ONE MORE TIME di Luca Casadei: Settimio Benedusi, faccista per scelta
www.repubblica.it 7/6/23 - Episode Page - 1h 13m - PDF Transcript
C'è una fase bellissima che ho letto recentemente di Fellini che dice la vita non sbaglia mai
una faccia.
Cioè le facce ci raccontano le persone, quando tu ti sei inamorato di tua moglie non è che
ha dovuto fare delle cose strane, non è che ha dovuto fare degli atteggiamenti, ti è
sembrata sexy e non è che doveva fare delle pose da modella per i giornali che sono sempre
finte, sempre stereotipate, sempre quindi un po' assurde, era lì, tu l'hai guardata
e ti è sembrata bella, intelligente, sexy ed è diventata tua moglie, e tutto era lì,
era scritto in quella superficialità che però porta a qualcosa di molto interiore.
Curtroppo non esiste una scuola che ti insegna a gestire il successo e per questo
ho deciso di realizzare questo podcast che parla di rinascita facendo un viaggio nella
vita di personaggi noti che mettono a disposizione la loro storia per aiutarci a cadere meglio.
Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Settimio Benedusi, un artista altissonante
che dopo aver fatto il giro del mondo con i suoi scatti, decide di tornare agli albori
della fotografia per trovare la sua unicità ed il suo nuovo futuro.
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Io sono Luca e questo è OneMortime.
Caro Luca, questa è oltre una scotta!
Finalmente ci siamo conosciuti attraverso questo format attraverso OneMortime, mi è
scritto, ci siamo incontrate, abbiamo parlato di altre cose.
Interessante, la prima volta che ti ho scritto, la prima frase della mailer, la ricordi?
No.
Curioso, dato che adesso siamo qua, ti ho scritto, non ti sto scrivendo perché voglio
fare questo.
Ah, perché voglio farmi intervistare, certo.
Anzi te l'ho proposto io, a distanze di mesi.
La prima riga era non voglio fare, non anche non voglio, non ti scrivo per quello.
Sì, sì, chiaro.
Infatti è stato bello, c'è un Vc diverse volte, mi hai fatto amare di più me stesso
perché mi hai fotografato, hai fotografato la mia famiglia ed è veramente una bella
sensazione.
Mi hai fatto capire il potere della comunicazione attraverso la foto e un'altra cosa molto
bella che hai fatto.
Siamo andati alla mostra di Olivero Toscania Milano e avrete come Ciccerone, ho portato
anche mia figlia che studia fashion design, quindi ama ovviamente l'arte visiva e dove
vedere una mostra con te che me la spiegavi dietro, quindi la razzio che c'era dietro,
l'arneddito che c'era dietro a una fotografia è stato veramente molto affascinante, mi
hai fatto appassionare e quindi l'invito di oggi è per te persona, per il tuo argomento
che tu presidi molto bene e quindi conosci la liturgia di One More Time, sai che si
parte dall'inizio, nasce nella mia ammata Liguria.
Esatto, imperia, a Porto Maurizio, imperia si divide, imperia Porto Maurizio imperio
per l'aneglia, io sono il tuo apporto Maurizio e ci tengo sempre a dirlo, 60 anni fa, quindi
nel 62 anzi quest'anno saranno 61 anni e li porti da paura, i giornalisti dicono spesso
che fare il giornalista è sempre meglio che lavorare, anche fare il fotografo è sempre
meglio che lavorare quindi forse questo è il risultato.
Sì, perché ho letto anche nella preintervista che tuo padre ti disse avrei preferito il
peggior avvocato, perché tu hai studiato un po' di sfidenza, piuttosto che il miglior
fotografo, no?
Sì, insomma è chiaro che soprattutto in quegli anni in cui l'idea di fare il fotografo
Milano era una cosa assolutamente comprensibile, soprattutto in una famiglia burghese, normale,
dico normale, nella migliore eccezione come la mia, tutto, ma il fotografo Milano era
fuori da ogni idea, possibilità.
Che lavoro facevano i tuoi genitori?
Ah, mio papà faceva il tipografo, che è il tipografo, e perdono mi è fatto ovviamente
una cosa che forse è curiosa, faccio un passo indietro, mio nonno, paterno, chi si chiamava
come me, settimio, benedusi, infatti ho questo nome particolare grazie a lui, faceva anche
lui il tipografo, ma la sua vera vocazione era fare l'attore comico dialettale.
E quindi per tanti anni, quando poi in atta adulta, quando ero già Milano, quando tornavo
a Imperia, ero sempre un po' incuriosito e commosso, che c'erano dei manifesti in
giro per Imperia, compagnia dialettale, settimio benedusi, perché poi quando mio nonno è
morto hanno fatto una compagnia dialettale, in suo onore, e quindi vediamo che si manifesti
compagnia dialettale, settimio benedusi, mi ha sempre, lo ricordo con affetto.
E quindi tuo papà, tipografo, tua mamma, maestra alimentare, quindi classica, famiglia
borghese, piccolo borghese, italiana che è nata col boom del dopoguerra, quindi nati
di semplici normali e poi ovviamente hanno migliorato la loro situazione, insomma, abbiamo
avuto un'infanzia, ho avuto un'infanzia più unico, più unico, e raccontamela da tue
infanzi. Sai che una delle prime domande che faccio sempre, ma perché forse me lo chiedo
sempre su me stesso, quindi per me ha un grande valore che è come rimesso a coccole.
Eh, come rimesso a coccole, bene e male, nel senso che mia mamma, non penso, mi abbia
mai abbracciato, non mi abbia mai detto ti amo, assolutamente no. Soprattutto mia mamma
è sempre stata molto dura, maestra alimentare, insomma, di una volta. Con me, quindi dal
lato affettivo, è sempre stata un'infanzia felice, molto felice ovviamente e sono stato
sicuramente amato, ma in una maniera molto a distanza, diciamo così. Non ricordo mai
di un abbraccio. Però con un'infanzia meravigliosa, nel senso che una piccola città di provincia
sul mare, sono sempre stato molto, lo dicevano, traficone, nel senso che ho costruito la
zatter, costruito la zatter in giardino e poi l'ho varata in mare e giravo per il mare
ligure con questa vella fatta come le vecche navi, così quadrata e ho costruito una radio
che si chiama Radio Agalena, tutta fatta con le mie mani e stavo lì con queste cuffie
a sentire gli aeri che passavano, che si parlavano, era molto traficone.
Chi ti ha insegnato a sviluppare questa arte qua, la manualità?
Non so, direi che da solo. Tuo papà invece da un punto di vista affettivo come era?
Anche da suo punto non ricordo abbracci, non ricordo… però sono stato amato, sicuramente
un classico dei figli unici, lo sappiamo bene, è quello di avere una overdose di attenzioni,
di amore, di protezionismo. E io quello non ce l'ho avuto.
Che ti ha insegnato anche a cavarta nella vita?
Sì, esattamente.
Che a volte l'eccesso porta a viziare i figli, una dose di amore profuso fisicamente da
sicurezza, poi invece a secondare le richieste di un figlio anche meno nel senso il giusto.
Assolutamente sì.
Nel tuo caso poco e quindi ti ha fatto sviluppare molto l'intelletto e la tua intraprendenza
per la tua economia.
Sì, certo.
Ti faccio una domanda perché l'altro giorno ha intervistato un'altra persona che mi
ha raccontato di un rapporto con una madre severa, non che non lo amasse, ma era molto
da interpretare l'amore, molto simile a quello che mi ha detto tu, tua mamma è venuta mancare
da poco. E lui mi ha raccontato di essere stato vicino a lei fino all'ultimo giorno,
l'altro giorno guardavo un tuo video dove tu raccontavi, io tutelessere vengo a cena
qui, no? Vengo da mia mamma, anche tu me ne parlavi. Una mamma che ti ha dato tanto
in altre sfere ma meno a livello affettivo. Come si fa a rimanere così legati fino all'ultimo
momento? Non so se ho formulato bene la domanda.
