Muschio Selvaggio: Ep. 121 - Il sistema doping con Alex Schwazer e Sandro Donati

Muschio s.r.l. Muschio s.r.l. 5/24/23 - Episode Page - 1h 56m - PDF Transcript

Tu potresti partecipare alle prossime prossime olimpiedi, quindi avresti 43 anni, 44 anni,

metti che vi allenate e lui è ancora fortissimo, sarebbe...

Magari, raga!

Ma a quel punto se dobbiamo?

Muschio svegno!

Con Casputico!

Federico!

Martín!

Muschio, microfono, videocamere e luci!

Hospiti diversi, senti nuovi amici!

20 minuti, un'era di argomenti!

Design, pedipità, champion, le potenze, risate, piante, rispetto, sincerità e approfondimenti!

Muschio selvaggio!

Ciao amici, benvenuti a una nuova puntata di Muschio selvaggio!

Oggi affronteremo un caso che ha dell'incredibile, una storia veramente fatta di alti, bassi,

intrighi, misteri e rinascita.

Con noi, ospiti oggi a Muschio selvaggio, Alex Schbazzer e Sandro Donati!

Ovviamente, presento anche il co-conduttore di questa puntata, che a Mr. Marra molti di

voi lo conosceranno per il Cerbero Podcast, perché ci siamo sentiti in questo periodo

in cui ho condotto il podcast da solo, ci siamo scambiati consigli e varie cose e abbiamo

deciso di sperimentare questa puntata, magari ce ne saranno altre, poi vedremo.

Comunque, ha diciamo delle nozioni come preparatore atletico, oltre che essere un bravo podcastere,

quindi abbiamo deciso di preparare questa puntata insieme.

Come molti di voi sapranno, probabilmente chi non lo sa lo scoprirà ora, è uscito un

documentario su Netflix che racconta per la vicenda di Alex Schbazzer e poi successivamente

anche la vicenda del connubio con il suo preparatore atletico.

Preparatore atletico, corretto?

Allenatore.

Allenatore, con il suo allenatore Sandro Donati.

Però per evitare di fare l'errore di citare continuamente il documentario, vogliamo

partire da due immagini pubbliche che anche per chi non ha visto il documentario, sono

impresse nella memoria rispetto al ricordo di Alex Schbazzer, che sono due fondamentalmente.

Marra.

Abbiamo grande vittoria, oro a Pekino, successo anche mediatico di Alex, conferenza stampa,

man infaccia, lacrime, positività al doping.

All'interno di queste due, successivamente queste due immagini, c'è però un mondo che

oggi vogliamo ascoltare grazie a voi.

Quindi partirei da te, Alex, chiedendoti questo, il momento in cui è arrivato quell'oro.

Cosa ha rappresentato nella tua vita?

Ma ha rappresentato tantissimo, anzi direi quasi più di quello che all'epoca potevo reggere

o magari potevo anche concedere, no, perché diciamo che il mio sogno è sempre stato di

andare all'Olimpiedi. Una cosa che poi non dicevo neanche perché ero abbastanza incerto

se il giorno ci riuscirò, no.

Invece quel momento lì ti rendi conto che non è che sei solo l'Olimpiedi ma hai anche

vinte, no, in quel momento.

E quindi siccome io sono una persona abbastanza rigida come stesso, faccio anche adesso a

volte fatica a concedermi una cosa che mi merito.

E quindi in quel momento lì, sì, grande emozione, ma poi per il proseguo della mia

carriera probabilmente è stata una cosa che mi ha un po' frenato, no, perché magari

sì, a livello atletico ero già pronto ovviamente a vincere, ma magari come persona un po' meno,

no.

Anche perché immagino la componente mentale sia fondamentale in quello specifico sport.

Sì, in generale la mente è sempre quella che dà i comandi al corpo, no, quindi è importante,

sì, però diciamo che io ho sempre fatto lo sport di resistenza perché mi piaceva

l'allenamento, no.

Mi è sempre stimolato andare lontano anche da ragazzo, no, correndo, andando in bici.

E ho scelto poi la marcia proprio per questo motivo.

Poi sì, le gare si faceva anche, ero in una società con gli altri ragazzi e si va anche

a le gare.

Però non è mai stato il mio motivo principale.

Ma ti ricordi anche il primo giorno in cui è deciso di intraprendere una distanza così

lunga, proprio da piccolo.

Diciamo che io da piccolo ho camminato molto in montagna, no.

Già da quando avevo la piccolo, tipo 8-9 anni, abbiamo già fatto pariche vette sopra

ai 3.500 metri, però diciamo la prima cosa pazza che mi ricordo è che mio nonno aveva

una bicicletta, mio nonno è stato un ciclista amatore.

Ok.

Di quelli che con la pancia toccava il telaio.

Ok.

Ok.

La canna della bicicletta.

Sì, esatto, per aver l'idea, no.

Allora lui ha avuto una bicicletta con i cambi ancora sotto, no.

Un cambioscimano.

Sì, sì.

Era una Francesca Mosè e aveva la cella in cuoio.

Ok.

E un giorno avevo 11-12 anni, ho preso questa bicicletta e da casa mia di Vipiteno sono

andato a Bolzano, che sono 80 chilometri.

Porca miseria.

Ed ero felicissimo quando ero a Bolzano, però quando poi ho girato la bicicletta e

mi sono accorto che c'era un bel vento contrario, andando a casa.

È come farne il doppio di chilometri.

Credo che andando in giù ci ho impiegato una roba come due ore e mezza, due ore e quattro

e quattro.

Tornando in su ho finito in sette ore, non riuscivo più a arrivare a casa.

Quindi diciamo hai fatto...

Quindi questa è la cosa veramente più patria.

Hai fatto un percorso che ti ha temperato dal punto di vista della resistenza fisica

e psicologica.

Molto sì.

Per dare un po' di nozioni anche a me stesso, che non sono proprio esperto, la marcia in

cosa consiste?

Che distanza copre la marcia come disciplina?

Allora, la marcia fino a poco tempo fa era di venti chilometri di cinquanta chilometri

all'Olimpiadi.

Quindi distanza un po' più breve, distanza un po' più lunga.

Adesso è successo solo più da venti chilometri e diciamo che ci sono due regole.

Una è che tu devi avere sempre il contatto con il terreno.

Sì, c'è un certo tipo di passo da seguire.

Una cosa è detta a fase di volo come c'è l'alpodista, anche se noi abbiamo la fase

di volo, perché il giudizio del marchatore deve essere fatto a occhio nudo.

Ok.

Quindi tu non vedi una minima fase di volo.

Cioè il giudice non la vede.

Ok.

Quindi c'è.

E poi il ginocchio che, diciamo, il piede che è per terra deve avere il ginocchio flessono.

Ok.

Cioè non piegato come il pod...

Esteso.

Esteso, sì.

Non come il podista, queste sono le due regole.

Chiaro.

Chiaro.

Quindi partiamo dal grande successo, il che ti ha catapultato anche in una dimensione

mediatica e di personaggio pubblico inaspettata, io ricordo personalmente nella mia memoria

impresso lo spot per esempio della Kinder, che diventò anche meme, credo, su Inter, forse

uno dei primi spot meme.

Cioè tra l'altro molti atleti che magari con le scenome d'aglie, dato che determinati

sport in Italia non hanno una visibilità oriente economica, un certo tipo, riescono

ad ottenere magari il giusto compenso per i loro meriti sportivi grazie magari a queste

sponsorizzazioni, mi ricordo da anti, chlemente ruso, un sacco di atleti che magari la Pellegrini

anche riescono dopo questo tipo di percorso ad entrare anche nel mainstream e far conoscere

un po' di più il loro sport ed è anche quello che ha fatto Alex.

Ti voglio fare solo una domanda velocissima perché tu hai citato Vipiteno, ma mi lave una

curiosità, tu sei nato lì o sei di, lo cito, Calice?

Io sono nato a Vipiteno perché a Vipiteno c'è l'ospedale.

Ok, l'ospedale immagino, sai perché te lo dico?

Perché mio padre che spesso va in Suttirol.

Ha fatto militare a Vipiteno.

No, l'altro giorno parlando ho detto, intervisterò Alex, lui è molto contento, guarda chiedegli

questa cosa però, lui non è di Vipiteno secondo me, perché io ricordo quando andà

in Suttirol una targa messa proprio a Calice con appunto il vincitore del loro olympico

eccetera.

Quindi ok, sei nato lì perché c'era l'ospedale infatti è stata la mia ipoteza.

Sì, allora io sono nato a Vipiteno, sono cresciuto a Calice dai miei nondi, poi a un certo punto

ci siamo trasferiti di nuovo a Vipiteno per, anche mio fratello per questioni di scuola

eccetera.

Però adesso sono di nuovo nel comune di Racines.

Ok, ok, perfetto.

Io vorrei introdurre anche l'attimo.

Stiamo parlando, siamo qui a Milano e qui stiamo parlando di distanze minimi nel confonto

di Milano.

Certo.

Vorrei introdurre anche Zanzo perché, perdonami se posso, ci sono due storie che vanno in

parallelo.

Cioè nel mentre che Alex vinceva un oro olympico, Sandro tu di cosa ti occupavi?

Nel 2008 ero stato allontanato, dopo che avevo fatto una serie di denunce sul problema

del doping da tutti gli incarichi con la squadra nazionale e quindi avevo diretto la ricerca

e sperimentazione del coni per alcuni anni e poi erano in pensione quindi ho visto la

sua cara in televisione ma ero fuori dallo sport di alto livello.

Chiaro.

Possiamo dire che sei stato per questo tipo di discipline un po' il debunker, il debunker

vuol dire, come lo spieghi il debunker, chi smaschera le scorrettezze all'interno di

questo tipo di discipline ed è stata anche un po', non so se dire la tua sessione perché

non so se è corretto però diciamo la tua missione, la tua missione, ecco.

Ma a me non piacciono questi connotati di tipo pseudo-religioso o retorici, io semplicemente

credevo nell'attività sportiva quindi quando mi sono accorto che non solo il doping c'era

ma che era organizzato direttamente dalle istituzioni e che quanto meno lo tolleravano,

questo mi è sembrato incredibile, ho pensato di come ha detto ai lavori perché ero allenato

della squadra nazionale quindi mi facevano direttamente le proposte di dopare gli attretti

della squadra nazionale, ho pensato di farlo capire all'esterno e lì lo scontro è salito

di livello perché chiaramente non accettavano di vedere incrinata l'immagine e mi ricordo

la prima volta che feci un'intervista in cui disse che il doping purtroppo era diffuso

e anche in Italia, il Presidente della Federazione italiana mi chiese di smentire l'intervista,

io non la voglio smentire e da lì… Ti hanno fatto fuori, io ricordo una frase

che un mio insegnante proprio Alconi durante il percorso… attualmente si chiama FI per

Federazione d'Arabesistica e all'epoca era FIPCF, ricordo questa frase di me se sei d'accordo,

la vera sfida ad oggi ma in realtà già dall'84 con il doping sovietico è trovare un modo

per doparsi banalmente, cioè è una secondo me brutalizzazione estrema però definiva

proprio lo sport ad alto livello una lotta per eludere o trovare modi di quel tipo per doparsi

quindi siamo passati da trasfusioni, GHGF1, poi ci sono stati anche i peptidi che adesso

se non sbaglio sono in lista guada comunque, per chi non lo sapesse è lente che si occupa

della regolamentazione poi ci arriveremo anche lì, sei d'accordo con questa definizione

che è scritto anche un libro, no? I signori del doping.

Guarda, cosa bisogna dire in maniera chiara, per fare un antidoping serio avrebbero dovuto

svolgere lo soggetti terzi esterni al mondo dello sport perché è chiaro che se tu lasci l'incarico

alla Federazione internazionale di competenza, puoi immaginare che la Federazione X vada a

a squalificare i propri campioni sui quali si basano i diritti televisivi e le sponsorizzazioni.

