ONE MORE TIME di Luca Casadei: Susi Gallesi, dialogando con l’aldila’

www.repubblica.it www.repubblica.it 7/20/23 - Episode Page - 1h 17m - PDF Transcript

Tu hai qualcuno in famiglia che ha sofferto di reni, soprattutto a rene sinistro.

Sei mio padre.

Ecco, vedi, ho avuto un dolore a rene sinistro adesso, per quello che ti ho chiesto, te

lo dico perché mi ha fatto sentire questo dolore e ha voluto che te lo dicesse.

Ho avuto un tumore a rene e gli l'hanno tolto.

Vuoi sempre aspettare di vedermi in privato per dirne qualcosa?

Sì, sì, sì.

Te l'ho detto perché mi è arrivato questo dolore, l'ho detto e glielo devo dire perché io non ho male reni,

perciò è un segnale che mi ha mandato lui.

Probabilmente sa che ti deve dire qualcosa, allora sei già pronto.

Purtroppo non esiste una scuola che ti insegna a gestire il successo,

e per questo ho deciso di realizzare questo podcast che parla di rinascita,

facendo un viaggio nella vita di personaggi noti che mettono a disposizione la loro storia per aiutarci a cadere meglio.

Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Susi Gellesi,

una donna che ha ricevuto un dono dalla nascita, parlare con gli angeli.

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Io sono Luca e questo è One More Time.

Allora Susi, piacere di averti qui.

Grazie, piacere mio.

Assomiglia una persona che ha fatto parte in un certo qual modo della mia vita per molto tempo,

non ha contato i miei autori perché tu sei amica di un mio autore che è Mauro Medaglia.

Lui mi ha raccontato di te sin dal giorno uno.

Cioè quando ha cominciato a lavorare con me per One More Time in questa stagione,

mi ha raccontato la tua storia e quindi abbiamo rimandato il discorso,

ma l'abbiamo sempre tenuto lì e quindi sono contento di riuscire a fare questa puntata in questa stagione.

Io ho avuto un'esperienza in passato con una donna che non c'è più,

si chiama Silvana, era una amica di mio papà e questa donna mi ha in un certo qual modo condizionato la vita

quando ero giovane, nel senso aveva come te un dono,

non lo stesso tuo dono, però riusciva comunque a, più che a vedere, ero piccolo,

poi ero adolescente quindi non te lo so spiegare in modo preciso

perché non gli l'ho mai chiesto perché temevo anche di fare questa domanda,

però lei riusciva a parlare con l'aldilà e quindi quando mio papà a un certo punto

si è aggravata la sua malattia e quindi era molto nervoso,

la prima cosa che facevo quando arrivava a casa chiedeva a mia madre, come è il papà oggi

e quando mio papà era molto nervoso e quindi era imprevedibile quello che poteva succedere,

io andavo in una cabina telefonica perché non potevo farmi sentire da lui, abitavo in brianza

e chiamavo questa Silvana, lei staccava il telefono quasi tutto il giorno per fare le sue cose

e in alcune ore era libro quindi magari stavo ora e ora alla cabina telefonica

e chiedevo a lei di calmare il papà a distanza e questa cosa mi ha molto condizionato,

nel senso che poi lei a un certo punto mi diceva cose che sarebbero potute accadere in futuro

sulla mia persona, non più inerente a mio papà e questo non mi ha più lasciato

la libertà mentale di scegliere per me e quindi a un certo punto ho voluto completamente staccare

e questo non ti so dire se ha una cezione positiva o negativa,

ho sempre creduto in lei e in quello che lei mi diceva e in quello che lei poteva fare

e ho anche assistito personalmente a delle cose che possono far paura se non sei pronto

e poi si è manifestato un'altra persona simile nella mia vita che si chiama Maddalena

con cui non ho mai voluto avere un rapporto non perché non crede se lei ma perché non volevo essere condizionato

quindi oggi io perderò con te in modo molto aperto, perché io credo e quindi ci sono molte persone prevenute

ci sono molte persone che per partito preso dicono che cavolo dite

invece io assolutamente credo guardato cose tue, un po' di dirette che hai fatto

e quindi mi è chiaro l'argomento, ne sono molto affascinato

quindi oggi sarò uno spettatore, ti farò parlare

so che hai avuto una vita buona scosa e adesso ce la racconti

so che vedi delle cose quindi se vorrai dirmi delle cose sono aperto, non ho paura

anzi lo ascolto, lo accolgo, lo farai tu quando vorrai, ma partiamo dall'inizio

one more time è la storia di una persona dalla nascita al momento di erno in cui ci stiamo parlando

e quindi partendo dall'inizio raccontami la tua vita, quando sei nata dove che infanzia hai avuto e poi proseguirò

ok, sì ho visto la trasmissione, mi sono andata a documentare, molto bella perché è familiare

mi piace questa cosa, questa comunicazione, perciò mi è piaciuta molto, sono andata a curiosare su internet

hai detto una cosa molto giusta, prima voglio soffermarmi su questa cosa

che non bisogna farsi condizionare, bisogna viverla in un modo molto semplice

è un mondo molto particolare, molto bello, però è giusto vivere la vita terreno

e non farsi condizionare da tutto questo, bisogna viverci

io ormai sono abituata perché fin da piccola ho questa cosa

io sono nata a finale miglia, il 4 luglio del 62 o 60 anni

e ho vissuto con tre donne, mia nonna, mia bisnonna e mia mamma

mia mamma e mio papà si sono sposati dopo, quando io avevo già più di un anno perché mio papà era un finanziere

perciò faceva carriera nella finanza, di conseguenza non poteva sposarsi appena sono nata

perciò ho vissuto con mia nonna e mia bisnonna finché non si sono sposati, poi si sono trasferite a mestre

loro si sono conosciuti perché mia mamma faceva la mondina

lui aveva a Cameriano delle risaie, i suoi genitori avevano delle risaie

perciò si sono conosciuti in questo modo, innamorati, poi sposati

e ho vissuto fino a un anno, un anno le sue mese, sono ricordo esattamente

perché non ho memoria di quel periodo lì, ce l'ho dopo, molto chiaramente dopo

sono andati a poi a mestre, si sono trasferite a mestre

quando mio padre è morto in questo incidente che io avevo un anno e mezzo, lui è morto il 3 maggio

ha avuto questo incidente

cioè 3-4 mesi dopo il matrimonio?

sì, 3 mesi dopo il matrimonio proprio, 3 mesi dopo il matrimonio

sono andati ad un matrimonio, guidava un suo amico e c'era mia mamma

e aveva bevuto, è praticamente stato causato da questo ubriaco

è morto praticamente nella notte, sul colpo è sceso dalla macchina, stava bene

e poi è morto sul colpo, pensa che io ricordo...

solo lui?

solo lui, solo lui, è morto nella notte con un'emoregie celebrale

aveva 28 anni

pensa che io ricordo, l'unico ricordo che ho, terreno diciamo

è di quando era sul letto di morte praticamente

e poi ho chiesto con ferma poi mia nonna

era in una camera da letto, caricato su questo letto vestito di blu

una volta avevano quei letti con i ceri da parte, i quattro ceri

e io ho questa scena molto chiara, perché ho dei ricordi chiarissimi

la cosa strana dei miei ricordi, che io li vivo

dal momento in cui li ricordo li vivo proprio in un modo molto amplificato

e ero andata sul letto e ho questa scena

infatti poi pensavo fosse un sogno

invece no, mia nonna mi ha detto che era reale

io avevo questo atteggiamento con mio papà quando era sul letto di morte

poi siamo ritornate a vivere con mia nonna

perché poi mia mamma siamo tornati a vivere a casa sua

e abitavamo a Finale Miglia

via cimitero numero 13, perciò è stato un programma già programmato

e c'era questo rione che chiamavano CIMA-11 dove c'erano queste famiglie

noi bambini siamo cresciuti praticamente insieme

io ero molto legata a mia bisnonna, mia nonna mariucina

una donna che ha sofferto tantissimo, ha avuto tre figlie

non si sapeva che era il padre, nessuno ne ha mai parlato

la cosa strana che nessuno anche nel rione non ne parlava nessuno

io l'affezionati si aveva un occhio di vetro

aveva avuto un'infezione durante il tempo di guerra

poi dopo nel tempo quando lei si è andata

io ho saputo che è stata violentata dagli soldati

in tempo di guerra, perciò il padre non si sapeva per quel motivo

nessuno ne aveva mai parlato per quello

è stata un'infanzia bella sotto un certo aspetto

perché ero affezionacissima mia nonna

ma ero morbosamente legata a mia madre

e mia madre non era disponibile

scusa se mi emoziono, ma io ricordare il tempo

come ha detto prima, lo vivi anche in maniera pubblicata

lo vivo molto forte

perciò avevo questo legame morboso con mia mamma

che guai a chi me la toccava, se cadeva piangevo una giornata intera

ho proprio i ricordi quasi più quelli che mi hanno fatto soffrire

ho avuto la fortuna che dal momento in cui mio padre si è andato

io lo vedevo come vedevo te, ce l'avevo lì

non ho sofferto il distacco della morte

perché per me l'ho vissuto molto tranquillamente

mi ha guidato penso in un modo molto forte

proteggendomi, non avevo l'affetto di mia madre

perché era presa da tutt'altra cosa

poi l'itirava con mia nonna

insomma c'erano sempre queste discussioni

in casa era una famiglia unita, però molto contrastante

perciò c'era questa cosa, ma io avevo mia bisnonna

perciò ero molto legata a lei, l'affetto ce l'avevo con lei, giocavo con lei

e ho dei ricordi bellissimi, ma dei ricordi molto forti

poi mia madre ha cominciato a frequentare un uomo, una persona

giustamente perché era molto giovane, aveva 23 anni mia mamma

dopo quanto tempo?

