a
ciascuna posizione la rilevanza. Per noi la rilevanza è anche data, quindi l'importanza di certe fonti
rispetto ad altre, è data anche da quanto un argomento è mainstream, ormai consolidato. Noi
non vogliamo essere troppo vicini alla contemporaneità, cioè troppo dare le ultimissime notizie o il
meno non in tutti gli argomenti, cerchiamo di pubblicare le cose già consolidate e per questo
non sempre tutto è presente nel ciclo di dia, serve anche un po' di tempo perché gli argomenti
siano riconosciuti come validi. Certo, ora questa cosa è ovviamente, sì, lì è di massima
quella che le ha presentato è una polisi sensata ed equilibrata. Come sempre è molto più facile
metterla in pratica con buon senso che non definirla in modo stratto e teorico, ecco, perché in
questo campo piantare dei paletti precisi è sempre estremamente difficile e in ogni caso richiede da
parte vostra un esporsi in prima persona che comunque è un po' imbarazzante, è giusto,
si è chiaro ci deve essere, però è un po' imbarazzante perché comunque, come dire,
capita anche in certi ambiti che la voce nuova che propone un'interpretazione nuova e che venga
inizialmente respinta e rimanga a lungo minoritaria per poi scoprire la fine che aveva ragione. Ora,
voi appunto mi hai detto che vi limitate a un'operazione che di per sé è corretta,
cioè dire questa cosa, la dice uno studioso mentre altri 99 sostengono il contrario. Entro
questi limiti direi che la cosa va bene, la misura in cui si può misurare questo genere di cose.
Io credo appunto ripeto che forse in certi ambiti proprio il mettere una bandierina dicendo
questa cosa è controversa e prendere posizione su questo argomento è di per sé controverso e la
voce non potrà mai limitarsi a contenere esclusivamente ciò che è indiscusso e che nessuno
mette più in dubbio. Ecco, in qualche modo quello servirà anche come dire, è un segnale per chi
legge Wikipedia, per chi usa Wikipedia, che si è abituato a essere guidato nel valutare la
credibilità delle cose che legge. Si è abituato al fatto che sia di un'affermazione, non c'è la
nota con la fonte, la cosa viene segnalata nel testo a lui che legge, non devi accorgertene da
solo. Questo è molto giusto anche se forse rischia perfino di infantilizzare un pochettino
l'utente, ma va bene così lo stesso, va bene così lo stesso e forse allo stesso modo di certe
cose, di certe affermazioni, di certi inserimenti si potrebbe semplicemente segnalare questa cosa
rientra in quella che oggi è a tutti gli effetti una controversia pubblica ideologica in cui si
affrontano due partiti inconciliabili. Volevamo chiederle anche un po' della sua esperienza
come storico e come divulgatore di storia. Ha qualche consiglio da dare a Wikipedia per
diventare anche più interessante, più avvincente? Ma io credo che le ciclopedie devono essere
avvincente e interessanti, le ciclopedie devono essere nogliosissime. Dopodiché, appunto, su ogni
argomento si può creare una narrazione, almeno su ogni argomento storico. Tuttavia, appunto, qui
noi ci stiamo confrontando adesso, io sono un utente di Wikipedia, è la prima volta che vengo a
contatto con persone che ci lavore, ne la gestiscono, non vi conoscono, non so chi siete,
non so che cosa volete fare e quali sono le vostre ambizioni. A me da utente non viene da pensare
la voce di Wikipedia vorrei fosse anche piacevole, divertente da leggere. Poi nel momento stesso,
in cui lo dico, mi rendo conto che non è vero, perché io, per esempio, ieri sera ho visto l'ultimo
film americano appena uscito sul processo ai 7 di Chicago, il grande processo politico del
1970 contro quei dimostranti di sinistra e hippie che avevano manifestato a Chicago e in seguito
alla loro manifestazione c'erano stati violenti scontri con la polizia. C'è stato questo famoso
processo in cui, diciamo così, l'establishment americano ha cercato di dare una punizione esemplare a
questi contestatori, come si diceva allora, il processo dei 7 di Chicago. Devo dire che dopo
aver visto un film che ti è piaciuto oggi è diventato un'abitudine per me, andare su Wikipedia
e vedere, tirare fuori un po' di informazioni su quel film. Le voci sui film è vero, prima parlava
delle voci di storia, invece le voci sui film sono fra quelle che vado a vedere più spesso,
dopo aver visto o rivisto un film. Qui ovviamente la grandezza del mezzo sta nel fatto che poi
ci sono tutti gli attori e tu clicchi e ti salta fuori la voce di ogni singolo attore e ci sono
i personaggi storici e tu clicchi e ti salta fuori la voce dedicata a lui. Quindi questo è
veramente qualche cosa che nessuna enciclopedia tradizionale avrebbe mai potuto fare. Dopodiché
anche vero che se io sto leggendo la voce di Wikipedia su una vicenda appassionante come
