Daily Five: Il Pd è ancora il Pd. E’ iniziata la controffensiva ucraina. Salvini cambia il codice della Strada. In Finlandia multa da 121mila euro

CNC Media CNC Media 6/8/23 - Episode Page - 19m - PDF Transcript

Oggi sui giornali si torna molto a parlare di partito democratico e di Elish Line, però

non nei termini diciamo così lusinghieri o elogiativi o anche solo pieni di curiosità

come era stato fino a un paio di mesi fa, ma con toni del tutto diversi. Le cose nel

PD e per Elish Line non stanno andando grand che bene, quello che si sta vivendo almeno

questa è la percezione dall'esterno e un momento se vogliamo di grande smarrimento

e di confusione. Lo schiaffo elettorale preso alle ultime rezioni amministrative

ha ufficialmente chiuso quella che potevamo definire la luna di miele della nuova secretaria

del PD con una certa stampa e una certa opinione pubblica. E in tante adesso cominci a chiedersi

cosa sia davvero questo presunto nuovo PD che doveva sparigliare le carte in tavola dove

sti andando e dove voglia andare. L'ultimo episodio che se vogliamo è proprio emblematico

di questa fase di confusione e smarrimento è la scelta di Paolo Ciani quale nuovo vice

Presidente del gruppo PD alla Camera dei Diputati. E perché emblematico? Perché Ciani non è

nemmeno iscritto al PD né ha intenzione di scriversi al PD. Ciani fa parte di un piccolissimo

partito che si chiama Demos e che giornali definiscono il braccio politico della comunità

di Sant'Egidio che ha trovato ospitalità nelle liste del PD in occasione delle lezioni

politiche di un anno fa e che quindi non rappresenta per sua stessa missione poi le istanze della

stragrande maggioranza del popolo democratico. Eppure Lischlein ha scelto lui quale numero

due del partito alla Camera. Lo stesso Ciani che per dirne una è l'unico ad aver votato

contro l'invio di armi all'Ucraina ed è contrario all'invio di armi in Ucraina se

detto ripeto lui stesso sorpreso da questa nomina. Così come allo stesso tempo si è

detto sorpreso ma in negativo il deputato Piero De Luca, figlio del Presidente della

Campania Vincenzo De Luca che invece è stato defenestrato da Lischlein proprio per sostituirlo

con Ciani. Ecco tutto questo sta venendo mentre Lischlein prosegue di fatto col suo

vuoto di proposte, di critiche, di comunicazione soprattutto. Per avere un'idea oggi i giornali

sottolineano come perfino Pierluigi Bersani, l'ex secretario Pierluigi Bersani in termini

di comunicazione abbia battuto l'altra sera Lischlein. Ospite a dimarte di Bersani ha

portato a casa il 9% di share mentre Lischlein, ospite contemporaneamente sulla RAI a carta

bianca, si sia fermata al 5%. Insomma detta in termini volgari Lischlein non tira più

nemmeno in televisione. Ecco una sintesi perfetta di questa fase oggi a mio giudizio almeno la

traccia con Citiade Gregorio con un lungo pezzo sulla stampa di cui vi leggo un passaggio che

a mio giudizio evidenzia perfettamente quello che è il principale, almeno per me, problema di

questo PD e anche di questa nuova segretaria, cioè l'incapacità totale di comunicare e di

farsi capire. Lischlein scrive con Citiade Gregorio a un certo punto del pezzo e figlia

per formazione e anagrafe della tradizione dei movimenti, del dibattito stremante e collegiale

del confronto in assemblea territoriale. Dal punto di vista dell'essico padroneggia una serie di

circolocuzioni in uso appunto nei collettivi, frasi talmente generiche e larghe da contenere

tutto e non dire niente. È quella che al convenio ascolti un'ora riempendo il tacquino e poi non

trovi il titolo. Dall'altra parte che cosa c'è di là scrive con Citiade Gregorio al governo

c'è una specie di erinni che vaccata e dice delle tasse, pizzo di stato, molto male come

principio democratico ma eccellente come messaggio sintetico, hanno capito benissimo tutti. Del resto

la destra fa la destra, non si sa di che sorprendersi ci vorrebbe una sinistra in grado di fare la

sinistra facendosi nel frattempo anche capire. Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five,

il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda una notizia

alla volta. Oggi è giovedì 8 giugno e questa data, stando almeno a quanto riportano da stamattina

tutti i siti di informazione, potrebbe essere quella che segna ma stavolta per davvero l'inizio

dell'attesa controffensiva dell'Ukraine. La notte scrive Gianluca di Feo sul Repubblico e

