Daily Five: Parliamo di Ustica. Incidente ferroviario, cosa sappiamo. Si parla ancora di Superbonus. Putin e Erdogan e l’accordo sul grano.

CNC Media CNC Media 9/4/23 - Episode Page - 5m - PDF Transcript

E l'une di quattro settembre e oggi i siti di informazione aprono un po' in ordine spazio.

Il Corriere.it punta in apertura sul superbonus, il sole è 24 ore apre sul colloquio, lo vedremo

tra il presidente Russo Putin e il presidente turco Erdogan per riprendere l'accordo sul

grano, il fatto quotidiano come spesso accade da priorità al tema della giustizia, accusando

in particolare il ministro Carlo Nordio di non aver fatto ancora nulla per ridurre i tempi

dei processi come aveva promesso, la stampa invece resta sull'incidente ferroviario di

brandizzo costato alla vita, come sapete, a 5 operai. Insomma, come si può desumere da questa

diversità di aperture? Oggi non c'è sui siti e giornali quella notizia tra inante che solitamente

accomuna le aperture di tutti i siti. In questo non è da meno Repubblica che sceglie di insistere

su una non-notizia, se così vogliamo chiamarla, che però nel weekend appena passato è diventato

un po' per paradosso il principale tema di discussione, ovvero le dichiarazioni rilasciate

proprio a Repubblica dall'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato sulla strage di Ustica.

In quell'intervista Amato ha sostanzialmente detto che l'aereo precipitato nel martirreno

vicino a Ustica il 27 giugno di 43 anni fa con 81 persone a bordo non cade per un cedimento

strutturale o per un attentato, ma cade perché abbattuto per errore da un missile lanciato da

un aereo francese. La versione più credibile ha detto Amato in quell'intervista e quella della

responsabilità dell'aeronautica francese con la complicità degli americani e di chi partecipò

alla guerra aerea nei nostri celi la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gaddafi,

in volo su un mig della sua aviazione, e il piano prevedeva di simulare un'esercitazione

della NATO con molte aree in azione, esercitazione nel corso della quale sarebbe dovuto partire

poi un missile contro il leader libico. L'esercitazione era messa in scena, avrebbe permesso

di spacciare l'attentato come incidente volontario, il leader libico però sfuggì alla trappola

perché avvertito da Craxi. Adesso ha concluso Amato l'Eliseo, ovvero la Francia, può lavare

l'onta che pesa su Parigi. Ora perché ho definito queste dichiarazioni di Amato una non-notizia?

Perché in realtà queste parole di Amato non raccontano nulla di nuovo, nulla che già non

si dica da decenni sulla strage di Ustica. Su quella tragedia non esiste ancora una verità univo,

chiara e netta accettata da tutti. Ci sono sentenze che parlano di una bomba esplosa a bordo

e ci sono sentenze come quella civile che invece conferma la tesi dell'abbattimento per errore

fatto da un aereo militare, cioè in pratica un aereo che avrebbe dovuto colpire quello con

a bordo che dafi invece colpi il 19. Nelle ore immediatamente successive a quell'intervista,

a quella appunto dell'altro ieri, il dibattito si è articolato soprattutto sulla tempistica

scelta da Amato. Insomma perché uno del peso di Giuliano Amato, un ex-premier, un ex-presidente

della Corte Costituzionale, riapre una simile ferita in quel modo tirando in ballo un'altra

nazione, ovvero la Francia, senza avere nulla di nuovo per le mani? Perché in effetti è lo stesso

Amato ad aver ammesso di non aver nessun elemento di novità ma di aver parlato semplicemente perché

ormai è passato tanto tempo, i familiari delle vittime stanno invecchiando e insomma meritano

di conoscere la verità. Questa motivazione non ha in realtà convinto politici e giornali di destra,

secondo il quale invece Amato avrebbe fatto questo scida semplicemente per mettere in difficoltà

il governo Meloni andando a inasprire i rapporti già tesi, già difficili con la Francia. Però sulla

strage di Ustica, come stanno effettivamente le cose? La tesi riesumata da Giuliano Amato ha un qualche

fondamento. Hai appena ascoltato un breve stratto dell'appuntato di Erna di Daily Five? Per ascoltare

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