appunto quella dei 7 di Chicago e del loro processo, allora io mi diverto a leggerla e va bene che
sia anche scritta in modo divertente. Però il vero trucco è che la storia è divertente,
appassionante, emozionante di per sé. Sono i fatti stessi che sono emozionanti. Non c'è
bisogno di scriverli in un linguaggio particolare, basta metterli in fila e far vedere come è che
la macchina ticchetta, come è che i pezzi si incastrano uno nell'altro. Quindi una storia
appassionante darà sempre un racconto appassionante senza che sia necessario appunto metterci in
qualche particolare savo alfaire di scrittura. Già che parliamo della scrittura mi viene
invece da dire a margine di questo che a me è capitato spesso di incontrare delle voci di
Wikipedia italiana veramente deprimenti e sono le tantissime voci tradotte alla lettera dalla
corrispondente voce inglese. Io qui non so non ho idea di come funziona, se sia un progetto
come dire centralizzato, se siano iniziative personali, se siano traduzioni fatti quasi
in automatico, poi magari ritoccate danno un po' quell'impressione, lì devo dire. Allora io
capisco benissimo, poi voi mi direte eh magari mi sto sbagliando, ma è evidente che ci sono moltissime
voci tradotte letteralmente dalla corrispondente voce inglese e questo da un lato lo capisco
benissimo perché è chiaro che Wikipedia in inglese scritta per un pubblico di miliardi di
persone è spesso più ricca non sempre ma spesso più ricca di Wikipedia in italiano che è scritta
per un pubblico di 60 milioni di parlanti. Però io devo dire che secondo me l'educazione del
pubblico dovrebbe passare anche attraverso i dire, guarda che se stai cercando una voce su un
quartiere di Milano o su un re d'Italia del decimo secolo è la voce italiana che devi vedere ma se
stai cercando una voce che riguarda un film americano va a vedere la voce originale in inglese.
Questo tipo di educazione che è quasi assente, perché io mi accordo che i miei studenti
all'università non hanno in mente che le ricerche su internet vanno fatte in inglese se vuoi farle
veramente con successo, ecco. Questo tipo di educazione è necessaria, tradurre in italiano le
voci inglesi potrebbe anche aver senso, però allora bisognerebbe farlo traducendore davvero,
ecco e non affidandosi come sembra dal livello di queste traduzioni a traduzioni automatiche o
quasi, ecco, oppure a traduzioni pedestri semplicemente. Il problema delle traduzioni è un problema
enorme nella nostra cultura perché noi siamo un paese che per fortuna traduce moltissimo più di
quasi ogni altro paese al mondo, però se manco un paese dove i traduttori sono pagati una miseria,
come tutti gli altri, chiunque è pagato una miseria, qualunque cosa faccia, e i traduttori pagati una
miseria corrispondono poi al livello della loro paga. Le traduzioni pubblicate dagli
editori italiani sono spesso scadenti, sono quasi sempre fatte da gente che non è specialista
nell'argomento di cui si parla, contengono spessissimo fra intendimenti ed errori. Ora,
questo vuol dire che io lo so benissimo che se vuoi tradurre una voce di Wikipedia inglese,
metterci un vero traduttore a farlo costerebbe e non è detto che questo sarebbe molto migliore
alla fine. Però le traduzioni che è capitato a me di vedere, ora mi si piace non potervi
dare degli esempi, ma mi direte voi se mi sono sbagliato, se me lo sono immaginata questa cosa.
A me sembrava veramente di imbattere le mie traduzioni scadenti per la lingua in cui erano
scritte e per il modo faticoso in cui trasmettevano i contenuti perché una cattiva traduzione
da una lingua straniera non fa capire bene i contenuti. Ora, Wikipedia invece è una cosa
che la gente legge e dovrebbe anche essere scritta in buon italiano. Un po' l'ho accennato
prima, questo è il primo che sto per dire e cerco di ridirla meglio. Io penso che di per sé
l'idea di un progetto a cui tutti collaborano, a cui chiunque può collaborare, chiunque venga a
contatto e ne senta la voglia o il bisogno, senza particolari formalità, contribuisce. A me sembra
una cosa bellissima, ma mi sembra una cosa bellissima perché funziona, perché potrebbe benissimo
essere un progetto meraviglioso in teoria che ci affascina per il contenuto appunto umano che
contiene, per l'enorme ottimismo che traduce. Se poi però l'enciclopedia fosse scadente,
l'esperimento sarebbe fallito e le buone intenzioni, come sappiamo tutti, l'astricano la strada
dell'inferno. Invece il punto di partenza di qualunque ragionamento è che Wikipedia è una
grande enciclopedia e già ho in assoluto la migliore enciclopedia del mondo, se non un'unica,
perché oggi non ha più nessun senso andare a consultare l'altre cani o l'enciclopedia britannica.