dopo poco tempo

dopo poco tempo penso dopo un paio d'anni

non di più perché io questa persona me la ricordo nella mia crescita

non so dirte esattamente l'età

ma era un uomo impegnato, perciò non era una relazione

che poteva coinvolgere la famiglia, che poteva coinvolgere me

che pito, era una relazione un po' particolare

però sì, da lì io mi picchiava molto

non aveva questo filo umano di materno

e poi c'era questa solitudine

tua mamma ti picchiava?

mi sono presa e tante, io e mia mamma

ma perché lei è cresciuta in questo modo?

cioè io ora la capisco, quando sono cresciuta ho capito

quando sei bambina, non lo capisci

ti arrabbi, sei delusa, stai male

poi nel tempo l'ho capita, perché comunque anche lei ha avuto un infanzio

mio nonno si è suicidato, ha mollato la famiglia

ma c'è stata tutta una serie di cose che non è cresciuta

neanche lei col padre, di conseguenza

io invece ho avuto la fortuna che mio padre ce l'avevo proprio vicino

io vivevo due vite parallene, non so se riesco a spiegarmi

avevo questa terreno che era dolore e la sofferenza

l'altra parte invece era solo amore

per me è stato difficile questo, accettare questa vita

perché non ci volevo stare, se sto bene la con lui invece no

spieghiamolo un po' meglio

quindi quale dono hai avuto dalla nascita?

te ne sei resa conto un anno e mezzo, giusto hai avuto la tua prima?

l'ho sempre avuto, l'ho sempre avuto

che dono hai?

io non lo considero un dono

Luca, no, ti spiego anche il perché

perché comunque affronti delle cose molto difficile, molto pesanti

poi mi ritengo la persona più fortunata del mondo

perché ho apprezzato questa vita affronto i problemi in un modo molto diverso dagli altri

non c'è preoccupazione per me, c'è sofferenza, ma non c'è preoccupazione

io la prima volta che ho visto mio padre, che ho ricordo di mio padre

penso di aver avuto due anni, due anni e mezzo

in questa cascina dove abitore abitavano a Cameriano

al Molino Nuova era questa cascina che chiamavano così

mio zio aveva tutti gli animali, avevano le risaie, coltivavano tutte queste cose

e c'era questo granaio dove mettevano i sacchi di riso quando li raccoglievano

e lo ricordo tutto di cemento

e mio zio mi aveva fatto un'altalena con un assi di legno, delle corde che io vedevo enorme

poi alla fine era molto piccola

e poi c'era una porticina che portava dietro al Molino

e io andavo in questo posto, nonostante fossi piccola

e poi dopo mi sono chiesta come mai mi ci facevano andare

mia nonna secondo me sapeva che io andavo da mio padre

perché non era preoccupata per l'acqua

quando tu è una bambina così piccola non la lascia andare sola

lei era tranquilla, di conseguenza poi ho capito dopo che lei sapeva

che io andavo da mio padre anche se non ne abbiamo mai parlato chiaramente

e io aprivo questa porticina di ferro, c'era mio papà su questa passarella di cemento

in fondo seduto di schiena con la sua divisa

e c'erano degli arbusti, degli albi

ma io ricordo questo posto in un modo magico

per me era un posto da favola

e io andavo lì e giocavo con mio padre, parlavolo, lo toccavo

c'era proprio un incontro fisico

e avevo questi incontri con lui quando andavo là

però l'ho sempre avuto in ogni momento, nei momenti più difficili

nei momenti in cui stavo male con mia mamma

nei momenti in cui ero ammalata

nei momenti in cui avevo bisogno di lui, lui arrivava

e tu conosci l'amore totale

perciò quello che hai in questa vita non è mai abbastanza

Allora, quello che tu non vuoi chiamare dono

che cos'è, cosa vedi?

Vedo quello che c'era dall'altra parte, vedi i defunti

comunico con le persone che sono dall'altra parte

non importa se uno non ci crede

perché io ho tanta gente che viene da me

e non ci crede, poi io va via convinta

perché non è che io convinco le persone

anzi, io dico, sempre aspettate il momento giusto

se siete pronti quando uno ha bisogno deve sentire

altrimenti forzare le cose non va mai bene

Tu vedi i defunti e vedi gli angeli

Vero anche gli angeli che sono due energie completamente diverse

Assolutamente sì

Un angelo e solo energia non ha una forma

Allora, spiegami la differenza

La differenza tra i defunti e gli angeli è sottile

però c'è i defunti, io li vedo fisicamente

perché hanno il fisico, sono delle energie di luce

però se io ti dico, vedo una luce, tu dici che è

è normale che si facciano vedere a livello fisico

per darci dei particolari

L'angelo è un'energia molto più forte

io sono riuscita a vederli

sia come sono in realtà, a volte si fanno vedere

con delle sfere di luce

ma è quello che senti che è molto diverso

c'è questa forza, l'angelo ha molta più forza

l'angelo è quello cui tu chiedi

il mio angelo mi ha detto di sfruttare gli angeli

perché se tu non chiedi, loro non interferiranno mai

nella nostra vita

loro avranno sempre il permesso da noi

perciò qualsiasi cosa io posso chiedere

anche a partire da un parcheggio

loro te lo danno

Io ti faccio delle domande

assolutamente sì

devo capire io e far capire a chi ci ascolta e chi ci guarda

tu hai detto il mio angelo, perché ognuno di noi è un proprio angelo

allora ognuno di noi quando scende sulla terra

quando nasce ha questa energia che è una protezione

che ci viene data

da chi esattamente non lo so

io so che c'è un Dio

ma non l'ho mai visto

io non l'ho mai visto nella Madonna, nel Dio

io vedo i defunti e vedo gli angeli

ma non so dirti esattamente come

io so che Dio c'è, io ci credo

anche se non sono religiosa o cattolica

però so che c'è questa energia fortissima

e loro ci viene dato proprio un angelo per protezione

che se può ci salva

per esempio se tu hai un incidente

e un incidente minimo dove non ti fai del male

non hai detto che questo incidente ti arrivi

per causarti dei problemi

probabilmente te ne toglie

ti impedisci e che possa succedere qualcosa in più

non so se riesco a spiegarmi

certo che si

e perciò se poi quanti genitori sono venuti da me

mi ha detto perché non mi ha salvato mio figlio

perché non poteva

perché noi il giorno predestinato

ce l'abbiamo, non lo possiamo cambiare

noi abbiamo un to di tempo da vivere

non possiamo allungarlo o anticiparlo

ma tu riesci a vedere quanto tempo hai da vivere

tu personalmente o no?

allora, io lo saputo da poco

io lo so però non lo posso dire

c'è una cosa che mi è stata detta perché io sono pronta

se io non ho paura di andarmene

perciò lo sappiamo tutti quando veniamo sulla terra

quanto tempo abbiamo da vivere perché l'abbiamo deciso

abbiamo deciso prima lo sappiamo

il percorso di vita lo sappiamo

poi abbiamo delle libere scelte e libero arbitrio

però sappiamo tutto l'anima

non so se ti capita a volte di riconoscere una persona

dire mi sembra di conoscerti tanto tempo

perché l'anima è un archivio

di conseguenza a memoria anche di tutte le vite precedenti

di conseguenza noi sappiamo tutto

poi, giustamente, dimentichiamo

perché abbiamo un percorso per cui impariamo

non nella vita

è un viaggio in cui dobbiamo imparare

dobbiamo conoscere, dobbiamo migliorarci

dobbiamo evolverci

anche quando una persona, io ho lavorato tanti anni

nelle case di riposo

ho avuto le prove che quello che mi avevano detto era vero

perché mi è capitato tantissime volte

di avere delle persone che mi dicevano

guarda, vedo mia mamma e dopo mezz'ora

se mai se ne andavano

mia mamma mi è venuta a prendere

mio papà mi è venuta a prendere

perciò l'anima già è pronta

per barcare questo gradino, chiamiamolo così

e sa già che deve andare

poi, se io sapessi

il giorno quando arrivo

quando cresco, quando devo morire

ci crea ansia, no, noi in esseri umani

siamo molto limitati in queste cose

io lo so, non so esattamente il giorno

ma so più o meno quando me ne andrò

tu dici me l'hanno detto, parli al plurale

chi te l'ha detto? No, no, di tutti

perché poi guarda, noi ci riferiamo

a una persona, no, quando parliamo di una però

sono tante le voci che parlano

poi queste cose sono più dette

dagli angeli che dai defunti

perciò è l'angelo che mi dà dei consigli

è l'angelo che mi dà dei messaggi universali

che io riferisco sempre

perché poi alla fine salta sempre

fuori la verità

quello che ti anticipano, che possono

non hanno il permesso di dirci tutto

quello che possono anticipare

loro te lo anticipano

e io quando ho questi messaggi che mi arrivano

soprattutto di notte scritti

una scrittura molto particolare

io tengo un blocchetto e un abiro

sul comodino perché se mi capita di notte

poi io non mi ricordo il giorno dopo

scrivo io in modo inconscio

con una scrittura che non è la mia

e arrivano questi messaggi universali

poi alla mattina vedo il messaggio

allora io poi lo dico con tutti

perché sono messaggi non capibili

completamente al momento

però tu riesci a capire tutto dopo

ti faccio un po' di domande sul proprio angelo

gli dai un nome al tuo angelo?

