Daily Five: Georgia, c’è lo zampino degli USA? Altri migranti morti per ritardi. Il fallimento della SVB, spiegato. Xi Jinping incontra Zelensky?
CNC Media 3/13/23 - Episode Page - 21m - PDF Transcript
La scorsa settimana si è molto parlato, lo abbiamo fatto anche qui, delle proteste
avvenute in Georgia contro la cosiddetta legge russa, che era una norma voluta dalla coalizione
di governo giorgiano che di fatto rischiava di ridurre gli spazi di libertà di espressione
nel paese. Quelle proteste rappresentate simbolicamente dalla potente immagine di una donna che sventolava
la bandiera dell'Unione Europea mentre gli idranti della polizia cercavano di buttarla
giù ma in vano alla fine hanno portato al risultato sperato e lo stesso governo davanti
alla determinazione e alla grandezza di quelle manifestazioni ha deciso di ritirare la legge
senza alcuna condizione. Bene, come era prevedibile anche questa volta si sono fatte sentire nel
nostro paese le voci di chi, ovviamente, è convinto che quelle proteste di piazza non
fossero spontane, ma pilotate dagli Stati Uniti, dall'Europa e dall'Occidente in genere.
Ormai chiunque nel mondo protesti per la libertà e la democrazia che lo faccia la Georgia,
che lo faccia la Moldavia, che lo facciano le ragazze e ragazzi dell'Iran ovunque non
lo fanno mai spontaneamente ma perché dicono pilotati e magari pagati dagli Stati Uniti.
È una storia che viene raccontata molto anche per spiegare l'origine di tutto quello
che accade tutto oggi in Ucraina. Come molto probabilmente saprete, lo abbiamo accennato
anche qui. Tutta la crisi Ucraina inizia quando, nove anni fa, nel 2014, centinaia
di migliaia di persone manifestarono a Kiev per mesi ogni giorno contro il governo di allora
che voleva allontanare l'Ucraina dalla sua traiettoria europea per riportarla sotto l'orbita
di Mosca. Queste manifestazioni si conclusero con la fuga del presidente filorusso Yanukovic,
fuga alla quale Putin rispose invadendo prima la Crimea e pochi giorni dopo il Donbass,
dando così inizio agli otto anni di guerra in Donbass, conclusi poi con l'invasione
definitiva dello scorso anno. Ecco, quelle proteste, queste proteste e pro-Europa di
nove anni fa, sono passate alla storia come la rivoluzione di Euro Maidan. E già allora
si disse che quelle centinaia di migliaia di persone che manifestavano per mesi nella
principale piazza di Kiev, sventolando la bandiera dell'Unione Europea e chiedendo
l'avvicinamento del Paese all'Unione Europea, fossero in realtà manipulate e pilotate dagli
Stati Uniti. Stessa cosa che si dice oggi per la Georgia, che si dice per la Moldavia
e che in Iran ad esempio lì agli Atollah dicono per le proteste delle ragazze che non vogliono
più portare il velo, niente di spontaneo, sono tutti pilotati dagli Stati Uniti. A parte
che è abbastanza curioso, immaginare come gli Stati Uniti possano corrompere e pilotare
centinaia di migliaia di persone, è legittimo domandarsi proprio come facciano da un punto
di vista pratico, cioè vanno a casa di ognuno, suonano al campanello e dicono buongiorno
signora siamo degli Stati Uniti, qui c'è una valigetta piena di dollari per lei, gliela
consegniamo subito se lei domani va in piazza, poi vanno dalla vicina, citofonano e chiedono
la stessa cosa, non lo so come dovrebbe funzionare. Comunque a parte questo viene anche da chiedersi
perché delle persone dovrebbero avere bisogno di essere corrotte e pilotate per chiedere
poi che cosa, più libertà, più democrazia, più diritti, più benessere, più soldi, perché
