Daily Five: La scomparsa di Silvio Berlusconi

CNC Media CNC Media 6/12/23 - Episode Page - 22m - PDF Transcript

Provate a immaginare qualsiasi ambito della vita della nostra società degli ultimi decenni,

senza uno dei grandi protagonisti di quell'ambito.

Mi spiego meglio, immaginate un personaggio, un regista, un attore famosissimo, importantissimo

del cinema, immaginate se non fosse mai esistito.

Per quanto importante probabilmente oggi il cinema sarebbe uguale, sarebbe magari un

po' diverso, però ripeto, solo il cinema.

Lo stesso per il calcio ad esempio, togliete dal calcio degli ultimi anni uno dei suoi

protagonisti e oggi probabilmente avremmo un calcio un po' diverso, magari nemmeno tanto,

però ripeto, solo il calcio.

Ecco, ora in questo esercizio di fantasia, togliete dagli ultimi 40-50 anni di storia

d'Italia Silvio Berlusconi, quella che avremmo sarebbe un'Italia completamente diversa.

Attenzione, non sto dicendo se in bene o in male, teniamo un attimo i giudizi personali

fuori da questo contesto, però dicevo avremmo una storia d'Italia completamente diversa

e l'avremmo completamente diversa non in uno, ma in tantissimi diversi ambiti fondamentali

del nostro Paese.

Senza il Silvio Berlusconi oggi avremmo una storia del calcio diversa, avremmo una storia

della TV completamente diversa, avremmo una storia dell'editoria completamente diversa,

avremmo una storia della politica e dei mille ambiti che la politica tocca completamente

diversa, avremmo una storia del giornalismo completamente diversa, dell'economia, della

giustizia, dell'imprenditoria, ma anche di Milano, dell'idealizia, del gossip, del marketing,

dell'intrattenimento, della satira completamente diversa.

Silvio Berlusconi lo sapete benissimo e ha morto questa mattina all'età di 86 anni.

La notizia è stata data come edizione straordinaria praticamente da tutte le TV anche interrompendo

la programmazione di alcune trasmissioni e l'apertura di tutti i notiziari e su tutti

i siti di informazione del mondo e domani mattina, e per chissà quanti giorni, occuperà

pagine e pagine di ogni giornale, probabilmente per nessun altro, anziano, ex-premier o presidente

di una società calcistica o editore o imprenditore, accadrebbe e accadrà mai nulla di paragonabile

a quello che sta accadendo oggi.

E questo perché, proprio perché Berlusconi è stato non un protagonista in un campo,

ma è stato il protagonista di più campi insieme, alcuni dei quali sono stati del tutto stravolti

da lui.

E attenzione, dire questo non significa dare un giudizio positivo o negativo su Silvio

Berlusconi, significa semplicemente riconoscere un dato di fatto.

E questo è fondamentale, perché se si nega questo dato di fatto, se non lo sia laicamente

ben presente, non si comprende nemmeno l'importanza e la portata di questa notizia.

Poi c'è il giudizio e Berlusconi in fondo è stato, lo sapete, una rivoluzione anche

in questo.

Il personaggio che più di tutti nella storia recente di Italia ha spaccato il Paese per

decenni sul giudizio e riguardante la propria persona.

Nessuno come Berlusconi ha polarizzato così nettamente e per così tanto tempo il popolo

italiano tra amore e odio, simpatia e antipatia, venerazione e disprezzo.

Berlusconi è riuscito a creare due narrazioni opposte per ogni sua impresa, qualsiasi cosa

dicesse o facesse Silvio Berlusconi o anche solo gli capitasse, divideva agli italiani

in due difoserie.

Ha fondato la tv commerciale e si, ma aggirando la legge e rincoglionando gli italiani, ha

costruito un'intera città, si, ma con quali soldi?

Con la Mondadori è stato un grande ditore, si, ma l'ha ottenuta corrompendo i giudici,

ha conquistato il voto di decine di milioni di italiani, si, ma usando le sue tv e i suoi

giornali è un potere mediatico senza precedente che gli avversari non avevano, accacciato

dall'arai giornalisti scomodi, no, erano loro a fare propaganda di sinistra con i soldi

degli italiani, è stato indagato, processato un sacco di volte e perfino condannato, no,

erano i giudici a perseguitarlo.

