ONE MORE TIME di Luca Casadei: Giorgio Gori, l’umiltà è la virtù dei forti

www.repubblica.it www.repubblica.it 10/5/23 - Episode Page - 1h 21m - PDF Transcript

Vacanze, invernali, al caldo?

Ma io voglio sciare.

Su certe cose si può non essere d'accordo,

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1 PODCAST

Devo dirti adesso che è successo recentemente di aver pensato molto al mio rapporto con Siglio Berlusconi,

perché, insomma, ne è mancato da poco.

Che è un rapporto che poi, insomma, sia un po' complicato nel tempo, la politica ci ha divisi,

Però io la riconoscenza che provo ancora oggi per questa fiducia di cui sono stato il destinatario a 29 anni è una cosa che non so, non ho provato mai per nessuno.

Quando succede che il capo di una grande azienda con migliaia di dipendenti chiami a un ragazzino e gli dica, fai tu, succede molto di raro.

È un viaggio nella vita di personaggi noti che mettono a disposizione la loro storia per aiutarci a cadere meglio.

Oggi avremmo il piacere di fare un viaggio con Giorgio Gori a non far un po' di sceglia comunicazione a passionato di politica che grazie alla sua discrezione il suo intelletto scriverà una bellissima storia di successo.

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Io sono Luca e questo è One More Time.

Da quanto tempo ti ho conosciuto nella fase precedente nell'altra vita nell'altra vita ma adesso partiamo dall'inizio me dito che tu hai visto una puntata

di Andrea Pezzi e ci sono un po' perso perché Andrea è uno che parte e parla molto, parla bene e ha insomma anche bagaglio culturale che colpisce.

Non avete mai lavorato insieme nella tua precedente vita?

Ci siamo tante volte sfiorati e ho anche molta simpatia per lui. Il mio modo di chiacchierare sarà diverso però anticipo.

Mi piace nel senso che io amo le relazioni e la parte umana quindi vorrei parlare con Giorgio perché quello che faccio io per prepararmi e chiedere i miei autori di fare una preintervista.

In questo caso non l'hanno fatta con te ma con un'altra persona.

Si sono sbagliati, sono dati vero.

C'è dato, credo, delle buone indicazioni con una persona della tua vita, della tua sfera lavorativa.

Dopodiché cercano in rete e cerchiamo dei video normalmente.

Io dei video riesco a capire quello che la persona non sta dicendo e quindi ho delle piste da seguire.

Con te non ce ne sono, nel senso che ho trovato un'intervista di 5 minuti di 6 anni fa quando pare il tuo rapporto con Berlusconi quando la volavi per la vecchia insegna Fininvest e spieghi la tua escalation ma la raccontiamo dopo.

Degli auguri di Natale che tu fai in qualità di sindaco qualche mese faccio non c'è nulla di intimo.

Quindi tendenzialmente oggi sarà una versione inedita il fatto che tu mi parli in maniera diversa.

Per me è molto funzionale, vorrei farti spogliare dalla tua carica, dalla tua corazza anche e parlare con la persona.

Perché la cosa che dico sempre di te, che dicono anche gli altri soprattutto, cioè chissà un po' di tv,

è questo signore a 31 anni, faceva il direttore di Canon 5 con una cosa molto insolita, molto strana.

Però partiamo dall'inizio, perché mi piacerebbe spiegare l'escursus perché tu arrivi in determinati mondi e poi sei adesso

tornato all'origine perché tu sei nato a Bergamo, poi sei andato a vivere al trove per una decina dania e poi sei tornato.

No, no, no, no, no, no, dai racconti tu, da 2 poi…

Quando nasci, in che anno? Ahahah, proprio inizio, eh, proprio inizio come nelle favole?

Sono nato a Bergamo il 24 marzo 1960, quindi 63 anni fa, mentre lo dico mi fa un po'

impressione, dico la verità, perché non mi ci sento affatto ad essere un quasi over

65 e quello è un po' al limite, per cui dici le persone anziane, lo dico spesso quando

parlo di questi temi, dai 65 anni su ci sono quasi arrivato, però vi spieghino la formula.

Tu come ci arrivi così giovane alla tua età, perché dormi tanto, mangi bene, fai sport,

ti rasi bene tutti i giorni?

Non volo in particolare, non volo in particolare, lavoro tanto, lavoro tanto e questo secondo

me ti tiene in vita.

Penso di sì, ho visto delle persone arrivare molto oltre quest'età, cioè arrivare agli

80, 90, soprattutto gente di teatro, mi ha colpito che fossero ancora in scena quell'età

con una memoria perfetta rispetto al copione, ho pensato, secondo me il fatto di continuare

a lavorare aiuta è viceversa delle persone che sono andate in pensione, quando il tempo

lo consentiva, che si sono rapidamente spente, quindi il mio proposito, lo anticipo, è di

non considerare l'età della pensione, quindi non è che continuerò a fare quello che sto

facendo, anzi sto quasi finendo, ma non ho il mandato, il mio lavoro di sindaco è, insomma

ormai quasi alla fine, manca un anno, che sarebbe il secondo, quindi avresti fatto poi

10 anni, e poi penseremo a fare altre cose, il ritornando a 63 anni fa, a Bergamo però

la mia famiglia, i miei genitori vivono a Mestre, a Venezia, perché mio papà lavorava

all'epoca in Montedison a Porto Marghera e quindi era un impiegato della Montedison,

un chimico che lavorava appunto in quella grande industria chimica che era allora la

Montecatini e di Son di Marghera, Bergamo che entrambi i miei genitori che appunto si

erano trasferiti per questa cosa di lavoro, mia mamma insegnante di inglese, quindi una

famiglia molto normale, sono in primogenito e ho due fratelli maschi nati rispettivamente

3 e 5 anni dopo di me, con i quali sono molto legato ancora oggi, e niente, quindi siamo

una famiglia che si fa via via più numerosa, viviamo a Mestre fino al 1970, quindi fino

a che io 10 anni torniamo ogni 15 giorni a trovare i nonni a Bergamo e di quel periodo

io ti posso dire solo che ho ricordo di un'infanzia proprio serena.

Rispetto a questo avrei una domanda, che è una domanda che forse è l'unica domanda ricorrente

nei miei podcast, come è rimesso a coccole, nel senso che da parte di papà e mamma?

Sì, sì, poi mamma più fisica, una persona molto solare, molto curiosa, molto vorace

della vita, interessata a far tutto, molto aperta, e papà invece un po' più introverso

come carattere un po' più chiuso, una persona però di sentimenti profondi, quindi affettuoso

a sua volta, nelle famiglie in cui i genitori maschi lavorano tempo pieno e le mamme fanno

dei lavori invece un po' meno, che le assorba uno o meno, poi le mamme sono più presenti

con i bambini, quindi sul mio ricordo di infanzia è più legato se vuoi la frequentazione di

mia mamma era lei che mi portava ai giardini, con la quale andavo a fare compere, però

mio papà c'è sempre stato, proprio non mi sono mancate gli affetti, le coccole e così

anche quando sono nati i miei fratelli, insomma è stato bello essere una famiglia numerosa.

Quando poi ho fatto famiglia a mia volta e anch'io ho avuto tre figli, insomma mi è

venuto molto naturale, però replicare quel modello mia moglie a sua volta viene da una

famiglia in cui c'erano tre figli, una famiglia trattanto unita, abbiamo avuto entrambi credo

l'esempio di genitori che si sono molto amati, che si sono spalleggiati l'un l'altro

tutta la vita, quindi insomma è un imprinting forte che non è una regola da cui uno non

possa uscire ovviamente, però che credo ci abbiano entrambi un po' guidati nelle scelte

e nel indicare le nostre rispettive priorità.

Parliamo della scuola, c'è come andavi a scuola, ci raccontami la gioventù, l'adolescenza

fino alla maturità?

Insomma sono stato fino ai 9 anni, dei elementari a mestre, poi alla quinta elementari in

poi a Bergamo sempre, scuola e pubbliche, diceo classico, sono sempre stato una abbastanza

bravo, non bravissimo, mai un primo della classe, non perché non potessi forse esserlo,

ma perché ho sempre cercato di, ho sempre bilanciato i miei interessi, anche da bambino

non ho mai studiato troppo, ho sempre cercato di studiare giusto e con una certa facilità,

diciamo nella dimensione umanistica, quindi nell'espressione, nella scrittura, nello studio

dell'italiano poi al liceo e magari qualche difficoltà in più invece sulla parte scientifica

che peraltro, come dirmi, è molto familiare, insomma mi piacciono i numeri, non sono come

mia moglie che invece di fronte a qualunque cifra subito va in confusione.

Sì ci sono persone molto avverse l'aria.

E i tuoi interessi in adolescenza quali erano?

Quali di qualunque ragazzino?

L'equaterosa, sì, certo.

No, perché ci sono alcune persone si sveglieranno un po' più tardi.

