ONE MORE TIME di Luca Casadei: Marina La Rosa, una seduta dalla psicologa

www.repubblica.it www.repubblica.it 3/30/23 - Episode Page - 1h 26m - PDF Transcript

Risparmio vero un'euro, fino al 13 aprile lo smartphone Oppo A77 5G con doppia fotocamera

da 48 megapixel e tu ho assolo 249 euro in 90 perché un'euro, vatti forte, sempre!

Questa cosa, diciamo che mi appartiene purtroppo e in alcuni casi per fortuna,

è che non riesco a fare delle cose che non mi piacciono.

Cioè tu mi puoi offrire anche una barca di soldi, ma se non mi piacciono la faccio.

O mi puoi offrire una cosa figa che mi piace e la faccio gratis.

Per cui io mi sentivo veramente a disagio.

Mi ricordo un capodanno, io ho fatto quella che si chiama la doppietta, due discoteche in una

e sono tornata a casa con 150 milioni ed ero con una mia amica e avevo mi accompagnato questa amica e...

E niente, siamo state in silenzio, in stanza dal bergo stavamo in silenzio e guardavamo questi soldi.

Purtroppo non esiste una scuola che ti insegna a gestire il successo

e per questo ho deciso di realizzare questo podcast che parla di rinascita facendo un viaggio nella vita di personaggi noti

che mettono a disposizione la loro storia per aiutarci a cadere meglio.

Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Marina La Rosa.

Da cavia del primo reality italiano ha vissuto un enorme successo ricevendo le proposte più inaspettate

e rifiutando nella maggior parte. Il suo desiderio odierno dopo essersi laureato in psicologia

è quello di voler finire il percorso per poter esercitare la professione.

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Io sono Luca e questo è One More Time.

Allora so che tu nella preintervista hai fatto una domanda perché mi avete chiamata

e te la volevo dare questa risposta perché io non ho visto la prima edizione il grande fratello

quindi non ho conosciuto il tuo personaggio sin dall'inizio.

Ma mia moglie che normalmente non si esprime mai,

cioè si esprime quando le dico intervisterò con la persona mi dà un parere

quando ascolta l'appuntata mi dà un punto di vista

ma non mi ha mai detto chi ama quella persona per intervistare l'ha fatto solo con te.

È una donna intelligente.

È una donna evidentemente intelligente anzi ti confermo che lo è.

E quindi ho cominciato ad appassionarmi ma ho saputo di te nelle ultime 24 ore

cioè ho studiato, ho cercato di guardare

visto che vado in freestyle durante l'intervista

perché sei tu che va in freestyle, cioè tu guidi, mi racconti la tua vita

e io apro delle parentesi.

Mi piace, siamo una volgarità però io lo uso spesso questo termine per far capire

la tempra di una persona.

Mi piace la tua cazzim, mi piace la tua lucidità,

mi piace la tua proprietà di linguaggio

e hai sempre una risposta intelligente

ma veloce senza pensarci troppo quindi sarcastica

ma al suo posto quindi adoro le persone con carattere

e quindi sono molto curioso adesso di conoscerti meglio.

Ma in realtà sono completamente stupida,

faccio finta di essere intelligente perché mi piace, mi diverto.

Mi hai appena dato uno spunto, visto che secondo me hai creato una supercorazza

perché forse il grande fratello avevo letto che ti aveva fatto vedere a tutti

per come tu non ti sentivi di essere

ma forse c'era tanto anche di te perché non te ne rendevi neanche conto

e quindi secondo me hai costruito una bellissima corazza

con cervello e con cultura.

L'hai saputa e gestire bene e quindi nessuno sa realmente

negli ultimi vent'anni chi sei tu

ed è esattamente il mio scopo di oggi

ma non tanto per una mia terapia personale anche

ma per regalar una vera puntata non solo a mia moglie

ma per divertirci noi e regalarla a tutti

nel senso una donna, l'ultima cosa che ho letto di te

e poi partiamo veramente dall'inizio e mi è piaciuto, no?

I commenti negativi delle persone quando parlavano

nel tuo invecchiamento e i famosi paragoni rispetto a vent'anni fa

e mi è piaciuto molto il modo in cui lei ha affrontato

con forza dove diceva l'unica alternativa

che aveva magari morire da giovane, no?

Così non mi vedeva ti invecchiare

e mi piace questa cazzina che tu hai

affronti la vita con una filosofia bellissima

viste che molte persone subiscono

non hanno il carattere a volte

per saper dare la giusta lettura alle cose

anche se in una critica a volte ci sono tante grandi verità

ma se non le sai leggere ti fanno male

e quindi attraverso un po'

Esatto, però è l'ironia fondamentalmente che a me

mi ha sempre salvato, sempre

per cui affronto le cose veramente

da un punto di vista molto ironico

cerco di essere lucida, ecco

in questo

Partiamo dall'inizio, quando nasci?

