Daily Five: Meloni sfortunata? Il manager che copia il Duce. Le borseggiatrici di Milano. Case da ristrutturare, ok dall’Ue

CNC Media CNC Media 3/14/23 - Episode Page - 19m - PDF Transcript

Ieri intervenendo alla presentazione di un libro, la Presidente del Consiglio Giorgia

Velloni si è lasciata andare a una frase che invita a una riflessione, ha detto

«parto da un elemento che non può rinfrancare chi guida l'Italia nel momento più complesso

dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, appena si affronta un problema, se ne apre

un altro non sono stata fortunata».

Ora, lungi da me, pensare che la premia si sia lasciata andare a un momento di facile

vittimismo per procacciarsi simpatie, compassione e magari autosolversi dalle evidenti mancanze

che in questi mesi sono venute a galla, anzi magari è stato un momento di sincera

humanità, Velloni ha sempre fatto di tutto per mostrarsi determinata, forte e inarrestabile

e tirare in ballo la sfortuna come chiunque di noi spesso fa davanti ai problemi del

quotidiano rivela il momento di difficoltà magari anche personale che la premia sta

vivendo in questo momento.

Detto questo, però, verrebbe anche da replicare e no, troppo facile ora tirare in ballo la

sfiga e per due motivi, primo perché è falso che quello che stiamo vivendo sia il

momento più complesso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, forse lo è da un punto di

vista militare, geopolitico, ma la politica non disole guerre e fatta, in secondo luogo

perché Giorgia Meloni, quando le sfige sono toccate agli altri governi, non ha mai avuto

un brigiolo di pietà, di compassione, anzi ricorrendo spesso a vere proprie scorrettezze

ha cercato di infierire contro chiunque le sia capitato a tiro pur di lucrarci sopra

consenso.

Negli ultimi 15 anni altri governi hanno affrontato sfortune, hanno affrontato tempeste nazionali

e internazionali da far tremare le vene e i polzi, a proposito si dice le vene e i polzi,

non le vene ai polzi o le vene dei polzi.

Chiusa parentesi.

Il governo Monti, ad esempio, dovette reggere il timone del Paese e prendere decisioni dure

ma spesso inevitabili nel corso della spaventosa crisi del debito sovranno che rischiava di

far saltare per aria proprio l'Italia per prima ed è proprio in quel momento di difficoltà

atroge che Giorgia Meloni scierse di andarsene all'opposizione di fondare fratelli d'Italia

per sfruttare il dissenso che quelle politiche avevano innescato, poi è stata la volta dei

governi di centrosinistra, Letta, Renzi, Gentiloni, quelli sono stati gli anni terribili

delle primavera e arabe, del Medio Oriente e del Magreb che bruciavano a pochi passi

dall'Italia, erano gli anni della guerra in Siria, in Libia, dell'ISIS che conquistava

e terrorizzava interi paesi costringendo milioni di persone a emigrare in parte proprio verso

l'Italia.

Giorgia Meloni non disse in quel momento che sfortuna questo centrosinistra poverino

si è beccato la crisi migratoria più pesante del secolo con Italia Gole che imperversano

ovunque in mezzo Medio Oriente al collasso, no, penso bene di capitalizzare quel momento

a proprio vantaggio lasciando credere che quei governi fossero responsabili dell'arrivo

di decine di migliaia di migranti e che non facessero nulla per fermarli, tiro fuori addirittura

la teoria del complotto della sostituzione etnica e fece credere agli italiani che fosse

possibile fermare tutto questo flusso migratorio con uno schiocco di dita dal nome molto accattivante,

blocco navale.

Oggi Giorgia Meloni che al governo c'è finita ha dovuto scoprire le carte e sta scoprendo

come l'immigrazione non sia possibile fermarla con fantomatici blocchi navali, dove sono,

e che la situazione è più complicata di come Leila vendeva quando era all'opposizione

e a governare toccava ad altri, poi è stata la volta del governo più di cinque stelle

ed è l'arrivo di una spaventosa pandemia che in tre anni ha causato almeno 7 milioni

di morti nel mondo e il quasi collasso di interi economie e sistemi sanitari e sociali.