No, no, no, io mi sono svegliato subito, io avevo una fidanzatina elettiva, ovviamente

non c'erano neanche, probabilmente neanche uno scambio di sguardio di parole già quando

andavo all'asilo.

Certo.

E così è sempre stata la mia vita, ho sempre avuto delle ragazzine, bambine, ragazzine,

ragazze, donne, delle quali sono stato nel tempo via via innamorato.

Ma ti cosi piaceva il videogiocchi, lo sport?

No, giocavo a calcio.

Ok.

Giocavo al pallone, alla palle.

In maniera maturiale?

Sì, assolutamente, non sono mai stato uno sportivo professionista, ci sono stati alcuni anni, parliamo

già in età più adulta, in cui ho fatto atletica in termini di competizioni, quindi

correvo, saltavo gli ostacoli, giusto per due o tre anni non di più, insomma per il

resto lo sport è sempre stato amatoriale, però, insomma, tornando indietro, appunto,

in quegli anni scuole alimentare, scuole medie, mi piaceva molto giocare al pallone.

E quanto fa atletica anche i tuoi figli?

Perché secondo me è un grandissimo sport da fare da giovanissimi, ti dà proprio

l'impostazione, la postura, diventi coordinato in qualsiasi altro sport, è molto interessante.

No, ha fatto vari sport anche loro, l'unica, la terza Angelica che ha fatto un po' di sport

in un senso più, insomma, con più costanza, ha fatto ginnastica ritmica per qualche anno

ed era un esercizio molto impegnativo, tanti allenamenti, molta disciplina fino a che

in un certo punto sei stufata, come spesso succede, e gli altri hanno fatto sport, ma

così, sempre con molto divertimento. Quindi i miei interessi erano quelli, insomma, stavo con

i miei amici, giocavo a pallone, andavo a qualche festina di corteggiare le mie compagnie.

Ti lasciavano uscire i tuoi genitori quando eri sovene?

Sì, sono sempre stato un ragazzino abbastanza responsabile, quindi si fidavano, poi avevo

in, ovviamente, quando ero molto piccolo avevo qualche limite in più e poi progressivamente,

insomma, sono stato libero di fare e di decidere.

Dopo il diploma cosa fai?

Dopo il diploma mi scrivo a Architettura, avevo fatto una...

A Milano?

Sì, un po' di tecnico. Avevo fatto una tesina su Bauhaus per la maturità e quindi, insomma,

avevo cominciato a coltivare l'interesse per quella disciplina, che ancora oggi mi

affascina moltissimo, perché penso che l'architettura sia una sintesi di creatività e concretezza,

che poi ho ritrovato in tante altre cose che ho fatto nella vita, in cui la dimensione

creativa è sempre stata presente, ma in modo molto pragmatico, quindi non la creatività

dell'artista puro, ma sempre un po' applicata. Però, insomma, mi scrivo quindi a Architettura

Politecnico, comincio frequentando da studente pendolare, quindi treno delle 7.08 da Bergamo

per andare in aula alle 8.30 in quello che è stato davvero un esercizio di sopravvivenza,

cioè andare a frequentare il Politecnico negli anni dal 79, 84, 85, quando l'ho fatto io,

serviva soprattutto per impanare a stare al mondo, più che per prendere contenuti disciplinari.

Tutti i miei esami li ho fatte abbastanza bene, ma bisognava sopravvivere, riuscire a capire

quando era convocato un appello, riuscire a scriversi a quell'appello, riuscire ad

occupare un posto in un'aula superaffollata, era già un esercizio complesso. E oggi penso che sia

tutto l'opposto, cioè penso che invece i servizi universitari siano perfettamente efficienti,

ma forse manca qualcosa, proprio questo tipo di insegnamento a chi lo frequenta. Bene,

frequento architettura via via mi vi appassiono rispetto all'urbanistica e quindi finirò facendo

una tesi di pianificazione territoriale, disciplina che poi mi è tornata molto utile

in questi anni facendo il sindaco, ma in realtà io comincio a lavorare molto presto, quindi il mio

primo lavoro risale parte diciamo il lavoretti fatti per guadagnarsi due soldi durante l'iceo,

andavo al mercato della frutta a scaricarle cassette come tutti, poi all'estate ho lavorato

in una fabbrica di birra, l'obiettivo era comprarmi il motorino, cioè comprarmi il ciao e quindi

sono mia mamma, mi ha detto, senti va bene, vai a lavorare, conosceva i proprietari di questa

azienda che faceva la birra Boomster che aveva sedi in città all'epoca, lavoro alla catena

di montaggio e il mio compito è prendere scatoloni che sono impilati, piatti, dare loro forma,

chiuderli e metterli sul nastro trasportatore che poi dili a qualche metro insomma li avrebbe

visti riempiti delle bottiglie che stavano su un altro nastro questo era il lavoro,

otto ore al giorno così da solo, capisci cos'è l'alienazione della fabbrica perché a un certo

punto le tue mani fanno un gesto e la tua testa è da un'altra parte, questa è l'alienazione,

stava dall'altra parte ma non è del tutto disinteressata rispetto a quello che succede,

quindi quando succedeva che le bottiglie riempite di birra tappate, scoppiassero,

succedeva abbastanza spesso, veniva spontaneo nanzarsi a andare a togliere magari dei cocci

di vetri da un nastro trasportatore che impedivano alle altre bottiglie di continuare a fluire,

questa cosa l'ho fatta in alcune occasioni a un certo punto visto che il pavimento era

completamente bagnato della birra, delle bottiglie esplose, preso uno scivolone più finito,

sono pionbato a terra e mi sono receso tendine nervi di questa mano, mi sono fatto male,

risultato finita l'esperienza da operario in fabbrica con l'assicurazione mi sono

comprato però, è che ho vinto. Poi invece nell'estate tra la seconda e terza recensione,

cioè tra i 17 e 18 anni, comincio a scrivere, vi presento nella redazione del giornale di Berga

ma che era l'ora, il quotidiano dell'Unione industriale e chiedo di poter fare qualcosa e

mi dico, sì, sì, guarda, puoi cominciare a fare una sostituzione estiva e quindi i

miei primi articoli scritti in quell'estate, dì lì a qualche mese l'esperienza invece della

tv locale era il periodo in cui il 77-78 in cui nascevano un sacco di emittenti locali ti

ricorderai, tv locale per un po' di tempo, poi un po' di radio dove facevo i notiziari.

Faccevi cosa vuol dire? Un lavoro di redazione preparati?

È una buona domanda, il lavoro del notiziario consisteva sostanzialmente nel prendere i giornali,

io facevo il turno del pomeriggio perché spesso la mattina appunto stavo in università,

i giornali pomeriggi uscivano allora alla notte il Corriere di Informazione, ritagliavo le

notizie principali di territorio e quelle nazionali, ma dove c'havono qualche notizio di

inquadramento generale e poi le notizie locali e leggevo queste notizie dando di un minimo di

sequenza sensata e questo era il notizio. Ci mettevi la faccia? C'era radio?

Era radio. Faccevo i notiziari, li confezionavo e li leggevo.

L'esperienza è interessante perché un certo punto arriva un nuovo direttore,

Vittorio Feltri, il quale mi ascolta in onda mentre leggo notizia di quale conflitto

internazionale stessi riferendo, però ci stavano anche quelli, quindi se c'era una

guerra come oggi l'Ukraine dicevo cosa succede in Ukraine. Aspetta che io esca dalla apostazione

della radio giornale e invece guarda, secondo me non va bene. Tu, di quale farmacie sono aperte

e quali sono chiusi? Vedrai che sarà molto bene. Era un po' riduttivo forse, ma non aveva tutti

i torti, nel senso che poi l'utilità concreta del notiziario fatto da un radio locale all'epoca

era molto più questa che non quella di di riferire notizie ritagliate da un giornale

sulla guerra che si combatteva non so dove. Tutto questo per dirti che facevo l'università ma in

realtà lavoravo. Ovevi già a chiare le tue idee politiche in quel momento o no? Si, si perché

non te l'ho detto, ma insomma questo è un capitolo importante in realtà. I miei anni a liceo sono

anni in cui ovviamente studio sempre abbastanza bene, insomma parte un paio di materie da riparare

nel penultimo anno. Allora si chiamava seconda liceo, adesso mi pare si chiami quarta liceo come forse

più naturale che sia, che erano greco e fisica e ho sempre portato a casa il risultato magari

facendo degli studiate pazzesche notte e tempo prima di un'interrogazione programmato prima di

un esperimento. A Bergamo si dice esperimento, quando c'è il compito in classe a Bergamo si chiama

esperimento. Questo però, insomma, sempre con discreti risultati, con grande invidia dei miei

compagni che insomma si lamentava il fatto che io studiasi poco e però all'ultimo fossi in grado

sempre di recuperare e in effetti è successo anche la maturità dove ho fatto una studiatona

pazzesca e ho preso un risultato molto migliore della maggioranza dei miei compagni anche di

quelli molto più secchioni di me. Bene, studiavo ma principalmente facevo politica,

nel senso che io sono arrivato all'iceo a 14 anni e sono stato come folgorato dall'interesse per

la politica. La circostanza, il primo incontro fu un seminario che si teneva a scuola durante

un'occupazione, credo, 1974 dedicata al Cile. C'era stato il colpo di Stato dei generali