Nasco il 21 gennaio del 1977

in Sicilia, a Messina

essere messinesi è un po' diverso

dall'essere siciliani, Messina in insomma

è una realtà a parte che ha sempre cercato

di vivere

di cercare anzi una sua identità proprio forte

perché è una città sempre di passaggio

questo porto, la gente

non va al Messina, la gente passa da Messina

per cui è una città un po' diversa

dal resto della Sicilia

Si è evoluta da quando tu sei nata d'oggi

o rimasta sempre quella cosa lì?

Si è evoluta

ci sono stati tanti cambiamenti

purtroppo politicamente

diciamo che non ha avuto grandi fortune

degli anni, però ecco, negli ultimi anni

stiamo vedendo dei piccoli risultati

e quindi siamo tutti, insomma, orgogliosi

e esperanzosi che possano esserci sempre

delle nuove approdie

e commettiamola così per questa città

e nasco ultima di

una famiglia numerosa, siamo 5 figli

era il mio sogno avere 5 figli

Sì, perché noi siamo 3 fratelli

mia moglie figlia unica

e quindi ci è impiegato 12 anni a Bissare

perché lei con la nostra prima figlia era apposto così

ma essere 5 figli non so poiché rapporto

avete fratelli e sorelle

però noi siamo molto legati

ed è una cosa meravigliosa

E' una cosa meravigliosa, siamo completamente tutti diversi

è chiaro, però abbiamo

questo legame fortissimo

Quante femmine? 4

Il primo, infatti, il maschio, in realtà era il quarto

è stato il primo ad andare più a casa

Al certo

E' una famiglia matriarchale

dove c'è soltanto mia madre

per cui siamo tutte donne

il mio fratello era proprio in minoranza

in netta minoranza

Che lavoro faceva tua mamma?

Mia madre era professoresa d'inglese

e me la ricordo questa vita

da bambina come una vita movimentata

una vita molto vivace

anche perché tra me e la prima

ci sono 10 anni di differenza

questo significa che ogni due anni

mia madre sfornava un bambino praticamente

per cui crescendo tutti quanti avevamo

degli amici diversi

quindi mi ricordo proprio questa casa piena di gente

piena di amici, piena di vivace

ecco, sicuramente vivace

A coccole come eravate messi?

Come è rimessato rispetto a tuo papà e tua mamma?

Ti coccolavano, ti dicevano che ti amavano

ti facevano sentire importante?

E allora

mia madre

io non so, io adesso sono madre di due figli

e due già mi sembrano 50

Hai fatto tutto il record di una volta in due anni

tu hai fatto una volta all'anno?

Sì, una volta l'anno

e poi dopo un anno e mezzo l'altro

quando

è nata la prima figlia è ovvio che insomma in una famiglia

c'è un entusiasmo, una felicità

così penso anche per la seconda

poi arriva la terza, già l'entusiasmo

un po' scema

poi c'è il quarto, il maschio, l'entusiasmo ritorna

poi in realtà

si scopre che sta arrivando un altro bambino

e mia madre

in quel momento, questa è una cosa che ho scoperto dopo

non mi avrebbe voluto

perché già i rapporti con mio padre, con suo marito

erano diciamo dei rapporti

abbastanza degenerati

per cui ha anche provato

questo lo scoperto io grazie ad un fogliettino volante

avevo circa 11 anni

e anche provato a

non tenermi, solo che mia madre

era figlia del medico condotto

della città

cioè mia madre era conosciuta messina per essere la figlia

di Mallyo Sindoni

quindi l'aborto sarebbe stato uno scandalo

sarebbe stato uno scandalo, non si poteva rivolgere

tra l'altra padre, partito democratico

insomma

e andò da un altro medico

il medico sapeva che mia madre

era figlia del dottor Sindoni

alla fine ha parlato con un preto e si sentì in colpa

ed eccomi qua

cosa vuol dire che hai trovato un foglietto

all'età di 11 anni? Ho trovato un foglietto

un appunto suo? No, era una specie di libretto

sanitario

ma mia madre nasce nel 1931

quindi parliamo di vecchi fogli

proprio

dove c'era questo appuntamento con scritto aborto

chiaramente l'anno era

il 1976

perché io poi sono nata a gennaio del 1977

quindi era chiaro che si riferisse alla gravidanza

che esatto

e quindi sono andata da mia madre

un cesario normale, un parto naturale?

Un parto naturale, in casa

mio nonno ovviamente gestiva tutto questo

ma quando io

trovai questo foglietto questo è bellissimo

perché in realtà mia madre è una che

che mi ha insegnato tantissime cose

una di queste è la verità

probabilmente in quel momento non si rendeva conto

di avere davanti una bambina di 11 anni

per cui anche in quel caso

mi disse la verità, me la raccontò

a 11 anni questa cosa

non è gli strumenti esattamente per capirla

per cui sicuramente è stato

digerito male

però col tempo ho capito

perché chiaramente poi cresci ti rendi conto di tante cose

Ti ricordi come gli hai chiesto

quando hai trovato questo foglietto che risposta ti ha dato?