Certo, certo, certo. Infatti la ferita, il suo abbandone recente è morta quasi un anno
fa e tra l'altro io sono molto, facciamo un salto pindarico dall'inizio alla fine,
io sono molto, sono amale ma grato al covid perché in 2020 sono tornato in Peria per
stare un weekend e sono ancora in Peria adesso tre anni dopo e questi tre anni gli ho vissuti
stando tutti i giorni con mia mamma che era anziana, aveva 94 anni, mancata 96 anni quindi
sono stato con lei in due anni molto importanti e ovviamente una mamma di 94 anni che non
era malata, non ha avuto nessuna malattia particolare, è morta di vecchiai, di vecchiai,
però insomma percorso lento non doloroso del suo punto di vista quindi è stato tra
milli regolette bel percorso però insomma è stato importante farlo con lei in questi
due anni e ovviamente stando vicino poi c'era il covid quindi appunto tutte le sere andavo
a cenare con lei, insomma è stato molto vicino a lei e quindi sicuramente recuperi, recuperi delle
cose che ha un certo punto della vita, forse inevitabilmente la vita ti mette di fronte è
giusto anche recuperare quindi lei conosciuta di più in quei due anni che in una vita intera?
Beh sì da un certo punto di vista sì perché stiamo molto insieme parlavamo, litigavamo anche
in effetti io poi sono nato via da casa sempre tornando in dreta, sono venuto via da Imperia per
Milano per fare il fotografo a vent'anni quindi io dai venti ai sessanta sono sempre stato a Milano
e a Imperio tornavo poco quindi mi sono perso 40 anni della loro vita, loro 40 anni della mia
quindi sì questi due anni sono stati importanti e ho vissuto recuperato delle cose che in qualche
maniera in tutti i anni presidenti non c'era certo. Ho visto una fotografia altro giorno di te e tua
mamma in intimo, tu in boxer e lei in intimo che avete scattato subito prima del funerale di tuo
papà se non sbaglio, quello è un passaggio molto importante della mia carriera, adesso carriera
forse è il mio percorso, il mio percorso è un passaggio molto importante quello perché dopo
tanti anni di fotografie per i giornali per le copertine eccetera eccetera a un certo punto
ho voluto e anche in qualche maniera ho dovuto cambiare tutto e quella fotografia di cui parli
ha una importanza molto forte perché è detto tutto giusto a parte che non era il funerale ma
era la messa della ricorrenza di dieci anni dopo la morte in pa che è morto nel 97 era questa
ricorrenza a dieci anni e ho sentito l'esigenza a volte le cose spesso accadano così in maniera
inconscia subconscia imprevedibile di denudarci denudarmi in primis togliere tutti gli europelli
fighetti lorologino il pantaloncino ma mettermi in mutande la mia panzetta nel soggiorno di casa e
ho chiesto mia mamma che cosa che non ho detto fino adesso e voglio dire forte chiaro è una donna
molto intelligente molto intelligente molto intelligente di mettersi in mutande reggiseno
affianca me di fare questa foto dove siamo nudi insomma ho voluto raccontare ho dovuto usare il
mio linguaggio la mia fotografia per raccontare la nostra fragilità e il mio linguaggio è la
fotografia è l'unico linguaggio che so usare e quindi ho voluto mostrare questa fragilità
nostra in qualche maniera facendo vedere all'unica persona che quella foto non la può vedere che
papà ovviamente però in qualche maniera per dire siamo qui nudi in mutande la mamma in mutande
pure l'ai 80 anni stiamo bene tutto bene pur nella nostra fragilità siamo qua è stata una boa
importante nella mia regata la mia tragedia perché insomma ancora di più è ancora meglio capito
che la fotografia poteva e doveva essere per me qualcosa di vero profondo intimo sincero potente
quella fotografia lo è poi è stata molto pubblicata è stata anche su una coprattina di una
rivista di fotografia molto importante insomma è stata molto importante qui in bagno
entriamo in un momento più leggero quindi studi ti scrivi aggiù rispredenza a che età ti
regano una macchina fotografica partiamo da lì certo ricordo bene perché ero in seconda media
quindi 12 anni e non so neanche io perché in tasca avessi questa macchina età fotografica che
ricordo molto bene una rolle 35 molto particolare quello che so che eravamo a natale con gli amici
delle media sciare avevano incato tantissimo non andavamo sciare e ho cominciato a fare
quello che faccio adesso infatti una cosa che dico spesso per entieri che ci ho messo 40 anni a fare
quello che facevo 40 anni fa e cioè solo fare i miei amici sai la fotografia ha tante
caratteristiche tante potenzialità una delle varie è quello di fare una specie effetto
specchio cioè tu comunque cosa e chi fotografi lo metti in relazione con te quindi fotografare
le persone che ami tui amici è molto importante ed è una spessa un entiere delle prime maniere in cui
chi ha una macchina fotografica in mano usa la fotografia la ragazza la fidanzata i primi amici
le persone che amico certo quindi a 12 anni ho cominciato a fare quella vacanza fotografie e
mi riputo molto molto molto molto fortunato perché esso forse è detto così sono presunto
però a 12 anni sapevo quello che avevi fatto nella vita cioè non ho mai avuto nessun altro
legge così quella classica cosa che non mai passato per l'antica c'era di fare l'avvocato
queste cose qua e tornato da quella vacanza ha uscito l'Eggia Imperia a Genoa a Genoa era
solamente un po' la maniera per andare a Casino a Genoa che basta e appena tolto la vacanza
ho subito allestito la camora oscura quei tempi in casa sì prima in casa un classico in bagno
poi una cantina di smessa sotto casa perché i tempi ovviamente era più complicato ed
adesso perché dovevi sviluppare le pellicole stampare queste cose qua no e quindi ho passato
le notti sviluppare stampare e quando lo facevi con i tuoi amici li vedevi emozionati cioè
dove hai capito che ti dava quel fuoco quella adrenalina dentro ti ricordi un momento preciso
in cui hai avuto questa conferma si ricordo perfettamente tutto memoria sappiamo bene
se lettiva si fa dimenticare cose di minuto fa ma quelli importanti vecchi ce le fa ricordare
tutte no sì sì cioè tutti i momenti che io passavo con i miei amici ero sempre in daffarato
in quel caso con l'autografia e poi comunque aveva un aspetto tecnologico e anche manuale
della camora oscura sviluppare gli acidi insomma in quei tempi remoti della camora oscura c'era
una questo aspetto tecnologico diciamo così manuale perché tecnologico per cui sì ricordo
perfettamente bene il rapporto con gli amici le persone che venivano era bellissimo bellissimo
e tu e i tuoi genitori dicevi vorrei fare il fotografo sì se loro cosa ti rispondevano ma
tra diciamo ma un giorno li passerà esatto quelle cose lì che tutti i giovani hanno delle cose
un po strampalate molti giovani per la testa e spesso l'intirigenito dicono poi metterai
la testa post e quando è che lo dichiari fermamente interrompi gli studi per questo sì
come succede succede che comunque poi faccio l'icio classico che per me è molto importante che
io abbia fatto molto importante cosa ti ha dato rispetto al tuo messiere di oggi è una base
culturale che è fondamentale in senso che l'autografia ora è sempre non è mai stata e non è adesso
po di più forse poi ne parleremo una questione semplicemente estetica ma è una questione di
contenuti, questione di messaggio, questione di contenuti e quindi saper gestire un contenuto
se hai delle basi che arrivano anche da aver letto l'edipore di Sophocle e ho citato l'edipore di
Sophocle in un acaso la foto di prima ha a che fare con inutilegarlo con qualche rimando
insomma quel substrato culturale serve per qualsiasi cosa una faccia e quindi anche per fare
il fotografio quindi l'icio classico un po di jurisprudenza genova così tanto per però continuo
sempre a fare foto foto foto e ricordo molto bene è un momento veramente nella mia testa molto
molto chiaro un giorno imperio ricordo in due vero che ora era e non era molto chiara che ho