delle persone dovrebbero essere pagate e pilotate per chiedere questo. Qualcuno ha mai visto
una protesta di piazza in cui la gente manifesta per chiedere di essere arrestata se esprime
la sua opinione? O qualcuno ha mai visto gente manifestare per chiedere di essere torturata
uccisa per avere meno diritti, per poter partecipare meno, per essere più povera? Se voi doveste
scendere in piazza, per cosa lo fareste? Per chiedere più diritti o meno diritti? Per chiedere
più democrazia o meno democrazia? Per chiedere più libertà o meno libertà? E allora per
quale ragione se un cittadino della Giorgia o della Moldavia che scende in piazza per
chiedere più libertà, democrazia e diritti dovrebbe essere diverso? Cos'è lui? Un subumano
fa parte di una razza inferiore alla nostra e deve imparare ad accettare come un animale
la scavitù perché non è alla nostra altezza? Tutti i paesi che hanno vissuto per decenni
sotto il tallone della dittatura russa hanno deciso di passare alla democrazia liberale
e hanno chiesto di entrare nella NATO e nell'Unione Europea proprio nel timore di perdere
di nuovo questi diritti. Parlo dell'Estonia, della Lituania, della Lettonia, della Polonia,
eccetera. Questi paesi non sono stati in base dagli eserciti degli Stati Uniti o dell'Unione
Europea e con le armi puntati gli è stato detto o venite con noi o vi ammazziamo. No,
hanno deciso loro di passare con l'Occidente, mentre la Russia per convincere un paese a
stare dalla sua parte deve farlo con la forza, deve invaderlo come accaduto in Ucraina o
piantarci un dittatore fantoccio come nel caso della Bielorussia. Eppure il passaggio
di questi paesi verso l'Occidente viene sempre venduto e spacciato come un avanzamento verso
est degli Stati Uniti e dell'Europa. No, sono loro che hanno scelto di passare dall'altra
parte. E ancora una volta mi chiedo, chi potendo scegliere preferirebbe la Russia? Un paese
povero, dico povero perché la Russia pur essendo il paese più esteso del mondo, pur
avendo più del doppio della popolazione dell'Italia, pur essendo una miniera di risorse
naturali a cielo aperto, ha un pill inferiore a quello dell'Italia. Ecco, dicevo, chi potendo
scegliere preferirebbe associarsi a un paese povero, senza diritti, senza libertà, senza
democrazia, dove se porro testi vieni messo in galera e se sei omosessuale vieni discriminato
e non a una democrazia occidentale. Oggi ho visto le statistiche su quali paesi gli
italiani scelgono quando emigrano. Cioè noi italiani quando decidiamo di emigrare o di
aiutare i nostri figli a emigrare, dove andiamo? Quali paesi scegliamo? Bene, i paesi che
noi scegliamo sono Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Brasile, Stati Uniti,
Australia e Canada. La Russia, come la Bielorusi o il Kazaki, sanno altre dittature, non sono
nemmeno classificate. Cioè nessuno o comunque pochissimi italiani potendo scegliere dove
vivere scegono la Russia o altre dittature. Tutti scegliamo le odiate democrazie occidentali,
però se lo stesso desiderio lo esprimono altri popoli e no. Loro sono pilotati, loro
non hanno capacità di pensiero, non anelano alla libertà ai diritti e alle democrazia
e a quei valori che sanno di poter trovare ad esempio più nell'Unione Europea che nella
Russia e l'ipocrisia più insopportabile e che a portare avanti questa narrazione, queste
tesi sono di solito personaggi che senza le libertà ai diritti garantiti dai nostri paesi
dalle nostre democrazie europee verrebbero messi in carcere. Invece no, sono giustamente,
veramente e democraticamente ogni giorno su tutti i social, su tutte le tv, su tutti i