io ho dato un nome

perché noi abbiamo bisogno di dargli

un fisico e un nome

io dò che amo a Ariel

e ti spiego anche il perché

perché una sera io ho tanti gatti

randaggi

28 adesso ma ne ho vuti di più

perché prendendo le ammalate

intanto qualcuno se ne va

perciò guardando su internet

pensavo come mai ovunque vada

io ho un gatto che mi segue

e mi apparsa questa foto così

non so come perché io sono

il computer e sono una schiappa

proprio nel vero senso della parola

mi appare la foto di questa figura

angelica femminile con tutti i gatti

intorno e c'è il nome di Ariel

allora l'ho chiamato Ariel

però so che non ha una fisicità

a volte quando mi sveglia di notte

che mi deve dire qualcosa si presenta

solo con il viso senza i contorni

mi è capitato perché di

vederme lo qua di prendere anche un po'

perché svegliarmi e vedere una figura

qua davanti però è una figura

che ti dà tranquillità non ti dà paura

è il momento in cui ti svegli

ma e mi dà dei messaggi

mi ha detto una notte

mi ricordo il 27 giugno fu

del 2016 perché

l'anno che è morta poi mia mamma

mi ha svegliato alle quattro

mi ha detto ti devi preparare

e ho cambiato casa

è morta mia mamma e ne sono successi di tutti i colori

però mi ha detto ti devi preparare

perciò sapevo che qualcosa cambiava

nella mia vita non sono mai

messaggi brutti Luca sono sempre

messaggi che ti preparano

che ti avvisano che comunque è l'aiuto

indispensabile perciò

anche se quel giorno per dire che

una data ti succede

qualcosa che per noi è spiacevole

e non ti avvisano di qualcosa

di spiacevole ti dicono

vedrai che lo risolvi perciò stai tranquilla

che ti do quella data

lì anche senza specificare

cosa succede per non farti

preoccupare però c'è la soluzione

cioè non ti porta

la rovina al disastro ti porta

semplicemente un cambiamento

migliore e ti porta una soluzione

perciò i messaggi loro sono importantissimi

a ascoltare quello che ci indicano

anche se non senti la voce

molto importante

se non senti la voce come fai a capire

quello che ti vuol dire? Con dei segnali

a volte ti impediscono di fare una cosa

e noi insistiamo a farla

ti impediscono di stare con una persona

e noi insistiamo di stare con questa persona

ma alla conclusione

ci arriviamo perché se abbiamo

le sensazioni quando non stiamo bene

quando c'è qualcosa che ci crea disagio

è assolutamente importante

ascoltare le nostre sensazioni

non sono le nostre sensazioni

noi siamo umani siamo limitati

tutto quello che sentiamo

è perché qualcuno ce lo dice

perché qualcuno ce lo trasmette

il conseguenza

bisogna ascoltare

come si comunica con il proprio angelo

ad alta voce? Ad alta voce

perché se parli nella tua testa

puoi parlare anche nella tua testa

perché tutti noi parliamo con qualcuno

a volte parliamo rivolgendoci

magari al cielo, al Signore

o ai defunti e ai nostri cari

chiedendo aiuto, no?

In questo caso, tu dici

ti puoi rivolgere al tuo angelo custode

perché lo si chiamano tutti, giusto?

Gli devi parlare ad alta voce?

Io consiglio di parlare ad alta voce

perché abbiamo delle vibrazioni particolari nella voce, no?

Abbiamo più forza

aiuta noi

non è che loro non sentono se noi gli parliamo mentalmente

noi

sentiamo di più se gli parliamo ad alta voce

si comunichiamo

io nonostante non abbia problemi a vederli o sentirvi

io al mattino mi preparo il caduto

nel tassine di caffè

bevo il caffè con loro

e qualche segnale c'è sempre

poi lo bevo io naturalmente, no?

perché non è che arrivano lì e bevano il caffè

però è un modo di comunicare

di parlare, di tenere questo contatto

comunque legato

Vanno ringraziati gli angeli?

Sempre, è la preghiera più grande

io chiedo poco

e ti dico la verità

ho imparato ad andare avanti

così so che quando mi devono dire

qualcosa me lo dicono

però a volte chiedo anche per gli altri

per qualcun altro che ha bisogno

sempre ringrazio e poi

dico so che lo fa

e so che mi aiuti

con la certezza che l'aiuto arriva

poi a volte noi non capiamo l'aiuto

perché le cose non vanno

come noi vogliamo farle andare

ma se non vanno

quindi vanno andare così

accogliere, accettare

ringraziare sempre

poi io parlo in qualsiasi modo

a volte dicono sprontolo

cioè per dire e come se avessi proprio una persona

un amico fisico

lì vicina

come parlo normalmente tutti i giorni

perché è importante parlare con l'animo

con il cuore

Quando tu fondamentalmente

mi hai detto prima

dicono che vanno sfruttati gli angeli

perché chi di poco

perché non ho bisogno di chiedere

perché per me la giornata

io mi alzo al mattino che sono felice

di avere la giornata davanti e fare tante cose

io dormo pochissimo

però non vedo l'ora che arriva il giorno dopo

per fare tanto

mi hanno aiutato a arrivare

non ero così a vent'anni

non ero rambiacissima, io con il mondo, con la vita

però mi hanno aiutato

proprio da avere questo atteggiamento

Riprendiamo il racconto della tua vita

ma prima ti faccio una domanda

tua nonna

che ti permetteva

di andare in un luogo

che per una ragazza

in pochi anni era estremamente pericoloso

credi che avessi

i tuoi stessi

mi dici come posso definire

quello che tu hai se non vuoi chiamarlo dono

chiamiamolo dono, però ho voluto spiegare

che c'è molta sofferenza

dietro questo dono hai capito?

in questo senso

per quello che non lo chiamo dono

poi ti dico una cosa che mi è stata data

e ringrazio per averla

e perché mi ha cambiato tanto

non credo che se l'avessi

però mia nonna aveva una fede enorme

nei confronti di Dio

era proprio buona

era la classica persona buona

io ho solo letto bontà nei suoi occhi

non si è mai lamentata

accettato la morte di mio padre

e dopo 9 mesi è morto il marito

il morto mio nonno che ha avuto un infarto

ma lei non l'ha mai vista

lamentarsi

piangeva ogni tanto

gli vedevi delle lacrime che scendevano

ma non l'ho mai vista disperata

non l'ho mai vista lamentarsi

tutti i giorni andava pieni al cimitero

però aveva le foto di mio padre, di mio nonno

ma io l'ho sempre vista serena

con il dolore

ma serena, perciò penso che

sapesse che c'era questa

che mio padre era lì

però non credo che avessi il mio dono

nessuno nella mia famiglia ce l'ha

ti farò altre domande su questo

perché so che tu conosci altre persone

che hanno il tuo stesso dono

comunque un dono molto simile

le hai conosciuti in delle conferenze

però ritorniamo al racconto

quindi eri piccolina andavi a giocare con tuo padre

nel modo in cui ce l'hai raccontato prima

e poi come cresci, che succede dopo?

allora cresco nella famiglia

con queste tre donne che amavo

perché naturalmente avevo questo

affetto comunque morboso

comincio ad andare a scuola

e ho delle difficoltà anche a scuola

perché non è che avevo difficoltà

con le persone che mi trattavano male

perché a volte dicono ti consideravano pazza

no, io non ho mai avuto questo problema

perché tu lo dicevi che

vedevi queste cose?

io non l'ho mai nascosto, non è che lo dicevo

però non ho mai nascosto niente

non ti so spiegare esattamente

come ha funzionato, per me era una cosa talmente

naturale

e sì, se vedevo mio padre

parlavo con lui senza nascondermi

col fatto che parlassi con lui

perciò sai uno ti vede parlare con il nulla

poi alla fine

capivano tutti che

avevo qualcosa di particolare

ma non mi sono mai sentita accusare

o puntare il dito contro

penso che di essere stata molto protetta

perché altrimenti un essere umano

ti colpevolizza

su qualsiasi cosa

invece io non ho mai avuto queste cose

l'unica cosa avevo difficoltà

a confrontarmi con gli altri

a vivere con gli altri, proprio perché

per me

l'amore era un'altra cosa

qui era la difficoltà

a scuola non ero trattata bene

perché ero la bambina povera

che viveva con le tre donne

che la maestro non mi trattava bene

io nei momenti in cui mi umigliava

insieme ai miei alunni

e mi metteva in un angolo

in quel momento io si stavo lì mezz'ora

lì non la vivevo

mio padre arrivava, mi prendeva per mano

mi portava in giro

e mi portava nel suo mondo

perciò era come se

anche se mi ritrovavo che piangevo

nell'angolo però io il dolore

di quella mezz'ora non lo sentivo

sono cose molto strane da spiegare

che le ho provate però molto bene

per fare questo viaggio con tuo padre

dove vi chiudere gli occhi e lo faceva

occhi aperti? No, occhi aperti

non è che dovevo mettermi lì

perché lui arrivava, mi prendeva per mano

e probabilmente con l'anima

forse c'era una conjunzione con l'anima

non lo so, non te lo so a spiegare

perciò tutto il dolore terreno

per me era amplificato a livello umano

ma era molto più leggero

perché lui mi salvavano

da queste violenze, da queste

situazioni

Quindi a scuola diciamo che

non è stata facile? No, per niente

è stata difficilissima. Da che età questo?