detto basta chiuso non c'è devo fare questa roba e devo farle in maniera seria e farle in maniera
seria voleva dire ovviamente venire a Milano questo succede a vent'anni vent'anni ma comprare riviste
di fotografia cioè come sapevi che era possibile farla diventare una professione perché qualche
maniera allora le riviste fotografia ovviamente magari qualcuno potrebbe dimenticare solo che
ovviamente non c'era internet non c'era tutto così lì dovevi comprare libri e compravo già un
sacco di libri sono sempre stato un amante di finanziavano tutti i tuoi genitori questi
acquisti le pellicole per fotografare sì o faccia dei lavoretti faccia dei lavoretti
grazie alla fotografia il primo lavoro dove ti pagano che lavoro era una scara di
palla volo che stanno a fotografare facevole fotografie ai ragazzini era scuola vela e le
vendivai genitori sì sì cioè ho subito capito che l'aspetto remunerativo economico di la
questione era importante quindi insomma ho capito che doveva essere fatta in maniera seria e l'unica
maniera per fare maniera seria era venire a Milano perché era venire a Milano cioè perché si punta
sempre alla metropologia la grande città quando si vuole fare un mestiere per le relazioni per i
posti di lavoro nel tuo caso per quale motivo allora nel caso della fotografia professionale
era veramente inevitabile e non c'era un'alternativa nel senso che comunque le case di trici i giornali
le relazioni i grandi studi erano i primi anni 80 quindi cominciava la grande moda italiana il
preta portee e le grandi riviste italiane e donna cioè io vedevo quelle riviste nella fatta
specie appunto donna che stanno rivista molto importante per la moda italiana fatta Milano
dai fotografi italiani da toscani da ferre insomma i grandi fotografi italiani di quegli anni e quindi
il faro era Milano erano gli anni 80 appunto la moda cioè il faro era qua come fai a
convincere i tuoi a lasciarti andare o come gli lo dici più che altro cosa ti rispondono non ho
convinto nessuno nel senso che un bel giorno con 100 mila lire in tasca quindi 50 euro di oggi
oggi prendo il treno e vengo a Milano secondo me i miei buon dico per sfiducia i miei confronti ma
buono solo mi pensavano che dopo una stimana sarei tornato in 3 io veramente non conoscivo nessuno
come se domani andassi a tokyo se conoscivo nessuno milano esso non voglio farla parire così
avventurosa però nell'82 a vent'anni da in pena Milano tipo i vitelloni di fiellini quando
questo parte cioè roba abbastanza così e sono venuto a Milano così lo sbaraglio totali con
queste 100 mila lire in tasca e come si è messo è paghi il treno e ti rimane poco e niente
sono andato in un edicola e nonostante ovviamente a imperia non è che mancassero
le dicole però sono e compravo quelli di fotografia o quelli che interessano a me sono in edicola e
facendo fondo a quasi tutte le 100 mila lire ho comprato praticamente tutte le riviste che c'erano
in edicola veramente da cacce pesca non ho un po' tutte ma dove sareste andato a dormire con che
i primissimi notti ospite da due miei amici che studiavano qua all'università in una casa
che era più o meno grande come questo poltrono per dormire dobbiamo spostare i letti se non ci
stavamo vabbè comunque e cosa ho fatto subito ho comprato tutte le riviste che c'erano per
capire come è la situazione editoriale a Milano e ho analizzato tutte queste riviste e ho preso
una rivista che secondo me aveva il giusto balanstra la accessibilità diciamo così e la
qualità delle fotografie e nella fattispecie questa rivista era due più una rivista per
l'altro per la quale lavorava quello che adesso mio caramico che tony torinbert un grande
fotografo e vedevo le sue fotografie in effetti questo persona che poi diventa il mio caramico
e quindi come il viaggio a speranza ho preso il tram anche lì di nuovo come il fine di
intervista e sono andati in mondadori tu capisci che a segrate a segrate no uno di imperia che
non ha visto nient'altro che il paesello che arriva alla architettura di nida maier di segrate
della mondadori e come adesso prendere uno portare il corrazio su marte no io arrivo lì
questa cosa non chi non la conosce vada a cercare in mondadori si è maestro maestro
introdentro col mio portoglio di ritratti dei miei amici di imperia ovviamente telefonare
buongiorno puntamento così incontro questo artigretto di cui ricordo il nome giuseppe
Siletti che era direttore questa rivista mi accoglie mi fa delle foto mi dà la prima grande
lezione la prima grandissima lezione epocale si divide da prima e dopo quella cosa lì e
quella lezione mi dà un foglio di carta con un articolo e mi dice questo è l'articolo che
esce sul prossimo numero fai delle foto su questo articolo io capisco cioè è discriminante non è
che fai clic clic delle foto fai delle foto che devono avere quel tema quella confezione
quella direzione e già lì dico funziona così qua però e dico che va bene e le mele mele
torno in peria a fare le foto che i miei amici perché a milano non conosceva nessuno neanche
meno agenzie di modelle questo qua e quindi quei miei amici faccio le fotografie in peria cosi
ridicei tuoi me lo commissionato un lavoro vedi che è serio non gli dici non mi ricordo faccio
queste foto dei miei amici in maniera perigliosa va bene tecnicamente cioè è commesso adesso
invece di tornare a casa mia dopo da qua invece di prendere un taxi prendesi la carrozza con
i cavalli perciò una roba veramente complicata e lunga faccio questo foro torno milano torno
da giusta pesiletti e le porto e per falta la breve dopo qualche giorno mi telefonano sul
fisso a imperia dovero tornato dicendo il servizio è piaciuto direttore te lo pubblichiamo va bene
800 mila lire io dico magari quindi funziona così no lì si credo di quei miei genitori mi danno
800 mila lire per queste foto che ho fatto 400 euro col conio di oggi però avevo un valore
40 anni fa e quindi torno a milano e comincio a fare foto per questa rivista in maniera continuativa
verità poi la questione si blocca fatemi un percorso mio un po inusuale nel senso che ho
capito fin da subito che non stavo imparando a fare il fotologo professionista facevo quello che
già quel pochissimo che sapevo fare in peria che era niente perché una cosa è la fotografia una
cosa è la fotografia professionale fatta per le rivisti giornali che sono due cose molto diverse
come far la pizza la domenica pomeriggio a casa e avere una pizzeria non c'entro niente una cosa
con l'altra no io fino ad esso sapevo malamente fare la pizza a casa volevo aprire una pizzeria
che ben diverso però quei tempi per poter imparare a fare quello bisogna far l'assistente
esattamente esattamente infatti il mio percorso è un po strano ho smesso di fare il fotografo
raffazzonato con i miei amici a imperia in modo diretto diretti esatto e ho cominciato a fare
assistente e lì cominciano un'altra carriera in qualche maniera perché l'assistente anche lì
primo fotografo al cui l'ho fatto era il quarto assistente quello che pulisce il bagno come si
cercava un fotografo a cui mettere a disposizione la propria vita i propri anche lì sfogliando
le riviste andando sul bordino a vedere i fotografi poi cercavi il numero nel enco telefonico telefonico
milano andando per la generazione di herna dicono cosi nell'enco telefonico oggi vai su
google o di maniundare su instagram per un tempo roppo diverso telefoni spondere che
c'era qualcuno veramente ricordo un messaggio ben aviglioso ne ha aperto una cosa che è bella
è un altro grande fotografo di quei tempi che anche lui devo dire sono più che fortunato è
diventato mio grande amico giampau lo barbiere in grandissimo fotografo di moda ed era dio allo
di valentino e ricordo che lo chiamai segretaria telefonica buongiorno e lo studi giampau lo
barbieri siamo assenti perché siamo alle sei scelle fino oggi è il febbraio fino a maggio
