Daily Five: La vergogna del Parlamento. Chi ha ragione sull’inflazione? Micciché e la cocaina

CNC Media CNC Media 6/29/23 - Episode Page - 18m - PDF Transcript

Ieri è successo di nuovo, è successo qualcosa di vergognoso, intanto per degli adulti, poi

per delle persone, ma soprattutto per dei massimi rappresentanti delle istituzioni.

È successo qualcosa che si ripete sempre, sistematicamente, da alcuni mesi a questa

parte.

Ed è successo, per l'ennesima volta, che a Bubba Carso Maoro, il deputato di origine

africane, ivoriane per la precisione, intervenendo ieri in aula per un suo normalissimo discorso,

è stato sommerso dagli ululati, dai bu, dalle urla, dei deputati del centro destra.

Per Somaoro, ormai questa è una specie di consuetudine.

Se interviene in aula lui, se osa parlare lui, dai banchi della Lega, di Fratelli

di Taglia, di Forse Taglia, inizia un coro di bu, di ululati, di fischi, diversi animaleschi

che provano a soffocarne la voce praticamente nell'indifferenza di tutti e soprattutto

nell'indifferenza di chi presiede la seduta e si limita ad accettare la situazione, anziché

zittire ed espellere chi per queste sue attitudini dovrebbe stare più in uno zoo che nel Parlamento

di una Repubblica.

Qualcuno dirà, vabbè, nel Parlamento italiano la volgarità e la maleducazione sono la norma,

capita spesso che mentre un parlamentare intervenga gli altri, che siano di destra, che siano di

sinistra, si mettono a contestare e rumoreggiare.

Sì, è vero, però nel caso di Soma Oro le cose sono diverse, sono diverse perché i

versi che fanno questi parlamentari sono diversi, non sono le solite urla squillanti di contestazione

ma sono proprio grida a sorde e gutturali, quello che accade quando interviene Soma Oro

è molto più simile a quel che accade negli Stati quando delle tifoserie razziste prendono

di mira dei giocatori di pelle nera piuttosto che alle classiche urla di contestazione a

cui c'è abituato certa nostra indegna classe politica e sempre qui qualcuno potrebbe ancora

dirmi sì vabbè ma le cose non stanno proprio così, queste violente contestazioni non sono

legate al colore della pelle del deputato ivoriano, sono successive all'inchiesta giudiziaria

che ha riguardato alcuni suoi familiari per presunte malversazioni nella gestione di

cooperative per l'accoglienza di migranti però anche qui si rischia solo di far finta di nulla

e farti non fare la più becera ipocrisia perché qui l'impressione è che l'inchiesta

riguardante i familiari di Soma Oro si è diventata per certa politica una specie di scusa una specie

di pretesto per fare quello che non aveva potuto fare questa parte politica fino a quel momento per

sfogare i propri stinti più beceri e nascondersi poi dietro questa scusa dell'indignazione per

l'inchiesta. Oggi nei confronti di Soma Oro, diciamocelo, si assiste ad una ostracizzazione,

una gettizzazione e una violenza verbale che non è normale, nemmeno per una classe politica e se

vogliamo giornalistica come la nostra, è un comportamento anomalo che non può essere giustificato

se non considerando che sotto questo odio feroce ci sia dell'altro. Il nostro Parlamento è pieno

di persone dalle idee forti o che hanno o hanno avuto a che fare con la giustizia. Il nostro

Parlamento appena pochi giorni fa applaudito con mosso la memoria di un pregiudicato che

ha fraudato il fisco per non parlare poi delle sue altre vicende giudiziarie, mentre Soma Oro,

che non solo non è un pregiudicato ma non è nemmeno indagato da mesi non può più dire nulla

senza essere accusato a ogni respiro, a ogni post, a ogni intervento di essere un'ipocrita o peggio,

uno che dovrebbe solo tacere, come se avesse fatto poi qualcosa a lui e non dei suoi familiari.

