Daily Five: Omicidio Francesco Pio, le parole di un comico. Lite tra Pd e Lega sui bambini in carcere. Cos’è il Ramadan?

CNC Media CNC Media 3/23/23 - Episode Page - 17m - PDF Transcript

Nella notte tra domeniche e lunedì, un ragazzo di 18 anni, Francesco Pio Maimone è stato

ucciso a colpi di pistola a Napoli durante un alite a cui lui era del tutto estranio

tra l'assassino e un gruppo di giovani per una scarpa sporcata o col piede o con un cocktail,

non è ancora chiaro.

Per questo omicidio così assurdo e inacceptabile, Francesco Pio Maimone va detto e ricordato

era un ragazzo amato davvero da tutti, dedito solo al lavoro, agli amici e alla famiglia,

non aveva niente a che vedere, con la criminalità, con la camorra e con la violenza, dicevo

per questo omicidio così assurdo è stato fermato 11 a 19, Francesco Pio Valda cresciuto

lui sì in un contesto familiare legato alla criminalità organizzata.

Su questa atroce vicenda in questi giorni si sono spese tante parole, anche il Presidente

della Repubblica Sergio Mattarella l'ho affatto, ma quelle che vorrei ora leggervi, perché

credo siano tra le più profonde e sentite letteralmente nella carne, sono le parole

non di un giornalista o di un politico o di un parroco, ma sono quelle di un comico,

Frank Matano, che quella terra la conosce bene e sa bene quali sia il mondo, il terreno

culturale di cultura vogliamo parlare, nel quale una violenza anche giovanile così assurda,

spietata, inacceptabile nasce insinua e si radica producendo frutti tanto fatali.

Sono nato e cresciuto, scrive Frank Matano nella provincia di Caserta, più di una volta

ho assistito, ho vissuto in prima persona alla malevolenza gratuita di determinati ragazzi

che hanno vissuto in determinate situazioni che li hanno portati a essere in un determinato

modo e questo grigoro inutile di parole si chiama Camorra, lo Stato ha scelto di lasciare

migliaia di ragazzi a loro stessi, educati da persone che nella vita non hanno avuto

la possibilità di autodeterminarzi, questi ragazzi sono cresciuti pensando di essere invisibili,

pensando che l'unica cosa che si possa possedersi all'onore non c'è altro e se nessuno ti

ha insegnato ad aprire la propria coscienza a te stesso l'unico modo che ha di essere

rispettato è la violenza, è una dinamica sociale fatta di potere applicato in poco

meno di 20 chilometri quadrati, oltre il proprio paese non c'è altro, c'è un muro e ogni

mattone di questo muro imbalicabile è fatto di un pezzo della propria inadequatezza, ho

fatto le superiori a sessa orunca, prendevo il pulmanna da carino la fino a sessa ogni

mattina, quasi ogni mattina cercavo di non incontrare un ragazzo che non era un camorrista

ma voleva esserlo, era amico di figli di, ma doveva dimostrare qualcosa in più al suo

gruppo perché nelle sue vene scorreva sangue anonimo insopportabile per un anonimo, nessuno

del giusto valore alla propria anonimia fin quando non la perde completamente finendo

sul giornale per esempio, uccidendo qualcuno per esempio, la guieta di non essere nessuno

turba dolorosamente i nostri cuori, soprattutto in questo mondo di porno ego, questo mio coetano

aveva scelto da maturo quindicenne d'imporsi sugli altri, quando scendevo dal pulmanna

ci fermavamo mezzoretta in villa sessa prima di entrare in classe, era il 2004, ho fatto

il linguistico, i miei compagni di classe con cui ero in villa prima di entrare ogni mattina

erano poco meno di dieci donne, ho vissuto il matriarcato nella mia adolescenza ed ero

al linguistico dicevo, stavo nel mio gruppetto in villa, questo ragazzo mi si avvicina e

mi chiamo o soggetto, che vuol dire soggettone, che vuol dire tu che non ti imponico la forza,

qui avrai problemi, non risposi alle provocazioni, si avvicina sempre di più, siamo faccia

faccia, mi minaccia senza motivo, senza motivo, nessun motivo, zero motivi, non un motivo,

