Daily Five: Ha sempre fatto così caldo? La guerra fiscale. Zaki condannato. Putin ci toglie il grano
CNC Media 7/18/23 - Episode Page - 23m - PDF Transcript
In questi giorni stanno molto circolando sui social dei ritagli di giornali, probabilmente
vi sarà capitato di vederli, di decenni fa che titolavano sulle soffocanti ondate di
caldo che colpivano in quell'estate l'Italia e l'Europa. Vi faccio qualche esempio. Domenica
del Corriere del 13 luglio 1952 sotto la copertina che raffigura il disegno di una donna impegnata
alla Varipiatti, ovviamente siamo nel 1952 oppure in una Telechronica Sportiva Rai del
2023, e il marito dal volto sofferente spaparanzato su una sedia che prova a trovare sollievo
dal caldo con un ventaglio si legge la seguente di Tascalia. Novara, 40 gradi all'ombra. Reggio
Emilia, 42 gradi. Altro esempio. Ritaglio di giornale dell'Unità, 19 luglio 1964. Titolo,
caldo africano, mal comune in tutta Europa. Temperature record a Parigi, 41 gradi a
Siviglia, raggiunti a Torino, i 40 gradi. Insomma ci siamo capiti perché circolano oggi questi
vecchi ritagli di giornale? Beh, per dimostrare chiaramente che tutto l'allarmismo che oggi
sul riscaldamento climatico c'è è appunto solo allarmismo, che non c'è nessun cambiamento
climatico, che 50-70 anni fa si registravano in estate in tutta Europa temperature elevatissime
e che quindi dovremmo smetterla con tutta sta storia degli ambientalisti, della riduzione
della CO2, l'effetto serra, la lotta alle emissioni, eccetera. Qualcuno penserà che
sono posizioni un po' estremiste da complottisti su Facebook, però non è per niente così.
In questi giorni diversi esponenti, tutti v'ha detto di centro-destra, hanno espresso
posizioni di questo tenore. Claudio Borghi, parlamentare della Lega. D'estate fa caldo,
non c'è nessun motivo di creare allarmismo, alcuni ghiacciai si sciolgono ma questo rientra
nella storia del mondo. Lucio Malan, capo gruppo di fratelli d'Italia. Non c'è nessuna
emergenza climatica. Silvia Sardone, sempre lega Nord. Ho due figli, figurati se non voglio
l'aria più pulita, ma serve pragmatismo. In realtà servirebbe che un'euro deputata
sapesse che il riscaldamento globale e l'aria pulita non c'entrano nulla. La nitrite carbonica
non è un veleno o una polvere sottile, è un gas serra. Però, vabbè, torniamo a noi
e chiediamoci insomma, ma le cose stanno effettivamente così. Hanno ragione loro, ha ragione che
sta diffondendo questi ritagli di giornale per dimostrare che, in fin dei conti, il mondo
è sempre andato così, anche se tanti anni fa si raggiungevano 40 gradi all'ombra, quindi
perché oggi tutto questo all'armismo? Beh, le cose in realtà stanno un po' così e un
po' no. Allora, stanno così nel senso che quei ritagli di giornale non sono dei fotomontaggi
o delle fake news, quelle temperature e record si sono davvero registrate in Italia e in
Europa, anche 70 o 50 anni fa. Cioè, quindi le premesse, diciamo così, sono reali. Ciò
che è falso sono le conclusioni che si tragono da quelle premesse. Il trucco dei negazionisti
del cambiamento climatico lo sappiamo e in fondo sempre lo stesso, prendere dei singoli
episodi dal passato e usarli come prova del tutto. Se il problema del cambiamento climatico
fossero le punte massime di temperature che si possono registrare in un paese o in un
continente, allora sì, i negazionisti avrebbero ragione, perché infatti punte di oltre 40
gradi in Europa e in Italia si sono raggiunte già in anni passati, in decenni passati. Il punto
quale è che nessuno scienziato ha mai detto questo. Nessuno scienziato ha mai detto che il
problema sono le temperature e record. Il problema sottolineato dagli scienziati è la frequenza con
cui si presentano queste elevatissime temperature e la loro durata. Facciamo un esempio estremo
