Il Mondo: In Israele anche i militari protestano contro il governo. Cinque donne texane in tribunale per difendere l’aborto.

Internazionale Internazionale 3/9/23 - Episode Page - 28m - PDF Transcript

Dalla redazione di internazionale io sono Claudio Rossi Marcelli, io sono Giulia

Zoli e questo è il mondo il podcast quotidiano di internazionale.

Oggi vi parleremo delle proteste contro il governo in israele e di come va

avanti l'attacco al aborto negli Stati Uniti e poi della nuova copertina di

internazionale e di un libro sull'indice analitico.

È giovedì 9 marzo 2023

Lo scorso fine settimana migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza

in diverse città di israele per protestare contro la riforma della

giustizia voluta dal premier benjam in Netanyahu, una riforma che punta a

ridurre i poteri di controllo della Corte Suprema per affidarli all'esegutivo e

che secondo molti israeliani mette a rischio la stessa democrazia.

L'ultimo segnale di insofferenza verso il governo di Netanyahu è arrivato negli

stessi giorni dalle forze armate. Centinaia di riservisti e militari

hanno firmato delle lettere in cui avvertono il governo che si rifiuteranno

di eseguire compiti non essenziali o che si sono già ritirati dalle missioni

di addestramento in segno di protesta. Ne parliamo con Ariel David, giornalista

del quotidiano Arez che si trovate la Viv.

È forse l'aspetto più nuovo e eclatante della protesta dei militari di

riservisti che con diverse lettere in diversi gruppi, 400 membri dell'intelligence

militare, 200 medici, circa una quarantina di piloti dell'aviazione, hanno detto

che non si sarebbero presentati o nel caso dei piloti dell'aviazione già non si

sono presentati alla chiamata, all'addestramento a servire nella riserva

come fanno moltissimi israeliani per anni e per decenni dopo aver fatto il

servizio militare e questo appunto per protesta nei confronti del piano di

Netanyahu di stravolgere il sistema giudiziario. Che cosa vogliono e che cosa

contestano? C'è anzitutto un aspetto etico della loro protesta, cioè di

queste lettere si ripete continuamente l'idea che questi riservisti che hanno

servito il paese per anni o per decenni della loro vita e che sono in un certo

senso la punta di diamante anche dell'esercito israeliano, la spina dorsale

diciamo dell'esercito israeliano perché sono quelli con più esperienza, soprattutto

quando si parla dei piloti o dei medici e loro dicono noi siamo disposti a

servire anche a morire per una democrazia ma non per un regime

autoritario e non per salvare la carriera politica di Netanyahu. E poi ci sono

anche aspetti pratici di questa resistenza, di questa opposizione al

riforme giudiziare perché ricordavete che negli ultimi anni ci sono stati

molti attentativi da parte di gruppi pro-palestinesi di iniziare dei

procedimenti giudiziari all'estero sia presso la Corte Internazionale, presso

diverse giudizioni che permettono di portare dei processi per crimini di

guerra anche se non sono stati commessi proprio nel paese stesso e questi

procedimenti in genere sono stati bloccati proprio perché le Corte

Internazionali hanno ritenuto che israeli avesse un sistema giudiziario forte

indipendente capace di investigare eventuali crimini o irregularità nei

vari conflitti che ci sono stati con i palestinesi. I militari israeliani che

ora protestano che una volta finita l'indipendenza del sistema giudiziario

israeliano loro stessi possano essere presi di mira da tribunali diversi

tribunali internazionali per loro presunto ruolo magari nel conflitto passato

contro israeli a mass bombardamenti su Gaza eccetera eccetera. Quindi c'è

l'aspetto morale etico di non voler morire per un regime autoritario ma anche

un aspetto pratico rispetto in questa resistenza. Questo progetto di legge per

riformare il sistema giudiziario è al centro di protesse che vanno avanti da

settimane che cosa prevede questa riforma? Prevede due cose uno quello di dare al

Parlamento il potere di superare la cosiddetta clausola di superamento,

potere sensamente annullare le sentenze della Corte Suprema sulle

legislazioni ritenute appunto non costituzionali dalla Corte Suprema.

