Muschio Selvaggio: Ep. 118 - Ci sta o mar for con Matteo Paolillo

Muschio s.r.l. Muschio s.r.l. 5/2/23 - Episode Page - 49m - PDF Transcript

Una volta stava a Piazza Pellini a Napoli e mi si è avvicinato un ragazzo, come magari spesso capita, che mi dica complimenti, eccetera.

Però lui mi fa vedere questo foglio e dicevo, guarda, io sono uscito da qualche giorno da Poggio Reale in carcere di adulti a Napoli e io vedendo la vostra serie, sentendo la tua canzone,

io ho capito che voglio cambiare vita, che voglio fare un altro percorso, che voglio trovare il mio lavoro onesto, eccetera, eccetera.

Vedere quanto questa roba abbia un impatto reale sulla vita delle persone è una cosa che ti rende d'orgoglio.

Un altro ragazzo che mi ha detto, io non potevo vedere la serie in carcere, però potevo ascoltare la tua canzone e sentire la tua canzone mi dava la speranza per andare avanti,

perché sapevo che poi potevo uscire a rivedere il mare, e queste sono cose bellissime.

Muschio selvaggio.

Ciclo massaggio.

Ciao amici, benvenuti a una nuova puntata di Muschio selvaggio ospite, con noi un talento, diciamo, un po' il personaggio del momento, sia discografico sia cinematografico,

cinematografico Matteo Paolillo!

Ciao a tutti!

Come la va? Come stai?

Tutto bene, dove mi stai?

Bene, aspetta che adesso devo capire qual'è la mia coppia, adesso ti sento bene, ti sento bene.

Vieni direttamente da Roma, perché vivi a Roma?

Vivo a Roma da 8 anni.

Da 8 anni come ogni attore che vuole intraprendere una carriera, se vuoi fare musica devi vivere a Milano, tendenzialmente.

Faccio ormai vivo a metà.

Tu hai fatto, adesso hai questa doppia vita, fai un po' un po' a Milano.

Però 8 anni a Roma, gavetta.

Gavetta e poi con mare fuori.

Esplosione, tu sei del 1.000, mi sono informato eh, sei del 1.995 e diciamo la tua gavetta vera però l'hai fatta con una compagnia teatrale di Salerno?

No, all'inizio ho cominciato così a livello amatoriale a studiare quando stavo al liceo a Salerno con una compagnia teatrale.

E poi 18 anni mi sono trasferito a Roma.

Ho fatto prima una scuola di teatro, due anni e poi la scuola nazionale di cinema.

Quando iniziti tipo durante l'inizio inizia a fare questo hobby di imparare a recitare?

Cosa ti fanno fare, da come inizi a imparare a recitare?

Diciamo che tendenzialmente si prepara uno spettacolo, ti fanno lavorare su un personaggio, su delle scene e quindi poi fai il saggio di fine anno, fai laboratori così.

E, cioè, tecniche, Stanislaschi, ti insegnano quelle tecniche lì?

Dipende, la maggior parte delle scuole ho cominciato a frequentare all'inizio, magari ti facciamo lavorare direttamente sulle scene.

Quindi copione, vai, fa la tua?

Sì, anche un po' per rompere il ghiaccio.

Poi, in realtà, le scuole di alta formazione al copione ci arrivi, magari dopo un anno, ti fanno fare tutt'altro in realtà.

E quando ti sei trasferito a Roma, sei andato in quelle di alta formazione?

Sì, la scuola nazionale di cinema, centrosperimentale.

Centrosperimentale, tu sai che io ho fatto scuola di cinema anche io?

Sì, però scuola di cinema, in realtà, studie, basta, non devi recitare.

Ah, ma dipende, c'è la teoria, c'è la pratica.

No, perché facciamo anche storia del cinema.

Storia del cinema, che inizi che ti fanno vedere il treno che arriva, l'innaffiatoio.

Dalto, stato l'altro giorno, nella mole a Torino, c'è la mostra, c'è anche il treno di Lumiere.

Di Lumiere, il famoso treno, c'è un video di un treno che arriva e c'è una rivoluzione all'oro.

Rivoluzione, sì, però ci spendi un mese di studi, è sostanzialmente un treno che arriva

e poi il sequel del treno dei Fratelli Lumiere fu l'innaffiatoio, giusto?

Questo non lo so.

Credo fosse un innaffiatoio che la gente aveva paura di schizzar, si faceva tipo,

oh, mi ha dito, arriva l'acqua perché la gente non era abituata al cinema.

E quindi dicevamo, quando intraprendi un percorso formativo più professionale,

allora gli iniziano a insegnarti vari metodi di recitazione.

Nanzitutto il lavoro dell'attore conoscerà se stesso.

Quindi alleni il tuo strumento, la voce, il corpo.

C'è l'ezione di acrobatica, di danza, di canto.

In che senso di acrobatica?

Acrobatica, tipo che ne so, imparare a fare la verticale.

E che cazzo serve?

Serve perché aumenta la percezione del tuo corpo.

Ok, quindi devi avere feeling con te stesso.

Cioè imparare a controllare il corpo, anche lo sport, per esempio, aiuta tanto.

Tipo io, per esempio, ultimamente faccio molto box,

perché penso sia molto simile alla recitazione,

perché devi stare sempre con gli flessi pronti,

devi capire la mostra che sta facendo l'avversario subito di spondere.

Devi interpretarla, ma è certo.

E come stare in scena alla fine?

Perché c'è una parte di improvvisazione,

anche che può essere utile in alcune scene.

Sì, perché poi alla fine le battute sono scritte,

però quello che succede in scena non lo sai mai.

Certo.

Quindi è importante stare in ascolto,

vedere come si muove l'altro, perché in base a quello risponde.

Devi mettere del tuo.

Sembra, e se no, non è creativo, no?

Certo, assolutamente.

E quanti metodi recitativi esistono?

Perché io conosco solo Stanislaski?

Ambe, diciamo che sono infiniti,

perché poi niente ha fatto il suo metodo.

Il tuo?

Il mio, il mio.

Va bello.

No, però io seguo molto il metodo Meisner.

Diciamo che Stanislaski è quello che ha teorizzato il metodo,

non che prima non ci fosse.

Ha teorizzato il metodo, facendo un giro in Italia, a Parigi.

In cosa consiste? Aiutami.