mi dà una testata secca sulla bocca, così, a caso, senza motivo, nessun motivo, zero motivi,

non un motivo, per ridere, per fare la camorra, era la sua personalissima, fellazio ai cattivi,

mi mortifica, non dico niente e mi porto il non dire niente per tutto l'anno scolastico,

mi porto il non dire niente fino a domani, non dire niente è un altro modo di morire,

non dire niente per non morire di fronte a un bar con una vodka lemon anacquata in mano,

non reagire a una umiliazione, non rispondere alla violenza richiede una perversa autocommiserazione

e non si capisce

di

notizia alla volta. Oggi è giovedì 23 marzo e questa mattina si è consumato uno scontro in

Parlamento molto duro, dal punto di vista verbale, soprattutto tra PD e Fratelli d'Italia e Lega,

divisi sull'idea di tenere o meno in carcere le mamme, le neo-mamme, con i loro bambini.

In pratica quello che è accaduto è che il PD ha presentato una norma per porre fine a questa

piaga dei bambini costretti appena nati e non solo a vivere in un carcere con le loro mamme.

A oggi sono almeno 24 i bambini detenuti come fossero criminali nel nostro Paese,

ma il centro-destra, tirando in ballo la storia delle borseggiatrici, ricorderete,

ne abbiamo parlato che approfittano di questa norma di civiltà per uscire subito di Gella,

ha bloccato quella proposta e l'astravolta per ottenere di fatto l'effetto contrario e

costringendo così il PD a ritirare il testo. Lo avevamo ripresentato questo testo,

ha denunciato il deputato del PD Alessandro Zann per migliorare le condizioni delle detenute,

ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose e consentendo

addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere.

Eravamo a un passo, a fatto poi sapere, il Partito Democratico dall'introduzione nel

nostro sistema una legge di civiltà per fare in modo di non vedere mai più bambine e bambini

dietro le sbarre, con la forzatura della destra di oggi il testo è stato stravolto e purtroppo con

queste norme l'obiettivo della nostra proposta è stato cancellato. La legga leggo da Fanpage ha

inaugurato questa nuova battaglia annunciata dalle parole del sottosegretario Stellari che

da giorni ripete che le borseggiatrici usano la gravidanza come alibi. Per questo motivo,

secondo la lega, bisogna inasprire le norme sulle madri detenute, anziché alleggerirle come voleva

il PD, tanto che Matteo Salvini dopo la notizia del decadimento del testo si è lanciato all'attacco.

Il PD ha scritto Salvini libera le borseggiatrici rom che usano i bambi e la gravidanza per

evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi, la lega aveva fatto passare la

norma in commissione giustizia e ripresenterà subito il testo. E' una questione di salute,

giustizia e buonsenso. Ovviamente in questo caso, qui riprendo la paroleio, ancora una volta Matteo

Salvini forza la realtà dal momento che questa legge, a differenza di ciò che dice lui, non

riguarda esclusivamente le borseggiatrici, ma qualsiasi tipo di reato e soprattutto riguarda

persone che magari in carcere donne, mamme che in carcere magari ci finiscono da innocenti e

soprattutto è una legge che vuole non liberare le borseggiatrici dal carcere, ma i bambini che

in carcere ci finiscono con le loro mamme senza averne nessuna colpa.

Restiamo sul fronte della politica interna per parlare di quella che evidentemente è un po'

soprattutto per la destra, la nuova emergenza nazionale, ovvero la farina di grilli. Come

sapete l'Unione Europea ha dato il via libera la possibilità di produrre e vendere in Europa

questo tipo di farina che ha il pregio di essere molto nutriente, molto proteica e molto sostenibile

da un punto di vista ambientale, trovando però molta contrariate nel centro destra di

governo italiano che vede in questo alimento o vuol far vedere in questo alimento una minaccia

addirittura alla nostra dieta e alla nostra salute. Così questa mattina il ministro dell'agricoltura

e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, in conferenza stampa congiunta con i ministri

dell'Empresa Adolfo Urso e della salute Orazio Schillaggi, hanno presentato ben quattro decretiche

dovrebbero regolamentare la produzione e la vendita di farina di grillo nel nostro Paese.