e di fantasia, così per semplificare e per capirci. Comune di bulliano 1950, il comune di
bulliano non esiste. Nel mese di luglio a bulliano si registra la temperatura record di 45 gradi,
ripeto siamo nel 1950, 45 gradi al luglio, però in un giorno solo. Comune di bulliano 70 anni dopo,
2023, nel mese di luglio si registra la temperatura record di 41 gradi, quindi addirittura 4 gradi
meno rispetto a 70 anni fa. Cosa ne possiamo concludere? Che a bulliano dove nel 1950 sono
stati raggiunti i 45 gradi ha fatto più caldo in passato che nel 2023. Giusto? No, in realtà è
sbagliato, perché se andiamo a vedere più nel dettaglio tutto il mese di luglio potremmo scoprire
che sì. A bulliano nel 1950 sono stati raggiunti i 45 gradi, ma una volta sola e magari per il
resto del mese la temperatura media è stata di 30 gradi. Nel 2023 invece sono stati toccati sì
soltanto i 41 gradi, ma per 9 volte, ad esempio, e per il resto del mese magari la temperatura
media è stata di ben 32 gradi. Quindi qual è stato il mese più caldo a bulliano se immaginiamo
che questi numeri siano veri? Beh, decisamente quello del 2023, anche se il picco nel 1950
è stato più alto. Questo era ovviamente un esempio giusto per semplificare, ma i dati reali
raccontano esattamente questo. Leggo dalla pagina di divulgazione scientifica e chi ha paura del buio.
Davvero basta un ritaglio di giornale a caso per sconfessare le conclusioni di un'intera
comunità scientifica? No, perché l'evento deve essere contestualizzato nella statistica
degli eventi passati. Ad esempio, dobbiamo vedere quanto i 40 gradi centigrati a Novara erano
probabili negli anni 50 e quanto sono probabili adesso. I dati pubblicamente disponibili ci
consentono di vedere che la curva, nell'articolo di cui vi sto parlando su Instagram, vengono
riportate le immagini dei grafici, dicevo che la curva della probabilità negli anni si è
spostata verso temperature più alte, ovvero se prendete un giorno a caso. Nel 20.960,
1981, ha meno probabilità di avere un evento di caldo estremo rispetto ad un ventegno recente,
ovvero 2021. In pratica il cambiamento climatico trucca il dato rendendo più
probabile che esca un evento estremo, in questo caso il caldo estremo. Nessuno scienziato ha
mai pensato di negare che eventi estremi siano già caduti in passato, ma risulta ormai evidente
come questi eventi stiano aumentando in intensità e frequenza e che quelle che ora registriamo come
ondate record asfissianti e terribili diverranno la normalità se non decidiamo di ridurre le
missioni di gas serra. In conclusione, scrive chi ha paura del buio, quei ritagli di giornale,
anziché dimostrare che ciò che i furbi diffusori di verità social vorrebbero farci scoprire,
non fanno altro che confermare una tendenza all'aumento delle temperature e di ondate di
calore sempre più intense. Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media
per comprendere l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda una notizia la volta.
Oggi è martedì 18 luglio e questo pomeriggio è arrivato purtroppo quello che Amnesty International
ha subito definito come il peggior scenario possibile. Patrick Zaki,
lo studente egiziano dell'Università di Bologna, arrestato nel 2020 in Egitto per
dei semplici post su Facebook, è stato condannato a tre anni di carcere dal tribunale di emergenza
per reati contro la sicurezza dello Stato. Zaki, che era presente in aula nel tribunale di mensura
al momento della sentenza, è stato portato via attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati
tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all'esterno. Il legale di Zaki ha
specificato che la sentenza non è appellabile, né è possibile un giudizio in cassazione.
Si tratta quindi di una sentenza definitiva che non potrà essere impugnata o ribaltata.
