Daily Five: Zaki torna da solo. L’estate più costosa di sempre. Morte Purgatori, due indagati.

CNC Media CNC Media 7/21/23 - Episode Page - 17m - PDF Transcript

Patrick Zaki, il ricercatore egiziano uscito ieri dal carcere dopo la grazia del Presidente

Egiziano Alcisi, arriverà domani mattina alle 8 a Milano con un volo di linea. Da lì poi

rientrerà a Bologna la città dove ha studiato invece con un'auto privata. Questo sarà quindi

il ritorno in Italia di Patrick Zaki dopo due anni di attesa, patemi, paure e speranze. Come si

può notare insomma non ci sarà alcun volo di Stato, sarà un volo di linea, ritornerà in questo modo

Zaki in Italia e quindi non ci sarà nessuna passerelle istituzionale al suo arrivo, una

di quelle passerelle con tanto di autorità che lo accolgono in aeroporto come spesso

accaduto in passato. Non assisteremo alla scena della premier Giorgia Meloni che al termine della

scaletta dell'aereo sotto una fitta selva di fotografi e cameramen attende e poi abbraccia

magari il ricercatore finalmente libero prendendosi anche i meriti mediatici di questa operazione che

senza dubbio porta la sua firma. È facile pensare, stando così le cose, di primo acquito a una

scelta ingrata da parte di Zaki che appunto si rifiuta di incontrare Giorgia Meloni alla

quale quasi certamente deve la sua liberazione. Però come spiega il portavoce di Amnesty International,

Riccardo Norri ci sarebbe dietro questa scelta una ragione più profonda. I difensori dei

diritti umani, spiega Norri, sono persone indipendenti, ringraziano e manifestano apprezzamento

quando si fa qualcosa per loro, cosa che Patrick Zaki ampiamente già fatto, ma restano

indipendenti dai governi da qualsiasi governo e in effetti questo è vero, Zaki appena liberato non

ha mancato di ringraziare con un messaggio pubblico tutti coloro che hanno contribuito alla sua

liberazione. Ringrazio di cuore le organizzazioni della società civile ha infatti detto i partiti,

le forze politiche e i personaggi pubblici che hanno chiesto il mio rilascio e quello di tutti

i prigionieri di opinione. Ringrazio anche il governo, il Parlamento italiano, la Presidente

del Consiglio e il Ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante tutto il periodo di

reclusione il processo solo per essermi laureato in una università italiana pur non essendo

cittadino italiano. Insomma la gratitudine al governo da parte di Zaki ce non è mancata,

però Zaki evidentemente non vuole andare oltre, le vere ragioni ovviamente sia chiaro,

le conosce lui magari le conosce la famiglia, forse le cose stanno così come dette dal portavoce

di Amnesty International e cioè da parte di Zaki c'è una volontà di non essere associato e

associabile ad alcun governo partito e politico anche se sarà difficile va detto non vederlo

domani al fianco del sindaco di Bologna del PD Matteo Lepore quando lui appunto arriverà

nella città emiliana oppure forse la distanza culturale e politica di Zaki dalla destra italiana

e da Giorgia Meloni è tale da voler rimarcare questa distanza a costo di apparire in grado e

forse ancora non vuole regalare al governo la pubblicità della passerella istituzionale o forse

ancora Zaki non riesce a dimenticare che quando due anni fa si votò in Parlamento per concedergli

la cittadinanza l'unico partito ad astenersi fu proprio quello di Giorgia Meloni ognuno insomma

potrà su questa scelta di Zaki fare la propria valutazione di certo c'è che da domani Zaki

sarà nuovamente in Italia e Bologna lo aspetta in festa. Io sono Emilio Mola e questo è Daily

