La Zanzara: La Zanzara del 4 Luglio 2023

Radio 24 Il Sole 24 ore Radio 24 Il Sole 24 ore 7/4/23 - Episode Page - 1h 43m - PDF Transcript

Questo programma può contenere riferimenti espliciti e si rivolge ad un pubblico adulto e non è adatto ai minori.

Chi è? Chi è?

L'Azzanzara, come vedete?

Votro bene. L'Azzanzara.

L'Azzanzara.

L'Azzanzara.

Ancora c'è un Azzanzara.

Come ancora c'è un Azzanzara?

Ancora c'è un Azzanzara.

Si chiude, la sotto accordo con Tentra.

Con Tentra.

Con Tentra.

Con Parenzo.

L'Azzanzara.

Tutto il resto è gioia.

No, non ho detto gioia.

Mi piace crociare, perché è sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più Mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mostro.

È sempre più mestro.

È sempre più mostro.

È sempre più Mostro.

È sempre più Mostro.

È sempre più Mostro.

È sempre più Mostro.

È sempre più Mostro.

È sempre più Mostro.

Disgustosi, totalmente disgustosi, anche un po' porco, vei, perché è porco.

Disgustosi, pocori, da servo, vei. Quella è bella, vei.

Le persone, quando sono prepotenti, maleducate, che insultano le persone per niente,

i poveri chiesti, gli emigrati, quelli che prendono i regi del cittadino,

tutti i kafoli che andano a lire, credono di essere i padri eterni.

E adesso nel saluto, finitela, finitela!

Parenzo, è molto più maleducato di te.

Se parla il coglione, io voglio interrompe, perché mi fasti diisce, ma...

Allora, ieri sereno, davanti alla televisione,

ho assistito a un dibattito sulla rete 4, un programma zona bianca,

ero lì sulla potrone, assistevo a un dibattito televisivo, anche a un bastanza annoiato.

Cosa succede? Succede che appaiono dei transessuali, in particolare una transessuale,

la quale, ma succede sempre, succede spessissimo,

comincia a agitare lo spettro della repressione dei diritti.

L'emergenza contro i gay in Italia.

Ora, ragazzi, guardiamoci in faccia, siamo realisti.

Esiste oggi un'emergenza gay in Italia?

Gli italiani pensano che ci sia un'emergenza gay, anzi vi dico di più,

vi dico di più gli stessi omosessuali,

non quelli inquadrati nelle associazioni, nell'attivismo,

che cosa dicono?

Che vivono benissimo,

che vivono tranquillamente, che non c'è alcun diritto represso,

nessuna mancanza di diritti,

se ne fottono delle battaglie promosse dalle associazioni gay.

Dunque, non rumpete i coglioni,

l'Italia, per fortuna, è un paese tollerante,

dove non esiste alcuna emergenza gay.

C'è un'altra cosa incredibile,

se tu non ti allinii alla nuova religione,

che è la religione Legibattoku,

se non ti allinii a questa religione,

che prevede il fatto che deve essere favorevolo nell'ordine,

uno, all'adozione gay, io sono favorevolo, come sapete,

praticamente all'uterine affitto,

tre, matrimoni e qualitario, eccetera, eccetera,

se non ti allinii alle loro posizioni,

alle loro posizioni,

sei considerato homofobo.

Questa è una vergogna, è una vergogna assoluta,

ma noi non ci arrenderemo mai alla libertà di espressione,

al fatto che se siamo contrarie a una cosa, è legittimo essere contrarie,

senza essere tacciati come homofobi.

Seconda cosa,

seconda cosa molto importante.

Ora, uno può pensare di tutto su quello che hai innescato,

questa rivolta francese, questi incidenti gravissimi

che sono accaduti in Francia, adesso un po' meno,

ma l'unica cosa che non si può pensare

è che rapinare una banca, svaliggiare un negozio,

distruggere una macchina, mettere a ferre fuoco una periferia,

una città, eccetera,

sia il sintomo di una rivolta sociale contro le ingiustizie.

No, è puro, puro, puro, ripeto, puro, puro teppismo.

Sono semplici delinquenti, semplici delinquenti

che devono essere repressi duramente.

