Daily Five: È questo il pacifismo? Incontro Putin Xi: nulla di fatto. Trump sarà arrestato? I soldi fanno la felicità?

CNC Media CNC Media 3/21/23 - Episode Page - 19m - PDF Transcript

In questi mesi di guerra probabilmente vi sarà già capitato di sentire parlare di Sampti,

di cosa si tratta.

Il Sampti è una piattaforma di terra, un sistema missilistico terraria che, appunto,

essendo terraria, serve a lanciare i missili in aria, quindi non addosso alle persone.

E per fare cosa, beh, per intercettare e distruggere in aria missili nemici che stanno per colpirti.

In pratica i Sampti sono una di quelle poche armi da guerra che potremmo davvero definire

esclusivamente difensive, non servono ad attaccare, non servono a colpire un altro territorio,

servono semplicemente a distruggere i missili che ti stanno arrivando addosso.

In pratica, se nessuno ti sta attaccando tu non li usi.

Ora, perché ne parliamo?

Perché in questi giorni sono arrivati in Italia 20 soldati ucraini per imparare a utilizzare

questi Sampti prodotti dall'Italia insieme alla Francia e che l'Italia ha deciso di fornire

a Kiev.

Il commento di Giuseppe Conte, come quello di altri che si definiscono sostenitori della

pagine, come ad esempio Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi Sinistra, è stato

estremamente duro per loro fornire a Kiev i Sampti e addestrare i soldati ucraini a

utilizzarli significa alimentare le scalecianne, trascinare addirittura l'Italia in guerra.

Sono commenti interessanti perché rivelano ancora una volta come dietro la richiesta

di pagine e si c'è spesso una richiesta di resa dell'Ucraina e di vittoria della

Russia.

I Sampti infatti non servono a uccidere i Russi, non hanno niente a che vedere con

l'attaccare, servono a non essere uccisi, non servono ad attaccare a colpire qualcuno,

servono a non essere colpiti e chiedere che i Sampti non siano dati a Kiev non ferma

i Missili Russi che arrivano.

Non è che se noi italiani non diamo i Sampti agli ucraini allora i Missili Russi smettono

di piovere sull'Ucraina, anzi al massimo l'esatto contrario.

Se ci sono i Sampti magari i Russi lanciano qualche Missile in meno perché sanno che

saranno intercettati e quindi questi Missili andranno sprecati, se invece i Sampti non

ci sono.

I Russi possono lanciare più Missili consapevoli del fatto che i loro Missili colpiranno tutti

i bersagli indisturbati e uccideranno gli ucraini indisturbati.

Ora la domanda è se i pacifisti vogliono la pace e la pace la si vuole perché si

desidera che la gente non muoia più sotto le bombe e sotto i Missili perché questi

pacifisti chiedono esplicitamente che i Missili russi siano lasciati liberi di uccidere

gli ucraini.

Non è una leggera contraddizione, con i Sampti succede che i Missili ucraini abbattono i

Missili russi e sul terreno ci sono zero morti, senza i Sampti succede che i Missili russi

colpiscono gli ucraini e sul terreno restano decino centinaia di ucraini ammazzati o qualcuno

davvero pensa che per magia se noi non dessimo i Sampti agli ucraini i russi smetterebbero

di lanciare i Missili, cosa sono idioti, cosa stanno facendo, stanno giocando, i russi

lanciano Missili se possono essere distrutti, ma se non possono essere distrutti allora

non li lanciano più sarebbe un bel controsenso.

E allora cosa c'entra questo col pacifismo e questo definibile pacifismo?

Chiedere che agli ucraini si è impedito perfino di difendersi dai Missili che piovano

loro addosso, cioè che si è impedito loro non di uccidere persone, ci mancherebbe

ma di distruggere degli oggetti, dei Missili, questo e pacifismo, o Missili che se non

vengono distrutti ammazzano delle persone questo e pacifismo, pretendere che i Missili russi

siano lasciati liberi di colpire i bersagli anche umani e pacifismo, fra poco più di

un mese in Italia festeggeremo il 25 aprile, festa della liberazione, e in piazza tanti

di coloro che oggi si definiscono pacifisti canteranno per le strade, bella ciao e celebereranno

la nostra costituzione, e lo fanno probabilmente senza nemmeno cogliere l'ironia di cantare

