Daily Five: Russia, l’attentato spiegato. La Finlandia va a destra. Friuli, vince Fedriga. Francia, addio monopattini
CNC Media 4/3/23 - Episode Page - 17m - PDF Transcript
Oggi la principale notizia è data dei giornali e dei siti di informazione e l'attentato
avvenuto ieri a Pietroburgo in Russia in cui ha perso la vita a Maxim Fomin, un blogger
filo putiniano forte sostenitore dell'invasione dell'Ukraine, ma anche dell'odio etnico
nei confronti del popolo ucraino.
Lo ripeto, si tratta di un blogger, non di un politico, un dirigente o un ufficiale
russo.
Eppure questo omicidio ed estremo interesse perché è come un vaso di pandora, come una
crepa che si apre in un muro e che può aiutarci a vedere cose molto più grandi nascoste proprio
dietro quel muro e a comprendere certe dinamiche sotterrane in corso all'interno del potere
russo, quindi venti secondi di sigla e proviamo a capire cosa si è accaduto, chi fosse questo
Maxim Fomin, perché è stato ucciso, chi è la donna arrestata e accusata dell'omicidio
e quali potrebbero essere le motivazioni e soprattutto i mandanti.
Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità
e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.
Oggi è lunedì 3 aprile e come vi dicevo la principale notizia del giorno è questo
attentato avvenuto in Russia, ma intanto i fatti cosa è accaduto.
Allora, domenica a pomeriggio in un bar di Pietroburgo in Russia, lo street food, questo
il nome del locale, si è verificato un attentato esplosivo nel quale sono rimaste ferite poco
più di 30 persone, una delle quali è morta, la vittima si chiama o meglio si chiamava
Maxim Fomin, noto con il soprannome di Tatarsky e non ci sono dubbi che fosse proprio lui
l'obiettivo dell'attentato.
Per l'omicidio è stata fermata una ragazza di 26 anni, si chiama Daria Trepova e sarebbe
stata proprio lei a portare al caffè una scatola con all'interno un busto di Tatarsky
in cui era montato un ordigno esplosivo, pare 200 grammi di esplosivo, ma chi era Maxim
Fomin?
Allora, Fomin era un blogger molto noto, come vi dicevo in Russia, per la sua forte posizione
a sostegno di Putin e della cosiddetta operazione militare speciale, ma il suo odio feroge contro
gli Ukraini risale a ben prima dell'invasione del 24 febbraio 2022.
Già nel 2014 Fomin degli Ukraini diceva, non hanno dignità umana, se proprio li vogliamo
paragonare a noi diciamo che sono dei russi mentalmente disabbili e sulla scorta di queste
convenzioni si augurava che tutti fossero sterminati.
Arrestato nel 2014 in Donbass per una rapina, Fomin riuscì a liberarsi durante un bombardamento
che colpi proprio il carcere nel quale era detenuto.
Tre anni dopo racconte il corriere se ne era andato con la fama di soldato crudele e sanguinario
questo perché dopo la fuga da questo carcere decise di legarsi ai separatisti filorusi che
combattevano in Donbass contro l'Ukraine e dicevo dopo questi combattimenti lui era andato
via con la fama di soldato crudele e sanguinario che aveva fatto di lui uno dei personaggi
più detestati dalla popolazione locale.
Negli anni seguenti era diventato amministratore unico di un gruppo telegram che a sua volta
poi è diventato punto di riferimento del mondo ultranazionalista che criticava il
cremellino da destra diciamo così accusandolo di avere ceduto alle pressioni occidentali
e di non aver finito il lavoro arrivando fino in fondo a Kiev.
Le sue idee e le sue intenzioni sono sempre state molto chiare in merito.
Diceva dovremmo prendere non solo l'Ukraine ma l'intera Europa dopo averla sodomizzata.
La forza della Russia siamo tutti noi con le nostre armi nucleari, con il nostro esercito
e con il popolo che combatte.
Dopo il 24 febbraio del 2022, Fomin si era trasformato in una figura a metà strada scrive
il corriere tra il corrispondente di guerra e l'agitatore politico, non lavorava certo
come embedded, c'è come giornalista embedded dell'esercito russo ma non avrebbe potuto
farlo perché fin da subito il ministero della difesa era diventato il principale bersaglio
dei suoi attacchi che comunicava in anteprima a 560.000 abbonati del suo canale telegram
e poi agli spettatori di talkshow serali in Russia che si contendevano alla sua partecipazione.
