Daily Five: Russia, 10 domande e 10 risposte per capire la rivolta della Wagner. E le altre notizie di oggi

CNC Media CNC Media 6/27/23 - Episode Page - 29m - PDF Transcript

Allora, sono passati quattro giorni dalla rivolta del gruppo Wagner, che per qualche

ora lo sapete ha sconvolto e tenuto col fiato sospeso il mondo intero e fatto tremare la

Russia, in particolare Putin e il suo gruppo di potere.

Quindi, a meno che non abbiate trascorso gli ultimi giorni su Alpha Centauri, sapete,

per grandi linee di cosa stiamo parlando, sapete già che, nella notte tra benedì e

sabato, il gruppo di mercenari Russo Wagner, guidato dal suo leader Prigogin, ha improvvisamente

lasciato l'Ukraine dove, da un anno, combatteva per conto di Mosca, per dirigersi proprio

verso Mosca.

Quindi, diciamo così, per rivoltarsi contro il suo stesso Paese, sapete già che, durante

questa avanzata, la Wagner ha occupato importanti centri russi come Rostov, sapete già che,

durante quei concitati, i momenti Putin ha parlato in diretta TV alla Nazione assicurando

che avrebbe fermato i rivoltosi definendo ritraditori, sapete già che, dopo qualche

ora, quando la colonna militare era ormai a 200 chilometri da Mosca, Prigogin ha improvvisamente

dato l'ordine ai suoi di fermarsi e di tornare indietro e, infine, sapete già che questa

folle giornata si è conclusa con Prigogin, che fugge in Bielorossia, con l'assicurazione

però che, né a lui, né ai suoi uomini sarebbe stato torto un capello.

Bene, perché allora, se tutto è iniziato e finito nel giro di un weekend, ne stiamo

parlando ancora.

Beh, perché in realtà non è finito nulla, si è spentosi il fuoco, l'espressione plateale

dei problemi che hanno portato a questa rivolta, però l'abbrace sotto la genere continua ad

ardere e sta avendo e avrà sul lungo periodo delle conseguenze che dobbiamo tenere in

considerazione per poi poter leggere meglio gli avvenimenti futuri.

Quindi proviamo a chiarire alcuni punti su cui c'è ancora un po' di confusione riguardo

a questa vicenda, mettiamo dei punti fermi e proviamo a intuire a cosa potrebbe portare

quanto è accaduto e facciamolo con dieci domande a cui dare dieci risposte subito dopo

la sigla.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi è martedì 27 giugno e senza riprendere le premesse dell'introduzione passiamo subito

alle domande.

Allora intanto perché è iniziata la rivolta ma soprattutto è stata una rivolta o un tentativo

di colpo di Stato?

Allora la risposta veloce è non si è trattato di un colpo di Stato, Prigogin non voleva

rovesciare Putin ma solo, tra virgolette, i vertici militari delle forze armate.

La risposta meno breve e più approfondita invece richiede di capire le cose un po' più

dall'inizio, provo a farla breve.

Come abbiamo già spiegato in altre precedenti puntate di Daily Five, per chi vuol sapere

meglio cosa sia la Wagner, consiglio la puntata del 22 febbraio, la Russia per le sue operazioni

militari non si avvale solo dell'esercito regolare di quello ufficiale, statale diciamo

così, ma si avvale anche di compagnie private, compagnie di mercenari che sono le cosiddette

PMC.

La punta di diamante di queste PMC è senza dubbio il gruppo Wagner che Putin utilizza

da oltre dieci anni per compiere azioni militari all'estero in maniera spesso spietata e illegale

senza che qualcuno possa accusare lui direttamente.

Putin ha infatti sempre negato davanti alle atrocità compiute dalla Wagner soprattutto

in Africa e Medio Oriente, dove ha compiuto crimini di ogni genere e rovesciato governi

che la Wagner operasse per conto suo, che la Wagner curasse gli interessi della Russia

e del suo leader.