Decretiche inseriscono una serie di paletti sull'etichettatura, sulle informazioni,

sull'inserimento del prodotto in specifici scaffali che dovrebbero da un lato proteggere la

nostra produzione alimentare tradizionale, scongiurare frodi e tutelare la salute,

anche se non si capisce

la farina di grillo dovrebbe essere un alimento pericoloso o più pericoloso di altri. La farina

di grilli spiega il corriere rispondendo alla domanda se sia pericolosa o meno questa farina

di grillo ricca di proteine e può essere utilizzata per fare qualunque tipo di alimento dai dolci,

al pane, agli snack, alla pasta. Si ottiene con tecniche di allevamento e produzione molto precise, non si usano

insetti selvatici ma solo grilli allevati con questo scopo e sotto controllo garantito. La tecnica di

produzione è stata poi validata dall'autorità europea per la sicurezza alimentare. La farina di

grillo dunque ricordo che nel mondo 2 miliardi di persone ogni giorno mangiano insetti senza che

a loro accada nulla. Ha dunque passato tutti gli step di valutazione dal punto di vista sanitario e sicura e priva,

cioè di organismi patogini, micotossine, metalli pesanti, eccetera. L'unico problema per la salute

potrebbe derivare dalla presenza di chitina la proteina contenuta nel carapace dei grilli che, in caso di

persona allergica, può dare i medesimi effetti delle arachidi o dei crostagiei, cioè il ritema

cutanio prurito fino allo shock anafilattico. Insomma, per quanto il governo insista nel far credere

agli italiani che l'Europa voglia imporci un alimento che contenga, chissà, quale pericolosità

specifica un italiano su tre, nonostante queste pressioni e certa disinformazione, va detto, si

dice pronto ad acquistare alimenti che contengono insetti commestibili, così come emerge da una

ricerca condotta dall'Università degli Studi di Bergamo, per non parlare poi delle opportunità di

lavoro che questa nuova produzione può portare al Paese, visto la potenziale platea di consumatori

che potrebbe accoglierla. In Francia, dopo l'approvazione definitiva da parte del governo della

contestatissima riforma delle pensioni che alza l'età pensionabile da 62 a 64, sono riprese le

violenze, gli scontri e le manifestazioni per chiedere a Macron il ritiro di questa legge. La

mobilitazione di oggi, che è la nona degli ultimi mesi e alla quale stanno partecipando quasi mezzo

milioni di persone in tutto il Paese, 70.000 solo a Parigi, è considerata una specie di bivio dopo

le dichiarazioni in tv di Emmanuel Macron, che ha ribadito, come riporta il Corriere, di voler andare

fino in fondo con la riforma escludendo il ritiro della legge, parole considerate benzina sul fuoco

dai sindacati. L'intervista di ieri di Macron leggo ancora dal Corriere che durata circa 35

minuti era la prima, dopo l'adozione definitiva della contestatissima riforma delle pensioni,

conseguenza del fatto che lunedì il governo è sopravvissuto alle votazioni su due emozioni

di sfiducia per una manciata di voti. I manifestanti di Parigi e oggi hanno già bloccato i binari

della stazione ferroviaria ostacolando arrivi e partenze, mentre un altro gruppo ha impedito

l'accesso al termine l'uno dell'aeroporto Charles de Gaulle, costringendo i viaggiatori a raggiungere

a piedi. L'autorità hanno deciso di chiudere la torre Eiffel, l'arco di Triomfo e la reggia

diversa al guardando ai gruppi di Facino Rossi che si nascondono nel Corteo per poi commettere

vandalismi e, come sta succedendo ormai da diversi giorni, dare alle fiamme i cassonetti

stracolmi di Mondizia. Il Ministero dell'Istruzione ha annunciato 78 licei bloccati contro i 48

registrati durante la mobilitazione del 7 marzo e un tasso di adesione alle proteste da parte

degli insegnanti del 23,22%. La SNCF, azienda del trasporto pubblico ferroviario, ha annunciato

una partecipazione allo shopero tra i suoi dipendenti del 25% a mezzo giorno, simile a quello

del gruppo energetico EDF che è al 25,3%. Il ministro dell'interno, Gerald Darmanin,

su Twitter ha definito inacceptabili gli attacchi e le degradazioni contro il commissariato