Quindi con una semplice maggioranza potrebbe annullare una sentenza della

Corte Suprema e il secondo aspetto ugualmente importante è il cambiamento

del meccanismo per la nomina dei giudici sia della Corte Suprema che di altri di

ogni altro grado. In questo caso la riforma concentrerebbe il potere di

nomina dei giudici nelle mani dell'esecutivo e del Parlamento la dove

oggi invece c'è più un equilibrio e c'è una forte componente del sistema

giudiziario stesso, un componente simile al CSM come potremmo diventare in Italia

nell'unuminare i magistrati. In questi sono i due elementi fondamentali della

riforma. Questa proposta dei riforma è stata la prima iniziativa del governo più

a destra della storia di Israele. È un provvedimento molto controverso,

perché cominciare subito con questa proposta? Questo è un governo molto

più a destra della storia di Israele con tante componenti, piccole

componenti e piccoli partiti di estrema a destra che hanno ognuno la loro

agenda, un'agenda legislativa molto fitta di provvedimenti che vorrebbero far

passare al Parlamento, però condizio sine qua non per far passare questi

provvedimenti, è quello di togliere potere alla Corte Suprema che

altrimenti probabilmente dichiarebbe inconstituzionali questi provvedimenti e

quindi parliamo di appunto i desiderati dei partiti di estrema a destra, c'è di

tutto, parliamo di la pena di morte per i terroristi palestinesi, c'è l'esenzione

per gli ulti autodossi dal servizio militare, c'è la chiusura del servizio

pubblico televisivo ritenuto troppo moderato, troppo vicino alle

istanze dell'opposizione, c'è ovviamente anche da parte di Netanyahu il

desiderio di passare una legge che gli diaimunità, visto che lui è sotto

processo per diversi casi di corruzione, vorrebbe far passare una legge che diaimunità

al Primo Ministro in carica per uscire dai suoi processi, c'è la volontà di

passare una serie di provvedimenti che annullino molte delle libertà nei

confronti della comunità LGBTQ, quindi in Israele per esempio l'idea di

introdurre una legge che permetta la discriminazione, qualora questo si ha

richiesto dalla propria fede religiosa, in altre parole se un negoziante non

vuole servire una persona gay o un arabo lo potrebbe fare, sarebbe legale da un

punto di vista di questa nuova legge proposta, ovviamente tutti questi

provvedimenti verrebbero cassati dalla Corte Suprema perché sono

incostituzionali, Israele tra parentesi non ha una costituzione ma ha delle

leggi fondamentali delle cosiddette leggi di base che fungono da

costituzioni di cui la Corte Suprema è garante, per cui queste leggi verrebbero

immediatamente cassate dalla Corte Suprema, per cui la prima cosa che questa

coalizione di estrema destra deve fare è togliere il potere alla Corte

Suprema di fermare, di bloccare questa agenda legislativa che l'opposizione ha

definito liberticida e autoritaria, teocratica e così via. Chi sono gli

israeliani che protestano che scendono nelle strade? Contestano questa riforma

ma contestano anche il governo e da gennaio da quando Netaniao è salito al

potere che queste manifestazioni vanno avanti? Allora c'è un ampio spettro

veramente un ampissimo spettro della società israeliana che partecipa a

questa protesta, abbiamo parlato dei militari ma c'è la classe media, ci sono

i lavoratori dell'Itech che è un po' la punta di diamante negli ultimi anni dell'economia

israeliana e anche loro hanno partecipato a shopperi, a proteste e ci sono gli

insegnanti, ci sono persone anche politicamente molto sparse sullo

spettro politico quindi c'è la sinistra al centro ma anche persone che appoggiano

la destra che hanno magari anche votato per Netaniao per il suo partito liquido e

che ora sono delusi dal fatto che Netaniao invece di concentrarsi sui

problemi economici o sui problemi di sicurezza come il nucleare eraniano si

concentri su dei provvedimenti che servono in qualche modo a salvarlo

politicamente. Questo movimento tiene in considerazione anche la questione israelo

palestinese ci sono anche dei palestinesi nelle piazze? In parte sì anche se non è