No, sono andata proprio con il foglietto

detto questo cos'è

e lei ha spostato la sedia

ma ha detto siediti

e mi ha raccontato questa cosa

Quando tu mi dite che prima della tua nascita

il rapporto tra i tuoi stava già

un po' degenerando

che cosa intendi?

Che non c'era una vera relazione

mio padre anche lui probabilmente

appartenerà da una generazione chiaramente passata

vecchia

aveva

delle diciamo le chiamo io

disabilità emotive per cui lui

era un uomo che andava a lavorare la mattina

lui lavorava in banca

era un ispettore di banca, andava a lavorare

e tornava a casa verso le 5 del pomeriggio

quindi

si aspettava che figli facessero silenzio

perché era il momento in cui lui doveva

leggere il suo giornale

doveva guardare la televisione

doveva guardare il telegiornale

insomma si aspettava di avere una famiglia

probabilmente era

aveva una visione da un po' maschile

della cosa invece trovava comunque

una famiglia movimentata

poi mia madre è una donna molto simpatica

aveva molti amici

non era

forse quello che avrebbe voluto

non mi è risposto la domanda di prima

mi hai fatto solo la premessa

quando te ho detto come sei messa coccole

mi hai detto ah no quindi si stavo dicendo

nasce il primo nasce il secondo

alla fine la quinta è ovvio che ne risette un po'

non ho

non ho ricevuto

quella roba lì di

amore ecco diciamo di avvolgimento

da parte probabilmente di mia madre

ma sicuramente dalla parte

dei miei fratelli perché comunque

ero la piccola di casa

ed ero il nuovo gioco insomma

ti ha creato freddezza poi in metà adulta

questa cosa ti ha creato

dei tra virgolette traumi vuol dire

questa mancanza di contatto fisico

con tuo papà e con tua mamma

tu nei confronti degli altri comeri

c'è nel stesso che dicevi sono a posto così

non ho bisogno che ci facciamo troppe fusioni

la cosa di mia madre non la subivo

non tenevi neanche conto

non me ne rendevo conto ma ero io che l'abbracciavo

ero io che la cercavo quindi io ci dormivo anche insieme

la fisicità c'era

forse non partiva da parte sua ma c'era

poi avevo appunto

queste orelle più grandi poi c'erano le zierano

famiglie numerose no c'erano

le nonne e i nonni spesso

mi mandavano a dormire da mia nonna che era

un'altra molto affettuosa

per cui forse la

fisicità non veniva ricercata

ma ero io che la cercavo

ed erico risposta

quindi un'infanzia tranquilla

tutto sommato appunto

movimentata come hai detto tu quindi allegra

e come vivi questa cosa

tra tuo papà e tua mamma che raccontavi prima

sono stati insieme per tutta la vita

come è andata da quando sei nata da quel punto di vista?

si sono lasciati

subito dopo la mia nascita praticamente

avvo circa due tre anni

e non si sono lasciati

nel migliore demodi quindi io delle scene

mi ricordo delle cose

tipo che io andavo non so

alle elementari

e a un certo punto mi ritrovo

tirata da un braccio da una parte

tirato dall'altro braccio da lui

delle scene abbastanza conflittuali

non sono stati bravissimi in questo

non erano più coesi sulle educazioni del figlio

ognuno faceva il suo? non lo sono mai stati

e lui tra l'altro era molto assente

non solo fisicamente a quel punto

ma anche proprio assente sotto tutti i punti di vista

quindi non sapeva fare il padre

prima diciamo quando era in casa

figuriamoci dopo, nel senso che

non era proprio portato, non era proprio

il suo mondo, cioè il padre

di base la madre

è il soggetto fondamentale

il porto sicuro e quella cosa lì

però il padre fa parte comunque

della triade etipica di una crescita

e la sua

comparsa veniva durante

weekend, il sabato per esempio

citofonava, io

e mio fratello andavamo giù

solo due di voi? si, solo due di noi

gli altri diciamo che non avevano

piacere di incontrarlo

perché essendo più grandi

chiaramente si ricordava nel clima che c'era in casa

quindi non erano felici

di vederlo, lui ci portava al bar

mangiava un mongelato e ci riportava a casa

tutto questo diciamo in assoluto

silenzio, perché

lui aveva proprio difficoltà

non avevate argomenti? no, si poteva parlare

non so della

signora che ci attraversava la strada davanti alla macchina

non c'era una relazione

non si cercava una relazione

noi eravamo piccoli quindi non potevamo farlo

e lui non era capace

tutto qui

vai a scuola, ti diplomi a Messina? si

e poi?

