Daily Five: Parliamo di sostituzione etnica e natalità. Italia sotto infrazione. Cospito riprendere a nutrirsi.
CNC Media 4/19/23 - Episode Page - 17m - PDF Transcript
Ieri il ministro dell'Agricoltura Francescolo Lobrigida, intervenendo al Congresso della
Gisal, ha toccato tra i vari argomenti anche quello del calo demografico. Qui su Daily
Five, ne stiamo parlando praticamente ogni giorno, preferirei non tornarci. Però alcune
dichiarazioni del ministro in quell'intervento ci obbligano a farlo, un po' perché sono
diventate la notizia del giorno, avendo scatenato moltissime polemiche, e un po' perché meritano
un piccolo approfondimento, quindi venti secondi di sigla e vediamo di capirci qualcosa.
Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità
e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.
Oggi è mercoledì 19 aprile e come vi dicevo stanno facendo molto discutere le dichiarazioni
rilasciate ieri dal ministro Lollo Brigida, in merito alla crisi demografica che l'Italia
sta attraversando ormai da anni. In particolare Lollo Brigida ha detto, non possiamo arrenderci
all'idea della sostituzione etnica, gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo
con qualcun altro, non è quella la strada, va costruito un welfare per consentire di
lavorare e avere una famiglia. Il riferimento di Lollo Brigida in questa dichiarazione è
al fatto che, come abbiamo già detto altre volte su Daily Five, il calo delle nascite
in Italia è ormai così drammatico e così pericoloso per il futuro del Paese che secondo
molti l'unica soluzione praticabile che potrebbe salvare i nostri conti pubblici è l'immigrazione,
cioè l'arrivo di tanti giovani immigratiche lavorando e versando tasse contributi e non
costando nulla alle case dello Stato potrebbero riequilibrare entrate e uscite.
Ecco, per il ministro Lollo Brigida, quella dell'immigrazione non è la strada che dovremmo
seguire e ha accusato chiunque punti sull'immigrazione come fattore di riequilibrio demografico
di volere sostanzialmente la sostituzione etnica. Allora, prima di addentrarci sulla
sostituzione etnica, chi segue Daily Five avrà probabilmente già notato qualcosa di
strano e cioè che approporre l'arrivo massiccio di immigrati in Italia per risolvere il nostro
calo demografico è stato proprio il governo di cui Lollo Brigida fa parte. Anzi, è stato
proprio anche Lollo Brigida che in quanto membro del Consiglio dei Ministri ha approvato
il DEF lo scorso 11 aprile in cui a pagina 124 c'è scritto proprio Nero subianco da
parte del governo che l'Italia può salvarsi solo con l'immigrazione. E quel documento
ricordiamolo porta alla firma oltre che del ministro dell'economia leghista Giancarlo
Giorgetti anche di Giorgia Meloni. Quindi chi qui in Italia propone con atti proprio
del governo la sostituzione etnica è al massimo proprio il governo, non altri. E se Lollo
Brigida vuole accusare qualcuno di sostituzione etnica dovrebbe accusare se stesso la sua
premier e il suo governo. Ma che cos'è ora questa sostituzione etnica e perché tirarla
in ballo a scatenato così tante polemiche? Beh perché la sostituzione etnica è una
teoria del complotto piuttosto datata tra l'altro secondo la quale esisterebbero diciamo
così dei poteri forti, i soliti poteri forti, che governa nel mondo con lo scopo di sostituire
ad esempio gli europei con gli africani. Questa teoria del complotto che come tante altre
fa molta presa su un certo elettorato non è un innocua storiella che ok, come quella
sulla terra piatta alla fine non fa male a nessuno e solo folclore. No, la teoria della
sostituzione etnica è alla base di ideologie soprattutto quelle di estrema destra e del
suprematismo bianco che ancora oggi causano attentati, violenze e morti. E vedere un membro
del governo tirarla fuori così, sapendo di mentire perché Lollo Brigida o mente o non
legge nemmeno gli atti del suo stesso governo solo per aizzare il proprio elettorato e coprire
certe mancanze suona non solo irresponsabile ma anche pericoloso. Se poi pensiamo che
in passato anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini, leader entrambi dei due principali
partiti della maggioranza, hanno usato questa teoria del complotto in tanti comizi e interventi
sempre e solo per avvelenare i pozi e con rischio di aizzare la popolazione italiana
contro quella straniera, allora la faccenda si fa dannatamente più seria.