cioè per due tre mesi erano le sei scelle quindi si chiamava le persone e qualcuno rispondeva e
andavi e ho fatto l'assistente e ho imparato lì sì ho imparato cosa ti faccio fare cosa vuol dire un
quarto assistente che fa passa il cesso purisci il cesso ti passa il cavo attacca le luci in
senso che per tanto tempo io non potevo toccare la macchina fotografica in senso che
quello era una cosa sacra sacra che lo faceva il primo assistente e il fotografo e sai una volta
gli studi fotografici erano robe grosse dove c'erano tante persone c'era una questione di
manualità di artigianalità molto importante per cui uno studio poteva avere venti dipendenti
si costrivano set complesse cioè era una cosa di grande artigianalità molto complessa e lì
ho imparato a far la professione che vuol dire imparare tante cose che con la fotografia in
sé magari non hanno a che fare che è viaggiare ad esempio poi ho viaggiato tantissimo sia come
assistente che poi io come fotografo è viaggiare devi saperlo fare cosa valigia
gestire portare quello che serve portare quello serve già questo è una cosa molto complessa
no intanto non portare quello che non serve che è ancora più complesso tu distingui
delettante professionisti che il diretante è la valigia così il professionista ce l'ha così
e il fatto è che il diretante ce l'ha enorme e sta portando tutte cose che non servono quindi
non solo è grande ma inutile il professionista porta una piccola valigia e dentro c'è tutte
le cose che servono giuste quindi tante cose le cose tecniche pratiche e poi fotografare fare
il fotografo come poi l'ho fatto successivamente viaggiando il mondo e dei portare la pelle a
casa cioè non facevo foto di guerra figuriamoci però devi portare tutta la casa insomma è una
cosa anche organizzativamente complessa spiegami il discurso quindi quarto assistente per dire
l'ultima ruota del carro vent'anni si 22 e 23 in frattempo ritorni a imperia esatto poi torno
qui faccio come fare piccole cose a quel punto arriva quella possibilità vai a vivere a milano
sì sì sì c'è un'ultima ruota del carro quanto guadagnava quanto era il tuo peggio era uno
stipendio nel servizio sì sì sì sì sì lì si cominciva a guadagnare discretamente già facendo
avendo un ruolo si tra virgolette marginale più da formare si si ti pagavano affitto e mangiavi
sì che qual è l'escursus c'è da lì terzo secondo primo assistente sempre con lui come
fotografo variando vari fotografi perché si cambia perché vedi che non riesci più a crescere con lui
sì oppure provi devi è necessario provare sai sempre una volta adesso tutto un po'
diverso però una volta la fotografia era molto settoriale per cui ad esempio ho fatto un periodo
lungo utile bello con un grande fotografo stil life vista stil life oggetti e oggetti una volta
non c'era photoshop e quindi ora fa di un orologio dove essere perfetto ma perfetto dire
perfettissimamente perfetto con i grandi banchiotti sono le macchine col te lo sopra so
e ho fatto un periodo banzalungo con questo paolo gandola ricordo un piacere grande stil life
vista per capire che lo stil life non era la mia strada la mia strada però cioè le luci le
so usare le capisco le le è già importante sono tutte sì perché lì è l'attenzione molto al
dettaglio molto il taglio molto la luce è stato molto molto importante quindi in qualche
maniera poi che soprattutto quando non sai io sapevo relativamente provi tutto per capire
poi la moda e poi quando fai da un fotografo all'altro sempre l'enco telefonico guardo
il bordo delle riviste ormai frequentando quel mondo ci sono un po' di pubbliche relazioni
ci come funzionava a 40 anni fa sì un filo di pubbliche relazioni c'erano un po' di conoscenze
tic tac però ero sempre molto attento e focalizzato di comporre il puzzle della mia
istruzione in maniera coerente per cui c'evo ok stil life fatto bene però no non è mio
facciamo l'opposto e andavo a vedere mi provavi un po' di tutto per completarti quando è che
accade lo switch lo switch intendo quel posto tanto ambito quella cosa che ti cambia un po'
la vita sia per gli insegnamenti per le esperienze vissute che poi danno il via la tua carriera
personale quando succede ma sai da un lato tu mi insegni che tutti sperano e vogliono che ci
sia questo la martina ma invece no ovviamente per cui non mi ricordo perché le cose se devono
avvenire avvengono in maniera fluida no sei graduale graduale cioè se tu il tuo sogno è
fa la malatona e tutti le mattine si sveglia le 5 e vai a correre e prima o poi ti chiamerà
qualcuno si fa la malatona se io non vado a correre il 5 mattino se uno domani mi chiama e
mi dice facciamo malatona sì che me lo ricordo perché è così ma non succederà mai perché a
me non mi chiama nessuno fa la malatona quindi è un percorso di piccoli passi di piccoli
movimenti però c'è sempre quel lavoro quella cosa che è la vetrina più incredibile e senza
volerlo ti porta poi al prosieguo fortunato meritato quello come dire più brillante no io ricordo
dei momenti specifici della mia vita che avendo fatto che è come un attore magari un attore fa
10 film purtroppo non è colpa suoi film non vanno bene quindi nessuno sa chi è e poi a zeka quel
film che va alla grande lui nel protagonista a livello recitativo incredibile boom e la
lì comincia la sua carriera quindi magari dietro un lavoro specifico che tu hai fatto
da lì ti sei fatto conoscere certo è quello sì c'è ci sono stati più avanti quando la cosa
sia più strutturata tu hai avuto qui esattamente su questa poltrona ad esempio la bianca balti
con la quale ho fatto delle copertine dei lavori e quello è stato un momento da assistente o da
foto da foto si si già quindi andiamo molto più avanti però ad esempio aver fatto una copertina
di lista con bianca balti cambia un po le cose aver fatto sport illustrated per 7 anni ho fatto
un giro per il mondo questa famosa rivista di costumi da bagno quelle è stato un altro capitolo
che ha cambiato tutto e ma ha portato poi insomma fare tante campagne di costumi da bagno
intimo gli amamai emilia tatoschi cioè quei momenti li hanno portato a quelle però andiamo
molto più avanti nel sedio facciamo solo un passo in 10 no nel senso credo ma tu questo
insegnamelo che il più grande fotografo che oggi abbiamo in italia lo abbiamo nominato prima
siamo andati alla sua mostra oliviera toscani è corretto dirlo certo ok e tu sei stato il
suo assistente quindi lui non ha pensato che perché io quando sono andato alla mostra con te ti
vedevo dietro nei suoi lavori ti vedevo con lui nei suoi lavori sì ma era già tra virgolette
recentemente a quindi erano si chiamano collaborazione ok quindi vuol dire due grandi fotografi che si
mettono insieme perché vedo che nutri un profondo rispetto nel suo confronto come se fosse il tuo
sensei no il tuo maestro si lo è lo è lo è lo ha pranzato con lui oggi voglio dire ad esempio
eh sì nel senso che cioè io nella mia cameretta imperia gli altri avevano i cantanti non so questo
quell'altro io avevo lo ricordo perfettamente bene un manifesto di una sua campagna pluscitaria
della beletone ancora prima era ancora prima dei jeans però non chimiava mi segua era una foto
rivoluzionaria perché era una ragazza normalissima con un paio di jeans e una tissue bianca sul fondo
bianco che per la fine del 70 era una rivoluzione pazzesca cioè comunque io avevo nella cameretta
le sue campagne abilutare ed era io cioè nel senso per chi faceva il mio mestiere anche non solo
perché comunque un personaggio della cultura, della comunicazione, del giornalismo, ha fatto
riviste, ha fatto di tutto e di più per cui per me olivero Toscani era la reserenza assoluta
quando poi i casi e le fortuni della vita ma hanno portato a conoscerlo e addirittura fa
delle cose insieme a lui sì è stato molto importante quindi prima di diventare un fotografo
indipendente un fotografo importante raccontami uno o due episodi molto formativi magari anche
