Daily Five: Il caso Santanché e la sua difesa. I voli costano troppo. La ritorsione della Cina

CNC Media CNC Media 7/5/23 - Episode Page - 18m - PDF Transcript

Si è conclusa pochi minuti fa, poco prima della Messe Nonda di questo episodio, l'informativa

al Senato della ministra, il turismo Daniele Santanché, in merito alle vigende emerze

in queste settimane sul conto della sua gestione di due società.

Nel corso del suo intervento, la ministra si è difesa, detto di essere stata vittima

di una campagna d'odio, che lei è una grande imprenditrice che non ha mai percepito in

maniera indebita nulla, eccetera.

Però è difficile capire ora il senso della difesa di Santanché, senza prima avere un

quadro almeno generale della vigenda di cui stiamo parlando, quindi venti secondi di sigla

e proviamo a capirci qualcosa.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi è mercoledì cinque luglio e come vi dicevo era un giorno sul fronte dell'attualità

politica molto atteso proprio per l'intervento della ministra Daniele Santanché sulle vigende

relative alle sue società.

Vediamo però prima di cosa stiamo parlando e poi vediamo insomma cosa ha detto la ministra.

Tutto parte da una serie di inchieste giudiziarie e giornalistiche che riguardano due società

gestite o comunque possedute da Daniele Santanché.

Le due società si chiamano Visibilia una e Chi Group l'altra.

Visibilia è una società che si occupa di pubblicità e di editoria, Chi Group invece

è una società che si occupa di prodotti biologici.

Bene, perché queste due società sono diventate un caso prima giudiziario, poi giornalistico

e ora politico?

Beh, perché proprio dalle inchieste giudiziarie e giornalistiche sulla gestione di queste

due aziende sono emersi dei comportamenti di Daniele Santanché che per la Procura di

Milano potrebbero configurarsi come veri e propri reati, mentre per le opposizioni anche

al netto dei reati sono inaccettabili per una ministra della Repubblica.

Si va dalle accuse di irregolarità finanziarie sotto il profilo giudiziario per le quali

appunto Santanché risulterebbe indagata, secondo alcune fonte di informazioni, secondo

alcuni giornali, e si va alla cosa di aver chiesto sacrifici ai propri dipendenti, di

averne licenziati alcuni senza liquidare nemmeno loro il TFR, di non aver pagato i fornitori

per milioni di euro mettendoli in ginocchio, mentre lei, con i soldi di quelle stesse società

sempre più in crisi e sempre più indebitate, continuava a intascare compensi da milioni

di euro complessivi, affittava autodilusso come una Maserati, con cui avrebbe preso

43 multe per divieto di sosta che non risulterebbero pagate, e affittava locali anche da 100 mila

euro all'anno vicino al Panteon a Roma oppure nel centro di Milano.

Insomma, mentre azionisti, dipendenti e fornitori delle due società perdevano soldi e perdevano

il lavoro, Santanché usava i soldi di quelle stesse società per lussi e sprechi. C'è

un altro nome però associato a questa doppia vicenda e che unisceilarce un po' in qualche

modo le due società, e questo nome è Negma, che cos'è Negma? Negma è il nome di un fondo

con sede a Dubai negli Emirati Arabi che, con un prestito obbligazionario, ha salvato

in pratica entrambe le società. Il problema a quale è? Beh, i problemi in questo caso

sono diversi. Primo, non si sa esattamente chi ci sia dietro questo fondo degli Emirati

Arabi che ha deciso di sborsare milioni di euro per salvare due società che erano in

grave crisi come appunto quelle della ministra. Secondo, stando a quanto riporta la trasmissione

report da Negma, Santanché si sarebbe intascata parte di quei soldi. Terzo, l'operazione, denunciano

i soci di minoranza, ha fossato il valore del titolo in borsa del 98% e in pratica Santanché

il management di visibilia, incassando da questa operazione 3 milioni di euro, avrebbero

avuto tutti i vantaggi, mentre gli azionisti di minoranza, vedendo chiaramente crollare il

valore dei propri titoli, perdevano praticamente tutto. Quarto, quando il sito Milano Today

ha raccontato alcune di queste vicende, il sito è stato coerelato sia da visibilia

sia dal fondo degli Emirati Arabi, Negma. Ma la coerela è partita dallo stesso studio

legale, ovvero quello dell'attuale Presidente del Senato, Ignacio la Russa. C'è poi il

capitolo del dipendente in cassa integrazione a 0 ore che tra marzo 2020 e novembre 2021