e poi lui comunque lo perso di vista

negli anni, perché in certo punto io

crescendo è chiaro che

in qualche modo bussava questa porta, dicevo che

tu ci sei, però chi sei

parliamo, conosciamoci

e questa cosa lui non l'ha capita

perché chiaramente io

cercavo di entrare un po' più a fondo

lui ha fatto un passo indietro

e ci siamo persi così

mi fai l'esempio, cioè il giorno in cui tu gli hai

fatto un discorso un pochino più

in profondità? io avevo 13

anni

e chiaramente ti senti un po' sola

13 anni quando non capisci, quando comunque

non senti un'energia strana in casa

capisci che mancano delle cose

ti cominci a sentire, mi sono sentita

non voluta

sì, mi hai generato

in qualche modo, però adesso esisto

quindi era una cosa che pretendevo

in qualche modo la presenza

di un padre che non mi portasse

solo a mangiare un gelato

e allora glielo ho parlato

ma ti ricordi cosa gli hai detto? si, eravamo

in macchina e io ho detto guarda

io non voglio sapere motivi

che vi hanno portato alla separazione

io vorrei capire semplicemente perché

tramette non c'è

un grande dialogo

e questa cosa per chi non

non è abituato

per chi non è abituato può parire

una lama tagliente

c'era disagio nella risposta? si, non mi ha risposto

però hai letto nei suoi occhi che era

dispiaciuto e non sapeva come dirtelo

adesso letto nei suoi occhi a 13 anni

la sensazione di capire

in quel momento li sei

tra virgolette un po' più indifferente?

no, la sensazione che poi non è la sensazione

il fatto che successo che lui poi

mi ha lasciato sotto casa, io l'ho guardato

sempre in attesa di una risposta

lui mi ha detto ciao, io sono scesa da quella macchina

pensando non è capace

però

non tanto per giustificarlo, ma proprio andavo

sul tema del dolore

quindi io non l'ho più cercato

si, non l'ho più cercato, lui non mi ha più cercata

e ti ha andato avanti così

per anni

ma adesso a 45 anni

ripensando, ci credi che lui

era semplicemente in imbarazzo, non sapeva

come tornare da te?

lui ha sofferto moltissimo

perché secondo me lui ha sofferto quanto te

in maniera diversa

esatto, diciamo che adesso appunto a 45 anni

posso essere più lucida e capisco che

chi non fa un percorso, chi non diventa

in qualche modo consapevole

alla fine non puoi

avere una verità con te stesso

quindi secondo me soffriva tanto

poi andiamo

avanti con i tuoi studi normalmente, non ci sono

in toppi, giusto? va tutto bene

va tutto bene

e vai all'università?

vado all'università, non si sa

per quale motivo mi scrivo ad economia e commercio

a Messina

poi in realtà non capisco niente di economia

figura, ti non so doveva essere

probabilmente una sfida come stessa, tipo

ce la faccio, ce la posso fare

perché lei scelta, ci sarà stato un motivo?

no, perché non avevo nessun interesse per niente

e ho detto, va bene,

nel nulla faccio una cosa che mi porta

a mi deve stimolare in qualche modo

faccio tutto il primo anno

al secondo anno

ho un esame

che era economia aziendale

faccio una pausa

ed economia aziendale

vado a prendere un caffè in cucina

vedo questo trafiletto in tv e partecipare

questo programma

100 giorni

10 persone

e io ho chiamato, ma in realtà

la chiamata mia

era un po'

vada a mi scappare da qui

se sia un modo di evadere

si, convinta che non mi avrebbero mai richiamato

mi hanno chiamato e

mi so

adesso ti chiederò di raccontarmelo nel dettaglio

perché tu sei parlando del grande fratello

che neanche si è palesato, no?

non si è resplicitato che era un reality

che era il grande fratello

ma semplicemente il claim era

100 telecamere, 100 giorni

un nuovo programma

esatto

ed era il primo reality italiano

dove la finale del grande fratello ha fatto più

della finale Coppa del mondo

quindi è stato un evento incredibile

che io non ho vissuto, non ho visto

te ne parlano tutti

raccontami esattamente perché così entriamo

nel liter del casting, del provino,

lo psicologo

e cosa si vive, no?

perché tu eri una grande protagonista

del primo reality italiano

quindi tanti elementi messi insieme

che hanno fatto sì che la tua vita fosse

non amplificata, molto di più

e quindi vorrei vivere in modo introspectivo

quello che hai vissuto in quel momento

e quello che hai vissuto quando poi

si è staccato quel cordo non belicale

dove tutti magari ti osannavano

quindi facciamo un passaggio chiaro su questo

quindi fai la chiamata

e che dici in quella chiamata?

ma niente, quella chiamata rispondo

ad una voce freddissima che era una secretaria telefonica

ah ok, non era un essere umano

e quindi

generalità

chiudo, ovviamente poi chiamo la mia amica

dico guarda, ho chiamato

ma figura di se ti chiamano, ma certo

non mi chiameranno mai

ma oltre nome con nome avrei detto qualcosa in più

se no, come fanno a filtrare, a capire

sia interessante

era semplicemente nome con nome

anni il motivo per cui hai chiamato

e dimmi il motivo

sto studiando con il mio aziendale

non è capisco un cazzo, voglio partecipare al programma

basta

questo

ok, e ricevi una chiamata dopo quanto tempo?

non lo so, non me lo ricordo

ok, a casa ovviamente

ricevo una chiamata a casa

il telefono fisso di casa

risponde tua mamma?