l'elemento più importante per i manifestanti perché come dicevo fra i

manifestanti ci sono anche elementi della destra quindi ci sono sicuramente

delle divisioni e delle divergenze sulla questione palestinese quindi la

leadership della protesta non ha calcato molto la mano sulla questione

palestinese quindi ci sono alcuni manifestanti che sventolano la bandiera

palestinese gridano alla polizia dove ravate a Hauara quando riferimento al

pogrom come l'hanno definito molti che c'è stato in questa cittadina

palestinese alcuni giorni fa da parte dei coloni israeliani ma ci sono altri che

appunto non toccano la questione palestinese proprio perché questo creerebbero

probabilmente una frattura all'interno del fronte della protesta che invece vuole

di maniera unito questo però ha ovviamente delle ricadute sulla

protesta stessa sul fatto che molti cittadini israeliani palestinesi ara

cosiddetti arabi israeliani non partecipano alle manifestazioni. Intanto

questa riforma così contestata prosegue il suyder le proteste continuano anche

la repressione delle proteste Netanyahu non vuole e non può scontentare i suoi

alleati che cosa ti aspetti cosa potrebbe sbloccare questa situazione.

Sì ci sono diversi scenari possibili se si procede così la riforma viene

approvata e israeli diventerebbe una sorta di mix tra l'ungheria e la

turchia una sorta di democrazia illiberale oppure sotto le diverse

pressioni dei manifestanti delle proteste Netanyahu potrebbe bloccare il

liter legislativo cosa che però gli causerebbe dei problemi con i suoi

alleati che appunto hanno una fitta agenda di legislativa che vogliono far

passare quindi questo potrebbe portare anche le sue dimissioni. Terza possibilità

è un conflitto costituzionale cioè la Knesset passa a prova le riforme la

Corte Suprema le dichiara incostituzionali allora si apre uno scenario

veramente di caos di anarchia perché diventa importante a quel punto chiedersi

la polizia e l'esercito a chi obbediscono obbediscono al governo che ha passato la

legge o obbediscono la Corte Suprema che è la cassata che l'ha dichiarata

incostituzionale quindi una situazione di conflitto totale tra poteri dello Stato