Diciamo che lui, in una prima parte, ha concentrato tutto su un metodo dei sentimenti,

e poi della costruzione del lavoro su se stessi e della costruzione del personaggio.

Poi, in una parte finale, lui si è concentrato molto di più sulle azioni,

tant'è che quando il suo metodo arriva ad un'America,

l'ha preso Strasberg e Steladler e Meisner,

e ognuno ha creato la sua scuola di pensier.

La ha fatto la sua...

Diciamo che Strasberg tendenzialmente te lo semplifico molto.

Cono Strasberg si concentra molto di più sulla memoria emotiva,

e, invece, Meisner molto di più sul metodo delle azioni fisiche.

Memoria emotiva, quindi, se c'è una scena dove devo piangere,

devo ricordarmi il mio trauma passato, una cosa del genere?

Diciamo non proprio il trauma, però si basa molto sull'essere in contatto con la tua immaginazione,

e quindi, magari, lavorare con gli ricordi,

e quindi, magari, parti dalle emozioni per arrivare all'azione.

Qui, Meisner fa un po' il contrario, parte dall'azione per arrivare all'emozione.

Questo è proprio...

Quindi facciamo un esempio.

C'è una scena dove devo piangere.

Ok.

Metodo Meisner.

Parto dal fatto che devo piangere.

Allora, innanzitutto, se devi piangere, non devi pensare che devi piangere.

Ok.

Questa è la prima regola, perché non piangerai.

Perché, dal fine, quando piangiamo, non pensiamo che vogliamo piangere.

Tensiamente, quando pensi, voglio piangere, quando non piangi.

Alla fine.

Infatti, sì.

Tu, quanti scene hai dovuto fare?

Perché è una delle più difficili, cioè, sono delle scene più difficili.

Sì, sì, sì.

Quante scene hai fatto dove piangi?

Ma, in realtà, non tantissimo.

Non tante.

Ah, Timo, ma riferitere, ce n'è una sola?

Hai usato...

Perché adesso non voglio vantarvi, ma ho recitato anch'io.

Fatto cinque puntate di un passo dal cielo.

Ok.

Non so se sai cosa è un passo.

Sì, sì, sì.

Io ho fatto cinque puntate dove...

...ero il...

...facciamo me stesso.

Però, scena in cui dovevo piangere, ho usato...

Il mentolo.

Il mentolo.

Allora, diciamo che io la poi non la penso a suo modo.

Io penso che non è che solamente perché sul cuopio ne è scritto piange,

vuol dire che devi piangere.

Cioè, la cosa importante è stare in contatto con le proprie emozioni.

Quindi, io mi concentro sull'ascolto, su quello che ci in scena, sulle azioni.

Poi, sette emozioni, piangi, piangi.

Poi, certamente, magari il regista ha bisogno della lacrima,

che magari ti vuole fare un dettaglio sulla lacrima,

e in quel momento tu...

Allora vai di mentolo.

Allora c'è il mentolo che ti scende la lacrima nel momento in cui sei ero.

Mi immagino che se usi il mentolo,

c'è un po' fuori dal giro di quelli seri.

Il mese è uno sfigato se usi il mentolo.

Per esempio, dipende molto dal controllo del corpo che c'hai.

Per esempio, c'è Carolina Crescentini, che per me è una macchina.

E per esempio, lei ha fatto 14 days con monologo.

E la lacrima le usciva sempre sulla stessa battuta.

Incredibile, è pazzesco.

Però, per me, la cosa importante è essere vero.

Cioè, la cosa importante non è forzare.

Se sai che tu devi piangere, ti sforzi...

Sì, sì, certo.

No, ma poi credo che ci sia un'altra maniera

di dare la stessa emozione del pianto senza perforza piangere.

Cioè, far vedere un momento di disperazione senza perforza dover...

Per esempio, mi viene in mente la scena di non essere cattivo.

C'è una scena finale in cui Borghi vede il figlio di Marinelli

e si emoziona e piange.

Io non lo so come c'era scritto sul copione.

Però immagino che magari lì non c'era scritto piange.

Però magari il Sandro Borghi, in quel momento si è emozionato

e va bene.

Cavoli incredibile.

Quanti anni hai fatto di scuola?

Abbiamo cominciato con le prime cose a 13 anni.

Poi a 18 anni mi sono trasferito a Roma.

E poi alla fine non si finisce tape di studiare.

Mai di studiare, certo.

Perché comunque è sempre una continua ricerca.

Quindi continuo sempre a seguire corsi, a fare una ricerca personale.

Prima di arrivare a mare fuori, che ci arriveremo.

Sì.

Che tipo di esperienza e pregresse hai maturato

per il tuo bagaglio, diciamo...

Prima di curricolare.

Prima di mare fuori, durante la formazione,

ho fatto diciamo delle piccole cose.

Un episodio di Don Matteo.

Oh, anche tu, veri. Siamo nella squadra, veri?

Poi un'altra serie si chiama Viva e Lascia Vivere,

poco prima di mare fuori.

E poi feci un film, lo giramo nel 2018,

uscì subito dopo la pandemia, in pochissime sale.

Era un periodo abbastanza complicato per il cinema, lo è ancora.

Certo, quindi un momento sfigatissimo per un esordio al cinema.

Però, bel film, un'opera prima di Alessandra Mortelliti.

Queste, diciamo, sono state grossomotri cose.

Poi ho fatto tanto teatro, lavorano con una compagnia teatrale.

Questo di base.

La grande differenza tra il teatro e il cinema.

È il linguaggio, perché il lavoro sul personaggio lo stesso

cambia la forma, perché al cinema reciti per la macchina da presa

e invece in teatro lo reciti per un pubblico.

Quindi deve essere sempre in figura intera,

quindi deve essere tutto a corpo intero.

Certo. Cosa trovi più difficile?

Cioè, io a primo impatto troverai più difficile teatro.

Io ho sempre fatto teatro.

Però mi rendo conto che ultimamente mi sono un po' specializzato,

nel senso che recitando sempre in televisione, al cinema,

ho magari più dimestichezza con la macchina da presa.

Vedendo a teatro tanti attori di alto livello,

mi rendo conto che un linguaggio diverso,

che ha bisogno di essere approfondito.

Quindi se dovesse fare teatro di alto livello,

so che mi ci devo mette, devo far solo quello.

Certo. Cioè, sono due cose uguali, ma completamente diverse.

Sì, con due forme diverse, come la scultura e la pittura.

Certo.

