Daily Five: Oms: la Pandemia è finita. La lite tra Italia e Francia. Annuncio choc della Wagner. La dura vita dei fuorisede
CNC Media 5/5/23 - Episode Page - 20m - PDF Transcript
C'è una nuova crisi politico-diplomatica, chiamiamola così tra il governo francese
e quello italiano dopo le tensioni dei mesi scorsiche, probabilmente ricorderete.
E al centro delle polemiche, ancora una volta, c'è la questione migranti.
Perché cosa è successo?
Beh, è successo che il ministro degli interni francese Gerard Darmanin, nel corso di un intervista,
ha parlato del problema dei migranti che entrano illegalmente in Francia attraverso il confine
con l'Italia.
E se ci limitiamo oggi a leggere certi articoli di stampa italiana, certi titoli e certe
dichiarazioni di politici legati alla maggioranza del governo, sembra che Darmanin abbia di
questo incolpato tutta l'Italia e gli italiani.
Lo stesso ministro degli esteri Antonio Italiani ha definito questo un attacco perfino, tra
virgolette, all'Italia e agli italiani.
Ma le cose non stanno esattamente così.
E per capirlo è sufficiente ascoltare o leggere le parole del ministro francese, il
quale per l'esattezza ha detto.
C'è un afflusso di migranti perché Giorgia Meloni, che guida un governo di estrema destra
scelto dagli amici di Marie Le Pen, è incapace di risolvere i problemi migratori per cui
è stateletta.
Meloni è come Le Pen dice, vedrete questo, vedrete quello, è quello che vediamo e che
l'Italia sta vivendo una grave crisi migratoria.
C'è un vizio nell'estrema destra che è quello di mentire alla popolazione.
Ora, sia chiaro, l'attacco senza dubbio c'è e mi permetto di dire che da un punto di vista
istituzionale è in effetti uno scarbo, è qualcosa che non si fa quando si rivestono
cariche di governo.
Però ci sono due appunti da fare su questo.
Primo, i nostri italiani, e Meloni e Salvini in primis, non possono di certo mettersi a
dare lezioni di bontoni istituzionali diplomatico ai francesi, visto che loro hanno costruito
gran parte del proprio successo elettorale anche con i continui attacchi, spesso violentissimi,
proprio a Francia e Germania.
Sarebbe da questo punto di vista un grave errore, non ricordare i tanti anni di propaganda,
di leghe e fratelli d'Italia contro i francesi e i tedeschi che vollevano, lo ricorderete
e far fallire l'Italia, per non parlare sempre di Giorgia Meloni che alla sette davanti
Agiletti faceva letteralmente il verso, imitava il Presidente della Repubblica Francese Manuel
Macron storpiando nella cadenza francese e non dobbiamo dimenticare che sempre Giorgia
Meloni mostrava in quella puntata appunto da Agiletti, mostrò alle telecamere il cosiddetto
franco-africano con cui, secondo lei, la Francia schiavizzava e schiavizza interi paesi
africani causando quindi le migrazioni e potrei chiaramente continuare, quindi è abbastanza
curioso quando oggi queste stesse personalità politiche che per anni hanno insultato e fatto
propaganda contro il governo francese anche mentendo, adesso si straccino le vesti e annullino
addirittura visiti istituzionali a Parigi perché un ministro francese ha restituito
l'Europa per focaccia o baguette per croissant, fate voi insomma.
In secondo luogo, quello del ministro Dharmanin non è un attacco all'Italia e agli italiani,
lui non ha detto che la colpa è dell'Italia e dell'Italiani, il suo è un attacco al governo
italiano e alla prima ministra Giorgia Meloni in particolare che saranno anche italiani
ma non sono l'Italia.
E perché il ministro Dharmanin se ne è uscito con questo, chiamiamolo così, attacco?
Beh, il motivo possiamo leggerlo nella sua stessa dichiarazione, Dharmanin ha solo cercato
di mettere in guardia i francesi dalla Giorgia Meloni francese, ovvero Marine Le Pen, che
proprio come Giorgia Meloni è di destra e proprio come Giorgia Meloni promette da anni
che se dovesse andare lei alla presidenza della Repubblica Francese risolverebbe il problema
dei migranti.
Dharmanin ha quindi semplicemente detto in quell'intervista, ma guardate che non è così,
i politici di destra fanno sempre queste promesse, accendono gli entusiasmi ma poi quando vanno
al governo queste promesse non sono in grado di mantenerle.
Prendete Giorgia Meloni di destra come Marine Le Pen, che per anni ha promesso di risolvere
il problema dei migranti in Italia e appena arrivata al governo l'emergenza migranti
in Italia è quadruplicata.