cruenti non lo so cosa è toste che sono successe che ti hanno insegnato qualcosa di molto importante
eh cioè allora adesso lì per lì non me ne vedete nessuna ma sicuramente ci sono state e ci
devono essere cioè hai visto questo film we flesh su questo uno che insegna batteria
beh no c'è un film che ti consiglio vi consiglio molto bello di un professore che insegna a
suona batteria una lievo ed è un film anche tragico insomma non è una passeggiata non è che per forza
deve avvenire qualcosa di tragico ma se si vuole uscire si cerca almeno di uscire dalla
banalità dalla mediocrità ci deve essere una rottura ci deve essere qualcosa che ti fa anche
incazzare che ti fa anche eh piangere quindi qualcosa è solo non me lo ricordo ma qual
sicuramente qualcosa è successo nei metà scorsi d'assistente della professione in lavoro che
m'avrà fatto incazzare che m'ha fatto arrabbiare che m'ha fatto piangere ma per fortuna che è
successo sì quindi tante micro cose formative non c'è un avvenimento così trascendentale
quanti anni dura la tua formazione d'assistente dal quarto al terzo al secondo al primo insomma
direi cinque sei anni e quando decidi di metterti in proprio cosa ti dà il coraggio di farlo perché
fai un lavoro da primo assistente dove ti conoscono cioè perché avviene quel momento dove trovi
la forza di farlo anche lì viene naturalmente magari la ditta di moda magari la prima linea la
faceva il fotofo il quale faceva l'assistente la seconda linea la faceva fare a me cioè
delle cose così e tu dici io posso farla prima e sì poi comunque comincio a fare la seconda poi
sono delle scale un gradino un percorso voglio dire forte che questa cosa l'ho già detto e forse
la ridirò non voglio fare il vecchio peraltro quasi sono però tutti pensano sperano nel colpo di
culo di genio di improvvisazione che cambia la vita non c'è mai è un percorso fai la maratona
se tutti i giorni ti svegli e vai a correre non c'è alternativa qual è il servizio che ti hanno
pagato di più in assoluto nella tua carriera purtroppo bisogna andare indietro nel tempo nel
senso che appunto i magici anni 80 chiaro che c'erano i soldi uno dei miei primi clienti
importanti e rigia un fotografo indipendente ero già un fotografo indipendente era Zegna
Ermenigildo Zegna e al delà della cifra mi sembra 10 milioni di lire negli anni 80 quindi 5.000
euro che avevano un valore ben diverso il complesso diverso rispetto adesso però il dettaglio che mi
ricordo che mi fa forse risponde la tua domanda che c'era compreso un cappotto di cashmere
di Zegna quindi c'è un valore adesso il cappotto di cashmere nessuna azienda lo dà al fotografo
e poi la campagna ad estamente lo dà un influencer manuato e quindi comincia tua carriera
personale comincia a concatenare una cosa più bella dell'altra a livello formativo
delle esperienze di ril mondo viaggi e arriviamo ai tempi abbastanza odierni nel senso dove la
fotografia forse più ricorrente la si fa con un cellulare dove ci sono i social dove
siamo tutti i fotografi io mi escludo perché non posso niente non profili però in generale è un
po così cosa pensi di questa cosa immagino che innanzitutto questo crei molta concorrenza al
vostro mestiere sì sì certo è chiaro che è inutileve sono io il primo nell'ultima dirlo
i telefonini le macchine eftorafiche inseriti nei telefonini sono state la evoluzione
pocale di questi ultimi anni e per uno che fa di mestiere che si occupa di immagine è chiaro che
questo è stato un uzzunami spaventoso una tempesta perfetta perché sono state tante cose
convogliate nella stessa direzione telefonini con la macchiatrafica internet quindi l'eliminazione
delle dicole dei giornali che uno va a coprire il giornale dicole è stata un enorme rivoluzione
ma però devo dirti io di tutto ciò sono solo che felice nel senso e forse questo può
interessare un po' a tanti anche per chi non si occupa di fotografia io trovo che resistere
alle innovazioni alla tecnologia siamo molto sbagliato quanto hai ragione molto sbagliato
è chiaro che il primo contadino che gli ha imparato un trattore dice adesso io come faccio
c'è il trattore io non lo avrò più nella vita e dal punto di vista suo poverino c'era anche
ragione perché il trattore sostituiva quello dico la zappa però benvenga che ci sia stato il
trattore e i contadini intelligenti intraprendenti hanno imparato a guidare il trattore hanno fatto
molto più campi da arati con meno fatica meno sudore quindi da un certo punto di vista c'è
sempre la tentazione di dire a no no a un classico dei classici tra classici dei fotografi a quando
c'era la pellicola ci fosse la pellicola vorrò vedere ma chi se ne frega della pellicola cioè
non ho nessuna nostra gira pellicola era un inferno ma il sogno ancora adesso di notte che
alle maldive mi rovinano col caddo le pellicole capito non era una roba romantica ad esempio
se mi piace mi può fare sempre il paragone la metafora prima c'erano i cavalli no arrivate
l'automobili quelli che producono cavalli o allevano cavalli o fanno gli zocchi cavalli ci
abbiamo finito di lavorare siamo fregati cosa che da un certo punto di vista è vero ma è
anche vero che la vera un cavallo a levare un cavallo fare zoccoli se lo fai ad alto livello è
meglio adesso che prima perché adesso i cavalli che noi non usiamo adesso per tornare a casa ma usiamo
il taxi ma dove ci sono i cavalli da qualche parte a milano in lombardia sono dei cavalli bellissimi
sicuramente curati bene e gli zoccoli sono meravigliosi assolutamente cioè quindi io penso che
bisogna seguire se non bisogna opporsi che è l'evoluzione della vita ma bisogna accompagnarla
accompagnarla e usarla se si è presidiarla capirla non rifiutarla assolutamente questo vale
per la tecnologia certo è tutto io da mia ho un'enorme fortuna semplicemente anagrafica che
ho fatto metà esattamente la mia vita professionale con la pellicola quindi a vecchia maniera e l'altra
metà esattamente con le tecnologie attuali quindi non sono né il boomer che dice oh le pellicole e
usa solo la pellicola e non sono neanche il ragazzino che fa le foto solo quel cellulare
basta io conosco tutto due e quindi so e ho saputo forse non so se ho cercato e come
gli ho cercato di sapere come passare da uno l'altro e quindi c'è stato c'è c'è instagram ci
sono le foto che c'è il lari benissimo cosa pensi di questo non la ricorda la tecnologia però ha
tolto qualcosa nel senso anche i prezzi che si pagavano i fotografi un tempo no immagino che
oggi siano completamente diversi questo per una cosa niente di mercato non penso ne di
cellulare e di social network cioè l'altro giorno mi ha detto fatto la copertina di un mio mito che
e i bremovi c'è per la lista da oggi oggi si si la coperci e vi guarda luca e siamo parlare
quasi i prezzi di un esordiente i tempi in cui ho cominciato assolutamente sì ma certo ma infatti
vuoi dire fare la copertina di una rivista ora come ora infatti non lo faccio più no ho
smesso di farlo non voglio più fare poi gli amici di oggi grazie alla copertina ho fatto
del libro mi pubblicano i bremovi ci sono ben contento ma non è quello il mio focus c'è
non mi interessa cioè è proprio perché tu hai detto faccio ora quello che facevo 40 anni fa ed
il motivo per cui ci siamo anche un po conosciuti raccontaci questo pezzo nel senso tu dici io
passo dalla pellicola al digitale quindi cavalco tutti i nuovi trend nel se sono li rifiuto li
accolgo cerco di capirli e cerco di come dire di farne buon uso però poi dopo torni indietro
esattamente come era un tempo e tu mi hai fatto vedere una cosa no quando noi andiamo a casa
dai nostri genitori o forse anche i nostri nonni hanno tutti una credenza con le fotografie oggi
noi le abbiamo nel mio caso nella ipad nel caso di chi ha un cellulare nel cellulare però non
ce le godiamo mai no scorriamo ne abbiamo migliaia e invece la fotografia stampata ha
immortalato un momento ti dà un'emozione ti dà un messaggio segna il tempo assolutamente e sei