la canzone che racconta di un italiano che una mattina si sveglia, trova l'invasor,

saluta la sua bella e va a combattere per difendere il suo paese e la libertà, senza probabilmente

nemmeno rendersi conto che è quello che oggi stanno facendo gli ucraini che è una mattina,

di 24 febbraio 2022 si sono svegliati, hanno trovato l'invasor e sono andati a combattere

per difendere il proprio paese e la libertà, perché se lo facciamo noi festeggiamo in

piazza la nostra liberazione e se combattono per la loro liberazione gli ucraini allora

sono dei guerra fondai, servi degli americani eccetera, e probabilmente nemmeno il fatto

quotidiano giornale molto critico verso il sostegno militare dell'ucraina che è

stato anche il giornale che ha pubblicato l'esclusiva di questa notizia dei venti soldati

ucraini venuti in Italia a esercitarsi con il Sancti, coglierà l'ironia di essere un

giornale che nel suo primo numero uscito in edicola, io lo ricordo bene, annunciava

che la propria linea editoriale sarebbe stata la Costituzione, Costituzione che 80 anni

fa però è stata scritta proprio da chi, come gli ucraini oggi, ha combattuto l'invasore

anche col sostegno degli odiati e cattivi americani e che si è guardato bene dal posare

le armi, nella speranza che Hitler non lo so, si commuovesse davanti a tanta bontà

e se ne andasse, allora la pace è un valore totale e assoluto, ma la pace è soprattutto

una cosa seria, e il diritto alla difesa non è contrario alla pace, ma è la sua premessa

più importante.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi è martedì 21 marzo e l'atteso incontro di ieri a Moscatra, il presidente russo Vladimir

Putin e il presidente cinese Xi Jinping, almeno per quel che ci riguarda, ovvero la guerra

russo Kraina, si è conclusa con un nulla di fatto, almeno sul piano concreto.

Su quello formale ci sono state solo parole, però di basso impatto, poi sulla realtà

Putin ha detto giusto di voler valutare il piano di pace in 12 punti della Cina, che

come sappiamo non è affatto un piano di pace e non prevede alcun ritiro della Russia dai

territori occupati, ma non si è spinto oltre, non ci sono stati atti concreti, non c'è

stato ancora l'auspicata telefonata di Xi Jinping a Zelensky e insomma si resta fermi sempre

allo stesso punto, tutto rimandato probabilmente a dopo la primavera, visto che in primavera

sia l'esercito-okraino sia quello russo hanno in programma una massiccia offensiva per sfondare

l'avversario e quindi forze solo dopo allora, dopo che le ultime cartucce saranno state

sparate, avrà per i due schiaramenti senso sedersi a un tavolo.

Unica notizia degna di nota di questo incontro di ieri è l'invito che il leader cinese

Xi Jinping ha fatto a Vladimir Putin per raggiungerlo in visita a Pekino.

La stampa russa fa notare il corriere sia affrettata a lanciare la notizia che in altri

tempi sarebbe stata scontata, infatti il ceremoniale tra capi di stato prevede sempre reciprocità

e quindi l'invito a restituire la visita e la norma, però venerdì 17 la Corte Penale

Internazionale dell'Aia ha spiccato un mandato d'arresto per lozzar, la Cina non riconosce

questo tribunale come non lo riconoscono gli Stati Uniti, la Russia e anche l'Ukraine,

ma ospitare a casa sua un ricercato per crimini di guerra è pur sempre un gesto di sfida

da parte di Xi Jinping.

Mentre registro qui in Italia a New York sono circa le 11 di mattina e al momento non si

hanno notizie dell'arresto di Donald Trump da lui stesso profetizzato proprio per oggi,

martedì 21 marzo, il che attenzione non vuol dire che questo arresto non ci sarà visto

che le ragioni ci sarebbero, ma al momento posso solo dirvi che non risulta, ma perché

Donald Trump ha detto, anzi scritto sul suo social network The Truth, che oggi sarà arrestato,

perché dopo anni di indagini la Procura di Manhattan potrebbe formalmente accusarlo di

aver pagato, presumibilmente con fondi sottratti alle casse della campagna elettorale 2016,

la Pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio su una loro relazione risalente

a dieci anni prima.

