Daily Five: La donna in Italia e nel mondo. Naufragio senza pace. Essere single costa. TikTok e il farmaco per dimagrire.

CNC Media CNC Media 3/8/23 - Episode Page - 23m - PDF Transcript

Cinque mesi fa, per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, ma se vogliamo

nella storia dell'Italia Unita, la carica di governo più importante del Paese è stata

conquistata da una donna, Giorgia Meloni. Non era mai accaduto prima. E due settimane

fa, per la prima volta nella storia della sinistra italiana, la carica di leader del

più importante partito di questa area politica è stata conquistata ancora una volta da

una donna. Elish Line non era mai accaduto prima. Dopo 162 anni di storia italiana,

durante i quali entrambi i più importanti ruoli politici del nostro Paese sono sempre

e solo ininterrottamente stati ricoperti da uomini, oggi non solo la leader della maggioranza

e donna, ma anche quella dell'opposizione. E appena otto giorni fa, il 1 marzo, anche

la carica di presidente della Corte di Cassazione è per la prima volta nella storia della magistratura

italiana stata conquistata da una donna, Margherita Cassano. Ecco, ho voluto elencare

queste tre recentissime storiche conquiste di civiltà nel nostro Paese perché oggi,

8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne, a leggere articoli e poste bacheche

social, qualcuno potrebbe avere l'impressione che l'Italia sia sul fronte dei diritti delle

donne, un gradino sotto l'Afghanistan, con tutte queste donne che lamentano di non avere

ancora questo o quello. E non è che ora voglia dire per carità il contrario e andare

contro corrente, perché sarebbe semplicemente disonesto, stupido e falso da parte mia dire

che adesso va tutto bene, che in Italia siccome abbiamo una premier donna e una leader del

PD donna, allora va tutto bene e la parità di genere è stata raggiunta, magari fosse

così e adesso ci arriviamo. Vorrei piuttosto integrare alle rigriminazioni, alla lista

di mancanze e di storture nella nostra società che oggi leggiamo e l'incato ovunque un elemento

in più, ovvero le conquiste ottenute dalle donne, donne che nonostante la cultura è

storicamente patriarcale del nostro Paese, stanno riuscendo, anno dopo anno, a prendersi

gli spazi che quella cultura ha sempre negato loro, senza violenza, senza prevaricazione,

ma con la sola forza della determinazione, tanto da essere oggi nelle loro mani le più

importanti o meglio alcune delle più importanti cariche del nostro Paese e non solo, quando

la nostra Repubblica è nata 80 anni fa, le donne in Parlamento erano una su venti,

nel 2001 erano già una su dieci, oggi sono una su tre, non è ancora quel uno su due

perché sancirebbe la definitiva parità, però almeno siamo lontanissimi da quell'uno

su venti di 80 anni fa o da quell'uno su dieci di vent'anni fa, non solo, nel 2010

le donne presenti nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa erano appena

il 5%, ripeto parliamo di circa 13 anni fa non era geologico che fa e ripeto erano il

5%, oggi sono il 37% e sono quasi triplicate le donne nei consigli di amministrazione delle

società a partecipazione pubblica, segno di un progresso che c'è e che quando non c'è

come nel caso dei consigli di amministrazione e dell'equaterosa viene imposto per legge,

ah quindi allora va tutto bene ma da mala marchesa assolutamente no, oggi in Italia

esiste ancora una disparità salariale tra uomini e donne che è inaccettabile e insopportabile

stesso lavoro, stessa manzione, ma gli uomini guadagnano di più e non si capisce

bene il perché, visto anche che le donne ad esempio a livello universitario ottengono risultati

migliori degli uomini, l'occupazione femminile poi in Italia e tra le più basse in Europa,

così come sono sempre per la stragrande maggioranza dei casi le donne a lasciare il lavoro quando

arrivano dei figli nella coppia e ancora una volta poi sono sempre le donne a svolgere nella

stragrande maggioranza dei casi i lavori domestici, ma allora insomma oggi cosa dobbiamo fare, dobbiamo festeggiare

le donne a svolgere, ma proprio il parlare dei diretti negati alle donne, delle storture, della disparità

si sono emws Foura a queste conquiste. Quindi raccontare le conquiste e ricordare i progressi che fino a ojini sono

stati ottenuti dalle donne, non significa negare i problemi che oggi ancora ci sono, mi significa dare 4zche alle

risultati. Durante l'ultimo festival di Sarremo è stata criticata la scelta di affidare alle

donne ancora una volta dei monologhi in cui le donne denunciano ciò che ancora non va.