Perza cosa, leggo un'intervista dell'amico Cifredi,

dell'amico Rocco Cifredi che dice,

in versione un po' ecumenica,

che dice che l'uomo deve abbandonare la tirernia del pene,

cioè dire non deve guardare troppo alle dimensioni,

non dovete preoccuparvi troppo della lunghezza del vostro uccello,

altrimenti diventa un'ossessione, ora dico,

carrocco, questo però non lo puoi dire tu,

cioè non è che lo puoi dire tu, perché non lo puoi dire tu,

se lo dici tu dall'alto dei tuoi 25 passi,

è un'offesa, nei confluttivi, magari è un problema,

da Roma anzi a un posto imprecisato nell'azio,

Davide Parenzo, buonasera, buonasera.

Un posto che è un simbolo nella lotta di liberazione di questo paese,

perché qui a poche chilometri, da dove sono io,

c'è un cimitero, un cimitero americano che tutti gli italiani dovrebbero...

Alzati i piedi allora, no?

Alzati i piedi, alzati i piedi.

Tutti gli italiani, esatto, tutti gli italiani sono seduti in bontrolla comodissimo,

ma tutti gli italiani teoricamente dovrebbero visitare,

ed è una vergogna che tu per anni non te ne sia occupato,

è il cimitero americano che ricorda il meraviglioso sbarco degli americani.

Ma io non mi sono occupato, sti cazzi, ma che cosa bene frega me?

E allora io... è una vergogna.

Ma cosa è una vergogna?

Ma sono cosa successa 70 anni fa, chi se le vote, dai su.

Vai a Rendere il Maggio, allora ogni giorno, vai a metter un fiore al cimitero americano.

La notizia è che io domani porterò i miei ragazzi, i miei bambini,

a salutare quegli uomini che hanno portato la libertà nel nostro paese.

Secondo, secondo.

Ti ha commosso vedere queste tombe e leggere le date.

Ma c'hanno ridotto una colonia, siamo una colonia americana oggi.

Ma magari, ma magari, ma magari, magari.

Purtroppo non è così.

Secondo, LGBTQ.

Ma io dico, ma io dico, un paese con più diritto, ma io dico, un paese con più diritto,

ma io dico, ma un, insomma, un signore che ha fatto una brutta fila per fortuna.

Ma io dico, ma un paese nel quale, un paese nel quale c'è qualcuno che vuole allargare i diritti

e qualcuno che vi vuole restringere, una società con più diritti e una società più libera,

più libera, più libera, più libera.

Anche, anche, è una società più libera, più libera.

Se due uomini si vogliono sposare, si debbono poter sposare,

perché il diritto alla felicità che c'è nella costituzione americana,

lo dovremmo, me è un diritto, e allora, c'è chi vuole allargare e c'è chi vuole chiudere.

Non posso dire chi mi sta scrivendo, ma non è certamente una persona di estrema destra,

una persona normalissima, che mi dice e condivido tutto quello che hai detto sui gay contestatori rompicoglioni,

anche i gay non li sopportano più.

I gay non sono le associazioni, i gay non sono le sigle, sono per fortuna,

mille aia, centinaia di mille aia, non so quanti sono, non me le fote nulla,

di persone che non vogliono essere classificati come gay,

non vogliono essere messi in una categoria,

messo un timbre in fronte, sono gay, se ne fottono delle associazioni,

non si vogliono nemmeno sposare spesso, non si vogliono nemmeno sposare.

Ripeti, io sono favorevole al matrimonio i qualitario,

cambiare solamente una riga della costituzione,

gli stessi diritti lo possono avere anche le persone dello stesso sesso, punto e basta.

Però non è che chi è contrario e pensa che la famiglia sia fatta da uomo e donna, sia un criminale.

Se si è uno, pensa, la famiglia è fatta.

Ma un'idea di società più chiusa, meno libera, meno libera, più chiusa,

più chiusa sicura a me, ma c'è questo, è ovvio, ovvio.

Li trattate come delle bestie, comunque sentiamo un dibattito,

ieri sera appunto quello che stava ascoltando è Sior Senaldi con la signora Klicia,

Sior Senaldi, inutile dire da che parte sto io, no?

Secondo te, da chi parte sto, tra, tra, da che parte sto?

Sior Senaldi, la signora Klicia de Rossi, la signora Klicia de Rossi.

Ma io penso che tu drammaticamente sia prono alle tesi delle destre,

drammaticamente prono alle tesi delle destre.

Noi siamo contenti di questo accanimento contro i prai.