è stata squarciata all'improvviso dal fuoco dell'artiglieria con uno sbarramento proseguito

per ore, le squadre di incursori che si gettano sulle postazioni avanzate mentre colonne di tanche

blindati procedono nell'oscurità cercando di evitare i campi minati. Fonti ufficiose russe

descrivono una grande battaglia scatenata dall'esercito di Kiev prima dell'alba lungo più

di rettrigi. Era da tanto tempo che non c'era uno scontro del genere, i cannoni ucraini stanno

sparando senza sosta, ha riferito un testimone citato da Intel Slava Zed, lasciando intendere,

questa è una mia parentesi, quanto sia imponente l'operazione in corso e quindi quanto sia più

simile a una vera e propria controffensiva organizzata che ai semplici attacchi solati

che abbiamo visto fino a oggi. Quella più calda riprendo a leggere da Repubblica è la zona di

Zaporizia, l'unica dove gli ucraini possono cercare di superare le difese russe senza l'ostacolo

del denipro dopo che l'intera aria è stata lagata in seguito al danniggiamento della diga. L'attacco

più violento è concentrato verso Orekov, contro cui si sarebbero dirette quattro puntate ucraine

con più ondate di mezzi. Ogni task force d'assalto era composta da 20-25 mezzi corazzati prima

dell'alba le avanguardie sarebbero riuscite a conquistare addirittura alcune colline dove si

stanno trincerando e continuano a far affluire rinforzi. Le uniche foto mostrano al momento

un'unità meccanizzata attraversare i prati con una dozzina di blindati americani M113 che

trasportano la fanteria protetti da quattro carri armati, forse le opardo due tedeschi. In un

video si vedono anche esplodere salverazzi e si sente il rumore di elicotteri. Il baricentro

dell'operazione ukraine sembra essere Tokmak, una cittadina che dista 65 chilometri da Melitopol,

l'obiettivo strategico per spezzare in due i territori occupati dai russi e potermi nacciare

così la crimea. La linea dei combattimenti adesso è 50 chilometri più a nord. Ma

vengono segnalati scontri in diversi punti. A sud di Bakhmut un contratacco russo è stato

bloccato mentre a nord della città ci sarebbe stato un rilevante successo ukraine che può

permettere di sbarrare l'autostrada M03, una situazione che renderebbe critica la resistenza

dei russi. Insomma, la città, cioè Bakhmut, espognata con mesi di lotta, casa per casa,

rischia di venire circondata dagli ukraini nel giro di pochi giorni. Avanzato Ukraine scrive

ancora Repubblica, pure nei dintorni di Vodiane, nel Donetsk. Wargonzo, un blogger russo particolarmente

informato sul conflitto nel Donbass, sostiene che i militari di Kiev stiano combattendo con

grande abilità e si tratta di un'altra direttrice potenzialmente importante, il paese infatti a

soli 100 chilometri da Mariupol che in poche ore potrebbe finire nel raggio d'azione dei razi

Aymars, compromettendo così la catena dei rifornimenti di Mosca. L'altra particolarità

che viene sottolineata da questo, riguardo a questa controffensiva, è l'attivismo delle

aviazioni. Nella notte i caccia bombadieri di Kiev sarebbero intervenuti più volte, poi con la

luce del giorno, sarebbero apparsi pure quelli russi. Per sostenere la manovra gli Ukraini

pagliono aver espostato in zona alcuni dei moderni sistema terraria ottenuti dall'Occidente.

Chiaramente conclude DeFeo su Repubblica, queste sono solo le fasi iniziali della campagna. Gli

Ukraini stanno aumentando le forze in campo e la potenza di fuoco proprio per individuare

le parti più deboli delle difese russe e tengono sottotiro più versanti tutti i strategici,

in modo da obbligare Mosca a dividere i suoi reparti. Ci vorranno ancora giorni per capire

dove si concentrerà la massa d'urto di Kiev, ma la guerra oggi è entrata in una fase nuova

e terribile, ancora più feroce di quanto abbiamo visto dall'inizio dell'invasione russa.

Passiamo alla cronaca e andiamo in Francia, dove purtroppo questa mattina un uomo ha coltellato

un gruppo di bambini di età inferiore ai tre anni che giocavano in un parco davanti al lago

Annesi nel cuore della città dell'Alta Savoglia. Un primo bilancio scrive il Corriere.it indica

quattro bambini e un adulto feriti, tre dei quali addirittura in pericolo di vita. L'uomo che

indossava un turbante secondo alcuni testimoni è entrato in azione intorno alle 9.45 ed è stato

neutralizzato poco dopo dalla polizia che lo ha ferito a colpi di pistola. L'agressore si sarebbe

presentato come un cristiano di Siria, sconosciuto ai servizi di polizia, aveva presentato richiesta

di assilo in Francia, dove era da un anno dopo aver ottenuto lo stato di rifugiato in Svezia.