giornali a dire agli altri popoli quanto sia bella la Russia e quanto sia illiberale
l'Occidente e ripeto e lo dicono dall'Occidente. Forse perché come disse qualcuno è facile
fare i fascisti in un regime democratico, meno facile fare i democratici in un regime
dittatoriale. Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five,
il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda una
notizia alla volta. Oggi è lunedì 13 marzo e ieri come probabilmente avrete già sentito
dopo la tragedia di Kutro altri migranti sono annegati nel Mediterraneo cercando di raggiungere
le coste dell'Europa. Un barcone con a bordo 47 migranti che si trovava
alla deriva nelle acque libiche tra onde altissime e per il quale era stato lanciato da ore
un'allarme da parte della ONG Alan Fon si è ribaltato. Delle 47 persone a bordo solo
17 sono state tratte in salvo, le altre 30 risultano purtroppo morte o disperse. Insomma
un copione già visto due settimane fa anche questa volta le autorità italiane ma non solo
quelli italiane erano state informate della presenza di questo barcone alla deriva e in
difficoltà, ripeto tra le onde e il freddo e anche questa volta non è stato fatto necessario
per salvarle. Quando alle due e ventotto minuti di sabato notte Alan Fon ha inviato la segnalazione
a riceverla sono state sia le autorità italiane che quelle maltesi che quelle libiche. Bene
dove si trovava questa barca? Il barcone si trovava in acque sar libiche. Cosa vuol
dire questo? Che si trovava in acque in cui le operazioni di salvataggio spettano alla
Libia ma stando a quanto riferisce
riferisce la guardia costiera italiana i libici hanno subito chiesto supporto all'Italia perché l'oro
non erano in grado di effettuare il salvataggio a quel punto l'Italia ha inviato sul posto tre
navi mercantili che si trovavano in quella zona di mare ma a parte l'arrivo dei mercantili che si sono
poi posizionati rispetto al barcone carico di migranti in una posizione tale da proteggere
almeno il barcone dalle onde nessun altro in barca azione italiana maltesi olibica adatta al recupero è arrivata sul posto. Parliamo di almeno 24 ore dal lancio dell'allarme. A quel punto uno dei mercantili ha provato a salvare i naofragima durante le operazioni di sbarco il barcone si è ribaltato e gran parte delle persone a bordo sono annegate tra le onde.
Insomma anche questa volta se qualcuno si fosse mosso decine di vite sarebbero state salvate ma i ritardi ritardi davvero inspiegabili hanno fatto sì che l'ennesima tragedia si consumasse a un passo della salvezza oggi la varie le varie autorità
e coinvolte scaricano le colpe le une sulle altre in particolare la guardia costiera fa sapere che il compito di salvare quelle persone stava alla guardia costiera libica che poi diciamocelo e quel famoso corpo a cui l'Italia ormai da anni fornisce montagne di soldi e decine di mezzi che poi guarda caso quando servono non ci sono che fine facciano questi nostri soldi e questi nostri mezzi una volta nelle mani di questa presunta
guardia costiera libica che altro non è che un insieme di traficanti di essi umani lo possiamo immaginare tutti. Detto questo diverse organizzazioni non governative specializzate nei salvataggi e mare oggi puntano il dito proprio contro l'autorità italiane che pur consapevoli della gravità della situazione pur conoscere di cosa sia o meglio di cosa non sia la guardia costiera libica non sono intervenute in tempo limitandosi a
inviare sul posto dei mercantili di passaggio non di certo attrezzati come si è visto per simili salvataggi.