Non è un accanimento.

Perché ho un sondaggio in mano, non so se si può farlo vedere.

Scusi, perdone, mi perdoni, è il prezio che si accanisse contro i cittadini.

Perché ogni sabato, o a Camiseria, non si può girare,

che ci sono sempre seccarnevalate, francamente,

e il prezio si accanisse contro i prezzi.

Con solo io che mi accanisco contro i prai.

Adesso le carnevalate, qui non so, d'accordo con Ciozzenati, dice carnevalate.

Sono manifestazioni come le altre, dai, su, manifestazioni come le altre, su.

Non diciamo, non diciamo cazzate.

Questo è, questo è il tersiero di una parte della opinione pubblica.

Chi se ne frega, dai, dice carnevalate, ancora, si va a Klicia, si va a Klicia.

La scorsa volta, dovevo attraversare il Milano.

Ci ho impiegato due ore per vedere i solti carri.

La giornata del Pride è stabilita.

Non è che tutti si libertano, eh?

Clicia, io però vorrei dire una cosa.

L'applauso qui è partito spostaneo, spontaneo.

Vorrei sapere se quel cantante applausi, anche quando io dico.

Però posso dire una cosa, possiamo dirlo,

che noi del fatto che Ciozzenati dillo, Parezzo,

anche tu dillo apertamente, del fatto che Ciozzenati ha avuto del problemi di traffico,

che cazzo ce ne frega noi, non ce ne frega nulla.

Ma questo è chiaro, che se il suo problema è il traffico,

prendesse il motorino, usasse la metropolitana,

usasse l'autista del direttore Feltri, insomma a mille possibilità.

Ora, i diritti non si preoccupano del traffico di Senaldi.

I diritti avanceranno lo stesso indipendentamente dal fatto

che il direttore del giornale, il cui simbolo è un cavallo che vola,

tra l'altro, un cavallo che vola, un cavallo che vola.

Ti dà l'idea, eh, ma ti dà l'idea, esistono cavalli che volano?

No, cioè se tu hai nel sito, ti chiedo scusate,

uno dice poi le notizie vere e quelle false, esistono cavalli che volano?

Qual è il simbolo di libro? È un cavallo che vola.

Ora, io non ne ho mai visto uno,

alla zanzana ogni giorno sento persone che parlano di ufo,

di cose che volano, e va benissimo.

Ma uno che mette il cavallo che vola, nel simbolo del giornale,

che messaggio, ma per carità di Dio,

ma che messaggio sta mandando,

uno che mette nella testata un cavallo che vola,

un cavallo che vola,

un cavallo che vola, nella testata,

cioè un cavallo che vola, cioè un cavallo che vola.

Ora, tu hai mai visto un cavallo che vola,

se tu l'hai mai visto io chiedo scusa,

se tu hai mai visto un cavallo che vola, io chiedo scusa, chiedo scusa.

Allora, ragazzi, posso dirvi una cosa,

è un tizio che ha scritto delle cose contro una deputata leghista.

Ieri abbiamo mandato in onda l'audio della Sardone,

che secondo me sbagliava a dire che c'è il pericolo per Iperia e Islamismo,

metteva tutto insieme, eccetera.

È un rapper però che si chiama Baby Gang.

Baby Gang.

Ma che cazzo di nome è Baby Gang?

Un rapper che si chiama Baby Gang ha scritto

gente così, Salvini e Sardone, devono morire,

portano solo ignoranza e razzismo.

In Italia non dovete proprio parlare,

perché della mia generazione non avete ancora visto niente.

Questo ha detto, questo ha scritto.

Meglio non provocarci perché diventiamo una razza di merda, eccetera, eccetera.

È un trapper, è solo un trapper.

Ogni musulmano è pronto e ho capito un trapper Baby Gang.

Ogni musulmano è pronto a morire per il suo Dio.

Donato!

E dove l'ha detto questo?

E dove l'ha detto questo?

Sulla Instagram.

Donato!

No, no, sulla Instagram.

Donato!

Dove sei?

Purtroppo non c'è più.

Permiti.

Cruciani, leva la lingua dal buco del culo di Sgarbi.

Servo.

La Zanzara.

Zanzerosi, visto che siete ancora qui, fatevi sentire.

Chiamate l'824-0024.

O zappate il 393-71-71-701.

Non negata, c'è un po' di sono o qualunqueismo.