Riguardo alla ricostruzione dell'accaduto, un testimone parlando alla rete tv all news bfm

ha raccontato quanto è accaduto questa mattina mettendo però in evidenza il comportamento

diciamo così anomalo della polizia. Stavo facendo jogging, ha detto l'uomo all'inizio credevo che

fosse un gioco tutti correvano, quando ho visto anche passegini spinti di corsa ho capito che c'era

qualcosa di strano, una donna mi ha detto di non andare avanti perché un uomo stava coltellando

tutti, io ho proseguito e mi sono ritrovato davanti all'agressore, i poliziotti erano lì davanti ma

li ho trovati lenti, non hanno reagito subito, l'uomo ha avuto anche il tempo di accoltellare un

signore anziano per due volte mentre loro stavano lì a guardare senza fare nulla, sono rimasto

sorpreso che non sparassero subito, la moglie di quel signore stava lì accanto a lui per fortuna non

è stata attaccata ma era sotto shock e io mi sono messo a gridare i poliziotti sparate sparate, alla

fine lo hanno fatto ma comunque quell'uomo ha avuto il tempo di accoltellare una seconda volta,

stavo per intervenire io perché i poliziotti non riuscivano a fare nulla, sono rimasto molto

sorpreso dalla loro lentezza. Il ministro dell'interno francese questa mattina ha scritto su twitter che

l'individuo è stato arrestato grazie all'intervento molto rapido delle forze dell'ordine ma le

parole del testimone, quelle che avete ascoltato, che al contrario parla di una incomprensibile

lentezza dei poliziotti faranno sicuramente discutere. Rimaniamo sulla cronaca, veniamo in

Italia e purtroppo parliamo ancora di bambini perché ieri si è verificato a Roma una di quelle

tragedie che quasi puntualmente anche se fortunatamente non ogni anno si ripetono proprio con l'arrivo

delle alte temperature, una bambina di appena 11 mesi è morta dopo essere stata dimenticata dal

padre per ben 7 ore all'interno dell'auto, l'uomo un carabiniere di 45 anni era infatti convinto di

averla lasciata all'asilo ma così non è stato, purtroppo la dinamica in questi casi è sempre

questa il genitore porta il figlio o la figlia all'asilo prima di andare al lavoro se ne dimentica

esce dall'auto convinto o convinta che nell'auto non ci sia più nessuno e a ritorno si scopre la

tragedia questo tipo di incidenti che ogni anno purtroppo si verificano in tutto il mondo oggi

è perfino associato a una sindrome che ha un proprio nome fsb forgotten syndrome baby ovvero

sindrome del bambino dimenticato è un amnesia dissociativa descritta dagli psichiatri come una

lacuna retrospectiva della memoria quindi un insomma un buco ne ricordi e spesso l'evento è legato a

forte stress oppure a traumi noi non sappiamo se anche questo caso di roma rientri oppure si

associabile a questa sindrome resta il fatto che come riporta la stampa dal 1998 a oggi sono almeno

11 i bambini morti allo stesso modo cioè dimenticati per ore in auto dei genitori con i finestrini

chiusi a temperature che ne causano lentamente il decesso quello di ieri è l'undicesimo caso in

italia almeno negli ultimi 30 anni però la piccola di roma è anche la prima vittima dopo

l'entrata del cosiddetto decreto seggiolino che proprio per scongiurare queste tragedie prevede

l'obbligatorietà dei sistemi antiabbandono per i bambini fino a quattro anni di età

lasciamo questa lunga pagina di cronaca però ritenevo necessario parlare soprattutto del

caso della bambina dimenticate in auto a roma perché i modi per prevenire altre simili tragedie

ormai ci sono e quindi bisogna parlarne anche per conoscerli e torniamo alla politica e ci torniamo

per parlare di sicurezza stradale perché intervenendo in aula al parlamento durante un

question time il ministro ai trasporti e alle infrastrutture matthios alvini anticipato alcuni

dei provvedimenti contenuti nel nuovo codice della strada che dovrebbe essere pronto per la fine

del mese il nuovo pacchetto di misure targate matthios alvini prevede soprattutto i nasprimenti

delle sanzioni e maggiori restrizioni tra i provvedimenti sicuramente più discussi già

da adesso c'è l'intenzione di rendere obbligatori anche per chi usa biciclette e

monopattini l'uso del casco l'assicurazione l'uso della targa e l'uso delle frecce a questo

proposito oggi molti giornali ricordano che quando nel 2015 il governo renzi propose per