Zaki tuttavia non dovrà trascorrere altri tre anni in carcere, come sappiamo in questi anni è
stato rinchiuso già per quasi due anni e questo significa che dovrà scontare praticamente quel
che resta di questi tre anni, ovvero 14 mesi. Patrick Zaki condannato nel corso dell'undicesima
audience del processo che lo vedeva imputato per diffusione di notizie false, solo circa due
settimane fa aveva conseguito la laurea presso l'Università Alma Mater di Bologna, dove studiava
prima di essere arrestato al suo rientro in Egitto. Zaki è stato proclamato dottore lo scorso 5
luglio in videoconferenza presso il Dipartimento di lingue, letteratura e culture moderne. Sono
stato fortunato ad essere parte dell'Università di Bologna e del Comune di Bologna. Sarò per
sempre grato per tutto il supporto e l'affetto che ho ricevuto da tutta Italia. Spero di tornare
presto a Bologna per completare la mia felicità, aveva commentato su Twitter nel giorno della sua
laurea a distanza. All'annuncio della notizia della condanna in Aula Montecitorio si sono
susseguiti diversi interventi da parte di alcuni deputati a sostegno e in solidarietà verso il
Giovaneggiziano. Egitto ha, ad esempio, detto il deputato de Verdi Angelo Bonelli e il paese che
ancora oggi impedisce Street, che impedia di accertare la verità su Giulio Reggiani. Ecco
come sta collaborando Egitto, non si possono fare affari con chi viola i diritti umani, non si possono
vendere le armi ad Al Sisi. Torniamo in Italia e parliamo di tasse, perché il tema
politico del momento è la proposta di una pace fiscale lanciata da leader della lega Matteo Salvini,
di cosa si tratta e quali sono le conseguenze di questa proposta. Cosa si intende intanto per
pace fiscale? Niente, ovviamente. La pace fiscale non esiste, non c'è nessuna guerra in corso,
quindi non c'è bisogno di nessuna pace. Ci sono solo milioni di cittadini, soprattutto lavoratori
dipendenti che pagano tutte le tasse fino all'ultimo centesimo, mantenendo in piedi il paese
e i servizi, e poi ci sono milioni di evasori che rubano ai cittadini onesti, che usano i
servizi, le strade, gli ospedali, i medici, gli insegnanti, i carabinieri pagati con i soldi
dei cittadini onesti e stop. Ecco l'idea di Salvini, quella che lui chiama pace fiscale,
è semplicemente quella tra le due categorie di premiare chi ha rubato, dando loro la possibilità
di pagare solo una parte di ciò che avrebbero dovuto versare e sbeffeggiare ancora una volta
i fessi, che sono sempre stati onesti. Questa è quella che Salvini appunto chiama pace fiscale
e che in realtà si chiama condono fiscale. Bene, quindi Matteo Salvini è l'unico cattivo che vuole
premiare i suonesti e sbeffeggiare i fessi, sicuramente è uno dei politici che più spesso
tira in ballo questa proposta, ma è anche vero che non è il solo di condoni fiscali o rottamazioni
o pace fiscali, qui in Italia sui nomi siamo particolarmente fantasiosi, ce ne sono stati
abbezeffe solo tra il 2016 e il 2018, sono stati approvati tre condoni fiscali chiamati appunto
in questo caso rottamazioni, più un saldo estraccio. I primi due da parte del centro sinistra,
il terzo dal governo lega cinque stelle. Qualcuno dira a questo punto, vabbè ok, però almeno
in questo modo con queste rottamazioni o pace fiscali o quello che volete, lo Stato recupera
e ha recuperato un po' di miliardi che altrimenti non avrebbe mai incassato, ecco non è proprio così.
Come riporta il post, secondo un calcolo dell'agenzia dell'entrate, hanno aderito alle quattro
iniziative persone in questi anni che in totale avevano debiti con l'agenzia per circa 100 miliardi
di euro, 100, lo Stato aspettava di incassarne almeno 50, quelli che effettivamente sono stati
consegnati allo Stato da parte degli evasori sono invece 20, quindi poco più di un quinto del totale.