E come è nato? Cioè, come si è andato a fare un casting per mare fuori?

Sì, sì. Mi mandarono il self-tape, che fa il video provino.

Sai che funziona così? No. Per un passo dal cielo non l'hai fatto.

A me mi hanno presa scatto la chiusa.

Cioè?

Allora, diciamo che funziona, che tu sei con un'agenzia e ti mandano i provini.

La maggior parte della prima fase,

specialmente durante la pandemia era così,

la prima fase dei provini, registri un video.

Da casa?

Sì, ti fa dare le battute da un amico e mandi il video.

Quella è la prima fase. Poi, se piaci, lo raffigliamo.

Ah, ok. Allora, posso dirti, l'ho fatto anch'io.

In un'appuntata di Busch, vi ho raccontato che ho fatto il provino per un film famoso con Jaddy Fereniston.

E l'altro, come cazzo si chiama? Adam Sandler, Adam Sandler.

La rete, diciamo, la piattaforma di streaming di cui non posso fare il nome,

perché io faccio il testimonial per l'altra piattaforma di streaming.

Mi ha mandato il provino che ho fatto e adesso vorrei fartelo vedere.

Ok.

E vorrei chiederti un parere.

Va bene.

È in inglese. Cioè, è calcolata in inglese.

Cioè, io sono andato proprio in studio degli Universal.

Mi hanno fatto fare questo provino.

Adesso te lo faccio, te lo trovo.

E vorrei chiederti un parere su come recito.

Posso provvedere che mi vergogni un saggo?

Allora, in teoria io prendo un ostaggio e ho la pistola, ok?

Tu riesci a riprendere bene, eh?

Ok, vado.

E' piaciuto?

Non sapevo a chi è andato.

Mi ha detto, vado al tuo frate, convinto a lavorare con te,

e mi ha chiederti un po' di voi.

Mi ha chiederti questa famiglia e mi ha chiederti quello che abbiamo fatto.

Perchè ti vado a morire, ok?

E' piaciuto a lavorare con i minchioni.

Ecco, minchioni l'ho aggiunto io.

Minchioni era il mio tocco.

Cosa le pensi?

Allora, io penso che...

No, c'è una finzione palese.

Cazzo, troppo.

Nel senso che fai così e non hai una pistola vera...

Eh, capire!

Non hai così e non hai un ostaggio vero.

Giustamente dici come la faccio, se no.

Però questo in realtà poi ti porta a sapere il tuo corpo sa

che in quel momento non stai vivendo veramente quella cosa.

Certo.

Invece tu avessi avuto una pistola e una persona...

Dovevo pretendere la pistola e la persona?

No, il fatto che tante volte nei provini si fa così,

nel senso che ci si arrancia.

Però comunque il discorso che il tuo corpo non lo puoi prendere in giro,

nel senso che se tu li metti una pistola e un ostaggio vero...

Esatto.

...il tuo corpo si sente un po' in quali condizioni.

Certo, però aveva in America qualcuno che c'aveva una pistola,

lo trova l'altro, cioè non era difficile.

Quindi quello sicuramente condiziona.

Poi il resto, magari, li volevano vedere l'immagine,

magari come parlavi inglese...

Non è andata bene, comunque era una piccola parentesi per divertirci.

Quindi tu per mare fuori hai dovuto fare un po' lo stesso video,

però auto prodotto con telefono.

Quindi io in mare fuori ho dovuto girare il provino

tra una replica e l'altra di uno spettacolo che stavamo facendo a scuola.

Quindi sono andato sul terrazzo.

Nella scena io spostavo delle cose,

che è la scena in cui, quando parlo con Teresa,

hai sposto tipo Dargilla.

E lì non avendo Dargilla però ho preso tipo dei pezzi di ferro da spostare,

quindi comunque facevo un'azione vera durante la scena.

E questo secondo me è importante,

cioè fare sempre delle cose vere che vedete,

per quello che aiuta.

Ho fatto questo video con i miei compagni di classe di scuola.

Che ti supportavano, faccevano l'altra...

Sì, diciamo che ci aiutiamo spesso,

perché alla fine tutti ho a fare così.

Quindi c'è sempre una volta che mi dai una mano per fare...

Mi fai da spalla, ok, top.

Quindi ho fatto questo provino che ha piaciuto,

poi mi hanno convocato e ho fatto il callback,

si chiama, cioè quando torni...

La fase 2.

E lo fai con la spalla lì,

con la casting,

e poi il registra...

Deciso che voleva a me.

Ecco, le registrazioni,

perché mareforia è una che esistori,

secondo me è incredibile,

nel senso che ha prima...

Magari mi sbaglio, perché non sono...

Premetto di non essere un grande esperto,

però da fuori quello che è notato,

che prima ha avuto una sua fanbase

molto, molto fedele,

molto, molto fedele,

piano, piano che è cresciuta sempre di più,

e poi con la prodosta...

Si ha avuto un'esplosione

nazionale popolare, in qualche modo.

Io ricordo quando ero a Sarremo,

ho sentito parlare per la prima volta

di mare fuori,

perché noi giravamo un muschio selvaggio

sui replay, e ci dicevano,

guardate ragazzi, se volete fare un buon numero,

è uscita una puntata di mare fuori,

che ha fatto 4 milioni di...

di utenti in un giorno,

e noi tipo, ok.

Ah, quindi eravamo quelli da battere.

Sì, no, ma poi noi ne facciamo, tipo,

e era comunque buono, dicevano, quindi...

Ah, beh, avuto dei numeri senza precedenza.

Facciamo dei numeri incredibili per la piattaforma

di replay, che comunque non è...

non è...

possiamo dirlo senza che si offendano,

diciamo, è un altro tipo di piattaforma.

Ah, però questa è stata, diciamo,

penso che la RAI sia contenta del fatto

che questo progetto abbia lanciato la piattaforma...

La digitalizzazione della RAI,

ha aiutato la digitalizzazione della RAI.

Quotaland, essendo una piattaforma gratuita,

è qualcosa più facilmente

accessibile comunque rispetto a

tante altre piattaforma a pagamento.

Tu, invece, come te la sei vissuta,

cioè mentre la giravi,

ti sei reso conto che, ok,

stiamo girando qualcosa che è

Game Changer, cioè che...

No.