In quel momento c'era davvero bisogno di unità, di razionalità, di responsabilità,

soprattutto nei primi mesi, quando non c'erano né vaccini, né si riusciva a capire bene

come gestire una simile catastrofe, ma ancora una volta Giorgia Meloni, anziché dire ok

Conte è stato proprio sfortunato, non dico diamogli una mano, ma almeno non speculiamo

Cisù, preferi specularci su e lucrare fino all'ultimo voto per l'intero periodo della

pandemia sempre dai banchi dell'opposizione, Giorgia Meloni lo ricorderete si opposta in

maniera estremamente violenta qualunque scelta del governo per mitigare il contagio, per salvare

vite, per non far collassare la sanità, e lei invece sempre lì all'opposizione a cavalcare

il malcontento delle chiusure, a far credere che tutto si potesse risolvere versando, ricorderete

anche questo mille euro al mese sul conto di tutti con un clic, facendo credere agli italiani

addirittura che prorrogare lo stato di emergenza significasse far precipitare l'Italia nella

dittatura, per non parlare poi della guerra ideologica e falsa che fece sul mese, facendo

credere agli italiani che il governo volesse accedere al mese e che questo strumento avrebbe

fatto fallire l'Italia, tutto oggi possiamo dirlo a distanza di anni, rivelatosi falso,

con te non è diventato dittatore di nulla, il mese non è mai stato attivato, e anzi

ora Giorgia Meloni dovrà ratificarne le modifiche e così via, e come dimenticare poi

i suoi no all'app immuni sostenendo che poi cinesi ci avrebbero rubato i dati o la sua

mancata foto durante il vaccino visto che di selfie se ne faceva ogni giorno e sapeva

quanto fosse importante in quel momento, perché lei è una persona acculturata e intelligente,

quanto fosse in quel momento necessario che proprio lei rassicurasse i suoi elettori

molto scettici sulla sicurezza del vaccino. Giorgia Meloni insomma in questi anni ha

sempre, sistematicamente e spesso davvero slealmente diffondendo bugie e tessi del complotto

e fake news infierito su qualunque governo, anche in momenti estremamente dedicati per

le vite delle persone pur di lucrare, con senso tutto legittimo nessuno si deve meravigliare

di nulla, però non ha mai avuto pietà davanti alle sfortune degli altri presidenti del

Consiglio che di sfortune davvero epocali non se ne sono fatte mancare mezza, inclusa

la guerra in Ucraina col governo Draghi. Quindi no Presidente Meloni, la scusa della sfortuna

forse proprio lei se la può e ce la può risparmiare, anche perché lei dai governi

precedenti che tanto duramente attaccato e con i quali non si è mai scusata, almeno

per le fake news più clamorose e responsabili ha ereditato un'Italia con il pil più alto

degli ultimi decenni, con l'occupazione ai massimi e le esportazioni che decollano,

quindi non è stata sfortunata, anzi se poi si pretende di governare e governare bene

solo quando tutto procede per il meglio nel resto del mondo allora è un altro paio di

maniche, ma a governare quando tutto va bene, sono bravi tutti, e governare quando qualcosa

va male che è un po' più difficile, e gli altri lo hanno fatto, però almeno lei, Presidente

Giorgia Meloni, una fortuna ce l'ha, non ha all'opposizione se stessa.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi è martedì 14 marzo, ma vorrei fare ora con voi un attimo un salto indietro nel

tempo e cioè al 3 gennaio del 1925, quasi un secolo fa, a molti questa data dirà poco,

ai più attenti invece dirà molto, perché il 3 gennaio del 1925 è la data a cui si

fa risalire convenzionalmente l'inizio della dittatura fascista in Italia.

Quel giorno infatti Benito Mussolini in Parlamento tiene un discorso in cui si assume personalmente

la responsabilità dell'omicidio politico Giacomo Matteotti, deputato socialista rapito

e ucciso da una squadra di fascisti dando appunto così inizio alla dittatura.

Vi leggo un pezzo di quel discorso, poi capirete il perché.

Ma poi, oh signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito?

Ebbene io dichiaro qui al cospetto di questa assemblea e al cospetto di tutto il popolo

italiano che assumo io solo la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto

è avvenuto.

Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo fuori il palo e fuori

la corda.

Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, a me la responsabilità di questo,

perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato.