E lo si è detto magari anche in buona fede a difesa della donna affinché non passi e

non si fossi lizi l'immagine di una figura femminile che sta lì sempre solo a lamentarsi.

Ma fino a che l'Italia non avrà raggiunto una vera parità di genere che oggi ancora

non esiste, questa sarà l'unica purtroppo arma di cui la donna disporrà per vincere

questa storica battaglia che sta portando a risultati un tempo impensabili ma che non

può fermarsi adesso. Quindi buon otto marzo a tutte.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Vorrei restare sull'ottomarzo perché appunto quella di oggi si chiama giornata internazionale

dei diritti delle donne e a livello internazionale la condizione della donna se in alcuni paesi

è di gran lunga migliore rispetto al nostro in altri paesi e non solo lontana da qualsiasi

barlume di parità ma è prossima semplicemente all'orrore, all'inferno, all'addisumanità.

Milena Gabbanelli ne parla oggi in un lungo articolo pubblicato sul Corriere nella rubrica

Data Room di cui vorrei leggervi alcuni passaggi.

Al grido di donna, vita e libertà migliaia di ragazze e ragazzi scendono in piazza in

ogni città dell'Iran da ormai più di 160 giorni, nel 16 settembre quando Masha Amini

viene arrestata e poi picchiata a morte a Tehran perché non indossa il velo correttamente.

Dall'ora insieme alle proteste è iniziata lo scena con tabilità di morte, si tratta

in molti casi di donne giovanissime, torturate e violentate prima di essere uccise dalla polizia

morale.

Tra loro Nika Shakarami, 17 anni, Adis Najafi, 20 anni, Hana Nekia, 23 anni, Gazzaleggia

Lavi, 32 anni, Masha Mogui, 18 anni, Aida Rostami, 36 anni, la dottoressa che curava

i feriti.

Secondo le ONG per i diritti umani a Teveniran sono oltre 100 le manifestanti in carcere,

negli ultimi giorni inoltre sono stati segnalati casi di avvelenamento intenzionali su centinaia

di bambine nelle scuole di Com si sospetta, si tratti di una pratica per scoraggiare

l'istruzione femminile, a sostenere la loro lotta anche ci sono anche giovani ragazzi iraniani

e anche per loro non c'è nessuna pietà, numerosi imputati sono stati torturati e

le confessioni estorte sono state usate come prove nel corso di processi e per le loro

esecuzioni.

Le TV di Stato hanno trasmesso le confessioni forzate di almeno 9 imputati prima che il

processo avesse luogo e secondo Amnesty International 525 manifestanti tra cui 71 bambini sono

stati uccisi e più di 19.000 persone sono state arrestate da settembre a oggi.

Nonostante la repressione, nonostante la frequenza delle proteste siano diminuite, le manifestazioni

continuano, le donne lottano e lo fanno strappandosi il velo ai funerali delle compagni uccise

a rischio della loro stessa vita o tagliandosi capelli, un gesto mutuato dall'usanza curda

che vede le donne privarsi della loro femminilità in segno di lutto, i giovani non temono la

iatolla e di giovani in Iran, ce ne sono tanti, l'età media è di 27 anni.

