Daily Five: Ucraina, come iniziò tutto 9 anni fa. Si chiama MIA, come funziona il nuovo RdC. Salvini e i soldi “in fumo”.

CNC Media CNC Media 3/6/23 - Episode Page - 25m - PDF Transcript

Oggi è il 6 marzo ed è una data che da un punto di vista storico, a molti di noi potrebbe

dire poco, ma nell'ambito del conflitto russocraino è una data assolutamente cruciale, perché

il 6 marzo di 9 anni fa il Parlamento della Repubblica Autonoma di Crimea votò la decisione

di indire un referendum per chiedere la secessione della Crimea dall'Ucraina e l'annessione

della Crimea alla Repubblica federale russa.

In pratica, questa regione, la Crimea, questa regione dell'Ucraina, quel giorno indisse un

referendum per staccarsi dall'Ucraina e passare alla Russia.

Ora, che ci frega di questo evento oggi che è in corso un conflitto sanguinoso e che

è andato ben oltre quella vicenda?

Beh, ci frega perché questo conflitto sanguinoso è in realtà iniziato allora, ci frega perché

ricordare cosa si è accaduto 9 anni fa in Crimea può aiutarci a capire molto sulle

origini reali del conflitto che stiamo vivendo e su quanto siano in realtà traballanti tante

argomentazioni che vengono oggi usate per giustificare in qualche modo l'aggressione

da parte della Russia, quindi 20 secondi di sigla e vediamo tutto più a fondo.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi dicevo il 6 marzo, il 6 marzo di 9 anni fa si consumava uno degli atti finali della

prima invasione di Putin in Ucraina, un'invasione iniziata allora e non come si crede oggi

un anno fa.

Mandiamo un attimo per ordine, allora fino al 2014 l'Ucraina era un paese ormai indipendente

e autonomo all'interno del quale si alternavano governi cosiddetti filo-russi e governi filo-occidentali

perché l'Ucraina è divisa tra una popolazione più filo-occidentale, ucraina, ucranofona

e una invece più filo-russa russofona, anche se le due cose non necessariamente coincidono.

Questa alternanza si avuta in particolare dal 2005, quando al governo del paese arrivò

per la prima volta una coalizione molto filo-occidentale che voleva chiudere i conti con la Russia

e traghettare l'Ucraina verso l'Unione Europea, proprio così come avevano già fatto o stavano

facendo liberamente senza essere in vasi ominacciati da nessuno, altri paesi ex-sovietici e comunisti

come l'Alettonia, l'Alituania, la Polonia, l'Estonia eccetera, paesi che avevano vissuto

per decenni sotto il tallone russo e che ora finalmente liberi votavano e chiedevano di

passare con l'Unione Europea e con la NATO proprio perché terrorizzati dall'idea di

finire un giorno di nuovo sotto il tallone russo.

Ecco l'Ucraina faceva parte di questi paesi e iniziò nel 2005 questo processo di avvicinamento

all'Unione Europea che però si interruppe nel 2010 quando al governo tornò un presidente

filo russo, cioè Victor Yanukovych, nato e cresciuto in Donbass, che invece cercò di

riportare l'Ucraina sotto l'orbita di Putin.

Per questo motivo sul finire del 2013 esplosero enormi proteste di piazza che nel 2014 costrinzerò

il presidente filo russo Yanukovych a fuggire dal Paese Bene.

Da quel momento la storia dell'Ucraina cambia per sempre e inizia l'invasione russa perché

Putin capendo che a quel punto rischiava di perdere per sempre l'Ucraina come suo stato

vassallo e cuscinetto, capendo che sarebbe passato alla storia come il presidente russo

che ha perso l'Ucraina, decise di iniziare a invaderla e l'invasione cominciò proprio

dalla crimea che era una regione che è una regione a maggioranza russofona e dove Putin

assapeva di poter entrare con più facilità.