No, cioè nel senso,

quando abbiamo girato,

mi rendevo conto che c'era un ottimo affiatamento,

nel senso che ci aiutavamo tutti,

poi vedi, prima parlavamo di metodi,

ognuno veniva da una formazione diversa,

un approccio,

e io sono cresciuto tanto sul set,

perché ho preso dagli altri,

gli altri hanno preso da me,

quindi siamo cresciuti insieme.

Quindi sicuramente la cosa bella era

sapere, vedi, prima ti parlavo della verità, no?

Quando tu sei in scena,

tu hai la tua verità,

l'altro c'ha la sua verità,

e poi si crea una verità comune.

Invece, la cosa bella,

durante la prima stagione, ci siamo risconti

che in qualche modo era proprio l'ambiente

e che avevano molto bene organizzate,

e quindi questo sicuramente

magari ha fatto sì di far crescere tutti.

Di credere poi anche nel progetto

e di quello che stavate facendo.

Poi eravamo tutti alla prima grossa esperienza,

tutti molto appassionati,

quindi sicuramente mi sono risconto

di fare qualcosa di molto bello,

però non avevamo idea

che potesse avere successo.

Però tu in parallelo,

sei anche un cantante,

cantante produttore, cantante Basta,

ti canto e te vabbè, posso dire

di qualcuno che io canto, intendo scrittura.

Scrivi, non produci anche.

Non, non, non. C'è Lolloflow che è il mio produttore.

Lolloflow è il tuo produttore.

Mi immagino che

come nato il fatto che tu hai detto

voglio fare la sigla

della serie TV.

Diciamo che il

regista stava cercando

una canzone per la sigla.

Io ho detto, guarda,

io faccio musica, quindi

lui all'inizio, vediamo, vediamo, sai.

E perché mi immagino una roba un po' scherzosa,

che è nata un po' magari per gioco.

Poi durante la pausa estiva,

ho avuto quest'idea di questo ritornello,

ho chiamato Lollo, ho detto

fa me una base un po' più o meno così, così, così,

e il giorno dopo ho scritto le strofe,

l'abbiamo incisa e poi lo mandavo su gruppo

Whatsapp ai ragazzi del cast.

Poi l'hanno fatta sentire alla troupe,

fin quando poi la troupe l'ho fatta sentire

la regista e quando siamo tornati dopo la pausa estiva,

lui mi ha detto facciamo diventare la sigla.

E quella sigla lì in questo momento

è uno dei pezzi top

che si può trovare su Spotify,

insieme alla serie

e esplosa sia

mare e fuori che origami,

giusto,

in concomitanza.

Origami invece è inserita nella...

Origami è la terza stagione.

Nella terza stagione. Nella prima abbiamo fatto la sigla,

poi nella seconda ci hanno chiesto di fare un altro brano

che sangue nero, e poi nella terza origami all'alba.

Che esplosa.

E anche che resigni l'altro pezzo,

quello che canta sempre la ragazza.

Il...

Il fatto che

nella serie non sia tu a cantare

le tue canzoni,

ti fa un po' rodere il culo?

Non è che mi farò dare il culo, perché alla fine...

Scusa, te l'ho detto un po' così, però...

No, no, no, però ci può stare.

Io intanto ci tengo a cantare le mie canzoni.

Certo. In senso che non è che voglio fare

il Ghost Rider nella vita.

Però è bello contribuire musicalmente

e comunque la produzione, il regista, eccetera,

hanno sempre avuto molta fiducia

nel nostro contributo musicale,

riconoscono il fatto che

Omar Fora abbia cambiato anche

la serie in qualche modo, perché è una canzone...

Gli ha dato

quella connotazione musicale

che c'è...

È inevitabile, secondo me,

che nella cinematografia la musica sia totalmente

parte integrante.

Un documentario bellissimo su Mamma ho perso l'aereo,

che comunque Fincalt, Natalizio,

che senza quel tipo di musica, probabilmente,

sarebbe stato un tavolo con tre gambe

e il passo è un quattro.

Se pensi anche a Gomorra,

e se io penso a Gomorra,

penso anche alle musiche di Gomorra, no?

Certo. Certo.

È una cosa legata a doppio filo, secondo me,

alla serie tv, alle musiche che vengono messe.

Esatto. Quindi alla fine ho piacere a scrivere,

perché essendoci i personaggi che canto

nella serie, il mio personaggio non canta.

Esatto. Cioè, di cazzo, l'unica roba che sono...

Sì.

Quindi intanto ho messo delle...

delle kick, tipo che

cammino cantando, oppure

c'è la scena con Cardiotrap,

che è un ragazzo che canta la musica.

Quando, nella seconda assaggio, ne lui scrive sangue nero,

ha una scena immensa, lui

mi fa leggere il testo, io faccio,

ah, bella, le scritta tu.

Sono tipo degli easter egg.

Bellissimo, bellissimo.

E la gente si ne accorta di queste...

Ma sì, penso di sì.

E quando ti sei reso conto

che...

che questa serie

poteva essere non solo il trampolino

di... per te è un doppio trampolino

in questo caso, perché sta lanciando la tua

carriera d'attore, ma anche la tua carriera

d'artista musicale, no?

Quando ti sei reso conto

che rascattata una scintilla, che qualcosa

iniziava a muoversi? Ma in realtà è stato

molto progressivo, nel senso che già la prima

assaggio ne ho comunque avuto un successo enorme,

perché nessuno si aspettavo di

sapere questo successo so Rai 2.

Perché era un progetto Rai 2, non Rai 1.

Sì, sì, sì, spieghiamo per...

per magari chi non comprende un progetto

su Rai 1, già sai

che fai un certo tipo di numeri, perché

è una rete molto vista. Rai 2

è una rete, è un canale

che diciamo ha bisogno

di essere pusciato e di solito non fa

numeri altissimi, ecco. Esatto.

Quindi già la prima assaggio ne ho avuto

tanto successo e quindi Omar Fora

comincia da viaggiare già con la prima

assaggio. Poi la seconda ancora di più,

è stato il limite, nel senso che

quando mi hanno detto

andremo sarremo a cantare il brano, non ci

volevo credere, nel senso

lì è stato, quando si è concretizzato

dopo tutto il percorso. Sì, ci siamo

incrociati. Ci siamo incrociati.

Quando stiamo andando a cantare sul palco,

eri sulle scale. Sì, e qualcuno

del cast, un ragazzo

rosato. E sarà stato Artem,

mi immagino. Credo Artem, mi ha chiesto

una foto, ma io ero...

non mi ricordo, stavo facendo qualcosa, gli ho detto

che mi stanno microfonando, una cosa

generale, te la facciamo dopo.