Cruciani, ieri sera ti guardavo in diretta sulla Zanzara.

Guarda che hai ancora qualche pelleetto di buco del culo di Sgarbi tra i denti.

Come si lingua, si litano a parte all'altra.

Stai attento, non è elegante, va bene?

Pezzo di merda che non sei altro.

Sgarbi?

Sgarbi?

Sgarbi?

Dai, smettiamo di leccare il culo.

Crucio, dai, che schifo, mamma mia.

Mè, che apparezzo, che dai del criminale al poliziotto che ha sparato.

Mamma, io mi auguro che tu non debba mai chiamare un agente soccorso per un pericolo grave,

che ti serva veramente la mano armata per toglierti dai guai,

perché mi sa che non ne trovi, Parenzo.

Che vergogna, che vergogna dare del criminale uno modello stato.

Molto, molto grave quello che è successo.

Molto, molto grave.

Molto, molto grave.

Hai dato dell'assassina del criminale al poliziotto francese che ha ucciso il ragazzo.

Molto, molto grave.

E' stato ucciso un ragazzo che non si è fermato a uno stop.

Quello è un uomo delle forze dell'ordine, capito? Potrebbe avere commesso un errore, non lo sappiamo.

Ma in ogni caso, lì sono zone terribili, lì sono zone terribili, terribili.

Basta un attimo di distrazione che ti sparano in faccia o ti fanno dei danni irreparabili.

Avete già fatto il processo di assoluzione.

No, per carità, assolutamente.

Posso dire che neppure Macron ha fatto.

Ti dirò una cosa molto forte, che è questa.

Io, più che i diritti dei gay che non sono messi in discussione, sono molto preoccupato d'altre cose.

Mi interesso di più alla sorte di molti maschi che sono colpiti da un tumore alla prostata

e dopo la rimozione.

Queste sono le cose importanti.

Questi sono i veri diritti da tutelare.

Molti maschi colpiti da tumore alla prostata che dopo la rimazione di una ghiandola,

purtroppo non riescono più a far funzionare l'uccello.

Questa è la realtà.

Vabbè, questo mi dispiace.

E te lo dico, perché sicuramente sta ascoltando un signore che è il presidente degli urologi italiani,

che ho conosciuto qualche giorno fa, poi ti spiegherò in che modo,

che insegna, anzi, opera all'Università di Foggia, che siamo a Giuseppe Carrieri, che saluto,

perché è un tuo grande ammiratore, dunque non lo deludere su questa cosa qua.

Anzi lo deluderai sicuramente perché pensi che non sia un diritto.

La realtà è questa, basta un piccolo intervento per inserire una pompetta

e ripristinare la funzionalità dell'uccello.

Ma per carità.

E riattivare una buona vita sessuale.

Il problema è che di fronte a 3.000 richieste all'anno, ne vengono soddisfatte solo 400.

Allora io dico solo, viva, viva gli urologi italiani e bisogna che farsi la pompetta diventi un diritto,

diritto alla pompetta, altro che il diritto dei gay.

Ma figuriamo.

Diritto alla pompetta.

Ma che vergogna.

Diritto alla pompetta, certo, risaccita dallo stato.

Ma che vergogna.

Perché no, la vita sessuale non è importante.

Ma che porcheria, ma vergogna.

Perché riattivata la pompetta.

Ma adesso divente sia un diritto quello.

Ma per carità.

Assolutamente, ma per carità.

Carrieri, mi stai sentendo, presidente degli urologi italiani, persona serissima.

Ma sicuro.

Persona serissima, tuo ammiratore per l'altro, tuo grande ammiratore.

Ma io lo saluto, spero di non doverci andare mai e lo ringrazio, l'abbraccio fortissimo.

Perché c'è, non è?

Che questo sia un diritto.

3.000 richieste, solo 400 soddisfatte.

Nel privato, nel privato pagando.

Dai, una vergogna incredibile.

Dai, su questi sono i veri diritti, no?

Quelli degli homosexuali.

Eppure, eppure, ragazzi, devo dirvi una cosa.

Un giornale italiano, pezzo a quanto uno è lontano dalla realtà.

Un giornale italiano ha creato la figura del reglio di Vento Passo,

del redattore, non so come cazzo si chiama,

sentiamo, sentiamo.

Il diversity editor.

Ragazzi, il diversity editor.