Il 20 febbraio di quell'anno era il 2014 migliaia di soldati russi, ma senza mostrine

per identificarli tanto da essere sopraannominati o miniverdi, cominciarono a invadere la crimea,

occuparono i palazzi del potere, le televisioni, le istituzioni della crimea e le vie di comunicazione

tra la crimea e il resto dell'Ucraina e senza colpoferire in pochissimi giorni col sostegno

dei separatisti i russi presero il possesso armato della penisola ucraina.

Non solo spodestarono il primo ministro della crimea e misero al suo posto un politico filorusso

Sergei Aksenov che alle ultime lezioni aveva preso appena il 4% e che poi indirà il referendum

che si terrà il 16 marzo, referendum ovviamente illegale da un punto di vista internazionale

tenuto sotto occupazione armata, senza alcuna legittimazione internazionale, senza alcun

controllo tanto da essere vinto dai filorussi con una maggioranza abbastanza incredibile

proprio nel vero senso della parola c'è di poco credibile del 97% dei voti, due giorni

dopo Putin dichiarò la penisola di crimea ufficialmente come russa, ecco tutto questo

in poco meno di un mese, tutto questo violando il memorandum di butapeste che Ucraina e Russia

firmarono nel 1994 col quale la Russia, in cambio delle bombe atomiche che si trovavano

in Ucraina, promisse che avrebbe riconosciuto per sempre il Donbass e la crimea come terre

Ucraina. L'Ucraina rispettò questo patto consegnando alla Russia tutte le bombe atomiche

che aveva e ne aveva parecchia, ne aveva centinaio, circa mille l'Ucraina all'epoca

era diciamo così la terza potenza nucleare del pianeta dopo Stati Uniti e Russia, il

paese che aveva più bombe atomiche era l'Ucraina, la Russia le disse, restituissimi queste

bombe ucrae che erano sovietiche, io in cambio ti riconosco la crimea e il Donbass e non

ci metterò mai più piede, non avrò mai più alcuna pretesa, ecco come si è andato

a finire questa promessa lo abbiamo visto e dicevo anche tutto questo senza spargimenti

di sangue, pensate ci furono solo 7 morti in questa invasione, ecco la domanda quindi

è dove sono in tutto questo i nazisti ucraini, dove sono i bombardamenti ucraini contro le

popolazioni russe, dove il genocidio degli ucraini contro i russi, dove il massacro,

dove sono le discriminazioni contro i filo russi, dove il mancato soddisfacimento delle

richieste di maggiore autonomia da parte dei filo russi, dove il battaglione azoff che

compie crimini di guerra contro i filo russi eccetera, insomma dove sono in questa prima

invasione tutte le argomentazioni che oggi vengono usate per giustificare la guerra iniziata

un anno fa da Putin e dare la colpa agli ucraini, dove era tutto questo allora? In

quel momento semplicemente Putin voleva la crimea, voleva un pezzo di un altro paese

e se l'è andato a prendere con la forza non ha invaso la crimea perché i russi erano

perseguitati, bombardati o discriminati, non c'era nulla di tutto questo, la crimea

anzi era addirittura una regione autonoma, l'unica a godere di questo privilegio in

tutta l'Ucraina, l'unica ad avere addirittura un proprio Parlamento, un proprio Primo Ministro,

non aveva mai subito alcun bombardamento ucraino, la crimea, non c'erano guerre, non c'era

nulla e il governo incarica in Ucraina fino a quel momento, era addirittura filo russo

quindi immaginate quali discriminazioni possano aver ricevuto fino ad allora i russi, non

c'era insomma alcuna giustificazione a questa aggressione, Putin voleva la crimea e Putin

se le presa e perché se le presa, se non c'erano motivazioni come quelle che sentiamo

oggi, se le presa sia perché è una regione strategica per la Russia sia perché occupando

e annettendo illegalmente la crimea, Putin avrebbe reso impossibile al resto dell'Ucraina

la sua libera e adesione all'Unione Europea ed eventualmente alla NATO, questo perché

per aderire all'Unione Europea e alla NATO il tuo territorio deve essere integro, non

ci devono essere dispute territoriali, quindi Putin ha deliberatamente deciso di impedire

a un altro Paese di fare quel che gli pare, di stare con chi gli piappare e di auto determinarsi