Pinochet che depone il governo agliente su quella diciamo vicende, in tutto il mondo ci sono gli

studenti si mobilitano i partiti democratici eccetera. Quindi lì comincio ad ascoltare e mi

avvicino ad un gruppo studentesco che era nato nel mio liceo classico Paolo Sarpi che si chiamava

azione e libertà. Era un gruppo di ispirazione laica oggi diremmo riformista allora non si diceva

riformista ed è molto singolare rileggere i volantini di quegli anni che prima non gli scrivevo

io ma poi invece ne sono diventato quasi subito diciamo il leader e quindi ne ho scritti tanti di

volantini di tazzebao o di queste cose e ritrovare esattamente il posizionamento politico che ho

oggi 40 anni schiavo 50 anni dopo si parava di politica in casa perché normalmente non particolarmente

il tifo sportivo l'orientamento politico è molto come dire figlio io credo che i miei genitori votassero

per la democrazia cristiana qualche volta per il partito republicano e questo gruppo azione

libertà in effetti le prime riunioni ma soltanto per un breve periodo le fece nella sede del loro

partito republicano col quale però non aveva in realtà nessun rapporto se non quello appunto

di utilizzarne una stanza però insomma aiuta per capire più o meno dove si collocasse nella

geografia politica della prima repubblica non era un movimento un gruppo di matrice cattolica non

era certamente di dest non era neanche di estrema sinistra allora c'era partito comunista quindi

non eravamo comunisti stavamo diciamo tra i partiti laici il psi tant'è che io poi sono

stato per molto tempo un elettore del partito socialista italiano ma era un gruppo di studenti

e quindi si occupava di palestre di strutture per la ricerca di mains di cose che interessavano

gli studenti la tosta che questa cosa mi ha molto coinvolto e quindi la mia passione per

la politica nasce certamente in quegli anni si sospende per un lunghissimo periodo perché

poi da un momento in cui in realtà vado all'università smetto di interessarmi di queste

cose non avevo più il tempo lavoravo studiavo facevo tante cose e poi si riattiva come andremo

a raccontare molti anni più tardi mi è venuto in mente la domanda perché parato i vittori

o feltri no quindi conoscendo ovviamente essendo dichiarato il suo orientamento politico sì

ma non era così cioè vittori o feltri è stato tante cose non volevo chiederti se influiva molto

in un posto di lavoro il tuo orientamento l'altro giorno leggevo il libro di galliani perché

il libro di galliani si riferisse più o meno i tuoi stessi anni di quando tu comincia a lavorare

e racconta il suo primo incontro con sirio bellusconi dove c'è la domanda no dove lui

guardasse quale fosse il suo orizzonte a me non è mai stato chiesto non mi è mai stato chiesto

anche se il lavoro che vado a fare dopo quelle che ho già raccontato e quindi a 21 anni il

lavoro che intraprendo come reddattore a tempo pieno a quel punto di un nuovo quotidiano che

nasce a bergamo sostenuto dalla cooperativa dei giornalisti della quale entrò a far parte

quel lavoro lì ha da un certo punto di vista una natura politica per me cioè avevo smesso

di fare politiche in modo diretto avevo cominciato a scrivere ne avevo la possibilità da volevo

per le pagine di provincia però facevo reportage in chieste eccetera e raccontare la realtà

la realtà di territorio quindi la realtà della mia città della mia provincia aveva

un'intenzione politica in qualche modo cioè mi sembrava che raccontando le cose si potesse

contribuire a cambiare il mondo lo dico con certo paese sono ero sicuramente molto ingenuo

e quindi c'è anche dell'ingenuità in questo pensiero però ci credeva insomma quel lavoro

che mi dà soddisfazione guadagno pochissimo lo faccio da abusivo così si diceva cioè senza

un contratto regolare per diversi anni va in parallelo con gli studi universitari quindi

smetto sostanzialmente di frequentare politichemico vado a fare gli esami però con una certa

regolarità a un certo punto lo incrocio anche con servizio civile per cui migiostravo tra

lavoro servizio civile e esami dell'università tutto questo si interrompe bruscamente nel gennaio

del 1984 quando vittorio feltri di nuovo arriva chiamato dall'editore che ne fra

tempo era cambiato a dirigere questo quotidiano e nel giro di due mesi mi fa fuori cioè mi

licenzia raccontando te le motivazioni o insomma tergiversano un po ne ha usate nel tempo a

diverse ok quello che penso lì per lì mi dice aveva mi dispiace però io non insomma non ho

cercato di difenderti ma non è stato possibile sai hai scritto delle cose che qui che però

non mi spiega in realtà poi con più libertà visto che ci siamo incontrati tante altre volte

negli anni successivi mi ha detto gori era bravo scriveva bene però era un po troppo di sinistra

per questo che ti avevo fatto la domanda io credo che questo che lì abbia in qualche modo

influito influito quindi tutti lauria il politecnico non eserciti non pratichi mai ma non

era ancora laureato studiavo ancora era ancora in caso quei miei genitori però insomma avevo

l'ambizione di essere un po indipendente ma il tuo sogno qual era in quel momento dove

di fare giornalista io volevo fare e hai fatto comunque architettura io continuato a studiare

se stavo io ho cominciato perché non hai suiciato in una scuola di giornalismo no no no

perché vuole portare a compimento quello che avevi cominciato sì le due cose potevano

stare insieme però io insomma nel frattempo ti ripeto lavoravo 8 ore a giorno o 10 ore

a giorno quindi insomma non era un così passatempo fatto sta che questo ricenziamento mi prende

un po incontropiede perché mi priva istantaneamente di quei pochi soldi che rappresentavano la mia

indipendenza cioè io avevo una morosa insomma che avevo il piacere di portare al cinema a cena

a fare qualche vacanza e senza questo addirito e ho tornato a chiedere ai miei genitori non andava

bene non andava bene perché non potevano perché ti avevano insegnato altri tipi di valori non

non ho mai chiesto soldi a loro siamo sempre cercato di essere indipendente ovviamente quando

ero piccolo mi pagavo tutto loro ci mancherebbe però appena ho potuto quindi insomma ho cercato

di mettere insieme a lavoretti collaborazioni scrivevo per topolino per quitturing varie

testate insomma finché a un certo punto succede che rincontro perché non era il primo passaggio

c'era già stato un altro i tempi di berga montiu un vecchio amico bergamasco più grande di me di una

decina d'anni che lorenzo pelliccioli lorenzo pelliccioli è oggi è che do presidente del gruppo

di agostini dopo essere stato tante cose nella sua vita grande manager e in quel periodo lì scopro

sfogliando periodico locale era diventato il direttore generale direte 4 direte 4 era di

mundadori ancora non era non era ancora stata comprata da berlusconi siamo appunto nella prima

vera dell'84 e io mi precipito a telefonare lorenzo che era stato appunto che avevo frequentato negli

anni precedenti ma che erà da qualche anno si era spostato su milano cercando tutti i costi

un appuntamento si insiste insiste è un segretario non me lo passava mai in un certo punto chiamandolo

da una cabina del telefono di l'ondra quindi con i jettoni non so che i jettoni inglesi segue

cabine rosse riesco finalmente a farmelo passare e lui mi concede un appuntamento mi presento

qualche giorno dopo e il destino vuole che mi apra una possibilità che poi è stata

decisiva per la mia vita, cioè mi dice guarda abbiamo assunto da poco un nuovo straordinario,

un genio dei Parinsesti si chiama Carlo Freccero, stava prima a Carale 5 e adesso sta con noi,