E' la classica chi controlla e controlla, è certo.

Esattamente, dopo di che si è stabilito tutto un sistema di ipocrisia, cioè di controllo

molto blando, apparente, con parichi e scappatoie, la situazione in seguito si è deteriorata

perché è diventato un mercimonio, già il caso di Armstrong lo aveva dimostrato, il suo

sponsor coinvolto in un pagamento alla Federazione internazionale per far annullare una positività.

Poi sono arrivati i russi, ma non ci sono solo i russi che tirano fuori i soldi, ecco.

Quindi una gigantesca ipocrisia, la politica si disinteressa di questo, quello che mi ha colpito

per esempio in questa vicenda è che la legge italiana è stata calpestata, messa sotto i piedi

perché il giudice Gippe di Bolzano, dopo quattro anni di indagine, aveva apurato la

sua assoluta innocenza.

Stiamo parlando di Alex, adesso ci arriviamo, ci arriviamo indietro così.

E aveva detto che con una probabilità vicina alla certezza la sua urina era stata manipolata.

In Italia c'è una legge penale e andava rispettata.

C'è uno dei pochi paesi in cui tra l'altro il doping viene punito penalmente, non in

tutti i paesi viene punito penalmente.

Hai ragione, sono sei o sette i paesi, gli Stati Uniti, la Francia, l'Austria, la Spagna

ma una legislazione solo con, diciamo, sanzioni di tipo amministrativo, l'Italia e poi c'è

qualcosa nei paesi scandinavi.

Certo.

Quindi, tornando ad Alex, allora abbiamo detto 2018, si, 2008, Vittoria Pechino, poi arriva

2012, quindi prima positività.

Cosa succede in quel momento?

Io ricordo che dal cazzino vidi proprio quella conferenza stampa, che mi sembrava anche un

po' una sorta di Agnello sacrificale, dato al popolo, ecco il dopato, prendete lui per

scaggionare altri.

Da quel momento in poi, chiaramente arriva anche Sandro, nella tua vita, ma raccontaciolo,

cosa succede?

Io diciamo che io sentivo assolutamente la necessità di fare questa conferenza stampa

per liberarmi di una cosa che dovevo ottenermi dentro da tante settimane e mesi, ok?

Io sono arrivato a quella conferenza stampa, sfinito, perché stavo facendo una cosa vietata

e a un certo punto mi sono accorto che io non riesco a fare questa cosa, magari per

un breve termine sì, ma devia essere anche in grado di convivere con una cosa così.

Con te stesso?

Come è stesso?

Anche perché chi mi diciamo mia fidanzata, per esempio, all'epoca non sapeva niente,

no?

Quindi stai con lei, non sai mai se al mattino ti suonano e arriva al controllo, c'è una

pressione enorme che si accumula giorno dopo giorno, no?

Ok, quindi io volevo fare questa conferenza stampa e non ho pensato cosa poi succederà,

se io poi come dici tu serò quello che poi un paga un po' anche altri e neanche mi

interessava in quel momento, lì per me era importante finalmente poter dire certe cose

che per settimane e mesi non potevo dire, ok?

Qualse no di poi lo ho trovata liberatoria.

Sì, poi ovviamente quando ti fai una conferenza così e hai anche momenti un po' di lucidità,

pochi, ogni tanto ci sono e pensi che è peccato per la tua carriera, no?

Perché precisiamo che veramente questa cosa non riguardava l'oro del 2008, eh?

No, nel l'oro del 2008 è stato purato che lui fosse assolutamente pulito.

Esatto, questo è stato successivo.

Però dici, si doveva arrivare così tanto, non potevi fermarti prima, fare altre cose

prima, abbandonare lo sport magari prima senza fare questo, cioè, no?

Sì, sì, chiaro, ma infatti io ti chiederai perché poi tu riesci, spieghi molto bene come

innanzitutto va spiegato che è una scelta che tu prendi conciamente da solo e decidi

di doparti in maniera completamente autonoma facendo dei viaggi in Turchia in maniera totalmente

indipendente, cioè senza un supporto alle spalle come magari può essere avvenuto per

il sistema Armstrong, per intenderci.

Sì, diciamo che alla fine io posso dire che la scelta di doparmi è stata una scelta

di disperazione, non so come dirti, perché io lì non ero più tanto lucido, no?

Perché per esempio lì non è che pensi che tu hai già tutto, no?

Cioè io avevo già vinto, avevo una fidanzata che mi piacereva tantissimo, avevo una vita

bella, no?

Allora perché fai questo?

Ma questi ragionamenti quando uno si infila in un tunnel e va sempre più dentro in questo

tunnel, non fai più.

Certo, tu?

Quindi io a un certo punto avevo così tanta frustrazione dentro di me per la mia sentazione

personale.

Certo.

Perché ho detto adesso questa cosa la faccio.

Punto.

Tu hai maturato l'idea dopo aver fatto una gara dove dei russi sostanzialmente ammettono

loro stessi di essere dopati, lo sbaglio.

Questo è corretto, però allora c'è da dire una cosa importante, che lo scandalo del

doping di stato della russia all'epoca non era ancora più...

Non era esploso, certo.

No, cioè queste cose sono poi avvenute dopo, però ovviamente nel tuo ambiente, che è un

ambiente piccolo alla fine, tu capisci certe cose.

E diciamo che io siccome anno per anno anziché riprendiamo, stavo sempre peggio, non avevo

mai più questa sensazione, ma che riguarda il mio sport di felicità.

Cioè la fatica non era più una cosa bella per me, una passione, una sfida, ma un peso.

Era per le aspettative.

No, è perché dovevo un attimo fermarmi e riordinarmi, lei deve fare un attimo qualcosa di diverso.

E poi accorgermene se era il caso di tornare ben motivato di nuovo a legare o di fare

definitivamente qualcosa di diverso.

Però se tu ti vedi solo come attleta, a 23 anni non sei in grado di farti questa domanda

dopo che vinto l'Olimpiedi, perché io, a 23 anni, se mi guardo solo l'atleta, io devo

ancora incominciare con la mia carriera.

Certo.

No.

E per me questo pensiero era l'unico pensiero che mi sono concesso, io devo andare avanti.

Cioè, i sentimenti che tu hai non mi interessano, ok?

Certo.

E quindi niente, io mi sono organizzato in qualche maniera dovevo cercare di arrivare

al doping, mi sono anche cercato di documentarmi per io su internet, no, su come fare, e ho

fatto la scelta alla fine di andare in Torchia.

Chiaro.

Ma tu ti ricordi perché io comprendo perfettamente, cercando di impersonificarmi in te, no, di

empatizzare con quello che può essere stato il momento in cui tu fai una gara, vedi che

rispetto alle gare e pregresse hai un po' più di difficoltà rispetto agli altri, che

hanno magari una marcia in più e gli stessi che hanno una marcia in più ammettono di

star barando sostanzialmente.

Diciamo che il pensiero che veramente mi ha fatto impazzire è vedere questi atleti che

tornavano o non ha una squalifica, ok?

E va bene, tutti sbagliamo, tutti le regole sono quelle, la squalifica è di due anni

e va rispettata per tutti.

Certo.

Però non davano nessuna garanzia in più quando tornavano, ok?

Chiaro.

Il gruppo era sempre lo stesso, il gruppo era sempre lo stesso e io li vedevo felici.

E io non ero felice.

Una sorta di impunità, tu dici il gioco, vale la candela, se me beccano.

E io ho detto io sto male, dal 2009, dal 2010, dal 2011 e questi vanno alle gare, sorridono,

vanno forte, vincono, sono io che sbaglio nel mio modo di fare le cose.

Questo è il mio problema.

Io sono arrivato a questa conclusione che adesso non mi rivedo più adesso, adesso sarebbe

tutta un'altra cosa.

Però questa cosa all'epoca mi ha fatto impazzire.

Io non sono una persona rabbiosa, cioè non sono uno che ha ancora, però in quel periodo

lì veramente io sono stato un alto, c'era una persona aggressiva, questa cosa mi faceva

impazzire.

Dopo questo annuncio squalifica entra la figura di Sandro dopo un po' di tempo, tutti i documenti

su di lui, sulla sua storia, venite poi in contatto e Sandro da persona da sempre contro

il doping decide di affrontare questa nuova sfida, cioè voglio riportare Alex dopo la

squalifica ad essere competitivo senza doping.

Tu prima dicevi garanzie, voi vi presentate al pubblico con delle garanzie.

Se mi permette di ora tornare un attimo sul disporto che avete fatto prima.

Alex, in quel periodo di crisi avrebbe avuto bisogno semplicemente di persone che gli

sessero vicino.

Certo.

Sono rimasto sbalordito quando, esaminando gli atti giudiziari, perché io ero il consulente

della OADA nel procedimento giudiziario, quindi conoscevo tutti i documenti.

Quindi tu per un certo periodo sei stato l'antagonista di Alex per cosa dire?

Io ero sicuro sbagliando che lui si fosse dopato sempre anche per l'Olympiade, quindi

io fui tra coloro che decisero di rianalizzare le sue urine del 2008 e lì ci si rese conto

che erano assolutamente pulite, quindi lui aveva vinto per il suo valore e anzi altri

che furono mandati a rianalizzare invece avevano dei problemi.

Quindi io riflettei molto perché pensai al mio preconcetto con il quale ho esaminato

gli atti fino a quel momento e cominciai a prendere in esame la solitudine.

Mi resi conto che il medico gli aveva prescritto un antidepressivo per i mail.

L'allenatore era improbabile come allenatore.

Questo è un ragazzo dotato di una classe estrema, quindi sarebbe stato facile organizzare

il suo allenamento, aiutarla a superare questa crisi psicologica e tornare a vincere.

Io dico che era difficile farlo perdere, cioè veramente difficile.

Quando io mi sono occupato di lui, poi ne parleremo, io non credo che sia stata la più

difficile delle attività di allenatore che io ho svolto perché il resto lo faceva il

suo talento, un talento straordinario, fenomenale.

Nel suo caso, sì che è vero, che soltanto con l'allenamento batti il doping.

Se lo dicessimo in generale… Non vale per tutti, certo?

No, è retorico, non è così… Alla famosa eccezione.

Sì, ma lui, lui ha dato al Campione Olimpico, a Roma, quando siamo tornati a legare, campionato

del mondo per nazioni, gli ha dato un chilometro di ragazzi.

Poi ci arriveremo perché voi sostanzialmente, dopo essere stati antagonisti in qualche modo,

esservi scontrati in un aula di giudizio, Alex si presenta da te e dice allenami, che

è una scelta di una maturità, di una consapevolezza, da parte sua, secondo me, è invidiabile.

Da parte di entrambi, secondo me.

Successivamente, per l'appunto, anche la scelta di mettersi in gioco di Sandro è un

connubbio incredibile.

Voi vi ricordate di quella giornata lì?

Sono state più giornate.

Ah, più giornate, ok.

Con collochi molto serrati, faticosi per lui, anche un po' per me, ma per lui sicuramente

perché gli chiedevo le minuzzie e lui mi sono riso conto che aveva voltato Pagina.

Mi convince una sua frase, forse più di una mi convince, però in particolare una quando

lui disse io ce l'ho il coraggio di rimettermi in gioco con le mie forze.

Non arriverò primo, arriverò decimo, quello che sarà, ma voglio mostrare ai miei figli

questo libro della mia avventura sportiva, un'ultima pagina bella, non nera.

E disse a me, tu ce l'hai il coraggio di sporcarti le mani con me?

Io rimasi sbalordito di fronte a questa frase perché pensai, e chi è che può dire di sporcarsi

le mani con un'altra persona?