tutto qui, col Donbass poi ha fatto la stessa cosa e lo ha fatto pochi giorni dopo la

annesione della crimea inviando soldati anche lì per prendersi il Donbass con tutte le

sue miniere di carbone e anche lì non c'era una popolazione che stava subendo bombardamenti,

guerre, discriminazioni nazisti, crimini di guerra eccetera, non c'era alcuna guerra

in Donbass, alcuna bomba, non c'erano scuse per invadere il Donbass, Putin mandò allora

gli ominiverdi anche lì per prendersi anche quelle regioni dell'Ucraina solo che questa

volta l'Ucraina decise di reagire e solo in quel momento dopo l'ennesima aggressione

da parte della Russia, siamo sempre nel 2014, ha inizio la guerra tra Russi e Filorussi

che cercano di togliere anche il Donbass all'Ucraina e l'Ucraina che semplicemente

difende il proprio territorio dai Russi, la domanda è che cosa avrebbe dovuto fare

quindi allora l'Ucraina? Stare ferma anche lì in attesa che Putin dopo essersi preso

la crimea e dopo essersi preso il Donbass mandasse i suoi soldati poi in altre regioni

a prendersi praticamente tutta l'Ucraina, un pezzo alla volta senza che l'Ucraina reagisse

minimamente perché altrimenti poi l'Ucraina è cattiva e nazista, altrimenti poi l'Ucraina

lancia le bombe, è lì ed è così che inizio la guerra in Donbass, col suo seguito di

sangue, atrocità commesse da entrambe le parti, questo sì è morti da entrambe le parti

per la precisione 14.000 morti in otto anni, spesso si dice l'Ucraina in Donbass ha fatto

14.000 morti, sì la guerra ha fatto 14.000 morti, una guerra che non ha voluto l'Ucraina

che ha voluto che ha iniziato la Russia e che ha prodotto appunto 14.000 morti in

otto anni, parte dei quali sono morti russi, dei separatisti russi e altri ucraini, non

c'è questo genocidio di 14.000 filo russi che sono stati sterminati dall'Ucraina, c'è

stata una guerra che è durata 8 anni con migliaia di morti da una parte e dall'altra, il cui

computo finale di 14.000 deceduti che sono ben poca cosa rispetto agli oltre 200.000 morti

causati da questa nuova invasione da entrambe le parti, questo è anche un altro aspetto

che dovrebbe far riflettere Putin intervenuto in questa nuova, nella sua cosiddetta operazione

militare speciale, dice per impedire che ci fossero altri morti in Donbass, ce n'erano

stati 14.000 in otto anni, tra l'altro la stragrandissima maggioranza dei quali nel 2014

e nel 2015 è arrivato lui adesso di morti, ce ne sono 200.000, ecco tutto questo per

rivedere un attimo il percorso storico di questo conflitto che purtroppo stiamo vivendo

tutto oggi e per mostrare anche come certe motivazioni oggi quando si parla di questo

conflitto e molti tendono a dare la colpa all'Ucraina e colpa dell'Ucraina, l'Ucraina

stava facendo un genocidio in Donbass, perseguitava i Filorussi eccetera, ma come abbiamo visto

non è vero nulla di tutto questo, ovvio che poi ci sono stati i morti Filorussi successivamente

alle due invasioni da parte della Russia in Crimea e in Donbass, ma è normale se tu provoche

una guerra e scoppiano a guerra, è ovvio che poi ci sono morti da entrambe le parti

e purtroppo trocità anche da entrambe le parti, ma questo è diverso rispetto al dire

che c'erano dei perseguitati Filorussi e Putin è venuto a salvarli e Putin è venuto

a liberare il Donbass, Putin ha distrutto, ha nientato il Donbass e distrutto la vita

di tutte le famiglie anche Filorussi che c'erano al suo interno.