è geniale però insomma è un po' originale anche e quindi ci piacerebbe che qualcuno

si mettesse a suo fianco e imparasse il mestiere perché insomma non ci debba essere soltanto

lui cosa che io provo a fare quindi mi fa un contratto di sei mesi credo non di più con

questo mandato quindi di mette però è stato un buon maestro avrei imparato tante cose no

con freccero in quei sei mesi sono stati sono stati meno di sei mesi come ti dico perché cosa

succede io mi metto con tutta la buona volontà a seguire Carlo che però era davvero un po'

impegnativo perché lui tendenzialmente si presentava in un feccio altra monto e lavorava fino a notte

forna io timbravo il cartellino quindi io dovevo arrivare la mattina in orario d'ufficio fare

tutta la giornata sostanzialmente da solo ed è stato lì che ho cominciato a guardarmi

cassette su cassetti di dynasty e di prima per farmi una minimo di cultura televisiva che

non avevo perché io anzi leggevi giornali quei mesi sono stati mesi in cui io pian piano ho

cercato di familiarizzare con il paradigma della televisione commerciale che mi era molto

estranio anzi per quelli che erano i miei valori e miei convinzioni politiche diciamo che all'inizio

ci ho fatto un po' fatica salvo poi trovarmici molto bene ma all'inizio non è stato proprio banale

c'è la televisione che si fa per raccogliere spettatori che poi vendi al mercato della pubblicità

era un mondo per me tutto da scoprire però sicuramente ho imparato delle cose anche soltanto

così a vedere all'opera la sensibilità di carlo rispetto al prodotto televisivo la fantasia che

era in grado di applicare all'organizzazione del pan in sesto o come poteva restare per tre giorni a

cercare il titolo di un telefilm ossessivamente però ti dico non arrivo neanche in fondo perché

durante l'estate durante quei 15 giorni di ferie che mi erano stati concessi bellusconi

comprare tequatra quindi io apprendo dai giornali mentre sono mi ricordo dove che la tv era passata

di mano e uno più uno contratti a tempo determinati sono sempre gli ultimi che

avengono onorati giustamente si dà priorità a chi invece ha impieghi stabili e quindi detto

benissimo sono di nuovo a casa e invece no perché è successo che un lavoretto una relazione

che io avevo tratto dalla questa visione di decine di puntate di 8 metri ricordi certo cioè non

era mister ti c'è diciamo tutti diciamo il telefilm più stereotipato del mondo dove le

trame erano uno o l'altro io avevo cercato di provare a tirare fuori una logica quindi di

ogni puntata avevo tratto una scheda con la trama poi c'era il dato d'ascolto perché se non

puntate già andati in onda la contro programmazione e quindi cercavo di trarre degli elementi di

conoscenza dalla come dire quella puntata ha fatto due punti in più probabilmente perché nella

trama mister ti non so si alza una partina presto col mal di testa una totale stupidaggia secondo

me ma questo potevo fare non avevo nessuno che peraltro mi guidasse quindi l'ho fatta spontaneamente

ne ho stampate 4 5 copie ne ho dato una ovviamente a carlo che era mio capo e poi ad altri manager che

più o meno giravano nell'area della direzione generale uno di questi è una persona che non c'è

più oggi che si chiama lillo tombolini forse l'hai mai sentito nominare è stato un manager poi

della set negli ultimi anni è stato un po l'ufficiale di collegamento cioè quando Berlusconi

comprarete 4 chi ama tombolini gli dice dimmi tu chi sono quelli bravi quelli no così insomma

cerchiamo di agevolare il trasferimento delle persone il tombolini trasloca dal centro edile

di segrate a milano 2 sono due chilometri di l'inadario mette tutte le sue carte dentro uno

scatorone questo scatorone viene portato a milano 2 viene messo nell'ufficio sbagliato cioè lo metterò

anziché nell'ufficio destinato a tombolini nell'ufficio di Roberto Giovalli il quale era in quel periodo

il direttore dei paling sestini di fin invest fin invest era canale 5 e italia 1 ret 4 non c'era

ancora l'oberto arriva in ufficio la mattina vede uno scatorone che non è suo lo apre e in uno

scatorone in cui ci sono state non so 200 plighi di carte documenti eccetera il primo quello

che trova appena aperto lo scatorone era la relazione del sottoscritto su e team

prende in mano la sfoglia e dice forse potrebbe essere utile una persona che si occupi di serie

televisive e mi manda a chiamare e quindi io a settembre di quel 1984 vengo chiamato e vado a

colloquio a milano 2 dove non ero mai stato in vita mia incontro Roberto Giovalli e nesco con un

contratto a tempo indeterminato come redattore chiamato occuparsi di 3 fin nella direzione del

paling sesto quindi lì comincia il primo contratto vero davvero comincia l'avventura in senso che

poi io da roberto è imparato moltissimo era completamente diverso da freccero tanto il primo

era irregolare fantasioso estroso situazionista tanto roberto era un cervello elettronico cioè

una capacità di previsione degli ascolti impressionante ma veramente impressionante cioè

capacità di prevedere l'ascolto di un film in una serata in cui insomma si componeva un certo

quadro di contro programmazione non ti dico al decimale ma quasi e quindi capacità di formulare

previsioni sulla risultato complessivo dell'offerta delle reti che lui dirigeva che insomma ho visto

tante volte centrare l'obiettivo in modo perfetto quindi lì faccio anni di apprendi stato quindi

prima sono ovviamente l'ultimo arrivato poi divento responsabile di quella redazione che si

occupa di serie televisive poi divento il vice di roberto nel 1989 roby litiga con brusconi che era

il suo capo e col quale aveva in precedenza un rapporto strettissimo quasi quasi filiale proprio

ma a certo punto non si sopportavano più proprio e decide di andare poi tornerà varie volte sarà

incaricato di occuparsi di tele più all'inizio tornerà ancora una terza volta come direttore

di italia 1 a fine degli anni 90 ma in quel momento rompe e per lo scone chiama me ho 29 anni mi

chiama d'arcore e mi dice fallo tu l'avevi già conosciuto prima avevo incontrato qualche volta però

insomma mai mai una conversazione una conversazione no quindi l'avevo visto nelle convention quando

presentava i parinsesti dell'azienda o nelle cene oppure insomma in situazioni comunque di ma mai

in modo privato pubblico pubblico e questo devo dirti adesso che insomma è successo recentemente

di aver pensato molto al mio rapporto con sirio berlusconi perché insomma mancato da poco

che rapporto che poi insomma sia un po complicato nel tempo la politica ci ha divisi però io la

riconoscenza che provo ancora oggi per questa fiducia di cui sono stato il destinatario a

29 anni è una cosa che non ho provato mai per nessuno quando succede che il capo di una grande

azienda con migliaia di dipendenti chiami a un ragazzino e gli dica fai tu succede molto di rada

cosa vedente sirio berlusconi cosa ti dice a d'arcore a casa sua quel giorno in cui

ti fa passare di gallone diciamo no insomma mi ha detto guarda mi hanno parlato bene di te

lavoro lo conosci sentiamoci spesso e prendi il timone prende il timone e quindi questo fatto

poi in realtà il direttore del parinsesto si occupava della programmazione ma diciamo la

responsabilità per esempio di tutte le produzione eccetera restava in caso molto saldamente in capo

a lui cambiano un po le cose dal 91 che lui era ancora estremamente attivo sulle aziende si

fino al 93 94 lo è stato nel 91 succede che il parlamento approva la legge mammi quindi

regolamenta un ambiente televisivo che era stato molto disordinato fino a quel momento e impone

l'individuazione di un direttore responsabile per ogni canale quindi un po come i giornali nascono

i direttori di rete e direttori di rete mi venda a dire di allora erano veramente direttori di rete

cioè era un po come direttore di giornali io più di una volta ho posto la mia permanenza sul

tavolo per far passare alcune scelte delle quali io ero convinto cioè dicendo se volete prendete

un altro direttore ma finché direttore sono io si fa così secondo te quali caratteristiche dovrebbe

avere un buon direttore dirette deve conoscere bene i suoi simili fare televisione significa

principalmente conoscere le persone ed è una conoscenza che fai in parte in modo diretto cioè

ti devono piacere le persone detesti di essi umani non è investire per te è molto attraverso i

numeri nel senso che la lettura quotidiana dei dati d'ascolto di ogni singolo programma che

va in onda del tuo canale degli altri canali della lettura della curva d'ascolto minuto per

minuto che rileva gli ingressi di uscite il fatto che la gente vada via quando c'era pubblicità e

poi torna e poi c'è un picco quando c'è un certo tipo di contenuto ti racconta come funziona il

gusto televisivo che non è una cosa statica ovviamente una cosa che continua a cambiare ed è

una cosa sulla quale può continuare a sbagliare la tua previsione perché immagini che se tu collo

che un certo contenuto in un certo momento della giornata possa piacere all'x per cento delle

persone perché questo ti è richiesto di fare cioè di tradurre questa tua consapevolezza in

numeri e fare delle previsioni quindi tu prevedi che quel certo film o quel certo spettacolo a

farci ai 23 25 per cento e poi scopri che fa il 12 e tu dici porca di veri ho sbagliato oppure

sbagli per difette vi fa molto di più ma tanto più sei bravo quanto più la tua previsione d'ascolto

che nasce dalla tua sintonia col pubblico televisivo che non è un monolite è un insieme

molto articolato fatto di decine di milioni di persone in quell'epoca a maggior ragione se

vuoi era un panorama televisivo molto più semplice perché non c'erano le migliaia di reti che ci

sono oggi non c'erano le piattaforme ma da quelle sette reti trerai tre medie sette poi di volte

c'era odion o la sette quel che stava insomma euro tv passava tutta l'italia tutti i giorni cioè

totale dell'ascolto quotidiano di quelle sette reti era in termini di contatti 45 milioni