Per molti, Fomin era la voce di Pricozzi nel fondatore del gruppo Wagner verso il quale
non nascondeva la propria devozione, Fomin piaceva ai campioni della propaganda perché
era molto estremo quando c'era da attaccare i generali per le loro scelte, i generali
russi, lo sottolineo veniva chiamato il cane sciolto e lui non si faceva di certo pregare.
Il fallimento della nostra offensiva diceva si spiega non solo con l'assenza di droni
e di altre armi moderne ma anche con la presenza di alcuni generali.
Il 29 settembre, scorso infine, era nella sala di San Giorgio del Cremlino, invitato
ufficialmente alla cerimonia dell'ingresso delle Republie del Donbass e di altre regioni
ukraine nella Russia, quel giorno in mezzo a ministri e alla nomenclatura più pesante
festeggiò, ironizza il corriere, con parole pacate, vinceremo tutti disse, uccideremo
tutti, saccheggeremo chi se lo merita e tutto sarà come piace a noi.
Dunque, riprendo qui la parola io, da questa breve biografia si è vince cosa, beh si
è vince che Fomin era un fervente sostenitore della Wagner e un forte critico dei vertici
militari russi, come abbiamo già detto in altre occasioni su Daily Five, le forze russe
che stanno occupando l'Ukraine non sono unite e anzi sono divise in due, da una parte abbiamo
l'esercito regolare, quello insomma alle dirette dipendenze dello Stato e del Cremlino,
l'altro esercito russo invece è privato e alle dipendenze dell'oligarca Prigozin
ho noto anche come il cuoco di Putin ed è costituito da mercenari pagati appunto da
Prigozin, da un privato, questo esercito come sapete si chiama Wagner e entrambi questi
eserciti quindi quello regolare russo e questo privato Wagner combattono per la Russia ma
sono in forte competizione tra loro e spesso lo abbiamo raccontato anche qui si sono in
questi 13 mesi di guerra quasi sabotati e ostacolati avvicenda per prendersi i meriti
delle poche vittorie collezionate dalla Russia. Bene, Fomin, il blogger vittima dell'attentato
di ieri, era schierato dalla parte della Wagner, non dalla parte dell'esercito regolare
e proprio per questo era molto critico, offendeva e umiliava sui suoi canali social i generali
dell'esercito regolare di Putin, accusandoli costantemente, come abbiamo visto dall'articolo
del Corriere, di essere la causa del fallimento dell'invasione. Fomin era insomma una voce
scomoda per l'esercito russo e per i suoi generali e si sospetta che questo omicidio,
quello di ieri, possa essere in qualche modo interno agli ambienti russi che fosse insomma
essere direttamente o indirettamente stato organizzato o almeno non impedito dagli
stessi vertici militari russi per toglierlo di mezzo e a dirlo, guardate, non è qualche
giornale, non sono io a dirlo nello stesso Prigozzi nel capo della Wagner che anziché
accusare dell'attentato Kiev punta sugli ambienti più radicali. Questa ricostruzione, ovviamente
come potete immaginare, non combaccia affatto con la versione di Mosca che anzi per l'omicidio
del blog era arrestato una ragazza di 26 anni di San Pietroburgo, ovvero Daria Trepova.
Chi è Daria Trepova? Nata nel 1997, leggo da Repubblica, è residente a San Pietroburgo
dove si era trasferita Mosca un mese fa, Daria Trepova avrebbe materialmente consegnato
una statuetta raffigurante il blogger imbottita di esplosivo nelle mani di Fomin, la stessa
che sarebbe poi esplosa poco dopo all'interno del locale della propaganda dei mercenari
di Prigozzi, uccidendolo efferendo 32 persone. La donna è stata arrestata all'interno di
un appartamento preso in affitto il mese di marzo scorso distante soltanto pochi minuti
a piedi dal bar dell'attentato. I testimoni raccontano di averla vista seduta da sola
a uno dei tavoli dello street food bar numero uno. Capelli chiari, gonna corta scossese diceva
di chiamarsi Nastia o Nastia, non lo so come si pronunci, di essere una studentessa dell'academia
delle belle arti, un video ripreso dalle telecamere di sicurezza e diffuso poi su social media
mostra una giovane donna dai capelli biondi entrare nel locale con addosso un cappotto
e nelle mani un grande pacco che secondo gli investigatori russi conteneva la statuetta
esplosiva. Per il comitato nazionale antiterrorismo della russia, l'attentato al caffè di San
Pietroburgo è stato orchestrato dai servizi di sicurezza ukraini e ha coinvolto agenti
che collaborano con la fondazione Anticorruzione, cioè quella dell'oppositore russo Alexei
Navalni che come sapete è in carcere. Il ministero degli interni russo ha poi diffuso
un primo video dopo l'arresto di Daria Trepova in cui la ragazza ammetterebbe la sua colpevolezza.
