Daily Five: Quella mitica cena. Sparatoria in una scuola USA. No francese all’estradizione di 10 terroristi. Masha, internata in Russia per un disegno.
CNC Media 3/28/23 - Episode Page - 17m - PDF Transcript
Immaginate per un attimo di essere nei primi anni ottanta, in una trattoria romana per
la precisione da Kekkor Carettiere, e mentre portate il vostro bicchiere di vino rosso
alle labbra vedete arrivare un uomo un po' in l'acogliani, grossi baffi grigi sotto il
naso, tratti somatici, molto sudamericani, e lo riconoscete e Gabriel Garcia Marchez,
uno dei più grandi scrittori del secolo, un premio Nobel, l'autore di cent'anni di solitudine.
Beh, pazzesco, penserete, o qui a pochi passi da me, davanti a me, da Kekkor Carettiere,
a Roma, una delle più grandi leggendi viventi, e non fate in tempo a posare il vino e a
meravigliarvi Kekkor arrivare un tizio corpulento con la barba folta e gli occhialoni.
Lo riconoscete subito e niente poco di meno che Sergio Leone, uno dei più grandi registi
di sempre, quello della trilogia del dollaro, del buono, il brutto e il cattivo, quello
di c'era una volta in America e di c'era una volta il West, cioè due leggende viventi
nello stesso posto da Kekkor Carettiere davanti a voi, pochi secondi ancora e dovete
stropiciarvi gli occhi, perché a quel tavolo davanti a voi arriva un terzo ospite, e uno
degli attori più famosi e bravi di sempre è Robert De Niro in persona.
A quel punto, ovviamente, uno si chiede se sia colpa del vino o altro, e pensi ironicamente
ridendo tra te e te, che manca solo che adesso arrivi, ecco, Mohamed Ali, che tra l'altro
a quel tavolo non c'entrerebbe nulla, ma non finisci di partorire quel pensiero così
assurdo che Mohamed Ali, il più grande pugile della storia, entra da quella porta e siede
con le altre tre leggende, davanti a te, a Roma, nella trattoria da Kekkor Carettiere,
più che un'idea, ovviamente, questa scena può sembrare quasi un'immagine onirica,
un sogno, qualcosa tra il surreale e il fantastico.
Eppure è successo davvero, quella cena c'è stata davvero, ed è nata quasi per caso
in un giro di telefonate, se possibile, ancora più surreale, raccontato da uno dei commenzali,
il quinto, che non ho citato, ma che era il tramite fra tutte queste leggende e che ieri
sera, all'età di 84 anni, ci ha lasciati, cioè Gianni Minà.
Gianni Minà è stato uno dei più grandi e iconici giornalisti e documentaristi d'Italia.
Si occupava di sport e si occupava di politica, soprattutto lungo quel confine in cui queste
sfere si intersecano, e per tutta la sua carriera, Minà ha sempre dato del tuo alla
storia, o meglio a chi nello sport, nel cinema, nella letteratura, nella politica, ha fatto
la storia.
Spesso si crede che lo strumento fondamentale di un giornalista sia la sua penna o la
sua tastiera o il suo PC o la sua conoscenza della lingua.
Però no, lo strumento più importante di un giornalista è la sua agendina, la sua rubrica
telefonica.
Ora ce l'abbiamo tutti sul telefono, ma un tempo era ovviamente su carta.
Ecco, quella di Gianni Minà era l'agendina dei sogni, lì c'erano i numeri di telefono
di chiunque contasse davvero nel mondo, da Muhammad Ali, a Diego Armando Maradona, da
Fidel Castro, ai Beatles, eccetera, e con tutti Minà riusciva a stringere un rapporto
così forte, sincero, trasparente e genuino quasi di amicizia che nel corso delle sue
interviste queste leggende si aprivano del tutto davanti a lui, dando vita a chiacchierate
più che interviste rimaste nella storia.
E per capire cosa intendo quando vi parlo di questi rapporti speciali, vi riporto le
parole con cui Gianni Minà ha raccontato al Corriere della Serra la nascita di quella
storica cena di cui vi ho parlato poco fa.