Lasciamo il conflitto e veniamo in Italia per parlare di contrasto alla povertà perché

il reddito di cittadinanza che l'attuale governo Meloni ha per ora smantellato e che potrebbe

del tutto essere messo alla porta nel 2024, sembra stia per rientrare dalla finestra con

un altro nome e una nuova veste. L'esecutivo sta infatti lavorando alla creazione di un

nuovo sussidio contro la povertà che dovrebbe prendere il nome di misura, di inclusione

attiva, abreviato mia. Si è chiaro di questa misura non esiste ancora un preciso disegno

di legge, non siamo a livello già di discussione parlamentare eccetera, c'è solo una bozza

e indiscrezioni di stampa, però quelle che fornisce il Corriere della Sera sono molto

dettagliate e ci aiutano almeno a capire quale dovrebbe essere l'indirizzo generale

che prenderà questa misura di contrasto alla povertà, misura che scrive appunto il Corriere

potrebbe addirittura iniziare già quest'anno e perfino si dà una data di inizio che dovrebbe

essere il primo settembre. I potenziali beneficiari verranno divisi in due platee, da una parte

avremo le famiglie povere senza persone occupabili, dall'altra le famiglie povere con occupabili,

le prime sono quelle dove c'è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile, le seconde

sono quelle dove non ci sono queste situazioni di difficoltà, ma c'è almeno un soggetto

tra i 18 e 60 anni di età in grado di lavorare. Ecco, le due categorie riceveranno prestazioni

e agevolazioni differenti ovviamente a vantaggio della prima platea, cioè quella delle famiglie

che non hanno persone occupabili, chi invece è occupabile riceverà una prestazione sì

ma meno generosa e per menor tempo, ma andiamo a vedere più nel dettaglio col Corriere della

sera come potrebbe funzionare questo mia. Allora, le famiglie cosiddette non occupabili che

avranno diritto al mio percepiranno, come già avviene corredito di cittadinanza, 500

euro al mese per 18 mesi, non è chiaro se come accade con il reddito di cittadinanza

avranno anche diritto a 280 euro al mese aggiuntivi per l'affitto. Per gli occupabili invece

l'assegno sarà più magro, sarà meno generoso, sarà di 375 euro mensili e durerà solo 12

mesi. E per quante volte potrà essere richiesto una volta terminato? Beh, il nuovo sussidio

fa sapere il Corriere non si potrà più chiedere a ripetizione, come avviene oggi

con il reddito di cittadinanza ottenendo ogni volta altri 18 mesi di assistenza. Per le

famiglie senza occupabili quindi dalla seconda domanda in poi la durata massima della mia

si ridurrà a 12 mesi. Per i nuclei con persone occupabili invece la mia scadrà al massimo

dopo un anno la prima volta e dopo 6 mesi la seconda e una eventuale terza domanda di

sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo. Insomma un percorso

ha esaurimento per spingere il più possibile gli interessati a cercarsi un lavoro. Un ulteriore

differenza in senso restrittivo del mia rispetto al reddito di cittadinanza, oltre alla durata

e alla segno che abbiamo visto sono inferiori, è anche l'ise per farne richiesta. Se con

il reddito di cittadinanza bisognava avere un'ise inferiore a 9.360 euro, con il mia

sarà richiesto invece un'ise inferiore a 7.200 euro. Quindi devi essere un po' più

povero per poter accedere a questo strumento. Una riduzione che dovrebbe tenere fuori quindi

da questo aiuto almeno 300.000 persone che oggi invece con il reddito di cittadinanza

ne hanno diritto perché appunto sono considerate in una situazione di enorme difficoltà mentre

chi avrà un reddito di un'ise di 9.000 euro con il mia non sarà considerato in una tale

difficoltà da poter richiedere questo sussidio. Paradostalmente poi questo sussidio barato

dal governo Meloni avrà una concessione importante nei confronti degli stranieri rispetto

al reddito di cittadinanza ovvero a un immigrato che vorrà farne richiesta. Basterà essere

residente da 5 anni in Italia e non più da almeno 10 anni come accadeva con il reddito

di cittadinanza ma questo ovviamente per non violare le leggi europee quindi con questo

strumento frutto del lavoro di lega fratelli d'Italia gli stranieri avranno più possibilità

di ricevere questa assistenza. Quindi ricapitolando da un punto di vista prettamente assistenziale