di persone cioè 45 milioni di persone diverse tra di loro passavano almeno un minuto guardando

quelle televisioni e nell'arco di una settimana si arrivava praticamente alla totalità della

popolazione italiana non c'era nulla di più simile ad una consultazione generale neanche

le elezioni politiche perché quelle comunque riguardo dai 18 anni in su così approfondita

dell'opinione come un costante sondaggio d'opinione fatto attraverso la reazione all'offerta

televisiva quindi per te è stata una grande palestra passare dall'individuazione del palinsesso

del contenuto alla direzione direte c'è stata una università pazzesca il passaggio prima sì sì

poi diciamo la direzione direte significava occuparsi in modo un po più diretto non soltanto

della collocazione dei programmi e della loro scelta cioè metto questo film metto questa serie

metto un'ora prima metto un'ora dopo di come organizzare il flusso ma anche lavorare sulla

fattura dei programmi quindi in particolare sulla tv di produzione che canale 5 diventa a maggior

ragione dal 91 quando ha la diretta perché prima non era una televisione in diretta no

venire a tutto registrato e li nascite le giornale quindi questo ho fatto quindi passi

dalla direzione il palinsesto alla direzione della reta di cinque due anni dopo 91 ci

resto fino al 96 se ti faccio una domanda su quello se sei direttore direte la direzione

il palinsesto prevale sulla scelta del contenuto il direttore direte e anche direttore palinsesto

poi a quel punto c'era un coordinamento però quindi non c'era più questa dice no no no nascono

come dei verticali e poi c'è un coordinamento che evita che le reti si facciano troppo a

competizione tra di loro insomma questo è sempre rimasto però insomma essendo il direttore

dell'ammiraglia in qualche modo hai un po una primazia rispetto alla scelta di prodotti

dei film e magazzino eccetera e niente sono stati anni molto divertenti i budget che hai nell'anno

rispetto al contenuto li fai con la concessionaria o con l'editore no con l'editore il ragione di

soldi che posso spendere la concessionaria ha un suo budget che è legato ovviamente agli

ascolti che io in qualche modo sono in grado di promettere certo certo quindi io sono chiamato a

produrre una griglia di palinsesto che è quella che la concessionaria va a vendere ovviamente

c'è scritto film non c'è scritto il singolo film magari c'è insomma indicati una serie di titoli

nel 91 quando ti promuovo a direttore di rete dell'ammiraglia ritorni ad arcore a collocchio

con Berlusconi no ma io con Berlusconi a quel punto parlo tutti i giorni tutti i giorni e ogni venerdì

in particolare siamo intorno al tavolo da pranzo di arcore il direttore di rete i responsabili

della concessionaria figure chiave dell'azienda le figure chiave e c'è riunione di palinsesto

quindi dalle due mezzo fino a sera ogni venerdì si va ad arcore quando ti rendi conto di essere

particolarmente dotato bravo nel tuo lavoro quando lo capisci quale l'azione che tu fai dove non

tanto quando te lo riconoscono gli altri quando lo capisci tu non te lo so dire mi sono potrei dire

che mi sono sempre sentito abbastanza bravo e sempre non abbastanza però ma questo vale ancora

oggi cioè penso di essere un bravo sindaco ma di avere dei limiti di non esserlo come mi piacerebbe

esserlo sì questo ti darò simulo di progredire questo è sempre stato quindi penso di essere

stato un bravo direttore di rete poi risultati in qualche modo sono oggettivi quindi se prendi

una rete la porti ad essere la prima rete italiana evidentemente qualche capacità ce l'hai mi sono

sentito bravo quando nel 96 ho scelto di passare da canale 5 Italia 1 ho preso in mano una rete

che era praticamente di comorte però in difficoltà e grazie anche ovviamente all'investimento che

l'azienda mi ha consentito di fare in due anni abbiamo fatto una rete molto molto vivace

quelli sono stati gli ingredienti che hanno fatto questo switch insomma c'era una bella squadra

un po di budget per fare produzione la rete in precedenza era quasi tutta di prodotto di

magazzino e sono nati tanti programmi bellici ad esempio le iene nato fueghe nato sarabanda

nato maidi regol nato matrico le meteore insomma vostre produzioni format che non esistevano in

precedenza format che non esistevano le iene era un format argentino in particolare si chiama

kaiga che in kaiga mi fa abbastanza specie che sono passati benti quanti anni sono passati dal 96

ad oggi e dal 96 del 27 e ancora ci stanno le iene sobbasitaleo di fare una domanda perché hai

detto che ha un certo punto quello che vi ha divisi a te al presente Berlusconi e sono stati

anche come dire appunto gli ideali politici te lo dico perché leggevo ieri sera che non ricordo

in quale momento degli anni 90 forse più o meno in prossimità della sua discesa in campo come

politico lui ti aveva chiesto di mandare in onda un servizio dove lui chiedeva tutto il pubblico

milanista di votarlo e tu ti sei recrutato è corretto è corretto sì più o meno corretto ti

spiego io non sono mai stato in difficoltà in quella azienda nessuno mi ha mai chiesto per

chi votasse le mie idee erano le mie e l'azienda stessa aveva un obiettivo molto neutro cioè

aveva l'obiettivo del successo commerciale doveva piacere la maggioranza delle persone non

promuovere un'idea politica tutto questo va avanti quindi grande armonia fino al 93 cioè

fino a quando Berosconi decide che deve assumere un ruolo politico non è questa la sede per

richiamare perché l'abbia fatto sia fatto bene fatto male comunque così è e decide che si gioca

l'osso dal collo nelle elezioni del 1994 in pochi mesi deve mettere in piedi un partito

politico in pochi mesi deve guadagnare il consenso degli italiani quindi si aspetta

fosse anche giustificatamente dal suo punto di vista che l'azienda stia tutta con lui e in effetti

moltissima parte dell'azienda sta con lui naturalmente pubblic Italia si trasforma in una

forza vendita del partito e il marketing televisivo diventa marketing del partito salvo alcuni rompiscatole

che dicono no aspetta un attimo cioè noi lavoriamo per il pubblico siamo concessionari dallo

stato della possibilità di fare emittenza televisiva nazionale e in più immaginando che

quella avventura potesse non andar bene poteva avere un senso e tenere un po di equilibrio no

quindi non essere totalmente schierati questa cosa non succede con italiano e rette 4 che

invece prendono così una piega molto netta ma su carare 5 il direttore del telegiornale il principale

anchorman che è Maurizio Costanzo e il direttore di rette provano a porre un'argine a questa torsione

propagandistica che Berlusconi prova ad imprimere e lì ci sono state un po di tensioni complessibilmente

insomma lui si aspettava delle cose noi dicevamo di no per fortuna avevamo di inumitutelari che

si chiamano fedele con faronieri e Gianniletta che pensavano assaggiamente che non fosse il caso

di forzare troppo sulla rete a miraglia e quindi siamo riusciti a tenere un equilibrio

secondo me poi magari è successo che qualche conduttore si sia lasciato andare a delle

dichiarazioni così di parte ma l'impianto della rete è rimasto stabile e in quel more

il punto delle discussioni c'è quell'episodio che ricordava i tuoi c'è Berlusconi nel giorno

delle epifania del 94 mi chiama e mi dice ma perché non hai ancora messo in on dello speciale di

natale del milano di cascosi speciale del milano uno siamo l'epifania quindi c'è in natale non è

più il tempo due l'hanno mandato in onda 40 volte su italia 1 e su rete 4 neanche fosse uno spot

3 è uno spot ed è uno spot politico cioè il milan è un po il pretesto ma è chiaramente una cosa

che ha una finalità elettorale c'è Berlusconi che baciava i bambini

lui come si confrontava con te quando li dicevi queste cose alla fine riusciva a trovare la quadra

in quel caso no nel senso che la telefonata non è finita bene e pazienza non mi ha cacciato poi vado

italia 1 ti ripeto due anni italia 1 molto vivace poi mi chiedono di tornare a canale 5 quindi

gli ultimi anni a me adesso sono stati di nuovo a canale 5 sono stati anni anche quelli molto

hai fatto il grande fratello lì che ho fatto la prima edizione grande fratello quindi quella

stagione che la stagione 2000 2000 e o uno è l'ultima mia il grande fratello è la principale

novità di quella stagione ma tutto il parinsesso doutuno del 2000 è estrepitoso perché c'è in più

c'è anche la cempion c'è scherziaparte cioè veramente una rete fortissima era all'inizio di

scherziaparsi i fat marufini era la come non è mai più stata il primo grande fratello è stata

un'avventura professionale molto appassionante fatta condivisa con marco bassetti con endemol che

era la prima società privata di produzione che in qualche modo realizzava una cosa non

conoscevamo i nomi delle società di produzione all'epoca se ti ricordi e soprattutto è stato

un esperimento mediatico che ha assunto una valenza anche politica eugegno scalfari tuona