Symbolo della repressione femminile è diventato l'obbligo di indossare il velo, nel caso

dell'islam e la sciaria, il cardine su cui si fonda la discriminazione, strumento di

controllo diretto e la polizia morale, quella iraniana però non è l'unica polizia religiosa

islamica al mondo accusata di maltrattare i cittadini, altri paesi in Africa, in Medio

Oriente e nel sud estasiatico hanno poliziotti dedicati al monitoraggio delle cosiddette

attività non islamiche, in Indonesia esattamente come in Iran le donne devono indossare abiti

larghi e fulari e sebbene le violazioni dell'abbigliamento non possano portare alla detenzione

come invece succede in Iran, altre violazioni della legge islamica a partire dall'adulterio

portano regolarmente alla reclusione o alla fustigazione pubblica, in Egitto non sono

poi poche le ragazze arrestate e o condannate al pagamento di molte per aver pubblicato

immagini considerate sconvenienti sui social, e se da un lato il movimento femminista egiziano

sembra fare grandi passi avanti con le giovani donne che inventano nuove forme di attivismo

per attirare l'attenzione sulla violenza sessuale endemica che le affligge sia nelle loro

case che in strada, nel 2021 il gabinetto egiziano ha provato un disegno di legge su

lo stato sopersonale che richiederebbe alle donne di ottenere il consenso di un tutore

maschio per sposarsi, registrare la nascita di un figlio o viaggiare all'estero, un

disegno di legge che da anche la priorità ai padri in materia di affidamento dei figli.

Se si allarga poi l'orizzonte di osservazione ad altri parametri, tra cui l'educazione

e la giustizia, secondo il Women Peace and Security Index, il peggior paese in assoluto

è l'Afghanistan, un paese dove le donne pur rischiando frustate, le affidazioni, arresto

e tortura protestano dal 15 agosto 2021, data del ritorno dei tali bani al potere in seguito

agli accordi di DOA sottoscritti dall'amministrazione statuntenze di Donald Trump, tra il 2001

e il 2018, durante il periodo di occupazione da parte delle forze internazionali, il numero

di donne con un'istruzione superiore era aumentato di quasi ventivolte e una giovane

donna su tre era iscritta all'università. Ebbene da settembre 2021 il rientro a scuola

per tutte le adolescenti e ragazze afghani di età superiore ai 12 anni è stato rinviato

a tempo indeterminato, lasciando 1,1 milioni di giovani donne senza accesso all'istruzione

formale. Attualmente secondo l'UNESCO l'80% delle ragazze e delle giovani donne afghani

in età scolare, quindi parliamo di 2,5 milioni di persone, non va a scuola. Quasi il 30%

delle ragazze in Afghanistan non ha mai frequentato l'istruzione primaria. Nonostante questo

a novembre in migliaia hanno sostenuto il CANCOR, l'esame di ammissione all'università,

ma il 20 dicembre i talebani, disattendendo le promesse fatte a DOA, hanno vietato l'iscrizione

delle donne alle università e tolto la possibilità ad oltre 100.000 studentesi di terminare i

loro studi. È facile capire perché dopo il ritorno dei talebani al potere la percentuale

di donne sopra i 15 anni che si sentono al sicuro nella loro comunità sia passata dal

35,5% al 9,8%, ma non si sono chiuse in casa. Dopo il 20 dicembre, decine di ragazze sono

tornate nelle piazze di Kabul a manifestare il loro disprezzo verso le barbe nere e rivendicare

il diritto a esistere. Quindi alle donne iraniane, alle donne afgane e alle ragazze della minoranza

curda yazida stuprate e uccise da Macellai de Lisis e dedicato questo 8 marzo. Non c'è

pace purtroppo per i morti e per i vivi del naufraggio avvenuto sulle coste di Kutra

in Calabria lo scorso 25 febbraio, se da un lato dopo gli articoli di cui vi ho anche

dato conto nella puntata di ieri che denunciavano le condizioni pietose e incivili in cui erano

tenuti sopravvissuti da 9 giorni. Oggi almeno questi sopravvissuti sono stati trasferiti

in un albergo dall'altro lato si apre il caso delle salme di chi invece è morto in

quel naufraggio. Il governo ha infatti deciso di trasferire al cimitero musulmano di Bologna

le salme delle vittime. Una scelta che accolto di sorpresa leggo da Open Online le famiglie

delle vittime. Alcuni dei parenti si sono immediatamente riuniti davanti alla camera

ardente allestita a Crotone per protestare contro la scelta delle autorità italiane.