C'è un afflusso di migranti perché Giorgia Meloni ha detto Dharmanin, ve lo ripeto, che
guida un governo di estrema destra scelto dagli amici di Le Pen e è incapace di risolvere
il problema migratorio per questa teletta.
Meloni è come Le Pen sottolinea Dharmanin, dice vedrete questo, vedrete quello e quello
che vediamo è che l'Italia sta vivendo una grave crisi migratoria, insomma più che
un attacco all'Italia, quello di Dharmanin è stato un attacco alla sua avversaria interna
francese Marine Le Pen, fatto questo attacco usando quali argomento il fallimento dell'omologa
italiana di Marine Le Pen, Giorgia Meloni sul fronte dell'emergenza migratoria.
È antipatico che il ministro di una nazione a noi amica usi i similitoni?
Beh sì diciamo di certo bene non fa ai rapporti tra i due paesi però ripeto proprio
Giorgia Meloni non può dare su questo lezioni ai francesi e in secondo luogo non è un attacco
all'Italia come oggi lo vendono alcuni giornali, alcuni politici ma è un attacco a Marine
Le Pen per interposta Giorgia Meloni.
Tutto questo concludo sulla scorta tra l'altro di un'argumentazione oggettivamente reale
perché il fatto che con l'attuale governo dopo anni di promesse roboanti gli sbarchi
siano perfino quadruplicati non è un attacco, non è una polemica e una realtà.
Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità
e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.
Oggi è venerdì 5 maggio e quelle che avete appena sentito sono parole rabbiose e pieni
di insulti contro i vertici dell'esercito russo, pronunciate però non come ci si potrebbe
aspettare da qualche ucraino o nemico della Russia ma dal capo della spietata milizia privata
russa, Wagner, il video in cui Prigozin, questo il nome del potente capo della Wagner, insulta
e minaccia i vertici dello stesso esercito russo, sta facendo il giro del mondo.
I giornali lo stanno definendo un video shock o clamoroso e in effetti lo è perché in
questo video Prigozin non solo insulta i vertici dell'esercito russo ma mostra i propri
soldati morti a terra in laghi di sangue e minaccia di lasciare il campo di battaglia
il prossimo 10 maggio se non riceverà abbastanza munizioni per continuare a combattere.
Il video o meglio il suo contenuto, il discorso di Prigozin come vi dicevo è definito clamoroso
proprio perché la milizia Wagner dall'inizio della guerra si è rivelata fondamentale per
la Russia nell'invasione dell'Ucraina, non è un mistero che senza le decine di migliaia
di soldati della Wagner probabilmente la Russia si troverebbe oggi in una situazione
ben più grave sul campo di battaglia di quella che sta affrontando attualmente.
Da mesi Prigozin sacrifica anzi manda letteralmente al macello i propri uomini perdendone addirittura
centinaia al giorno a Bakhmut nel tentativo di conquistare chilometri di territorio ucraino
e tutto questo lamenta oggi il capo della Wagner senza alcun supporto dell'esercito
regolare russo che sembra quasi paradossalmente ostacolare a abbandonare la Wagner forse
proprio perché ne teme i successi.
Per Prigozin ora evidentemente lo avete sentito anche dai toni del suo discorso, la misura
è colma.
Il capo della Wagner scrive il corriere a diffuso le dichiarazioni poche ore dopo aver
postato sui suoi canali Telegram un video in cui mostra decine di cadaveri di combattenti
della Wagner stesi a terra e scaglia insulti pesanti contro il ministro della difesa Sergei
Shoigo e il capo di stato maggiore Valerii Gerasimov già al centro in passato dei suoi
sfoghi.
Annuncio ufficialmente dice Prigozin che i miei ragazzi non sopporteranno perdite a
Bakhmut senza munizioni, pertanto dal 10 maggio lasciamo la città, ci mancano ancora
solo due chilometri ma se non volete dare ai russi una vittoria con la conquista di Bakhmut
questi sono problemi vostri.
Il cuoco di Putin, Prigozin viene sopranominato così, fa poi una cronistoria delle azioni
della Wagner nel conflitto.
Il 16 marzo del 2022 scrive Prigozin quando l'operazione militare speciale non è andata
secondo i piani, i vertici militari hanno chiesto l'aiuto della compagnia privata Wagner
che tre giorni dopo ha fatto rientrare dall'Africa le sue prime unità.