e ultimo scenario possibile una crisi di sicurezza una nuova intifada nella

West Bank un conflitto con amas a Gaza che in qualche modo permetterebbe

addirittura Netanyahu di togliarsi le castagne del fogo nel senso che da una

parte spezzerebbe il fronte della protesta perché è difficile portare centinaia

di migliaia di persone in piazza quando il paese è in pericolo no c'è una

tendenza a unirsi ed appoggiare il governo e allo stesso tempo permetterebbe

Netanyahu forse di lasciare di mollare questo piano questa riforma pianificata

di lasciare i suoi alleati di estrema destra e dire vabbè formiamo un governo

di unità nazionale perché il paese è in pericolo

questi sono i diversi possibili scenari direi che clima celli a Tel Aviv c'è un

clima molto teso ci sono capitali che escono dal paese dalla itech ci sono

persone che pianificano di lasciare il paese c'è veramente un clima molto

teso se ho parlato con diversi manifestanti che sono stati aggrediti

dai supporti di netanyahu e per esempio questo ufficiale della riserva della

fanteria israeliana mi diceva che tornando a casa da una manifestazione

essendo riconoscibile perché portava la bandiera israeliana come tutti i

manifestanti è stato accostato da una macchina con supporti di netanyahu che

gli hanno gridato di tutto sporco traditore e peccato che i nazisti non

ti hanno bruciato e cose che mi ha detto lui si aspetta di sentire magari

negli stadi delle odine europea magari ma non certo nelle strade di Tel Aviv

di israele grazie Ariel david grazie a voi

maisa moroni foto editor di internazionale racconta l'immagine di

copertina del prossimo numero

questa storia comincia con un gruppo di ambientalisti che si oppone all'uso di

pesticidi sulle mele in alto adige e con la querella contro di loro fatta dai

melicoltori della regione ma proprio grazie a questa querella la vicenda

arriva in tribunale e registri dei prodotti che gli agricoltori usano sulle

piante registri che sono in genere riservati diventano pubblici

rattendo da questi dati il quotidiano tedesco su doice zaitung

pubblica un'inchiesta che dimostra un uso massiccio di pesticidi sui meleti

potenzialmente dal noso per la salute e ci racconta anche un mercato dove la

bellezza del frutto diventa più importante della sua qualità quando

pensiamo alla copertina del prossimo numero di internazionale facciamo

attenzione con le inevitabili eccezioni a non essere ripetitivi dal punto di

vista visivo l'ultima copertina aveva una tollo d'oro con due palme su sfondo

azzurro quindi un singolo oggetto posizionato al centro lavorando sulla

copertina di questa settimana abbiamo quindi scartato le immagini con una

mela sola e preferito lavorare su quelle con tante mele la foto scelta è un

immagine geometrica le mele sono una fianco all'altra a formare diverse

diagonali e con il titolo la battaglia delle mele richiamano tanti soldatini in

fila lo studio grafico di mark porter designer britannico con cui collaboriamo

regolarmente ha lavorato sulla tipografia e posizionato il titolo in

diagonale come le mele rafforzando l'immagine e il significato

5 donne hanno fatto causa allo stato del texas per averli negato l'aborto

terapeutico la voce che avete appena sentito è quella di una di loro a

manda zirowski che ha parlato martedino una conferenza stampa davanti all'

assemblella giseltiva di ostin i 5 casi sono molto simili mentre erano incinte

le donne sono state informate dai medici che i loro feti presentavano gravi

malformazioni e sarebbero nati morti e che loro stesse sarebbero state in

pericolo di vita se non avessero interrotto la gravidanza al più

presto ma a causa di una legge del 2021 in texas è illegale abortire dopo che

stato rilevato il battito cardiaco dell'embrione o del feto e anche se esiste

la possibilità di interrompre la gravidanza quando la vita della madre

in pericolo i criteri per stabilire esattamente in quali casi sono molto

poco chiadi questo ha costretto le donne a cercare assistenza medica fuori dallo

stato e lontano dalle loro abitazioni la causa è stata intentata a loro nome

dal center for reproductive rights un'associazione che difende il diritto

all'interruzione di gravidanza secondo cui questo è un esempio lampante di

cosa succede quando il governo toglie il controllo delle decisioni medica e

dottori e pazienti è solo una delle tantissime battaglie che si stanno

portando avanti in tutti i tribunali e l'assemblea legislativa degli Stati

Uniti da quando l'anno scorso la Corte Suprema ha annullato una sentenza che

riconosceva l'aborto con un diritto federale riconosciuto in tutto il Paese

facciamo il punto sul dibattito in corso negli Stati Uniti con Claudio Torrisi

giornalista esperta di femminismi e questioni di genere. Lo scorso anno la

Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato la sentenza Roe vs Wade del

1973 che rendeva l'aborto legale negli Stati Uniti a livello federale è stato

un passaggio molto importante molto anche drammatico per la storia con quelli

degli Stati Uniti non ci si è arrivati di punto in bianco è stato un

percorso durato diversi anni e da quel momento in poi il dibattito non si è

sicuramente placato all'interno dei Stati Uniti. La prima conseguenza

principale che si è create due americhe sostanzialmente stati in cui era ancora

possibile abortire legalmente è stato in cui abortire è diventato molto

difficile se non impossibile significa che ci sono donne che si sono dovute

iniziare a spostare da uno stato all'altro con conseguenze ovviamente più

pesanti nei confronti di alcune fasce della popolazione quelle più povere le

donne nere le donne razzializzate un ulteriore conseguenza è il fatto

che il movimento antiabortista degli Stati Uniti ne uscito sicuramente molto

rinvigorito ha probabilmente raggiunto quello che era il suo obiettivo più

importante adesso si sta ricalibrando su altri obiettivi talmente rinvigorito

che nell'ultima marcia per la vita che tiene fatta a Washington dal 1974 l'arrivo

per la prima volta non è stato davanti alla Corte Suprema ma davanti al

Campidoglio il che significa adesso vogliamo una legge che renda l'aborto

illegale. Ecco parlavi di conseguenze legali a livello delle

amministrazioni statali e cosa è successo nel dettaglio dopo il

ribaltamento della sentenza? Ci sono 13 stati che hanno un ban

sostanzialmente totale dell'aborto altri hanno ristretto moltissimo le maglie

entro cui è possibile abortire legalmente ci sono ancora delle cause

su ulteriori leggi restrittive ci sono degli stati che hanno difeso invece il

diritto all'aborto per esempio Michigan, California e Vermont hanno deciso di

inserirlo addirittura in costituzione altri stati come il Kansas hanno

bloccato degli emendamenti che erano restrittivi del diritto all'aborto e al

di là di decisioni diciamo amministrative statali quale sono state le altre conseguenze