Nelle immagini la donna appare con i capelli corti e una voce maschile la interroga. Sai
perché sei stata arrestata? Le chiedono, si lo so, risponde Daria Trepova perché ho
portato lì il busto con la bomba che esplosa e alla domanda chi ti ha dato il busto la
donna risponde, te lo dico dopo. Ieri si sono tenute le elezioni parlamentari
in Finlandia e a vincerle è stato, anche se di appena un punto percentuale, il partito
a coalizione nazionale PCN di centrodestra seguito da i finlandesi, partito invece populista
e sovranista di estrema destra. Entrambi i partiti, ricordo il post, nella precedente
legislatura erano all'opposizione. Sono arrivati invece solamente terzi, i social democratici
della prima ministra Ossente Sanamarin, il partito che aveva vinto le elezioni nel 2019
e che da allora governava con una coalizione di partiti di centrodestra, anche se c'è
da dire che solo due volte nella storia della Finlandia è successo che un premio riuscente
fosse confermato. Ma chi sarà quindi il nuovo o la nuova premia filandese dopo la giovane
Sanamarin? Allora, in Finlandia non esiste, scrive
il post, un automatismo formale, ma per prassi spetta il partito più votato, indicare il
primo ministro o la prima ministra, e quindi altamente probabile che sarà batteri orpo
leader del PCN, cioè il partito che è arrivato al primo posto, ma dovrà comunque questo
candidato trovare prima una maggioranza che lo sostenga, e dal momento che tutti e tre
i principali partiti hanno preso il 20% circa, con chi deciderà di governare il premio erorpo,
non si sa con gli estremisti di destra del partito dei Finlandesi o con i social democratici
della Ossente Sanamarin, le affinità politiche ipotizza il corriere, sembrerebbero indicare
i social democratici di Sanamarin, europeisti come orpo mentre i Finlandesi non lo sono,
favorevoli a un'agenda climatica rigida, favorevoli a un piano per l'immigrazione che
risolva la voragine di mano d'opera del secondo Paese più vecchio d'Europa, a cui mancano
due e trecentomila occupati, soprattutto nel settore della sanità, mentre i Finlandesi,
il partito dei Finlandesi hanno fatto parte della campagna elettorale contro gli infermieri
stranieriche, non sanno, tra virgolette, nemmeno alla nostra lingua, eppure, nonostante
tutte queste affinità tra il vincitore e il partito social democratico di Sanamarin,
già dalle prime dichiarazioni dopo i risultati orpo è sembrato sbilanciarsi invece a favore
proprio del partito di destra, non esistono addetto partiti di estrema destra in Finlandia
e questo appunto lo ha detto rispondendo alle domande di un giornalista che gli chiedeva
se l'immagine del Paese sarà macchiata da una colazione col partito dei Finlandesi.
Insomma, per la Finlandia le prossime settimane potranno essere l'ennesima svolta verso la
destra radicale di un Paese europeo ed è proprio per questo che queste elezioni Finlandesi
interessano anche noi. Come scrive Claudio del Frate sul Corriere, il risultato delle
elezioni parlamentari in Finlandia cambia ulteriormente non solo l'assetto del Paese
scandinavo, ma anche il risico della politica europea. L'avanzata delle nuove destre siano
esse sovraniste, nostalgiche o conservatrici e ormai un light motive. A un anno dalle elezioni
europee del 2024 è ormai concreta la possibilità che il blocco di queste formazioni possa
ribaltare la formula ursola, c'è quella attuale costituita da popolari social democratici
liberali che sta reggendo appunto le sorti dell'Unione Europea oggi. Su articolo del
frate elenca i principali casi da tenere d'occhio. Adesso provo io un attimo a riassumerveli,
ma se vi interessa più nel dettaglio dell'articolo lo trovate su Corriere.it. I casi sono quelli
ad esempio della Francia. In Francia c'è, come sapete, le pen che vede crescere i suoi
consensi soprattutto dopo la crisi di popolarità che nel Paese d'Oltre Alpe ha colpito macrono
con la riforma delle pensioni. In Germania c'è la FD dichiaratamente nostalgica del
nazismo exenofoba che nonostante scandali e posizioni molto estreme conserva comunque
sempre il suo 16%. In Spagna c'è Vox, partito anch'esso sovranista, antiabortista, nostalgico
del franchismo e molto vicino a fratelli d'Italia che potrebbe fra pochi mesi andare al governo
della Spagna in alleanza col centro destra per non parlare della Svezia, dove la sinistra
è già stata spazzata via lo scorso anno dal partito euro scettico e antiimmigrazione
dei democratici svedesi e del caso dell'Olanda dove la stabilità del Paese minacciata dall'incredibile
avanzata del partito dei cosiddetti contadini cittadini, balzato di colpo al 19% alle elezioni
di poche settimane fa, compunte addirittura del 35% nelle campagne. Insomma, in vista
delle prossime elezioni europee del 2024 e la Finlandia è l'ultimo caso, nel continente
si respira sempre più area di destra estrema e sovranista e tanto basterebbe minacciare
l'esistenza stessa dell'Unione e del suo futuro.