questo mia avrà per i non occupabili un importo di 500 euro e una durata di 18 mesi rinnovabili

di 12. Per gli occupabili invece avrà un importo di 375 euro e una durata di 12 mesi

rinnovabili per 6 mesi. Bisognerà risiedere in Italia dal meno 5 anni e non dichiarare

più di 7.200 euro. Punto fine questo per la parte assistenziale. Come sappiamo però

uno degli aspetti più controversi e criticati soprattutto dalla destra del reddito di cittadinanza

era il fronte l'aspetto occupazionale cioè il reddito aveva aiutato solo poche persone

a trovare un nuovo lavoro. Bene come interviene il governo Meloni per risolvere questo problema?

Allora per gli occupabili la riforma scrive il corriere oltre ai centri pubblici per

l'impiego coinvolgerà anche le agenzie private del lavoro che incasseranno un incentivo per

ogni persona occupabile per la quale riusciranno a ottenere un contratto anche a termine o

part time. In pratica è un modo per incentivare le agenzie del lavoro a trovare lavoro ai

perceptori di questo strumento di assistenza in modo tale che vanno poi in quel modo a

guadagnarci anche le agenzie stesse che quindi appunto ripeto sono incentivate. Per migliorare

l'incrocio tra domanda e offertab di lavoro sarà poi creata una piattaforma nazionale

sotto la regia del ministero del lavoro dove gli occupabili dovranno obbligatoriamente

scriversi e dove potranno ricevere le offerte congrue di lavoro. Basterà rifiutarne una

però per decadere dalla prestazione e quando è che questa offerta di lavoro sarà considerata

congrua? Beh l'offerta verrà ritenuta congrua se in linea con la profilazione della persona

occupabile e se la sede di lavoro sarà nell'ambito della provincia di residenza del beneficiario

o delle province confinanti per cui per fare un esempio se un perceptore di questo sussidio

che vive a cosenza riceve un'offerta di lavoro che però si tiene a Milano e che non ha nulla

che vedere con il suo profilo questa persona può rifiutare questo offerta di lavoro senza temere

di perdere questo mia. Per scoraggiare poi il fenomeno dei perceptori del sussidio che

contemporaneamente lavorano anche in nero la norma consentirà di guadagnare fino a 3.000 euro

extra con lavori stagionali o intermittenti e se si supera questa soglia la prestazione sarà solo

sospesa per la durata del rapporto di lavoro e riattivata dopo. Riguardo ai controlli infine

la riforma rafforzerà tutte le norme sui controlli contro chi dichiara il falso o lavore in nero

pur prendendo il sussidio misure che in realtà sono state già adottate ad esempio dal governo Draghi

e hanno portato diciamo a un risparmio visto che questi maggiori controlli hanno ridotto i

perceptori del reddito di cittadinanza di ben 200 mila unità. Con questa riforma insomma il governo

punta a reinserire in sostanza una specie di reddito di cittadinanza però ovviamente meno

generoso rispetto a quello varato dal governo dei Cinque Stelle e della Lega che comunque dovrebbe

far risparmiare allo stato circa 2-3 miliardi l'anno rispetto ai 7-8 miliardi spesi finora ogni

anno con il reddito di cittadinanza. Ora ripeto questo è più un'idea una bozza di legge e subirà

probabilmente se avviata modifico o magari non ne subirà affatto però appunto per avere

maggiori certezze dovremmo aspettare che questo disegno di legge inizie il suo percorso parlamentare.