Oggi la notizia di apertura dei principali siti di informazione è il fallimento di una banca americana la Silicon Valley Bank e tutti ne parlano non solo perché un simile crack è di per sé una notizia ma perché molti temono che il fallimento di questa banca possa innescare
quello stesso contagio tra istituti finanziari di tutto il mondo che causò la spaventosa crisi finanziaria ed economica del 2008. Ma cosa è successo e vediamo se davvero questo pericolo sia concreto. Allora la Silicon Valley Bank è come potete dedurre dal nome la banca della Silicon Valley
ovvero di quella zona degli Stati Uniti in cui sono nate e cresciute alcune delle più importanti società informatiche e tecnologiche del paese e del mondo, inclusi i social. Ecco dal 1983, anno di fondazione, la Silicon Valley Bank era diventata il punto di riferimento per tutte quelle start up alla ricerca di investimenti
di una banca che credesse che scommettesse su di loro e finanziasse i loro progetti. Ovviamente gran parte di queste scommesse hanno dato nel tempo i loro frutti e con tutta la Silicon Valley è cresciuta anche questa banca fino a raccogliere fino a 200 miliardi di risorse finanziarie.
Parte di questi soldi poi erano investiti come fanno un po' tutte le banche in obbligazioni e tutto insomma andava bene fino a che non ci si è messa di mezzo l'inflazione esplosa lo scorso anno che ha deteriorato il valore di questi investimenti.
Come se non bastasse a questa difficoltà si è affiancata quella della crisi delle aziende tecnologiche che quindi hanno iniziato a ridurre i loro depositi presso questa banca e quanto basta insomma perché molti investitori iniziassero a dubitare della fidabilità della Silicon Valley Bank.
Così alle prime delle due difficoltà se ne aggiunta una terza cioè diversi investitori hanno iniziato a ritirare i propri fondi a quel punto la banca trovandosi in acque agitate per recuperare un po' di soldi ha deciso di mettere in vendita alcune sue azioni e vendere le azioni.
Ha il vantaggio di permettere a una società di avere subito soldi liquidi come quando si vende qualsiasi cosa il problema è che vendere azioni causa anche un abbassamento del valore delle azioni stesse e la banca aveva calcolato che la vendita di 21 miliardi di azioni avrebbe fatto perdere a queste circa due miliardi di dollari di valore.
Ed è davanti a questa presunta perdita che altri investitori si sono spaventati e hanno iniziato a vendere anche le proprie azioni della banca.
Ecco è l'inizio del circolo vicioso in poche ore tutti si sono messi a vendere le azioni spaventati e più le vendevano più il valore crollava e più il valore crollava più venivano vendute le azioni e più anche i correntisti ritiravano i soldi depositati in banca.
Perché col timore che questo crollo delle azioni potesse portare anche alla perdita dei propri soldi hanno cominciato in massa a prelevare i soldi che avevano depositato.
Ecco è la famosa corza agli sportelli insomma nel giro di poche ore la banca è di fatto fallita per gli Stati Uniti si tratta del più grande crack bancario dal 2008.
Dal momento che le banche non sono isole ma sono collegate da investimenti comuni davanti al rischio di un contagio che possa portare al fallimento a catena di altre banche quindi a una crisi totale il governo americano è subito intervenuto.
Biden ha garantito che nessun correntista perderà i propri soldi in America.