E ho chiesto, chi fosse? Chi fosse

ragazzo? E la mia assistente, che

tra parentesi credo abbia la tua faccia

come screen server del telefono.

Vero?

Non lui?

Lui o un altro? Lui, sia la tua

faccia. Mi ha detto, no,

non hai fatto la foto, è un ragazzo di mare

fuori, ho detto, ok, ok.

Quindi diciamo

sarremo. Sarremo è

un ragazzo diciamo... Lapice.

Quella cosa che accredizza tutto il percorso.

E adesso, Cavoli, come

vivi questa

dicotomia delle tue

carriere? Cioè, cosa vorresti

portare avanti in questo momento? Vorresti concentrarti

più su

progetto cinematografico,

più su un progetto discografico.

Comunque, sono due cose che richiedono

entrambi i tempi. Sì, infatti, me ne sto

rendendo conto.

Diciamo che vorrei provare a incastare

cose, nel senso...

Non mi piace fare questa distinzione, capito?

Perché è un po' come dire chi è il tuo figlio preferito,

capito? Giusto,

giusto. Mi dici, su cosa metti il focus?

Magari un periodo sulla recitazione,

un periodo sulla musica,

quindi sono un po' schizofrenico.

Certo, per magari... Ah, avrai

dei sogni, degli obiettivi

che magari ti sei posto, e magari ci sono

alcuni, magari ti fanno

più gola di altri,

e magari sono più verso l'aspetto

reale, non so. Ma in realtà

gli obiettivi li vedo molto passo passo

e mi concentro molto sulla

creazione delle cose, quindi magari che

ne so, adesso voglio fare questo disco

oppure adesso vorrei interpretare questo personaggio

e mi concentro su

entrambi le cose. È un po' complicato,

però ce la posso fare.

È complicato.

Una cosa che

è venuta un argomento

di cui si è parlato spesso anche

in questi podcast, quando abbiamo portato

i registri,

che nella recitazione

cinematografica

si dice sempre ti pagano per l'attesa.

Sì.

Perché prevalentemente

il tuo lavoro è quello di

aspettare ore

intere la tua

scena, che magari dura

3 secondi, capito,

per poi riaspettare a fare

l'altra scena, che dura 15 secondi.

Questa cosa non la trovi snervante?

Dall'altro lato è snervante,

dall'altro lato mi piace,

perché come la guide prima della tempesta,

è proprio quell'attimo

dove ti concentri

e sai cosa stai per fare,

quindi diciamo

ti immergi nel personaggio

e sei lì focalizzato e concentrato

fino a quando poi entri in scena.

Sicuramente è stancante,

può sembrare strano.

Ti giuro, io l'ho provato

e ti dico, è una rottura di cazzo,

non puoi fare nulla,

stai lì, ripassi la parte

o stai sul telefono,

però magari sei in un camperino.

Poi la cosa bella di mare fuori

è che siamo tutti ragazzi,

siamo sempre molto insieme,

quindi alla fine il tempo passa.

Poi in realtà giriamo tantissimo

in scena al giorno, quindi

c'è poca attesa in realtà.

Però l'attesa è un argomento importante,

perché comunque anche se stai girando la scena,

visto poi magari cambiano in quadratura,

non puoi aspettare.

Il controcampo.

Quindi come gestisci quell'attesa

anche farà differenza.

È un'arte anche quella,

secondo me, di non uscirne

snervato e distrutto.

In inglese?

In inglese, che domanda?

Cioè in inglese reciti, in inglese?

Diciamo che preferisco l'italiano

perché mi ci trovo più a mio agio.

Nel senso che se devo recitare in inglese,

posso recitare in inglese,

c'è o meno capacità di improvvisazione

questo, perché non sono così padrone

come l'italiano.

Però sì, per esempio un insegnante con cui studio

è americano, quindi a volte capita

di recitare in inglese.

Magari quando studio qualche

personaggio

straniero preferisco farlo in inglese

perché ti avvicino di più a quella cosa lì.

Chiaro. E infatti, secondo me,

è un peccato che

la distribuzione

su un altro fosse re legata

alla sola Italia, perché secondo me

mare fuori aveva

tutto il potenziale di essere

quello che è stato per la Spagna

e l'It.

Forse era spagnolo, no? Era spagnolo e l'It.

Sì, voi non so che accordi hanno fatto.

So che magari mi sembra

sui cittadini c'è

all'estero.

Non so come è stata distribuita all'estero.

Non credo che sia solo in Italia.

Solo in Italia. E potevate... Cioè

non ti viene quella cosa di dire cavoli, potevamo...

Tu non hai la velleità

di andare all'Oltre Oceano, mi parli di capire?

No beh...

Se capita.

Però se lo vuoi

se ti poni come obiettivo

di voler andare all'Oltre Oceano, vuol dire

mi immagino avere

un'agenzia che ti curi lì

a fare un tipo di percorso

che ti porti magari

a fare un certo tipo di parti

lì, non percorso

di scegliere. Questi obiettivi ci sono.

In realtà mi stavo coincidendo

più a livello nazionale, capito, perché

sì, ho fatto mare fuori

però c'è ancora tanto altro da raccontare in Italia

comunque quando vai all'estero comunque

racconti un'italiano all'estero in modo

certo, certo. Cioè, ho ancora tanto da

raccontare qua, quindi non ci sto pensando

così tanto. Però io parlo meglio lo spagnolo

dell'inglese in realtà, quindi stavo pensando

di prendere un'agenzia in Spagna. Ah, più in Spagna

che comunque vanno...

lo stato

di salute, cioè riescono a creare cose

più internazionali, rispetto

a l'Italia.

E manca come che esistori

una serie tv

italiana che riuscita a

spopolare a livello internazionale. Un pochino

Gomorra c'era fatta, ma non tantissimo.

Io so che anche Baby è andata molto

all'estero. Sì, Baby è andata molto all'estero.

Che quando sono stato in Colombia

tipo, il primo giorno

che sono stato lì, una persona

mi ha detto che ha visto Baby. Ah, ok, ok.

Mi ha detto proprio, italiano? Ah, Baby.

Sì, ah, vero.