Bene, ora torniamo al presente, perché Claudio Anastasio, nominato da Giorgia Meloni, Presidente

della società 3i, che sarebbe la società pubblica che dovrebbe gestire il software

di Imps, Istat e Inail, si è già dimesso, ma con effetto immediato, e si è dimesso

dopo la diffusione di una email che lui aveva inviato al Consiglio di Administrazione di

3i.

Anche qui ve ne leggo un estratto e ditemi se vi ricorda qualcosa.

La mail scritta da Anastasio è la seguente.

Ma poi, oh signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito?

Ebbene io dichiaro qui al cospetto di voi e dal cospetto di tutto il governo italiano

che assumo io solo la responsabilità di 3i, politica, morale, storica e di tutto quanto

è avvenuto.

Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo fuori il palo e fuori

la corda.

Se 3i è stata una mia colpa a me la responsabilità di questo perché questo clima storico, politico

e morale io l'ho alimentato nel mio ruolo.

Insomma, come avrete capito, questo geniale manager ha pensato bene di scrivere al suo

CDA di una società pubblica una mail copiata pari pari e sufficiente sostituire la parola

fascismo con la parola 3i dal discorso con cui Benito Mussolini rivendicò uno degli

omicidi politici più drammatici della nostra storia, quell'appunto di Giacomo Matteotti.

Ovviamente appena venuta galla la mail, Anastasio non ha potuto far altro che dimettersi mettendo

in imbarazzo tutto il governo e soprattutto la premier Giorgia Meloni che lo aveva nominato

e a cui Anastasio è molto vicino.

È anche qui tra esponenti di fratelli d'Italia che hanno il busto del Duce in casa, altri

che celebrano la marcia sul Roma e così via, altri che copiano la lettera di Mussolini,

c'è ben poco da parlare di sfortuna.

E forse è il caso di iniziare ad ammettere che questo partito, dopo così tanti indizi

che fanno più di una prova, ha un evidente problema a separarsi da un passato di cui invece

bisognerebbe vergognarsi.

In questi giorni si sta molto discutendo su social, tv e giornali delle borseggiatrici

che soprattutto nella metro di Milano derubano ignari passanti facendola sistematicamente

franca.

Molte di loro infatti anche si arrestate, il giorno dopo sono di nuovo lì in quello

che definiscono il loro posto di lavoro, a sottrarre con destrezza telefoni, portafogli,

borse ammalcapitati di turno.

Davanti a questo fenomeno che sembra essersi aggravato da quando la riforma cartabia ha

reso questi piccoli reati non più perseguibili d'ufficio ma solo a querella di parte, insomma

se non sporgi denuncia le forze dell'ordine e la magistratura non possono più agire di

propa iniziativa, la gente ha iniziato in qualche modo a farsi giustizia da sola.

Soprattutto sull'onda di strisce

la notizia che ormai da tempo è armata di telecamera quotidianamente si reca nei luoghi più soggetti

a borseggi e becca le ladri sul fatto. Anche i comuni cittadini hanno iniziato a riprendere le presunte

borseggiatrici pubblicando poi i video online. E inutile dire quanto sia frustrante per le

vittime di queste borseggiatrici, parlo al femminile perché il fenomeno sembra riguardare soprattutto

le donne e come vedremo fra poco non è affatto un caso. Dicevo è frustrante per le vittime

costatare come lo Stato sia di fatto assente, perché pur conoscendo il fenomeno, pur sapendo dove e come

lo stiamo iniziando a riprendere le presunte borseggiatrici e poi pubblicare i video sui social, alimentando

le presunte borseggiatrici. La risposta in realtà una delle risposte sta proprio nel fatto che, come vi dicevo, non

in questo caso le presunte borseggiatrici sono tutte donne. Come spiega Gianni Santucci sul Corriere della Sera, infatti,

l'elemento decisivo sta nell'articolo 146 del Codice Penale che stabilisce

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Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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Giorgia Meloni: “Governo nel momento più complicato dalla seconda guerra mondiale. Sono sfortunata”. Ma è proprio così?

Il presidente di 3-I Claudio Anastasio (nominato dal governo) si dimette dopo aver copiato un discorso del Duce.

Borseggiatrici a Milano. Ma perché dopo l’arresto tornano subito in libertà (e a “lavoro”)?

Dovremo ristrutturare le nostre case entro il 2030. C’è l’ok del Parlamento Europeo.

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