E quindi ogni volta che in Parlamento ossa Soma Oro prendere la parola in rappresentanza degli

italiani che lo hanno democraticamente letto, scatta questo coro da stadio. A denunciarlo

e gli va davvero dato atto di questo gesto è stato un altro parlamentare, Davide Farahone di

Italia Viva, che per partito politico per cultura politica è estremamente lontano da

Abu Bakar Soma Oro, ma che ieri in aula proprio non ce l'ha fatta più, non ha potuto più fare

finta di nulla e davanti a quella vorvergogna con un tono davvero arrabbiato e indignato ha

detto rivolgendosi al presidente dell'aula. È intollerabile presidente e non è la prima

volta che accade che tutte le volte che interviene il collega Soma Oro ci sono ululati, ci sono

cori che allo stadio vengono indicati come messaggi razzisti. Io la prego presidente non è

accettabile, succede ripetutamente che non può intervenire che ci sono continui urli,

brusì, ululati, intollerabili. Perciò presidente io le chiedo di intervenire e di farlo sempre,

lo chiedo a lei e lo chiedo di dirlo ai presidenti che sederanno al posto suo.

Ecco, qui riprendo la parola per dire giusto che i deputati in Italia vengono chiamati con

l'appellativo, lo sapete, di onorevole. Spesso questo appellativo ormai dopo tanti scandali è

diventato una parola vuota priva del suo significato originario, ovvero onorevole,

degno d'onore. Ecco, ieri almeno un deputato con quelle parole cariche di indignazione e di

senso di umanità ha restituito un po' di significato a quella parola così tanto abusata.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere

l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi è giovedì 29 giugno e anche ieri, vari esponenti di primo piano del governo italiano,

hanno criticato la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde,

perché il 27 giugno ha annunciato, lo ricorderete ne abbiamo parlato ieri,

un nuovo aumento dei tassi di interesse a luglio per contrastare l'inflazione.

Tra l'oro è cito la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il leader della lega Matteo

Salvini, il leader di Forza Italia, Antonio Tagliani, ecc. Per loro questa politica di

rialzo dei tassi decisi dalla BCE rischia di soffocare l'economia europea,

inclusa quella italiana, e che insomma la cura, ovvero questo rialzo dei tassi,

possa finire secondo loro per fare più danni della malattia, ovvero l'inflazione elevata.

Salvini ha addirittura detto che le scelte della BCE vanno proprio contro il buon senso comune.

Ecco, la domanda a questo punto è, ma chi ha ragione? Ha ragione la BCE che sta

continuando a tenere i tassi alti o addirittura ad alzarli, o ha ragione il governo nel momento

in cui dice che questa politica è una politica sostanzialmente suicida e che rischia di fare

più danni di quelli che potrebbe fare sul lungo periodo l'inflazione?

Allora, se volete approfondire questo argomento, consiglio un lungo e dettagliato articolo

pubblicato da Paggella Politica. Qui, se volete, nel frattempo, io provo a darvi una risposta

riassuntiva. Allora, la sostanza, in breve, è questa. L'inflazione è una bestia nera

che, se non tenuta a bada come tutte le bestie, sul lungo periodo può causare danni devastanti

a un intero paese, alla sua popolazione e soprattutto alle fasce più deboli. Danni,

attenzione a questo, dai quali o non ci si riprende poi più, oppure si impiegano anni

o degeni per tornare a rimettersi in piedi. Questo perché? Beh, perché l'inflazione,

mese dopo mese, anno dopo anno, divora tutto, divora gli stipendi, divora le pensioni, soprattutto

divora i risparmi di una vita. E quando dopo anni ti accorgi che, con quei soldi che avevi

messo da parte, magari con i quali sognavi di comprare una casa a tuo figlio, ora non

bastano per comprare nemmeno un'utilitaria, non è che a quel punto si può più tornare

indietro. In Argentina, dove oggi, oggi l'inflazione è al 114%, proprio perché è stata lasciata

libera di correre, si sta verificando questo fenomeno strano dei ristoranti pieni. Qualcuno

dirà che contro l'intuitivo, ma come aumenta l'inflazione e i ristoranti si riempiono.

Beh, si riempiono perché la gente, sapendo che a breve i propri risparmi non saranno

altro che carta straccia, ha deciso di consumarli tutti adesso nei ristoranti fino a che valgono

ancora qualcosa. Questo è quello che fa l'inflazione. Oggi il Corriere racconta di una famiglia

argentina, benestante che andava a teatro due volte a settimana, che acquistava solo

prodotti di marca, che mandava i figli nelle scuole private e che ora è costretta al

baratto per riparare l'auto. Questo fa l'inflazione se non tenuta a bada nel lungo periodo. E

se fa questo alle famiglie della cosiddetta classe media, immaginate alle famiglie meno

abienti. Ecco perché la BCE da quasi un anno sta aumentando i tassi di interesse di mese