Quindi pensai a tutta la figura retorica che si era creata intorno a me, l'icona dell'Antidobi,

il paladino, due palle che non reggevo più questa situazione.

Ma anche un fardello no?

Sì, assolutamente, ma no, è un modo per i Bernardi, diventi funzionale con la tua figura.

A me piaceva fare l'allenatore, a me è sempre piaciuto fare l'allenatore, con lui l'ho fatto

dalla mattina alla sera perché per seguire i suoi due allenamenti al giorno ero costretto

a salire in bici, non ero più giovannissimo, e andare in bici dietro a lui che marcia non

è proprio semplicissimo.

Non deve essere facile, per me è meglio.

Ecco, quindi questo è stato l'inizio, forse lui può introdurre il resto.

Dall'ato tuo come l'hai vista?

Oltre la fatica ha rischiato anche più volte la vita perché nel traffico romano.

Non so bene perché io pure vado in bici a lavorare a Roma, morirò a breve.

Più qualche caduta, ti ricordi la caduta con i papagalli?

Anche sì, sì è vero, è vero, questa è bella sì.

Ma io ho maturato all'epoca l'idea di tornare a legare perché avevo di nuovo una sensazione

quando mi stavo allenando che per tanto tempo non sentivo più.

Io dopo la positività del 2012 volevo voltare pagina, perché ho detto adesso il tuo mondo

non c'è più, se adesso non risolvi poi i tuoi problemi che hai personali non lo farai

mai più nella tua vita, cioè o adesso mai più.

Certo.

Sono mi sono trasferito a Innsbruck, ho iniziato a studiare una cosa dove ho scoperto di essere

molto negato.

Però a un certo punto ho sentito in nor la necessità di fare qualcosa per me stesso,

perché questo è stato l'unico periodo veramente proprio lungo della mia vita dove io non ho

fatto attività di sport.

A un certo punto mi mancava molto, c'è proprio il livello fisico anche, mi sentivo la mancanza

e da lì ho incominciato e mi sono accorto di nuovo delle sensazioni buone mentre facevo

fatica.

E da lì a un certo punto ho pensato sarebbe bello tornare a legare di nuovo con queste

sensazioni che tu hai.

Indipendentemente da risultato?

Certo.

Certo.

Per il gusto di?

Certo, certo.

Dai sincero perché un pochino però di dire no a zero?

No a zero.

Zero perché io ho fatto talmente tanti anni con delle sensazioni brutte e tanti vedono

solo la gara, ma la gara non è il nostro chiamiamolo problema, è l'allenamento, quello

che tu devi fare ogni giorno, ok?

E se tu per tanto tempo ogni allenamento lo subisci e a un certo punto fai pausa e

ritorni e non lo subisci più che per te prima era la tua normalità, hai una sensazione

dentro di te.

Di rinascita.

Di rinascita.

Tant'è che io poi ho chiesto a Sandro di allenarmi sapendo che lui non si è mai

occupato di marcia.

Cioè, se uno dice, vabbè, vuoi tornare a vincere, io scelgo l'allenatore per esempio

che avevo prima, che mi conosce, che sa quello che ho fatto all'epoca, amen.

Però diciamo che io, ah, sono convinto che per imparare devi andare in altri ambienti

e vedere cosa fanno, perché se tu stai sempre nel tuo ambiente, nel tuo sport, vedi solo

sempre le stesse cose, anno dopo anno dopo anno, e sono ero convinto di impare tantissimo

da lui cose che poi effettivamente è successo.

Però questa è anche la dimostranza che io mi sono alla fine, quando lui ha accettato

per la mia sorpresa a un certo punto questo ritorno, che io avevo voglia e curiosità

di riprovare con lo sport di alto livello.

Certo.

Dall'altra parte c'è anche un aspetto comunicativo, cioè voi decidete sostanzialmente, una

volta deciso questo matrimonio sportivo sostanzialmente, di presentarvi al pubblico e di annunciare

che Sandro Donati sarà l'allenatore di Svartze che decide di tornare a fare le gare, dando

al pubblico e alla giustizia sportiva delle garanzie che non sono necessarie a degli

sportivi.

Giusto?

Sì, giusto.

Diciamo che io ho fatto dal mio ritorno a legare, ho messo un punto fisso, dove se

questa cosa si riesce a fare bene, se non non torno più a legare, faccio il mio sport,

se lo faccio nel tempo libero va benissimo, ma non torno più a legare, che è un chiamiamolo

sistema extra di vari controlli che però devono dare una garanzia in più a tutti i

anniversari, perché secondo me sarebbe il dovere delle varie agenzie che fanno i controlli

che un atleta che torna dopo una squalifica deve dimostrare la sua polizia, questo non

esiste, cioè uno che ritorna dalla squalifica deve fare gli stessi controlli come tu che

gareggio.

Certo.

Per me questa cosa era inconcepibile, perché se io faccio una certa fatica in allenamento,

no, cambio vita, io sono, mi sono trasferito a Roma vicino a lui, allora io quando vinco

vorrei avere anche l'apprezzamento di questo, quando arrivo terzo, quando arrivo quinto,

è uguale, però io non, cioè deve essere chiaro che questa è una mia prestazione.

È una narrazione che va al di là della competizione, cioè voi vi presentate con una scala valoriale

e con un messaggio che va al di là della competizione fino a se stessa.

Sì, ecco, però quando noi abbiamo offerto alla OADA, all'Agenzia Mondiale, questa disponibilità

sua ad effettuare delle cose in più, lì abbiamo trovato chiusura, ostilità, e come se questa

nostra offerta venisse intesa come uno sbilanciamento delle loro regole, per esempio ci siamo affidati

al direttore del laboratorio di analisi del San Giovanni di Roma e al direttore del laboratorio

di analisi del San Camillo Forlanini, un chimico e un nematologo, e ho detto loro, siete

liberi di mettere sul sistema che volete e potete convocare e controllare Alex in ogni

momento, l'hanno controllato nel periodo in cui ci siamo allenati insieme in 15 mesi

una quarantina di volte, spesse volte saltava il nostro allenamento perché arriva la telefonata

di dei presentare al San Giovanni, tutta spese sue, e senza sfruttare l'assistenza sanitativa

dell'ASL, spesse sue soltanto, contemporaneamente lui rinunciava alla finestra oraria, vi dico

che cos'è la finestra oraria. Aspegliamo come abbiamo anche controllo di

questo tipo sugli atleti. Esatto, voi in conferenza stampa sostanzialmente

annunciate che lui rinuncia la finestra oraria. La finestra oraria sarebbe il diritto che

all'atleta ad essere controllato soltanto durante un'ora del giorno, facciamo avuto

dalle 7 alle 8 del mattino, è un sistema che fa qua, per tante è vero che quando arrivano

gli olimpiati viene sospeso e tu ti devi sottoporre 24 ore su 24, quindi è chiaro che è una

scappatoia, è talmente manifesto, ma rientra nell'ipotesia del sistema, quindi lui ha rinunciato

anche a questo e di in più abbiamo messo a disposizioni i nostri dati, li abbiamo forniti

a loro. Per la prima volta io che ero loro collaboratore, ero in strettissimi rapporti

con l'Agenzia Mondiale e ho fatto per l'Agenzia Mondiale anche due pubblicazioni, un libro

che è uscito per un editore di americano sui traffici delle sostanze dopanti ed un altro

pure sul mercato nero del doping eccetera, e bene non mi rispondevano più, era cambiato

il rapporto, quindi era iniziata un qualcosa che a loro non andava bene, per loro il dopato,

quei pochi che prendono positivi, quelli sono, come posso dire il loro emblema, il loro

trofeo da mostrare. La dimostrazione che il sistema funziona?

Che il sistema funziona, secondo loro. Quindi per loro il fatto che io avessi

varcato il confine, avevo confuso le acque, perché per loro quello è il dopato che loro

descrivono sempre come la pecora nera, perché il sistema è perfetto, fatto di dirigenti

inappuntabili, medici onestissimi, quei pochissimi attrati sono le pecore nere, non è vero assolutamente

il sistema che fa sullo. Ricordo da scenari politici, lo dico Craxi,

vi mostro il resto del cestino, della Melamarce. Voi iniziata ad allenarvi? Ok, e tu scopri

immediatamente il talento di Alex? No, all'inizio non stavo bene, non stavo

bene. All'inizio no? No, i primi giorni è stata dura,

sono capitato in una serie di coincidenze e devo dire che io sono stato fin troppo duro,

perché cominciava a pensare, ma questo allora senza Epo non vale che era anche io.

E quindi cominciava a partire in oviano. Tenete presente che lui è stato veramente

bravo, perché si è trovato di fronte a un sistema di allenamento totalmente differente

da quello che svogeva prima. Io sono partito dall'osservazione di un gesto che lui non

riusciva a fare. Gli avevo chiesto, poggiato alla porta di casa mia, vai sulla punta di

un piede e fai con il piede questo lavoro di molleggiare. Non riusciva, ho pensato questo non

ha efficienza muscolare, non ha neanche l'abilità a usare il piede, ho capito. Ed infatti è stato

così. È un discorso motorio di postura? Era un discorso di abilità. Di flessibilità muscolare?

Abilità ad usare quella parte del... Ok. Non aveva mai allenato quel gesto, praticamente.

È assurdo. E quindi io ho iniziato da là, ho iniziato a fargli fare degli sprinte su

100 metri, per lui doveva fare i 50 chilometri. E lui non ha battuto ciglio. Cioè veramente

è stato di un'intelligenza superiore. Si è affidato a te, mi verrebbe da dire. Si è affidato,

però quell'inizio è stato difficoltoso, perché lui intanto ha avuto un'influenza intestinale

molto brutta, poi con promissioni respiratorie che gli sono durate per alcune settimane. Sembrava

proprio debole, sembrava fiacco. C'erano tutti i motivi per pensare che questa è una

dreta che senza il doping non vale nulla. Invece passata questa malattia che si è protratta

per quattro o cinque settimane, lui ha cominciato a manifestare il suo talento. Io ricordo che

tornavo a casa, mia moglie è un insegnante di educazione fisica, e dicevo Luciana, guarda

questo è forte, questo arriverà fra i primi dieci all'Olympiade, passavano delle settimane

e io dico, guarda non ci crederai, ma questo non arriva fra i primi dieci, questo arriva

fra i primi tre e cresceva in maniera incredibile fino a che mi sono riuscito a conto che

tutta la sua storia era un assurdo, perché questo aveva bisogno di tutto forché del

doping, anzi avevamo in allenamento stracciato tutti i tempi che lui aveva fatto in precedenza

quando era ricorso al doping. Con l'epo, sì. Questa è la cosa incredibile, cioè è incredibile

che a un certo punto Alex e te e il vostro team vi rendete conto che voi fate dei vari

test, poi dei banchi di prova su varie, non so se sono iniziative sportive che avevate

organizzato voi o in cui vi siete inseriti? No, erano degli allenamenti cronometrati dove

chiamavate la stampa, coinvolgevate anche le persone del quartiere in qualche modo per

dimostrare che Alex con questo sistema basato sulla trasparenza e su come dicevo prima una

scala valoriale che verteva a essere intergerrimi sostanzialmente, non solo stava, si era riabilitato

in quanto atleta, ma era diventato più forte di quando si dopava.

E noi pensavamo che questo fosse un messaggio di chiarezza, di trasparenza, invece non ha

fatto altro che provocare ulteriore odio in chi aveva ormai segnato la fine.

Questo secondo me era un aspetto più interessante, la storia di queste due persone è incredibile,

a un certo punto c'è anche un passaggio sul documentario che comunque vi invitiamo a

vedere di una persona che dice questa non è una storia di sport, è una storia di mafia.