Non ha più la pizza, era. No, può essere, no,

ma anche Gomorra, però io parlo

di quei casi in cui proprio

diventi una

superstar, guarda, estere, sposito,

Manurios

con Elite, cioè

Elite è proprio una cosa

gigante di fanbase enormi.

Poi magari, Gomorra,

anche io quando vi è stato

parecchi mesi a Los Angeles, c'era

un... che era

signore che vendeva a case, che era

infissa con Gomorra, però

non significava che praticamente tutte le

stesse guardando Gomorra, ecco.

Esce un nuovo singolo.

Sì. Quando uscirà questo intervista

molto probabilmente sarà già uscito, però

noi possiamo benissimo parlarne. Ok.

Raccontami. Esce

il nuovo singolo a mezzanotte

giovedì, quindi il 21.

Sì, noi saremo oggi. Oggi è lunedì.

Oggi sarebbe lunedì. Ok. La gente lo vedrà di lunedì.

Sarà già uscito. Sarà già uscito, quindi

è uscito il nuovo singolo.

Esatto.

Si chiama Liberatemi, è un pezzo che parla

del tempo, quindi della schiavitù del tempo

e

è un pezzo che ho sogniato,

perché mi sono svegliato e ci avevo

questo questo testo in testa.

Già scritto? Sì. Che culo.

Non tutto, le strofe no. Ah ok, il ritornello.

C'avevo il bridge iniziale

e ritornello in testa.

Ma che cu... cioè, che roba pazzesca.

Besante quando ti svegli, non vuoi dimenticare

il sogno, dovuto fare un po' quello stesso processo

che mi sono svegliato e cercavo di

prendere queste parole. Non dimenticare, non dimenticare.

Volevo la scritta subito e poi è stato

in realtà l'unico pezzo del disco

che sto preparando, che è nato prima

il testo e poi l'astrumentare.

Quindi poi Lollo ha costruito

l'astrumentare sul pezzo.

Non so perché

durante la notte stavo infissa con questa cosa,

però ho immaginato, diciamo, questa

schiavitù del tempo, cioè

il fatto che puoi combattere

contro tutto, ma il tempo andrà sempre avanti.

Eh sì, l'unica cosa che non si può

comprare contro tutto.

E quindi visto che è una cosa che si sente

molto disagio del tempo che

passa ed è una cosa che non possiamo

controllare, visto che noi vogliamo controllare

sempre tutto, si chiama

liberatimi proprio perché liberatimi

da questa schiavitù del tempo.

Cioè, perché tante volte

ho questa utopia di voler vivere

senza la schiavitù del tempo, ma è una cosa

che, specialmente a Milano, non si può fare.

No, no, no, non si può sempre

di gorsa, si può sempre.

Soprattutto c'è sempre una scadenza

come diceva Marano,

ora con più scadenze della roba che con il frigo.

Sì, sì, sì.

C'è sempre bisogno di consegnare questo

o magari anche in altri ambiti, no?

Per esempio, ti devi lavorare in tempo,

devi fare queste cose in tempo,

e quindi questa cosa del tempo

è la tematica del pezzo.

Bene, bene, è strano del ragazzo giovane.

Cioè, io la sento questa cosa perché inizio

ad invecchiare, per esempio, cioè

i capelli bianchi, inizio ad invecchiare io stesso.

Quindi te lo senti il tempo?

Lo sento su di me, c'è proprio pesa

addosso a me, capito?

Quindi è

strano che venga da un ragazzo così giovane

un concetto così...

Diciamo che ci ho pensato perché

nella recitazione tutto quello che conta

è il momento presente, e quindi vivere

in momento per momento. Tante volte non ci riusciamo

proprio perché siamo molto proiettati in quello

che dobbiamo fare dopo, e quindi

non è una cosa che riguarda

la mia età o l'invecchiare, c'è

dalla mappabbia una cosa quotidiana. Cioè

la difficoltà sta nel momento presente perché

c'è sempre qualcosa da inseguire

dopo. E tu riesci?

No, per questo ci ho fatto la recitazione.

Ok, hai fatto, perché

nonostante la recitazione ti

imponga di rimanere nel presente

non riesci a...

Va beh, quando sei lì sul set

durante l'azione, sei lì.

Poi dopo, quando dicono stop, torni

nella tua vita, nella tua vita.

Per esempio,

come stai vivendo

questo periodo della tua vita

che credo un periodo di novità

cioè sei un icona,

sei una pop star,

sei uno

degli attori del momento

come te la vivi

sinceramente?

No, me la vivo più o meno come prima

la differenza è che

tante cose magari non le può fare con tranquillità

come prima, nel senso che sai che

in luoghi pubblici è diverso

non ci può andare tranquillamente come prima

però

forse una cosa brutta è che

c'è la cosa bella e che sto facendo

un sacco di cose. La cosa brutta è che ho

poco tempo per godermi quelle cose

perché magari lavori sempre

e poi non c'è mai il tempo per godirtelo.

Però sono contento perché

se da un lato, diciamo,

ti si chiudono delle cose, perché magari

appunto che ne so banalmente non puoi più andare

in piazza

con gli amici come prima

dall'altro mi si avvano tante cose

come stare qui a chiacchierare con te?

Che culo!

Qual è stata

una delle esperienze

extra

lavorative che

questo successo ti ha portato

che dici cazzo wow

senza

mare fuori non avrei

mai vissuto questa cosa magari, non lo so

conoscere qualche personaggio

che di riferimento per te è qualche

allora diciamo che

per me Clementino è sempre

stato in icona

l'ho sempre seguito da Wanderopiccolo

tu sei di Salerno solo?

