Daily Five: La Resistenza secondo Santoro. Xi ha chiamato Zelensky. Biden si ricandida. Migranti, la Francia non si fida dell’Italia

CNC Media CNC Media 4/26/23 - Episode Page - 22m - PDF Transcript

Allora proprio come lunedì anche oggi vi risparmio i residui polemici e il reso conto

delle celebrazioni per la festa della liberazione perché insomma direi che ne abbiamo avute

abbastanza anche quest'anno e tuttavia ieri durante la trasmissione di martedì sulla

sette c'è stato un breve botter risposta tra il conduttore Giovanni Flores e il giornalista

Michele Santoro su un punto che aveva molto a che fare con la giornata di ieri, ovvero

il 25 aprile che almeno a mio giudizio può invitare a una riflessione un po' più ampia

che va oltre il 25 aprile stesso. Michele Santoro lo sapete è uno dei principali esponenti

di quella corrente di pensiero della sinistra italiana che è ferocemente contraria a sostenere

gli ucraini nella loro guerra di resistenza e di liberazione dell'invasione russo e

allo stesso tempo Santoro è anche una personalità che notoriamente ritiene che la resistenza

italiana, la lotta di liberazione dei partigiani italiani, siano i valori fondanti e irrinunciabili

sacri della nostra Repubblica che vecchio come me probabilmente ricorderà quell'epica

puntata di Shusha. Shusha è un talk politico progenitore dei vari dimartedì, piazza pulita

eccetera che Michele Santoro apri cantando da solo nel silenzio più totale dello studio

Bella Ciao e lo fece in risposta al famoso editto bulgaro con cui Berlusconi ordino la

cacciata sostanzialmente dalle tv proprio di Santoro in sobbiaggi e Daniele Luttazzi.

Questo giusto per ricordare e per ribadire quanto sia importante per Santoro la resistenza.

Ecco ieri Giovanni Flores il conduttore della trasmissione in breve gli ha chiesto in certo

punto conto di come possano lui e quelli che la pensano come lui celebrare il 25 aprile

alla resistenza italiana e allo stesso tempo osteggiare l'aiuto alla resistenza ucraina.

Perché se gli italiani si difendono con la guerra dall'invasore tedesco vanno giustamente

celebrati ricordati e santificati ma se gli ucraini fanno la stessissima cosa cioè si

difendono con la guerra dall'invasore russo allora vanno trattati da guerra fondai e chi

gli aiuta eppure uno stronzo che non vuole la pace come regge questa evidente contraddizione

in sostanza gli ha chiesto Flores e la risposta che Santoro ha dato a questa osservazione

è almeno a mio giudizio emblematica in tutte le commemorazioni di oggi sul 25 aprile ha

detto a un certo punto Santoro non è stata detta una cosa perché i nostri partigiani sono

diventati partigiani perché erano contro la guerra la principale aberrazione del fascismo

è stata una guerra sciagurata che ha messo in ginocchio il nostro paese cioè in pratica

Santoro per difendere questa evidente contraddizione tra il santificare la resistenza italiana e

osteggiare la resistenza ucraina o meglio il supporto alla resistenza ucraina ha detto qualcosa che

se fosse stata pronunciata da qualcuno ad esempio di destra probabilmente oggi questo

qualcuno lo troveremmo grossifisso in piazza ha detto cioè che i partigiani mica sono diventati

partigiani perché principalmente antifascisti quindi contrari a un sistema totalitario che

soffocava la libertà la democrazia la parola eccetera no il motivo secondo Santoro è che erano

semplicemente contrari alla guerra una guerra sciagurata come ha detto lui che ha messo in ginocchio

il nostro paese cioè Santoro pur di giustificare se stesso pur di trovare una pezza all'evidente

buco della propria narrazione è arrivato a commettere quella che potremmo definire una bestemmina

storica politica e morale se vogliamo cioè ha spogliato i partigiani del loro antifascismo ha

trasformato la resistenza da fenomeno antifascista a fenomeno pacifista o quello che è da lotta

contro lo straniero a lotta contro la guerra però ovviamente condotta quella guerra in quel caso

andava bene che verrebbe da chiedere a Santoro ma miscusi dottor Santoro quindi se Mussolini non

ci avesse trascinato in quella guerra ai partigiani il fascismo sarebbe andato bene anzi non