contro il grande fratello dalla prima pagina di repubblica noi chiamiamo dei consulenti che ci

dessero anche argomenti per controbattere insomma queste critiche e tra questi unberto

gallin vertica un filosofo piuttosto che fabbrizio rondolino che un grande esperto di

comunicazione politica quindi non era più televisione stavamo facendo costume in qualche

modo e quel programma che poteva andare malissimo invece andò benissimo in effetti ha rappresentato

qualcosa di unico anche per me personalmente nel senso che il risultato del gf1 che finì con

una share con gli 16 milioni di persone a guardare l'appuntata finale e una share se

non sbaglio del 60 e roti per cento è incredibile la cosa che mi fece pensare che era il tempo

di andarsene poi ci sono altre ragioni nel senso che nel frattempo a media si era arrivato

piersiglio berlusconi col quale avevo buoni rapporti ma che legittimamente secondo me

aspirava ad avere a fianco dei manager nuovi non quelli dell'epoca precedente non quelli

di suo padre quindi insomma si capiva insomma che lui avrebbe preferito avere qualcun altro

posto mio due l'espluà del grande fratello edie endemol mi ha fatto pensare che forse in

italia c'era spazio per nuove società di produzione quindi mi è venuto per la prima

volta l'idea di fare l'imprenditore che non avevo mai coltivato i precedenze tre quel

risultato così clamoroso è come se tu vincessi il triplete che ne so adesso per parlare di calcio

e tu dici basta adesso devo andare via ho vinto il campionato a coppa dei campioni a coppa

italia nello stesso anno non è che sto l'anno dopo perché posso solo far di meno e infatti così

ho fatto mi sono dimesso da medes e te sono ripartito da una stanzetta con la fortuna di avere

però accanto due persone straordinarie che tu conosci che sono i lari ad allatana e francesca

canetta che erano le mie braccio sinistra e braccio destro prima italia 1 poi a canale 5 quindi

avevamo già condiviso anni di lavoro e senza le quali io non avrei trovato il coraggio di

buttare all'area la mia vita rinunciare uno stipendio molto buono come era quello che avevo

a canale 5 e ripartire con tantissimi rischi e poche certezze invece con loro mi sono sentito

di provarci l'avventura di magnolia depurata a dieci anni per me da 2001 a 2011 è stata

un'avventura molto fortunata cos'hai fatto con magnolia solo per lasciare agli atti che forma

t'hai portato nel nostro paese quali sono stati i colpi giusti vabbè ne abbiamo fatto tantissimi

di programmi che la gente conosce c'è il riso di famosa c'è l'eredità che non dà ancora oggi

dal 2001 fare il presserale di rai 1 abbiamo fatto l'isola abbiamo fatto le prime edizioni di x

factor abbiamo fatto le prime edizioni di master chef abbiamo fatto programmi di ogni

genere abbiamo fatto anche dei programmi giornalistici piazza pulita per dire un programma di

magnolia abbiamo fatto tantissimi programmi sulle televisioni digitali cioè su discoveri su

queste reti che all'inizio i grandi produttori non consideravano perché in effetti programmi

erano piccoli bagge altrettanto i margini lo erano di più però secondo me è stata una

scommessa molto giusta perché poi questi canali hanno via via invece qua l'insistenza quindi

quindi magnolia è partita da zero ed è diventata nel giro di 10 anni un gruppo che insomma faceva

quasi 150 milioni di euro di fatturato che dava lavoro a centinaia di persone e che a un certo

punto abbiamo avuto la possibilità di di collocare dentro un gruppo più grande perché il gruppo

di agostini aveva scelto di investire nella televisione dopo che aveva venduto le assicurazioni

toro mi ritrovai con Lorenzo Pelliccioli era della terza volta che incontra in realtà per

dirgli guarda abbiamo ricevuto un'offerta d'acquisto da parte di una società olandese tu cosa ne

dice spettan attimo magari interessa noi e così è andata nel senso che il gruppo di agostini a

fine 2006 in 2007 acquistato la quota di maggioranza di magnolia per poi insomma completare l'acquisto

negli anni successivi io sono rimasto per cinque anni quindi fino a 2011 a fare l'amministratore

del regato che era un impegno che avevo preso con la nuova proprietà a quanto avete venduto non

mi ricordo però bene so diciamo che è stata la cosa che mi tanto penso sia pubblico sì sì

ma davvero non sono omissivo non ma non vorrei dirti una cifra perché te lo chiedo perché

quando sono venuto a trovarti magnolia io ti conosco in quel frangente mi sono portato a casa

un grande insegnamento che involontariamente tu mi hai dato ci siamo incontrate nel tuo ufficio ed era

il momento in cui era molto in auge all'azienda quindi i 150 milioni fatturato di cui parli

li stavo vivendo pienamente in quel momento tu avevi un ufficio molto umile molto semplice

io ho capito che la discrezione è la forma più potente più strategica che ci possa essere

non la discrezione nel senso volare bassi raccontare poco e tirare poco fuori il petto lì me l'hai

proprio insegnato perché io ho sempre un po l'ottato per cercare più che di affermarmi di

inserirmi di fare delle cose quindi a volte le mie ringhe un po sembravano quasi prepotenti e

vedendo tu con la tua pacatezza quello che si riuscite a costruire ho attinto molto da quei

momenti e quindi ti ho fatto la domanda un po per provocarti perché sai benissimo credo a quanto

tu abbia venduto però davvero non lo so è un risultato straordinario e forse te ne devi

prendere un po il merito perché anche quando ti ho chiesto cosa vedeve in teberlusconi è

glissato sulla domanda perché tendi a essere molto umile e tendi a essere come dici tu sicuro

delle tue capacità ma molto spronante nei tuoi confronti nel non vivere mai di rentas quello

che hai fatto per cercare di performare sempre meglio comunque diciamo l'avventura di magnolia

è stata molto appassionante e metterei in cima due risultati primo a che fare con le persone che

ho incontrato e con le direi centinaia di ragazzi e quali ho dato la possibilità abbiamo dato

perché poi davvero è stato non mi voglio pegliare meriti che non abbiamo dato la possibilità di

imparare un lavoro di cominciare a entrare in questo mondo e che oggi sono un po dappertutto

in tante società hanno fatto fortuna alcuni hanno creato le loro aziende quindi insomma

quella è stata davvero secondo me la cosa più bella l'altra è che ho guadagnato la libertà

di poter tornare a interessarmi della mia passione cioè di quella che avevo lasciato anni

a dietro cioè la politica e poterlo fare appunto nella tua città parlo di libertà perché

si può fare politica in cui dipendi da qualcuno devi compiacere devi stare attaccato al carro di

un potente perché se no non ti candide a loro non ce la fai è un conto poterla fare con la

totale libertà con cui l'ho potuta fare io dicendo se non ci sono le condizioni da domani

smetto torno a fare qualcos'altro e questo me l'ha dato Agnoli anche dei risultati

economici che ha conseguito quindi insomma devo dirti dieci anni ben investiti che sono finiti

nel 2011 in un momento in cui l'incondizione del nostro paese che forse ricorderà in 2011

l'anno in cui finisce script l'ultimo governo Berlusconi in un modo direi abbastanza drammatico

cioè con lo spread fuori controllo l'europa ha molto preoccupata che scriva lettere necessità di

risanamento immediato dei conti pubblici rischio di bancarote cioè situazione brutta e in cui io mi

sono detto ma insomma io posso star qua ancora occuparmi soltanto di me stesso della mia azienda

della mia famiglia poi ti riconto che secondo me creare lavoro è un ruolo molto politico comunque

ha una valenza sociale che io credo vada riconosciuta tutti gli imprenditori però mi sono sentito

chiamato in caso in modo un po più diretto in realtà non è che sapessi bene come poter fare

qualcosa di utile e ci ho messo un po a mettere a fuoco il mio ruolo prima di capire che fare

sindaco quindi in un contesto contenuto da un punto di vista anche soltanto territoriale fosse

la cosa giusta per me ci ho messo un paio d'anni e in quei due anni ho lavorato con Matteo Renzi mi

sono interessato di politica nazionale ho studiato cioè ho un po preparato un successivo decennio che

è cominciato nel 2014 quando sono stato elettro la prima volta Bergamo e che si conclude l'anno

prossimo ti faccio una domanda perché è vestito così mi ricordi molto Matteo Renzi quando era

presidente del consiglio quindi camicia bianca manica rimboccata cosa facevi esattamente per