Andiamo avanti, ma restiamo agganciati alla notizia precedente perché nel suo discorso
Lollo Brigida ha anche indicato quale dovrebbe essere anziché la tra virgolette sostituzione
etnica la vera strada da seguire per risolvere il problema demografico dell'Italia, ovvero
il sostegno alle famiglie affinché facciano più figli. E su questa idea è intervenuto
oggi, forse anche per metterci una pezza, il ministro della lega Giancarlo Giorgetti
che sul foglio ha lanciato la sua proposta per risolvere appunto il problema della natalità
in Italia e c'è la proposta è quella di una generica eliminazione delle tasse per
chi mette al mondo un secondo figlio. In questa sua proposta Giorgetti non indica
cifre, non dice quali tasse dovrebbero essere tagliate se tutte o una parte, non dice a
chi dovrebbero essere tagliate, cioè le famiglie con un poco reddito a tutti non lo dice,
non dice come dovrebbero essere tagliate, per quanto tempo, cioè per un anno, due anni
fino a che il bambino non compie dieci anni o dieci otto eccetera, non lo dice e non dice
nemmeno da dove si dovrebbero attingere i fondi per fare questo taglio che se dovesse essere
così drastico come il ministro lo prospetta potrebbe costare all'Italia ogni anno decine
di miliardi. Tuttavia, per capire bene di cosa stiamo parlando, di quale sia la situazione
oggi di tante coppie che mettono al mondo un figlio e capire magari proprio perché
le coppie non mettono al mondo dei figli, vorrei leggervi una lettera inviata al corriere
da un neopapa di 36 anni al corriere della sera chiaramente. Questo genitore vive a Milano
quindi sì è una realtà senza dubbio particolare perché lì tutto costa di più, però la sua
esperienza comune a tanti altri genitori potrebbe aiutare a capire come non sia solo una questione
di soldi e di tasse per quanto chiaramente incidano e quanto siano in realtà strutturalmente
profonde le difficoltà in Italia quasi sistemiche le difficoltà in Italia a mettere al mondo
un bambino non di certo risolvibile in pochi mesi o con un'unica misura. Allora, la lettera
inizia così. Sono nato e vivo a Milano scrive questo papà o 34 anni e da sei mesi sono
diventato papà. Io e la mamma di mio figlio siamo entrambi liberi professionisti non potendo
usufruire di paternità e maternità e avendo dei nonni lavoratori o troppo lontani ci siamo
dovuti occupare da soli del nostro bambino fin dal giorno del rientro a casa dall'ospedale.
Senza mai smettere di lavorare non potendo delegare a nessuno la nostra attività e solo
chi è genitore può capire quanto sia faticoso avere un neonato di pochi mesi in casa notte
e giorno senza pause. Fare questo e contemporaneamente gestire cliente e progetti è quasi impossibile.