avremmo avuto proprio i partigiani tutto procedeva bene in italia madame la marchesa perché tanto

non c'era la guerra e quindi non è non era necessaria una guerra antifascista in questa

narrazione l'esercito nazista è invasore non lo mettiamo proprio non lo vogliamo proprio

conteggiare il fatto che i partigiani abbiano combattuto non solo contro i fascisti ma contro

un invasore straniero cioè l'esercito tedesco nazista no evidentemente no evidentemente i

partigiani per come li ha descritti santoro erano dei semplici pacifisti che se ne stavano

li belli e buoni a sopportare o magari addirittura a tollerare il fascismo solo che quando Mussolini

ha imbroccato la guerra sbagliata allora loro hanno detto no così non ci sta bene e si sono

ribellati che ripeto è una visione questa della resistenza direi non solo inedita ma piuttosto

forzata a voler essere buoni e a questo punto allora la domanda è ma perché un uomo anzi un

giornalista dalla schiena dritta come michele santoro che si è sempre battuto per gli oppressi

per i valori antifascisti per la resistenza per i popoli che una guerra la subiscono è arrivato

a dire qualcosa del genere perché così tanti a sinistra a costo di cadere nell'ipocrita

con tradizione di celebrare la resistenza italiana ma non voler sostenere la resistenza ucraina si

ostinano con questa narrazione la risposta ovviamente starebbe a loro darla però provo a

dare una mia lettura per carità criticabilissima e la lettura è che certa sinistra non odia gli

ukraini non ce l'ha con l'ukraina e magari non è nemmeno filo putiniana però è tale l'odio

verso gli stati uniti d'america che per loro vale la regola il nemico del mio nemico e mio amico

o se vogliamo in questo caso l'amico del mio nemico e mio nemico insomma il problema di fondo

di certa sinistra con la resistenza ucraina e che gli stati uniti sostengono la resistenza

ucraina e se gli stati uniti cioè il grande satana che non si fa mai gli affaracci propri

sostiene gli ukraini e combattono contro la russia allora senza dubbio c'è del marcio nella

resistenza ucraina e ci sono delle ragioni nell'aggressione russa quindi questo tipo di

sinistra auspica la vittoria di un tiranno come putin sicuramente no per carità quello che infatti

chiede questo tipo di sinistra e la pace e questo chiaramente è un bene però diventa qualcosa di

diverso da un bene quando si chiede che la pace sia raggiunta semplicemente disarmando una delle

due parti in conflitto cioè disarmando l'ucraina e lasciando quindi come logica conseguenza e

russi la possibilità di avanzare ormai incontrastati e conquistare tutta tutto il paese e a proposito

di questo ieri santoro ha detto anche un'altra frase non meno emblematica della prima e che lascia

trasparire come appunto alla base di tutto ci sia solo ed esclusivamente un cieco anti-americanismo

che poi fa perdere ogni logica perché a un certo punto santoro per criticare l'america ricorda

che quando i partigiani italiani chiesero agli stati uniti delle armi un mitra o una pistola

dice santoro loro non diedero queste armi e quindi anche qui si può sapere questi americani cosa

devono fare per non essere i cattivi per carità è criticabilissimi gli americani però sto parlando

di questo di questa vicenda in particolare perché se gli americani non danno le armi ai

partigiani italiani allora sono cattivi perché non danno le armi alla resistenza e partigiana se

invece danno le armi agli ucraini sono cattivi lo stesso perché danno le armi quindi ci si chiede

ma quindi che cosa devono farsi gli americani le armi le devono dare o non le devono dare perché in

tutte e due casi allora sono cattivi però forse qui prima di fare la pace tra russi e ucraina

semplicemente qualcuno dovrebbe iniziare a fare pace con se stesso e con le proprie contraddizioni

io sono emilio mola e questo è daily five il podcast di cnc media per comprendere l'attualità e

conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta oggi e mercoledì 26 aprile arrestiamo

in argomento russe ucraina perché oggi ha preso forma finalmente una novità promessa e attesa da

diverse settimane ovvero la telefonata del presidente cinesi si chimping al presidente ucraino

volodo mirzeleschi come sapete nelle scorse settimane la gina ha intensificato i suoi

movimenti per porzi e per proporzi come forza mediatrice tra le due parti in guerra arrivando