accusano almeno gli abvocati avrebbe continuato a lavorare per visibilia, nonostante appunto

la cassa integrazione, e ci sono poi i 2,7 milioni di euro che nel 2021 chi gruppo avrebbe

ricevuto da Invitaglia, che è la società di proprietà del Ministero dell'Economia,

come aiuti per l'emergenza Covid, soldi che però la società non avrebbe mai rimborsato

e si potrebbe insomma continuare. A fronte di tutte queste accuse, di tutte queste circostanze,

denunce, indagini, testimonianze eccetera, oggi finalmente è la ministra Daniela Santanché

in 40 minuti di intervento al Senato, viene oggi sottolineato da alcuni giornali che questo

intervento seppur lungo è stato soltanto in due casi interrotto dagli applausi, dicevo

intervento sollecitato perfino dalla Lega per chiarire e spiegare si è difesa la ministra

anche se mai entrando davvero nel merito delle questioni più spinose. Nel corso dell'informativa

Santanché ha detto di essere fiera del suo lavoro di imprenditrice, di non essersi appropriata

di nulla, di essere stata accusata non da un piccolo risparmiatore ma da un finanziere

che si è trasferito prima a Londra, poi in Svizzera e a Monte Carlo e ora risiede

all'Ebamas. Qui, piccola parentesi, non si capisce tape bene perché diciamo di questa

precisazione, di questa difesa, cioè lei non conteste in questo caso tanto le accuse quanto

la residenza e la ricchezza di chi le ha rivolto queste accuse, come se un fatto vero o falso

che sia cambia in base a chi lo pronunci. Detto questo, Santanché nel corso del suo intervento

ha poi riferito di non aver mai gestito alla società che si occupa di merci biologiche,

se non occupava, ha detto lei, il padre di suo figlio e poi ha spiegato di aver preso

da chi gruppo compensi per poche decine di migliaia di euro e non per milioni, infine ha negato

di avere molte da pagare. Insomma salvo pochi dettagli, probabilmente anche seguendo qualche

consiglio, Santanché ha evitato in questa occasione di addentrarsi troppo nel dettaglio

delle accuse più pesanti, forse sperando che la tempesta magari passi e forse per riservarsi

la difesa principale nel caso di eventuali dichiarazioni davanti alla magistratura. Detto

questo e chiudiamo rimane comunque il dato politico, al netto dei presunti reati sarebbe

probabilmente bastata una sola di queste circostanze, di queste accuse se al centro ci fosse stato

un ministro non del centro destra, perché Giorgia Meloni chiedesse scandalizzata indignata

le dimissioni di questo ministro. In passato fu proprio lei a pretendere ad esempio le

dimissioni, poi arrivate della ministra Josefa Idem, perché il comune di Ravenna le contestava

di non aver pagato ligi, proprio per questo chiese e ottenne le dimissioni Giorgia Meloni

di questa ministra. Lo stesso fece per la ministra Federica Guidi, anche lei ma indagata,

accusata solo di aver informato il compagno dei progressi di una legge che avrebbe potuto

favorirlo, chiese le dimissioni della ministra Anna Maria Cancellieri, colpevole a suo dire

di aver fatto una telefonata ai familiari di un costruttore coinvolto in una vicenda giudiziaria

per non parlare poi della richiesta di dimissioni fatta sempre da Giorgia Meloni quando era

l'opposizione della ministra Luci Azzolina, perché accusata di aver copiato parte della

sua tesi di laurea. E anche qui l'elenco potrebbe insomma continuare un elenco infinito

di ministri e ministre per i quali Giorgia Meloni e la maggioranza hanno sistematicamente

chiesto in questi anni le dimissioni per vicende che letteralmente impallidiscono davanti alla

raffica di comportamenti, se vogliamo anche odiosi e secondo la Procura di Milano anche

illeciti commessi dalla sua ministra Santanchè. C'è da chiedersi cosa sarebbe successo se

un centesimo dei fatti emersi sul comportamento di Santanchè avessero riguardato un ministro

del PD o dei Cinque Stelle, ma chiaramente possiamo immaginare che questa sia una domanda

destinata a non avere alcuna risposta. A chiunque di voi in queste settimane sia

capitato di prendere un volo non sarà di certo sfuggito quanto sia aumentato rispetto

anche solo a pochi mesi fa il costo di questi voli. Ecco come potete immaginare o come

già sapete non siete stati particolarmente sfortunati voi. Quest'anno le tarifze dei