Da presidente del Consiglio riempiva a casa sua di Escort, ma che erano solo cene eleganti,

c'era una minorenne, ma no, pensava fosse la figlia di Mubarak, ha portato l'Italia

sull'orlo del fallimento, ma no, è stato tutto un complotto dell'Europa, dei comunisti

e dei poteri forti per farlo cadere, ha usato le istituzioni italiane per cancellare reati

e processi che lo riguardavano, ma no, ha solo cercato di migliorare la giustizia e potremmo

continuare così all'infinito, su qualsiasi ambito della vita pubblica, ma anche privata,

di Silvio Berlusconi.

Questo Berlusconi è stato per quasi mezzo secolo, per tutti noi, che lo massimo o lo

detestassimo, e forse nessuno, come lui ha rappresentato, ma anche plasmato, se vogliamo,

la più o meno mitologica figura dell'italiano medio al suo meglio e al suo peggio, simpatico

ma anche furbo, amico ma anche prepotente, generoso ma anche evasore, creativo ma anche

spietato, affabulatore ma anche maschilista, capace ma anche triviale, eccetera.

Berlusconi è stato insomma tante cose e tante vite in un'unica persona, e parlare di lui

della sua vita senza cadere nel giudizio personale è praticamente, lo sapete, impossibile.

Per questo farlo oggi può sembrare un'impresa diciamo così parecchio azardata, perché si

rischia di cadere o nell'ipocrisia e nella retorica, in un caso, o nell'innutile cinismo,

nell'altro caso.

C'è chi oggi ironizza sul fatto che dopo essersi sottratto per gli ultimi vent'anni

ai processi dei giudici italiani, ora non potrà farlo, non potrà sottrarsi per chi

ci crede a quello del giudizio divino, a meno che ovviamente non riesca a riusare anche

lui.

Forse ci interessa a questo punto e solo il giudizio della storia, l'unico a cui nessuno

potrà sottrarsi, ma che richiederà generazioni perché sia scivro da condizionamenti, pregiudizi

e simpatia.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media, per comprendere

l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda, una notizia alla volta.

Oggi è lunedì 12 giugno e come potete immaginare è difficilissimo districarsi tra le centinaia

di articoli e che sui siti di informazione danno la notizia della morte di Silvio Berlusconi

e soprattutto che raccontano la sua vita.

È difficilissimo perché non basterebbe un mese monotematico di Daily Five per fornire

un resoconto esastivo di tutto ciò che ha fatto e che lo ha riguardato e che ha avuto

un impatto sulla vita pubblica del Paese.

Servirebbe una puntata solo per ripercorrere la sua incredibile discesa in campo, una

per parlare di ogni suo governo, un'altra per raccontare la sua attività imprenditoriale

delle sue ombre, delle sue origini, poi una per rivivere magari la storia da Presidente

del Milan e i suoi successi.

Servirebbe poi una puntata per ogni legge ad Personam, una per ogni singolo procedimento

giudiziario che l'ha riguardato e così via.

Chi insomma vuole trovare un riassunto di ognuno di questi ambiti avrà per i giorni

a venire pane per i suoi denti, anche perché ormai lo sapete gran parte di ciò che oggi

trovate sui siti di informazione e domani sui giornali è stato scritto settimane se

non mai si fa. La morte di Berlusconi oggi ha colto moltissimi di sorpresa, però così

comunque dopo il ricovero di questo inverno e la scoperta della leucemia si sapeva che

il peggio poteva arrivare in qualunque momento e la stampa non si è fatta cogliere impreparata.

La situazione clinica di Sidvio Berlusconi scrive oggi il Corriere e precipitata nella

notte tra domenica e lunedì. L'auto del suo medico personale, Alberto Zangrillo, avvarcato

i cancelli del San Rafael intorno alle 4 del mattino e già poco prima delle sei si è

capito che questa volta, al contrario di tutte le altre nel passato, l'ex-premier non ce

l'avrebbe fatta, tanto che i figli hanno fatto appena in tempo ad arrivare per salutarlo.

Fino all'ultimo, secondo quanto è rivelato dagli infermieri e da chi lo ha assistito,

il leader di Forza Italia si è dedicato al lavoro, la riorganizzazione interna del

suo partito, l'ossessione, così come la definisce prende che gli è stato accanto per la situazione

in Ucraina e il timore che la guerra possa degenerare fino ad arrivare a uno scontro nucleare.