Se non come testimonianza di un'epoca, ecco, Wikipedia non sarà mai questo perché cambia
continuamente, quindi sarà sempre aggiornata e rifletterà sempre lo stato dell'arte, almeno
idealmente, mentre altre grandi enciclopedie sono monumenti della loro epoca e nessuno andrà mai
più a leggere la grande enciclopedia sovietica per ricavarne informazioni concrete. Non c'è
ne più nessuna che regga, nemmeno quella sul livello dei ghiacci nel mare di Barrens perché
anche il clima cambia. Allora, però la grande enciclopedia sovietica rimarrà sempre un monumento
per quelli che vogliono capire cosa è stata l'Unione sovietica. Detto questo, invece,
Wikipedia ha la possibilità di aggiornarsi continuamente e funziona. Anche se tutti noi
possiamo parlare a lungo dei tanti errori che si trovano, Wikipedia è specialmente in mano a
qualcuno che abbia un minimo di accortezza per accorgersi se c'è qualche limite o qualche
possibile difetto, in mano che abbia un minimo di accortezza è un strumento eccezionale Wikipedia.
Quindi, il fatto che un'idea apparentemente così, adesso non so se dire appunto hippie o
francescana, o che ho l'idea che tutti insieme liberamente e gratuitamente costruiamo qualcosa,
il fatto che funzioni e che l'oggetto costruito sia straordinario è una grandissima cosa.
Dopodiché io devo dire, confesso che l'espressione l'enciclopedia libera,
io l'ho sempre lasciato un po' freddo, come se implicasse che altrove c'è meno libertà.
Adesso voi mi dite, la si può stampare per esempio e distribuire? Sì, cosa che posso anche fare
con qualche fotocopia dell'enciclopedia britannica e o dell'atricani. Non è che l'atricani mi fa
causa se lo faccio, però capisco quello che volete dire e anche vero che i contenuti in rete non
nascono con lo scopo principale di essere poi stampati e distribuiti. Il loro scopo principale
è stare in rete. In questo senso io di Wikipedia ho sempre apprezzato appunto il fatto che è un
prodotto collettivo e anonimo e non tanto il fatto che sia libera cosa che appunto mi dovrei capire
in che senso altre cose non sono libera per apprezzare questa definizione. Dopodiché questo
nostro discorso parte dal fatto che io prima ho detto non so chi siete, ma non perché non so chi
scrive le voci, tutti scriviamo le voci, però nel momento in cui qualcuno mi ha detto prima
Yolanda mi ha detto come dovremmo fare per rendere Wikipedia anche appetibile dal punto
di vista divulgativo e così via. Allora lì non c'è più la voce dell'anonimo che posso essere io
o chiunque altro che dice miglioriamo questo piccolo pezzettino perché io lo posso fare e
do il mio contributo. No, qui c'è una progettualità dietro a Monte ed era in quel senso era chi è che
ha una progettualità e può far muovere l'intera macchina in una direzione o nell'altra e questo
che io non so e che che forse sarebbe anche interessante sempre più sapere.
Volevo anche chiedere qualcosa sulle curiosità, curiosità storiche se così si possono chiamare
se lo sono e se sono degli elementi che secondo lei vale la pena inserire all'interno di tutti
anche di un enciclopedia o comunque se hanno un ruolo importante per avvicinare le persone
alla storia? Allora assolutamente sì. La nozione di curiosità storica non è una nozione scientifica
diciamo così ecco perché dipende tutto dall'uso che se ne fa. Voglio dire che una dicenda bufa,
un avvenimento curioso appunto, un personaggio curioso, uno scambio di battute. Noi troviamo
continuamente nei nostri documenti cose di questo genere. In genere a me hanno insegnato che non
bisogna lasciarsi prendere dal gusto di riempire ciò che si scrive di fatterelli bufio curiosità
solo per il dispiacere di lasciarli indietro perché invece bisogna fare in modo che servano a
qualcosa. Questo lo sto dicendo perché sono partito dicendo la categoria di curiosità storica
nel nostro gergo non esiste. Lo stesso fatterello, avvenimento, bufo, battuta, situazione curiosa
può essere privo di significato, divertente ma privo di significato oppure nelle mani di uno
studioso che sa ricavarne delle indicazioni su un argomento di cui si sta occupando allora
diventa significativo. Il fatto che io in un conto di Castellania del 300 trovi uno che ha
insultato un altro in dialetto, chiamando lo figlio di puttana in dialetto mi fa sorridere e la cosa
finisce specia lì e inserire questa cosa in un articolo in un libro solo per il divertimento di
far sorridere non dovrebbe andare tanto bene. Però se io sto facendo uno studio sul linguaggio di
una certa società, sulla violenza verbale, sul rapporto tra violenza verbale e poi passaggio alla
violenza fisica e allora quelle cose lì diventano come dire istruttive in un senso molto più ampio. Quindi
tutto questo lungo prologo per dire non c'è niente di così apparentemente insignificante nella storia
che non meriti di essere messo lì e tenuto da parte perché poi può tornare buono. Io penso che in
generale uno degli enormi vantaggi di Wikipedia è proprio il fatto che è potenzialmente illimitata. Anche qui
qui parla il profano che non ha idea dei problemi tecnici che avete voi per mettere materiale su Wikipedia.