Questa ipocrisia che andava avanti da dieci anni è venuta finalmente meno quando è iniziata

la guerra in Ucraina e a seguito del fallimento delle prime avanzate russe in Ucraina, Putin

ha chiesto aiuto appunto all'amicidiale Wagner e al suo leader Prigoshin.

Bene, da quel momento che cosa è successo?

Beh, è successo che grazie alla Wagner la Russia ha finalmente iniziato a collezionare

in Ucraina qualche successo e questi successi hanno messo molto in imbarazzo i vertici militari

dell'esercito regolare che senza la Wagner non sono riusciti fino a quel momento a fare

nulla.

A quel punto quindi cosa è successo?

Beh, succede che i vertici militari russi messi in imbarazzo dai successi della Wagner,

ma soprattutto dalla straordinaria campagna di comunicazione messa in piedi da Prigoshin

che riesce a costruire in tutta la Russia il mito della Wagner iniziano a pestare i

piedi proprio alla Wagner, a supportarla di meno, a consegnare meno munizioni e armi,

a farlo in ritardo, eccetera.

A quel punto, Prigoshin, che sa di avere il potere militare e il sostegno di gran parte

della popolazione, ha cominciato a non farsi alcun problema ad attaccare platealmente i

vertici militari russi, in particolare inizia quasi quotidianamente a insultare il ministro

della difesa Shoigu e il capo di stato maggiore Gerasimov.

Probabilmente qualcuno di voi ricorderà una puntata di Daily Five che inizia proprio con

un'audio di Prigoshin che nomina Shoigu e Gerasimov e hurla contro di loro in properi

e accuse.

Bene, a quel punto cosa pensano di fare Shoigu e Gerasimov permettere un po' in sordina,

permettere un po' attacere la Wagner per indebolirla insomma?

Beh, a dicembre scorso firmano un documento che stabilisce beamsche che tutte le compagnie

militari private come la Wagner devono essere assorbite dall'esercito regolare e che insomma

devono chiudere i battenti, bene, è in quel momento che lo scontro tra la Wagner e i

vertici russi, tra Prigogin da una parte e Shoigu e Gerasimov dall'altra, raggiunge

un punto di non ritorno, perché chiaramente assorbire la Wagner nell'esercito regolare

significava per Prigogin la fine di tutto, la fine di tutto il suo potere. Ed è per

questo che Prigogin ha deciso venerdì notte di imbastire questa rivolta e ha deciso di

realizzarla proprio ora a fine giugno, perché? Perché la data prevista per l'assorbimento

della Wagner nell'esercito regolare è proprio il primo luglio. Prigogin insomma in questi

giorni era destinato nel giro di una settimana a perdere comunque tutto e quindi non avendo più

nulla da perdere, per salvare se stesso il suo potere e la sua compagnia privata ha tentato il

tutto per tutto. Con una scusa ha ordinato, la scusa è quella di aver ricevuto da parte

dell'esercito regolare russo un attacco a sorpresa, dicevo con una scusa ha ordinato ai suoi di

marciare verso la Russia e di arrivare fino a Mosca, ma non per rovesciare Putin, ma per rovesciare

Gerasimov e Shoigu. Quello a cui abbiamo assistito insomma non è stato altro che uno scontro di

potere interno al sistema militare russo, uno scontro tra bande, non un tentativo di colpo

di stato politico e ad ammettere che le cose stiano così è stato ieri proprio lo stesso Prigogin che

con un intervento diffuso su Telegram ha detto di aver fatto quello che ha fatto per salvare la

Wagner. Seconda domanda perché a 200 chilometri da Mosca Prigogin si è fermato? Beh, molto banalmente

Prigogin ha deciso di fermarsi quando ha capito che un elemento fondamentale del suo piano era

venuto meno quale il sostegno dell'esercito regolare è anche quello popolare. Quando Prigogin ha

iniziato questa avventura, la sua marcia verso Mosca, lo ha fatto con circa ventimila uomini che

per quanto professionisti, per quanto determinati non sarebbero mai stati in grado di affrontare e

sconfiggere da soli la pioggia di fuoco e distruzione che le forze armate gli avrebbero

scagliato contro. Prigogin sperava che questa sua mossa, questa sua rivolta, potesse dare il via ad

un ammottinamento generale sperava che vedendolo arrivare altri nelle forze armate avrebbero colto

l'occasione per ribellarsi a Shoigu e Gerasimov e schierarsi dalla sua parte. Se così è stato per

i primi chilometri, in particolare a Rostov, così però non è stato man mano che si avvicinava a