E' fino alla quinta

elementare, poi dopo

in prima media è stato diverso

già capivo molto di più quello che vedevo

perché quando ero piccola

la differenza forse

forse era meglio anche quando ero piccola

perché tu vivi la cosa

come una cosa naturale, poi

quando diventi grande cominci a chiederti

come mai tu vedi e gli altri non vedono

anche se non è mai

stato un problema, poi

alle medie mi sono trasferita come mia madre

è andata a abitare da un'altra parte

e si è risposata, poi si è separata

poi si è rimessa con un ragazzo

più giovane di lei di cui io ero

innamorata, perché io ero ragazzina

avevo 9-10 anni, ma lui aveva 18 anni

e c'è molto più giovane di mia mamma

e mia mamma ne aveva 34

avevano 16 anni di differenza

Quindi lei si fidanza con un ragazzo?

Cioè lei era sposata, ci siamo trasferite

Quindi lei si è risposata?

Si è risposata, è stata

sposata due anni, in questi due anni

ha conosciuto questo ragazzo

in cui si è messa insieme a questo ragazzo

abbiamo ricambiato casa

perché siamo andati in un altro paese

però io ero innamorata di questo ragazzo

era la prima cotta da ragazzina

da 10 anni

lì ho deciso di venervi da casa

ho cominciato a lavorare prestissimo

appena ho finito le medie

Cioè aspetta, tutti sei innamorata di questo ragazzo

che avevi 8-9 anni, 10 anni

quindi andavi in quinta elementare

ok, come facevi a capire

che ti è innamorata di lui?

E perché mi piaceva

perché sono le prime cotte

però io non sapevo ancora che avevo

una relazione con mia madre

perché mia madre era ancora sposata

Ma lo vedevi in casa quindi pensavi

fosse un amico?

Capivo che c'era qualcos'altro

però non ne avevo la certezza

quando me l'ha detto per me è stata una

ferita, però non ho detto niente

io non ho mai detto niente con mia madre

di quello che provavo

Ha rovinato un po' il rapporto con tua madre

ma da parte sua l'ha allontanata

ancora di più, perché comunque avevo

questo interesse molto forte

da parte mia non ho mai provato odio

o invidia o ero contenta per lei

perciò ho cercato di

tenere per me questa cosa

e poi si è separato

dal suo marito

ci siamo trasferiti in un paese vicino a finale

lei ha cominciato a frequentare

questo ragazzo, poi lui intanto ha

fatto il militare

da lì è cominciato un calvare

grande perché lei frequentava gente

che ha cominciato a bere

frequentava gente che beveva

che praticamente

quando Fabrizio

questo ragazzo si chiama Fabrizio

è andato a militare

lei frequentava un suo cugino

della sua stadia

non so se aveva una cinquantina d'anni

forse sono un ricordo bene

che era un ancolizzato

anche lui, perciò si usciva la sera

lei mi prendeva sempre dietro in modo da tutt'elarsi

come se usciendo con la figlia

non facesse niente di male

ok, mi spiego bene

e solo che questo

faceva finta di essere

amico come amare per poi usarmi

per venire con me

per usare violenza su di me

perciò a volte mi chiamava

c'era un bar una...

avevi 10 anni? no, li ne avevo 13

avevo già finito le medie

lavoravo in una sartoria, avevo già...

avevi smesso di andare a scuola?

dopo la terza media hai smesso?

sì, smesso, perché non avevamo la possibilità

aveva un povere

mi ha mai fatto studiario, andavo a lavorare

avevano una sartoria

quindi tua madre usciva ti portava con sé

e questo signore di 50 anni

mi stava addosso

mi continuava anche fuori a abbracciare

così

poi quando io ho smesso

e sono venuta via da casa, un giorno che

lui si chiamava Vittorio

mi ha chiamato in questa...

era una discoteca, chiamiamola così

in ogni una sala da ballo con un bar

mi ha fatto chiamare

dal titolare del bar

è venuta a casa d'Ectuora che c'è Vittorio

che ha bisogno della Susi

mi ha fatto andare la, mi ha fatto andare nella cantina

e...

aveva comprato

me lo ricordo perfettamente

un vestito di jeans e pelle

con i sandali uguali e la borsa uguale

io non avevo niente, perché non mi compravo vestiti

non avevo niente

lui aveva regalato questa cosa

due etti di prosciutto crudo

lo ricordo perfettamente

poi lì ha tentato di saltarmi addosso

di abbracciarmi, di abbracciarmi

io mi bloccavo in queste situazioni

non riuscivo a reagire, era come se qualcuno

mi bloccasse

mi veniva da piangere

era la prima volta che succedeva?

no, non era la prima volta, era successo con delle altre persone

però la volta lì me la ricordo molto bene

perché

lui è caduto, mio padre è arrivato

la spinto via, lui è caduto

perciò lì mi sono resa conto

è stata forse la prima volta che mi sono resa conto

che mio padre mi salvava

anche in quelle situazioni

perché è proprio caduto

l'ho sentito proprio spingere via

ho visto mio papà la spinto via

io sono scappata via

sono arrivata a casa

io, guarda Luca, non ho mai capito

se mia madre sapesse di tutto questo

e mi sfruttasse, no?

in quel senso lì per avere aiuto

il colio di cibo

non lo so, non l'ho mai capito

non l'ho mai voluto

forse saperlo, non lo so

perché lei diceva fare la carina

perché lui è bravo con noi

io da mamma, che sono mamma anch'io

se il mio figlio

avessi avuto una situazione del genere

non l'avrei mai permesso, l'avrei capito immediatamente

io non so se gli faccio l'accomodo

o se

non l'ha capito, non lo so

quando tu gliela andavi a riferire, lei non ti credeva?

non gliela e hai detto?

io sono arrivata a casa piangendo

e mi ha detto, ma cosa è successo?

niente, gli ho detto, sono venuta via

poi lui ha mandato la roba a casa

lei non mi ha chiesto esplorazioni

hai capito?

lui ha mandato da questo ragazzo qui

che lavorava al bar

il pacco con il vestito i sandali

e gli ho detto, non li voglio

lei ha detto, ma guarda che fai la carina

perché guarda che ci ha regalato dueti di prosciutto

cioè, io lì

non ho mai detto niente

non gli ho mai riferito queste cose

per me doveva capirle

lei non aveva riguardo

perché quando c'era questo ragazzo che dormiva lì

io ho dovuto uscire di casa

perché era tutto molto

alla luce del sole per loro

e io soffrivo di questa cosa

sono andata a vivere a finale

da una sorella di mia nonna

dove avevo abitato

ma sei andata a vivere lì perché tua mamma l'ha voluto?

perché tu non volete più?

io non ho più voluto star lì

perché eri inamorata di questa persona?

stavo male

o per tutto quello che stai raccontando in questo momento?

per tutto, per tutto, per tutto un insieme di cose

anche per questo ragazzo

infatti poi ho parlato con mia nonna

ho detto, voglio venire a abitare con te ancora

avevo trovato il lavoro a finale miglia

in mageria

perciò lavoravo e tutto

avevo 13, 14 anni

era proprio appena finito alle scuole

e mia nonna non mi ha voluto in casa

sono andata a abitare con questa sorella

di mia nonna

che si chiama?

stella

accolizzata

e il marito era stato operato

alla Gola di Tracchio

70 anni aveva

mi hanno accolto in casa, io lavoravo e tutto

solo che lui

ha tutte le serene in camera mia

perciò avevo quel problema lì

che continuava ad avere questa persona che mi leggeva il diario

mi controllava

le butandine

io non avevo rapporti perché ero ragazzina

proprio non è che avessi

il ragazzo l'ho trovato 16 anni

però mi controllava tutte queste cose

mi aspettavo quando arrivavo a casa che andavo

fuori a ballare con le mie amiche così

ed ero sempre controllata e sempre lui

addosso che mi ambracciava, che mi toccava

non sapevo come fare, avevo

questo blocco

poi la culmine non c'è mai arrivato

cioè in questo caso però è una violenza

molto forte anche quella

tu mi sei raccontando questa, mi hai raccontato

la precedente, mi hai detto che è successo

altre volte ancora prima

come mai?

