ONE MORE TIME di Luca Casadei: Sammy Basso, la sua storia in 5 minuti

www.repubblica.it www.repubblica.it 6/20/23 - Episode Page - 7m - PDF Transcript

I miei genitori mi hanno cresciuto con questa consapevolezza. Con ogni bambino mi ponevo

i quisiti. A volte è anche molto difficile da rispondere. Il mamma no che crescevo mi

ha sempre detto di più. Dunque, non c'è stato un momento in cui ho scoperto di aver

la progeria. Lo scopro ogni giorno in realtà perché lo scoprivo all'epoca quando pian

piano di essere un bambino, credo che è normale. I problemi si facevano sentire ad oggi che

sono un adulto e mi trovano a sapere come convivere con la progeria da adulto. Mi piace

sempre pensare che già non ci conosciamo profondamente noi stessi. Spesso non conosciamo benissimo

anche chi ci sta attorno. L'amore è uno dei sentimenti più autentici e dunque c'è

molto d'interpretare anche. Mi abbiamo sempre avuto un rapporto sì di genitori e figlio,

ma anche molto da persona a persona. Dunque, al di là poi del legame parentale che ovviamente

è importantissimo e indissolubile, però anche un rapporto sincera in questo senso.

Che cos'è la progeria nello specifico? La progeria, come dici tu, è una cosa che

non capita prima di tutto. È scritta nel DNA. Noi tutti abbiamo le nostre cellule che sono

miliardi, ma veramente tanti miliardi. Abbiamo un codice genetico del DNA. Immaginiamo una

sequenza di 3 miliardi e 200 milioni di lettere, presa poco. La progeria, solo una di queste lettere

è mutata. Si parla di lettere ovviamente, sono base totale in un composto chimico. C'è una timina

al posto di una cittosina che di parsemo diceva una su, 3 miliardi e 200 milioni. Però è un posto

molto importante del DNA, perché è una parte del DNA contenuta in un gene che esprime una proteina

molto importante, la lamina. La lamina è in grado di porse sotto il nucleo della cellula,

dove c'è il DNA, e l'organizza. Dunque fa sì che il DNA poi venga usato nella maniera corretta.

Cosa succede? Quando il DNA non funziona nella maniera giusta, si rompe, si ripara, si rompe,

si ripara, cada proprio la struttura. È quello che noi nella biologia normale, nella fisiologia chiamiamo

invecchiamento. In quella progeria di Acheson-Gilford è invecchiamento precoce.

Che cosa diresti ai tuoi genitori che non gli hai mai detto che vorresti che loro ascoltassero rispetto

a questa vita intensa con un enorme amore? Cosa vorresti dirgli che non hai mai fatto

guardandoli negli occhi? Probabilmente quello che vorrei dire loro nemmeno si esprime parole,

però per quello che si può esprimere, sì, sì, ho sempre detto loro che voglio un sacco di bene,

veramente tanto, che non so se la parola è felice sia la parola giusta, ma che la mia vita è

degna di essere vissuta, questo sì. Felice perché poi la felicità è intensa in tanti modi,

un valore talmente assoluto che non so nemmeno esprimerlo, però la mia vita è degna. Dunque

ci siamo ritrovati in questa barca, tutti ieri, loro hanno sacrificato tanto, veramente tantissimo,

prima di tutto la serenità, un po' obbligati dalla malattia, ma poi anche come scelta personale,

dunque hanno sacrificato tanto, lo sanno benissimo loro, ma sanno anche benissimo che so quanto

hanno sacrificato, ma insomma quello che vorrei dire loro è appunto semplicemente grazie.

Quando le prime che ha volato a Cheta?

No, verso, eh, ho cominciato, insomma mi sono sempre divertito come amici,

sempre giocato tanto quando ero piccolo, è sempre divertito, è sempre stato questo rapporto

genuino. Che tipo di gioco, video giochi, giochi di società, a cosa giocavate?

No, più all'aperto. Ok, bella risposta.

E poi anche, per carità anche tutto il resto però, più all'aperto. Poi ho cominciato, diciamo,

andare proprio fuori la sera quando avevo sui 15 anni, le prime volte, poi il 18, molto di più,

adesso troppo, e adesso ho continuato in questa direzione, dunque faccio tanta festa,

mi piace, mi piace perdere controllo nel senso giusto, dunque quando sono con i miei amici,

so di poter essere me stesso in maniera molto più autentica, anche se cerco nella mia vita

quotidiana di essere il più sincero, il più senza fila possibile, però magari tra amici poi

anche liberarti un po' di più, più che altro, so che loro mi conoscono anche meglio di quel che

mi conosco io, e dunque mi piace perdere controllo in questo senso.

Se vuoi sentire l'appuntata integrale, cerca one more time di Luca Casadei.

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Nell’episodio di oggi ripercorriamo in 5 minuti i momenti salienti dell’intervista con Sammy Basso.

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