Dopo qualche mese abbiamo assunto una tata, detto così sembra facile ma non lo è a Milano
sono quasi tutte occupate che potesse darci una mano per due giorni e mezzo alla settimana
con un regolare contratto per un totale di 890 euro al mese. Nel frattempo abbiamo fatto
discrizione per le graduatorie degli asilini di comunali che si può fare solo a febbraio
di ogni anno con l'idea di mandarlo all'asilo di infanzia da settembre quando compirà un
anno durante discrizione però si devono scegliere quattro strutture in ordine di preferenza
e bisogna indicare alcuni dati tra cui l'eventuale presenza di altri figli è il tipo di lavoro
cioè full time o part time. Ognuno di questi dati genera poi un punteggio per ogni famiglia
per esempio se hai un altro figlio guadagni due punti se abiti vicino alla scuola né
guadagni 40 il reddito familiare non viene preso in considerazione il che ha dell'incredibile
più punti hai più possibilità hai che tuo figlio venga ammesso all'asilonido con una
retta mensile di 500 o 600 euro dato che le graduatorie definitive vengono pubblicate a
fine maggio e fino ad allora non si ha certezza dell'ammissione i genitori quelli che si lo possono
permettere sono costretti a cercare un asilonido privato con rette mensili tra i 750 e 900 euro al
mese che abbia almeno un posto libero i posti finiscono rapidamente già inizio anno pagando in
anticipo una quota di iscrizione che va dai 300 ai 700 euro soldi che si mette in conto di perdere
se mai il bambino verrà ammesso alla scuola comunale dato che non vengono rimborsati in caso di
disdetta pochi giorni fa sono uscite le graduatorie e nonostante abitiamo vicini a tutte e quattro le
strutture danno indicate nostro figlio non è stato ammesso in nessuna di queste che succede ora
bisogna attendere dei mesi durante quali altri genitori confermeranno o meno l'asilo che è stato
l'ora segnato modificando ulteriormente le graduatorie più volte nella totale incertezza di
chi come noi può solo attendere la fine di maggio o la metà di giugno chi lo sa il comune non lo
rende noto per conoscere il futuro del nostro bambino della nostra quotidianità delle nostre
carriere e del nostro conto in banca quando sento dire al politico di turno conclude questo genitore
che in italia si fanno pochi bambini mi chiedo come mai il governo attuale e soprattutto quelli
precedenti non abbiano messo in atto politiche sociali serie di appoggio ai neogenitori e mi
chiedo perché questo tema non sia mai sulla bocca del sindaco forse perché come tutto in questa
città o ti riferi soldi o ti attacchi al tram la lettera termina qui ho voluto leggervela per
intero perché ritengo sia importante diciamo apprendere queste esperienze conoscere queste
esperienze che chiaramente sono conosciute da tantissimi neogenitori per capire e come il
problema della natalità nel nostro paese non sia legata esclusivamente magari solo ai soldi o
solo a scelte eccetera ci sono problemi strutturali come ad esempio appunto quelli degli asili che
di certo non vanno a risolversi semplicemente facendo pagare meno tasse anzi facendo pagare
meno tasse magari lo stato avrà ancora meno soldi per poter poter aprire altri asili poter
pagare altre maestre altre insegnanti altre professionisti che si occupano di questo e quindi
magari semplicemente andando ad abbassare le tasse per carità ci mancherebbe e auspicabile
si aiutano i genitori ma probabilmente non si risolve il problema e come abbiamo già visto
questo questo tipo di politiche richiede per poter essere attuata per poter essere finanziata e
per poi cambiare chiaramente il landamento demografico in un paese sono misura che richiedono
appunto anni e cioè non è che se domani il governo taglia le tasse diciamo così ai
neogenitori all'improvviso dopo domani noi ci ritroveremo pieni di bambini occorreranno
anni perché questo accada e perché poi questi bambini di ventino dei contribuenti ci vorranno
almeno altri venti 25 anni e quindi il problema non sarà stato risolto e i guai per il paese non
saranno stati superati e a proposito di guai l'Italia da oggi è sotto procedura d'infrazione da
parte dell'Unione europea e non una sola ma ben tre come scrive il sole 24 ore la commissione dell'Unione
europea avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia ma anche di altri nove
paesi per non aver pienamente recepito la direttiva comunitaria sui lavoratori stagionali di cosa
stiamo parlando in pratica questa direttiva che il nostro paese non ha diciamo convertito in
legge dello stato era stata ideata dall'Unione europea allo scopo di assicurare in tutti i paesi
europei condizioni di vita e di lavoro dignitose ai lavoratori stagionali che come sappiamo sono
spessissimo soprattutto nel nostro paese sfruttati e sottopagati mentre meriterebbero e ci mancherebbe