ad ampioraggio culturali o giuridi che insomma dove il dibattito si è

allargato? Probabilmente in questo momento il campo più caldo è quello

dell'aborto farmacologico cioè con l'RU486 è ancora legale negli

Stati Uniti gli stati non hanno la possibilità di vietarlo anche dove c'è

il ban per l'aborto sostanzialmente e infatti diversi stati hanno provato ad

aggirare questa possibilità è il campo più caldo perché da gennaio è stato

previsto che le farmacie possano vendere la pillola abortiva per esempio

a notizia di questi giorni che una delle più grandi catene di farmacie

americane ha detto che in una ventina di stati a guida republicana non venderà

all'interno delle farmacie la pillola abortiva perché ha ricevuto delle

lettere da procuratori generali appunto degli Stati Repubblicani che

minacciavano delle conseguenze legali ma soprattutto c'è in questo momento in

Texas in attu una causa molto importante per cui quattro associazioni

organizzazioni antiabortiste hanno fatto causa alla food and drug

administration e al dipartimento della salute degli Stati Uniti proprio per

aver sostanzialmente legalizzato la pillola abortiva è una causa molto

importante perché nel caso di vittoria che non è una ipotesi totalmente

remota perché il giudice incaricato è un giudice fortemente conservatore

quello che dicono le organizzazioni pro-choice americane è che questa

sentenza potrebbe avere delle conseguenze più gravi rispetto a quelle che

ha già avuto il ribaltamento di Roe versus Wade e invece sull'altro fronte

quello a favore del diritto all'interruzione di gravidanza cosa si

sta facendo qual è la strategia? Le organizzazioni pro-aborto ovviamente

non si sono fermate dopo quello che è successo dicevo prima che ci sono

varie cause nei tribunali statali in cui si discute la legittimità o meno di

leggi restrittive in queste cause c'è sempre un'organizzazione pro-choice

che comunque partecipa alla causa poi si sta spingendo diciamo anche l'opinione

pubblica per esempio in quel caso che citavi delle donne in texas quello si

pensa che potrebbe essere un caso che potrebbe mobilizzare parecchio l'opinione

pubblica anche perché le donne coinvolte sono delle donne che innanzitutto non

corrispondono a quello che è lo stereotipo della donna che vuole

abortire che viene speso dalle organizzazioni antiabortiste perché sono

delle donne sposate che hanno già dei figli che per esempio desideravano quella

gravidanza soltanto che appunto avevano dei problemi evidenti e in secondo loro

questo è un po quello che è successo anche in paesi molto cattolici come per

esempio l'irlanda oppure quello che è successo in sud america cioè le

storie sono state poi quelle che hanno diciamo in qualche modo anche smosso di

più l'opinione pubblica c'è poi una questione che per noi europei è più

difficile da capire perché secondo tutti i sondaggi la maggior parte dei

cittadini statunitanzi sono largamente a favore dell'aborto perché però a livello