risponde, non so chi perché io ero in vacanza

ero alle olie, da qualche parte mi chiamano

alle olie e dicono guarda che ti hanno chiamato questi

devi andare a fare questo provino

e io non a Palermo, perché lo facevo a Palermo

arrivo, non so neanche dove forse un albergo

non mi ricordo, ma vedo questa piazza

sembrava un concerto, ho capito di Renato Zero

cioè era talmente piena di gente

e chi, detto, figurati

quindi sono entrata in questa piccola stanza

con questi autori davanti a me

e io avevo questo atteggiamento

che ho sempre un po' avuto nella vita

del tipo, tanto non me ne frega un cazzo

no, per cui

gli ho presi anche un po' in giro

hanno riso molto perché avevo un po'

cioè probabilmente sembravo molto sicura di me

in realtà io ero sicura che tanto non mi avrebbero scelto

per cui mi sono permessa di dire cose anche

un po' forse

anche offensive tra virgolette

quanti erano al provino?

erano in quattro

c'erano anche gli arabozatra?

ma te lo chiedo perché avete un carattere molto possibile

quindi secondo me è stata provocatore sarcastica con lei

se è andata nozza avrei detto questa alle palle

no, sono stata provocatoria con Giammaria davanti

per chi aveva un amico che si chiamava Giammarie

in francese e ho detto

Giammarie non l'ho mai sentito che nome di merda

è più bello Giammarie

e allora Eliana rideva e guardava Giammaria

che Giammaria poi un intellettuale, insomma, figura

aspettava che Giammaria rispondesse

comunque dicesse qualcosa

lui era completamente estasiato

mi guardava come se avessi visto

per cui, insomma, da lì mi hanno richiamato

sono stati, credo, otto provini

wow

gli altri a Roma?

fino a quando l'ultimo era lo psicologo

a quel punto dico lo psicologo

io non lo supererò mai

e invece Carlo Alberto Cavallo

mi fece soltanto una domanda

mi fece entrare in tutta stanza

di incontrare lo psicologo

mi disse ma perché vuoi partecipare a questa cosa?

io dico guarda, in realtà perché mi annoio molto

nella mia vita

e poi mi chiese qual era la cosa più importante per me

io disse la mia famiglia

quindi lui mi vide probabilmente centrata

e non lo so

comunque di idea è l'ok

era la verità, era la tua famiglia veramente?

e da lì ti danno il green light nella serie

ti prendiamo

ti vietano di dirlo?

per quanto tempo devi tenere il segreto?

fino all'inizio del programma

che è stata dalla conferma all'inizio del programma?

un mese, 20 giorni

ok, lo dicei tuoi?

beh sì certo lo dico e me anche perché a quel punto

viene ritorna Giamaria e altri autori

torna una messina a fare

tutta una serie di video

e tutto a un certo punto ci sediamo

c'era da fermare questo contratto e loro ci dicono

guardate che la vita di Marina

potrebbe cambiare definitivamente

ma noi non avevamo questa grande percezione

alla fine era un programmino tv

quindi si si si, ciao

non avevi mai fatto niente in tv localmente

a messina in Sicilia

prima delle esperienze a grande fratello?

no

e quando firmi il contratto e vai lì

raccontami la sensazione del primo momento

vai lì cosa vogliere, vado in albergo sto segregato

a due giorni, cioè qual è il liter

fino all'inizio del programma

da quando lascii casa?

guarda non ho un ricordo nitido

no no ho un ricordo nitido

ma lo vivevo molto

con entusiasmo del tipo vediamo che succederà

adesso che esperienza farò

quindi vivevo in questo albergo dove poi

eravamo tutti chiusi con una persona

davanti alla porta per non farci uscire

non farci conoscere prima

non vi siete conosciuti tra di voi? no

però per esempio l'ultimo giorno prima

dell'ingresso sono venuti tutti quanti

mia madre insomma e mie sorelle

le mie amiche sono venute a salutarmi

nel giardino

per me era un'esperienza nuova

non era un odio adesso faccio

questa cosa e divento famosa

conosciuta anche perché non c'era un precedente

quindi non sapevi assolutamente cosa tu avresti fatto

comincia il programma

dare a bignardi lo conduce? dare a bignardi

quindi comincia la prima serata

perché tu da dentro ancora oggi

le persone abbessano quale la regola del gioco

perché hanno visto le edizioni precedenti

ma da dentro sembra che tu perda completamente

la percezione del tutto lì ancora di più

perché era ignoto

certo raccontami la prima puntata

quindi c'è la prima serata

conosci tutti gli altri

9 compagni perché eravate appunto in 10

e come la vivi?

cioè come si vive con telecamere ovunque?

spente le telecamere della trasmissione

ufficiale noi ci sentivamo

a casa nostra

non avevamo

la percezione che ci fossero anche delle telecamere

in casa nonostante alcune si vedessero

però appunto

non avendo un precedente di questo programma

non capivamo

chi inquadrava cosa

se da casa chi erano quei deficienti che ci guardavano

da casa cosa dovevano guardare poi

cioè delle persone

che comunque stavano sedute su un divano

a parlare magari del nulla

cioè più passavano i giorni

più noi ci stancavamo diciamo

ma che cazzo stiamo facendo qui?