in mese proprio per evitare che accada questo anche in Europa, perché non è che l'Europa

può essere sente da questo rischio. Aumentare i tassi cosa significa? Beh, significa banalmente

che i mutui e i prestiti costano di più. Significa quindi che le aziende e le famiglie

fanno meno prestiti. Significa quindi che l'economia gira meno e significa quindi che

girano meno soldi. Risultato, meno moneta c'è in circolazione, più quella moneta

acquisisce spece valore e più si abbassa l'inflazione. Meloni e Salvini lamentano

che però così facendo l'economia rallenta rischia addirittura una recessione. Quello che però non

dicono è che l'obiettivo di queste manovre della BCE e in ultima analisi può sembrare paradossale

ma proprio questo raffreddare l'economia. Le cause di questa inflazione si hanno indogeneo

o esogeneo e dovute all'impennata dell'energia o alla ripresa dell'economia eccetera.

Vedra quello che si vuole, l'unica arma macroeconomica di cui si dispone per contrastare l'inflazione

è purtroppo al momento questa. Fa male? Beh si può far male proprio come può far male una

puntura in ospedale, ma quella puntura, quel dolore momentaneo, serve a curare un male silenzioso

che se lasciato libero nell'organismo rischia di fare a pezzi quell'organismo fino a ucciderlo

del tutto. Insomma, in conclusione, se Giorgia Meloni e Matteo Salvini credono o vogliono

far credere che un rallentamento del pill sia un danno per il paese, evidentemente non

hanno ancora ben chiaro di quale sia il danno di un'inflazione lasciata libera di correre.

Gianfranco Michiché lo dico giusto per le poche, poche che non lo conoscessero e uno

dei volti più storici e importanti di Forza Italia, soprattutto al sud di cui ne dà sempre

uno dei punti di riferimento. Michiché ha aderito al Partito di Berlusconi fin dalla

sua fondazione nel 1994 e da allora ha ricoperto in carichi davvero di ogni tipo, sia nelle

istituzioni romane che in quelle siciliane. È stato ripetutamente deputato, è stato

Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, è stato Vice Ministro, è stato Sottosegretario,

Senatore, etc. Bene, perché stiamo parlando di lui? Perché questa mattina a Palermo sono

stati eseguiti una serie di arresti in un'operazione antidroga. Tra gli indagati, agli arresti

domiciliari, c'è Mario di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito, accusato nel provvedimento

della magistratura di aver procurato e ceduto cocaina a una serie di clienti. Tra questi

clienti ci sarebbe anche Gianfranco Michiché. Oggi Michiché, che non risulta assolutamente

essere indagato in quanto risulta essere solo un consumatore di cocaina e non uno spacciatore,

ha negato di aver mai preso droga da di Ferro. Però dall'inchiesta risultano numerosi

episodi in cui Michiché si sarebbe recato da di Ferro, secondo gli investigatori per

acquistare la droga, andandoci perfino con l'auto blu e l'autista. Secondo gli atti

dell'inchiesta, per indicare quanta droga intendesse acquistare, Michiché parlava di

giorni. Un giorno equivaleva a una dose, due giorni, due dosi e così via. Scrivere pubblica.

Quando i poliziotti hanno iniziato a sentire la voce di Michiché durante le intercettazioni

del telefonino dello chef, sono apparsi, lo chef sarebbe di Ferro, sono apparsi subito

strani e illogici alcuni dialoghi. Quanti giorni sono, diceva Mario di Ferro, risposta

di Michiché, vabbè uno poi, che cazzo ne so io, di Ferro rispondeva, e no perché

ti devo Michiché, vabbè tu esaggera. Poi quando lo chef gli chiedeva della partenza

in cui il politico gli aveva parlato, ovvero quanti giorni ti fermi fuori, la risposta

era questa, dove lo chef imbarazzato insisteva al telefono, tu oggi sei a Catania, no?

Risposta di Michiché, io. Ora, sarà una coincidenza, però da dopo ogni telefonata

con Michiché, lo chef di Ferro chiamava gli spacciatori, ovvero i fratelli Salamone.