tornato lì spiegherci un attimo di cosa parliamo sì perché allora come è giustamente detto prima
il mondo nel quale ho vissuto e nel quale ho guadagnato per tanti anni in pochissimo tempo
perché succede una rivoluzione che ha caduta così il 2007 mi sembra stf jobs introduce l'iphone
in pochi anni il mondo cambia e ho capito subito che il mondo stava cambiando sempre
cambiato sono stati uno dei primi a aprire il profilo instagram cioè ho capito che c'era una
grande rivoluzione in corso e appunto ho pensato che devo cambiare tutto dovevo rivoluzionare
tutto se volevo che tutto continuasse non solo come prima ma addirittura meglio di prima intanto
fatto questa avventura che secondo me è molto importante della camminata che si permette di
raccontare perché insomma nel percorso è molto importante adesso mi ha detto camminata tu avevi
fatto imperia milanapiedi esatto esatto a vent'anni no no recentemente perché quando
è fatto aveva un senso progettuale e logico molto preciso cioè io mi sono conto che cellulare
instagram e ho visto ho capito che ormai le persone impazzivano così come succede esattamente
adesso ma allora proprio inizio parliamo di sei sete anni fa per un like no su facebook prima
instagram adesso e quindi io mi sono fatto una domanda molto molto precisa la mia testa ma la
fotografia che io conosco i grandi fotografi che conosco che hanno sempre fatto una cosa molto
importante che è sociale che politica che filosofica i grandi fotografi che io amo a miro a partire
da stiglitz weston insomma quelli dell'ottocento ed i primi novecento erano persone facendo una
cosa importante adesso la fotografia viene usata per un like su facebook no non posso accettare
questo voglio capire voglio capire se la fotografia ha ancora un valore voglio capirlo sulla mia
pelle avevo letto in quei giorni una frase che mi colpi molto di emingway che diceva quando
qualcuno gli chiese maestro emingway come si fa a scrivere un grande romanzo e lui rispose
guarda è molto facile basta mettersi alla macchina a scrivere e sanguinare questa risposta di emingui
no io voglio sanguinare che tanto poi letteralmente l'ho fatto e quindi volevo sanguinare mettere
in gioco rischiare adesso non sono andato in capadoccia nudo certo che no però volevo
farlo per quello che riguardava quello che io faccio il fotografo la fotografia per cui ho
deciso di partire da imperia cioè di rifare il viaggio che ho fatto 35 anni prima partire
da imperia e venire a milano a piedi cosa per me già avventuroso perché non è contrario
tuo non sono sportivo non mi alleno non faccio niente tutto questo mi piace molto camminare
ma così blandamente certo non so quindi però sono partito da imperia a milano a piedi ma
soprattutto sono partito senza soldi in tasca zero soldi con l'intento di contra cambiare la mia
sopravvivenza quella base dormire e bere mangiare quindi non parliamo di sfizi in cambio delle
fotografie che avrei fatto nel tragitto questo era il mio intento il mio progetto nella testa
no io voglio capire se la fotografia quello che mi ha dato da mangiare per 30 anni quella che è
dei grandi padri fondatori di fotografia ha ancora un valore nel 2016 mi sembra di aver fatto
questa cosa e sono partito un'altra cosa che come dire nel percorso nella mia testa o sempre di più
chiaro e ce l'ho sempre di più questo concetto che bisogna rischiare se non stai rischiando non
stai facendo non stai facendo niente se la sera prima di una cosa che farei il giorno dopo dormi
tranquillo beato è probabile che quello di giorno dopo sia cagato se la sera prima se ne hai letto
quegli occhi sbarratici stò facendo una cazzata è molto rovile che sia la cosa giusta questo ce l'ho
molto chiaro in test molto chiaro quindi tu cammini vai in un albergo e ti presenti dici
buongiorno sono settimio benedusi non necessariamente non facevo lo sborgere in senso no no no sono
un fotogra mi chiamano esatto come per dirlo io ho detto in senso che c'è sì sì sì anche perché
un albergatore magari non c'è sicuramente quindi ti fermavi e dicevi dimelo tu allora intanto
vedo ti conti bisogna aver la faccia come il deretano nel senso che comunque non intanto
deve aver fame sonno e siete fondamentale cioè ti si deve leggere in faccia e deve essere l'unica
tua posizione non c'è un piano b e questo ti da più coraggio e determinazione sì insolito allora
non ero nudo in capa doccia quindi non sarei mai morto di sete di sonno di fame però è anche
vero che io dal primo secondo ho messo tutto indiretto sui social subito quindi come minimo
avrei fatto una pezina figura se e che avessi avuto senza rete ha tutto improvisato tutto vero
al 100% cioè sono partito l'unico vago programma era che ho capito che potevo camminare al massimo
25 chilometri del giorno quindi ogni 25 chilometri mi fermavo quindi diciamo che più o meno i
paesi erano quelli quanto ci è messo a fare 12 giorni ok il primo paesello c'era un albergo a
quattro stelle albergo abbastanza il usso tra virgolette diciamo e io cammino diciamo non ricordo
molto bene ho fatto dieci metri e poi dico come no so che io valgo so che la fotografia vale io
voglio stare al bergo quattro stelle quindi c'è infatti non ho mai mangiato pane acqua e
dormito su una panchina sono sempre stato in posti meravigliosi quindi entravo un giorno
faccio il fotografo se lei mi offre quello che vuole da un bicchiere d'acqua in su io le faccio la
foto più bella che lei ha di quello che vuole a lei il suo albergo suo figlio quello che vuole
ovviamente tanti no eh ovviamente che sono la parte più importante vi facevi vedere delle tue
foto per non vincere mai no ok ma sai anche lì questo aspetto qua che poi mi è stato molto
utile in quello che sto facendo adesso di ritrati ma comunque sempre è stato così ha molto a che
fare con quello che stai facendo tu adesso che è la comunicazione che la fotografia perché come ti
guarda negli occhi io so che quello che io sto dicendo a te interessa e questo conta tu sei qua
sei tutto questa sedia e sei qua per me io qua per te e questo ha un senso assolutamente no quindi
io ero lì e c'è altro fattore molto importante che ha a che fare con quello che faccio adesso
dei ritrati tu devi andare lì con la possibilità di perdere solamente quando e sono voglio fare
troppo il locio di noi altri che non sono nemistico né niente però e sono cose pratiche
concrete solamente quando sei lì e dimostri che puoi perdere tutto puoi cominciare a avere
qualcosa indietro se sei troppo narciso ego no no non ti viene indietro niente lì io ero come
della macphoto mia madre nudo ero sul bordo del perdere del baratro avevo solo da perdere e questo
secondo me è stato molto utile molto importante è quello che facciamo natale che ci sono stati
tanti no ma ci sono stati anche tanti sì bellissimi io tuttora sento delle persone in mandano dei
regali c'è un posto magico a sassello dove dormito una notte una notte gratis il giugliano si
chiama il proprietario di questo bar ristorante e vedem breakfast dove dormito mangiato una notte
la notte che sono morti sui genitori ma chiamato mi ha detto è morta la mamma una persona che ho
visto una volta nella vita una notte cioè si crea un collegamento mal incredibile e questo è fare il
tuo mestiere io te facciamo lo stesso lavoro è comunicazione e metterti in relazione con le
persone e se lo fai in maniera vera profonda umana umana sincera quella roba rimane per sempre se
fai così la buona no questa è la grande differenza no e quella camminata è stata epocale perché
sono arrivato dopo 12 giorni e tanti chilometri a milano sanguinando con i piedi distrutti
dalle vesciche e quindi il sangue l'ho versato come chiedeva emingue e cosa ti ha insegnato
cioè che idea ti ha fatto venire come è utilizzato quell'esperienza intanto ho capito che cioè
ho tirato un sospio se glieva in qualche maniera comunque l'unica cosa che soffrere il mondo il