Five il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda

una notizia alla volta. Oggi è venerdì 21 luglio e anche oggi a sentire ITG a leggere i giornali

ma anche semplicemente guardandosi intorno sembra che l'Italia stia quasi vivendo una

sorta di nuovo piccolo boom economico. I ristoranti sono pieni, le città turistiche

che traboccano di visitatori, gli aeroporti sono presi d'assalto però le cose non stanno

esattamente in questo modo e a guardare i numeri ci si rende conto di quale sia la

realtà ed è una realtà in cui le cose rispetto agli anni passati non solo non sono migliorate

ma sono di parecchio peggiorate. Secondo una ricerca condotta da Utrend negli ultimi due

anni il numero di italiani che in questi mesi a differenza di quello che ci sembra di vedere

si considera una vacanza è crollato di ben il 10%. Nell'estate del 2021 a riferire di

aver programmato o fatto una vacanza fu il 71% degli intervi stati, l'anno scorso è

stato il 65%, quest'anno il 62%. In appena 24 mesi insomma il dato è crollato, il 10%

degli italiani ha deciso di rinunciare alla sua vacanza e questa è chiaramente un'enormità

se ci pensate, rapportato alla popolazione italiana quando parliamo di 10% stiamo parlando

di milioni di persone. E quale è il motivo che c'è dietro questa Maxi rinuncia? Beh

secondo l'inchiesta firmata da TPI, the post internazionale, è l'ormai generale ed eccessiva

esplosione dei prezzi. Quest'estate tutto costa tremendamente di più e ovviamente lo sapete

tutti all'ascolto. È proprio per questo qualcuno dirà ma lo sappiamo c'è l'inflazione? Sì ok

ma l'inflazione oggi è nell'ordine del 7-8%. Qui invece parliamo di aumenti rispetto allo

scorso anno che ammontano al doppio, al triplo, al quadruplo dell'inflazione. Nella sua inchiesta,

una sintesi la trovate sulla pagina Instagram, TPI mette in fila alcuni di questi rincari e di questi

prezzi. Il costo delle strutture ricettive ad esempio a Verona, a Trento, a Reggio Calabria è

aumentato del 15%, a Roma, Olbia e Bologna del 20%, a Palermo, Ferrara e Venezia è aumentato del

25%, a Milano del 38% e a Firenze addirittura del 43%. Arrivano a superare del 10%, poi gli

aumenti delle tariffe negli stabilimenti balneari per non parlare poi dei trasporti. Mediamente a

una famiglia di quattro persone prendere un traghetto di andata e ritorno può costare dalle 715

euro per la tratta Napoli Stromboli alle 1330 euro per la tratta Civita Vecchia, Olbia. Il costo

del biglietto dei treni poi è aumentato del 13%, ma il vero salasso, lo sapete, è rappresentato

dai voli nazionali. Oggi prendere un qualsiasi aereo per viaggiare dentro e con fini italiani costa

mediamente il 44% in più rispetto a un anno fa e non si riesce a capire in alcun modo sulla scorta

di quali ragioni le compagnie aeree motivino questa impennata dei costi dei biglietti. Per questo

motivo, fa sapere oggi il Corriere.it, il governo italiano si starebbe preparando a intervenire proprio

per legge sul funzionamento dell'algoritmo delle compagnie che decide il prezzo dei biglietti dei

voli nazionali, anche se non è al momento, va detto chiaro, come questo dovrebbe avvenire da un

punto di vista tecnico. A spingere il ministero a reagire sono soprattutto i numeri dell'indagine

del Corriere confermati dal garante per la sorveglianza sui prezzi benedetto mineo. L'aumento

del prezzo medio dei voli in Italia è, come vi dicevo, oltre il 40% rispetto al 2022, ma

convette i superiori al 70% in alcune tratte, in particolare verso le isole, cioè Sicilia

e Sardegna. Le compagnie aeree da giorni replicano che il caro seno utilizzato oggi è stato quello

acquistato l'anno passato, quando il prezzo, anche a causa dell'invasione dell'Ucraina, è

schizzato in pochi giorni, quindi non si vedono ancora gli effetti del caolo del costo. Non solo

i vettori ricordano anche che oggi la domanda è ben superiore all'offerta e questo mette ulteriore

pressione sulle tariffe, quindi questi sarebbero per le compagnie aeree i veri motivi, cioè

innalzamento del costo del caro sene, innalzamento che si è verificato tempo fa, però il caro

sene che usano oggi quello acquistato tempo fa, e poi questa maggiore pressione di condoloro sulle

tariffe dovuta al maggior numero di visitatori, per il ministro Urso, però queste motivazioni