All'interno di questo scenario di Sandro e di Alex ci sono talmente tante cause scadenanti

anche involontarie da parte della loro consapevolezza e quindi la positività di Alex, come diceva

prima Sandro, a un certo punto diventa una spia per un sistema, per tutto un sistema che

evidentemente ha evidenziato una falla e poi da altre ricostruzioni successive si capisce prende

che questa cosa ha seminato il panico, quindi il dopado va bene, lo possiamo sbattere in

prima pagina se vuole costretto poi a mantenersi quel marchio lasciando liberi gli altri, se invece

torna come in questo caso con un percorso di riabilitazione con le gare anziesce non va bene

perché dimostra la possibilità e soprattutto magari il marcio nell'altro nel resto del

canestro del resto del cesto e quindi tu arrivi a questo percorso con Sandro, cominciate a fare anche

delle prove su strada e ti senti forte in quel momento? Ti senti in grado di vincere?

Sì io in grado di vincere non lo so perché in gara se uno è più bravo non è più bravo non è che lo

sai prima, io quello che ero assolutamente cosciente e non è che devi essere un genio,

basta vedere i tempi che così forte come in quel periodo lì non sono mai andato in vita mia su

tutte le distanze perché prima per anni mi dicevano che sono un diesel e sulla distanza

lunga vado bene sulle distanze un po' più brevi meno però io vorrei dire una cosa molto

importante e probabilmente anche tante persone ci ascoltano che hanno sofferto stanno soffrendo

di depressione ok allora quando si dice è andato più forte dopo che quando si dopava

corretto e io sono il primo a riconoscere il merito di Sandro nell'allenamento che abbiamo fatto

abbiamo cambiato tutto però quando io mi dopavo io ho capito tanto tempo dopo io ero in depressione

ok quindi confrontare in quel periodo diciamo luglio 2012 io sono stato veramente incredibile a fare

40 chilometri o 30 o quello che era al giorno e chi ha la depressione sa cosa vuol dire per la

depressione il 90% fa fatica d'alzarsi a letto fa fatica a fare le cose nella quotidianità banali

piccole ok e io queste cose l'ho capito dopo quando sono andato da un da un psichiatra non da un

psicologo da un psichiatra perché psicologi prima del 2012 ne ho fondati tanti e lui questa cosa

mi ha detto questo è incredibile quello che tu hai fatto ok quindi il messaggio che deve passare

non è che il doping non aiuta no perché se io esempio mi fossi dopato nel periodo con quello

che facciamo il record mondiale buona notte mondiale abbiamo fatto però lo facevate lo

facevate già anche in allenamento in allenamento però è importante dire lui lo sa perché conosce

i miei dati eccetera eccetera che nel periodo che poi è l'assurdo in totale ma io non riuscivo a

cambiare le cose in quel momento non ci riuscivo più io quando mi sono dopato prima dell'olimpia

di di londra andavo piano certo non era in condizione mentalmente mentalmente tant'è che io

all'inizio devo fare 20 chilometri e 50 chilometri ho rinunciato la 20 chilometri ma non perché

perché stavo male non andavo avanti io mi ricordo non le sensazioni che avevo in quel periodo in

allenamento non me li scorderò mai io qualsiasi cosa facevo nella quotidiani nella quotidianità

ho pensato tipo prima dell'allenamento andavi al bar prendere il caffè che bello adesso sarebbe

fare stare dietro al bar lavorare dietro il cavo di sviluppo e facevo un'altra cosa facevo andavo a

far la spesa e dicevo che bello sarebbe adesso lavorare al supermarcato dietro la casa avrei fatto

di tutto per cambiare il mio ruolo dove mi ero messo all'epoca in quel periodo lì questo è il come

vedevo le cose e quindi è stato è un periodo difficilissimo per me questo ma questo due ruolo

lo sentivi imposto da chi oltre che da da stesso però c'era un qualcosa dal peso delle aspettative

diciamo che quando hai 28 anni 4 o 27 anni quando hai 4 anni prima hai vinto l'olympia di

quell'anno lì ho fatto anche il record italiano la migliore prestazione sulla 20 km che poi mi

sono fatto togliere perché ero dopato io sono arrivato a l'ondra con io non sono un calciatore

ne sono un tenista nessuno c'è nessuno contro queste persone però comunque c'era una

spettativa cioè io vorrei vedere chi ha 27 anni nella mia situazione avrebbe detto io non ci gareggio

io almeno non sono stato in grado e credo tornando indietro non sarei di nuovo in grado a fare questa

decisione non è facile non è facile ma bella questa sensazione che hai scritto entrare nella

vita di qualcun altro per rimuovermi il ruolo quando tu in fondo stai male con quello che

stai facendo certo vedi le altre cose in una maniera completamente diversa chiaro e io lì

ero in pieno in questo modo di vedere le cose no quindi sì è vero è vero che poi sono andato

molto più forte però io alla fine con il doping non sono mai stato in una condizione anche solo

normale questa è una precisazione fondamentale da fare infatti prima parlava di eccezione ma

chiaramente non è ti impegni e vai al pari di un dopato è fatto benissimo a specificare certo

questo deve essere un messaggio per chi soffre di depressione per chi se ne intende di metodologia

di allenamento perché qui tante volte si parla subito dal dal doping ma nessuno parla di come

uno salena certo che è la base di tutto ok e poi sì io non voglio adesso dire il doping non

aiuta che è un controsenso è un controsenso totale però la cosa importante che non bisogna

mai generalizzare è come nella vita bisogna sempre se uno vuole conoscere si conosce vede

si fa un opinione ma non è che si può sempre dire questo è così e vale sempre per l'altro canto

potremmo dire sandro sicuramente ce lo confermerà che ci sono tanti così detti brocchi anche con

il doping esatto ma è così è certo è una corsa e lo fanno talmente in tanti che poi diventa

una concorrenza che tu ne anche riesci a valutare c'è nel senso che tu prendi il doping e in quella

gala magari lo prendono altri 15 e che l'hai presa a fare certo era tipo gli incredibili

non se tutti sono super nessuno è super alla fine ma cerco di dare dei cenni rispetto alla

storia perché è veramente è una tela di ragno in parallel rispetto all'approccio che avete voi

allo sport c'è anche un procedimento giudiziario che prende la connotazione e lo spirito con cui

voi vi approcciate allo sport ovvero alex va a dibattimento al processo che lo riguarda dove

non solo ammette ciò per cui è accusato ma ammette e porta e diventa teste di una sorta di

sistema cioè diventa una sorta di collaboratore di giustizia sportivo che per lo spirito che

incarnava diciamo il vostro team era coerente ovvero alex tenta di smascherare una sorta di

sistema giusto ditemi se sbaglio no alex non si è messo mai a fare l'investigatore però come ha

messo le sue responsabilità ha anche descritto le responsabilità che erano intorno a lui e quindi

ha detto che dopo aver assunto lepone aveva parlato con un medico della federazione che

quindi in qualche maniera era al corrente di un di un reato penale e di un infrazione grave a quelle

che sono le regole dello sport quindi alex ha testimoniato in aula che era il 16 dicembre

vi pare del 2015 è un'ora dopo è stato deciso il controllo anti topping a sorpresa che poi lo

troverà positivo e parliamo della seconda positività che ancora ci dobbiamo arrivare già questi

connotati erano talmente chiari che quello era un controllo particolare perché tu non lo stabilisci

15 giorni prima poi non dici al al piccolo ente che lo realiserà che era una piccola associazione

di stoccarda non gli dici il nome della treta ha di solito anonimo ma lo tieni coperto per ragioni

di prudenza e poi mi spiechi perché tu sei così sicuro che lo andrai a controllo il primo gennaio e

lo troverai con le mani nel sacco ma che informazioni hai le avrebbero esibite nel procedimento

giudiziario in cui hanno fatto la figura veramente pessima avrebbero si sarebbero difesi esibendo

facciamo conto un atto di polizia giudiziaria ci abbiamo queste prove che il giorno 1 poi

stabilire il controllo giorno 1 di gennaio senza precedenti in tutta la storia dell'anti topping

solo una treta russa era stata controllata in una festività ma perché il giorno prima l'hanno

trovata già in condizione anomala è chiaro che il giorno di festa significava che il laboratorio

anti topping di colonia era chiuso e quindi avrebbero tenuto per un giorno questi campioni in questo

sperduto ufficetto faccio presente che di questo ufficio nessuno sapeva niente io l'ho saputo per

caso da un giornalista tedesco che mi ha detto questa è la prima volta che diciamo questa cosa

che mi ha detto fate attenzione perché le ci sono una serie di legami fra persone italiane e il

proprietario e responsabile scientifico di questo ufficio quindi inquietante chiaro che questo non

ci ha detto queste cose per caso e altrimenti non lo avremmo mai saputo perché non ce l'hanno mai

rivelato certo però io vorrei partire da dal perché cioè perché le le motivazioni sono sono

ampie cioè c'è un un ombrello vero e proprio di di motivi per il quale voi siete diventati chi

per un motivo e chi per l'altro dei nemici del degli enti di controllo sul sul doping perché

oltre al fatto che alex ha cercato di far comprendere che la situazione non riguardava solo noi

personalmente ma riguardava anche il team che lo circondava e quindi personaggi di spicco

del dello sport italiano in qualche modo no del sistema sportivo in generale anche giovo

rigamente esatto ma poi parallelamente tu vieni a conoscenza di un dossier

ci la vuoi raccontare bene questa cosa beh io esaminando appunto come è incaricato dalla

uada tutta la documentazione che era stata sequestrata ai personaggi indagati trovo un

database un archivio elettronico inmenso in questo database c'erano i risultati di

12.400 esami ematici fatti in 12 anni sui atleti tutto il mondo alcune migliaia erano

anomali o fortissimamente anomali addirittura riguardavano giovani vincitori di medaglie

minorenni ai campionari del mondo junior e c'era di tutto e quello che era chiaro è che

nessuno di quelli era stato scualificato sottoposto ad un procedimento di accertamento quindi io

mi resi conto che quello era imbarazzante quel database uno semplicemente archiviato dei dati

che però avevano magari i valori ormonali del sessor serone sopra la media di parecchio insomma

tutto si limitava diciamo a una registrazione di dati no e quindi a questo punto ne parla con i

magistrati che mi dissero qui ci sono i potesi di reato ma commessa in tutto il mondo perché

ci sono si va dai giamaicani e la giurisdizione non è italiana non è italiana lei che ha

rapporto con con l'agenzia mondiale anti doping e lo dia a loro e loro agiranno io ero convinto che

ne avrebbero fatto uno strumento per sanificare in quel momento ti fidavi della guada si mi fidavo

e consegno questo database segue il silenzio il procuratore capo della repubblica di bolzano

mi chiede ma notizie e guardi nulla chieda e io chiedo e vedo comincio a notare fastidio fino a

che un funzionario che non nomino per proteggerlo naturalmente della della guada mi dice ma santoro

forse conviene che tu ti rivolga direttamente al presidente della commissione di inchiesta

sul doping dei russi perché finalmente avevano cominciato a mettere le mani sui russi c'è

un bubone tremendo sì sì quel quel dossier è stato utilizzato per smascherare solo una piccola

parte di ciò che riguardava quel dossier quindi russi ma a scopo di lucro perché perché perché

il figlio del presidente della federazione internazionale a nome del padre e a nome del

responsabile anti doping della federazione internazionale un medico francese gabriel dolé

metteva questo dossier in una borsa e girava per l'europa o per il mondo andava dalla

tretta russa dalla tretta turca e diceva qui sei nei guai che facciamo 300 mila euro li

contrattavano alla fine stabilivano estorsione vero e proprio questa cosa è stata verificata

c'è è stata questa è stata questi due personaggi sono stati condannati quindi in maniera addirittura

casa del responsabile anti doping hanno trovato 70 mila dollari nascosti sotto la matrice quindi

era plareale che questa federazione internazionale importantissima e da questa matrice partito il