quindi non era Rockwant che di Salerno

no anche Rockwant

però Clementino per me era proprio la

storia dell'ipop napoletano

quindi conoscerlo è stata una cosa bellissima

e quindi questa è stata una cosa frica

ma soprattutto la cosa più bella

è

vedere quanto la mia musica

è dallo speranza alle persone

e questa è stata la cosa che più mi ha riempito d'orgoglio

per esempio

incontrare

una volta stavo a piazza

mi so che avevate tantissime cose del genere

però per esempio una volta stavo a piazza Bellini a Napoli

e mi si è avvicinato un ragazzo

come magari spesso capita che mi dica

complimenti e c'era

però lui mi fa vedere questo foglio

dice guarda io sono uscito da qualche giorno

in carcere di adulti a Napoli

e

io vedendo la vostra serie

sentendo la tua canzone

io ho capito che voglio cambiare vita

che voglio fare un altro percorso

che voglio trovare il mio lavoro onesto etc etc

vedere quanto questa roba abbia un impatto reale

sulla vita delle persone

è una cosa che ti riempi d'orgoglio

per esempio un altro ragazzo che mi ha detto

io non potevo vedere la serie in carcere

però potevo ascoltare la tua canzone

e sentire la tua canzone mi dava la speranza

di andare avanti perché sapevo che potevo uscire

a rivedere il mare

e queste sono cose bellissime

perché la serie

io premetto, non l'ho ancora vista

ma ho visto dei pezzettini di puntate

che ha guardato mia moglie

però mi sembra che

a differenza di

un cito Gomorra

non so come dire

si ha molto

molto più verso i sentimenti

adesso magari di cuna cagata

è una sorta

di

magari sto dicendo una strozzata

è una sorta di Gomorra e dosongkrik

insieme

per me è una super seria dosongkrik

però mi sembrava strano l'accostamento

no, però dove

mischia quella

cazzimma, quella roba

della strada

napoletana

della mafia

delle pistole, dei ferri

tanto quanto, però con anche

una componente di sentimenti

che fa sì, che piaccia

molto alle ragazze, ma che riescano

a impersonificarsi anche magari

i ragazzi, mentre un Gomorra

magari piace più a un pubblico maschile

prevalentemente o... diciamo che Gomorra

si concentra di più sulla vita criminale in sé

Gomorra racconta proprio una storia

proprio la storia di Saviancia

la storia della famiglia di Lauro

quindi

quelle proprio ci sono più cenni

morici, non so come diretto

esatto, invece Mare fuori si concentra

su le dinamiche sociali dei personaggi

cioè poi il fatto che siano in un

carcere e che siano in Napoli fa di sfondo

magari racconta del fatto che tanti ragazzi

hanno preso una strada

e sono senza speranza

sembra che siano senza scelta

però poi si concentra su quelle che sono le dinamiche

sociali di ognuno, si concentra

anche sul discorso del male

ovvero come assenza di amore

che tante persone che sono lì hanno

sbagliato perché non sono stati amati

proprio perché si tratta di un carcere minorile

la sera conto anche di come questi minori

se sbagliano e anche perché c'è stata

una generazione prima che non ha sabuto

accoglierli come doveva

Ti faccio la domanda, secondo te esistono carcere minorili

come quello di Mare fuori

Il fatto che il carcere di Mare fuori

è un carcere che

per forza di cose

ha delle finzioni narrative

quindi un carcere che sia

esattamente così come magari

per esempio il fatto che

uomini e donne siano sempre insieme

non è fattibile, io parlo proprio come spirito

c'è anche uno spirito

da parte degli educatori

magari mi sbaglio

di aiutare veramente i ragazzi

non lo so perché non sono stato

così tanto dentro le carceri

sono stato solo una volta in Isida

però spesso mi è capitato

di incontrare degli educatori di carcere

un po' in giro per l'Italia

ma la cosa bella è che noi ci siamo rivisti

in questo perché noi siamo proprio così

cerchiamo di dare speranze a ragazzi

il nostro obiettivo è quello

bello, racconta una realtà

che effettivamente c'è

e non è mai stata effettivamente

affrontata

forse la prima volta che viene

viene affrontato

l'argomento dei carcere minorili

in tal senso

c'erano meri per sempre, anni fa

meri per sempre, giusto, però era più

più crudo forse

era un po' diverso

però anche quello aveva la componente sentimentale

non me lo ricordo bene

mi ricordo che

mi ricordo che

nel video di senza pagare

c'era un attore di meri per sempre

solo questo

quindi

singolo nuovo arriverà un disco

non si sa quando, non possiamo dire quando

a breve

prima esperienza tua

con un disco?

diciamo che ho fatto uscire un EP

su Brani legati al personaggio

di Eduardo

è uscito e soppersonato

nel tempo, pensavano scorso

questo è il mio primo progetto

musicale che parla più di me

slegato

non proprio completamente slegato

perché comunque

la serie è stata qualcosa che mi ha influenzato

quindi per esempio c'è Uricami all'alba

dentro il disco

però è un mio primo progetto

musicale che mi presenta

come artista musicale

e che c'è delle tematiche che sono diverse

da quelle magari del personaggio di Eduardo

che sono

l'importanza dell'amore, il senso di comunità

l'impatia

e ecco che legame c'è tra te e il produttore

perché quando ti fai produrre il disco

da un solo produttore vuol dire che c'è

un legame forte dietro

a volte magari collaboriamo

con qualcuno

però

l'ollo è quello che mi conosce da tempo

ormai sono 6-7 anni che ci conosciamo

quindi

lavoriamo bene insieme nel senso che c'è

un'ottima collaborazione

magari siamo molto più rapidi

magari ci capiamo al volo

ci siamo conosciuti a scuola perché lui

faceva il centro sperimentale la scuola di cinema

lui seguiva suono o le recitazioni

ci siamo conosciuti

doveva per fare i fonico

però già faceva il producer

a scuola non ci eravamo

ancora incrociati perché

il reparto recitazione

sta un po' isolato il primo anno

e quindi non si incrocia con gli altri corsi

ci siamo incrociati su un 48-tore film festival

sai cos'è?

48-tore film festival, 48-tore di film

praticamente hai 48-tore

per realizzare un cortometraggio

su una tematica che ti danno loro

quali della scuola?

un festival

si, praticamente loro ti danno una tematica

un oggetto che ci deve stare e una frase

e tu hai 48-tore per scrivere la sceneggiatura

girarlo, montarlo

si farò questa cosa, è una cosa molto romana

ci sono anche in altre città

non è una cosa del genere

però è un'avventura

c'è una matita

esatto

e tu devi correre e realizzarlo

non consegniamo in tempo per un minuto

no

lui faceva il fonico su questo corto

e durante il corto

io ho fatto sentire qualcosa che avevo scritto

lui le sue produzioni e quindi poi abbiamo

cominciato a farlo insieme

quindi tutto il disco prodotto lo lui ci saranno featuring?

ci saranno featuring

ci saranno alcuni pochi featuring

quanti?