sì perché ti svegliavano la mattina

questa musica palla comunque

sì facevi colazione e poi dovevi

capire come svolgere la giornata

perché diciamo che

ma anche qui io e te no possiamo stare

un paio d'ore e ci conosciamo bene

ma poi dobbiamo avere degli altri argomenti

perché lì in dieci

dopo la prima settimana

sapevamo tutte le storie di tutti

per cui era difficile non avendo un

libro non avendo un televisore

non avendo niente un telefono era difficile

anche argomentare quindi c'era

chi si allenava in giardino

con i pesi chi si prendeva il sole

chi rompeva le palle che non so

volevano cucinare una cosa

io non mangio carne non mangiare la carne

c'era un altro che prendeva le mosche

le buttava nel freezer

ed era felice perché poi la mosca si scongela

ritorna a volare cioè

delle idiozie totali che però

insomma noi abbiamo faticato in qualche

modo con chi si è creata più alchimia

intellettuale o

relazionale con Rocco

Rocco Casalino

è stato un po il tuo partner in crime

ma io non so perché

ogni reality che ho fatto mi porto a casa un gay

si sa perché però

succede così sì

ok nel senso che trovi affinità

perché sono estrosi sono aperti

divertenti creativi

credo che siano non lo so

non è tanto la scelta sessuale

però non c'è quel

pregiudizio maschile non sono

il maschio si parla

ma c'ha sempre dei limiti mentali

mentre trovo che il mondo

mosessuale sia molto più libero

molto più aperto aperto assolutamente

quindi fai il tuo percorso e arrivi

alla fine giusto arrivi in finale

non arrivo in finale, esco

al 72esimo giorno

felice anche di uscire perché appunto eravamo

molto stanti perché è un po spissiante

dopo un po e quando eri dentro

prima di questi 72 giorni

hai mai avuto la percezione

che ci fosse tanto pubblico che stesse

andando molto bene la fuori

non so da qualsiasi azione

che ha caduto avevo letto che tu

avevi detto che a un certo punto

penso Rocco stesso giocava con uno yogurt

e poi da lì hai visto che hanno scorciato

tutte le marche dalla volta dopo

quindi hai detto forse la fuori succede qualcosa

sì esatto perché ci chiedevamo

ma chi ci guarda alla fine

come possono essere interessati a noi

ci sembrava di essere li

abbandonati, io chiedevo ogni tanto

agli autori

ma mia madre vi chiamo ogni tanto per sapere

come sto, mi sento abbandonata

questo gli ho chiediti in confessionale

chiaramente era il grande fratello, non era l'autore

e loro mi rispondevano no

perché all'epoca c'era stream

lei mi guardava su stream

però io non lo sapevo

era tutto surreale per noi

Rocco un giorno apre il frigorifero

prende questo yogurt e dice

scherzando facendo una pubblicità

mangiate tutti lo yogurt X

il giorno dopo era tutto scorciato

per cui abbiamo detto ragazzi ci stanno guardando

esci della porta rossa

e che succede

da stare in un circolo come dire

una routine quasi noiosa

perché si replicava tutti i giorni

lo stesso mantra

esci da lì e li capisci qualcosa

intanto c'era gente giusto fuori della porta rossa

fuori da questa porta c'era un sacco di gente

Pietro che era

un'intelligenza superiore

prima di uscire mi ha guardato

e mi ha detto ricordati che

tu validi più

di tutto quello che sentirai stasera

che per me è stata una frase

che senso

e invece

arrivo in studio e praticamente

mi hanno attaccato

come se fossi

non so proprio una donna

da

la rovina famiglie

la donna proprio da relegare in un angolo

perché pericolosissima

e io lì anche lì

ho cercato di fare fei dalla mia eronia

ma c'era un po' del vero lì dentro

o no?

di quella accusa, gatta morta, rovina famiglie

c'era un po' di questo nel tuo carattere

no non c'era niente di tutto

c'ho però è chiaro che io

trovandomi da sola

c'erano anche agli altri perché li dà

però mi trovavo da sola e una delle esperienze

avevo 23 anni era un'esperienza che facevo fuori casa

così lunga per la prima volta

e già diciamo che di mio avevo

delle mancanze proprio nella vita, nell'adolescenza

in più cercavo semplicemente

dei contatti

fisici che non è

scopiamo, è un abbraccio

per cui in quell'abbraccio

il pubblico da casa ha visto

un po' una che ci provava con chiunque

che è una malizia

tutto molto semplice però te lo dico adesso

dopo 20 anni

in quel momento io

non capivo esattamente perché

io fossi diventata questa gatta morta

questa grandissima

io ho fatto fatica

ho fatto molta fatica a mettere

insieme

la mia visione di me

e la visione degli altri

che poi non dovevo metterli insieme

dovevo semplicemente fare chiarezza

in tutto questo perché c'era

abbastanza confuso e come se mi fossi

sentita frammentata

tutto un tratto, tu hai un'immagine di te

e tutti credi di essere in un certo modo

poi arrivano centinaia

milione di persone che ti dicono

ecco chi sei

quando sei giovane

interessante da un punto di vista psicologico

esatto da un punto di vista psicologico

come risolvi questa cosa

cercando la centratura con te stessa

o spiegandola agli altri

no tanto non cercavo

di risolverlo perché per me era

era quasi un dolore

non c'era da risolvere in quel momento

c'era da capire che cazzo è successo

ma che cosa ho fatto no

ma

grazie a dei simpatici attacchi

di panico

per la prima volta?