politico allora si combatte questa battaglia chi serve l'aborto negli

stati uniti è probabilmente uno dei temi più divisivi ed è divisivo ovunque ma

negli stati uniti forse ancora di più sono 50 anni in cui la battaglia è

veramente serrata io credo che il discorso che va fatto è solo un po da

quella che è l'opinione della popolazione negli stati uniti ci sono

gli evangelici c'è la destra cristiana ci sono lobby molto potenti e quindi

sposterei il discorso dall'opinione a quello che sono potere e soldi

faccio due esempi la presidenza trump e quella in cui probabilmente queste

organizzazioni hanno avuto la strada più spianata trump gli ha aperto le

porte letteralmente della casa bianca le ha ricevute e andato fisicamente alla

marcha per la vita e già dalla campagna elettorale va molto battuto su questo

probabilmente appunto ha ricevuto anche un supporto anzi una aiuta va a

detto che questa sarebbe stata la sua causa e la loro causa tanto che poi

durante la sua presidenza le nomine della Corte Suprema fatte da trump sono

state dirette appunto a mettere dei giudici fortemente conservatori che

poi sono quelli che hanno fatto sì che venisse ribaltata rover su aid il secondo

esempio mi rifaccio alla causa di cui parlavo contro la pillola abortiva in

texas tra le organizzazioni che stanno diciamo portando avanti questa causa

cioè per esempio l'alliance defending freedom che è una delle organizzazioni

più grosse e più potenti della destra cristiana americana che lavora proprio

su questo sulle cause dei tribunali ecco questa organizzazione ormai da anni ha

iniziato anche a espandersi a livello internazionale spendendo milioni di

euro anche in Europa non stiamo parlando di piccoli gruppetti stiamo parlando di

una questione che diciamo muove interessi molto molto grossi la maggior parte

dei politici americani più potenti di stampo conservatore sono legati a doppio

filo con queste organizzazioni questo dibattito negli Stati Uniti secondo te

influenza in qualche modo quello europeo cioè nel senso potrebbe succedere anche

da noi qualcosa del genere oppure siamo realtà troppo diverse per essere

paragonate l'Europa gli Stati Uniti sono sicuramente delle realtà molto molto

diverse detto questo pensare che quello che succede negli Stati Uniti o che

succede anche da altre parti riguardante questioni come l'aborto non abbia

conseguenze per noi per esempio è assolutamente mio per primo luogo perché

comunque si tratta di realtà battaglie molto interconnessi in secondo luogo

perché i movimenti antiabortisti anche politici antiabortisti europei guardano

moltissimo agli Stati Uniti che hanno una storia comunque da questo punto di vista

molto molto più strutturata della nostra in terzo luogo l'hanno detto

chiaramente hanno detto che adesso guardano a un Europa anche postro

verso su aid quindi sicuramente non bisogna bassare la guardia anche qui grazie

claudia torrisi grazie a voi

il libro della settimana è consigliato da Luli Bertini corretrice di bozze di

internazionale indice storia dell di Dennis Duncan è la storia

avvincente dell'indice analitico cioè l'elenco che scompone il flusso lineare

di un libro nei suoi vari elementi personaggi temi e perfino singole parole

quindi uno strumento che ci dà la possibilità di orientarci nel sapere

per instradare il lettore Duncan parte dai due elementi base dell'indice l'ordina

alfabetico e il numero di pagina ma non è sempre stato così quindi non è

semplicemente una curiosità sapere che il primo numero di pagina mai stampato

risalla 1470 a un sermone scritto da un monaco di colonia nella prima carta in

mezzo alla colonna bianca del margine destro c'è una lettera già in maiuscola

utilizzata come numerale proprio per indicare che lì comincia il libro in

un percorso dei primi manuscritti a google emerge che il lavoro di compilazione

di un indice per soggetto è ancora principalmente un compito mano perché

sono necessari un livello di lettura approfondito e un lavoro di

comprensione del testo per operare le scelte migliori quando si tratta di

selezionarne gli elementi chiave un indicizzatore specializzato sa che può

essere utile isolare un concetto anche se non viene nominato esplicitamente che

un passaggio su john pulsart porta quasi sicuramente la creazione della voce

esistenzialismo che un giardiniere potrebbe usare sia il nome comune sia

quello scientifico per riferirsi a una pianta e sa che grazie alla metonimia un

riferimento a down in street oppure al numero 10 a volte andrà la voce su

nak rishi a volte no denis duncan indice storia del edito da utet dalla

redazione di internazionale per oggi è tutto scriveteci a podcastchiocella

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Centinaia di riservisti e militari israeliani minacciano di non partecipare o di ritirarsi dalle missioni di addestramento in segno di protesta contro la riforma della giustizia. Cinque donne hanno fatto causa allo stato del Texas per avergli negato l’aborto terapeutico.

Ariel David, giornalista di Haaretz
Claudia Torrisi, giornalista esperta di femminismi e questioni di genere

Link:

Video Texas: https://www.youtube.com/watch?v=NDFWVovwwLQ

Video Israele: https://vm.tiktok.com/ZMY5ahJap/

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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.
Produzione di Claudio Balboni.
Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.
Direzione creativa di Jonathan Zenti.