suo controllo era in realtà corrotta e comunque insomma ritorniamo alla storia e io mi rivolgo al

presidente di questa commissione inchiesta e gli dico scusa ma ti hanno dic pound si chiama dic

ma ti hanno dato il database che io ho consegnato lui dice no adesso chiedo e lì si è scatenato

il finimundo perché a quel punto si sono infuriati che forzavo la mano perché emergesse questo

database e nei giorni successivi sono accaduto una serie di cose dove c'è la spiegazione di tutto

perché nei giorni successivi il direttore generale dell'agenzia mondiale anti doping mi

prospetta come un milantatore della collaborazione con l'agenzia mondiale anti doping al punto che

io sono stato costretto nel libro che ho scritto i signori del doping a dedicare una 15 di

pagine nel dettagliare tutte le attività che avevo svolto con loro quindi approfittavano del loro

potere perché io non è bene anche il diritto di replica non mi fecero rispondere e quindi

lì cominciò la campagna e proprio in quel periodo hanno fatto un controllo ematico che hanno usato

come strumento per convincere il laboratorio di colonia dove la sua urina era risultata negativa

a rifare un'analisi con un metodo raffinatissimo che capace di individuare l'equivalente di un

cucchiadino di caffè versato in una piscina olimpionica infatti qui c'è un altro momento

gardinata storia arriva la seconda positività completamente ovviamente inaspettata perché

voi eravate puliti quindi cosa succede in quel momento di fanno un controllo tranquillo nonostante

nonostante fossero un periodo il primo gennaio tu fai il controllo e cosa cosa succede succede

succede che probabilmente ancora leggermente ubriacono vorrei dire ma c'era poi anche dell'alcol

nelle orine no perché siamo capodano fai tardi bevi bevi qualcosa come qualsiasi essere umano

quindi io il sette di c'è le ore sette io ho dormito da da poiché diventata mia moglie no

perché non ovviamente non mi sono più messo alla guida il giorno dopo mia mamma mi chiama e mi dice

guarda devi arrivare adesso perché c'è quel controllo di doping io cosa ho pensato va proprio

oggi c'è rabbiatura più che altro perché stavo a casa per dieci giorni non sono mai arrivati

proprio oggi però va beh queste sono c'è sono le regole amen quindi sono andato su ho fatto il

controllo e basta e non onestamente poi non ci ho più pensato quel controllo lino e fino al 21

di giugno perché il 21 di giugno io stavo tornando con mio amico da roma a casa perché avevamo

deciso di fare l'ultimo periodo a vipitino al fresco no perché la roma d'estate un po' si fa

fattica da fare un certo tipo di allenamento e questo mio amico è venuto a roma con il suo

furgoncino a aiutarmi e portare su bicicletta valigero sempre in preparazione bellio limpio di

esatto e quindi io siccome non avevamo l'area condizionata in questo questo furgoncino abbiamo

tirato giù le finestre in autostrada si fa casino no quindi siamo arrivati a vipitino io guardo

il telefono e vedo le sue chiamate ma non una parecchie vedo la chiamata di mio vocato parecchie

e poi adesso non so se ho chiamato te o prima gherat o mi ha chiamato tu in questa

non me lo ricordo più perché io devo dire io da quel momento in poi ho un buco e la prima cosa

che poi mi ricordo di nuovo è che quando tu sei venuto a casa mia per analizzare questo pacchetto

di analisi no della prova ma sono passate sicuramente 4 o 5 ore credo no che era già sera

ricordo che era già sera era notte colmaci questo buco in quel frangente che succede tu chiami lui

quindi io è rilestamente non ti posso io so che ci siamo sentiti poi sicuramente ho sentito

anche il mio vocato sicuramente non te lo ricordo ma io non mi ricordo più quello che ho fatto

dove sono stato sono stato a casa dei miei a casa della di mia fidanzata non lo so perché tu lo richiami

e cosa vi dice sandro no no ma no lo chiamato io lui non si ricordo bene lo chiamato e lui era

allegro contento perché tornava a casa stava bene lavoro allenamento e sinceramente noi

eravamo convinti di andare all'Olympia di vincere tutte e due le care di stra vincere perché vi

state preparando non solo per la 50 ma anche per la 20 andava talmente forte ricordiamoci

negli allenamenti faceva record mondiale cioè quindi andavano con una certezza in mano non

dico quasi matematica ma un'altra di un'altra dimensione e quindi purtroppo gli ho dovuto dare

questa notizia quindi lì lui non parlava più non diceva più niente e io l'avevo appresa

prima dal presidente della federazione che me l'aveva data aggiungendoci questa è una cosa che

non mi convince è una cosa strana quindi aveva capito salvo poi non farsi più vivo con noi

nei mesi successivi e quindi che cosa è accato lui è arrivato a casa non rispondeva più al telefono

e io ho cominciato a preoccuparmi io stavo a braies sulla valpusteria perché mi ero

spostato là per poter seguire lui fino alle olympiati diciamo e quindi in macchina da solo

nella notte ho sbagliato strada diverse volte sono arrivato a casa sulla ho trovato una situazione

molto brutta certo immaginate poi la preparazione incredibile cioè dopo anche un percorso del

genere con la consapevolezza di essere totalmente puliti e forti forti esatto andiamo lì facciamo

bene seconda positività no ma poi neanche il pensiero maligno di dire ci hanno fregato un errore

ma pensavamo sì pensavamo a qualcuno che gli avevesse messo qualcosa nella borraccia pensieri

strani cercavamo di dare una spiegazione e comunque lui mi si avvicina e mi dice però

io questa volta non c'è faccio la situazione drammatica la mamma era disperata perché temeva

la stessa cosa la sua ragazza una donna veramente di una dimensione eccellente che gli è stata

vicino e sicuramente è stato un punto di diserimento fondamentale e lì è iniziato un periodo che

non auguriamo a nessuno perché ci siamo rivolti al tribunale sportivo italiano antidoping

che ci ha negato l'udienza dichiarandosi incompetente per cui siamo stati costretti a saltare il

primo grado di giudizio a rivolgerci subito al tasse di losanna quindi subito secondo grado

il tasse di losanna c'è risposto ma perché non vi siete rivolti al tribunale sportivo

antidoping italiano prima qui dice hanno fregato quindi c'è una una flato mettiamo la cosi è

generale e quindi in questa hostilità che era diciamo riguardava anche diversi italiani diversi

personaggi italiani che siano dati da fare già prima e si è svolto il primo dibattimento davanti

al tasse allucinante perché si è svolto tutto per via internet noi non vedevamo nessuno stavamo

nella casa che io avevo preso in affitto i che anni parliamo parliamo del 2016 e quindi io e alex

seduti su una poltrona il suo avvocato a bolzano e poi i vari personaggi della della federazione

internazione dell'atletica e del tasse cioè l'organismo giudicante ognuno in posti che noi

non sapevamo dove stessero e ci si spediva documenti in questa situazione assurda gli è

stata negata la sospensiva cioè poter subito intanto gareggiare poi e poi vede eventualmente

rimuovere quindi noi facciamo pressione ma come poi vogliamo un'udienza vera un'udienza davanti

a delle persone vogliamo poter parlare e il tasse di losanna sembra orientato a concederci

questa audienza vera per poter discutere nella sostanza la federazione internazionale dell'atletica

invece fa pesare il proprio ruolo diciamolo gli abiti del tribu del tasse di losanna sono tutti

nominati dalle federazioni internazionali certo quindi è tutto un giro un ecosistema che si auto

alimenta quindi ma il capitato chi si mette contro queste federazioni internazionali perché diciamo

gli interlocutori qui diventano due la vada e la federazione internazionale di atletica giusto

sì la vada ancora no in questo momento questo momento è il tasse cioè le diciamo questi

arbitri che dovrebbero decidere e quindi in antagonismo atleta e federazione internazionale

chiaro che diventa una lotta contro il tempo alla fine no incredibile perché no poi hanno già agito

per farci perdere tempo appunto perché hanno tenuto un mese e mezzo questo risultato in un

cassetto per per metterci nella condizione di non avere tempo di difenderci poi ci hanno mandato

le sanno messo le controanalisi due settimane dopo noi abbiamo chiesto di anticiparle loro ci hanno

detto che il laboratorio era impegnato e non poteva invece il direttore del laboratorio disse no

noi eravamo disponibili ad anticipare quindi una serie di elementi che portavano ad una sola

spiegazione plateali plateali essenzialmente voi cioè chiedevate un ricon trollo del insomma

del campione con magari un entro no no no no no noi chiedevamo che venissero subito presi in

esami le le irregolarità è pacchiane allora prima in regolarità avevano mandato il campione

al laboratorio di colonia con suscritto provenienza racines racines c'è solo un atleta di alto

certo quindi hanno palesato chi fosse di chi fosse quel campione prima ancora hanno fatto un

verbale di accompagnamento del campione falso noi ci ne siamo accorti nel tempo perché perché

con lui che aveva riempito il verbale e aveva dichiarato di aver consegnato l'urina la mattina

del due quindi l'indomani mattina quindi implicitamente come se l'aveste sempre custodita

spaventato forse dal dal corso degli eventi arrivo testimonia la verità e dice io alle tre del

pomeriggio del giorno uno l'ho lasciato questo campione e me ne sono andato a casa e sul verbale

non ce l'ha scritto questo assolutamente c'era il verbale del corriere che aveva ritirato no

no quel corriere poi era era il padre del proprietario tutto un giro così la donna vera c'è lui

in pratica ha firmato anche per il giorno dopo il giorno chiaro c'è lui non è più tornato

lui ha compilato il giorno stesso in cui si è ne è andato come se il giorno dopo l'avessi ritirato

ma sto lì qui doveva essere annullato per il certo certo ovviamente non aveva rispettato il

liter solito di quello che deve fare una profetta e pensate che il direttore del laboratorio tedesco

di germania per non farsi incastrare in questa situazione quando compila la propria modulistica

scrive provenienza non conosciuta quando invece la conosceva era benissimo

c'è un altro aspetto che vorrei approfondire con voi perché oltre a tutte queste rotture

di palle che che portano alla a sé una sola spiegazione ovvero un complotto vero e proprio

ordito nei vostri confronti c'è anche l'aspetto mediatico perché poi la positività ha una

ripercussione anche mediatica che immagino per alex si è stato un ripercorrere nuovamente

un incubo già vissuto questa volta da non colpevole e dall'altra parte per sandro il

completo screditamento di una vita di lavoro dedicata ad andare contro a chi si doppa c'è

quindi è due carriere rovinate due vite rovinate come avete affrontato c'è mediaticamente questa

cosa qui e se avete avuto da parte della stampa qualche tipo di supporto se vi siete

stati ascoltati o se la narrazione che è stata portata avanti era supporto di questa teoria

diciamo che una parte della stampa forse perché si fidava di me è a subito messo il risalto

le stranezze di questo controllo è chiaro che un'altra parte della stampa che storicamente aveva

sempre difeso certe pratiche doping invece ci ha aggredito diciamo che in questo caso

il fatto che fossi coinvolto io ha fatto un po da freno da cucchietto da cuccinetto però è

chiaro che le ironie e le insinuazioni di ogni genere possibili immaginabili queste ci sono state

tu alex ti ricordi qualche episodio su questo nel senso qualche brutta battuta qualche contesto

in cui ti sei sentito oppure qualche articolo mentre tu sapevi di avere quella coscienza pulita

anche perché questo periodo immagino la difficoltà nell'allenamento anche perché voi avevate ancora

la speranza di andare all'olimpia onestamente la stampa era l'ultimo dei miei pensieri in quel

periodo lì proprio l'ultimo io volevo capire la cosa che è andata male perché io ero convintissimo

di un errore non voluto in laboratorio o collaboraccia no abbiamo cioè quando tu non sai cosa è successo ma

devi trovare una spiegazione cioè pensi a tutto no ma io lì non ho pensato cosa scriveranno cosa

c'è assolutamente no io volevo uscire di questa da questa situazione sure alle veramente e in

generale io non lego mai niente di me sono il contrario di te cioè sui sozzi proprio non c'è

c'è il giro cioè non sono non non non vivo di queste cose quindi questo è stato un grande

vantaggio per me perché se se veramente sarei stato lì a seguire tutte queste cose adesso non

sarei più a fare questo podcast sicuramente cioè sei riuscito mi mi interessa perché proprio

perché me l'hai fatto notare perché anche se la tua dimensione è più privata e non pubblica però