non lo so, non lo so perché c'era

nella via dove abitavo c'era questo

signor anziano che

quando io andavo a prendere qualcosa in negozio

da mia mamma

lui mi aspettava al buio, l'inverno c'era buio

e anche lì mia mamma

non ha fatto niente, io quella sera lì

è successo un paio di sere

sono arrivato in casa piangendo, che non riusciamo

neanche a parlare perché però avevo

11 anni quella prima volta

e lei non ha fatto niente

cioè non lo so perché

non me lo so spiegare questa cosa

però non faceva niente

forse per la gente, per quello che

ma come mai attraevi persone

così

malate mentalmente?

non so, non mi ho idea

forse perché ero comunque

una bambina indipendente, ero da sola

ero molto libera anche perché

mia mamma dava fastidio

di conseguenza, faceva un po' tutte le cose da sola

io andavo molto spesso

a casa dalla sorella di mia mamma

anche se ogni tanto mi mandavano via

non lo so perché ho avuto questo percorso

sinceramente non me lo spiego

perché ero comunque una bambina molto tranquilla

pudica in alcune cose

era molto bella

era una bambina molto bella

avevo sempre tutte queste persone

che comunque frequentava mia mamma

questo signor anziano no

perché non c'entrava niente, abitava nella via

però mi aveva toccato

ero scappato su anche lì e non ha fatto niente

era sempre tutto però

circoscritto l'ambiente dell'alcol vero

quindi vai da stella a succedere questa cosa che era contato

con suo marito di 70 anni

e te ne vai?

no sono rimasta lì un paio d'anni

sono rimasta lì due anni

e non ne hai mai fatto parola con nessuno

di quello che stava cadendo con lui

no, ne ho fatto parola

non ne hai mai denunciato

non ne hai mai minacciato lui di denunciarlo

ci ho provato dopo

ci ho provato a dirlo

a dire raccontare questa cosa

perché una sera sono scappata via

perché lui mi ha proprio corriccato

aveva esagerato

esagerava anche prima

perché non c'è mai un limite in quelle cose

e lì non ce l'ho più fatto

sono scappata via in camicia da notte

dalla sorella di mia mamma

da mia azia olga

e ho raccontato il fatto, erano le 10 e mezzo, 11 di sera

e tu sei andata dalla tua azia olga

per dormire da lei?

no, per dirgli quello che era successo

che non ci volevo più stare

e come reagito, cosa ha fatto?

non ha voluto che rimanessi lì

ma ti ha creduta?

mi ha creduta, ha parlato con mia nonna

perché mi prendesse in casa ancora

perché mia bella nonna se ne era andata da poco

e allora lì mia nonna mi ha preso

perché è partito un rapporto tutto sbagliato

perché mia nonna non mi voleva

perciò io il fatto di andare in casa

come mia nonna che non mi voleva

nonostante avessimo vissuto tanti anni insieme

ce l'avevo con lei

perciò io ero sempre amostosa

l'avrei potuto circuire come volevo

però non ce la facevo

perché dico perché mi vuoi bene

in più mi avevano detto di tacere

che la gente non doveva sapere di questa cosa

perché non volevano

tra virgolette

hai capito

allora sono stata zitta

era tutto un fare di nascosto

io ero quella che non aveva bisogno

di attenzioni o di protezione

era quella che doveva subire

gli altri facevano tutto bene

perciò ero quella che doveva tacere

non potevo dire niente

lui mi mandava i regali a casa

gli volevo mandare indietro

quando abitavo con mia nonna

poi sono nata a abitare con lei

lui chi il marito di stella?

mi mandava i regali a casa

per i compleanni

io non li volevo

e mia nonna mi diceva no

li devi prendere

perché altrimenti la gente cosa dice no

finché un giorno mi sono sentita

dire che io i regali li accettavo

e mi facevano comodo

ho fatto una piazzata

mi sono messo in cortile

ho urlato a tutti

quello che aveva fatto

che loro erano con le mani nei capelli

perché dicevo questa qui parla

dice tutto

a che tai avuto questo sfogo?

15 anni sono messa proprio a urlare

nel cortile

e a dire è tutto quello che era successo

perché ho detto non mi puoi accusare

che io li ricevo quando non li volevo

perché non volevo più avere niente che fare

perciò è stata dura in tutti i sensi

perché non mi sono mai sentita

protetta

non mi hanno mai protetta

perciò c'era questa differenza

che mio padre mi proteggeva in ogni modo

invece loro, le assiere umane

mi faceva solo del male

non valevo niente

e da quelle time poi che succede?

quelle time poi poi lo posso non stata

fino a 17 anni con mia nonna

abitare con lei con delle litigate

assurde mi chiudere da fuori casa

però non ci sono più abusi

nel senso da quel punto di vista sei protetta

o succedono ancora altre cose?

ho avuto degli abusi da dei medici

quando andavo dal me io ho avuto

dei problemi di salute molto pesanti

che tipo di problemi?

ho avuto 16 interventi

i polmoni all'intestino avevo il morbo di cron

non so più niente, sono guarita

ho avuto interventi all'intestino

il primo a 15 anni che mi hanno tolto un uvaia

ho mezzo polmone

perciò continuavo a fare dei premitoraci

una distrofia bollosa

ho avuto tutti questi interventi

nelle visite ho avuto degli abusi

da dei medici, due medici

uno a 12 anni avevo che abitavo scortichino

si andava alle medie a scortichino

e questo medico chiudeva la porta

e mi faceva corricare sul lettino

poi cercava di fare qualcosa

anche lì non sono più andata

non l'ho mai detto neanche quello con mia madre

abitavo allora con mia madre vicino a scortichino

non gli ho mai detto niente

ho sempre avuto timore di dire quello che mi facevano

a che t'hai avuto il tuo primo rapporto sessuale?

a 16 anni con mio marito

consensiente nel senso che tu lo volevi, lo desideravi?

non avevi paura dell'uomo?

molta, infatti ero vestita completamente

quando mi ricordo che avevamo anche riso

perché io addirittura d'estate

è stato per l'8 luglio

i 4 lugli l'8 luglio ho compito i 16 anni

siamo stati insieme e avevo le calze

per i figuri collanti, figurati

mi proteggevo in quel senso lì

però ero innamorata

poi amavo molto i suoi genitori

io mi ero legata molto a mia sua cera e mia sua cera

perciò mi sentivo, ma anche lì

è stato un errore, perché poi

violenza anche in quel senso lì

lui era molto libertino, un carattere molto particolare

sono rimasta poi incinta a 19 anni

siamo stati fidanzati un po'

poi sono rimasti incinta

non volevo sposarmi perché

sapevo che lui aveva altre

e poi era manesco

perciò era anche lì

avevo dei problemi di alcohol?

no, era così di carattere

era di natura

abitavate insieme?

abitavamo insieme, sono sposata

20 anni ho avuto mio figlio

siamo sposati a febbraio

che io ero già in 5-6 mesi

poi siamo andati a abitare vicino a mia sua cera

ma io ero molto

la mia famiglia, gli amavo molto

i miei suozio gli ho proprio amati tanto

erano i miei genitori, io andavo in ferria

andavo a casa da loro e ho capito

i miei ferri erano con loro

avevo trovato finalmente una famiglia unita

era lui che era un problema

poi ho detto il bambino, vabbè, cambierà sé quando pensi

cambieranno le cose, poi invece no

poi mi sono dovuta separare

però mi sono tenuta mio figlio

a che edazzi si è separato?

26 anni, siamo trasferiti qua

sono stati anni difficili?

molto difficili, molto perché lui

mi tradiva apertamente

cioè lui doveva andare con una

davanti a me, ci andava, doveva stare zitta

ho sempre avuto questa cosa di

essere messa in disparte, forse il mio destino

forse mi ha insegnato tanto

mi ha insegnato da mani

perché sei in sicura, perché come mai

l'uomo ti tratta in quel modo?

non lo so, non l'hai mai analizzato

non l'hai mai chiesto al tuo angelo

non l'hai mai chiesto?

no, perché ho sempre preso le cose dovevo imparare

per me è stata una

una conoscenza, un capire

perché mi sono sempre cercata, io ho avuto

due matrimoni, una convivenza

ma tutte delle persone particolari

in cui io ho dovuto subire, perché il secondo marito

è stato un tossico dipendente

la mia convivenza, una brevissima persona

però anche lui che tradiva, che andava

che non lo so, perché poi ho deciso

di stare da sola e sto, da Dio

a che età l'hai deciso? 40 anni

quindi fino a 26 con il primo marito?

primo marito, poi dopo ho incontrato

questo, la mia convivenza

io ho sempre lavorato, ho sempre fatto la LOS

ho avuto dei bari, ho sempre fatto 2-3 lavori

perché il figlio me lo sono tirato su io da sola

me lo sono mantenuta io

perciò non avevo aiuto in quel senso di

mi sono messa insieme a un mondo che è stato il mio convivente

per quasi 5 anni

era ricchissimo, bellissimo, però

ci aveva un po' questo

non c'era dialogo, io avevo bisogno di una persona

con cui parlare, con cui essere amica

molto oltre che ad essere la donna

mi sono stancato, forse sono io che sono sbagliata

non sbagliata, ma nel senso che ho bisogno di libertà

bisogno di stare da sola, penso quei che alla fine

mi hanno voluto far capire questo

io devo essere sola

sola proprio essere libera di fare

quello che voglio, uno spirito libero

poi ho incontrato, chiuso con lui

ho incontrato un ragazzo più giovane di me

tossico dipendente perciò è stato un calvario

a che età questo?