Mosca. Non solo l'esercito russo ha iniziato a sparargli contro, anche se va detto che diversi

soldati e diversi elicotteristi si erano rifiutati di aprire il fuoco contro i mitici musicisti della

Wagner, musicisti e il soprannome che viene dato ai membri della Wagner, ma diversi generali che

per qualche ora erano rimasti in silenzio hanno iniziato, soprattutto dopo il discorso di Putin

alla nazione che sostanzialmente invitava a uscire allo scoperto e a dire con chi stavano, a dare o

meglio a dire pubblicamente che stavano dalla parte del governo russo e a quel punto che Prigogin,

capendo che il piano era fallito e che stava andando incontro a un bagno di sangue, è lì che

ha deciso di fermarsi, di concordare una resa che salvasse lui e i suoi uomini e di rifugiarsi

in Russia. Prigogin e i suoi sono dei traditori, allora per rispondere a questa domanda dobbiamo

chiederci traditori di chi. Se ci stiamo chiedendo se Prigogin e la Wagner siano traditori della

Russia e di Putin, la risposta è assolutamente no. Quello che Prigogin ha tentato di fare è stato,

almeno dal suo punto di vista, salvare la Russia e salvare Putin, salvarli da cosa beh,

dall'incapacità, dall'inettitudine e dalla ingordigia dei suoi vertici militari russi. Questo

chiaramente non fa attenzione di Prigogin e della Wagner, un'armata di angeli e di santi. Prigogin è

un criminale come lo sono i suoi soldati, che sono noti in tutto il mondo per la feroja e la spietatezza

con cui conducono le proprie operazioni e soprattutto Prigogin non è meno in gordo degli

altri. Semplicemente ritiene che debba essere lui l'ingordo oligarca col diritto di decidere

la strategia militare russa e non Shoigu. Prigogin dice in sostanza, è vero che io sono un

imprenditore della ristorazione che si è arricchito con la ristorazione e che si è

improvvisato capo di un esercito. Ma pure Shoigu mica è un vero generale, Shoigu è un ex capo

della protezione civile a cui le regole militari russe consentono di indossare la divisa e gradi

di generale. Ma almeno, dice Prigogin, io sul campo ho dimostrato di saperci fare. Shoigu è

no. Domanda collegata alla precedente. Prigogin è stato pagato dagli Stati Uniti. Allora,

posto che tutto può essere e non dovremmo sorprenderci di nulla e che nessuno di noi era

presente in questi mesi al fianco di Prigogin, se vogliamo rispondere a questa domanda con un

minimo di onestà intellettuale ed intelligenza dovremmo farci delle altre domande. Primo,

a che pro gli Stati Uniti avrebbero dovuto contattare e pagare Prigogin per rovesciare i

vertici militari russi o addirittura per rovesciare Putin? Immaginate che lo avessero fatto

per davvero. A quel punto le tre possibilità sarebbero state queste. Possibilità numero uno,

Prigogin fallisceomba, come in effetti ha fallito, e allora corromperlo non sarebbe servito a

nulla. Hipotesi numero due, Prigogin riesce davvero a sostituire i vertici militari e ammissimi

di impetere al posto di quelli incapaci di Shoigu e Gerasimov, perché in effetti si sono fino a questo momento

dimostrati almeno in Ukraine degli incapaci, delle persone più capaci espietate. Resultato la Russia

vince la guerra in Ukraine e gli Stati Uniti mangono colcerino in mano.

Hipotesi numero tre, Prigogin rovescia addirittura Putin prende in mano il Paese e il mondo si ritrova

con una Russia guidata da uno più pazzo, più fanatico e più criminale di Putin. Insomma, in ogni

caso non sembra proprio un grande affare per gli Stati Uniti aiutare o addirittura pagare Prigogin.