fotografo e la fotografia nonostante facebook instagram bla bla bla aveva ancora e poteva
avere ancora valore e tuttora ce l'ha instagram e facebook che uso che amo che è giusto che
ci siano e apprezzo che ci siano e li cavalco figuriamo ci non voglio fare però sono un'altra
cosa rispetto alla fotografia le automobili taxi non sono meglio peggio dei cavalli sono un'altra
cosa ci sono mezzo di trasporto non c'è sport dice a adesso usiamo i taxi cavalli finiti no
anzi i cavalli sono più belli più curati più figli adesso che nel 1700 quindi sono due
cose diverse e se tu capisci che i cavalli di adesso sono più belli del 1700 è meraviglioso
ci stiamo occupi di cavalli e quindi come lo fai perché tu hai una felpa che io amo me l'hai
regalata ma perché sei un uomo di comunicazione in generale sei sei molto attento passi anche
molto tempo a creare contenuti c'è il sui social però questa terminologia faccista quindi
provocatore la trovo geniale e quindi mi viene in mente quando tu mi hai fatto vedere delle cose
quindi tendone da circo c'è cosa fai cosa ti inventi rispetto al fatto di dire i cavalli oggi
sono meno quindi sono più preziosi più affascinanti più curati li noti ancora di più questo era
ovviamente riferito alla fotografia stampata no e cosa ti inventi rispetto a questa cosa perché
quando ne capisci il potere in quei 12 giorni quindi capisci una persona gli muore un genitore ti
chiama quindi hai creato una connessione indissolubile se vuoi no molto umana e quindi tu dici
io posso continuare con questo messaggio sì sì e su come lo fai ed altro appunto è un secondo
sul camminata l'ha fatta in specie questo giugliano di cui parlavo prima gli avevo fatto una foto
ai genitori che ovviamente lì non è modo a stampare ma gliela subito mandata con con il
cellulare e l'hanno subito stampata e ce l'hanno ancora lì adesso e quella foto ha un'importanza
emotiva familiare pazzesca quindi capisco l'importanza ancora di più del quell'aspetto
lì per cui appunto come ho detto prima ci ho messo 40 anni a fare quello che facevo 40 anni
prima anche perché poi un altro insegnamento è importante che deve seguire quello che uno è
adesso di nuovo voglio di fare l'oscio di noi altri però uno deve seguire quello è fare quello
che è e non c'è un meglio un peggio io ho cominciato a fare ritrati i miei amici stampati
dati ai miei amici che ancora c'è l'hanno a casa e ho capito che quella cosa lì era importante
la stampa la fotografia familiare la fotografia degli affetti la fotografia fatta per la persona che
hai davanti a te a quel momento e lì è successo una cosa se a te piacciono le come il giusto che
sia i momenti di slidin dorsi esatto io feci da fotografo di me della vecchia maniera una
grossa campagna progettaria per un grosso centro commerciale che apriva nei dintori di milano
ed è proprio uno slidin dorsi in effetti questo perché fatto la campagna manifesti in giro per
taglia bambà bella va bene questi signori avevano degli spazi che non avevano affittato dai negozi
insomma e c'è uno molto grande per cui questi qua mi dicono ma se vuoi per una stimana te lo
diamo e fai una mostra e loro speravano anche di un ritorno pubblicitario di gente che andava
lì vedermos pensando anzi essendo sicuri che io avrei voluto attaccare alle pareti le foto
delle modelle famose eccetera eccetera diciamo il tuo curriculum il tuo palmaris e io lì è un altro
momento che ricordo molto preciso e pensai tra me e me basta delle modelle senza nulla e togliere
io massimo rispetto di quel mondo che è molto serio molto importante che non voglio dare un
atteggiamento di snobberia però basta e feci una mostra che la notte prima dell'inagurazione
era un elletto molto più sveglio di adesso per lo che gli occhi sbarrati per l'altro sarà un
disastro perché feci questa mostra che chiama io non esiste e tra l'altro c'era il mio nome
settimio senza la io finale settim basta perché si chiamavano io non esiste perché ti mancava
lì o perché c'era nel io non esiste perché per dire che io non c'ero in quella mostra perché era
questo enorme stanzone di questo cedro commerciale con le pareti bianche che io lasciai
completamente bianco invitamo i giornalisti l'inagurazione c'era un grande tendone che io
disse adesso si apre la mostra tirai giù la tenda e dietro non c'era niente c'era un muro bianco
noi tutti c'erano ma come cosa è questa storia io disse la mostra siete voi nel senso io vi faccio
un ritatto il ritrato viene subito stampato e viene subito attaccato al muro per cui se non
viene nessuno la mostra non c'è se le persone vengono a vedere la mostra che non c'è la mostra
ci sarà anno 17 tipo sì quindi tu capisci bene che la sera prima non dormi io perché dirò
ma chi vienrà a vedere una cosa che non c'è oppure nella periferia milanese e non verrà
nessuno incredibilmente però amici generosi all'inizio e un sacco di gente venne e queste
paretone grandi alte prima tutte bianche erano piene di fotografie è stato bellissimo bellissimo
le persone si vedevano stampate attaccare le pareti cioè era per dire la mostra siete voi senza
di voi io non esisto io non esiste e lì è stato un altro slide endorse molto importante ho visto
che si poteva fare in quel caso regalavi loro le fotografie o le no le attaccavi sulla parete ma
le vendevi no a non si reportava una casa forse una stampa piccola ok però stavi testando
lo stavo testando un altro slide endorse questo genere molto importante nel percorso che l'anno
dopo mi chiamò una ditta di stampanti dicendo vogliamo introdurare il pubblico questa nuova
stampante io gli disse ma guardate della vostra stampante non interessa niente nessuno cioè
uguale a tutte le altre che si ne frega da stampa in modello tutte queste cose tecniche facciamo
una roba che invece parla stampante parliamo della stampa che è molto più interessante e anche
lì grazie ai soldi di questa generosa ditta di stampanti prenderemo un posto molto bello in
corso come a milano quindi nel centro di milano e questo è un altro slide endorse pazzesco perché
a primo questo posto tutto vuoto tutto bianco e invitando la gente a venire e replicando
il colore che aveva fatto al centro commerciale esatto la coda pazzesca che il secondo e sui
brividi addirittura che il secondo giorno crediamo lì c'era la coda fuori di gente che
aspettava per entrare al nove mattina è lì per lì c'è cosa fa sta gente lì no no
una roba pazzesca veramente migliaia di persone accalcate perché questa roba dei cellulari
rema a mio favore in questa nuova prospettiva in questo nuovo progetto perché se tu tutti i
giorni mangi delle foglie secche e mangi foglie secche foglie secche poi uno ti porta un piado
i spaghetti cotti bene col pomodoro giusto il parmigiano leggiano giusto un filo d'olio ligure
di oliva taggiasca taggiasca vedi la differenza il fatto che tutti vedano le proprie foto su
uno schermino piccolo così e io gli faccio una stampa grande così stampata bene in maniera
professionale a portare qualità nella semplicità fa tutta la differenza tutta differenza certo tutta
differenza io amo quando la gente diga mai telefoni fa telefoto il telefono più ne fate più io sono
contento e lì è stata la coda pazzesca tanto lì un altro slide induros importante o coinvolto
altri fotografi lì c'era amici eccetera però ad esempio coinvolto toscani a far le foto
per l'astampante in corso come un tonito rimerte sono tanti altri grandi fotografi e quindi
c'è mi piaceva l'idea del collettivo che non ero io l'artista come un festival musicale dove
porti i migliori artisti nel momento tu l'hai fatto in una fotografia studentesì e lì è stato
pazzesco pazzesco perché la coda fuori che gente è incredibilissima e quindi insomma ho detto ma
forse questa cosa può essere e dall'anno dopo ho aperto la mia prima bottega mi piace chiamare
la bottega per l'artigianità per l'artigianità esatto dove facciamo questa cosa molto molto