si per la prima volta

che sono chiaramente

per chi li vive in quel momento

tu stai morendo

sei nella savana

davanti a te c'hai un leone quindi

i tuoi muscoli si rigidiscono

il tuo cuore comincia a battere forte

respiri male e sei pronta a correre

e tutto questo funziona quando sei

nella savana davanti a un leone

quando tu sei seduta sul divano di casa tua

davanti alla tv c'è qualcosa che non va

anche un bellissimo modo di fermarsi

per questo dico dei simpatici attacchi

di panico perché la gente che ne soffre

chiaramente ne soffre basta ma

sono delle fortune perché

il nostro corpo ci sta dicendo

fermati fermati un attimo

entriamo un secondo nel successo

quindi quando tu esci da lì si

le critiche però eri popolare

quindi non è che c'era solo la parte negativa

certo non avevo il tempo neanche di fermarmi a pensare

perché lo sempre in giro lo sempre su un aereo

esatto entriamo nei dettagli

quindi da una vita normale a Messina

fai questo programma

minimamente la percezione di quello che stava cadendo

non l'avevi, ti aggrediscono

in studio o meglio ti spiattellano

quello che loro pensano di te

poi finisce

da quella sera in poi raccontami

i primi giorni c'è tutto ciò che ti succede

quando vedi la famiglia

quali sono i primi lavori che ti propongono

se ti dicono diventare ai milionari

cosa ti dicono cosa vivi

cosa succede?

che ti spiattellano?

che non aveva

c'è

che non aveva

c'è

che non aveva

c'è

che non aveva

c'è

c'è

che non aveva

c'è

che non aveva

c'è

che non aveva

c'è

c'è

che non aveva

c'è

c'è

che non aveva

c'è

c'è

che non aveva

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

c'è

tu salivi su quel palco e c'era una adrenalina pura e poi io credo che la gente che insomma

abbia avuto delle mancanze da piccola alla fine cerca sempre un amore un po' più diffuso,

un amore un po' più popolare che poi il pubblico, no? Per cui vedere della gente X che veniva

in camerino con mossa dicendomi grazie, so io l'ho fatto con l'amelato, ho capito nel

camerino con l'amelato, dire grazie, in senso per me erano dei regali, per me era proprio... era l'infam.

E rispetto a coloro che prima giudicavano la superficie, quindi dandoti degli appellativi

o facendo ti core in discoteca, quella era una manna dal cielo, diceve mi apprezzano

per quello che in quel momento sto dando, mi sono impegnato, ho cercato di portare qualità

sul palco e piace la gente, quindi era appunto l'infam.

Sì, c'è un riconoscimento che però è un riconoscimento secondo me analizzando non

in quel momento, non così lucidamente, il riconoscimento va oltre la professionalità

e la bravura, è un riconoscimento proprio motivo, no? Che cerchi quando ti mancano delle

cose e quindi il teatro per me è stata una grandissima esperienza di vita.

Era la tua carriera e la tua vita, l'hai fatto per quanto tempo?

L'ho fatto dal 2004 al 2009.

2004 tuo padre viene a mancare, è giusto? Sì.

Che succede dentro di te quando te lo dicono?

Non me lo dicono perché ero lì, perché prima che succedesse, prima che...

In realtà non è prima che succedesse, ci sono i giornalisti che possono essere un po'

volgare, tanto siamo in un podcast, ti scavano anche il buco del culo, no? In alcuni momenti,

soprattutto quando sei un personaggio importante, famoso in quel momento, per cui lo trovano

in un'ospedale e senza pietà gli fanno una foto e gli fanno un'intervista.

Io guardo questo giornale, vedo questa foto, lo vedo effettivamente malato, lo chiamo,

e dico, forse è il momento di parlarci. Lui mette i suoi paletti, io metto i miei, insomma...

Era da quel giorno in macchina che non vi parlavate?

Sì.

Wow.

Però il fatto di averlo visto comunque in quella foto, che non era ovviamente, era

una persona malata, e abbiamo ricominciato un rapporto da zero, da zero.

Siete diventati entrambi adulti in quel momento, avete avuto un rapporto adulto?

Io sono diventata adulta, io sono diventata adulta e lui era sempre lui, quindi ho compreso,

proprio nel senso di comprendere, ho avuto un rapporto molto più maturo, non giudicante,

capendo che avevo davanti a me una persona fragile, una persona che non ci scegliamo

i genitori noi, quindi ho accettato il padre che avevo, e ne sono felice perché l'ho amato,

perché mi sono sentita anche amata da lui in qualche modo, cioè non era così...