Per non parlare del fatto che Prigogin non ha bisogno di soldi, Prigogin è un oligarca e già

uno degli uomini più ricchi della Russia, e nemmeno si conoscono davvero le sue immense ricchezze

visto che in giro per il mondo riceve dai vari governi che la Wagner aiuta, miniere di oro,

miniere di diamanti e di altri minerali preziosi. Dire quindi che Prigogin si sia fatto comprare

dagli Stati Uniti, dall'Europa o da chi volete voi, o comunque da qualcuno, significa non

conoscere la storia di Prigogin, significa non conoscere la storia della Wagner e significa

aver acceso la televisione soltanto sabato mattina, significa aver scoperto solo sabato

mattina dell'esistenza di Prigogin e della Wagner e significa essersi improvvisati, esperti,

sparando la prima solita cazzata in chiave antiamericana buona per qualsiasi cosa accada nel mondo.

Ritenere che perfino una guerra di potere tra bande in Russia, sia manovrata dagli Stati Uniti,

significa semplicemente non voler davvero capire cosa accada nel mondo.

Prigogin, mentre iniziava la sua rivolta venerdì notte, ha diffuso una dichiarazione nella quale

diceva che i vertici russi hanno mentito sulle ragioni che hanno costretto la Russia ad attaccare

l'Ukraine, ovvero sulla necessità di salvare il Donbass, sugli kraini nazisti, sull'anato che

voleva attaccare la Russia, eccetera. Bene, chiediamoci, quando ha detto questo, Prigogin ha

mentito? Allora, qui dobbiamo farci un'altra domanda. Siamo noi disposti ad accettare che le

ragioni sbandierate dalla Russia per attaccare l'Ukraine, un anno e mezzo fa, possano essere

state in effetti delle mensogni? O siamo così affezionati a quella narrazione che se perfino

Putin ci dicesse, guardate, vi ho detto una marea di cazzate, la storia del Donbass,

dei nazisti, sono tutte cazzate, allora pur di non passare per degli imbecilli siamo pronti a dire

che pure Putin è una spia degli americani. Quindi prima di chiederci se vogliamo chiedere a

Prigogin, dobbiamo chiederci se siamo disposti a credere a una narrazione diversa da quella di

Putin. Ecco, la domanda quindi qui diventa. Se non vogliamo credere nemmeno a Prigogin,

cioè all'unico che fino a oggi è stato capace di battere gli Ukraini, a uno che ha sacrificato

decine di migliaia di suoi uomini per la Russia, a uno che ha distrutto migliaia di mezzi forniti

dall'Occidente all'Ukraine, a uno che ha ucciso decine di migliaia di Ukraini, se non vogliamo

credere nemmeno a lui. Allora, a chi siamo disposti a credere quando si parla di verità

sulle ragioni che hanno portato all'invasione dell'Ukraine? Davvero crediamo che Santoro,

Orsini, Vauro ne sappiano più di Prigogin? Guardate, se a dire che la guerra in Ukraina

è fondata su delle mensogni e sono gli americani, ok, qualche dubbio magari è legittimo. Se a dirlo

sono la logica ai fatti, ok, va bene, qualche dubbio può rimanere ancora. Ma se a dirlo è uno

degli uomini più fedeli di Putin, se a dirlo è l'uomo che la guerra in Ukraina la sta portando

avanti e la vuole portare avanti, Prigogin ha fatto quello che ha fatto proprio per vincere la

guerra, non per buttare al magero il sacrificio di migliaia di suoi uomini. Dicevo se a dirlo è uno

che ha tutto l'interesse personale a vincere la guerra in Ukraina, perché a quel punto il prezzo

dei suoi uomini salirebbe alle stelle nel mercato delle milizie private non può venire il

dubbio che forse Putin e i suoi abbiano davvero mentito. A Prigogin viene da ridere nel sostenere

che la guerra della Russia contro l'Ukraine serva a denazificare l'Ukraine e li viene da ridere