Restiamo sul fronte delle possibili leggi in preparazione da parte del governo perché una

stretta piuttosto decisa potrebbe subirla ben presto la categoria dei fumatori come riporta

CNC media e al vaglio del governo un rafforzamento della legge sirchia che potrebbe consistere nel

divieto di fumo anche per le sigarette elettroniche perfino all'aperto in particolare nei parchi se

sono presenti bambini o donne incinte ma anche davanti a bar, ristoranti e fermate. Il provvedimento di

cui al momento c'è solo una bozza anche qui sta però trovando resistenza nella stessa maggioranza

di governo in particolare il leader della lega Matteo Salvini ha detto le sigarette elettroniche

aiutano tanta gente ad abbandonare quelle normali da ex fumatori che ha smesso quattro anni fa il

divieto di fumarle all'aperto appare esagerato. Ora sicuramente la posizione di Salvini è

dettata solo da una valutazione politica e personale che scivra da condizionamenti ma molti

giornali siti di informazione oggi fanno notare come la lega abbia ricevuto sia per le lezioni del

2018 che per quelle del 2022 finanziamenti proprio da una società attiva nel settore delle

sigarette elettroniche. In particolare la società di sigarette elettroniche Vaporheart ha versato

nelle casse della lega 50.000 euro il 9 agosto 2022 e altri 5.000 euro il 23 gennaio scorso

altri 100.000 euro erano stati versati sempre da Vaporheart nel 2018 sempre nelle casse della

lega e ulteriori 20.000 euro a luglio 2020. Come fa a notare Paggella Politica che mette in fila

questi versamenti nelle casse della lega i governi di cui ha fatto finora parte Salvini sono in

effetti intervenuti con provvedimenti in favore del settore delle sigarette elettroniche a ottobre

2018 quando il leader della lega era ministro dell'interno e vicepresidente del consiglio il

primo governo Conte ha approvato un decreto legge con un condono fiscale per le aziende

produttrice di liquidi per le sigarette elettroniche come appunto Vaporheart che stavano maturando

dei debiti con il fisco per un'imposta non pagata. Il contratto di governo tra lega e

movimento cinque stelle firmato nel 2018 aveva promesso poi di provvedere alla correzione

dell'extratassazione sulle sigarette elettroniche e la legge di bilancio per il 2023 la prima del

governo Meloni approvata alla fine del 2022 ha abbassato le imposte sul consumo dei prodotti

utilizzati con sigarette elettroniche. Inoltre le connessioni tra Salvini e il mondo delle

sigarette elettroniche sono connessioni che vanno ancora più indietro nel tempo rispetto ai due

casi citati nel 2014 ad esempio il leader della lega ha partecipato al cosiddetto svapo dei che

è una protesta organizzata contro l'aumento dell'imposto e proposto e poi approvato dal

governo Renzi Salvini ha continuato a difendere il settore anche dall'opposizione e nel dicembre

2020 ha scritto su Twitter il governo vuole triplicare da gennaio le tasse sullo svapo questi

sono matti giù le mani dallo svapo ora tutto questo questo è semplicemente cronaca è un

riso conto storico del rapporto di Salvini con le sigarette elettroniche chiaramente qui

nessuno sta dicendo che Salvini ha preso queste posizioni perché queste aziende gli hanno

versato decine di migliaia di euro ma banalmente è evidente che c'è un conflitto di interessi che

se non ci fosse renderebbe senza ombra di dubbio più trasparente questa posizione di Salvini

che ho chiaramente può essere condivisa o meno ma ripeto nel momento in cui ci sono

diversamenti è chiaro che viene indebolita da qualsiasi sospetto come appunto questi

sollevati dai giornali e dai siti di informazione e con questo per oggi ci fermiamo qui io vi

saluto vi ringrazio e vedo appuntamento a domani sempre alle 17 con DELY FIVE DELY FIVE è un podcast

prodotto da CNC media ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17 direzione creativa e post

produzione like a be creative company

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

Ucraina, la guerra iniziò davvero 9 anni fa. Ecco come e perché.

Il governo sostituirà il Reddito di Cittadinanza con MIA: ecco come funzionerà, chi potrà percepirlo, per quanto e come.

Il governo vuole vietare il fumo, anche con sigarette elettroniche, all’aperto. Salvini le difende. Ma negli anni ha ricevuto da una società del settore decine di migliaia di euro.

Per scriverci: dailyfive@cncmedia.it
Seguici su Instagram:
@emiliomola1
@cnc_media

Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle17:00 con Emilio Mola.
Una produzione CNC Media
Direzione creativa e post produzione Likeabee Creative Company
Musica Giovanni Ursoleo