voli dall'Italia sono salite ben del 50% per tutti e in molti casi i prezzi delle compagnie

low cost, quindi quelli che dovrebbero costare meno, sono addirittura superiori rispetto

a quelli dei voli di linea. Cosa sta succedendo? Beh in realtà non è chiara la ragione di

questa emennata generale dei prezzi relativamente ai voli in Italia e proprio per questo il

garante per la sorveglianza dei prezzi benedetto Mineo è dovuto intervenire. Mineo leggo dal

corriere.it dopo aver sottolineato diverse anomalie sui prezzi ha deciso di vederci

chiaro e ha detto o meglio ha dato dieci giorni di tempo ai vettori Ryanair, Weezair,

EasyJet e altri per fornire le proprie spiegazioni, spiegazioni che poi saranno confrontate nella

commissione di allerta rapida il 20 luglio. Ma perché parliamo di aumenti anomali? Perché

appunto non sembrano esserci delle spiegazioni plausibili. Nei primi sei mesi di quest'anno

infatti riprendo a leggere dal corriere le tariffe dei voli dall'Italia e per l'Italia sono

salite del 47,5% con giugno che si è chiusa addirittura con il più 52%. Si dirà hanno

aumentato i prezzi perché poverini magari sono aumentati i costi ad esempio del carburante e invece

è l'esatto contrario. Il carburante è calato del 22% nello stesso periodo di tempo, compunte

addirittura del meno 40 e meno 45% tra aprile e il mese e il mese appena passato. Le compagnie

sostengono che il carburante attuale sia quello acquistato l'anno scorso quindi quando costava

di più però gli addetti ai lavori sottolineano al corriere che non tutti i vettori adottano

questa politica di tutela della fluttuazione del costo del petrolio. Quali sono allora le

ragioni dei rincari? Secondo Feder consumatori l'aumento della domanda, ovvero dei nuovi

passeggeri, la diminuzione dell'offerta ovvero i voli disponibili e le fluttuazioni insomma del

carburante possono giustificare sì un rialzo dei prezzi ma non di questa entità. Per sapere insomma

cosa allora ci sia sotto e se questi aumenti rientreranno dovremo aspettare ancora qualche

settimana. Le compagnie convocate da Mineo, conclude il corriere, hanno dieci giorni per

inviare al ministero e a così detto mister prezzi gli approfondimenti richiesti. Entro il

14-15 luglio i vettori dovranno anche mostrare l'evoluzione da rifaria sulle rotte attenzionate e

spiegare perché non sussiste alcuna anomalia. In parallelo anche il di castero delle imprese

del Medinitali sta svolgendo le sue verifiche. Tutti i documenti verranno infatti poi discussi

il 20 luglio nella commissione di allerta rapida sul caro dei voli. Ci sono guerre trastati fatte di

militari, artiglierie pesanti, corpi, aerei bombe eccetera che scusate la banalità si vedono, si

sentono e come sapete purtroppo causano morte, disperazione e distruzione però ci sono altre

guerre trastati che fanno molto meno clamore che nemmeno si vedono nemmeno si sentono però ci

sono così come ci sono i loro effetti. Una di queste guerre è quelle in corso in realtà da

molti anni tra Stati Uniti e Cina e una guerra di tipo commerciale non fatta di aerei, di bombe,

di artiglierie eccetera ma fatta di dazi, fatta di ostacoli burocratici, fatta di spionaggi

industriale e di prodotti e materie prime negate o centellinate. Obiettivo in questo tipo di guerre

non è chiaramente distruggere come nelle guerre classiche oppure invadere o annichilire l'arversario

ma è tenerlo a bada e semplicemente contenerlo ed evitare che cresca troppo soprattutto a

discapito dell'altro così come sfruttare le merci, le produzioni, i mercati come armi

diricatto per ottenere dell'altro. Insomma forse spero ci siamo capiti e perché ne stiamo

parlando? Beh intanto perché è bene avere presente che queste guerre, magari il termine non è del

tutto appropriato, ci sono e hanno un loro impatto sulla nostra vita quotidiana, in secondo luogo

perché nelle ultime ore questa contesa incruenta tra Stati Uniti e Cina è arrivata a un nuovo

capitolo, il capitolo del gallio e del germaneo. Di cosa si tratta? Si tratta di due metalli rari che

sono fondamentali per la costruzione di semi-conduttori, di varie tecnologie che usiamo ogni giorno ma

anche per la costruzione dei pannelli solari e sono due metalli di cui la Cina è quasi l'unica