quindi mi sono separata da un mondo che avevo 34 anni

siamo stati insieme poi con il Manuel 4 anni

poi l'ho lasciato, perché non ce la facevo più

perché era una vita troppo pesante

poi io avevo il bambino, anche con me perciò

c'era anche il riguardo nel confronto di mio figlio

però quando tu ne avevi 34 lui ne aveva 14, 15?

poi Andrea è stato come fino a 20 anni

poi è nato giù a finale miglia a lavorare

è andato a scuola, ha studiato la Dams piano forte

canto molto bene

adesso non canta più, ma cantava molto bene

perciò aveva fatto questa scuola

quando lui è andato ad abitare a finale

io ho incontrato il Manuel, perché l'avevo lasciato

mi ha ricercato

io ero molto innamorata di questo ragazzo

vi volevo proprio bene

ci siamo sposati, ho voluto sposarlo

convinta che stesse uscendo da questa storia

è convinta che potesse lasciare andare

il suo passato

e l'ho voluto sposare

dopo tre mesi l'ho buttato fuori

perché ho detto non ce la posso fare

perché non ne veniva fuori, andava al certe

si curava e tutto

però era proprio a dei livelli

esagerati

e allora da lì poi sono sempre rimasta sola

raccontami la vita che si conduce

con una persona che è tossico dipendente

cosa vuol dire una vita di inferno

in quei mesi, fammi un esempio

perché è evitare la verità

a tutti i livelli

perciò io mi accorgevo di quello che facevolo

in negava, poi di notte non si dormiva

perché aveva queste visioni

e queste continuava a scappare

per andare a comprarsi la cocaína

lui si faceva di cocaína, aveva avuto

anche un percorso di heroina, di alcol

perciò tutte le mattina andava al certe

con lui, tutte le settimane dalla psicologa

e poi era tu dire la verità

e lui dire tutto il contrario

arrivava a casa, in quel periodo

ero andata a lavorare in campagna

lavoravo più andavo in pomodoro

io ho fatto di tutto sempre

arrivava a casa, c'era tutta la casa

con delle robe fuori

dovevo rimettere a posto tutto

ero stanca, poi

lui era molto fuori di testa

gli aveva proprio preso il cervello

perciò non era per la stessa persona

era la persona lucita

rapporti sessuali non parliamo

ne perché non ce n'erano, però a me

io gli volevo proprio bene

poi ho sempre avuto questa cosa di dover salvare

le persone che non le salvi, Luca

una persona si deve salvare

da solito, non puoi fare niente

perciò poi una sera a settembre

noi ci siamo sposati il 12 luglio

il giorno nel compleanno di mio papà

e a settembre una sera arrivato a casa

mi ha preso per il collo

mi ha faccato il labbro, ho detto

il giorno dopo avevo la roba fuori casa

ho detto basta, ce la faccio più

anche perché Corre e Reghietto spendeva molti soldi

io lavoravo, spendeva soldi

i tuoi o lavorava lui?

anche i miei, lui aveva praticamente

gli era morto un fratello

negli anni precedenti, io l'ho conosciuto

in quel modo lì perché era venuto a sentire

il suo fratello e in un incidente

stradale aveva ricevuto 500

milioni

per l'incidente di suo fratello

il suo madre gli aveva lasciati

di conseguenza, non ti dico

è sempre sul pulito

perché non si è mai ammalato

ma ha fatto fuori tra macchine

molto incidenti, era di tutto e di più

però era una persona molto buona

perché io penso che queste persone

abbiano comunque

una visione diversa della vita

ma che abbiano un'anima molto buona

perciò l'ho sempre considerato così

parlami di tuo figlio

nel senso ha avuto un'infanzia

la vissuta in modo sereno e stata

travagliata per lui?

allora ti dico l'impressione di mamma

quello che è, perché io ho sempre cercato

di parlargli tanto

avete un bel rapporto?

adesso ultimamente ci vediamo poco

perché ha la famiglia

lui è a 40 anni adesso

siamo cresciuti insieme

abbiamo sempre fatto di un segnato di

guidare andavamo fuori insieme

ho cercato di essere anche se vero

in alcuni momenti forse molto

di più perché avevo paura

che gli succedesse qualcosa

avevo sempre il terrore che

gli succedesse qualcosa

anche perché quando sentivo le cose

succedevano di conseguenza

quando le senti e le vedi su

qualcuno che ami

l'ansia di mamma c'è

perciò l'ho sempre avuta

però penso che abbia avuto una buona infanzia

anche perché mi ha sempre parlato molto

una sempre confidenza

abbiamo sempre fatto le cose insieme

perciò io so che

sicuramente

vedendomi non stabile

perché poi alla fine

con una persona non andavo bene

con l'altro non andavo bene

io ho sempre cercato di qualcuno

per poter creargli una famiglia

cioè il senso della famiglia

l'ho sempre avuta e non ho mai capito

il vero senso della famiglia, l'ho capito dopo

che la famiglia quando tu stai bene

la famiglia anche con i miei gatti

la famiglia quando qua è qualcuno che

quando hai bisogno c'è

la mia famiglia con loro

perché loro sentono quando io

bisogno di loro, quando io

la famiglia che ti crei

se sei fortunato

se sei scegliere bene perché poi alla fine

le responsabilità sono sempre le mie

non sono degli altri, mi sono sempre

pesate le mie responsabilità

però ho sempre cercato di fare quello che

mi insegnava la società

nel modo più corretto possibile

e ho sempre sbagliato

per il momento in cui ho detto no

cerco di stare bene, di fare quello che mi sento

ma io mi sono divertita tanto

come io ci siamo divertiti tanto

abbiamo sempre avuto confidenza

penso che l'infanzia

non l'abbia vissuta male

anche perché è un bravissimo ragazzo

è un ragazzo felice

ha una sua famiglia

stabile, una sua moglie

un solo matrimonio

lui è molto più al contrario di me

cioè guai

fare una cosa, fare un tra di me

lui è proprio precise

perfetto in quel senso lì

io non sono così, non ho regole

perciò tante cose me le sono anche cercate

perché io ho sempre cercato

di vivere gli emozioni, ho sempre cercato

l'amore che avevo dall'altra parte

e qui non lo puoi trovare

è per quello che ho deciso di stare da sola

perché non esiste

l'amore come io lo considero

lo vedo io, il rispetto

non esiste sulla terra

perciò io ho tante persone che mi vogliono bene

voglio bene tante persone

ho la compagnia, ho gli amici

ma l'amore che ho da loro

non lo potrò mai avere da qualcun altro

perciò io sono contenta così

da quanto tempo hai deciso di stare sola

dall'ultimo matrimonio

da quando mi sono separata dal Manuel

40 anni

sono 20 anni

ma sto bene

è tutto dai tuoi doni, giusto?

mi hai mai detto cosa che vedevi

intorno a lui

lui come la prende?

ma lui l'ha sempre presa bene da piccolino

aveva anche lui, sentiva molto

c'era molta energia anche nella sua camera

si muovevano gli oggetti

poi crescendo la persa un po' questa cosa

la persa

anche perché la materialità secondo me si stacca

poi se non è la tua strada

credo che sia molto difficile

avere una mamma come me

la vita ti porta comunque

a seguire la corrente, a seguire

le regole delle persone

e io invece ho completamente

una vita diversa

sono quella che sta con i gatti

sono quella che non si veste fermata

metto la roba degli altri

non mi interessano i soldi, non mi interessa il materiale

ho sempre avuto dei gran casini

perché non c'ho mai fatto caso per me

quello che era mi ero degli altri

non ho mai dato importanza al materiale

c'è un minimo di regola ci vuole

cercare anche questo

però sono quella che è vera

è una cosa che mi la fastidio

si vede e lui questa cosa me la rimproverà

però io non sono capace

di fingere

io voglio stare bene Luca

voglio stare con le persone con questo bene

che mi rispettano

che accettano quelle che sono

penso di essere comunque una brava persona

perché faccio del bene

agli animali alle persone

di sofferenza ne ho già avuta abbastanza

anche se non sparirà mai

la sofferenza nell'essere umano

io sono una persona molto sensibile

però penso che sia difficile

accettarmi anche per lui

non lavori più da quanto tempo

dal 2014

e di cosa vivi

e ho smesso di lavorare

con una pensione perché i miei compagni

sono morti tutti

cioè dall'ultimo che ero solo separata

ho una pensione di 500 euro

con cui ti paghi da fitto di dove vivi

si, vabbè scrivo libri

con la vendita dei libri che viene da me

mi fa un'offerta perché non chiedo soldi

infatti ti faccio questa domanda perché

ti parlavo di Silvana

in generale l'approccio

è sempre che nessuno vuole essere

pagato

ma a un certo punto nel senso Silvana

diceva che serviva una volta

dei soldi per comprare del materiale

delle candele delle cose particolari

adesso non lo ricordo

ma non ti chiedeva mai denaro per questo

un'offerta ma non era esattamente questo

quindi tu oggi quando aiuti le persone

non chiedi essere pagata

ma loro ti fanno un'offerta e tu l'accetti

e un tempo non lo accettavi, come funziona?

io non l'accettavo, quando lavoravo

che avevo lo stipendio non l'accettavo

non volevo proprio niente

non è vero che molti lo fanno per

soldi, purtroppo

non ne ho mai conosciuto

purtroppo sì, purtroppo è così

purtroppo molti mettono dei cifre

perché tu dici che

quando ero piccolo, non so se me lo hanno mai detto

esplicitamente o lo pensavo io

era come se facendo ti pagare

perdevi quel dono, no?