Il profano ha naturalmente l'impressione che lo spazio non sia un problema che sia illimitato, può
darsi che non sia così e che quindi voi siete costretti a un certo punto ed incidere questa voce
la togliamo perché in realtà non è troppo importante e ce ne sono di più importanti. Però
sarebbe molto triste, ecco se già succede è un peccato. Io so che mi ha fatto una pessima
impressione tempo fa, ma già un po' di tempo fa, ero capitato su una voce dedicata a una via di
Torino, a una via di un quartiere storico di Torino, alla via centrale dello storico quartiere di
Borgos San Paolo a Torino, via Dante di Nanni. C'era questa voce che parlava di questa via e c'era
uno dei vostri avvertimenti che diceva questa voce è stata giudicata non interessante o superflua
perché dedicata a un argomento non abbastanza importante. Adesso non mi ricordo la formulazione
esatta, ma voi capite di cosa sto parlando? Suppongo. Quella cosa mi fece una pessima
impressione, devo dire. Tanto che oggi, prima di collegarmi con voi, ripensandoci,
sono tornato a vedere quella voce dedicata via Dante di Nanni. Ho visto che la voce è lì e che
non c'è più nessun avvertimento che minaccia di toglierla o che chiede, forse è un sondaggio,
che chiede se non sia meglio toglierla perché tanto non interessa nessuno. Ecco,
questo è togliere le cose perché non interessa nessuno, secondo me, finché si può evitarlo,
non bisogna farlo. C'è qualche informazione che crede che dovrebbe proprio esserci sulla voce di Dante?
Allora, premetto, ha due premesse. Il libro mio è uscito, è uscito la settimana scorsa,
è una biografia di Dante, zeppa di fatti, ognuno ovviamente con la relativa fonte. E la seconda
premessa è che la voce di Dante su Wikipedia non sono andato a vederla perché su Wikipedia non si
va, forse no, per carità, il ragazzino in prima media che sente parlare di Dante per la prima
volta fa benissimo andare a vedere, ecco. Ma in generale, più vasto è l'argomento e meno rischia
di essere utile andare su Wikipedia. Io poi non ci sono andato perché, come dire, da studiosa
dell'argomento ho avuto fra le mani per alcuni anni scrivendo il mio libro una tale marea di
bibliografia. Direi questo, direi che specialmente su argomenti di tale vastità, la sezione della
bibliografia è veramente una delle cose più utili di Wikipedia. La sezione della bibliografia
permette di far capire al lettore che si ha bisogno di approfondire dove cosa può andare a
cercare se ha bisogno di approfondire senza che sia necessario che la voce stessa di Wikipedia
contenga tutte quelle informazioni. Dopodiché, nel caso di Dante, è veramente arduo secondo me,
io credo che, ma è un parlere personale eh, poi la voce va bene così come me, non so come
va bene così come me, però direi che da una voce di enciclopedia ci si aspetta la maggior
quantità possibile di informazioni certe, e cioè tutte le informazioni certe sulla
biografia di Dante, tutte le informazioni certe specifiche sulla sua opera e quindi di ogni opera,
quanti manuscriti esistono, se ci sono manuscriti autografi, non ce ne sono, non sono opera di Dante,
quali sono i manuscriti più antichi, quali sono le edizioni più affidabili e poi il riassuntino
del contenuto dell'opera, questo magari anche va bene, anzi è difficile non metterlo, ma le cose
più importanti sono proprio i dati oggettivi, quanti manuscriti, dove sono, quali edizioni,
cioè il punto di partenza per andare oltre, perché capita, capita spesso in realtà che per
una persona che è costretto occuparsi di qualche argomento il problema sia proprio il punto
di partenza, io lo vedo, lo vedo dando gli argomenti, dando le tesi di laurea, gli studenti
universitari di farbonte una tesi di laurea, il primo problema con cui devono fare i conti è il
rendersi conto che su quell'argomento si è già scritto, altri hanno già scritto e bisogna andare
a leggere cosa hanno già scritto gli altri prima di poter aggiungere qualcosa. La bibliografia,
cioè mettere un minimo di ordine e farsi un'idea su quali sono le prime cose che dovrei andarmi a
leggere, ecco se voglio approfondire un argomento, è oggi una cosa estremamente importante nella
misura in cui vogliamo creare anche delle persone attive in ambito culturale, perché
richieste accontentiamo di utenti passivi e va benissimo, ci vogliono, ci sono anche quelli,