è un tema importante secondo me molto relatable per le persone anche fuori cioè come come sei

riuscito a non farti scalfire comunque da una narrazione falsa senza non lo so prendere un

microfono e urlare al mondo guardate che mi stanno incastrando e a non impazzire anche in qualche

modo cioè come riuscito a mantenere la bolla e pensare costantemente all'allenamento senza

farti distrare da queste cose diciamo che allora io ho avuto vicino persone che mi hanno aiutato a

concentrarmi sulle cose fondamentali lui in allenamento l'abucato Giulia Mancini eccetera

eccetera mia ragazza eccetera eccetera poi io sono già arrivato prima dalle stelle all'estalle

e questo crea un senso di di stanchezza in te su certe cose non stanchezza stanchezza e la

parola sbagliata ma non sei più interessato a certe cose ok se sei abituato e tanti tanti

adesso mi chiede mi fa la domanda più più più fatta per la docu serie ma immagino che è stato

difficilissimo metterti così a nudo nella docu serie no assolutamente no perché io sono già

stato vivi sezionato vivi sezionato talmente tante volte nella mia vita livello pubblico

che io non ho più problemi di parlare delle mie cose certo ma zero ok e questo in quel momento

lì mi mi ha aiutato a non dare retta o addirittura a seguire tutto quello che c'era attorno perché

non non esci più cioè proprio già già lo sai sulla sulla ciclabile i primi giorni una fatica

enorme ad allenarmi cioè marciavo poi mi fermavo poi ripartivo poi mi fermavo perché non riusciva a

capire certo no e quindi se ci mettevi pure tutto quello che c'era intorno a manca domanda servirà

tutto questo perché allenamento che è proiettato per quell'obiettivo lì lo limpiate che al momento

è fortemente in dubbio sì però lì pensi anche al percorso certo non alla gara perché se in quel

momento lì io penso alla gara cioè non ci vado perché sono in uno stato emotivo tu dove tu non sei

in grado di gareggiare in quel momento certo tutti dicono c'è arrivare tranquillo sereno alla gara

altro che tranquillo sereno non è certo no però pensi a tutto quello che c'è stato negli mesi prima

all'idea di tornare alla decisione non buttare tutto nel cesso anche il supporto reciproco io non

sarei mai riuscito a dire non ci andiamo per questo motivo e me l'hanno sconsiliato tutti di andare

lì tutti tu non aveva detto non ha senso l'avvocato mi ha detto non una volta dieci volte la tua fidanzata

mi fidanzata mi fidanzata è stato un periodo orribile perché lei lì era incinta della nostra

prima figlia e io con la testa ero da tutta l'altra parte e non mi ha mai detto non mi ha mai

recriminato niente di tutta questa cosa non mi ha mai detto stai qui non mi hai mai detto chiudi con

questa è incredibile infatti la cosa è così la cosa che che emerge che mi ha fatto emozionare

sinceramente da da da questa parte della della storia è che nasce qualcosa di di di molto più

potente rispetto alla competizione che voi stavate andando disperatamente cerca andò di affrontare

nasce un racconto e delle immagini che sono emozionanti dove nasce un rapporto si consolida

dei rapporti umani ed amicizia che sono molto più inestimabili rispetto a ciò che voi stavate

inseguendo secondo me cioè vedere vedere voi a rio che continuate contro tutto e tutti ad

allenarvi è emozionante perché siete voi soli contro il mondo ma uniti in qualche modo è indissolubili

effettivamente anche se giustamente sandro rima diceva non mi piacciono queste immagini magari

queste questi pesanti fardelli però effettivamente quello che sta dicendo fedeico arriva da

aspettatore lo dico per chi ha magari visto la vicenda o anche racconto che è stato fatto

tramite immagini no questa questa pesante magari ricerca di un qualcosa tu con la bicicletta

lì vi fate forza vicenda è una storia veramente umana prima che sportiva e anche tutti gli

altri personaggi all'interno di questa sceleggiatura che poi è la realtà arrivano arrivano al

pubblico poi veramente voi non potete saperlo essendo i protagonisti però quello che ha appena

descritto lui l'ho notato anche io cioè un amore anche per per lo sport poi se non ero tu l'hai fatto

anche gratuitamente insomma diciamo il supporto che c'è c'è stato un amore comune proprio per

per il per quel senso di di passione che era straripante e anche la consapevolezza da parte di

molte persone vicino a voi che stavate facendo una cosa folle inutile inutile ma che poi ad oggi

non è stata inutile perché sarebbe mancato una parte di un racconto che secondo me è fondamentale

rispetto alla vostra storia e stiamo parlando chiaramente di rio quindi cosa succede voi

arrivate all'olympia di dirio con un grande punto interrogativo aria mario io come ha detto alex

non ci speravo più perché ho capito che c'era mala fede estrema il fatto stesso che il tasse

di losanna invece di giudicarci allosanna accetta la pressione della federazione internazionale che

ci trascina invece a rio e ci porta ad una data addirittura la vigilia della cara ma mai successo

una storia per mai successa una cosa di questo genere quindi creandoci difficoltà di caratterro

organizzativo economico no sicure li buttati in uno stello di una cosa assurda ecco quindi no no

no no questo no questo no no no però era parte mi sa non nello stesso della delle leve però c'è

chi alcuni ha avuto la sensibilità e non abbandonarci bene dai però è buono diciamo che

abbiamo mangiato davanti all'albergo in un chiosco riso in bianco e pollo ogni giorno c'è una scena

incredibile di donatico di sandro che deve comprare la bici e va in questo negozio faticcente di

bici a rio e chiede delle strumentazioni tecniche che il signore non ha quello era narrativo è

successo veramente così non è successo così non è che quello pensavo fosse un expediente

diciamo per non non non non è quello è stato fatto realmente e quindi lì è lì è venuto a

trovarci solo il segretario generale di coni carlo mornati una mattina è stato con noi che il

signore con i capelli bianchi che appare nel documentario no no appare su no sul finale quando

loro si stanno allenando scusami è vero scusatemi scusatemi e quindi noi da soli abbiamo

continuato questo allenamento sulla lungo la spiaggia di copa cabana che per noi non era così

affascinato diciamo adesso pensate a scenari i terribiliti vi posso dire questo che l'ultimo

allenamento lungo che abbiamo fatto perché comunque andavamo con la speranza di farcela lui

soprattutto lui ha marciato per 40 e passa chilometri sono mi ricordo di preciso forse 44 al

passo diciamo della medaglia d'oro che alcuni giorni dopo sarebbe stata assegnata sì nonostante

questa crisi e quindi poi che cosa è accaduto il giorno del di questa udienza non c'hanno neanche

fatto fare l'udienza dove il tasse il tasse si riuniva solitamente ci hanno mandato in questo

posto sperduto della città in uno studio di un avvocato di rio che mi ricordo che dopo un

terriore che terriore mezzo si è presentato e ho detto qua io devo ciò bisogna di del posto che

devo ricevere i miei clienti mamma mia quindi durante anche durante la nostra deposizione gli

interventi che faceva alex che faceva il nostro avvocato che facevo io il gesto che io mi ricordo

è questo ma don tagliate ma don e parliamo di due persone che sono andate fino fino a rio per

dimostrare la loro innocenza e essere ascoltati perlomeno che conosce diciamo un giorno prima

l'esito della possibilità la partecipazione di una gara c'è una cosa veramente assurda sembra

fantascienza è il risultato il risultato è stato che gli perri non ce l'hanno detto però sono

accaduta delle cose brutte è accaduto che si è presentato il responsabile anti doping che è un

avvocato lì non è non era il suo ruolo e sforzamenti doping di qual è della federazione

internazionale della guada quindi no della federazione internazionale di atletica di atletica

proprio quindi un atto di di forza come dire ci teniamo a questo procedimento molto molto brutto

lì durante l'udienza sono maturate delle cose tipo quella per esempio che abbiamo saputo lì per

lì che il controllo era stato deciso a priori molti giorni prima subito dopo la testimonianza di

alex al processo giusto questo non lo abbiamo capito abbiamo capito solo che era stato deciso

15 giorni prima il legame è avvenuto due sere dopo quando è arrivato il veredetto abbiamo

fatto una conferenza stampa c'era anche giullia mancini improvvisata non c'era più no tu non

c'era e lì un giornalista io ho detto pensate che questo controllo l'hanno deciso ben 15 giorni

prima il giornalista ve l'ha fatto notare il 16 dicembre ripreso ripreso dalle telecamere

e lì e lui dice il 16 dicembre quando ci hanno detto nel primo pomeriggio ma guardi che nella

tarda mattinata è finita la deposizione di svazzere contro gli uomini forca troia forca

però che brivi di raga posso chiederti una cosa alex quello che vuoi che senza c'è mi immagino

lo scenario nel mio lavoro è come se ci fosse un festival musicale importantissimo mi invitano

mi invitano al cocella mi invitano al cocella e all'ultimo mi dicono ma forse puoi andare tanto

vieni poi vediamo poi vediamo se puoi salire sotto cazzo di palco e intanto tu senti le

celebrazioni da fuori vedi i tuoi i tuoi come si dice gli altri atleti che gareggiano c'è un po di

solidarietà da parte dei tuoi colleghi ti è arrivata o in quel momento magari pensavano solo la loro

gara non gliene fottima la sega noi eravamo l'olimpiadi ma io non mi sono accorto che eravamo

l'olimpiadi ok cioè se confronto questa olimpiadi con quella di otto anni fa che era l'unica che

avevo fatto di pechino no pechino si arrivava con il vestito della nazionale cioè ti prendevano

facevano tutte le cose noi siamo arrivati a rio così io c'avevo la maglietta di non è un mio sponsor

beccathlon certo dicono siamo arrivati alle 3 del mattino 2 del mattino non c'era nessuno

in aeroporto c'eravamo noi c'era Giulio Mancini c'era arrivato il mio avvocato con un altro volo

a proprio spese proprio spese non c'era nessuno siamo usciti abbiamo preso un taxi e siamo andati

in questo albergo fuori dal villaggio olimpico certo quindi una città fantasma e poi siamo stati

lì fino al giorno dove siamo tornati poi di nuovo in aeroporto tu non ti sei reso conto non

percepivi no zero proprio zero totale chiaro ma infatti questa parte è molto bello perché tu sei

proprio voi siete in un limbo parallelo all'evento cioè lì succede qualcosa queste sono in piedi

e loro sono lì proprio circun navigando gli olimpiati però è incredibile cioè io tuttora

non mi spiego non mi spiego la forza che hai avuto tu in primis di non mollare fino all'ultimo

lì vai in automatico a un certo punto poi lui va avanti io vado avanti cioè così funziona

no certo lui che vai in bici mi seguo io lo seguo poi magari un giorno lui magari mi seguo a me non lo

so è così che però però ci sono stati dei momenti bruttissimi veramente cioè veramente il peggior

momento della mia vita è stato il giorno dopo quando siamo andati dall'albergo in taxi in albergo

perché siamo passati dal percorso guerra ma hai dovuto guardare tutto e lì mi sono reso conto che

domani io qui non ci sarò dopo quanta quanta quanti anni di avvenimento e con con ogni metro e