è vero?

Io la vedo come te

molti non la vedono così

sì, io non è un giudizio

no, no, no, io la vedo come te

infatti anche quando mi fanno le offerte

non mi piace, perché dico

se potessi li rifiuterei

però in realtà

loro mi hanno poi

Io ho sempre ascoltato quello che messiò nel 2014, io lavoravo in una casa famiglia.

A febbraio avevo ricevuto un messaggio nel mio Ariel, mi aveva detto a Luglio la tua vita

cambierà in modo positivo, mi aveva svegliato di notte come sempre.

Ho detto va bene, vediamo cosa cambia.

Io a fine giugno dovevo avere il contratto a tempo indeterminato in questa casa famiglia,

perché facevo le notti, io ho sempre fatto molte notti per poi di giorno fare i contatti o fare un altro lavoro.

Perciò sostituivo nell'istituto grande dove c'erano 50 ospiti e facevo le notti nella casa famiglia dove c'erano 5 o 6 ospiti.

Il 27 giugno mi arriva la lettera di licenziamento invece del contratto a tempo indeterminato,

avevano licenziato tutti perché avevano entrato una cooperativa, aveva venduto senza dirci niente la proprietaria.

Però io non mi sono preoccupata perché ho detto che a Luglio la mia vita cambierà in modo positivo,

io le prendo così le cose, adesso nel 2014 questo è successo.

Poi ero lì che giravo qui i miei gatti con il telefonino e giravo molto con il telefonino in tasca

perché se c'è qualcosa di fotografo, perché loro appaiono davanti a te un cielo,

vedo questo cuore nel cielo, fotografo questo cuore,

guardo la foto, c'è il numero 5, ma io avevo visto un cuore, ero sicuro di aver visto,

però nella foto c'è il numero 5 che io poi ho postato anche sul libro perché si vede chiaramente.

Poi mio papà mi dice, ma in casa scrivi e in un meso ho scritto il libro, il primo libro,

che il titolo mi era stato dato dalla Laura Paradiso, ti parlo di, avevo 30 anni,

perciò 30 anni fa ad un convegno moderna che tramite un sogno c'era arrivata,

insomma ero andata lì e è Ali d'Angelo su mio cammino,

perciò me l'aveva detta a lei questa frase.

Vado in casa scrivo il libro, ad agosto muore il mio secondo marito,

perché poi avevo tentato di andare a fare anche delle pulistie,

ma mi sono fatta male, perciò ho detto no, mi devo fermare, non devo fare più niente aspetto.

A settembre io avevo la pensione, non me la aspettavo perché non pensavo minimamente alla pensione

e poi in un mese l'Ims non dimanda la pensione, è impossibile, sappiamo benissimo come funziona.

Allora ho detto è la via giusta, con tanti sacrificie,

perché senza stipendio pagare l'affitto, pagare le spese,

però ero sempre, io ho vissuto senza luce, senza gas, senza mangiare, perché mi sono successo di ogni,

però lì avevo sempre l'aiuto, per dire stavo una settimana, se mai senza luce,

poi avevo qualcuno che mi aiutava, poi le ridavo,

cioè si incastrava tutto, anche se con dei grossi sacrifici, però era tutto molto veloce.

Perciò ho detto sono nella via giusta, da lì hanno cominciato ad armi delle offerte,

perché prima neanche nessuno, anche adesso qualcuno non mi da niente, non è che...

però non me ne frega niente, perché quando è il minimo indispensabile,

e poi ho delle persone che mi aiutano tanto,

perché c'è la persona che può, mi lascia anche per dire 50 euro,

io spendo tutto per i gatti, perché io avendo dei gatti ammalati,

che hanno bisogno di medicine, di cibo,

quello che prendo lo faccio per gli animali,

non mi interessa, però vado avanti,

cioè non ho bisogno di grandi cose,

parte le sigarette, quelle non me le toglie nessuno,

perciò ho accettato quello che mi hanno indicato,

perché so che è stato un momento,

è una via che mi hanno comunque indicato loro,

perciò dico va bene così, non mi sento più in colpa a prendere le offerte,

dicono è giusto perché ne ho bisogno per gli animali,

altrimenti non potrei salvare tutti questi animali.

Quando hai fatto la preintervista con i miei autori,

ad un certo punto, al mio autore Giovanni,

gli hai detto di aver visto, di vedere in quel momento,

una figura di fianco a lui e l'hai sorpreso,

perché gli hai dato una descrizione tale che lui ha capito subito,

a chi tu facevi riferimento.

Tu vedi questa cosa intorno a chiunque incroci mezzo la strada?

Sì, di solito sì.

Poi ho dei momenti che non...

Perché non ti vedo mai girare lo sguardo,

da altre parti da quando ne siamo seduti uno di fronte all'altro,

non vedi niente intorno a me?

No, io ho visto diverse cose intorno a te,

però non ho bisogno di girare lo sguardo.

Perché come se fosse esattamente nella mia stessa posizione?

Sì, più o meno, oppure arrivano anche alla mente,

volte vedi attraverso la mente senza dover...

a volte mi giro, perché a volte arrivano anche molto fisici,

a volte vedi per per la persona, mi confondo,

a volte siamo una persona viva o se una persona che è di là,

a volte capita che sono molto fisici.

Cosa hai visto intorno a me?

Una signora molto piccolina e un uomo.

Un uomo che ti somiglia, però non negli occhi,

tu gli occhi li hai di qualcun altro.

E non hai un altro...

Te lo dico dopo imprevato.

Per me se lo vuoi dire adesso io mi accetto.

No, preferisco io farlo sempre imprevato,

perché sono cose molto delicate,

ho molto rispetto di questo, infatti...

Perché normalmente si ha paura di queste cose,

perché uno non se le aspetta,

però io sono aperto,

e mi piace condividere questa cosa con gli altri,

ovviamente prendo respiro

quando tu mi dici questa cosa, perché non è facile.

No, non è facile, ma...

molti mi chiedono anche i contatti a distanza.

E gli altri arrivano, ma anche a me arrivano,

però credo che il contatto personale che viene fatto,

a parte che ti danno tanti particolari

che ti portano avanti nel tempo,

io ho un modo di canalizzare diverso dagli altri.

Però è la sensazione che hai in quel momento,

che è molto bella, perciò deve essere un momento secondo me intimo.

Poi non viverei più, Luca, se facessi una cosa così,

perché tutti mi chiamano,

tutti, cioè già quelli che ricevo a casa.

Ma è giusto che la persona,

quando deve sentire uno dei suoi cari, sia lì,

cioè che sia, hai capito,

vicino a livello proprio di anima,

ho molto rispetto di questa cosa.

Anche se io ti chiedo di farlo adesso, non vuoi farlo?

No.

Perché penso che potrebbe dare, come dire,

ad altri un segnale concreto.

E io forse mi sentirei più a mio agio

a sentire il meno dire adesso che in privato.

Ah, invece no.

Perché le tue emozioni, comunque, devono venire fuori.

Se c'è qualcosa di tuo privato particolare,

è giusto che ce l'abbia tu,

perché non tutto deve essere detto agli altri,

di quello che ti dicono.

Vanno a toccare dei punti molto intimi.

Di conseguenza, hai capito, devono essere tuoi.

Io la penso così.

Tanti mi chiedono,

hanno chiesto tante volte, anche nelle altre trasmissioni,

di farlo sempre detto di no.

Perché è una linea mia, probabilmente,

qualcosa che va bene a me, hai capito?

È una questione di rispetto

per la persona che ho davanti

e per loro che sono dall'altra parte.

Anzi, io lo rispetto, ti ringrazio.

Ti hanno mai predetto qualcosa su tuo figlio?

Sì.

Mi era successo quando lui aveva 17 anni.

Allora, ho sempre avuto la sensazione

che lui a 17 anni cadesse qualcosa.

Avevo questa angoscia, no?

E molti dicevano il numero no.

Io non guardo, anzi, il numero 17 mi piace molto.

In quell'anno lì, praticamente,

io avevo il bar con questa mia amica,

a Natale sono andata a mangiare da lei come o figlio.

Nella salire a casa sua,

da questa scala scende una signora con un ragazzo.

E io questo ragazzo l'ho visto nella luce,

come se fosse già di là, ma era vivo.

E infatti io l'ho detto con degli anni,

ho detto, ma chi è quel ragazzo lì?

Ha detto il mio cugino, Stefano, si chiama.

Si chiama, perché io ce l'ho presenti tutti i giorni.

Ma l'ho detto perché?

L'ho detto perché l'ho vista molto luce addosso a Gennaio.

Questo dicembre a Gennaio lui ha avuto un incidente

che si è andato di là.

Io ho vissuto il funerale di Stefano

come se fosse quello di mio figlio.

Perciò è stato un angoscio da Mattia

come se Andrea fosse dentro,

alla barra di questo Stefano.