Allora, era passato a trovarmi Muhammad Ali, ecco già qui c'è tutto, era passato a trovarmi
Muhammad Ali, a noi di solito passa a trovarci un amico, la zia, la nonna o il Corriere
di Amazon, a lui passava a trovarlo Muhammad Ali, va beh, riprendiamo la lettura, dicevo
era passato a trovarmi Muhammad Ali che in quei giorni era a Roma e stavamo per andare
a cena quando mi chiama Robert De Niro di cui sono amico per vederci, anche su questo
quando mi chiama Robert De Niro ci sarebbe da aprire una parentesi però evitiamo se
non ci fermiamo più, continuo, gli dico che ci sono, gli propongo di raggiungerci e
lui risponde che si considerava già invitato, stavamo per uscire quando squilla di nuovo
il telefono, questa volta era Sergio Leone, appena abidonato da Robert De Niro, a Fio
de la mignotta gli dice Sergio Leone al telefono, voglio venire pure io, per ultimo mi chiamo
Gabriel Garcia Markets e il gruppo era fatto, chi pagò il conto ovviamente io e spendemmo
un bel po', a tenere banco erano i racconti di Muhammad Ali, passammo l'interaserata a
fare domande a Muhammad sulla sua carriera e sui suoi match, ci raccontò tutto io,
De Niro, Markets e Sergio Leone, ascoltavamo, eravamo tornati tutti i bambini.
Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità
e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.
Oggi è martedì, 28 marzo, e ieri negli Stati Uniti si ha consumata l'ennesima strage
all'interno di una scuola, un 28N, Audrey, Elizabeth Hale, il nome è femminile, ma sui
social si identificava come maschio, ha fatto irruzione e ha aperto il fuoco in una piccola
scuola elementare privata cristiana, la Covenant School di Nashville, in Tennessee, dove aveva
studiato nell'infanzia. La polizia, Leggo dal Corriere, ha ricevuto l'allarme poco
dopo le 10 del mattino, nel giro di 14 minuti i tre bambini erano già morti, due di loro
avevano 9 anni e il terzo 8, ma presto avrebbe raggiunto l'età dei compagni, con loro sono
stati uccisi i tre adulti, il dirigente dell'istituto, il custode e un insegnante suplente, tutti
di età compresa tra i 60 e i 61 anni. Due delle armi usate erano state ottenute legalmente,
cioè acquistate legalmente come ha spiegato la polizia.
I primi 5 agenti entrati nell'edificio hanno raggiunto e ucciso Hale al secondo piano in
un atrio fuori dalle classi. La polizia ha parlato con il padre con cui viveva, ha
rinvenuto mappe dettagliate della scuola e un manifesto e altri scritti nella sua on
da fit, parcheggiata vicino al luogo della strage.
In conferenza stampa la polizia ha detto che Hale si identificava come donna transgender,
ma poi un portavoce ha precisato che Audrey Hale era biologicamente donna e sui profili
social si identificava usando pronomi maschili.
Alla domanda di un giornalista, se la sua identità di genere sia legata alla strage
in una scuola dove i bambini e elementari studiano teologia biblica, le autorità hanno
risposto che stanno indagando, più tardi il capo della polizia ha però detto alla TV
NBC che Hale nutriva risentimento nei confronti della scuola, una scuola arfiliata alla chiesa
presbiteriana.
L'ultimo messaggio lasciato dal killer è recita, sentirai parlare di me quando sarò
morta, pochi minuti prima della strage alle 9.57, Audrey Hale ha inviato un ultimo messaggio
a una ex compagna di basket.
Questa è praticamente una nota di addio, oggi prevedo di morire, probabilmente sentirai
di me dopo che sarò morta, questo è il mio ultimo saluto, ti voglio bene, ci vediamo
ancora in un'altra vita.
Una vicina di casa, amica a Hale ai giornalisti ha detto, non c'era mai stato un segnale
di quello che sarebbe accaduto, mai, era così dolce, non so cosa sia successo e tutto
così spaventoso.
Questa strage l'ennesima negli Stati Uniti ha subito acceso due dibattiti, uno è il
solito ed è quello che verte sull'opportunità di rendere ancora così facile negli Stati
Uniti acquistare armi di qualsiasi tipo, addirittura armi di assalto, così come si acquista praticamente
della merce al supermercato.
Il Presidente americano Joe Biden, ad esempio, vuole vietare almeno le armi d'assalto mentre
i republicani di Donald Trump si oppongono ferocemente a questa possibile riforma, nonostante
negli Stati Uniti simili stragi, dentro o fuori le scuole, siano all'ordine del giorno
e rarissimamente hanno a che vedere con la legittima difesa.