Nella prima conversazione intercettata, il 18 novembre dell'anno scorso, Michiché telefonò

a di Ferro alle 22 e 23 per dire che l'indomani sarebbe andato a Milano per 5 giorni e poi

chiese a che ora passo da te la risposta fu a Luna. Ecco, un'ora dopo, lo chef chiamò

lo spacciatore, salvatore Salamone, dicendo, vedi che domani, a Luna da me, vedi che siamo

10 a tavola, seduti. Alle 13.55 la polizia vede arrivare Michiché a Villa Zito a bordo

dell'autodiservizio. Un altro giorno prosegue Repubblica di Ferro e Michiché pranzarono insieme,

poco prima il politico disse, sto partendo adesso, lo chef preciso, non ti scordare

i soldi, Michiché lo riprese, ciao, sto arrivando, va caca. Anche in questo caso, subito dopo

aver parlato con Michiché, lo chef chiamò lo spacciatore, Gioachino Salamone. Questa

volta la telecamera riprese il pusher che consegnava allo chef un pacchetto fra le

inferiate del cancello e anche Michiché era arrivato poco prima con l'autodiservizio

all'ingresso laterale di Villa Zito. Ancora il 13.00 Michiché in un'altra conversazione

chiede, mi puoi mandare da mangiare senza esagerare però subito dopo però lo chef,

anziché andare in cucina, chiama i soliti spacciatori. Dopo l'arrivo del pusher Gaetano, che sarebbe

un collaboratore di ferro, viene visto andare verso casa del politico questo Gaetano al

quale l'uomo consegna un sacchetto di plastica. Insomma, proseguere pubblica accadeva sempre

la stessa sequenza, prima la chiamata di Michiché a di ferro, poi la chiamata di di ferro a

Salamone. Funzionava così, Michiché oggi dice che lui non c'entra niente, che non acquistava

droga da di ferro né da Salamone, però in sostanza le conversazioni sono queste. Se

vi interessano trovate sul repubblico ma in sostanza anche sugli altri giornali una ricca

sequenza di queste altre intercettazioni che dovrebbero dimostrare il fatto che Michiché

andasse ad acquistare cocaína da di ferro, però insomma il succo l'avete capito.

Questa mattina a Roma è stato arrestato un 17enne per il femminicidio a Prima Valle di

Michel Maria Causo, la ragazza il cui corpo lo sapete è stato trovato mercoledì sera senza

vita tra alcuni bidoni de rifiuti. Il ragazzo originario dello Sri Lanka è stato fermato

ieri sera e sentito per tutta la notte in quest'ora dalla polizia e dal PM a cui la procura

dei minori affidato il caso, il giovane scrivere pubblica coitaneo della vittima è accusato

di aver accoltellato la ragazza, averla chiusa in un grosso sacco nero di plastica ed aver

cercato di disparsi del corpo trasportandolo in un carrello della spesa fino ai cassonetti

di via Stefano Borgia. Gli investigatori sarebbero arrivati al sospetto grazie alla

testimonianza di un vicino di casa che ha visto la scia di sangue lasciata dal passaggio

del carrello, a quel punto è scattata la chiamata al 112 e la polizia, inclusi gli agenti della

scientifica, è arrivata sul posto per tutti i rilievi del caso. Prima è scattato il

fermo e ora l'accusato per il femminicidio di Michel è in stato di arresto e in attesa

di convalida. Sul movimento, leggo invece ora dal correre, al momento non ci sono certezze,

fra le ipote si ci sarebbe la gelosia, anche se non si escludono altre piste, sembra che

i due ragazzi si frequentassero da qualche tempo ma non è chiaro se ci fosse una relazione

sentimentale. La polizia scientifica ha svolto sopra luoghi sia sul luogo del ritrovamento

sia nell'appartamento in cui Michel è stato assassinato con numerose coltellate, forse

dopo una lite. C'è il sospetto che si fosse recata lì per un chiarimento con il coedanio,

la ragazza avrebbe cercato anche di difendersi però il gesto è stato purtroppo vano, poi

il tentativo di disparsi del corpo da parte del presunto assassino in pieno giorno, un

impresa assurda e forse per questo messa in atto lo stesso. E con questo per oggi ci fermiamo

qui, io vi ringrazio per l'ascolto e vi do appuntamento sempre a domani, alle 17, con

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L’indecenza delle urla, degli ululari e dei cori contro il deputato Aboubakar Soumahoro. Ma stavolta un collega lo difende.

Meloni e Salvini attaccano la BCE: ma quei rialzi dei tassi servono a salvarci da danni ben peggiori.

Arresti per droga a Palermo. Tra i clienti l’ex viceministro Gianfranco Miccichè.

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