perché lui stesso è a capo di una compagnia di ispirazione nazista. La Wagner è nazista,

nel nome. La Wagner si ispira, o meglio si chiama così, proprio in onore del compositore Wagner,

che era il preferito da Adolf Hitler, uno dei fondatori della Wagner, cioè Dimitri Utkin,

ha attatuato sul collo le mostrine delle SS. Quindi devi essere proprio un clown per credere

che Putin voglia denazificare l'Ukraine usando denazisti. E devi essere, come minimo un po'

ingenuotto, nel credere che Putin abbia voluto fare una guerra contro l'Ukraine per salvare il

Donbass nel quale era in corso, dice lui, un genocidio. Sapete quanti morti ci sono stati

negli ultimi anni in Donbass prima dell'invasione? Circa 25 all'anno. Per lo più persone saltate

accidentalmente su delle mine. Vi sembra questo un genocidio. Vi sembra che gli abitanti del

Donbass stiano meglio oggi che con la guerra della Russia il Donbass è stato completamente raso al

suolo. Ecco, prima di dire che Prigogin abbia detto quello che ha detto sotto dettatura degli

americani, bisognerebbe chiedersi se si vuole essere persone di buon senso e capaci di un minimo

di lettura critica oppure dei fanatici seguaci di teorie del complotto, motivate solo ed esclusivamente

da un'ideologia antiamericana e basta. Andiamo un po' più spediti con le altre domande. Cosa

succederà adesso al ministro della difesa Shoigu e al capo di stato maggiore Gerasimov? Saranno

sostituiti come chiedeva Prigogin? Allora, per ora Putin ha nettamente preso le difese dei suoi

vertici militari, ha ringraziato i militari che hanno sostiene lui fermato l'avanzata della Wagner

dicendo che hanno impedito lo scoppio di una guerra civile e di sicuro quindi Putin non sostituirà

Shoigu e Gerasimov a breve anche se volesse, chiaramente non potrebbe farlo adesso perché

lancierebbe un messaggio di enorme debolezza. Resta tuttavia da capire se, ad esempio, davvero

l'esercito regolare abbia bombardato venerdì notte la Wagner come ha denunciato Prigogin dicendo

di aver iniziato la rivolta proprio dopo essere stato attaccato dalle forze armaterusse. Se la

cosa dovesse rivelarsi vera, bisognerebbe vedere se Putin sapesse di questo attacco contro la Wagner

e se lo condividesse. In caso contrario, qualora si dovesse scoprire che Gerasimov e Shoigu hanno

davvero attaccato per prima la Wagner senza nemmeno dire nulla a Putin, mettendo a rischio tutto il suo

sistema di potere, ovviamente Putin non potrà chettrarne le dovute conseguenze e toglierli di

mezzo. Cosa succederà invece a Prigogin? Anche qui non possiamo prevedere il futuro. Secondo quanto

c'è dato sapere, Prigogin avrebbe ottenuto da Putin, in cambio, della resa rassicurazioni sulla sua

vita oltre alla fuga in Vielorossia. Però sappiamo benissimo la fine che spetta a coloro che osano

mettere in imbarazzo o in difficoltà Putin. Quindi, diciamo così, non è scluso che Prigogin,

prima o poi, presto o tardi, cada accidentalmente da qualche finestra o finisca accidentalmente

per soffogarsi con il tè. Sono incidenti che in questi anni sono casualmente capitati a moltissimi

oppositori di Putin e Prigogin potrebbe non essere più fortunato. Per questo è molto probabile che