Il secondo dibattito, che invece questa strage è nescato, è se possibile ancora più indegno
e vergognoso.
La destra americana infatti per distrarre l'opinione pubblica dal problema delle armi e quindi
se vogliamo anche dalle loro indirette responsabilità, sta di fatto legando la strage all'identità
di genere del killer, al fatto che l'assassino, biologicamente donna, si identificasse come
maschio.
Diversi parlamentari republicani, ad esempio, stanno tirando in ballo gli ormoni, il figlio
di Donald Trump sostiene addirittura che la notizia sia tenuta sotto traccia dai telegiornali
per via dell'identità di genere dell'assassino e così via, come se tutte le stragi precedenti
commesse principalmente da maschietero non fossero mai assistite e il problema di queste
carneficine non fosse delle armi che gli stessi republicani difendono, nonostante queste
continue tragedie.
Oggi si chiude definitivamente una delle pagine più lunghe, dolorose e controversi
della storia politica e criminale italiana ed è quella dei terroristi di sinistra che
dopo aver ferito e ucciso negli anni di Piombo, quindi a cavallo tra gli anni 70 e 80, fuggirono
in Francia per non farsi arrestare in Italia.
Allora in Francia viggeva la cosiddetta dottrina Mitteran che consisteva nel non concedere
le stradizioni agli uomini e le donne fuggiti dall'Italia per motivi politici o meglio
perché ricercati per atti di natura violenta ma di ispirazione politica.
In sostanza se un terrorista italiano riusciva a fuggire in Francia, la Francia avrebbe garantito
loro così come poi è accaduto, assilo e promessa di non essere estradati in Italia.
Ebbene oggi, dopo decenni di ricerche e dopo l'ultima richiesta fatta dal governo italiano
nel 2021, è arrivato da parte della Corte di Cassazione Francese il definitivo e non
più appellabile, no, alle stradizioni di dieci di questi terroristi, quelli arrestati
due anni fa in Francia forse lo ricorderete nell'ambito dell'operazione denominata
Ombre Rosse.
In pratica per i giudici francesi che già su questo si espressero nel 2022, leggo dal
Corriere, molti degli arrestati erano stati giudicati in Italia in loro assenza e non
avrebbero avuto la possibilità di difendersi in un nuovo processo poiché la legge italiana
non offre questa garanzia, inoltre il tribunale faceva valere che i rifugiati vivevano da
20, 25, 40 anni in Francia dove si sono costruiti una situazione familiare stabile, si sono
inseriti professionalmente e socialmente rompendo quindi ogni illegame con l'Italia e quindi
la loro extradizione avrebbe provocado un danno sproporzionato al loro diritto a una
vita privata e familiare.
Con queste motivazioni, insomma, nel 2021 i magistrati giudici francesi deciso di dire
di no all'Italia sulle stradizioni di questi 10 terroristi ebbene oggi la Corte di Cassazione
ha deciso di considerare quelle motivazioni come valide e ha posto un definitivo no al
ritorno in Italia di questi terroristi.
Nelle scorse settimane abbiamo a lungo parlato di questa legge europea per vietare la vendita
di auto a diesel e benzina a partire dal 2035 chiaramente con lo scopo di ridurre almeno
in Europa le emissioni di anidride carbonica e ricorderete anche probabilmente le barricate
messe in piedi soprattutto dal centro sinistra italiano dal governo italiano che aveva promesso
che questa legge a favore dell'ambiente e delle nuove generazioni non sarebbe mai passata.
Ecco, oggi è passata nonostante la stenzione dell'Italia.