chilometro che tu fai in taxi e che poi farai in aereo ti allontani da questo posto questa è stata

veramente adesso pur adesso faccio molta fatica di ho superato tante cose veramente però questo è

stato un momento che non mi dimenticherò mai quasi quasi sadico da parte di di chi ha voluto poi

una cosa decidere questa cosa anche vedere quella cosa lì allontanarsi piano piano da nei giorni

scorsi ho ricevuto un messaggio da un campione olimpico alex non la sa questa cosa che ha scritto

ed era in quell'arrioporto quando noi siamo tornati ok italiano italiano e lui ha detto chiedo

perdono per non aver capito la sofferenza che avevate e sì io da questo punto di vista vorrei

anche magari spezzare una lancia nel senso che purtroppo la vicenda è stata così intricata così

complessa anche tecnica se vogliamo da un certo punto di vista sia in termini di procedure di

tribunale eccetera sia in termini magari anche valori ormonali cose di questo tipo quindi secondo

me molti tuoi colleghi chiamiamoli così semplicemente non hanno capito ed è stato più semplice

ricordare quella famosa prima positività ed associare immediatamente ok l'ha rifatto e

no è così perché effettivamente per spiegare bene tutto c'è voluto film praticamente così la

difficoltà è proprio per questo che io sono contento che voi siate qua anche perché trovo

ingeneroso confinare un atleta e un allenatore in quella definizione lì il dopato è follia pura

e per me è proprio uno stupro ad un lavoro di una vita ad una passione che emersa anche in questi

racconti quindi è giusto che perlomeno sia stata spiegata raccontata questa vicenda

indipendentemente poi dagli errori però quanta pazienza cioè voi quanti anni quanti anni avete

aspettato dopo tutta la vicenda prima di avere il vostro spazio di raccontare la vostra versione

poteva anche non accadere perché se il jeep di bolsano invece di essere così meticoloso e deciso

si fosse arreso e non fosse arrivato ad un non conclusione intrigata non si capisce neighborhood

noi eravamo per sempre con Danaglia d'essere lui dopato seriale tu l'allenatore del dopato

il falso ripocrita il doppio giocista e c'è perché beh beh beh raccontiamola per l'appunto diciamo

che il verdetto lia rio chiaramente come avete intuito non è stato positivo mi ricordo che certo punto tu

sei andato in camera sua chiaramente notella è tutto comunicano notizia tornano e con la paura che

io ricordo questo passo vuol dire tu hai paura che alex autoresionismo con metta qualche gesto

estremo in quel momento in quel momento non c'era nessuno non c'era neanche giuglia e giuseppe che

sono arrivati dopo l'avvocato non l'avvocato era già partito e quindi lui mi ha aperto un attimo si

stava allenando con la bici e io ho dovuto dire questa cosa e la peggiore cosa che lui potesse

sentir si mi ha detto profe lascia mi lascia mi solo e io ho pensato come che faccio e quindi

ha richiuso la porta io sono rimasto fuori per sentire se avvertivo qualche rumore strano

qualcosa a lungo ecco fino a che poi con giuglia abbiamo deciso di organizzare

seduta stante una conferenza stampa nel frattempo lui è uscito purtroppo brutta scena di cronisti

che non capivano lui chiedeva di essere lasciato un po in pace ecco tu alex ti ricordi quel momento

come hai reagito questa cosa non più c'è sono stati momenti un po simili a quando mi hanno

lui mi ha notato la positività no no io ho un cioto bunto boss sono solo che che sono uscito

dalla stanza mi sono vestito mi sono uscito dalla stanza per fare due passi ma non avevo

delle delle intenzioni brutte in quel momento io perché sai che sai che l'anno dopo l'anno

successivo ci sarà la bimba no e quindi avevi degli appigli che ti davano speranza però però

io quello quello sì che posso dire è che lo shock poi viene poi dopo perché probabilmente

ha un po bisogno di tempo un po per capire anche queste quello che succederà no di

fatti poi il giorno d'opera molto peggio di quando peggio e poi quando tornavo a casa con le

olympie di che andavano che andavano avanti lì sono di fatti di fatti è che succede a tante

persone no che magari subiscono qualcosa e all'inizio c'è tanto affetto no però è dopo il problema

quando tutto cala quando l'attenzione però io con questo mio diciamo sensazione io non è che

calo ti me lo porto avanti la certo ci decombato ogni giorno e quindi così è stato anche in questo

caso no l'inizio sì però poi giorni dopo anche poi le settimane sono state belle assolutamente

no e poi cosa succede in parallelo iniziano a esserci due vicende giudiziari parallele cioè

quello che coinvolge la vada e la federazione e il procedimento giudiziario italiano a senso

o uno viene dopo l'altro no allora diciamo che con con la la squalifica di otto anni a rio

il procedimento sportivo si chiude si chiude quindi non si può fare ricorso niente l'avrei potuto fare

se c'è è stato sarebbe stata qualcosa di di anomola all'epoca delle cose anomale allora

non c'erano ancora corte e b effettivamente noi la nostra difesa era anche debole ma avevamo

un mese di tempo per fare un certo elemento è stato difficile quindi io avevo principalmente due

obiettivi il primo a farle in queste olimpiadi e il secondo e se questo non succede a livello

penale di mostrare la mia inocenza certo che parleramente come diceva fede parte poi il

procedimento penale in italia perché diciamo contro di me contro di te chiaramente perché

però desportivo sì e noi però nello stesso tempo abbiamo anche fatto una denuncia contro i

gnoti per il discorso della borraccia che dicevi no perché perché per manipolazione per questa

perché questa positività non è colpa mia abbiamo fatto una denuncia contro i gnoti contro terzi

contro terzi ok e io mi ricordo quando mi sono andato dal mio avvocato branschetta a bolzano lui

mi ha detto adesso cosa facciamo possiamo fare il minimo per difenderci perché tanto il dolo

qui non ci sarà perché la concentrazione che hanno rilevato nelle urine è talmente minima che

non hai in nessun vantaggio chiaro ok quindi siccome a livello sportivo questo non c'entra tu

puoi avere un picogrammo o due chili non interessa ce l'hai o non ce l'hai questa sostanza chiaro a

livello penale no li devi avere un vantaggio certo ok e questo nel tuo caso nessuno mai potrà

dire che tu hai avuto il vantaggio sempre se è vero le analisi sono vere sempre se le analisi

sono vere diciamo che li ha sapere la possibilità che facciamo combattiamo dimostriamo invece combattiamo

facciamo tutto quello che è possibile per dimostrare la tua inocenza cosa facciamo e io

pensato se adesso facciamo la ipotesi a deve essere consapevole che fino al tuo ultimo giorno

di vita devi convivere con questa cosa se questo non lo sai in grado direzza solo la ipotesi b certo

che poi abbiamo fatto certo perché se si si avesse trattato di una cosa piccola marginale avrei

detto subito prendiamo la prima il primo punto che mi ha inominato sono stanco sono stufo che

difficile da colpevole entrare in quell'ottica non c'è da colpevole o che dimostria come

mai è possibile e quindi da lì poi ci siamo abbiamo intrapreso questo percorso

dove nessuno sapeva se ci riusciamo prima di tutto se sì quando certo infatti poi io vorrei

vorrei andare subito quella che è la sentenza perché poi vorrei parlare del dopo che magari

l'intero del documentario non se ne parla e sostanzialmente voi fate questa battaglia legale

e la la giustizia italiana stabilisceavesce che tribunale balsano vero tribunale di balsano

stabilisceса che la profetta analizzata dalla vada è stata sottoposta ad una manomissione tramite

infrarossi, se non sbaglio, è stato usato un anno a nulla, non me la ricordo

vero, nel senso che... Comunque c'è stata una malivolazione quindi, adesso può

idare, no? Esatto, nel senso entrare nel tecnico, ha stabilito che c'è stata una

male omissione vera e propria che poi viene spiegata nei dettagli come è stato

fatto. Probabilmente è accaduto che quell'urina... non ti preoccupate.

È complicato da spiegare. Quell'urina l'hanno dopata inserendo un po' di

urina di un soggetto che aveva assunto il testostero. Perché ne hanno messa

pochissima? Me l'ha spiegato il nostro biochimico perché altrimenti sarebbe

cambiato il profilo ormonale dell'urina, perché l'altro soggetto avrebbe

influenzato il suo profilo, l'avrebbe deformato. Certo, sarebbe stato

riconoscibile a lui. Nel nome è stata quindi talmente poca per non deformare

il profilo che sono andati incontro a un rischio che si è verificato, che l'urina

risultata negativa al controllo. A quel punto hanno dovuto rilanciare e hanno

risotto il problema con una seconda analisi, certi di trovare quello che

sapevano. A questo punto l'imprevisto è stato l'intervento di un giudice penale.

Non è mai accaduto nella storia dell'antidoping che è un giudice penale

chiedesse l'urina. Certo. Tant'è vero che loro si qualizzano subito per non

darla. Dopodiché il seguito della storia ce lo raccontano le e-mail

piratate dagli hacker, fancy beer, che appena tornati nei loro paesi si confabbulano

febbrilmente tra di loro. Come facciamo? Che facciamo? Cerchiamo, troviamo un modo

in cui si inventano che l'urina che è rimasta è talmente poca che non basta per

fare l'esame genetico. Quindi raccontano il giudice tedesco che aveva un

dialogo con l'italiano. Non c'è urina a sufficienza. Era falso. Era falso lo

scopriremo dopo. Poi si inventeranno diecimila modi, passa un anno intero.

Finalmente dopo un anno il giudice italiano riesce a convincere il

collega tedesco di metterlo con le spalle al muro. Si stabilisce monitored una data

al 7 di febbraio del 2000, mi ricordo più.. Il 2018. Il nostro, il perito del giudice

che è il direttore del riso di Parma va lì, insieme al nostro avvocato e al nostro

genitore. E anche lì c'è una scena epica. Allora lì accade l'imferosimile. Allora intanto

intanto non vogliono fare entrare il perito del giudice nella sala dove erano conservati i

campioni, siccome erano dei campioni sotto sequestro avrebbe dovuto verificare il nostro

avvocato ma quanto meno il perito del giudice le condizioni in cui era stato effettuato

non lo fanno entrare. Allora portano il primo campione bello sigillato lo aprono davanti al perito

del giudice ai nostri rappresentanti prendono un po di urina e l'acchiudono in un flaconcino

sigillato pronto per andare a Parma bisogna fare la stessa cosa con i campioni B perché agli

a 3D vengono l'urina viene suddivisa in due campioni a e b invece di portare questo campione

sigillato portano una fialetta di plastica anonima la sbattono con disprezzo sul tavolo ecco prendete

ora andate bene e il resti parma dice per me non va bene questa cosa un colonnello dei

carabinieri pergiunta e quindi lì comincia una diatriba fino a che il direttore del

rischio di parma è costretto a chiamare il magistrato italiano jeep e questo per telefono

dice al direttore del laboratorio di colonia guardate che rischiate una denuncia penale

certo perché qui cioè dovrebbe sussistere la famosa separazione dei poteri cioè c'è

stato un braccio di ferro e evidenti problemi anche qui c'è il perito giustamente in quel

momento detto no ma questa non è la modalità giusta io devo ricevere il campione esattamente

come quell'altro cioè deve essere chiuso si devo prelevarlo dal campione originale ma come

quando vai a nutai io chiaramente servono delle insomma delle manovre chiaramente da manuale

altrimenti c'è la possibilità infinita di manipolazione cioè ma capite che di fronte a

questi fatti così plateali quelle una confessione non è altro perché portarla così per il lunghe

sto braccio di ferro infinito che proprio infatti scusami sandro io andrei direttamente

perché se spieghiamo tutto nei dettagli poi è complicato ci sappiamo che c'è una un un