non sarebbero sufficienti e per questo al ministero ritengono che l'unica via percorribile sia quella

di un intervento legislativo. Il sospetto degli uffici tecnici del ministero delle imprese e

del Medinitali, infatti che in presenza di un volo semi pieno, le compagnie aeree attivino una

pratica commerciale scorretta, cioè che facciano schizzare il costo dei biglietti con una dinamica

quasi da Asta, per chi offre di più per gli ultimi posti rimasti, e proprio su questo,

sulla correzione di questo meccanismo dell'algoritmo, oggi il governo intende intervenire anche se non

sappiamo bene, né come, né quanto. Ci sono due persone indagate per la morte di Andrea Purgatori,

il giornalista scomparso il 19 luglio per una patologia oncologica, nei confronti di due che

operano in una struttura di diagnostica a Roma l'accusa e di omicidio colposo, ma perché per questa

che era stata da subito descritta come una improvvisa e tragica, ma alla fine naturale morte se arrivati

ora all'ipotesi dell'omicidio colposo con tanto d'indagini? Tutto parte da un esposto fatto dalla

famiglia di purgatori per la quale il giornalista non avrebbe ricevuto nel corso delle cure la

diagnosi e appunto le cure corrette. Quello che la famiglia di Andrea Purgatori, leggo da

Repubblica, ha racchiuso in una denuncia presentata alla Procura di Roma e un insieme di fatti esposti

cronologicamente in fila uno dopo l'altro. Il dubbio in particolare è uno, al gigante del

giornalismo sarebbero state in pratica diagnosticate metastasi al cervello che potrebbero non esterci

mai state. Il sospetto della famiglia è legittimo perché a confermarlo sono responsi firmati da

medici e professori universitari. Il calvario inizia il 24 aprile scorso quando purgatori

bussa alla porta della clinica Villa Marguerita. Purgatori stanno male, ha un senso generale

di spostatezza e quindi i medici procedono a effettuare un attack e una biopsia. La settimana

dopo purgatori è in una nota clinica di Via Aurelia, la Pio 11, che è un'eccellenza romana e qui,

secondo quanto ricostruito da Il Domani, che è un luminare della medicina diagnostica purgatori,

un tumore ai polmoni riscontrando metastasi anche al cervello. Quindi la necessità di iniziare un

percorso di radioterapia, altra clinica, la terza per effettuare le cure, i cicli ad alto dosaggio.

Purgatori è a quel punto provato però continua a lavorare. La terapia, il verdetto sta iniziando a

fare effetto, si vedono miglioramente, il fisico però dice altro, le condizioni insomma peggiorano.

È una nuova visita tra i corridoi della struttura Villa Marguerita a ribaltare poi la situazione

perché è qui che purgatori viene sottoposto a una nuova visita ed è qui che arriva una

diagnosi capace di scombolgere tutto il quadro clinico. Al giornalista non vengono in realtà

riscontrate metastasi al cervello. Il risponso merita un approfondimento quindi sarebbe intervenuto a

questo punto un professore della sapienza che avrebbe confermato l'assenza di queste metastasi.

Il docente si sarebbe spinto poi oltre perché, confrontando i nuovi esami con le risonanze iniziali,

sarebbe messo secondo il professore che le metastasi al cervello non ci sarebbero mai state una

diversità di vedute che avrebbe quindi dato addito a una discussione tra luminari. Nel frattempo però

le condizioni di purgatori precipitavano e l'8 luglio il giornalista arriva in ambulanza all'ospedale

unberto primo di Roma. Occuparsi del caso denunciano i familiari sarebbe stato un medico che avrebbe

collaborato anche con una delle cliniche implicate nel caso dunque le perplicità della famiglia,

dubbi che non cambiano l'epilogo avvenuto lo scorso 19 luglio ma che adesso vengono approfonditi

nell'indagine in corso. C'è un episodio di Cronaca che ha oggi molto risalto su tutti i siti di

informazione non solo per la vicendenza ma perché ha come vittima uno dei calciatori italiani più

forti e noti del mondo. Nel corso della notte a cavallo tra giovedì e venerdì il portiere ex Milan

e oggi Paris Saint-Germain Gigio Donnarumma ma anche la compagna Alessia Elefante sono stati

aggrediti picchiati e rapinati da un gruppo di banditi che sono entrati nella loro abitazione

di Parigi. Secondo quanto riporta il Corriere.it il portiere del Paris Saint-Germain sarebbe leggermente

ferito, l'ha fidanzata invece sarebbe rimasta illesa. Il bottino raccimolato dai ladri, il