anche a avanzare quel famoso piano di pace in 12 punti che tuttavia come abbiamo già detto più

volte su daily five non era un piano di pace ma il punto è che fino a questo momento di fatto

questa mediazione cinese si è sempre tradotta esclusivamente in contatti del governo di pechino

con il solo governo di mosca addirittura con un viaggio del leader cinese lo ricorderete qualche

settimana fa direttamente in russia l'ucraina da tutto questo era sempre stata lasciata fuori

dalla porta c'era stata la vaga promessa di almeno una chiamata telefonica di si chimping

azele schima non era mai avvenuta però ripeto almeno fino a oggi in un tweet pubblicato

stamattina il leader ucraino ha scritto o avuto una lunga e significativa telefonata con il

presidente della cina si chimping credo che questa telefonata così come la nomina dell'ambasciatore

dell'ucraina in cina darà un forte impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali

quest'ultimo passaggio è importante perché relativo all'altra importante novità di oggi forse

ancora più concreta su questo fronte ovvero la decisione di pechino di inviare un rappresentante

speciale a kiev proprio per i colloqui diretti a risolvere la crisi ma come dobbiamo interpretare

queste due notizie queste due mosse della cina allora la cina sullo scacchiere del conflitto

russo ucraino è una pedina senza dubbio dal grosso potenziale per portare a una soluzione

diplomatica innanzitutto la cina è una super potenza in secondo luogo ha una forte influenza

sulla russia anzi forse il paese che più di tutti può far pressione su putin visto che se oggi

la russia è economicamente ancora in piedi lo deve proprio alla cina che ha acquistato in questi

mesi materie prime emmerci che gran parte del mondo ha smesso di comparare dalla russia per via

dell'embargo infine la cina ha dalla sua il fatto di non essersi mai fatta coinvolgere direttamente

nel conflitto magari a differenza ad esempio di stati uniti o unione europea che pur avendo

la caratura per potersi mettere diciamo come mediatori tra le due parti in conflitto di fatto

non possono perché al loro almeno armi intelligence a una delle parti in campo cioè l'ucraina le

hanno fornite e continuano a fornirle quindi ripeto ci sono diverse ragioni per considerare

la cina un importante player in questo nella possibile soluzione diplomatica del conflitto

però c'è anche da chiedersi quali sia il reale interesse della cina a che il conflitto termini

a volere essere cinici probabilmente a picchino interessa di più che questa guerra duri a lungo

sia perché renderebbe la russia di giorno in giorno più dipendente dalla cina stessa sia

perché questo conflitto distrae gli stati uniti da un altro dossier cioè quello di taiwan insomma

per i cinesi più gli stati uniti sono impantanati in ukraine più dura la guerra in ukraine più

svuotano le proprie casse e i propri arzenali per l'ukraine più si riducono le possibilità che

possano intervenire gli stati uniti un giorno in aiuto a taiwan qualora la cina dove se

decidere di imbadere quest'isola quindi ripeto cynicamente parlando probabilmente alla cina

conviene di più che questa guerra non finisca mai però tuttavia detto questo diciamo di certo ora

almeno sulla carta queste mosse quelle di oggi oltre quelle fatte nelle scorse settimane dimostrano

ripeto almeno sulla carta che la cina si sta interessando alla ricerca di una soluzione

diplomatica del conflitto se poi lo stia facendo solo per mostrarsi al mondo come il grande

pacificatore ma con l'interesse semplicemente di non risolvere il problema è un altro conto e lo

scopriremo solo col tempo però ripeto di certo se da un certo punto di vista può convenire alla

cina che il conflitto continui da un altro punto di vista non conviene alla cina che questo conflitto

dei generi magari che ne so in un conflitto mondiale infatti è interessante che lo stesso si

gimping nella telefonata con zeneschi ha espresso i suoi dimori per una degenerazione del conflitto

che potrebbe portare all'utilizzo di armamenti atomici non ci sono vincitori in una guerra

nucleare ha detto il leader cinese tutte le parti interessati dovrebbero rimanere calme e sobri

concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l'umanità e gestire e

controllare congiuntamente la crisi quindi almeno ripeto a parole l'auspicio di si cimping che

questa guerra non degeneri chiaramente in un conflitto mondiale con un quasi inevitabile poi a

quel punto esito nucleare ma perché la cina e concludiamo con questa analisi ha deciso di