primo l'uso della targa anche per le bici salvini stesso commentò la notizia dicendo questi sono

matti hashtag la bici non si tocca ecco sempre a questo proposito sono anche arrivate le perplessità

dell'associazione nazionale ciclo motociclo accessori che è espresso forte preoccupazione sul

contenuto della riforma sostenendo che simili obblighi potrebbero danneggiare un mercato che

in italia è il leader e vanta un fatturato di 3,2 miliardi di euro ma soprattutto si rischia

di allontanare le persone dall'uso della bici visto che incombenze come assicurazione targa

frecce casco eccetra obblighi che tra l'altro esisterebbero solo in italia potrebbe porterebbero

insomma i cittadini a rinunciare in partenza a usare la bici invece di incentivarli anche in

nome della mobilità della sostenibilità altre misure infine previste dalla riforma sono l'ergastolo

della patente per chi causa incidenti in stato di ebrezza cioè la patente ti viene tolta per

sempre e infine l'introduzione dell'alcoloc ovvero il dispositivo genuso in altri paesi europei che

impedisce amendmenti l'avvio dell'auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero

chiudiamo parlando ancora di codice della strada lo so non è proprio il più eccitante degli argomenti

ma magari interessante sapere come funziona anche negli altri paesi in finlandia ad esempio proprio

alcuni giorni fa un uomo di 76 anni si è visto arrivare a casa una multa per eccesso di velocità

di ben 121.000 euro se pensate a un errore di trascrizione sappiate che non è così e se pensate

che una simile multa stratosferica si ha dovuto al fatto che magari l'uomo viaggiasse a 300 all'ora

con gli occhi vendati davanti a una scuola vi sbagliate ugualmente in realtà Anders Wycliffe questo

è il nome dell'automobilista ha superato il limite di velocità di appena si fa per dire 30

chilometri orari ma allora perché 121.000 euro di multa cioè in finlandia chiunque superi il limite

di velocità si becca 121.000 euro di multa no il motivo sta nel fatto che in finlandia anche le

multe come le tasse sono progressive cioè sono proporzionate al reddito dichiarato dall'automobilista

insomma più sei ricco più paghi e Anders Wycliffe come si deduce dall'entità della multa è molto

molto ricco per la precisione è un multimigliardario e non è nemmeno la prima volta che questo ricco

imprenditore finlandese si ritrova a pagare multe da decine di migliaia di euro per eccesso di velocità

già nel 2015 aveva pagato una multa di 95.000 euro e nel 2018 di 63.680 euro ecco forse quando

parliamo di riforma del codice della strada sarebbe interessante oltre che di frecce per le

bici parlare anche di un principio come quello finlandese che se ci pensiamo è semplicemente

giusto e democratico in italia ad esempio l'entità di una multa è uguale per tutti ma il suo effetto

deterrente non è per nulla uguale per tutti se Wycliffe avesse superato in quella quantità i

limiti di velocità in italia avrebbe ricevuto una multa di 600 euro o poco più la stessa che

prenderebbe un operario un insegnante o addirittura un disoccupato ma 600 euro non pesano sulle

spalle di un miliardario come pesano su quelle di un cittadino che guadagna ad esempio 1300 euro

e di conseguenza in italia su una persona molto ricca l'effetto di deterrenza che ha una multa

non è lo stesso che ha su un comune mortale con un reddito da comune mortale insomma 600 euro nelle

tasche di Berlusconi o di Briatore o che ne so di Ronaldo quando c'era Ronaldo in italia sono

praticamente nulla e questo per un semplice principio di ugualianza banalmente non è giusto

quindi chissà che non sia il caso di iniziare a discutere anche nel nostro paese oltre che

di frecce per le bici anche di questo e per oggi noi ci fermiamo qui io vi ringrazio come sempre e

vi do appuntamento però non a domani ma a lunedì domani del i5 non ci sarà però torneremo ad

ascoltarci lunedì a partire dalle 17 sempre con del i5 del i5 è un podcast prodotto da

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Il Pd è sempre più nel caos. Ed Elly Schlein è sempre più evanescente.

E’ iniziata la controffensiva ucraina. E per ora sembra stia andando bene.

Francia, bambini accoltellati al parco. Un testimone: la polizia guardava e non sparava.

Roma, neonata muore dopo essere stata dimenticata per 7 ore dal padre in auto. Cos’è l’FSB, la sindrome che cause queste tragedie.

Salvini cambia il Codice della Strada. Frecce, casco, targa e assicurazione anche in bici. Ma nel 2015 definiva dei matti quelli che proponevano le stesse cose.

In Finlandia un uomo ha ricevuto una multa da 121mila euro per eccesso di velocità. Ecco perché.

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