Alla fine dell'estate dell'anno scorso dopo la ritirata dei russi dalla regione di
Kharkiv, i miliziani della Wagner hanno occupato una linea sul fronte lunga oltre 130 chilometri.
Poi, afferma ancora Prigozin, l'8 ottobre hanno avviato l'operazione Bakhmut Tritacarne
con lo scopo di attirare le forze ucraine su se stessi e dare così tregua all'esercito
regolare di Mosca, tuttavia prosegue Prigozin, un mese fa i Wagneriani hanno smesso di ricevere
munizioni e questo è diventato un ostacolo per la conquista di Bakhmut che il fondatore
della compagnia aveva pianificato per il 9 maggio. Qui riprendo un attimo la parola per
farvi notare un passaggio importante e c'è che è lo stesso Prigozin a dire che il 16 marzo del 2022,
quindi poco più di un anno fa, quando l'operazione speciale non è andata secondo i piani, cito le
sue parole, Mosca ha chiesto l'aiuto della Wagner, lo sottolineo perché noi in Italia da un anno
abbiamo presunti esperti di guerra che grazie alla complicità di trasmissioni televisive e giornali
e giornalisti dalla sette a carta bianca al fatto quotidiano provano a convincere gli italiani che
invece la guerra di Putin prosegue, secondo i piani, provano a spiegare a noi ignoranti che
non capiamo nulla che Mica Putin voleva conquistare l'Ucraina in meno di un mese, lui voleva, lui
aveva calcolato tutto, aveva calcolato addirittura tutte queste perdite, anche questa lunga durata
del conflitto era tutto calcolato dal grande stratega Putin, ecco ora abbiamo lo stesso
capo della Wagner, quindi direi non proprio un servo della propaganda americana e della NATO,
che rivela che il piano dell'operazione speciale era appunto conquistare in due settimane o comunque
entromarzo l'Ucraina e che lui e la sua Wagner sono stati chiamati al fronte proprio perché
questo piano era fallito, però vabbè chiudiamo questa parentesi, ora Prigogin riprendo a leggere
dal corriere dice che solo per rispetto per l'anniversario della vittoria la Wagner rimarrà
ancora Buckmoot fino al 10 maggio, poi aggiunge andremo nei nostri accampamenti arretrati e lì
aspetteremo fino a quando il popolo russo avrà di nuovo bisogno di noi, ora in conclusione di tutto
questo la domanda che possiamo farci è ma davvero il 10 maggio la Wagner si ritirerà, se ciò
accadesse per gli Ucraini sarebbe un regalo inspirato, per la Russia sarebbe probabilmente l'inizio della
fine, l'inizio del disastro, proprio per questo ritengo che queste minacce di Prigogin non avranno
alcun seguito in realtà, per lui ritirarsi significherebbe assumersi la responsabilità davanti alla
Russia della sconfitta della Russia stessa e dopo aver sacrificato migliaia dei suoi uomini è
difficile che voglia passare alla storia per una specie di disertore per quanto possa avere ragione
con le sue lamentele, inoltre una mossa del genere metterebbe Prigogin direttamente contro Putin e
questo capo della Wagner sa di non poter troppo tirare la corda con Putin fino a questo punto
anche perché probabilmente quella corda finirebbe per stringersi attorno al suo collo letteralmente,
quindi senza ombra di dubbio questo video di Prigogin, queste sue dichiarazioni, questi insulti
gli ennesimi a Gerasimov, a Shoigu etc. è un segnale, uno dei tanti segnali del disastro
militare russo, ma probabilmente resterà solo questo, tanto fumo e nessuna ritirata, almeno
non spontanea. Milano stanza in affitto zona Missori 1.135 euro al mese in un appartamento
in cui però vivono altri 7 ragazzi, Roma rifinitissimo monolocale 500 euro al mese,
sì ma dentro un camper. Due annunci a caso postati negli ultimi mesi del vertiginoso
mondo degli affitti da incubo per studenti fuorisede. Queste che vi ho appena letto sono
le prime righe di un articolo che trovate sul republica.it che descrive con le dirette esperienze
dei protagonisti il dramma che ogni giorno vive nel nostro paese, gran parte degli studenti
universitari fuorisede, soprattutto nelle grandi città. L'articolo ve lo consiglio e molto lungo
perché raccoglie le testimonianze di molti universitari che raccontano la loro lotta quotidiana
con affitti da capoggiro per appartamenti che sono costretti spesso a dividere con un numero
insostenibile di altri coinquilini. C'è ad esempio Domenico che a Napoli ha trovato
come alloggio un divano letto a 600 euro al mese. Avrò girato in 4 mesi 20-25 offerte
trastanza singole e monolocali racconta Domenico prezzi dai 500 ai 900 euro al mese. Ero sconvolto