intervenire proprio ora secondo il corriere una ragione c'è non è una coincidenza per il

corriere è significativo scrive guido sante vecchi che dopo tanta attesa si cimping abbia deciso

di parlare a zeneschi proprio dopo il caso o meglio lo scandalo della dichiarazione dell'ambassatore

cinese a parigi che venerdì scorso venerdì ventun aprile rispondendo a una domanda sui

confini ucraini e sulla crimea occupata dai russi nel 2014 aveva detto dipende da come si

percepisce il problema c'è la storia la crimea era parte della russia è stato cruce off ad offrirla

l'ucraina all'epoca dell'unione sovietica il diplomatico cinese lusciae aveva aggiunto i

paesi dell'ex unione sovietica non hanno statuto effettivo nel diritto internazionale perché non

c'è stato un accordo per concretizzare la loro sovranità insomma con queste parole riprendo

un attimo qui la parola io l'ambassatore cinese a parigi aveva creato parecchio subulio in Europa

perché in sostanza ha detto che la crimea appartiene alla russia sostanzialmente non all'ucraina

e che anche gli altri paesi ad esempio quelli Baltici quelli che facevano parte dell'unione

sovietica non è che siano così sovrani perché sulla carta questa sovranità non è stata ancora

sancita quindi potete immaginare le reazioni che ci sono state e infatti il 23 aprile il ministero

degli esteri cinese è stato costretto a correggere l'esternazione del suo ambassatore dopo tre

giorni durante quali appunto si erano accumulate le proteste dei paesi europei e di quelli Baltici

quest'ultimo infatti liberati nel 1991 dal dominio sovietico la portavoce di piechino a quel punto

ha cercato di spegnere la polemica spiegando che dopo la disintegrazione dell'unione sovietica

la repubblica popolare cinese fu uno dei primi paesi a stabilire relazioni diplomatiche con gli

stati interessati e rispetta la loro sovranità. Le Stato chiesto a questo punto ricorda il

corriere se il ministero intendesse ritrattare le parole incendiari dell'ambassatore l'uxhaye e la

signora ha risposto la ministra ha risposto quel che posso dirvi e che la mia dichiarazione rappresenta

la posizione formale del governo cinese. Restiamo sugli esteri ma andiamo dall'altro

lato della barricata perché c'è una notizia che arriva dagli Stati Uniti che era in realtà

in attesa solo di conferme. Ieri questa conferma è arrivata il presidente degli Stati Uniti Joe

Biden ha definitivamente sciolto la riserva e ha annunciato in un video che si candidera per

un nuovo mandato alla presidenza del paese alle elezioni del 2024. L'annuncio scrive il post

era atteso da tempo e implica che con ogni probabilità Biden sarà il candidato del partito

democratico americano alla presidenza. Il sistema politico statunitense prevede che comunque si

passi prima delle primari di partito ma abitualmente quando un presidente in carica si candida per un

secondo mandato gli altri politici del suo partito evitano di candidarsi. Al momento nessun

politico democratico di rilievo si è candidato alle primarie che Biden quindi vincerà facilmente

a meno di grosse sorprese. Biden compirà 81 anni quest'anno e già quando era stato eletto due

anni fa era il più anziano presidente della storia americana. Nel caso vincesse eletto per

un nuovo mandato al termine dei quattro anni di presidenza avrebbe addirittura 86 anni.

Nel breve video con cui ha fatto l'annuncio Biden ha detto che combattere per la democrazia

americana è stato il compito del suo primo mandato, quello cominciato nel 2021, ma che nel

paese gli estremisti MAGA si stanno organizzando per toglierci le nostre libertà MAGA cos'è,

MAGA è l'acronimo dello slogan della prima campagna elettorale di Donald Trump cioè Make America