altro stiamo dicendo l'ovvio pari diritti e pari dignità rispetto a chiunque altro e appunto
per questo motivo per non essere intervenuto su questo fronte il governo meglio lo stato italiano
e ora sotto procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea ma non è come vi dicevo l'unica
l'Italia infatti finita nel mirino dell'Unione europea anche per le condizioni di lavoro
discriminatorie nel settore pubblico e per l'abuso dei contratti a tempo determinato
bruxell leggo sempre dal sole 24 ore ha inviato a roma un parere motivato secondo passo della
procedura avviata nel luglio del 2019 evidenziando che la normativa italiana non previene né
sanziona in misura sufficiente l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a
tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico in pratica
nel nostro paese anche nella pubblica amministrazione spesso chi precario è precario rimane perché i
professionisti assunti vengono magari utilizzati come veri e propri dipendenti stabili ma anziché
un contratto magari a tempo indeterminato vengono loro sottoposti solo contratti precari che si
rinnovano di volta in volta di scadenza in scadenza lasciando quindi il lavoratore o meglio la persona
nella precarietà più totale e ora l'unione europea come da prassi ci sta dando due mesi di tempo
per rimediare alle carenze rilevate in caso contrario la commissione europea potrà decidere
di deferire l'italia alla corte di giustizia dell'unione infine come se non bastasse bruxella
ha deciso di aprire una procedura di infrazione nei confronti di italia lettonia e portogallo anche
per il mancato corretto ricevimento della direttiva dell'unione in materia di anti riciclaggio le
norme anti riciclaggio sono uno strumento importante nella lotta contro il riciclaggio di
denaro e il finanziamento del terrorismo per cui le lacune legislative di un solo stato membro si
ripercuotano sull'ensieme di tutta l'unione europea evidenzia bruxella in una nota e sortando
quindi i tre paesi ad attuare le norme in modo controllato ed efficiente per combattere la
criminalità e proteggere il sistema finanziario di tutta l'unione europea e con l'italia questo per
ora non lo ha fatto adesso dovrebbe farlo si spera che lo faccia e anche in questo caso avrà due
mesi di tempo per rispondere chiudiamo con una notizia come si dice in questi casi dell'ultima
ora perché al freddo cospito l'anarchico recluso al 41 bis che come sappiamo è in sciopro della fame
beh ha interrotto lo sciopro della fame che aveva iniziato il 20 ottobre dello scorso anno la
decisione scrivere pubblica è arrivata all'indomani della pronuncia della consulta che ha
ritenuto costituzionalmente legittimo l'articolo del codice che vieta al giudice di considerare
eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva è
stato l'anarchico stesso a comunicare compilando un modulo pre stampato a disposizione dei detenuti
la scelta di ricominciare ad alimentarsi dopo quasi sei mesi di digiuno più o meno ferrio dichiaro
d'interrompere lo sciopero della fame ha scritto cospito avvisando così i vertici del dapp del
carcere di opera e del tribunale di sorveglianza di milano la decisione non è stata al momento
motivata però ieri 18 aprile come vi dicevo cospito e il suo avvocato falavio rossia albertini
avevano ottenuto dopo sei mesi la prima vittoria giuridica all'anarchico già condannato a vent'anni
per i due ordigni piazzati nel 2006 davanti alla scuola lievica rabbinieri di fossano la
cassazione nel luglio scorso aveva deciso di contestare il reato di strage politica punito
con l'ergastolo senza attenuanti anche se strage non c'era stata perché le bombe non avevano
provocato nemmorti neferiti la corte d'assise d'appello di torino aveva deciso di rimettere il
caso alla consulta su istanza del legale di cospito che ha sempre sostenuto che si sarebbe potuta
riconoscere l'attenuante dei fatti di lieve entità riducendo così la pena e la corte gli ha dato
ragione una scelta che ha apre dunque adesso la strada alla riduzione di pena da parte dei giudici
di torino dall'ergastolo a una condanna che può variare tra i venti e venti quattro anni e con questo
per oggi ci fermiamo qui io vi ringrazio e vi saluto vi do appuntamento a domani sempre alle 17
con delie 5 delie 5 è un podcast prodotto da cnc media ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17
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Il ministro Lollobrigida tira fuori la sostituzione etnica. Ecco perché non ha senso.
La lettera di un papà che dimostra perché sia sempre più difficile mettere al mondo figli.
L’Italia è sotto tre procedure di infrazione Ue.
Alfredo Cospito interrompe lo sciopero della fame.
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