a Parigi, pagavo di meno. Mi hanno proposto persino un semi interrato ai quartieri spagnoli
con un divano letto a 600 euro. Quando ho fatto notare che era fuori budget mi hanno
risposto fatti aiutare dei tuoi genitori. C'è poi Fabio che racconta di non riuscire
a trovare a Bologna nulla sotto i 550 euro al mese. C'è Giulia che racconta perfino
di essere stata truffata a Roma con falsi annunci. E poi c'è lei, Milano, la più cara
secondo immobiliare.it tra le città in cui studiare con i suoi 628 euro di media al mese
per l'affitto di una stanza singola e picchi fino a 1200 euro sempre per una camera in
solitaria a navigare brevemente tra le pagine degli annunci. A Bologna scrive Repubblica
la media si ferma a 467 euro, a Roma a 452. Ma c'è un ragazzo che ha scopato e postato
sul Reddit l'annuncio di una camera a Furio Camillo, zona metro sì ma non proprio centralissima
a 1600 euro. Firenze, Venezia, Modena, Verona affittano a 400 euro, Padova, Brescia, Napoli
a 380, ma i prezzi sono saliti ovunque schizzati a bari da 288 a 367 euro al mese. A Palermo
da 245 a 307 euro al mese secondo i numeri di Fagile.it. Meglio cercare un posto in uno
studentato, scrivere Repubblica, ma a trovarlo. I posti letto a oggi sono 40.000, sufficienti
per coprire poco più del 10% del necessario. L'articolo, ripeto, prosegue. Bene consiglio
la lettura perché la questione dei costi che oggi in Italia devono sostenere gli studenti
fuorisede sta diventando una piaga sempre più grande, sempre più diffusa, una piaga
di cui finalmente si sta tornando a parlare anche dopo la protesta di una studentessa
che ormai esausta di prezzi folli, prezzi fuorimercato e ricerche infruttuose ha deciso
di abitare in una tenda da Campeggio davanti a Politecnico di Milano. Secondo il rapporto
Euro Student in Italia a oggi, questa è una delle conseguenze di questa folle corsa
dei prezzi, dicevo secondo il rapporto Euro Student in Italia a oggi il numero più alto
in Europa, il 68%, di universitari che abitano con i genitori proprio perché nel nostro
paese rispetto agli altri trovare una stanza o una casa a prezzi che non siano pura speculazione
sta diventando sempre più difficile e soprattutto sta diventando oltre che una ragione di
impoverimento per le famiglie anche una violazione del sacrosanto diritto allo studio per tutti.
Chiudiamo una volta tanto con una nota positiva o con una notizia tra l'altro arrivata a pochi
minuti fa mentre registro e che se oggi leggeremo come se in fondo non sia chissà che tre anni fa
probabilmente avremmo pagato oro per sentirci all'annunciare e la notizia è che l'organizzazione
mondiale della sanità ha dichiarato finalmente finita la pandemia da Covid-19. La decisione è
stata presa a scrivere il corriere su consiglio di un comitato di esperti indipendenti il cosiddetto
comitato per l'emergenza Covid-19 che si è riunito giovedì e con grande speranza che
dichiaro che Covid-19 è finita come un'emergenza sanitaria globale ha detto il direttore generale
dell'OMS durante una conferenza stampa da Ginevra. La fase di emergenza è finita ha aggiunto la
responsabile tecnica dell'OMS ma Covid è qui comunque per restare, resta il rischio di nuove
varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti e la cosa peggiore che i
paesi possono fare ora è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il
sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa
di cui preoccuparsi. Resta tuttavia il fatto che come emergenza globale internazionale il Covid-19
da oggi non sarà più considerato una pandemia. L'emergenza sanitaria pubblica Covid-19 e di
rilevanza internazionale ricorda il corriere in vigore dal 30 gennaio 2020. Dall'inizio della
pandemia l'organizzazione mondiale della sanità stima che almeno 20 milioni di persone nel mondo
siano morte a causa della nuova malattia mentre i numeri ufficiali, cioè quelli dati da malattia
diagnosticata con tampone parlano comunque di 7 milioni di vittime. E con questa notizia che
sicuramente tutti noi aspettavamo da tre anni per questa settimana ci fermiamo qui, io vi do
appuntamento alla prossima, ci risentiamo lunedì sempre alle 17 con DELI 5. DELI 5 è un podcast
prodotto da CNC media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17, direzione creativa e post
produzione like a be creative company.
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