ah beh, c'è origami che con lol

poi

c'è un pezzo che in realtà

stiamo cambiando il titolo

che è con lol

e pj che è l'altro ragazzo con cui abbiamo fondato

il nostro gruppo

abbiamo fondato nel 2017 c'è anche lui

poi c'è il fit con clementino

il fit con gelo

un altro ragazzo sempre di naboli

ok

e mi sta diventando qualcuno

e poi c'è

il remix di debora de luca

mi serviva per dire

cioè comunque

sono tutte collaborazioni che le altre

non hanno sentito perché sono state bippate

però sono tutte collaborazioni

che appartengono al tuo mondo

cioè mi sembra a tutti amici

e non sei andato a cercarti featuring

che ti faceva a fare lo streaming

facile per intenderci

diciamo che il disco era nato come un progetto personale

poi le collaborazioni sono nati

con persone che ho conosciuto

e quindi magari

mentre stavo creando i pezzi

e ho detto guarda ho pensato a te per questa cosa

la vuoi fare?

quindi non ci sono tantissime collaborazioni

mi sembra una figata

perché mi sembra un disco sincero

oggettivamente tu oggi avresti l'opportunità

per collaborare con chiunque

cioè con chiunque della scena

pop

pop trap italiana

e molto spesso

quello che artisti

e management discografiche fanno

è cercare di

ficcare featuring

che in qualche modo

matematicamente ti portano a casa dei numeri

questo mi sembra proprio l'antitesi

mi sembra una cosa fatta di cuore

e non di calcolo

perché diciamo che per me quella è la cosa più importante

nel senso che poi numeri contano fino a un certo punto

per me la cosa più importante è la musica

è la musica si fa insieme

è la musica e condivisione

così come i concerti

c'è uno sta sul palco però

dall'altra parte c'è gente che condivide

le proprie emozioni

e quindi lo stesso discorso secondo me

nella creazione della musica

di essere allineati

magari ci sono un sacco di cantanti che stimo

che mi piacciono però

magari non mi ci trovo

non c'è la nascattola scintilla

e invece dal punto di vista live

che esperienze hai?

dal punto di vista live abbiamo fatto un po'

di concerti così negli anni

quando abbiamo fatto il gruppo etc

poi

l'ultimo live l'abbiamo fatto all'argovenue

l'anno scorso quando presenta

un singolo

live di Loreta

un concerto quindi

e poi mi sono attimo fermato

un po' per gli impegni

un po' perché appunto stavamo costruendo

il disco e adesso stiamo

programmando probabilmente

per l'autunno delle date

sarai al primo maggio

con gratulazioni

beato te, volevo

saluta, questo è un ufficio stampa

questo sono cose che dico io posso dirle

sei l'ufficio stampa

volevo ringraziare lo staff del primo maggio

per avermi invitato anche quest'anno

io sono sempre disponibile

a tornare se mi volete

se mi vorrete io sono qui

divertiti, figata, io quando l'ho fatto

io è stato una merda

in generale

ma è stato una merda anche perché c'era l'anno del covid

quindi

io mi sono fatto bandire

nemmeno nell'anno in cui c'era

la piazza del popolo

piazza del popolo

piazza San Giovanni piena

io ho fatto davanti a 4 persone

sedute e mi sono fatto

cancellare a vita

quindi godita la sarà molto figa

a me piace molto il primo maggio nonostante tutto

ma possiamo dire una cosa

questa posso dirla io perché l'organizzo io

che sarai presente

al concerto in piazza gratuito

in piazza del Duomo Love Me

organizzato dal sottoscritto

sei grande, sei stato il

posso dire il primo artista che abbiamo chiuso

hai visto? grazie per avermi invitato

no ma figura, c'è un onore

sarà una figata

e ci divertiremo secondo me

non vedo l'ora

cantare in piazza del Duomo ti darà delle emozioni

secondo me è pazzesche

poi io sono di Milano quindi

però palchi così grossi

non ho mai affrontati quindi sarai molto emozionato

sarà una festa

poi quando vedrai tutti che c'è

la location non è grandissima

nel senso tiene 15.000 persone

più o meno

l'atmosfera

c'è il capito del Duomo

infatti io avrei potuto cambiare

la location quest'anno e andare in un posto

più grande

però il Duomo secondo me

quindi non ci si muove da lì

ti facce la grafia?

la mia città

io faccio questo festival per regalare

non faccio concerti

da due anni

da dopo il Covid

non ho più fatto concerti

veri e propri

e ho deciso di essere

l'unico artista milanese

che regala un concerto gratuito

alla propria città

in un momento in cui tutti fanno tour

non è che c'è niente di male

però in un momento in cui

non ci sono neanche le finanze

per andare a tutti i concerti

io cerco di proporre

una rosa, un roster di artisti

più polivalente possibile

più heterogeneo possibile

e regalare

alla mia città

un evento secondo me

irripetibile e gratuito

poi facciamo anche un po' di beneficenza

ogni tanto e basta

ci divertiamo

sono affigata dai, sono contento

per viverci, Milano, Roma

essa è una bella domanda

diciamo che

Roma è complicata

però

mi piace di più

è bella, è molto bella

è complicata perché

è enorme, gigantesca, caotica

però l'arte che trovi in giro per Roma

Milano non ce l'ha

il Milano funziona tutto bene

si lavora bene

è bellissimo però

Roma è Roma

e Milano è gran Milano

e poi a Roma sono anche più vicino al mare

Milano non male

ma che mare c'è, Ostia

che mare c'è, Ostia no

c'è Fregene, dove vanno quelli?

Ostia poi c'è Gaeta, un'ora da Napoli

ho letto Fregene, ditemi

che c'è il mare

è Roma, ok

prima che mi fanno gli articoli

FEDES dice Fregene

ok

senti io ti ringrazio, ti faccio un grande

in bocca al lupo, davvero complimenti

mi sembri veramente

un ragazzo apposto

per i giovani

perché vuoi fare che adesso che tu sei vecchio

dici a questa cosa?

sono oggettivamente vecchio

sono il vecchio che interviste i giovani

il formato è diventato così

quindi praticamente sei uno apposto

faccio complimenti

in bocca al lupo per la tua carriera

sia musicale che cinematografica

teatrale

attoriale

noi ci vediamo quindi

il 27 giugno

27 giugno a Milano

buon primo maggio

buon primo maggio per essere un po' più giovani

grazie a Matteo Paolillo

per essere stato con noi

ci vediamo una prossima puntata di muschio selvaggio

non dico savage se non nei commenti mi insultano tutti

ciao

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Oltre la recitazione e la musica, scopriamo il mondo di Matteo Paolillo.

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