anzi la maggioranza, allora si può benissimo immaginare la persona che per saperne qualcosa si
legge la voce del ciclopedia e lì ne ha quanto gli serve, ed il resto le ciclopedie sono sempre
servite a questo. Però oggi Wikipedia è utilizzata anche da chi non vuole soltanto avere, come ho
potuto avere io stamattina quando ho sommato a leggere la voce sul processo ai 7 di Chicago per
vedere quanto il film corrispondeva ai fatti storici e quanto aveva romanzato per esempio,
non è solo questo, Wikipedia la va a vedere anche appunto lo studente che deve cominciare
una tese di laurea, o chi si interessa di uno scrittore e vuole capire cosa va la pena di leggere
di quello scrittore, quindi questo trampolino per cui dalla voce di Wikipedia rimbalzano poi le
indicazioni bibliografiche e i suggerimenti di lettura, è una cosa importante in voci
dedicate per esempio ad Anteco. Le posso chiedere cosa ne pensa delle altre ciclopedie? Cioè in
ciclopedie storiche, se vogliamo, in ciclopedie dall'on ciclopedie di Dideo e dall'Andeiro,
oppure a quelli magari multimediali del 900 o l'enciclopedie a Britannica insomma, cosa ne pensa?
Le enciclopedie sono dei, lo può l'ho accennato prima ma in un altro contesto è vero, allora le
enciclopedie sono una tappa nella storia culturale dell'umanità. Le enciclopedie nascono dal desiderio
degli persone di cultura, di media cultura anche magari, di avere a disposizione anche di grande
cultura, via non stiamo a fare le distinzioni sciocche. Le enciclopedie nascono, il concetto
di enciclopedia nasce dal desiderio di avere raccolto in relativamente poco spatio e facilmente
accessibile diciamo l'insieme delle informazioni di base esistenti. È un concetto che come dire
esiste già prima dell'enciclopedia moderna come la concepiamo noi perché comunque l'idea di scrivere
un'opera in cui ci faccio stare a forza un'enorme quantità di informazioni è un'idea che esiste
già credo nell'antichità e certamente nel medioevo. È un'idea che nasce dal dato che nell'antichità
e nel medioevo i libri sono tutti scritti a mano e sono quindi direttamente scarsi, costosi. Nella
propria vita non è che si schiocca le dita perché si vuole leggere un libro e tre giorni dopo o un
giorno dopo te lo consegnano a casa. È un libro che vuoi leggere magari di devi dare la caccia per
anni prima di trovarlo e allora è allora avere dei testi in cui si sa che c'è il contendio ecco
le informazioni di base su tutta la storia umana per esempio o sulla storia naturale,
su come è fatto il mondo, sulla geografia. Questa è un'idea vecchia quanto l'uomo.
Dopodiché dal 700 in poi questa cosa si trasforma e diventa l'ambizione di racchiudere non in un solo
libro scritto da una sola persona tutte le informazioni su alcuni argomenti ma di dare un
quadro della civiltà umana diciamo così e di tutta la conoscenza umana. In questo senso si tratta
di operazioni straordinarie che traducono il livello di civiltà di ogni epoca. L'ansiclopedia
tecentesca traduce l'enorme senso di ottimismo e padronanza del mondo per la cultura illuminista.
L'ansiclopedia britannica è una descrizione del mondo fatta dal punto di vista del paese più potente
del mondo, del paese che nell'ottocento si è reso conto di essere padrone del mondo e ha
descritto il mondo e la sua storia dal proprio punto di vista ma ovviamente convinto che quello
fosse una cosa oggettiva da fare. Poi naturalmente l'ansiclopedia sono quindi traduzioni della visione
del mondo di un'epoca, di una classe dirigente, di una classe intellettuale e poi sono anche
opere programmatiche di costruzione, di acquisto di punti. La Treccani è una dei, fa parte del
programma di grandeur che il regime Mussoliniano ha per l'Italia. L'Italia deve essere un grande
paese alla testa del mondo, uno di quelli che guidano il mondo e anche la creazione di una
grande eniclopedia italiana perché si chiano così naturalmente, c'è l'eniclopedia britannica e noi
ci facciamo l'eniclopedia italiana. Ora tutte queste opere hanno comportato un enorme lavoro
intellettuale da parte di contributori di altissimo livello. La differenza rispetto a Wikipedia
era che erano statiche o quasi perché poi l'ampiezza dei fondi investiti in queste
operazioni era tale che poi dopo qualche decennio di un eniclopedia si produceva una
nuova edizione con un enorme staff che andava a verificare, correggere, aggiungere e così via.