I familiari delle vittime, riferisce

riferisci l'anza, chiedono infatti di attender almeno qualche giorno per avere la possibilità di avviare

le pratiche per il trasferimento nei paesi di origine. Vorremmo poter decidere noi dove portare

i nostri defunti, ha detto all'ADN Cronos, un uomo di nome Aladdin che nella strage ha perso

la zia e tre cuginetti. Il comune di Crotone che ha raccolto le istanze della strada di Crotone

che ha raccolto le istanze dei familiari delle vittime aveva già deliberato delle somme per i costi di trasferimento

in Italia e nel mondo per parlare della condizione sicuramente dai contorni non tragici che abbiamo visto fin ora, ma che senza dubbio dovrebbe portare a riflettere di un'altra categoria di persone.

In Italia scrive il posto in media i giovani non riescono a lasciare la casa dei genitori prima dei trent'anni.

L'Italia è quindi uno dei grandi paesi europei insieme a Grecia, Portogallo e Spagna dove l'indipendenza

arriva più tardi per una serie di complesse ragioni di carattere economico e sociale, ma probabilmente

la ragione che si può misurare più facilmente è con ogni probabilità una delle più importanti e quella legata al costo di andare a vivere da soli.

In Italia gli oltre 8 milioni di persone che vivono da sole sia giovani sia meno giovani spendono tra affitto, bollette, spesa e svagi vari in media ogni mese il 47% in più di una persona che vive in coppia

è l'87% in più quindi quasi il doppio di un componente di una famiglia di tre persone.

A prescindere dalle età vivere da soli costa di più per una serie di motivi anche piuttosto intuitivi e non si dividono le spese per la casa,

tipo l'affitto, il mutuo, le bollette, le riparazioni e fare la spesa è più oneroso perché non è possibile trovare sempre confezioni da uno

e le promozioni sono spesso riservate a quelle più grandi o alle scorte.

Allo stesso tempo le case più piccole come monolocali o bilocali sono anche quelle più costose al metro quadro.

Tutte queste spese già mediamente più alte vanno poi sostenute con stipendi mediche in Italia sono piuttosto bassi soprattutto nel caso dei più giovani

che sono entrati da poco nel mercato del lavoro, il che rende spesso piuttosto proibitivo pensare di lasciare casa dei genitori per andare a vivere da soli,

soprattutto nelle grandi città dove il costo delle case e della vita in generale è più alto.

Ecco questo articolo del posto prosegue molto lungo ed entra nel dettaglio delle singole spese affrontate da chi vive da solo.

E non dico che questo dovrebbe portarci a riflettere sulla necessità di introdurre in Italia il reddito di singlitudine come propone da tempo la pagina Instagram satirica

sapore di male, ma senza dubbio per chi volesse potrebbe rivelarsi una lettura molto interessante e la consiglio.

Chiudiamo con una notizia che sta creando molta preoccupazione soprattutto in ambiente medico perché c'è un farmaco ozenpik che è vitale per chi soffre di diabete

e che i diabetici non stanno più trovando in farmacia e per quale ragione?

Per colpa di tiktok in pratica stanno diventando virali dei video di ragazzi e ragazze che mostrano come sono riusciti a dimagrire

senza fare esercizio fisico o diete, semplicemente autosomministrandosi questo farmaco e intanti hanno cominciato quindi ad acquistarlo

esaurendo le scorte nelle farmacie e lasciando senza scorte chi invece ne ha disperatamente bisogno.

Leggo da Repubblica. Ho iniziato a usare ozenpik da 6 settimane racconta una ragazzina americana in calzamaglia e regiseno su tiktok

la sua siluetta attuale e più magra rispetto alle foto di prima, però lei spiega no, niente ginnastica solo iniezione

peccato che il farmaco usato come dimagrante sia vitale per chi soffre di diabete, finito nel frullatore di tiktok ozenpik è diventato introvabile per chi ne ha davvero bisogno

l'aifa, l'agenzia italiana del farmaco ha emesso una nota informativa importante per avvertire i medici consigliando loro di trovare un farmaco sostitutivo per i pazienti