Berlusconi dice ancora chi lo ha assistito fino agli ultimi stanti temeva la morte, ma non

l'aspettava e non ora. A causare il decesso non è stata la polmonite, le ultime tacche

rivelavano dei polmoni finalmente puliti dopo l'infiammazione delle scorse settimane né

l'insufficienza renale che tanto aveva preoccupato durante il penultimo ricovero. Berlusconi è

morto per la leucemia di cui soffriva ed è morto, in fondo, in modo molto simile a due

suoi carissimi amici, Egnodoris e Niccolò Gedini. La leucemia che ha causato la morte

dell'ex-premier era insorta in fase cronica nel dicembre 2021, né era seguito un lungo

ricovero al Zarrafele, erano poi giunti gli episodi acuti, il ricovero di 45 giorni nelle

scorse settimane lo ricorderete e quello di venerdì.

Di fatto, sin dal 5 aprile, la situazione clinica di Berlusconi era ormai critica perché il

midollo non funzionava più, all'ingresso in ospedale quel giorno gli sami erano completamente

sballati e per almeno 10 giorni si è temuto per la sua vita. A maggio l'incubo sembrava

finito, Berlusconi stesso aveva detto ce l'ho fatta anche questa volta all'incubo e passato,

quando venerdì è rientrato in ospedale non ci si aspettava però che potesse trattarsi

dell'ultimo ricovero, irriacutizzarsi della leucemia con i valori di piastrine e globuli

bianchi fuori controllo e l'evento acuto avvenuto nella notte hanno spezzato il filo a cui tutti

sapevano che la vita di Berlusconi era ormai appesa. Ma cosa succede ora da un punto di

vista delle eseguie? Poco prima delle 14, leggo dal fatto quotidiano, la salma di Berlusconi

è stata trasportata a bordo di un carrofonebre dal Zarrafele, a Villa San Martino, ad Arcore,

dove è arrivata alle 14 e 30. All'arrivo del mezzo è scattato un applauso della folla che si

arradunata nel frattempo davanti alla residenza dell'ex cavaliere, la salma era accompagnata tra

gli altri dalla primo genita Marina e dal fratello Paolo. In un primo momento si era diffusa la notizia

dell'allestimento di una camera ardente negli studi Mediaset a Cologno, Monsese. Nel primo

pomeriggio c'è stato un sopra luogo dei carabinieri del comando provinciale di Milano che avrebbero

vietato però l'esposizione della salma nell'area degli studi per questioni di ordine pubblico,

una scelta corroborata dalla stessa Mediaset a seguito di una valutazione delle sue condizioni

di sicurezza. Al momento non è quindi stato deciso se, ed eventualmente dove, verrà allestita la

camera ardente per permettere ai sostenitori dell'ex cavaliere un ultimo saluto. Il governo Meloni,

appoggiato dalla stessa Forza Italia, ha disposto le bandiera ammezzasta in tutti gli uffici

pubblici, le ambasciate e i consolati italiani all'estero. Il dispositivo è stato firmato dal

sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e varrà fino a mercoledì

giorno dei funerali di Stato per il quale è stato anche disposto una giornata di lutto

nazionale. Le sequi di Stato spettano ai presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la

calcessazione del loro mandato, e i ministri deceduti durante la permanenza in carica. La

cerimonia funebre prevede, tra le altre cose, il ferretro contornato da sei carabinieri in alta

uniforme, onori militari al ferretro all'ingresso del luogo della cerimonia e all'uscita, la

presenza di un rappresentante del governo e una orazione commemorativa ufficiale. Le sequi si

terranno nel duomo di Milano alle quindici e saranno ufficiate dall'Arcivescovo Mario del Pini.

Come vi dicevo ci sono centinaia di articoli che oggi ripercorrono la vita di Silvio Berlusconi ed

è davvero difficile scegliere quale leggervi, perché anche la sola scelta del giornale da cui

prendere l'articolo biografico implica, nel caso di Silvio Berlusconi, una sorta di presa di posizione

in partenza. Se io, ad esempio, vi dicesse che leggo questo pezzo da Repubblica, beh, voi sapresteggia

molto probabilmente che sarà un pezzo in chiave critica, in cui si mettono magari in risalto

gli aspetti negativi della carriera di Berlusconi e non quelli positivi. Spoiler è proprio così.

Oppure leggo questo pezzo dal giornale o leggo questo pezzo da libero e sapresteggia che andrei a

leggervi una biografia di Berlusconi e l'ogiativa parziale in cui sono messe in evidenza solo

le luci della vita di Berlusconi e magari ho messe del tutto le ombre. Ho pensato allora di

leggervi quello di Antonio Polito sul Corriere della Serra, però è un pezzo in cui Polito

sinceramente tradisci un po' troppo la sua visione assolutoria delle vicende processuali e

politiche di Siblio Berlusconi, mettendo però altri fatti che rendono questa visione non del

tutto adderente alla realtà. Oppure se vi dicesse che vado a leggervi l'articolo del fatto

quotidiano, sapresteggia che non si tratterebbe di nulla di apologetico, ma l'esatto contrario.