Infatti i correntisti hanno i loro depositi garantiti fino a 250 mila euro cosa significa che se tu hai depositato sul tuo conto corrente 250 mila dollari e la banca fallisce
che soldi ti vengono restituiti tu non perdi un dolaro ma l'amministrazione americana ha garantito che anche chi aveva depositato come correntista cifre superiori se le vedrà comunque a questa
volta rimborsate e non con i soldi dei contribuenti ma con quelli del fondo di assicurazione dei depositi della FDIC che viene pagato dalle stesse banche quindi i soldi in sostanza per rimborsare i
questo ha un po raffreddato i timori oggi e molte borce soprattutto quelle europee e sono in rosso ma non c'è stato un vero
vero crollo verticale questo infatti le mosse del governo degli Stati Uniti hanno un po raffreddato i timori e le reazioni delle borze sia oceano sia qui in Europa anche se il timori di un contaggio c'è ancora
non ci sarà nessun contaggio ma per sapere se le cose stiano così visto che quando si parla di finanza si parla molto anche di psicologia per sapere se le cose stiano così non ci resterà che aspettare
chiudiamo con una notizia che se confermata potrebbe avere importanti e si spera positive ripercussioni sul conflitto russo ucraino sul fronte della diplomazia sembra infatti stia per muoversi ma questa volta seriamente la Cina
alcune settimane fa Pekino è intervenuta sul conflitto in maniera esplicita dal suo inizio presentando quello che i media hanno definito piano di pace cinese ma che come abbiamo spiegato qui su Daily Five è tutto tranne che un piano di pace e più un position paper in cui
fra le righe la Cina parla più di sé degli Stati Uniti che di russia e ucraina e questa volta dicevo le cose potrebbero essere ben diverse perché a muoversi fisicamente potrebbe essere il presidente della Repubblica
Xi Jinping che già la prossima settimana potrebbe recarsi a mosca ora che Xi Jinping dovesse andare a mosca in realtà più o meno si sapeva anche se non c'erano conferme ufficiali non è questa la vera notizia la Cina si infatti in questi 12 mesi presentata come un mediatore neutrale ma ha sempre e solo
incontrato la russia si ci impinga incontrato putin nel tempo addirittura 39 volte e in occasione di questa guerra di questo anno ha sempre e solo parlato con la russia e non ha mai manifestato supporto esplicito all'ucraina e con la vera novità di queste ore è proprio che
terminato l'incontro con putin se Xi Jinping potrebbe incontrare per la prima volta anche il presidente ucraino zelevski se una simile iniziativa diplomatica di cupar parlano oggi Washington Post ma anche diverse importanti agenzie dove se concretizzarsi è anche possibile che diventi più probabile l'apertura di un reale negoziato
la Cina ha un peso enorme sul piano internazionale per quanto vicina alla russia non ha mai apertamente appoggiato l'invasione e quindi il suo intervento a differenza di quello che potrebbe fare l'Europa o gli Stati Uniti che sono visti appunto come soggetti di parte e potrebbe invece quello della Cina essere determinante nell'avvio di un vero negoziato tra le parti in conflitto
a far ben sperare c'è poi il fatto che Xi Jinping non si muove mai a vuoto a sorpresa diciamo se davvero dovesse ufficialmente parlare con zelevski significa che già delle trattative sotto banco sono in corso e magari hanno anche dato qualche frutto perché così come un eventuale successo di questo intervento diplomatico
rappresenterebbe per la Cina e per Xi Jinping una svolta sul suo posizionamento positivo impositivo agli occhi del mondo allo stesso tempo un fallimento ne macchierebbe e indebolirebbe ulteriormente l'immagine e Xi Jinping difficilmente sceglierebbe di sua sponte di andare in contro a un possibile fallimento
bene e con questo per oggi è tutto colgo l'occasione dei saluti per rivolgere i miei aguri a mia geran e conduttrice di essential diventata mamma di lucio aguri mia e con voi ci sentiamo invece domani sempre alle 17 con Deli Five
Deli Five è un podcast prodotto da CNC media ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17 direzione creativa e post produzione like a be creative company
Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.
Dietro le proteste pro-Europa in Georgia, c’è lo zampino degli USA?
Altri 30 migranti annegati nel Mediterraneo. Tutti sapevano da 24 ore, ma nessuno è intervenuto con i mezzi necessari. Nemmeno l’Italia.
Cos’è il fallimento della Silicon Valley Bank di cui tutti parlano?
Possibile svolta nel conflitto russo-ucraino. Il presidente della Repubblica Cinese Xi Jinping potrebbe incontrare Putin e Zelensky.
Per scriverci: dailyfive@cncmedia.it
Seguici su Instagram:
@emiliomola1
@cnc_media
Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle17:00 con Emilio Mola.
Una produzione CNC Media
Direzione creativa e post produzione Likeabee Creative Company
Musica Giovanni Ursoleo