del Dipartimento di l'Orient. Oggi, 23 marzo, per 2,7 milioni di musulmani

in Italia ha inizio il ramadanno, ovvero il mese sacro del calendario islamico. Questo

pregetto religioso toccherà per i prossimi 30 giorni una comunità, quella musulmana

appunto, che nel nostro Paese è molto numerosa, anche se non quanto fanno credere certi politici,

e sarà praticato questo pregetto da persone che magari frequentiamo amici, colleghi,

crescenti, sapere quindi cosa sia il ramadanno, perché ovviamente non dovesse conoscerlo,

può insomma essere un qualcosa in più per ridurre certe distanze culturali e rispettarsi

vicenda, e magari anche non commettere gaff, anche perché un musulmano che vive in occidente

con uno stile di vita occidentale, praticare il digiuno è molto più difficile che praticarlo

nel proprio Paese. Qui per lui o per lei, i ritmi di una giornata non cambiano durante

il ramadanno, non rallentano, deve lavorare magari allo stesso modo, anche con la pancia

vuota, e spesso all'ora di pranzo in ufficio o immensa e costretto al disagio, magari perfino

quasi un po' alla sofferenza di essere circondato circondata da colleghi che mangiano tranquillamente

mentre lei o lui non può. Quindi cos'è esattamente il ramadanno? Il ramadanno che commemora la

prima rivelazione del Coranno che Mometto ricevette dall'arcangelo Gabriele, e il mese

durante il quale fedeli praticano uno dei cinque pilastri della religione islamica, ovvero

il digiuno. Gli altri quattro sono la testimonianza della fede, la preghiera, l'elemosina, e

il pellegrinaggio alla mecca almeno una volta nella vita. E si tiene il ramadanno ogni nono

mese dell'anno. Qualcuno qui probabilmente noterà che marzo non è il nono mese dell'anno

e probabilmente ricorderà che in altri anni il ramadanno si è celebrato a ottobre o a

maggio o a dicembre, eccetera. Questo perché il calendario musulmano è diverso da quello

gregoriano utilizzato dai cristiani comunque qui in occidente e legato ai cicli lunari

e quindi dura 354 o 355 giorni, anzicché 365. Durante il ramadanno quindi tutti i fedeli

musulmani adulti sono tenuti al digiuno dall'alba altramonto. Fanno eccezione i bambini,

le persone in età avanzata, le persone in gravidanza, in allattamento, i diabetici

o malati terminali, oppure le donne durante il ciclo mestruale. Per l'intera giornata,

fino al tramonto dicevamo, i musulmani devono astenersi non solo dal consumo di cibi ma

anche di bevande e d'alzesso. I fedeli sono anche invitati alla stinenza da comportamenti

ritenuti peccaminosi come l'insulto, l'offesa o le azioni violente, con l'eccezione ovviamente

della legittima difesa. Durante queste ore di digiuno poi i musulmani devono inserire

nelle loro giornate momenti di preghiera, di meditazione, la lettura del corano e devono

dedicarsi a opere di bene e di carità. Il digiuno viene rotto al tramonto del sole e

dato che il profeta Maometto interrompeva il suo digiuno con datteri e un bicchiere d'acqua,

i musulmani tradizionalmente mangiano la stessa cosa a fine digiuno. Il ramadanno si conclude

come abbiamo detto 30 giorni dopo il suo inizio e si chiude con una grande festa che prende

il nome appunto di Festa della Rottura del Digiuno, durante la quale i musulmani si

riuniscono solitamente con i propri parenti per grandi pranzi insieme in famiglia. Quindi

a tutti gli amici e le amiche di fede musulmana l'ascolto e che oggi iniziano il loro mese

di digiuno e preghiera, ramadan Karim. E con questo per oggi ci fermiamo qui, io vi saluto

e vi ringrazio e vi do appuntamento a domani, sempre alle 17, con Daily Five.

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Le parole di Frank Matano sull’omicidio del 18enne Francesco Pio Maimone.

Pd e destra litigano sul tenere i bambini in carcere con le loro mamme.

Farina di grillo, il governo mette i paletti.

Francia, riprendono le manifestazioni contro la legge sulle pensioni.

Oggi inizia il Ramadan: quello che c’è da sapere.

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