Bello, però questo.

Il diversity editor.

Potra la gran faria.

Cosa dovrebbe fare?

Il diversity editor.

No so, controlla, controlla che le parole vengano usate bene,

che non ci sia discriminazione nelle parole.

A parte che gli articoli scrivono loro,

per cui non si è capice bene uno, perché cosa dovrebbe controllare,

uno si auto, si dovrebbe auto controllare in teoria.

No, c'è il divè, forse vogliono combatterla di soccupazione, forse.

Benissimo, perché non sto dicendo nulla.

Diversity editor.

Io vado ai pazzi, vado al Manicomio.

Il diversity editor.

No, ma non mi sto arrabbiando, sto ridendo, ti giuro, vado ai marti.

Il diversity editor, amica mia.

Sentiamo.

Nostro paese, i diritti della comunità LGBTQI Plus

e delle famiglie Erco Baleno sono sotto attacco.

Noi pensiamo che i diritti siano ampliati

e contribuiscono a rendere più equa la nostra democrazia.

Per questo, siamo il primo giornale in Italia

ad aver introdotto la figura del diversity editor.

Diversity editor.

Una bella iniziativa, mi pare.

Diversity editor.

Io non dico niente, perché, dove dico sbaglio,

è dilodilo.

Mi pare una bella iniziativa questa.

Il diversity editor.

Il diversity editor.

Io dico, sono diversity editor.

Io voglio solo pronunciare queste.

Ciò ho solo bisogno di però il diversity editor.

Che cazzo fa, il diversity editor?

Cosa controlla?

Ma se li scrivete voi gli articoli.

Perché c'è bisogno del diversity editor?

Porca trolla, scrivete voi.

Vi controllate.

Ci vogliono 8 giornalisti, maschi e femmine in particuali.

Bisogna che all'interno bisogna inserire la shoah.

Bisogna inserire la shoah.

Che cazzo bisogna fare?

È cambiato il clima.

Esatto, esatto, esatto.

Gianluca da Teramo.

Gianluca da Teramo.

Sì, pronto?

Sì.

Sì.

Volevo semplicemente chiedere a quel Coglione di Corciani,

si ha finito di slinguazzare il culetto di Sgarbi.

No, per ogni volta.

Vecchia polè, mica vecchia polè, mica vecchia polè, mica vecchia polè.

Ogni volta che quel vecchio rincoglione di ce n'ha stronzato,

subito, subito al leccare il culetto, subito,

e poi giorno dopo lo chiami, dici,

Sgarbi, Vittorio, eh?

Ha fatto la Sgarbata, Vittorio, fa la Vittorio, fa Sgarbi.

Scusi, ma se io sono d'accordo, coglione,

ma se io sono d'accordo con quello, coglione,

se io sono d'accordo con quello che ha fatto Sgarbi,

non ci trovo nulla di male, quale è il problema?

Scusa, non ho capito.

No!

Che significa le cari culo?

E che significa le cari essere d'accordo con qualcuno,

significa le cari culo?

C'è qualche teletto in vaccia per quello,

dico, pulisci di un buon vaccio.

Ma tu puoi dire quello che vuoi,

ma tutte le stronzate che dici,

ma per me vanno tutte bene.

Figure di se mi fai impressione,

cioè mi scivola addosso, le tue puttanate.

Ah no, tu dovete.

Le tue puttanate, mi scivola addosso,

dunque non mi fa nessun effetto,

il fatto che mi dice che sono un lecchino di Sgarbi,

non c'è nessun problema, amico mio,

nessun problema nella maniera più assoluta.

Benissimo, vai a fare in culo.

Jack, un tale Jack da Bologna,

ci chiamo, sentiamo, sui 30 orari, credo.

I 30 orari.

Sì, i 30 orari, ciao, ragazzi.

I 30 orari.

I 30 orari.

Io vado ai pazzi anche qui,

come dei versi di editor,

vado ai pazzi, i 30 orari.

Quest'è un modo per salvare la vita.

I 30 orari, a Bologna,

salvare la vita.

I 30 orari.

Vai, dimmi, Jack, dimmi, dimmi.

Guarda, una roba irraccontabile,

hanno praticamente messo

sul 70% delle aree urbane,

questo limite,

ed è praticamente insensato

su buona parte delle strade in questione,

impossibile circolare,

andare ai 30 orari.