Dopo settimane infatti di discussioni soprattutto per convincere la Germania a votarla perché
il peso della Germania nel voto era determinante e la Germania chiedeva almeno la deroga per
i carburanti sintetici cioè in sostanza diceva ok va bene non utilizziamo più dal non vendiamo
più dal 2035 auto che vanno a benzina a diesel ma vendiamo almeno quelle che vanno a carburanti
sintetici cioè i cosiddetti e fuel ebbene questa deroga la commissione ha deciso di
concederla alla Germania quindi la Germania ha deciso di votare a favore e i ministri
dell'energia dell'Unione europea hanno quindi approvato il regolamento l'Italia come vi dicevo
si è astenuta dopo avere in realtà indicato fino a ieri che avrebbe votato contro e si
sono astenute pure in romania e bulgaria la polonia invece è l'unica che ha votato contro
tecnicamente anche il voto di astenzione equivale a un voto contrario però nonostante questo la
maggioranza c'è ma cosa sono questi carburanti sintetici che hanno convinto anche la Germania
a votare a favore di questa nuovo regolamento di questa legge europea che prevede lo stop
alla vendita di auto a diesel e benzina a partire dal 2035 bene gli e fuel sono in sostanza dei
carburanti che si producono il laboratorio mettendo assieme anidride carbonica e idrogeno e non si
ricavano dal petrolio come gli altri hanno quindi il vantaggio di non emettere co2 in più a patto
chiaramente che il processo elettrico che ricche necessario per la produzione di questo tipo di
carburanti chiaramente non chieda l'utilizzo di fonti fossili perché è ovvio che se per
creare questo carburante pulito bisogna utilizzare dei carburanti diciamo tra virgolette e sporchi
allora si è punto e a capo ma il punto comunque sia di questi carburanti sintetici e che al
momento di fatto non esistono ancora non sono diciamo così in commercio non sono distribuiti
sono prodotti solo da 18 stabilimenti in tutto il mondo e costano ancora troppo per poter essere
distribuiti nella rete nazionale l'idea quindi qual è bell'idea è ovviamente che entro il 2035
entro queste affatidica data che arriverà quindi fra 12 anni fra praticamente più di un degenio le
cose possano essere nel frattempo cambiate e quindi questi carburanti diciamo così puliti
possano essere utilizzati assieme alle auto elettriche c'è una storia purtroppo nemmeno
unica nemmeno eccezionale che può aiutare molto a capire quale sia il livello di libertà se così
la vogliamo chiamare che vige in russia ancora di più dopo l'inizio della guerra ed è il caso di
mascia moscaleva una bambina di appena 12 anni internata in una struttura per la riabilitazione
sociale con l'accusa di aver disegnato a scuola una donna con una bambina per mano missili che
viaggiano in direzione della bandiera ukraine e la scritta io sono contro la guerra ecco il
disegno è stato fatto nell'aprile del 2022 quindi un mese dopo l'invasione russa dell'ukraine durante
una lezione d'arte a scuola quando agli studenti è stato chiesto di rappresentare l'operazione
speciale e il supporto alle truppe russe ma la creazione di mascia questo disegno di mascia
non è piaciuta ai dirigenti scolastici che hanno denunciato la ragazzina nella vicenda è stato
che involto anche il padre della bambina alexei moscaleva finito agli arresti domiciliari per
aver cercato di difendere la figlia ebbene oggi o meglio ebbene è male oggi il padre di mascia
è stato condannato a due anni di carcere per vilipendio reiterato delle forze militari russe
in post sui suoi social la sentenza è stata letta dal tribunale distretuale di efremov la città
dove viveva dove vive l'uomo con sua figlia nella regione di tula in assenza dell'imputato che ha
fra l'altro fatto sapere o meglio ha sempre negato di aver scritto i post incriminati e il
processo pensate è durato un giorno solo la figlia mascia che viveva da sola con il padre sarà
affidata ai servizi sociali così come ha stabilito il tribunale e mascia è oggi nemmeno l'unica ma
è una delle otto minorenne delle otto bambine coinvolte in procedimenti giudiziari in russia
dall'inizio della guerra e con questa storia purtroppo emblematica proveniente dalla russia
per oggi noi ci fermiamo qui e vi do appuntamento a domani con del i five sempre alle 17 del i five
è un podcast prodotto da cnc media ascoltalo dal lunedì al venerdì alle 17 direzione
creativa e post produzione like a b creative company
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L’addio a Gianni Minà e la storia di quella cena leggendaria.
Ennesimo assalto armato in una scuola americana. E la destra dà la colpa all’identità di genere del killer.
Definitivo no della Francia all’estradizione in Italia di dieci ex terroristi.
L’UE dice sì allo stop di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Ma cosa sono i carburanti sintetici che invece saranno concessi?
La storia di Masha, internata in Russia a 12 anni per un disegno contro la guerra.
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