Dovessi quindi indicarvi alla fine un articolo esastivo che riassume l'intera biografia di

Berlusconi, vi suggerirei tra quelli che sono riuscito a leggere in queste ore il ritratto

che ne fa fanpage e una biografia divisa in cinque capitoli dagli inizi, alla politica,

ai successi imprenditoriali, agli scandali giudiziari. Non c'è chiaramente tutto,

nessun articolo può contenere tutto ed è inutile che io inizia a leggervi anche solo le

prime righe perché chiaramente si parte dal principio e la vita di Berlusconi per tutte le

vite che ha vissuto è lunghissime, quindi come vi dicevo prima non basterebbero settimane di

Daily Five. Comunque questo articolo se vi interessa la biografia di Silvio Berlusconi in

quasi tutti i suoi ambiti è un buon punto di partenza.

Comparso il suo leader e fondatore Silvio Berlusconi, ora in tanti si chiedono cosa ne sarà di

Forza Italia, chi ne erediterà lo scettro, quale corrente prevarrà e soprattutto se Forza Italia

alla fine esisterà ancora. Forza Italia senza Silvio Berlusconi scrive Antonio Fraschilla

sul Repubblica, da oggi difficilmente esisterà ancora. Erano tutti aggrappati alla figura

del fondatore che ha dimostrato ancora una volta di essere l'unico vero titolare di un rapporto

con gli elettori alle ultime europee quando il partito era dato per scomparso e lui ha sfiorato

comunque il 10% dopo l'ennesima discesa in campo. Adesso senza di lui tutti gli esponenti forzisti

dovranno navigare in mario aperto ognuno per una direzione che ha già in parte fatto vedere

con la nascita delle microcorrenti tra gli azurri in questi mesi. Da qualche settimana non

accaso è nata la corrente fascina composta dalla compagna di Berlusconi, deputata Calabrese,

che è entrata ad arcore da consorte, non formale, ma con tanto difinto matrimonio e da giovani

amici della First Lady, Tullio Ferrante e Alessandro Sorte, poca esperienza politica ma rapporto

solido con chi ha guidato Berlusconi nelle ultime uscite e scelte. I tre hanno provato a prendersi

il partito in senso tecnico anche, non solo politico, si parla di un tentativo di fare

ereditare il simbolo di Forza Italia a fascina, voci però smentite da Berlusconi, ma che comunque

segnano il clima. Il simbolo è quello che può ancora valere qualcosa in Forza Italia, partito

che per il resto ha solo debiti e viveva da tempo delle donazioni di tutti gli esponenti della famiglia

Berlusconi, famiglia che di continuare a sostenere il partito non ne vuole sapere. Altra corrente è

quella dei governisti, dei forzisti più vicini a Giorgia Meloni per non dire già organici al cerchio

meloniano, il ministro degli esteri Antonio Tagliani e i suoi fedelissimi. Il ministro Forzista sta

lavorando in Europa per conto di Meloni per costruire l'asse tra conservatori e popolari in

vista del rinnovo dell'Europarlamento previsto per il prossimo anno. Tagliani a inizio anno sembrava

essere entrato nel mirino di fascina, tanto che quando il capogruppo dei popolari in Europa,

Max Weber, ha annullato l'arrivo a Roma per una uscita improvvida di Berlusconi sulla

guerra in Ucraina, era pronto il comunicato per metterlo fuori dal partito. Poi, con le arti

della diplomazia, Tagliani è rientrato nel giro e nel mirino sono rimasti Alessandro Cattaneo,

tolto da capogruppo Elicia Ronsulli. C'è poi l'aria di chi ha cercato di non appiattire il

partito su Giorgia Meloni e che negli ultimi mesi è stata messa da parte, composta dal vice

presidente della camera, Giorgio Mulet, dall'ex capogruppo, appunto ex Alessandro Cattaneo,

e dalla capogruppo in Senato, effedellissima di Berlusconi fin dagli anni delle polemiche per

le cene eleganti, l'Elicia Ronsulli. Nella galassia azurra ci sono poi i governatori che si muovono

in ordine spazio dal presidente della Sicilia, Renato Schifani, al collega della Calabria,