E perché allora nonostante questa opportunità gli evasori non sfruttano questa possibilità
pieno e pagano solo una parte dei loro debiti col fisco? E perché appunto sanno che nel giro
di un paio d'anni questa è ormai la media arriverà un altro condono fiscale e poi ne
arriverà un altro e poi ne arriverà un altro ancora. In conclusione quindi l'idea che i condoni
fiscali siano meglio di niente perché consentono almeno di recuperare soldi che altrimenti
difficilmente lo Stato recupererebbe è un dato falso. I condoni fiscali proprio per la loro
stessa esistenza incentivano l'evasione fiscale proprio perché gli evasori sanno che nel giro
di uno, due, tre anni ne arriverà un altro. Non è vero poi che come sostiene Salvini si potrebbero
recuperare una marea di miliardi, ha detto proprio così marea di miliardi, andando a restringere
il campo a chi ha debiti per massimo 30 mila euro e a chi non ha evaso per volontà ma per
necessità. Chi sono gli evasori per necessità? Sono quelli che in pratica presentano la dichiarazione
dei redditi, quindi diciamo esprimono la volontà di volerle pagare le tasse però poi si ritrovano
senza soldi e non riescono a pagarle tutte. Il punto qual è? È che questi evasori di necessità
sono appena il 20% del totale. L'80% dell'evasione spiega il direttore dell'agenzia delle entrate
Ernesto Maria Ruffini riguarda cittadini che la dichiarazione non l'hanno proprio presentata o
che l'hanno addirittura falsificata. Molti dei quali, almeno 7 milioni, sono pure recitivi
incalliti e ricevono ogni anno almeno una cartella. Il problema insomma non pare quello
dei piccoli contribuenti. In conclusione i numeri non reggono per sostenere la tesi che l'Italia
abbia bisogno urgente di un nuovo condono fiscale. Un nuovo condono fiscale a maggior
ragione se limitato a un sott'insieme degli evasori non servirebbe assolutamente a nulla.
Ma allora perché Salvini lo propone? Breve stacco e ne parliamo.
Come mai dicevamo, Matteo Salvini, ministro ai trasporti, ha tirato fuori così all'improvviso
questa proposta di un nuovo condono fiscale che, come abbiamo visto, allo stato non servirebbe
a nulla e anzi peggiorerebbe soltanto le cose. In realtà la mossa di Salvini, di questo ne sono
convinti in fratelli d'Italia e solo l'ennesima prova dell'assalto che il leader della Lega
ha iniziato a dare a Giorgia Miloni per raccimolare consenso elettorale a suo discapito. Come sapete
manca meno di un anno alle elezioni europee e Salvini sa che se vuole recuperare voti non può
che attingere dall'elettorato della sua alleata e in questa logica, quindi che rientrano ad esempio
le parole di Salvini sul messe di qualche giorno fa e ora queste sulla pace fiscale.
In sostanza Salvini vuole apparire agli elettori italiani di destra come quello più duro e più
puro rispetto a Giorgia Miloni, diventata troppo istituzionale da un anno a questa parte. Salvini
ad esempio lo sa che il messe non potrà che essere approvato però dicendo che per lui non va
approvato scarica tutte le colpe dell'eventuale ratifica su Giorgia Miloni che così apparirebbe
l'altraditrice di turno mentre lui apparirebbe come quello responsabile, come quello coerente
con il proprio elettorato. Allo stesso tempo il leader della Lega sa che difficilmente un nuovo
condono fiscale potrà essere realizzato a breve da questo governo però proponendolo lui apparirà
agli occhi di milioni di evasori come con lui che vuole aiutarli mentre Miloni come la cattiva
di turno e che invece si oppone a questa iniziativa. Molti retroscenisti dei vari quotidiani nazionali
oggi parlano per questo motivo di irritazione di Giorgia Miloni dopo la sparata di Salvini perché
appunto Giorgia Miloni ha capito il gioco del leader della Lega e qualche esponente di Fratelli
d'Italia ha addirittura dato voce a questa irritazione in maniera chiaramente diplomatica
ma pur sempre esplicita e ovvio ha detto ad esempio Tom Maso Foti capo gruppo di Fratelli
d'Italia alla camera che nell'ambito dell'autonomia delle forze politiche vi è anche la possibilità
di lanciare un'idea ma dall'idea all'atto c'è sempre una certa elaborazione nel momento in cui
delle proposte verranno avanti le si guarderà per quello che sono se si vuole c'è il consiglio
dei ministri e il Parlamento per discuterne tradotto cosa significa cosa dice qui Foti dice
semplicemente caro Matteo abbiamo capito quello che stai facendo ma non ci faremo fregare da te
se sei serio con la tua proposta ad esempio di condono fiscale porta qualcosa di concreto
in consiglio dei ministri e non in televisione guarda caso ieri in consiglio dei ministri Salvini
non si è nemmeno presentato ci sono due fatti importanti riguardanti il conflitto russo