Prigogin scelga di fuggire anche dalla Vielorossia, che come sappiamo altro non è che un paese va

sallo di Putin, magari per continuare a guidare all'estero, ad esempio in Africa, la Wagner,

nelle operazioni internazionali. Cosa succederà a Putin? Ne esce indebolito o rafforzato da

questa vicenda? Beh, in questo caso ci vogliono davvero delle gran capriole per dire che Putin

nesca rafforzato. Putin da questa vicenda ne esce enormemente indebolito, ne esce indebolito sul

piano internazionale, ma soprattutto su quello interno. Per quanto Prigogin non volesse attaccare

direttamente lui, ritrovarsi scagliata contro la più forte compagnia militare di cui si dispone,

un gruppo di soldati amati che in patria sono visti come eroi per il loro sacrificio e per i

loro successi non giova di certo all'immagine di un leader. Però ciò che è peggio e che in quella

manciata di ore di caos e confusione Putin ha riscontrato un'incertezza attorno a sé,

un'incertezza che valza più di qualsiasi marcia su mosca. Se Putin avesse attorno uomini di estrema

e totale fiducia e fede avrebbe visto dal primo momento una reazione compatta e determinata

contro l'arrivo della Wagner. E invece a cosa ha assistito? Beh, ha assistito a soldati che si

rifiutavano di sparare contro i rivoltosi, a militari che li facevano passare senza minima

apporzi, a folle che applaudivano la Wagner al suo passaggio, ma soprattutto ha visto immobilismo

attorno a sé per ore. Come se più di qualcuno fosse indeciso sul daffarsi come se qualcuno fosse

in attesa degli eventi. Infatti ricorderete e dovuto uscire pubblicamente lui e chiedere in

sostanza con chi state perché i primi generali iniziassero a fare altrettanto e dire caro Putin

siamo con te. Non solo, Putin sa che se Prigogin ha potuto osare tanto e perché evidentemente

qualcuno anche attorno a lui li aveva probabilmente assicurato o lasciato intendere che non avrebbe

reagito, che quindi avrebbe in sostanza tradito Putin e Putin insomma ha capito in quelle ore di

avere attorno a sé una cerchia molto meno convinta e molto meno fedele di quel che immaginava. Oltre

poi per non parlare infine dei servizi segreti che si sono dimostrati o troppo poco fedeli o

incredibilmente poco efficienti. Tutto questo sul lungo termine come potete immaginare avrà

inevitabilmente un peso sulla stabilità del suo regno. Penultima domanda cosa succederà ora

alla Wagner? Putin ha deciso di non punire i partecipanti alla rivolta detto che quei soldati

sono comunque soldati russi che hanno combattuto per la Russia e che quindi possono ora scegliere

se farsi assorbire dall'esercito regolare tornare a casa o andare in via la Russia. E proprio oggi

è stato anche il re sonoto che l'inchiesta contro di loro si è già conclusa indice del fatto che

Putin vuole lasciarsi il prima possibile alle spalle quanto ha caduto e non spaccare ulteriormente

l'opinione pubblica. Se poi i musicisti della Wagner sceglieranno di restare in Russia e combattere

per l'esercito regolare e tutto da vedere con la Wagner guadagnavano migliaia di dollari al mese,

con l'esercito regolare dovrebbero accontentarsi di morire per poche centinaia di dollari al mese.

Che succederà infine alla guerra in Ucraina? Questo lo scopriremo solo nei prossimi mesi. Dobbiamo

tener presente che fino alla scorsa settimana l'esercito russo poteva contare su una formazione

formidabile, ovvero la Wagner appunto, che era la più temuta dagli Ukraini, la più forte per i

russi e soprattutto l'unica a ottenere delle vittorie. Ora la Wagner non ci sarà più, per la

Russia sarà come per l'Argentina giocare senza più messi e questo chiaramente sarà un vantaggio

per gli Ukraini. Quale sia poi l'entità di questo vantaggio, quanto questo vantaggio possa

essere determinante, invece, lo ripeto potremo scoprirlo solo nei prossimi mesi. Bene, chiudiamo

questa lunghissima pagina sulla rivolta della Wagner che credo fosse comunque necessaria per

mettere dei punti fermi e per chiarirne altri e vediamo davvero velocemente le altre notizie di oggi.