Roberto Occhiuto, passando per il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, del Molise, Donato Toma,

e della Basilicata Vito Bardi. Cosa faranno adesso tutti i forzisti, senza il leader unico,

che in questi trentani di Forza Italia non ha mai creato un erede, tra chi per lui non aveva

il quid come Angelino Alfano e chi invece poteva piacergli, ma veniva da altre esperienze come

Matteo Renzi? Beh proprio i Renzi, alcuni ripongono l'esperanza di un futuro azurro,

magari rafforzando il terzo polo con l'ex presidente del Consiglio e leader. Su questo fronte ci

sono alcuni governatori come Schifani, ma anche la stessa Ronsulli e importanti ex forziste sono

già in questo campo da Mara Carfagna a Maria Stella Gelmini. Di certo c'è che Meloni su tutti

ha bisogno di un partito moderato e ne ha bisogno non solo per gli equilibri in Parlamento,

ma anche per il lavoro che sta portando avanti con Weber in Europa per costruire lasze conservatori

popolari. Alle prossime lezioni popolari di Weber rischiano di non avere euro deputati eletti in

Italia se crolla forse Italia e non si creerà un'alternativa. I centristi del centro destra

da Lorenzo Cesa, Ammaurizio Lupi, Luigi Brugnaro e Giovanni Toti di noi moderati sperano in una lista

unica per l'Europé, magari ancora con il simbolo di Forse Italia, ma che guardi avanti. Nel frattempo

Meloni tiene rapporti diretti con i figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio e il voto federatore

di questo gruppo moderato potrebbe essere proprio un prestito da fratelli d'Italia come il Ministro

della Difesa, Guido Crosetto. Chiudiamo almeno per oggi questa lunghissima e inevitabile puntata

monotematica sulla morte di Silvio Berlusconi, con un altro purtroppo lutto che oggi segna

alla fine di un pezzo della nostra storia, ovvero la morte dell'attore e regista Francesco Nuti,

Nuti che aveva 68 anni ed era malato da tempo, ha vissuto due vite, come scrive la stampa,

la prima da attore e regista di cinema, interprete di quel tipo di commedia romantica

agrodolce che ha avuto una grande presa sugli attori comici delle generazioni successive che

con la sua leggerezza è stato campione di box office negli anni 80. La seconda vita,

ormai vittima triste della crisi del suo stesso cinema comico, segnata invece da un calvario di

cadute, incidenti, accidenti e malattie che dal 2006 lo hanno reso semi-infermo. Attraverso una

marcata cadenza dialettale e dando vita a personaggi che giocano sul tentativo di

riapropriarsi del ruolo dominante all'interno della coppia, Nuti ha interpretato con medie

brillanti detoni vagamente surreali che hanno avuto un successo strabiliante negli anni 80,

grazie a film come Io, Chiara e Lo Scuro, Casa Blanca, Casa Blanca, Tutta Colpa del Paradiso,

Stregati, Caruso Pascoschi di Padre Polacco, Willi Signori e Vengo da Lontano fino a Donne

Colleggonne, fortunata pellicola che nella stagione 91-92 batte ogni ricorda di incassi.

I tiepi di Consenzi continua la stampa ai botteghini di fine anni 90 non paragonabili ai

successi del decennio precedente provocarono a Nuti una profonda depressione e problemi di

alcolismo e le croniche del 2003 accennano anche un tentativo di suicidio. Il destino ha un'ultima

beffa per lui, alla Vigilia del Ritorno sul set il 3 settembre 2006 cade dalle scale della sua

abitazione e sbatte la testa, ricoverato d'urgenza a causa di un grave hematoma cranico entra in coma

dal quale esce il 24 novembre 2006. Da quel momento Nuti non sarà più autonomo, con difficoltà serie

agli arti e difficoltà di linguaggio costretto a vivere su una sedia rotelle. Nell'estate del

2017 la figlia di Nuti Ginevra rilascia un'intervista nella quale dice, adesso che sono maggiorenne ho

chiesto di essere l'unica aututrice di mio padre perché penso che nessuno meglio di me possa prendersi

sicura di lui. E con questo per oggi ci fermiamo qui, noi ci diamo appuntamento a domani sempre alle 17

con Deli 5. Deli 5 è un podcast prodotto da CNC media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17,

direzione creativa e post produzione like a be creative company.

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La scomparsa di Silvio Berlusconi: le cause, la vita, il futuro di Forza Italia.

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Musica Giovanni Ursoleo