Corriere li chiama continuamente ladri però andrebbero chiamati rapinatori visto che hanno

commesso una rapina e non un furto scusate la piccola puntigliosa precisazione dicevo il bottino

sarebbe di circa 500.000 euro in orologi gioielli e borse. L'abitazione di Donnarumma è che

il calciatore condivide con la compagna si trova in una delle zone più esclusive di Parigi tra

l'Eliseo, il ministero dell'interno, plus della Concorde e l'Elysée. Secondo le prime ricostruzioni

i rapinatori sono riuscite a entrare in casa del calciatore dopo aver aggredito e legato il

custode dell'immobile. Quindi una volta in casa hanno malmenato e immobilizzato la coppia,

a quel punto è scattata la razzia e poi la fuga. I due giovani sarebbero riusciti comunque a liberarsi

solo attorno alle 320, hanno lasciato l'appartamento, raggiunto un hotel vicino e una volta lì il

personale dell'albergo ha chiamato i soccorsi e ha avvertito la polizia che ora indaga.

Le immagini che stanno circolando dalla Lombardia in queste ore sono impressionanti,

probabilmente alcune l'avete anche viste, auto distrutte, alberi abbattuti, capannoni

scoperchiati, sembra la descrizione dello scenario di un bombardamento e invece è solo tra mille

virgolette maltempo. Una violenta ondata di maltempo leggo dal Corriere.it con fenomeni estremi come

una tromba d'aria e palle di grandi, ne più grandi di quelle da tennis, parliamo di un diametro

fino a 7-8 centimetri, ha colpito la zona settentrionale della Lombardia, come anche il Veneto,

nel corso della notte e della giornata. Questa mattina nell'area nordesta di Milano si è verificata

una tromba d'aria, una sorta di tornato filmato dai residenti tra cernusco sul naviglio e gessate.

I vigili del fuoco hanno compiuto circa 110 interventi per allagamenti, scoperchiamenti e

alberi caduti in seguito alla violenta bomba di maltempo. Nel mantovano le ultime due notti sono

state da incubo, tempesta con vento, tantissima pioggia e chicchi di grandi ne grossi come pesche

che hanno provocado danni ad abitazioni, automobili, colture e campi. La prima frustata è arrivata

nella notte tra mercoledie e giovedita, il capo luogo e comuni limitrofi, pezzi di ghiaccio grossi

come palline da tennis, uniti al forte vento e alla pioggia, che hanno mandato infrantumi

vetri di centinaia di auto ed danneggiato gravemente abitazioni, pannelli solari e colture

nei campi. giovedì mattina le carrozzerie di mantova ed intorni sono state letteralmente

prese d'assalto per le riparazioni del caso, così come pure tecnici ed elettricisti per

gli impianti solari danneggiati e crepati. Una fortissima ondata di maltempo se poi abbattuta

questa mattina anche sulla provincia di Varese causando allagamenti e rallentamenti sull'autolaghi.

A Daverio il tetto di un'abitazione ha preso fuoco e a Gallarate una forte grandinata ha

paralizzato la città e un grosso albero caduto nel rione di Arnate si ha battuto su alcune auto.

E con questo per oggi e per questa settimana ci fermiamo qui, io vi ringrazio per l'ascolto,

vi saluto e vi do appuntamento al lunedì, sempre alle 17, con Deli Five.

Deli Five è un podcast prodotto da CNC media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17,

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Patrick Zaki rifiuta il volo di Stato e la passerella in aeroporto col governo. Ingrato?

I folli costi di questa estate. Il governo dice di voler intervenire.

Due indagati per la morte di Andrea Purgatori.

Il portiere Donnarumma e la compagna aggrediti e rapinati in casa.

Il maltempo frusta Lombardia e Veneto.

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