Non è successo niente,

mi dicono che non è successo niente,

nel concreto,

perché magari c'è anche meno traffico,

non ci sono le scuole.

Comunque una puttanata, dai su,

una stronzata.

A mio parere, una stronzata.

Una stronzata.

È una cosa.

È una cosa.

È un modo per testare una modalità

per far morire,

ma che come?

Sì, è una roba ideologica.

Ma che non è uguale, dai.

Anche la cintura.

Non è uguale.

Anche il casco,

anche il casco, allora.

Luca da Verona.

Luca da Verona.

Dimmi, Luca, dimmi.

Che c'è?

Allora, il bombardamento

dei froci, dei ghei,

la tutela dei ghei,

cioè questi qua vengono usati,

questi ragazzi che fanno il cazzo

che vogliono a letto

di fare da loro,

vengono usati da qualcuno

che ha un altro fine,

perché il fine.

Qual è il fine?

Nel livellare, togliere.

Che vuol dire?

La distruttiva tra uomo e donna.

Togliere la distruttiva tra di anzo e nero.

Ma nessuno.

Tu dici che l'obiettivo

è dire non esiste più uomo e donna,

non esiste.

L'obiettivo.

Esatto, esatto.

E fine di chi?

E chi è che vuole

arrivare a questa conclusione?

C'è una comodità di mercato

e i ragazzi omosessuali

si fanno usare,

si fanno utilizzare,

si fanno in piazza

e si fanno utilizzare

da questi soloni

che vogliono livellare tutto.

Vogliono livellare tutto.

Sì, sì.

E perché il livellare

chi è che vuole livellare

questo piaggio, questo piaggio?

Non c'è niente da livellare nulla.

No, però lui sostiene che voglio.

Sì, sì.

Sì, sì.

Luca, ma lui è chi?

E chi se le frega?

Dimi.

Ma perché mi dovrebbe interessare

quello che sostiene Luca?

Scusa.

Per l'interessante.

È globalismo.

È globalismo.

E non globalismo.

Certo.

Certo.

È la cancellazione del diacro e del nero.

È l'uomo e della donna.

C'è bisogno di arrivare

al nomadismo sessuale.

Alla è un nomadismo sessuale.

Che cazzo è il nomadismo sessuale?

Ah, questo è uno di quelli

tipo l'uggero.

Il nomadismo sessuale.

Il nomadismo sessuale.

Lei partiene a qualche associazione.

Luca, a qualche associazione.

Sì, sicuro.

Io sono il vice segretario

di Forza Nuova,

qualche associazione.

Ah!

Masta, hai detto tutto.

Come si chiama di Cognome?

Come si chiama di Cognome?

Scusi, si può dire,

se lo fa a culo.

Masta, chiudino.

Ma sei Castellini?

Masta, chiudino.

No, no, no, no, no.

Aspetta, aspetta, Luca.

Scusa, aspetta.

E, aspetta, sci sentiamo dopo.

Scusa, mi sento un quarto,

ci sentiamo.

No, mando la faccula.

Mando la faccula prima.

Non io, non lo mando la faccula.

Per chi lo demanda la faccula?

Lo sono per la libertà di espressione.

Mandateci alle dille Forze Nuova.

E me che me ne frega?

No, mando la faccula.

No, assolutamente, ti chiamo dopo.

Fermo, ho finito il tempo.

Nattimo, Luca, ti chiamo dopo.

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può contenere riferimenti espliciti

e si rivolge ad un pubblico adulto e non è adatto ai minore.

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Tutti richiedono i diritti. Anche Cruciani si accoda: "Ci vuole il diritto alla pompetta". Insomma, un messaggio a quelli a cui non si alza.


Nomadismo sessuale e lotta contro gli omosessuali. Eh si, ha chiamato Luca Castellini di Forza Nuova e Parenzo non la prende bene.


Stasera è un gran trionfo al centralino. Tony da Milano ci canta la hit estiva.


Clizia de Rossi, transessuale, contro tutti. Prima contro Cruciani, poi contro gli ascoltatori. Si chiude tutto in amore con Andrea da Lucca che si dichiara e la difende dalle accuse di Mauro.


Attention please, c'è Filippo Champagne in studio (P O V E R I). Il re della Gaina ci porta Nevio lo Stirato, uno che si ha perso quasi otto milioni di euro al gioco.