la moda infatti non sembra passeggera, i video legati al farmaco su tiktok hanno raggiunto il mezzo miliardo di visualizzazioni, la ragazzina in calzamaglia e regiseno da sola ne ha somma 100.000

l'aumento della domanda di ozenpik scrive laifa ha portato a carenze che si prevede e continueranno per tutto il 2023, sebbene la fornitura continua ad aumentare non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare la domanda attuale

il farmaco è stato approvato contro il diabete di tipo 2 nel 2017, la possibilità di somministrarlo con una sola iniezione a settimana l'aveva subito reso popolare ma quando la casa produttrice si accorta che i pazienti perdevano decisamente peso ozenpik è entrato in un mercato stellare, quello dei trattamenti miracolosi contro l'obbesità

gli Stati Uniti dal 2021 prevedono l'eccesso di peso come indicazione per il farmaco anche fra gli adolescenti dai 12 anni in su, l'Europa no ma con rare eccezioni e se la siringa a forma di penna sta andando a ruba o come dimagrante anche in Italia vuol dire che c'è un problema di prescrizioni non appropriate e di contrabbando

la Francia dove pure la carenza si fa sentire ha deciso di alzare i controlli sulla distribuzione, il fatto inquieta i medici e non poco graziano 10 anni presidente dell'associazione medici di abitologi raccoglie la preoccupazione dei suoi pazienti con diabete che rischiano di dover cambiare cura con tutti i disagi che ne conseguono

ma è allarmato anche per l'uso che di ozenpik si può fare sull'onda della moda di tiktok sappiamo dai social che il medicinale viene usato con grave rischio anche da persone anoressiche che vogliono perdere ulteriormente peso sfruttando la capacità della molecola di ridurre il senso di fame

infatti è così che agisce

questo farmaco il principio attivo di ozenpik di altri farmaci simili che sono in via di diffusione sul mercato per partecipare a questa corza l'oro alla capacità di legarsi e

recettori di un ormone che stimola la produzione di insulina e controlla la grigemia nel sangue fra i suoi effetti però c'è anche quello di rallentare lo svuotamento dello stomaco riducendo l'appetito la perdita di peso nei testi iniziali

per la condizione e associata a obesità commenta di cianni la somministrazione di ozenpik tra l'altro è molto semplice con una penna dotata di un ago molto sottile ma già avuto i primi pazienti che hanno dovuto cambiare cura in un dosaggio più alto e con un nome diverso ozenpik si è diffuso come farmaco dimagrante

è usato da diverse celebrità anche se l'unico ad ammetterlo apertamente è Elon Musk a nuovo Nordisk c'è la società produttrice il solo mercato americano garantirà fra i 3 e 4 miliardi di dollari quest'anno con un bacino di potenziali clienti che potrebbe raggiungere i 40 milioni di persone anche

weight watchers si prepara a offrirlo ai suoi affiliati in italia il costo di una confezione da quattro fiale sufficienti per un mese o scilla tra i 100 e 150 euro un effetto collaterale intanto è emerso chiaramente anche se nessuno ne parla su tiktok cessate le iniezioni il grasso perduto ritorna per intero e a volte anche con gli interessi e con questo per oggi ci fermiamo qui io vi ringrazio per l'ascolto vi saluto

e vi do appuntamento a domani sempre alle 17 con daily five

daily five è un podcast prodotto da cnc media ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17 direzione creativa e post produzione like a be creative company

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

Le donne in Italia: tra conquiste e lotte ancora da vincere.

Le donne nel mondo: l’inferno dell’Afghanistan e dell’Iran.

Naufragio: non c’è pace nemmeno per i morti.

La condizione dei single in Italia: a loro la vita costa quasi il doppio.

Il farmaco per il diabete che fa anche dimagrire finisce su TikTok. E ora i pazienti che ne hanno bisogno non lo trovano più.

Per scriverci: dailyfive@cncmedia.it
Seguici su Instagram:
@emiliomola1
@cnc_media

Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle17:00 con Emilio Mola.
Una produzione CNC Media
Direzione creativa e post produzione Likeabee Creative Company
Musica Giovanni Ursoleo