Quindi in realtà appunto attenzione Wikipedia fa questo con immensa facilità e quando la
facilità è così grande è proprio un salto di qualità. Ma l'idea che l'eniclopedia deve
essere continuamente aggiornata se le avevano anche anche l'eniclopedia del pellegrani e
l'eniclopedia del passato. Dopodiché questo non sarà mai le eniclopedie stampate su carta non
potranno mai più in alcun modo competere con Wikipedia oltre che in generale con le informazioni
che si trovano online e quindi io credo che si hanno, qui lo dico, poi se mi sbaglio
rideranno di me in futuro. A me sembra che eniclopedie edizionari siano qualcosa di morto,
hanno concluso il loro percorso. Così come il romanzo calalleresco supponiamo o la tragedia
greca a certo punto si è smesso di farne e lo stesso vale per le eniclopedie di
tipo tradizionale, mentre per moltissime altri tipi di libri. La forma libro cartacea è assolutamente
insuperata e non c'è niente di quello che c'è sul mercato oggi che sia più efficace, più
piacevole, più economico e più duraturo di un libro come forma sia per conservare la
conoscenza, sia per trasmettere, per provare piacevole come strumento di piacere, ecco. Però
invece certi tipi di libri sono stati cancellati dall'orizzonte, dalle potenzialità della rete
e le eniclopedie secondo me sono fra queste. Volevo chiederle ancora qualcosa sulle fonti. Dal
pubblico una delle domande che viene fatte è quella sulle fonti per le fonti relative alla
storia italiana, in particolare lo scomodo mezzo novecento italiano. Una persona chiede se forse
non dovremmo leggere e importare fonti dall'estero, non soltanto fare riferimento a fonti in
italiano. Allora, qui devo fare una premessa. Ponte Wikipedia lo usa nel senso molto generico e
giornalistico e cioè come faccio io a sapere una certa cosa perché lo letta lì. Va bene così,
credo. Sarebbe molto bello se almeno quando nelle voci storiche si riuscisse, chissà come, a far
passare qualcosa di più, perché per chi fa il mio mestiere, fonte, non vuol dire questo. La fonte
è esclusivamente ciò che ci arriva dall'epoca di cui stiamo parlando, dall'epoca che stiamo
studiando e quindi qualche cosa di vicino che ci arriva direttamente di lì. Chiaro vuol dire che
sia per forza più vero e sia ben chiaro, però la fonte è soltanto ciò che ci è pervenuto dal
passato e che ci permette di parlare di quel passato. Dopodiché noi storici ne parliamo,
scriviamo dei libri, pubblichiamo degli articoli e chi legge quei libri e quegli articoli impara
da lì le cose. Voi su Wikipedia normalmente mettete chiamate fonte, ecco, ciò che noi avremmo
chiamato, gli studio, la bibliografia su un argomento. Dopodiché è legittimo, anche io in un
libro, se è una certa affermazione, la faccio non perché ho letto un documento medievale, ma
perché quell'informazione l'ho trovata nel libro di un collega. Anche io metto una nota in cui cito
il libro del collega, esattamente identica alla nota che trovo su Wikipedia. Però invece un libro
di storia ha tanto più peso, quanto più, oltre a ripetere cose, gente da altri, dice cose nuove
sulla base delle fonti intese in senso stretto e in un mondo ideale sarebbe bellissimo se Wikipedia
dicesse, non lo so, Costantino ha, adesso vi la voce Costantino è una amica lista, ha scritto un
libro su Costantino, ma la voce non l'ho letta. Ma supponiamo che su Wikipedia ci dici di che
la falsa donazione di Costantino è falsa, come hanno dimostrato Lorenzo Valla in quest'opera e poi
più recentemente se le sono occupati, Gironla Mornaldi e altri ancora, citando cioè la bibliografia.
Sarebbe bellissimo naturalmente se la donazione di Costantino si dicesse anche,
è il documento originale, si trova nell'archiviotale e pubblicato lì e così via,
cioè distinguere tra la fonte e il senso stretto i documenti dell'epoca.