Se dovesse accadere sarebbe il primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere formalmente incriminato

e certo il primo candidato alla presidenza a fare campagna mentre pende su di lui un

accusa penale. A oggi ricorda Repubblica sono almeno 5 le indagini aperte su The Donald,

del coinvolgimento nella frode fiscale della Trump Organization al suo ruolo nella rivolta

del 6 gennaio 2021, fino al possesso illegale di documenti riservati della Casa Bianca,

ma a fargli rischiare l'arresto oggi è l'indagine guidata dal Procuratore di Stretuale di Manhattan

Alvin Bragg, appunto concentrata sui pagamenti dell'attrice alluci rosse Stefani Clifford.

Accusatore principale di Trump è Michael Cohen, suo ex avvocato personale che ha sempre raccontato

di aver anticipato lui di tasca propria 130.000 dollari versati alla porno star ed essere

stato poi rimborsato dalla Trump Organization dalla quale ha avuto 420.000 dollari giustificati

come spese legali. Per inchiodare Trump l'accusa ora deve dimostrare che i soldi dati all'attrice

provenivano di fatto da fondi elettorali, falsificare infatti documenti aziendali e

una esplicita violazione della legge secondo lo Stato di New York. Ma quindi la domanda è

è davvero possibile l'arresto di Trump seppre secondo Repubblica difficilmente una formale

incriminazione porterà l'ex presidente in prigione, ma certo gli imporrebbe di comparire in tribunale,

dove gli verrebbero prese le impronte digitali, foto segnaletiche, per essere poi quasi certamente

rilasciato su cauzione. Un evento comunque capirete mediaticamente straordinario e capace anche di

scatenare ampie proteste di sostenitori, cui Trump ha chiesto esplicitamente di scatenarsi

ed degli avversari. Un test logistico quindi enorme per l'ufficio di Bregg che comporterebbe

il coordinamento tra gli avvocati di Trump, i servizi segreti e le forze dell'ordine. Gli

avvocati hanno già fatto sapere che lui non si sottrarrebbe alle richieste del tribunale,

ma richiederebbe un trattamento speciale ad esempio non entrare dal portone principale.

Varie piani sono già pronti, il timore è una o tante, potenziali rivolte simili all'attacco

al Campidoglio del 6 gennaio. Minacce online sono già state formulate e Bregg dice di prendere

molto sul serio queste minacce. Secondo Politico ha perfino inviato una nota interna allo staff

assicurando ai suoi colleghi che la loro sicurezza è la sua prima priorità.

Altra domanda che si pone Repubblica e che probabilmente si pone chi è interessato a

questa vicenda, ma come si processa un Ex Presidente degli Stati Uniti?

Allora anche processare The Donald scrive Repubblica risulterebbe problematico perché

all'accusato spetta una giuria senza pregiudizi e nell'America più polarizzata che mai trovare

uomini e donne senza un'opinione su Trump potrebbe essere molto complicato. Formare la

giuria potrebbe richiedere mesi con gli avvocati di entrambi le parti a mettere sotto torchio

i potenziali prescelti per comprenderne le opinioni. Chi supera il test poi rischia di

finire definitivamente in stretto isolamento per non subire poi in un secondo momento influenze

mediatiche sul caso. Ultima domanda, ma Trump potrà comunque correre per la Presidenza

in caso chiaramente di incriminazione? Nella costituzione americana concludere Repubblica

non c'è nulla che lo impedisca nemmeno se sarà riconosciuto colpevole e Trump ha già

detto che andrà avanti a ogni costo. Certo un eventuale arresto complicherebbe la campagna

elettorale ma alimenterebbe la narrativa dell'Ex Presidente che già da tempo si descrive

come un perseguitato. Non solo questo metterebbe Trump anche in una posizione di privilegio

rispetto ai suoi potenziali sfidanti senza contare che potrebbe essere anche processato

e assolto. Altri però dicono che ogni imputazione incrina le dimensioni della sua base e il

braccio di ferro quindi è appena iniziato.