Matteo Renzi perché si dice che tu eri un ruolo molto strategico e so che forse non tenevo

rai prendere il merito ma dice però che avevi forse un termine un po forte insegnato lui a

comunicare a parlare assolutamente non essere incisivo ma non lo dico per perché non è successo

per modestia perché perché non è successo proprio nel senso che Matteo Renzi era bravo

giorno in cui l'ho incontrato è diventato più bravo mentre l'ho visto lavorare e io era uno

delle persone che qualche modo gli dava qualche dritta con la quale si confrontava senza però

mai davvero riuscire a incidere in modo rilevante questo quello che penso io nelle sue scelte questo

ti ha aiutato quel percorso lì a capire poi tu cosa avresti voluto fare nel mondo della politica

no non tanto perché poi insomma il rapporto con Matteo che è passato da un l'organizzazione di 2

o 3 leopolde ovvero queste riunioni che lui fa a Firenze nella parte finale dell'anno e nella

preparazione delle due primarie 2012 2013 che lui affrontò la prima perdendole la seconda

vincendo è stato un punto un lavoro che non ho mai fatto da solo c'è sempre stato un gruppo

di persone e anzi non sono neanche riuscito a ti dirò a fare quello che volevo con lui perché

lui aveva l'idea che io dovesse dargli una mano sulla comunicazione perché venivo dalla comunicazione

Matteo Renzi è una persona che ama moltissimo la televisione e che in particolare aveva vissuto

da ragazzino la televisione che io avevo fatto e quindi quando noi ci siamo incontrati la prima

volta lo ricordo perfettamente in un albergo di romanotel bernini non ci conoscevamo io pensavo

di andare io da lui a cercare di conoscere quindi volevo essere io quello che facevo le domande

invece ho subito da parte su un interrogatorio su temi televisivi quindi quella serie quel

personaggio quel programma quella sigla eccetera ed era la sua convinzione quindi che io essendo

abbastanza bravo a fare televisione potessi essergli utile sulla comunicazione io non l'ho

mai pensato perché credo di poter dire che riconoscevo a Matteo delle capacità comunicative

secondo me molto speciale quindi non aveva bisogno e poi non era neanche tanto disposto

ad ascoltare secondo me non l'ho mai stato tanto quindi non era facile neanche avendo dei consigli

ad agli riuscire a incidere e viceversa sulla dimensione organizzativa io credo avrei potuto

essergli più utile se mi avesse consentito di fare quella parte invece lui non vuole

sostanzialmente decise che io dovevo stare sulla comunicazione salvo poi ascoltare poco le

cose che io gli dicevo quindi la mia funzione tutto questo per dire che il mio ruolo nei

confronti della scesa del successo di Matteo Renzi è stata molto sopravvalutata tra l'altro questa

cosa ha anche creato qualche dissapore tra di noi secondo me tutto superato però io non credo che

lui abbia apprezzato più di tanto di leggere sui giornali un articolo che diceva guru gori cioè

come dire gori il giro guru di rens perché non lo ero ne mi sarei mai sogniato di di farmi

passare come tale e quindi insomma forse non gli ha fatto piacere leggerlo volevo mettere un attimo

uno stop prima di parlare della politica perché come la politica cambia il tuo carattere cioè io

vedendoti intervenire spesso ho visto che ero le barriere della timidezza forse appunto prima

quando lavoravi dietro le quinte cioè o forse essendo sindaco e avendo a che fare con le persone

tutti i giorni ti ha svezzato un po lo vedo anche da come ti vesti i primeri molto più formale

oggi se più sei elegante ma relax con delle scarpe gigniche sotto un abito quindi figo cioè

nel senso ti rende ancora più giovane voglio pare della timidezza rispetto all'incontro con

tua moglie se non sbaglio tu la conosci nel 92 perché non abbiamo parlato d'amore ma si l'aveva

incontrata l'anno prima perché appunto ho cominciato a fare i primi esperimenti di telegiornale

canale di 5 news eccetera e lei che veniva dalla redazione sportiva dove aveva condotto

contro campo e altre rubricche di sport parliamo di Cristina parodi perché parliamo di Cristina

parodi si Cristina viene scelta per condurre il tg5 che nasce appunto nel gennaio del 92 io faccio

direttore di rete lavoro molto con il ricomentana sulla sul lancio del telegiornale ovviamente i

contenuti giornalistici sono tutti suoi però sulla campagna di promozione la sigla tutta questa

cosa qui lavoro pure io scenografia tutta l'apparato diciamo la confezione del giornale e quando il

tg parte seguo le prime edizioni studio partecipo le riunioni di redazione questo tipo di cura

sulla parte direttore di rete rispetto alla nascita il primo vero telegiornale privato era più che

giustificata la mia permanenza all'edizione di mezzogiorno di 20 di mezzanotte dopo un po di

giorni comincia a diventare sospetta però cristina conduceva in alternanza concesa da

buon amici le 13 e la mezzanotte dopo 15 giorni quando continua a vedere che direttore di rete

si presenta per assistere all'edizione di mezzanotte lo studio praticamente vuoto tutto

buio due tecnici le che conduce comincia a baggiare la foglia io non avevo il coraggio di dire

cose più esplicite quindi facevo lì sfogliava il giornale ha preso il coraggio a presti forse

voglio andare al cinema che è così è stato quindi lì parte la storia con cristina ci siamo

sposati tre anni dopo 95 e abbiamo fatto come dicevo all'inizio tre figli se riuscite a essere

presente nella vita dei due figli io penso di sì io penso di sì ma ancora adesso sono per lo più

in giro perché sono benedetta ha quasi 27 anni sta a l'ondra tra l'ondra e cagliere perché

questo si iscrita anche ad un dottorato a cagliere a l'ondra lavora per i giardini botanici

da ricercatrice è una botanica un etno botanica anzi e suo fratello alessandro è in spagna ha

finito di studiare da poco in olanda ma ha fatto gli ultimi periodi in una farm vicino

mursia in spagna dove si occupa di agricoltura rigenerative a terza figlia che si chiama angelica

fara cantante e sta quindi tra bergo e milano è quella che vedo di più fa una scuola di

alta formazione musicale ma nel frattempo scrive compone incide eccetera insomma e buono

so a me sembra di ce li ho lontani ma sono molto vicini quando il primo si è staccato

dal nucleo famigliere hai sofferto si soffro perché ovviamente sono molto fisico quindi

proprio bisogno di averli vicini come ci sono il tocco molto e però insomma c'è modo secondo

me usando la tecnologia in questo caso aiuta molti di rimanere connessi di rimanere connessi

per cui abbiamo le nostre cia di famiglia ci abbiamo instagram che mi dice dove sono cosa fanno

e magari vedo una foto loro mi mando un messaggio mi rispondono quindi abbiamo visibilità

reciproca su quello che facciamo leggo un articolo gli lo mando ultimamente devo dire come me ne

detto c'è molto piacere anche a discutere una ragazza molto fa un podcast lei no si fa un

podcast si chiama flora qui parla di piante e delle piante soprattutto delle piante alimentari

in rapporto alla nostra vita in italiano lo fa lo fa in italiano perché ha una collaborazione

con wil media e quindi fa questo podcast mi sembra molto interessante io trovo molto bello e ha una

forte una grande capacità divulgativa che insomma non si è scoperta recentemente perché non ha mai

lavorato in comunicazione però invece le cose che sa e che la passione no è proprio brava nel

comunicarle ti fa venire voglia di sentire e ipnotica natale riuscita a riunire e ci sono

dei momenti di aggregazione la casa diventa un luogo in cui vanno vengono ogni tanto passano

poche ore tra un luogo e l'altro sono fuori di casa ormai da parecchio tempo i due grandi che

fanno l'università hanno studiato fuori tutte e due e io ho cercato di di insomma di agevolare la

loro indipendenza mi sembra delle persone molto equilibrate quindi devo dirti mi ritengo molto

fortunato credo che io e cristina siamo stati molto fortunati quei ragazzi lo dico perché penso

a tanti amici che invece hanno avuto problemi problemi magari anche di salute oppure di ragazzi

difficili abbiamo avuto come tutti i genitori qualche passaggio un po più complicato durante

le loro adolescenze in cui sono un pochino più alla ricerca della loro dimensione ma manifestano

un forte senso di famiglia anche nella loro indipendenza però sono col piacere di tornare a casa

chiudiamo con la carriera politica ti candidi e viene letto il primo colpo o no in realtà io l'anno

prima avevo pensato nel diciamo avevo fatto la campagna di Matteo Renzi 2013 lui aveva aperso

le primarie c'era ancora bersani segretario bersani fa una specie di lezioni parlamentarie per

selezionare i candidati per le lezioni politiche che sarebbero ottenuti a febbraio 2013 io che

appunto mi ero preso abbastanza visibile a bergamo nei mesi precedenti dico beh insomma mi

candidò e riuscirò a passare non sono passato quindi sono arrivato quinto passavano quattro

passavano per i quattro e quindi quei quattro sono andati a roma in parlamento perché poi

automaticamente entravano in rista ed erano eletti io sono in masto bergamo e quindi diciamo è lì

che ho detto ma forse fare il sindaco mi sta un po più giusto come si addice di più e col senno di

poi dopo nove anni che lo faccio ti dico che non potevo essere davvero più più fortunato nella

possibilità di farlo di farlo nella mia città di trovare un mestiere così unico nel mettere

insieme valori perché comunque ha una dimensione fortemente politica ovviamente umanità perché sta

in mezzo le persone e concretezza perché a differenza di tanti altri lavori politici le cose le pensi

le decidi e con un po di fatica ma le fai quindi questo è una dimensione unica io credo che qualunque

altra cosa farò mi mancherà questa concretezza nel 2014 sì vengo eletto non al primo turno ma

al ballottaggio era candidato contro di me il sindaco uscente che non si indaco molto amato ma che

forse la città cercava qualcosa di un po più dinamico la cosa più complicata per la verità non