ucraino avvenuti nelle ultime ore il primo è il bombardamento del ponte di Kerche che
è quel ponte che unisce tapee la russia alla crimea e la crimea lo sapete e la penisola ucraina
che putin ha già in basso e annesso 8 anni fa durante il 2014 nell'attacco contro questo ponte
sono morte purtroppo due persone il ponte è stato gravemente danneggiato non è la prima
volta che accade già nell'ottobre scorso un camiono pieno di esplosivo fu fatto saltare in
area dagli ukraini proprio per rendere il ponte inutilizzabile questa volta invece sparesi si ha
trattato di un missile e non di un autobomba però sempre di matrice ucraina le qui la domanda
chiaramente è ma perché chi prende di mira questo benedetto ponte le ragioni sono fondamentalmente
due una è puramente politica l'ucraina non ha mai accettato l'annessione illegale della
sua crimea da parte della russia quel ponte realizzato dal putin proprio dopo quella prima
invasione è l'unico cordone fisico che lega la russia alla crimea e per gli ucraini distruggere
quell'unico cordone significa rimarcare la volontà di non accettare la russificazione della crimea
l'altro motivo invece è più di carattere militare dal momento che distruggere quel
passaggio fisico significa ostacolare i rifornimenti verso la crimea a favore dell'esercito
russo l'altro fatto notevole di queste ore sul fronte del conflitto russo craino è la fine
ufficialmente decretata ieri per quanto fosse nell'aria da tempo del cosiddetto accordo sul grano
accordo sul grano è praticamente l'unico patto stretto da russi e ucraini dall'inizio della
guerra con la mediazione della turchia e chi aveva come scopo proprio quello di garantire alle
navi in partenza dall'ucraina di portare grano all'estero senza temere di essere bombardate
bombardate dai russi ora quell'accordo è venuto meno perché putin ha deciso di rimangiarselo
questa scelta dovrebbe avere diverse conseguenze visto che l'ucraina è il granaglio d'Europa e
queste conseguenze in teoria dovrebbero essere almeno tre primo l'ucraina perderebbe un importante
fetta delle sue entrate derivanti appunto dalla vendita di grano l'Europa in secondo luogo e
il mondo perderebbero alcune decine di milioni di grano prima garantiti dall'ucraina e infine
questa carenza di grano dovrebbe far schizzare verso l'alto in gran parte del mondo il prezzo
del grano e dei suoi prodotti tutto questo ha grande danno soprattutto dei paesi chiaramente
africani e dei paesi più poveri ora le cose stanno e andranno esattamente così con questa
decisione putin sta davvero facendo questo grandispetto al mondo l'ucraina beh secondo
molti osservatori in realtà si tratterebbe di un bluff da parte di putin il quale potrebbe presto
rientrare nell'accordo e le ragioni sono diverse provo a riassumer bene alcune primo la maggior
importatrice di grano ucraino come fa notare ad esempio federico rampini sul corriere è stata
quest'anno la cina con ben 8 milioni di tonnellate sarebbe quindi la cina il principale paese a
essere danneggiato da questa scelta di putin e non è quindi improbabile che si gimping da cui oggi
putin è estremamente dipendente lo convinca a tornare su sue passi secondo l'ucraina ha nel
frattempo lavorato a delle strade alternative per poter esportare il proprio grano soprattutto
attraverso la moldavia e la romania terzo oltre alla cina potrebbero essere danneggiati da questa
mancanza di grano ucraino decisa da putin molti paesi africani paesi verso i quali putin sia in
questi anni sempre presentato come un difensore un amico un'alternativa al cattivo occidente ecco
affamare questi amici negando loro il grano potrebbe per putin non rivelarsi una grandissima
strategia e infine poi ci sono le sanzioni mosca ha fatto sapere di essere disposta a tornare su
sue piani su sue passi in cambio però della rimozione di alcune sanzioni e qui verrebbe da
concludere chiedendosi ma se come dicono tanti filo putiniani in italia le sanzioni alla russia
non stanno facendo ne caldo ne freddo ma perché putin continua a chiederne la cancellazione in
attesa di risposte a questa domanda io vi saluto vi ringrazio per l'ascolto e vi do appuntamento
a domani sempre alle 17 con del i 5 del i 5 è un podcast prodotto da cnc media ascoltalo da lunedì
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Il solito gioco dei negazionisti del cambiamento climatico: “Ha sempre fatto così caldo”. Ma è vero?
Patrick Zaki è stato condannato a 3 anni.
Salvini invoca la pace fiscale. Ma dietro c’è solo l’ennesimo attacco a Giorgia Meloni.
Putin esce dall’accordo del grano. Ma cosa significa?
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Musica Giovanni Ursoleo