molto semplice e i ritratti i fotografi stampati le persone vengono lì con chi amano e si fanno
fare un ritratto ed è una suona di nuovo un po presuntoso ma è vero è una vera rivoluzione
da tutti i punti di vista perché tu sei riuscito appunto a prendere un qualcosa di molto datato ma
di estremamente prezioso di estremamente toccante è rivoluzionato la tua professione
si completamente ritornando nel semplice livello lavorativo a livello di business forse è meglio
questo è il miglior edizio che fare copertire ogni settimana di grandissimi talenti certo e io ti
ho visto sono venuto e tu sei proprio felice e orgoglioso quando sei lì cioè tu guardi quella
gente non tanto come una conversione di pecugna ma come vedere tanti volti felici che sono fieri
di portare a casa quel trofeo che sono loro la loro vita magari comprare una copia per la mamma per
la nonna cioè ed è incredibile quella cosa lì ormai nei tuoi negozi non sparti più dalla parete
bianca che man mano attacchi ma partigia dalla parete stampata con tutti i ritrati che hai fatto ed è
molto molto bel cioè io che l'ho vissuto con la mia famiglia è veramente emozionante si ti ringrazio
e lo è poi l'origine di questo quindi il faccista faccista non lo usi più sì sì sono io sono
faccista poi c'è ricordi stampati c'è la fotografia popolare che come dire tra mille
volete l'azienda che si chiama ricordi stampati io sono faccista questo nome che non deve
di stare qui voci ovviamente perché mi piacciono le facce no mi piacciono le facce nel senso esso
senza essere l'ombrosiano l'ombroso è un medico penso poi anche milanese che aveva fatto nell'800
degli studi che in base matematici in base come il naso gli occhi identificava il carattere del
personaggio quello ovviamente no però a me piacciono le facce c'è una fase bellissima che
ho letto recentemente di fellini che dice la vita non sbaglia mai una faccia federico fellini cioè
le facce ci raccontano le persone quando tutti si è innamorato di tua moglie non è che ha dovuto
fare delle cose strane non è che ha dovuto fare degli atteggiamenti ti è sembrata sexy e non è che
doveva fare delle pose da modella per i giornali che sono sempre finte sempre stereotipate sempre
quindi un po' assurde era lì tu l'hai guardata e ti è sembrata bella intelligente sexy ed è diventata
tua moglie e tutto era lì era scritto in quella superficialità che però porta a qualcosa di molto
interiore prima dell'ultima domanda che forse tu già conosci e ti faccio una domanda no nel
senso che tu parli di mia moglie e mi veniva quando raccontavi questa immagine il mio cuore ha
fotografato lei no quando deciso appunto di volere passare la mia vita con lei non mi è parlato
della tua di famiglia si è parlato dei tuoi genitori non so se tu non me ne parli e non ne parli
mai perché vuoi tenere riservata la cosa quindi ti chiederò solo sei figli ai moglie ma raccontami
di questo no no ovviamente la mia famiglia tu hai figli sì un figlio maschio di lo dicono tutti
i padri ma un genio perché un fisico matematico farei cercatore quanti anni 34 è una moglie da
tanti anni moltissimo importante ovviamente la sua mamma sì sì sì sì sì molto importante in tutto
questo ambaradam perché ovviamente il mestiere di uno che fa e so l'artista no il creativo è
un mestiere incasinato di alti bassi e avere quella cosa importante stabile come elena che mia
moglie molto molto importante è stata fondamentale la vita veramente da quanti anni state insieme
35 anni ok a quindi avete fatto un figlio immediatamente sì sì sì quindi quando tu vieni a
minare lei sta in l'igoria o ti segue sì sì anche lei adesso ama molto di più stare in l'igoria
però non viene mai nei tuoi venti cioè io sì sì sì sì sì sì sì però effetti come dire
recentemente olivero toscani a sua moglie schisti così un po' scherzando un po' noi ha detto
schisti non vieni mai ai miei venti insomma e schiste ma le due cose le sentiamo tutti i giorni a
casa non dobbiamo anche le vivo fin troppo quindi in effetti c'è poi in effetti anche poi come
giutamente dici tu quello che io racconto di me sui social c'è un aspetto professionale mio e c'è
un aspetto privato che sono due cose diverse che ovviamente si integrano si devono integrare però
sono come devono rimanere un po' due cose separati ma il fotografato tuo figlio tua moglie sì sì sì
sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì
Andiamo con l'ultima domanda abbiamo fatto un bel viaggio molto è bello stare qua devo
anche per me è stato molto bello e piacevole perché sono sempre molto
attratto di come parli perché lo fai con una certa emfasi che è molto
affascinante, abbiamo fatto l'affinire del percorso di ogni essere umano e la
morte e ti voglio chiedere se tu hai paura della morte.
Tanto l'argomento di queste ore perché ieri è morta la sorella di
olivio Tuscani che a sua volta è stata una grandissima fotografa moglie di un
grandissimo fotografo che era Aldo Ballo, anzi, prendere l'occasione per ricordarla
lei è Mari Rosa Tuscani e sono stati fotografi più importanti nel design
italiano. Tutto il design italiano agli anni 60-70-80 è stato fatto da lo studio
Ballo e Ballo che veramente è una entità culturale è stata fondamentale e ieri è
mancata la questa sorella di oliviero che per lui è quasi una madre quindi
sto vivendo queste ore a questo tema della morte. È strano poi un poco di
un anno fa è mancata mia mamma. Sono molto concreto su questa cosa molto
illuminista, molto scientifico, uno muore è morto. Quando mia mamma era
viva mi comovevo pensando a lei fino ai lacrime quando stava poco bene gli
ultimi giorni sempre di più figuriamoci da quando è morta mi sono mai più
commosso pensando a lei cioè è morta, è finito. Noi viviamo questa cosa che
ovviamente l'uomo si interroga da migliaia di anni che è veramente molto
misteriosa ci siamo con i nostri bagagli di conoscenze, di speranze, di tante cose e
a un certo punto e può succedere in qualsiasi momento, muoriamo.
Secondo me semplicemente muoriamo, è finita e basta per questo secondo me è
veramente importante cercare di fare il meglio di quello che uno sa fare da
vivo, temo di dire debbanità ma lo penso veramente di lanciare la meta sempre
un pochino più lontana, rischiare, mettersi in gioco, non sedersi sui
propri allori quando io ho deciso di fare questa cosa dei ritratti in un
weekend ho messo la mia precedente assistente Francesca a cancellare tutte
le foto del mio instagram con le copertine, con i sports to straight, con
questo e quell'altro, gli ho cancellati tutti e adesso non ci sono e non me ne
frega niente che non ci siano, non voglio vivere su quegli allori, bisogna sempre
guardare avanti, vivere la vita con sereva morti, sereva morti, grazie
settimio, grazie a te Luca, grazie, bellissimo, grazie.
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nostro profilo instagram one more time podcast, se voleste vedere invece
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Stati Uniti, anni 50, siamo in piena guerra fredda, il governo americano è
disposto a tutto per dibattere il nemico, dagli esperimenti con il porridge
radioattivo, alle iniezioni di plutonio sui soldati fino ad arrivare ad un
esperimento che ha dell'incredibile.
Operazione Midnight Climax, il bordello psichedelico della CIA, lo puoi ascoltare
sull'app di one podcast e su tutte le principali piattaforme, una
produzione dream and dream per one podcast.
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Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Settimio Benedusi, un artista altisonante che, dopo aver fatto il giro del mondo con i suoi scatti, decide di tornare agli albori della fotografia per trovare la sua unicità, ed il suo nuovo futuro. Il dream team di One More Time è composto da: Giovanni Zaccaria, Mauro Medaglia, Davide Tessari, Alice Gagliardi e Filippo Perbellini.
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