Questa mattina a Roma lo youtuber Matteo Di Pietro, il 22N che guidava il SUV Lamborghini

schiantato, si lo ricorderete contro la Smart su cui viaggiava il piccolo Manuel morto nell'impatto

all'età di cinque anni, ha incontrato il giudice per le indagini preliminali che ne ha disposto l'arresto

per omicidio stradale. Nel corso dell'interrogatorio di Pietro che non si avvalso della facoltà di

non rispondere ha detto di essere distrutto e di voler solo tornare indietro nel tempo. Intanto

sulla vicenda emergono dettagli che sicuramente non depongono a favore della difesa del giovane

indagato dall'analisi del GPS ad esempio sarebbe merso come di Pietro al momento dello schianto

corresse a 124 kmh su una strada dove il limite è di 30 kmh. Dalle testimonianze poi venuto fuori

anche come gli altri passeggeri della Lamborghini lo abbiano più volte pregato di rallentare ma a

quanto pare in vano. Qualche giorno fa in apertura di un episodio ma non ricordo esattamente quale vi

ho parlato della storia di quello studente di Rovigo che sparò con una pistola d'aria compresa

contro la sua docente durante una lezione e ve ne ho parlato per dirvi che quello stesso studente

alla fine dell'anno è stato promosso e pergiunta con 9 in condotta ecco a distanza di giorni c'è una

novità i professori dovranno rifare quello scrutinio a chiederlo e ottenerlo è stato il

ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara che aveva inviato gli spettori in quella scuola per

fare chiarezza su questa decisione che aveva lasciato abbastanza basiti un po tutti significa

quindi che lo studente e il suo compagno quello che riprese tutto con i cellulare rischiano ora di

essere bocciati in realtà no dovrà essere rivisto soltanto il voto in condotta e questa

revisione potrebbe comunque garantire ai due studenti la promozione in pratica stando a

quanto emerso i due ragazzi avrebbero preso 9 in condotta sulla paggella finale considerando

solo la condotta del secondo quadrimestre mentre non sarebbe stato considerato il 5 in

condotta preso nel primo quadrimestre che è quello durante il quale è avvenuto l'episodio

incriminato secondo il ministero invece il voto finale dovrebbe essere dato dalla media aritmetica

dei due quadrimestri e bene il risultato ovvero 7 del primo quadrimestre del secondo quadrimestre

sommato al buon rendimento delle altre materie dovrebbe insomma a far abbassare appunto il

voto in condotta ma garantire ai due ancora la promozione chiudiamo con una notizia che

sicuramente non farà piacere a chiunque abbia un mutuo a tasso variabile o voglia chiedere

nei prossimi mesi un mutuo o un prestito perché perché la presidente della banca centrale europea

christine lagarde ha infatti confermato che anche a luglio i tassi di interesse subiranno un

ulteriore rialzo dello 0,25% tuttavia se questo già più o meno i mercati lo sapevano l'avevano

intuito la novità diciamo ulteriore sarebbe stare bene il fatto che questi tassi così alti anche

senza ulteriori rialzi dopo l'estate rimarranno ai massimi livelli per molto tempo almeno fino

a quando l'inflazione non tornerà ai livelli fisiologici del 2% e come sapete attualmente

l'inflazione è ancora al 5,5% e con questo per oggi noi ci fermiamo qui io vi ringrazio per aver

ci ascoltato fino a questo punto credo sia l'appuntata più lunga di sempre quindi vi ringrazio e vi do

appuntamento a domani sempre alle 17 con DELI 5 DELI 5 è un podcast prodotto da CNC media

ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17 direzione creativa e post produzione like a be creative company

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

È stato un colpo di Stato? Prigozhin è stato pagato dagli USA? Che succede ora a Putin? E alla guerra in Ucraina? 10 domande e 10 risposte per capire meglio quello che è successo con la rivolta della Wagner e quello che succederà.

Lo youtuber che ha investito il piccolo Manuel: “Vorrei tornare indietro”. Intanto si scopre che correva a 124 chilometri orari.

Sparò in classe alla professoressa, ma è stato promosso con 9 in condotta. Scrutinio da rifare.

La BCE vuole alzare ancora i tassi di interesse.

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Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle17:00 con Emilio Mola.
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Musica Giovanni Ursoleo