Great Again ed è diventato la sigla simbolo degli esponenti dell'estrema destra americana che

sostengono appunto Trump. Per questo ha detto Biden riprendendo un suo vecchio discorso stiamo

combattendo per l'anima dell'America. Secondo i sondaggi condotti in questi ultimi mesi una

nuova elezione tra Biden e Trump, come quella che si avuta nel 2020, sarebbe estremamente

combattuta. Biden è mediamente avanti di qualche punto percentuale ma non abbastanza da portarsi

definire in vantaggio lo stesso vale in uno scontro tra Biden e Ron DeSantis, il governatore

republicano della Florida, che potrebbe essere l'unico republicano capace di battere Trump alle

primarie DeSantis, tuttavia non si è ancora candidato. Detto questo il post ricorda che

comunque è ancora estremamente presto per considerare i sondaggi affidabili. La campagna

elettorale non è ancora iniziata e le elezioni saranno tra un anno e mezzo. Il fatto che Biden

poi sia già il presidente più anziano della storia americana e che alla fine di un eventuale

secondo mandato avrà, come abbiamo già detto, 86 anni preoccupano un poco gli elettori. Anche

quelli del suo partito numerosi sondaggi mostrano che i democratici preferirebbero un candidato più

giovane e fresco. Al momento, tuttavia non c'è nessuno nel panorama politico, scrive il post

che possa sostituire Biden. L'ex presidente, inoltre, è ritenuto un candidato molto forte

in un eventuale nuovo scontro con Donald Trump, che ha già battuto nel 2020.

Come sapete, da quando il centro-destra guidato da Giorgia Meloni ha arrivato al governo,

i rapporti tra Italia e Francia si sono fatti molto tesi e non sono mancate addirittura

a veri e propri scontri diplomatici, soprattutto sul fronte dell'emergenza migranti. Ecco, queste

tensioni, dopo una breve pausa, potrebbero presto riaccendersi, visto che la Francia si

appresta a schiarare 150 poliziotti in più al confine con l'Italia, proprio per controllare

il flusso irregolare di migranti. Ad annunciarlo è stata la prima ministra Elisa Betteborn,

parlando all'Assemblea Nazionale, e questa mossa, che di fatto tratta l'Italia come un paese incapace

di gestire i propri regolari, potrebbe essere solo l'inizio. La Presidente del Consiglio

prevede infatti anche l'avvio entro l'estate di un esperimento di rafforzamento ulteriore

dei confini con l'Italia. L'annuncio del governo di Parigi scrive il Corriere della

Sera rischia quindi di rendere ancora più tesi ora i rapporti con Roma sul tema dell'immigrazione.

La questione aperta è quella dei cosiddetti movimenti secondari, cioè migranti che sbarcano

in Italia, ma che, sfuggendo ai controlli italiani, chiedono poi silo in altri paesi.

Nel 2021 oltre 20.000 persone sarebbero riuscite ad aggirare l'ostacolo in tutta risposta

alla Francia, ha reso ferrei i controlli alla frontiera, in particolare quella di 20 mila,

rimandando indietro chi tenta di passare il confine. Macron è evidentemente preoccupato

dall'esplosione di sbarchi che sta investendo le coste italiane, 39.000 dall'inizio dell'anno,

più che quadruplicati rispetto allo stesso periodo del 2022. L'ittimore insomma è che

l'onda lunga possa presto tardi l'ambire il confine Italo-Francese.

D'altro canto, Macron è in difficoltà sul fronte interno proprio sul tema dell'immigrazione.

Il varro della nuova legge è stato rinviato all'autunno prossimo perché il presidente

non può contare su una maggioranza sufficiente all'approvazione. I 150 poliziotti schiarati

al confine potrebbero dunque rispondere anche all'esigenza di rafforzare la maggioranza

in Parlamento. E con questo per oggi ci fermiamo qui, io vi ringrazio e vi saluto e vi do

appuntamento a domani sempre alle 17 con Daily Five.

Daily Five è un podcast prodotto da CNC Media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17. Direzione

creativa e post-produzione like a be creative company.

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

Per Michele Santoro i partigiani iniziarono a combattere non contro il Fascismo, ma contro la guerra.

Il presidente cinese Xi Jinping ha telefonato a Zelensky: “Scongiurare una guerra nucleare”. Ma la Cina è davvero interessata alla pace?

Usa, Biden si ricandida. Ma i democratici vorrebbero un presidente più giovane.

Migranti, nuove tensioni in vista tra Francia e Italia dopo lo schieramento di 150 poliziotti francesi al confine.

Per scriverci: dailyfive@cncmedia.it
Seguici su Instagram:
@emiliomola1
@cnc_media

Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle17:00 con Emilio Mola.
Una produzione CNC Media
Direzione creativa e post produzione Likeabee Creative Company
Musica Giovanni Ursoleo