Platiale il modo di...

Sì, totalizzante, però io mi sono sentita amata.

Ti manca?

Sì.

Ci pensi spesso?

No, non ci penso spesso, però a volte mi manca anche una telefonata, mi verrebbe...

Perché tu hai detto una frase che mi ha colpito, adesso non so se te la ripetterò nella maniera

precisa, però il concetto era, una madre ti accoglie e un padre ti guida, no, nella

vita ti sprona, cioè ti lancia, ti dà quei consigli, cose che non hai ricevuto, perché

dà una giovannissima impubertà fondamentalmente hai smesso la tua relazione con lui, quindi

quando ti chiedo se ci pensi intendo nei momenti in cui ti serve quella figura forte

che magari ti dà quel consiglio, se ci pensi in quel momento?

No, perché non me ne ha mai dati consigli, per cui non penso a lui, ecco, penso ad

un'altra persona che non c'è più, che era stato una persona per me molto importante

nella vita, che non c'è più, quindi mi pensiero a lui, non va a mio padre.

Ritorniamo in un momento più leggero, 2004, 2009, il teatro, hai detto che hai dei figli,

quindi quando conosci il tuo amore con cui li concepisci?

Ah, non mi lo ricordo, non è un caso, lo conosco nel 2005 forse, sì, nel 2005, iniziamo questa

relazione a Favignana, io non credo al caso, non credo per niente al caso.

C'era vacanza?

Io ero in vacanza lì, perché mi sono unita a questo gruppo di amiche, dovevamo andare

alle olie, loro l'ultimo minuto decidono di andare a Favignana, lui era in vacanza

lì con degli amici, perché doveva partire per Bilbao e il suo amico li ha costicipato

alla partenza e quindi si trovava a Favignana, ci conosciamo lì, ma non succede niente,

in realtà...

Cioè lui non sa che tu sei un personaggio...

Lui non sa chi sono, perché vive fuori, vive fuori dall'Italia, per cui non sa chi

ossea e lo capisce

c'è quella serie discoteca dove io effettivamente avevo bevuto un po', io mi avvicino per

basciarlo, senza sapere anche come si chiamasse, e subito dopo questo bacio si avvicina a qualcuno,

che mi dice che possiamo fare una foto?

Allora

vivi intensamente per la prima volta perché prima era più platonico. Sì, ma c'erano

stati anche dei weekend insieme, solo che in India lui fa questa cosa bellissima. C'è

questo, non mi ricordo esattamente il luogo dove eravamo. Comunque, vedo che questo portoncino

aperto si fionda dentro, era una scuola di bambini, si butta a terra e gioca con questi

bambini, ma divertendosi lui e facendo divertire bambini, non c'era la parte quanto siete poveri,

quanto siete sfortunati, vi do dei soldi, vi do dei cioccolattini. No, c'era solo un divertimento,

c'era proprio, ho detto lui è il padre dei miei figli e lui e quindi è andata così. Poi ha deciso

di vivere a Roma, aveva anche uno studio a Roma per cui è venuto qui, abbiamo deciso di vivere

insieme fino a quando? Subito dopo quel viaggio in India? No, si poco dopo.

L'avete pianificato in quel momento e poi l'avete organizzato. Dopo quanto nasce la vostra prima

creatura di vostro primo figlio? Credo dopo un paio d'anni di convivenza.

Ed era tutto magico? Tutto magico. Però è un volto strano quando me ne parli, perché poi

quindi fate due figli, come hai detto prima, mandano mezzo di distanza uno dall'altro?

Sì, il primo lo cerchiamo, lo vogliamo, il secondo arriva ed è tutto stupendo, meraviglioso,

siamo felici, siamo innamorati, è una favora, l'amore esiste, siamo stupendi, io sono una figa

pazzesca, lui è bellissimo, i nostri figli è bellissimi, è tutto meraviglioso, ma tutto finisce

finisce

d'anni di goni, in momento venu un ricordo meraviglioso, non guardare sempre gli aspeti negativi delle

cose, ma goderci e spilolare invece gli aspeti positivi che c'è n'ha rikkiti di esperienza di amore.

Tutti gli aspeti negativi, ma cominci a vedere tutta l'altra parte che avei completamente agnientato,

tutti gli aspeti che c'è n'ha rikkiti di esperienza di amore.

Tutti gli aspeti che c'è n'ha rikkiti di esperienza di amore.

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Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Marina La Rosa, una donna attraente nel suo dna che rimarra’ per tanti uno dei sinonimi del Grande Fratello. Dopo la sua laurea in psicologia, nel suo futuro, vuole entrare ancora piu’ in profondita’ nell’essere umano. Il dream team di One More Time e’ composto da: Giovanni Zaccaria, Mauro Medaglia, Davide Tessari, Alice Gagliardi e Filippo Perbellini.

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