Da lì ho cominciato a fare dei sogni

e ho visto l'incidente che poi mio figlio ha avuto a Luglio.

E dicevo, con degli anni gli succede qualcosa.

Continuava a vivere con questo angoscio,

l'anno proprio brutto.

Poi a maggio ha accompagnato la mamma di Stefano

a Carpia, la casa dell'Albero,

che arrivava già una medium inglese.

Allora tutti accompagnano,

perché lei aveva fatto i contatti con me e con suo figlio.

Ma io preferisco che molti vadano anche da altri,

perché è giusto avere delle altre situazioni.

Io consiglio sempre ad andare anche da qualcun altro.

Praticamente lei ha fatto la dimostrazione pubblica,

invece di dare il messaggio a Marilena,

l'ha dato a me.

Ha cominciato a dire che c'è questo ragazzo indivisa,

che era mio papà,

che gli dice di non fumare,

perché è appena stato operato un po' il mone,

ha dato molti particolari con la tradutte,

dice da parte, che lei parlava sull'inglese.

E dice, c'è questo ragazzo con i capelli lunghi,

molto bello, che gli dice che ti ha messo

nella giacca un pacchetto vuoto di sigarette,

e il mio figlio aveva cominciato a fumare.

E io ho un pacchetto vuoto di sigarette nella tasca,

poi io ho visto mio padre,

perciò mi sono lanzata e mi sono fatta riconoscere.

Però lei ha visto mio figlio dall'altra parte.

Ha spiegato un po' il muro del mio bar,

ha dato dei particolari diversi.

Chiede alla ragazza di Stefano,

ma tu suo figlio lo conoscevi,

lei gli dice che il suo figlio lo conosco,

lei gli ha detto in inglese perché parlava inglese.

Lei si è bloccata, non ha più detto niente,

ha fatto un'altra persona,

ha fatto un messaggio a un'altra persona,

poi mi è venuta a prendere,

mi ha fatto sedere in disparte con lei,

ma ha detto, tu hai questo dono,

come viene sempre chiamato,

e lo devi spargere nel modo giusto,

devi mandare luce a tuo figlio,

perché posso andare lì,

io l'ho disperata, perché dico,

io come mamma come faccio ad accettare una cosa del genere.

Con lei, a cui sono andata il marte di questo,

era successo la domenica,

sono ritornata a Carpi,

e mi ha fatto, prendendo in mano un braccialetto,

mi ha fatto questo pagando,

perché ho pagato anche il barecchio,

perché hanno dei prezzi piuttosto alti.

Mi prende in mano il mio braccialetto

e mi dice, guarda tua nonna,

ti dice che tuo figlio starà con te per tanto tempo,

stai tranquilla,

ma io non avevo,

non mi passava questa cosa che avevo dentro,

io la sentivo ancora.

Il 27 luglio,

il 28 avuto un incidente a mezzo giorno,

che sono le tue chiamare,

io l'ho detto è morto,

perché io era un anno che sentivo questa cosa.

Le mie amiche uguali,

perché io queste cose le dicevo,

non si è fatto niente,

oltretutto, quel giorno lì ha cambiato strada

per venire a casa da lavorare,

perché più veva,

e un signore anziano,

ha fatto ritromarsi e poi è scappato,

un signore di Milano,

dall'altra parte della strada senza casco,

sotto un'altra macchina,

si è rotto un piede, tu mi hai fatto,

ma non si è fatto niente,

perciò io non so perché è stata questa cosa,

non lo so, forse doveva andare così.

Perciò questo me l'avevano predetto

facendomi battire anche,

perché per un anno io ho avuto questa angoscia,

però è vivo, cioè s'è salvato,

ecco, voglio dire,

il 28 è successo.

Tu hai detto che conosci altre persone

e conosciuto nella vita,

persone che hanno la tua

stessa hypersensibilità,

che rapporto hai con queste persone?

Quando incontri una persona simile a te,

è respingente

o è attraente?

Che domanda!

No, sono molto curiosa.

Ti rispondo volentieri.

Allora io facevo conveni,

ho smesso di fare conveni,

perché, come ti ho detto prima,

io voglio seguire una mia strada,

non voglio farmi condizionare da nessuno,

non sono d'accordo

su alcune situazioni,

perciò ho smesso proprio di fare conveni,

sono stata un po' scartata,

perché mi sono rifiutata di fare

certe cose e mi sono

allontanata,

devo seguire una strada da sola.

Io ho diverse medium,

con questi esperimenti che abbiamo fatto

con questo gruppo di ricerca,

ho avuto anche delle medium

che mi hanno chiesto

i contatti per alcune situazioni particolari

e lo faccio volentieri,

però non sono d'accordo

su tante cose, su quello che dicono,

perciò io voglio seguire una mia linea.

Io non ho mai neanche letto

per non farmi condizionare,

io ho sempre ascoltato quello che mi dicevano.

Giusto ho sbagliato che sia,

non ti dico che sono giusta io,

però è quello che sento e quello che voglio fare,

non credo molto alla parola umana.

Ma oltre a loro modo,

magari di esercitare,

se vuoi, la professione,

lo chiamiamola così, sì.

Quella è un'altra cosa,

ma a livello energetico,

quando senti una persona che al tuo stesso dono,

cosa senti dentro di te?

Devo allontanarmi.

Ok.

Non so per quale motivo,

però mi devo allontanare.

Anche ho diverse persone che mi contattano

pensando che io le porte ho successo.

Vengo da te e così mi assegno,

tanto non si insegna,

una cosa che deve avere dentro per forza,

non puoi insegnarla.

Poi, sì, ci sono dei corsi

che non so sinceramente cosa si faccia,

non vogliono anche saperlo,

che possono probabilmente aiutare ad aprire

dei canali, quello di sicuramente a livello energetico.

Però la medianità non si insegna,

o ce l'hai o non ce l'hai.

Medium è una parola che non mi piace,

non uso mai perché

io non mi sento così,

è un titolo, non mi piace proprio.

È più giusto per te?

Ehm...

Sensitiva? No, non è anche...

Te lo domando perché

vorrei usare i termini giusti anche parlando

di te?

Guarda, io dico un'amica del cielo,

cioè dico la verità,

cioè non è medium sensitiva,

così non...

Preferisco dire, parlo con i morti,

cioè la vedo più semplice,

è un capitolo, vedo molto semplice

questo mondo, di conseguenza uso

il titolo mi dà fastidio,

una cosa che non mi piace.

Ti faccio una domanda,

tu oggi come stai?

Benissimo.

Sei felice? Benissimo, felice.

Cosa ti manca?

Non mi manca niente,

no, qualcosa mi manca.

Eh...

Mio figlio perché lo vedo poco,

lui mi manca.

Io attraverso questo programma

One More Time, posso fare qualcosa per te?

C'è qualcosa che tu vorresti dire

che può tornarti utile?

Che io possa esserti stata utile

in questo momento.

Ti ringrazio.

Allora andiamo con l'ultima domanda.

Anche se in parte mi hai risposto prima

perché mi hai detto di sapere

più o meno spannometricamente

quando finirà la tua vita

su questa terra,

ti voglio chiedere sei paura

della morte? No, anzi

non vedo loro poi di tornare per fare

l'acquistata nel tempo.

E non è...

Però adesso sono a questi livelli, sono molto felice

di questo, perché ho capito

insomma quello che...

Ti faccio una domanda io adesso?

Tu hai qualcuno in famiglia che ha sofferto

di reni, soprattutto rene sinistro

Sì, mio padre.

Ecco, vedi, ho avuto un dolore

rene sinistro adesso.

Per quello che ti ho chiesto,

probabilmente te lo dico perché mi ha fatto

sentire questo dolore e ha voluto che te lo dicessi.

Ha avuto questa botta

a rene sinistro.

Ha avuto un tumore a rene e gli l'hanno tolto.

Vuoi sempre aspettare di

vedermi in privato per dirmi qualcosa?

Sì, sì, sì. Mi è arrivato solo questo atto

e l'ho detto perché mi è arrivato questo dolore

e ho detto io lo devo dire, perché io non ho male reni

perciò è un segnale

che mi ha mandato lui.

Ma quando tu senti queste cose

hai anche un messaggio

per la persona che può riceverlo

o normalmente no?

A volte no, a volte, allora il messaggio

arriva sempre. A volte si manifesta semplicemente

una presenza. Si, si, ti dice sono qua

probabilmente sa che ti deve dire qualcosa

allora sei già pronto.

Però anche io non ho mai avuto

un contatto dove non è arrivato nessuno

a volte è arrivato una persona diversa

da chi si voleva

però il contatto

l'ho sempre avuto, ci sono sempre

loro perciò non ho mai avuto difficoltà

a dire una persona fa tanta strada

venire a me, ma non riceve

il contatto, sempre viene

io sono collegata continuamente

Grazie Susie, abbiamo finito.

Grazie a te, grazie a voi.

Grazie mille.

Podcast

una produzione dream and dream

per one podcast

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Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Susi Gallesi, una donna che ha ricevuto un dono dalla nascita: parlare con gli angeli. Il dream team di One More Time è composto da: Giovanni Zaccaria, Mauro Medaglia, Davide Tessari, Alice Gagliardi e Filippo Perbellini.

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