è stata affrontare il mio avversario ma è stato quello di convincere la mia parte politica che io

potessi essere il loro candidato io dico perché nei confronti del sottoscritto che veniva appunto

dalla televisione che aveva lavorato con Berlusconi che aveva fatto due soldi un po di pregiudizi c'erano

quindi diventare il candidato del centro sinistra per uno che aveva questa storia non era una cosa

pacifica poi io dire ho investito molto sul farmi conoscere di persona sono andato dappertutto

parlato con tutti e l'aver stretto la distanza e essermi fatto conoscere come persona al di là

dei di quello che avevano potuto leggere sul mio conto o dell'immagine in poste reotipata che

si erano formati di me e servito a convincere quindi ho vinto le primarie e poi sono diventato

il candidato e ho vinto le elezioni e poi invece nel 2019 quando mi sono ricandidato ho vinto subito

il primo turno bene ma diciamo lì è stato un po più facile perché in qualche modo c'erano

cinque anni progressi di risultati evidentemente la città era abbastanza contenta di come avevo

lavorato come avevamo lavorato e ci ha quindi premiati nel voto del 2019 poi avuto modo di

lavorare in un momento abbastanza drammatico con uno dei tuoi fratelli che è un primario durante

il covid era la persona che tu hai designato no in quel momento molto particolare di contagia

abbastanza no non l'ho designato andrea no andrea un infettivologo adesso lavora è tornato da poco

l'ospedale sacco è stato il primario di manattini infettive e policlinico negli ultimi anni prima

era sangerato di munza è un professore universitario devo dire molto bravo nel suo lavoro e no è stato

il mio naturale referente nel senso che è un periodo in cui eravamo tra volte dal virus in una

città come sai che è stata colpita più di ogni altra credo in Europa dal covid e non capivamo

e non sapevamo che cos'era come dovevamo comportarci eccetera è fatto di avere un fratello

medico specializzato su questi temi che in quel momento aveva i suoi problemi perché presidiava

quattro pronto soccorsi della città di milano però mi offrivo un minimo di capacità di comprensione

insomma è stato in quel senso l'ho designato come mio interlocutore ok ma ovviamente non ho mai

attribuito alcun incarico ad andrea come ti ho chiesto quello che hai fatto l'importante in

televisione te lo chiedo anche per la tua città in questi nove anni quali sono le cose di cui si è

particolarmente orgoglioso di aver scaricato a terra di aver realizzato concretamente la fatta

tante i miei cittadini quelli più generosi nel giudizio mi dicono incontrando vipe strada bravo

sindaco e cambiato la città e scaravoltato la città e in effetti devo dire che abbiamo fatto un

grande investimento sulla dimensione fisica proprio dello spazio pubblico di luoghi piazze

giardini tante cose che di cui la città discuteva da tempo in memore e ogni campagna

elettorale era la stessa lista di cose che si sarebbero dovute fare lo stadio la sede della

galleria d'arte moderna la caserma e questo e quell'altro e mai si facevano hanno trovato in

questi anni invece un loro esito concreto quindi abbiamo fatto tanto devo dirti che però non

non anche se a me viene spontaneo probabilmente da architette da urbanista pensare la città in

anzitutto come un luogo abbiamo cercato di lavorare anche su il suo contenuto cioè sulle

persone quindi si è fatto un grande lavoro di rivisitazione dei servizi alla persona e quindi

delle politiche sociali in un quadro demografico che ci sta cambiando sotto gli occhi perché è

visibile come le nostre città stiano invecchiando mediamente come ci siano meno bambini come il

corpo sociale sia più frammentato le famiglie più piccole e quindi come l'elemento di coesione

che invece si può ricostruire attraverso le relazioni nelle comunità anche di quartiere anche

di via a volte a dire dei servizi sociali erogati dall'amministrazione sia la chiave di quel benessere

che poi alla fine è quello che cerchiamo di perseguire come obiettivo ad evitare la solitudine

l'isolamento di tante persone che diversamente sarebbero appunto un po' persi quindi abbiamo

lavorato su questi due piani principalmente poi abbiamo fatto di tutti e di più siamo capitale

italiana della cultura abbiamo investito tanto anche su questo perché penso che la cultura

sia un forte elemento di coesione abbiamo fatto crescere moltissimo la attrattività turistica

della città abbiamo accompagnato la crescita dell'università perché io penso che l'università

sia un attrattore di giovani quindi la città che invecchia bisogno di giovani che peraltro sono

poi quelli che ti sollecitano a lavorare anche sulla vivacità della vita pubblica su di investire

negli eventi nella musica tante cose che a Bergamo non c'era che adesso ci sono e quindi è quasi

tempo di voltare pagino l'altra volta concludo così esattamente visto che tu hai sempre comunque più

che premeditato studiato che studi molto il prossimo passo a volte poi ci ritorni un decennio

dopo qual è il prossimo passo dopo 2024 insomma sono un po un bivio diciamo che ho chiaro cosa

mi interessa e mi interessa occuparmi di temi demografici a proposito e di immigrazione ok non

tanto dell'immigrazione o non solo dell'immigrazione come si abbiamo conosciuto in questi anni c'è

come il problema dell'immigrazione quanto delle migrazioni regolari quindi della capacità di

costruire dei rapporti legali sani con altri paesi da cui si muovono naturalmente inevitabilmente

persone che cercano una miglior condizione di vita per favorire la loro integrazione e in questo

modo in qualche modo bilanciare le dinamiche demografiche che come sai insomma sono per il

nostro paese particolarmente preoccupanti l'Italia in assenza di flussi migratori molto

sostenuti è un paese che rischia da qui alla fine del secolo di perdere qualcosa come 30 milioni

di abitanti vuol dire dimezare gli abitanti del nostro paese vuol dire un impoverimento clamoroso

dell'Italia e di questo si è molto poco consapevoli ovviamente vanno fatte politiche pro natalità

ovviamente bisogna aiutare le famiglie le donne in particolare poter conciliare vita lavorativa

dimensione familiare ci sono tante cose che vanno fatte ma questo elemento questa leva cioè

la migrazione regolare si sto non stiamo parlando di barconi è una chiave secondo me ineliminabile

anzi va coltivato come stanno facendo altri paesi la germania ha fatto recentemente una legge in

questo senso il canada è un altro esempio molto interessante per farsi che paesi che

hanno invece una esplosione demografica tipicamente i paesi africani possano trovare così una

relazione win-win mi verrebbe da dire positiva per entrambi sviluppo di questi paesi e al tempo

stesso migrazione che può aiutare a sostenere il nostro modo di vivere il rischio che noi

corriamo è la insostenibilità economica del nostro welfare cioè avere un sistema pensionistico che

non sta più in piedi sistema sanitario che non sta più in pieni sistema dell'educazione che

non sta più in piedi per mancanza di forza a lavoro che lo alimenti attraverso le tasse e

contributi sto semplificando ma questo è un po il concetto quindi aprirci con tutte le difficoltà

che questa cosa comporta perché è un processo complicatissimo non va banalizzato a una migrazione

regolare magari anche un po selezionata di persone che già arrivano parlando la nostra

lingua che hanno già un loro mestiere e che si possono quindi integrare guadagnandosi

onestamente da vivere a tanti livelli perché noi avremo bisogno di medici di magistrati non

sto parlando soltanto di magazzinieri o di fa chi attenzione questa è veramente una dimensione

per noi strategica e di questo mi vorrei occupare come farlo non lo so ancora cioè se questo si

può fare attraverso un lavoro politico in italia e in europa o se invece ci siano altre

istituzioni nazionali internazionali penso per esempio delle ong che di questo si occupa però

è il mio interesse di prossimi anni abbiamo finito grazie per aver stato un vero piacere grazie

grazie deluca se ti interessa vedere contenuti inediti ne renti al podcast puoi trovare su

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più la mia persona vi aspetto sul canale telegram attraverso il link in bio di tutti i nostri social

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Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Giorgio Gori, un enfant prodige della comunicazione, appassionato di politica, che, grazie alla sua discrezione e al suo intelletto, scriverà una bellissima storia di successo. Il dream team di One More Time è composto da: Giovanni Zaccaria, Mauro Medaglia, Samar Abdel Basset, Davide Tessari, Alice Gagliardi, Tommaso Galli e Francesco Lugato.

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