Però quel punto mi chiedo se non cadremo in un'altra trappola di Wikipedia,
cioè la vostra giusta ma a volte, come dire, problematica antipatia per la ricerca originale,
diciamo così, perché questo è un pò un paradosso in sostanza. Io posso inserire su
di una voce di Wikipedia un'informazione dicendo, lo so, perché l'ho letta nel libro tale di Giovanni
de Luna per esempio, o di Angelo D'Or, se citiamo colunque collega a casa o di Franco Bitt,
allora, e questo va bene. Se invece quella cosa che io, che sono uno storico, posso dire e di cui
sono certo, perché l'ho trovato nei documenti, però è una cosa che nessun altro ha mai detto,
lo dico io per la prima volta, allora quella è ricerca originale, mentre credo che potrei inserire
un'aggiunta in una voce e mettere come nota, vedi, archivio di Stato di Milano, Fondo Visconteo
Sforzesco, documento tale, lettera tale, forse potrei. Però in teoria comunque è ricerca originale
e a me pare che ufficialmente Wikipedia proscriva la ricerca originale, anche qui però confermate
ne sei così o se invece mi sbaglio. Allora, questo è un pò paradossale perché in realtà per
uno storico del mestiere è molto più forte, più valida e più sicura l'affermazione che
io faccio dicendo, perché l'ho visto in quel certo documento d'archivio, rispetto all'affermazione
che faccio dicendo, perché l'ho letto in un libro di un collega. Forse due notte sulla ricerca
originale e sulle licenze liberi mi permetto di farle quasi in chiusura prima di farle l'ultima
domanda. Allora sulla ricerca originale, sì, siamo molto molto prudenti, noi preferiamo quelle che
chiamiamo non le fonti primarie, appunto, le fonti primarie sono i documenti originali.
Adesso in realtà Wikipedia e progetti Wikimedia stanno collaborando con sempre più biblioteche,
archivi, internazionali, nazionali, per cui siamo arricchendo in realtà i nostri progetti con fonti
primarie, immagini, documenti. Però in realtà noi preferiamo sempre citare voi studiosi, cioè
preferiamo citare gli storici, anche perché essendo in ciclopedia la citare comunque degli
autori e dei libri è un modo anche per permettere un accesso ad una bibliografia più competente di
noi. Tra l'altro è importante menzionare che adesso c'è una collaborazione con Internet
Archive, per cui sta diventando sempre più facile accedere a questa bibliografia in modo
tale che le persone siano sempre ad un click di distanza dai vostri libri. Ora il secondo problema
è invece quello delle licenze, quindi noi potremmo fare copie in colla delle enciclopedie esistenti,
ma dobbiamo riscriverle, perché altrimenti queste fonti non sarebbero, questo materiale di riferimento
non possiamo copiarlo e incollarlo, sarebbe plagio, a meno che non sia già in pubblico dominio o
meno che non abbia una licenza libera. Quindi per noi questa cosa del sapere libero, questa cosa di
produrre cose a volte vuol dire veramente fare gli ammanuensi, cioè prendere le fonti, riscriverle,
mettendo insieme documenti provenienti da più persone in modo tale che non sia plagio e ci tocca
fare un lavoro enorme che magari voi storici e voi comunque persone che divulgate e sapere ci
rendereste molto più facile se rendeste disponibili materiali con una licenza libera.
Questa era la citazione del sapere libero, per cui prima di tutto farei un invito ad usare
le licenze liberi, la prego, aumenti il materiale che possiamo. Questa è una
questione complicata e tutt'altro che chiara, perché? Perché oggi quando uno studioso un
ricercatore pubblica, a volte pubblica le cose più specialistiche le pubblichiamo su riviste
con le quali normalmente non c'è neanche una cessione di diritto d'autore e non c'è
nessun tipo di compenso naturalmente. Lì per quanto mi riguarda io non ho la minima idea se ci
siano delle leggi che dicono che un mio articolo scientifico uscito su una rivista scientifica è
protetto da un qualche tipo di copyright. Di fatto gli studiosi almeno in ambito umanistico tendono
a ignorare questo problema perché c'è appunto ci sono le città archive che però è pieno di
cose soltanto fuori copyright più vecchie ma c'è academia naturalmente dove tutti noi postiamo
un gran numero dei nostri articoli scientifici senza minimamente preoccuparsi del fatto che
siano usciti su riviste che tanto sono riviste senza scopo di lucro e non c'è nessun tipo di
contratto o di remunerazione per i diritti d'autore dietro. Quindi su questo anzi siccome tutti sappiamo
che ormai ci viene più facile citare le cose che troviamo online e le cose trovate online le
citiamo per prime. Poi magari si va anche in biblioteca a cercare le altre anzi lo si fa però più
sei online è più facile che il tuo lavoro venga riconosciuto tutti noi appunto tutto quello che
possiamo fare lo mettiamo su questi siti dove è liberamente utilizzabile. Dopodiché se invece io
pubblico un libro a carattere un po più divulgativo per un editore con cui faccio un contratto e che
mi paga i diritti d'autore e a quel punto capite che non è che dipende da me il dire sì cerchiamo
di rendere la cosa più facilmente accessibile la titolo gratuito sono meccanismi della nostra
cultura e della nostra economia che vanno un po' di là della volontà individuale diciamo così
però quello che è certo è che appunto la produzione più strettamente scientifica quando non
c'è rimunerazione del diritto d'autore la tendenza di tutti gli studiosi è a desiderare che sia
liberamente accessibile. Attualmente la modalità che conosciamo è di mettere appunto su siti come
academia oppure nel caso di noi medieristi reti medievali dove e dove si possono caricare i pdf
oppure il file word di propria di nostra proprietà a cui chiunque può può avere accesso ecco.