verdetto una sentenza una sentenza di un giurice che stabilisceIndice che è stato manomesso io

quello che voglio chiedervi è se dopo questa sentenza se dopo l'uscita del documentario avete

notato che si è messo qualcosa oppure ancora è tutto come prima della gente comune ma non in

questa gente qua questi detentori del potere la rabbia l'odio può aumentare non altro e non

pensi che siano stati scalfiti in qualche modo cioè penso di sì penso che i documentari li

mettano in profonda difficoltà perché solo la gente sa prima è difficile spiegare come dici tu

no anche questa è una ottima occasione per spiegare e quindi credo che per loro sia un

problema che primo poi verrà al pettine e rispetto io non ho non ho assolutamente idea se

il documentario ha avuto una risonanza solo nazionale o sta avendo una risonanza anche

internazionale che è quello che poi potrebbe smuovere qualcosa no guarda si allarga match ad

olio anche all'estero nonostante sia stato promosso in italia perché una produzione italiana

nelle altre parte stato messo sulla piattaforma certo però aumentano i contatti anche se si va

nei twitter o in altri social si vede chiaramente che diciamo stranieri di lingua tedesca francese

inglese spagnola entrano nei dibattiti sempre di più io adoro l'ottimismo di Federico però

beh io sono sempre per fai bene secondo me iron man che sconfighetano è una battaglia in

generale personale ma anche più estesa anche da banale punto di vista dell'impegno personale

senza andare a toccare per forza di cose delle strutture ormai consolidate quello che pensa

che semplicemente si fa il gioco delle tre carte ma anche nel tuo settore è così no c'è

un qualcosa che non funziona un doping ma in termini di visualizzazione eccetera escono fuori

dei nomi succede un po di casino si calmano un po le acque e si ritornano le situazioni precedente

o anche un cambio di facciata cioè quel dirigente salta c'è quello dopo di lui e quindi è chiaro

che il sistema in realtà trova nuove forme un sistema cangiante trova nuove forme si adatta

o semplicemente per ritornare nell'omeostasi precedente secondo me purtroppo nonostante

questo nonostante mio pessimismo devastante ciò che possiamo imparare dalla storia di questi due

grandi amanti dello sport è che il percorso che loro hanno fatto individuale è importante cioè

li ha non solo forgiati ma in generale è ciò da cui voi potete prendere ispirazione per la vostra

vita poi quello che succederà a livello nazionale globale tanto è fuori dalla nostra portata uno

cerca di fare il suo no però questa è una dimostrazione di una forza veramente assoluta e

quindi anche da sportivo io mi sono commosso in molti momenti questo posso confessare e

vedi sconche qui la mia enorme estima perché è ciò che secondo me esce più di più dei complotti

più delle situazioni surreali è questo che arriva ed è ciò che secondo me è giusto

trasmettere anche al prossimo quindi io vi ringrazio personalmente si vi credo che sicuramente con

questo documentario la vostra reputazione è stato fatto onore alla vostra reputazione in maniera

indiscutibile e non è non è in discussione questa cosa qua una mia curiosità che sicuramente

magari una cagata però tu adesso quanti anni alex 38 38 ok prossimo olimpiadi quando sono

l'anno prossimo e non ti è mai valenata l'idea di sono scualificati ancora scualificati ancora

vari dalla scualifica che non sono già passati quando sono passati 7 7 e la diciamo che la

scualifica scade prima dell'olimpiadi però dopo il periodo di qualificazione in caso tu avresti

partecipato non lo so allora abbiamo fatto io e non non ho potuto reggiare abbiamo ritentato

tocchio a pure tocchio ma è vero sì sì c'è pure il segmento e non ci sono andato io mai mi

appartengo ai fatti certo ma lui è stato analizzato nell'urina il primo gennaio secondo loro era

positiva la scualifica per più dovuto decorare dal primo gennaio hanno fatto decorare dalla metà

di luglio 5 mesi e mezzo dopo l'hanno studiata al studiata fanno con quello che vogliono in maniera

da cancellarlo certo si era proprio in teoria tu potresti partecipare alle prossime prossime

olimpiadi che sono nel ogni quanto si fanno non ne ho soltamente idea quattro anni ogni quattro

anni quindi avresti 40 però io che la colpaccio io ve la butto lì 43 anni 44 anni metti che vi

allenate lui è ancora fortissimo sarebbe magari raga a quel punto se dobbiamo tornamo un pari

no però sarà sarà più probabile che io sarò qui al suo posto grazie scherzi a parte un atleta

medio che fa la che fa la marcia allora la sport ad alto livello è una cosa seria e io già sono

in una ed è fuori fascialità non è non sono performante ma non sono più non riuscirò più a

fare arrivare al massimo di quello che il mio potenziale avrebbe mi consentito di fare e poi

poi c'è chi cala meno c'è chi cala di più c'è chi riesce anche a mantenersi a una certa età

chiaro però è questo è lo sport di all'alto livello è un arco di un periodo finestra limitato

però tu nella tua vita adesso continui a vivere da atleta comunque a piacere l'agonismo per te

stesso c'è continui la tua routine io a me piace l'allenamento e spero di poter sempre

farlo perché mi dà tanto e anche mia moglie mi dice forse è meglio essere adesso fai una

quarantina di minuti di corsa e poi torni che è meglio no adesso tu hai due figli però due due

due sì una ragazza una bimba che ha sei anni e il piccolo ha due due anni corri anche a casa

sì molto si corrono pure loro e si come a mia che fa i g de vista dentro il salone si ti vengono

corono e ti vengono verso di te se vogliono qualcosa se invece devi sgridare corono la direzione

opposta e invece saldo tu di cosa ti occupi adesso dove guarda io ho un buon rapporto con

l'attuale dirigenza dei coni e quindi co-ordino tutta la parte allenamento a supporto delle varie

squadre nazionali quindi passo da uno sport all'altro ogni giorno mi occupo di questo quindi

ideare sistemi d'allenamento sistemi di valutazione degli atleti di alto livello questo non vi è venuto

in mente per la bella butto lì è perché adesso stavo ragionando quale potrebbe essere uno strumento

pragmatico di rivincita all'interno della della vostra categoria sportiva di insieme allenare un

nuovo atleta e portarlo all'olimpia di questo io non posso avere contatti con a tu non puoi nemmeno

allenare non c'è posso allenare ma posso allenare solo amatori non fanno parte di una società

sportiva cazzo quindi mi stai togliendo qualsiasi tipo di bricio di speranza del melconi è molto

particolare comunque un regolamento in certo tipo in più se sei comunque atleta fai parte anche

di delle forze armate certo comunque io però rispondo alla tua domanda io sono convinto che

o uno si fa seguire da un allenatore al 100% è a fiducia al 100% in una in un allenatore ma deve

essere la guida e deve essere lui a decidere lui può chiedermi da atleta cosa ne penso come mi

sento certo ma io non sono d'accordo su tante opinioni cioè tu devi avere un percorso chiaro

in testa da seguire certo certo solutamente quindi io io ho fatto che la cosa bella anche

sono grato a tante esperienze con lui o in allenamento che mi hanno dato tanto e che porto

avanti poi anche le mie idee ok certo e quindi così come lui alle sue idee quindi non è che uno

unisce memorisci le due cose e si va ancora ma io io sono proprio sono sucube poi del marketing quindi

cerco di tenere insieme questa coppia speravamo nel finale al ieto fine invece io non penso con

quello che dice alex alex non si è reso conto ma ha contribuito tantissimo perché diciamo i

campioni ti sanno spiegare bene quello che provano quello che percepiscono qui ti danno delle

informazioni preziose certo lui non ci ha fatto caso e pensava di essere soltanto a eseguire non

è così assolutamente io mi regolavo tantissimo sulla base di quello che diceva e posso dire che

lui ha il talento per fare l'allenatore però lì c'è stato diciamo un dog desider di voi c'è uno

scambio virtuoso di informazioni magari quello che diceva alex che secondo me anche è importante è

fatto che molto spesso ci si affidia troppi paredi senza sposare un metodo e questa è una cosa che

magari ho visto anche negli anni con il mio lavoro sia da personal trainer on sale a pesi banalmente

no arriva una persona ok voglio avere questo fisico voglio fare questa performance va bene inizio

con questo metodo dopo una settimana no però non m'ha convinto vado con un altro tra due settimane

o dal punto di vista alimentare cioè tu devi darti il tempo chiaramente per capire se una cosa

funziona tu devi seguire una linea che ti sei prefissata prima poi la valugi dopo di accorgi

durante che ci sono delle piccole cose da modificare lo devi fare ma non puoi cambiare ogni

due tre mesi il modo di fare le cose perché va in teal completamente è molto meglio se fai

un metodo assolutamente sbagliato che è fatto da un allenatore che non ci capisce niente ma che

ti fidi a 100% certo perché tu da atleta sei tranquillo e no ma abbandonamente anche perché

cioè questo poi sandro potrà confermare o tu hai comunque in quel periodo almeno dei parametri

cioè nel senso se tu lo fai per un periodo va male ma sai dove migliorare ma l'allenamento

il miglioramento che tu hai in allenamento non è una cosa lineare no ci sono magari poi alla fine

fai un calcolo e vedi che è lineare ma tu lo sai migliori poi magari c'è una stagnazione perché

magari c'è un carico di lavoro e devi ancora avere andare in supercompensazione cioè quindi

se tu calcoli ogni volta che stai male adesso non va più bene devo cambiare cioè alla fine

sei sempre più cambiare non ha alcun senso anche perché il bilancio non si fa mai mensilmente

settimanalmente no ma sì non si fa nel breve periodo quindi un bilancio lo puoi fare primestrale

semestrale annuale anche dal punto di stare alimentare cioè non esiste una cosa del genere

poi chiaramente dipende alla programmazione ma correttissimo comunque questi atleti di livello

alto hanno una caratteristica che vi distingue dagli altri che minimizzano le difficoltà e non

dramatizzano quindi ogni situazione la la semplificano in qualche maniera quindi allenarli è molto più

facile che allenare atleti che non hanno queste doti che sono certi sono influenzabili variabili

ragazzi abbiamo fatto due ore io credo di non aver mai fatto

io aspettavo di aver mai fatto la cosa

di sequestro cioè io sarei per tutto ciò

è colpa mia scusate

di sequestrare ai nostri ospiti vi farei un'ultima domanda che che volevo farvi che riguarda proprio

il documentario nello specifico ci sono delle scene cioè si vede che ha un certo punto subentra

la videocamera che vi riprende giorni e notte quelle riprese erano propedeuti che già col

pensiero di fare un documentario sulla vicenda o riguardavano tutt'altro

riguardavano una persona che ha intuito che potevano essere utili dopo quindi è subentrato una terza

persona che ha detto attenzione riprendiamo tutto tutto quello che è caldo se forse si era riso conto

che stava vivendo stavamo vivendo una storia drammatica e ha ripreso ok è un interessante

neanche fatto che tu non te sei ancora no io so che il regista massimo cappello no è venuto con

noi a rio chiaro però non sapevi per quale poi l'ho rivisto in una o in due udienze a bolzano

però poi anche ho pensato quindi parallelamente un regista aveva intuito che c'era della ciccia

in questa storia e vi ha vi ha seguito senza raddirvi più o meno che cosa voleva fare non

c'è altri pensieri intuido neorealista incredibile incredibile ringraziamo

sandro donati alex barzer per essere stati con noi e ringrazio davide marra per aver

condotto questa puntata insieme a me ci vediamo una prossima puntata di muschio selvaggio amici ciao

Machine-generated transcript that may contain inaccuracies.

Alex Schwazer marciatore italiano e il suo allenatore Sandro Donati ci raccontano la loro storia.

MERCHANDISING UFFICIALE: https://muschioselvaggio.eu