È a proposito di destra che vincono, mentre registro i siti di informazione sanno pubblicando
i primi exit poll delle elezioni regionali che si sono svolte ieri in Friuli Venezia
Giulia e come prevedibile il presidente uscente Massimiliano Federiga, candidato del centro
a destra, sembra lanciato verso una vittoria schiacciante. Gli exit poll lo danno in una
forbice che va dal 61 al 65% mentre Massimo Moretuzzo, candidato del PD e dei cinque
stelle non dovrebbe andare oltre il 28-32%. Insomma, un distacco di ben 30 punti percentuali
che per quanto approssimativo, per quanto parliamo soltanto di exit poll, sembra davvero
difficile possa essere ribaltato o smentito dai voti reali che arriveranno nelle prossime
ore.
Avete presente i monopattini che sono presenti e spesso sfrecciano nelle nostre città? D'alcuni
adorati per la loro comodità ed altri odiati? Beh, sì ce l'avete presente. Bene, Parigi
ha deciso niente più monopattini in città. Gli elettori della capitale della Francia,
leggo da Open Online, hanno infatti scelto di vietare il noleggio di monopattini anche
se non quello degli scooter elettrici come inizialmente riportato nella capitale francese
secondo i risultati di un referendum tenutosi domenica scorsa. L'amministrazione comunale
ha annunciato che l'89% degli elettori era favorevole al divieto di noleggio dei monopattini,
mentre solo l'11% ha votato per mantenerli disponibili. C'è da dire però che non di
plebiscito si è trattato in realtà a votare per questo referendum e stato solo il 7% dei
circa 1,3 milioni di elettori a 20 diritto, quindi quell'89% di cui vi ho parlato prima
e l'89% del 7% degli elettori a 20 diritto. E tuttavia un portavoce del governo cittadino
ha dichiarato che Parigi considererà i risultati del referendum come vincolanti, indipendentemente
dall'affluenza alle urne. Grazie agli oltre 100.000 Parigini che si sono espressi oggi
è una bella vittoria per la democrazia locale, ha twittato domenica sera la sindaca di Parigi
che ha avviato il quesito agli elettori. I Parigini si sono espressi a stragrande maggioranza
contro i monopattini elettrici, vi porremo fine entro il primo settembre aggiunto. Le
licenze di esercizio delle società di noleggio scadono infatti alla fine di agosto. Attualmente
tre società di noleggio gestiscono circa 15.000 monopattini a Parigi e un eventuale divieto
va detto riguarderebbe solo i monopattini a noleggio. L'uso di monopattini di proprietà
privata invece non sarà vietato. E con questo per oggi ci fermiamo qui, io vi ringrazio
e vi saluto e vi do appuntamento a domani sempre alle 17 con Deli Five.
Deli Five è un podcast prodotto da CNC Media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17.
Direzione creativa e post produzione like a be creative company.
Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.
Russia, blogger filoputiniano ucciso in un attentato. Cosa c’è dietro?
Finlandia, il centrosinistra perde le elezioni. La destra avanza in tutta Europa.
Friuli, vince il presidente uscente di centrodestra Frediga.
Parigi con un referendum vieta il noleggio dei monopattini.
Per scriverci: dailyfive@cncmedia.it
Seguici su Instagram:
@emiliomola1
@cnc_media
Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle17:00 con Emilio Mola.
Una produzione CNC Media
Direzione creativa e post produzione Likeabee Creative Company
Musica Giovanni Ursoleo