produttrice al mondo per intenderci il 96% del gallio prodotto in tutto il mondo e prodotto

dalla Cina. Ecco Pechino ha deciso di rendere più difficile la vendita di gallio e germaneo ai

paesi esteri e questo potrebbe avere come potete immaginare delle ripercussioni sulla disponibilità

in futuro di molte merce, di molti beni tecnologici, oltre che sui loro prezzi quindi sulla nostra

vita quotidiana. Ma perché la Cina ha preso questa decisione? Gli analisti su questo non hanno

diciamo molti dubbi, questa decisione di Pechino arriva infatti all'indomani della decisione dell'Olanda

imposta dagli Stati Uniti di non vendere più alla Cina le sue superstampanti per realizzare i

microchip avanzati. Insomma il discorso è stato questo, tu America dici ai tuoi alleati di non

vendere più le superstampanti a me? Bene io adesso non vendo più gallio e germaneo a voi e voglio

vedere come vi costruite semi-conduttori e tutto il resto. La controsanzione cinese scrive oggi

Federico Rampini sul Corriere.it, accolto ovviamente dalle proteste europee, mette in luce una

vulnerabilità dei paesi occidentali. Mentre l'America continua ad avere un vantaggio relativo

in alcune tecnologie avanzate, la Cina spesso possiede un semi monopolio o comunque una posizione

dominante in quelle materie prime o componenti che sono essenziali nella produzione delle tecnologie

stesse. Non è la prima volta che il governo di Pechino usa questo suo potere di mercato per

negare le sue forniture e mettere sotto pressione gli altri paesi. Vi si aggiunge lo scenario di

un'annessione possibile cinese di Taiwan con la forza militare, annessione evocata apertamente

da Xi Jinping, che potrebbe o meglio porterebbe sotto il controllo di Pechino la più ampia

capacità produttiva del mondo dei semi-conduttori che appunto quella posseduta dai Taiwan. Nel

crescente antagonismo fra superpotenze il pericolo insomma che l'Occidente sia ricattabile in

settori nevragici, incluse tutte le tecnologie verdi, le apparecchiature necessarie per la

decarbonizzazione e l'economia, ha portato all'attuale revisione dei rapporti con la Cina.

La contromossa di Xi Jinping scrive ancora Rampini, conferma la fragilità dell'Occidente e

ne sottolinea le contraddizioni. Cosa intende qui però Rampini? Che un po' in sostanza questa

dipendenza che noi abbiamo dalla Cina, la quale con un solo embargo di un solo o di due terrerare

può metterci in difficoltà? Ce la siamo un po' cercata. Riprendo a leggere dall'articolo del

corriere, terrerare, minerali e metalli indispensabili per le tecnologie avanzate o per le energiere

innovabili sono finiti sotto un semimono polio cinese, non perché si trovino prevalentemente

nel sottosuolo di quel paese. Molte di quelle materie prime abbondano in Africa, in America Latina,

in Australia, in Canada e si possono trovare anche in paesi occidentali che però rifiutano di

estrarle perché l'attività estrattiva o la raffinazione e lavorazione di queste materie prime

viene considerata inquinante e perfetto di questa ritirata occidentale che la Cina è diventata

il principale trasformatore di materie prime strategiche. Xi Jinping sta quindi misurando la

capacità di tenuta dell'Occidente con questa nuova misura del Gallio e del Germaneo. Dal mese

prossimo infatti le aziende cinese del settore dovranno ottenere licenze speciali per esportare

questi due metalli. La posta in gioco di questa sfida planetaria scrive Rampini,

include la leadership in varie tecnologie del futuro che possono avere un domani applicazioni

anche nel campo militare dai supercomputer all'intelligenza artificiale, ma nell'immediato e

al repentaglio soprattutto la transizione verso un'economia sostenibile le cui infrastrutture

e apparecchiature dall'autoelettrica alleolico al solare sono soprattutto Made in China. E con

questo per oggi noi ci fermiamo qui. Io vi ringrazio per l'ascolto e vi do appuntamento a

domani sempre alle 17 con DELY FIVE. DELY FIVE è un podcast prodotto da CNC Media.

Ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17. Direzione creativa e post produzione like a be creative company.

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Il caso Santanché: di cosa è accusata e come si è difesa.

In Italia i voli lowcost non sono più low: e adesso il governo vuole vederci chiaro.

La Cina ci toglie il gallio e il germanio. Cosa sono e perché è importante.


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