Allora mi fa piacere che ci sia comunque una direzione comune noi perché diversamente da
tanti altri siti internet vi chiede a rispetto alla legge che è una cosa diciamo anomala per
internet per cui abbiamo proprio bisogno di documenti che ci autorizzano a riutilizzare
materiale e questo è perché altrimenti non sarebbe possibile cliccare il tasto modifica cioè
il fatto che si possa modificare Wikipedia nasce dal fatto che si danno le autorizzazioni e sono
autorizzazioni proprio formali per fortuna sta andando in questa direzione anche l'open access
l'open science per cui è vero che c'è una grande sinergia con con tutte le pubblicazioni. Allora
prima di passare all'ultima domanda dal pubblico mi dicono rassicurare Wikipedia lo si può pronunciare
come si vuole questo si sembrava importante darle anche la libertà di di procedere e l'ultima
domanda è questa allora se lei avesse una macchina del tempo e potesse tornare indietro nel passato
e consegnare tutta Wikipedia in italiano ad una sola persona a chi la darebbe a quale personaggio
storico offrirebbe tutto il sapere contenuto oggi su Wikipedia. E' una domanda veramente
veramente imbarazzante perché come dire da un lato posso venire in mente mille buoni
usi di questa cosa io credo che alla fine alla fine la darei probabilmente al presidente del
consiglio salandra presidente nel 1915 per dargli un'idea di cosa è poi stata la prima
guerra mondiale di cosa ha voluto dire per l'Italia e di che cosa è successo in Italia con
quella guerra e con i suoi postumi ecco perché se se avesse idea di tutto questo forse non avrebbe
precipitato l'Italia nella prima guerra mondiale e in nostro paese si sarebbe magari rispermiato
tutte le pagine peggiori del secolo scorso. D'altra parte chi lo sa senza la prima guerra
mondiale il futuro sarebbe stato diverso e andare a toccare il passato è sempre pericolosissimo
e cioè magari non sarei nato poi ecco quindi in realtà forse non ne farai uso di questa libertà
che voglio offrire pensandoci bene ecco. Bene io la ringrazio tantissimo per per la sua
partecipazione alla conferenza di Wikipedia dei progetti Wikimedia in lingua italiana vorrei
ringraziare anche Luca Martinelli, Valerio Bossoranno per la collaborazione in questo
momento di moderazione che ovviamente ha tutto il team degli tvTikon. La ringrazio è molto di
essere stata con noi e a rivederci alla prossima occasione magari alla prossima conferenza
o su Wikipedia. D'accordo grazie a voi e alla prossima. Grazie per aver ascoltato questa puntata.
La conferenza è stata pubblicata con licenze credit commons cc by sa 4.0 di conseguenza
anche questo episodio del podcast è pubblicato con la stessa licenza. In descrizione il link
al video originale. Come ogni settimana anche questo mercoledì ci troviamo all'eventuno
slow community discord per fare quattro chiacchiere su questa puntata o sulla storia e su un po'
tutto quanto. Per partecipare è sufficiente collegarsi alla community all'indirizzo
barbero podcast.it slash discord mercoledì sera all'eventuno. La musica è come sempre il
jotsy shuffle di Kevin MacLeod incompetent.com pubblicato con licenze credit commons cc by
4.0. Tutta questa puntata è pubblicata con licenza cc by sa 4.0. Ci sentiamo la
stemana prossima con una nuova puntata del podcast di Alessandro Barbero. Ciao!
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Alessandro Barbero, ospite alla ItWikiCon 2020, racconta la sua prospettiva su Wikipedia, intervistato dai wikipediani Iopensa e Sannita.
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