Ieri in chiusura di puntata vi leggevo un approfondimento del corriere sul lavoro precario

in Italia, approfondimento che tracciava il quadro di un paese in cui l'impresa privata

grazie alle praterie offerte dalla politica in questi ultimi 25 anni assume sempre più

con contratti precari e quindi con meno diritti e meno soldi per i lavoratori. Qui però siamo

addirittura oltre perché offrire uno dei contratti più precari ma anche più vergognosi

che si siano mai visti, addirittura gratuiti, è il Ministero, il Ministero dell'Università

e della ricerca guidato dalla forzista Anna Maria Bernini. L'8 marzo leggo da Open Online

il Mure ha pubblicato un avviso pubblico per reclutare 15 esperti ad elevata specializzazione

da inserire nel nucleo di coordinamento delle attività di analisi, studio e ricerca. Tra

i requisiti minimi richiesti a questi esperti ci sono o meglio ai candidati c'è la laurea

magistrare in alcuni ambiti di ingegneria, economia, matematica o statistica. Per quanto

riguarda poi la posizione invece si tratta di un impiego a tempo pieno di durata pari

a 18 mesi prorogabili sul richiesta del Ministero. C'è solo un piccolo problema. Tutte e 15

le posizioni aperte sono a titolo gratuito. Cioè è proprio scritto così, lego l'articolo

1 dell'avviso. Gli incarichi, oggetto della presente procedura prevedono un impegno

a tempo pieno e avranno una durata pari a 18 mesi e sono a titolo gratuito. Quindi questi

esperti devono essere appunto esperti, laureati, specializzati, devono lavorare a tempo pieno

per 18 mesi ma non devono ricevere alcun compenso. Ora io non so come questa cosa sia possibile,

ripeto non lo so e forse mi sfugge qualcosa e nel caso dovesse essermi sfuggito qualcosa

vi aggionerò sicuramente nelle prossime puntate. Ma se le cose stanno così e leggendo l'avviso

sembra che stiano proprio così, ma spero proprio che non stiano così, c'è più che da vergognarsi

qui, soprattutto davanti all'ipocrisia di quella politica che si lamenta dei giovani fannulloni,

che si lamenta della fuga dei cervelli e poi tratta i propri migliori talenti a livelli di

schiavitù legalizzata. Ieri è stata la giornata internazionale della felicità e da 10 anni a

questa parte il World Happiness Report cerca di analizzare ogni anno i livelli di felicità nel

mondo in base a 6 criteri. Questi criteri sono supporto sociale, reddito, salute, libertà,

generousità e percezione del livello di corruzione. Bene, per il sesto anno consecutivo riporta il

corriere e la Finlandia a dominare la scena essere quindi il paese più felice del mondo,

seguita da Danimarca, Eslanda, la Top 5 e completata da Israele e Holanda. In coda,

in coda alla classifica troviamo invece l'Afghanistan 137 posto e il Libano 136 posto,

i paesi che insomma si aggiudicano il titolo di Paesi Più Infelici della Terra, solo 33' l'Italia

che perde altre due posizioni rispetto all'anno scorso. Bene, detto questo, quando si parla di

felicità, una delle domande più tipiche ma anche controverse è ma i soldi fanno la felicità.

Su questo ognuno ha le proprie idee convinzioni e non esiste probabilmente una verità assoluta,

e tuttavia adesso c'è una ricerca scientifica che prova appunto con un metodo scientifico a

dare una risposta a questa domanda. Il risultato dello studio è stato pubblicato dalla rivista

Proceedings of the National Academy of Science e la particolarità di questo studio consiste nel

fatto che i due ricercatori che lo hanno condotto partivano da tesi diverse ma sono arrivati entrambi

allo stesso risultato. Allora, nello studio, leggo dal sito di SkyDigi24, sono stati intervistati 33.000

lavoratori americani, mentre i partecipanti svolgevano le proprie attività quotidiane e

state apposta a loro una domanda in momenti casuali della giornata tramite l'app per smartphone

traccia la tua felicità. E li chiedevano come ti senti in questo momento? I partecipanti avevano

una scala di gradimento che andava da molto bene a molto male. In totale i ricercatori hanno

raccolto oltre 1,7 milioni di singoli dati e sono giunti alla conclusione che le persone che

guadagnano di più sono in media più felici di quelle che hanno uno stipendio inferiore. Ma quale

è la ragione di ciò? Secondo i ricercatori, il denaro dà ai partecipanti un senso di controllo

sulla propria vita e questo a sua volta li rende felici. L'eccezione sono le persone che stanno

bene finanziariamente ma sono infelici. Ad esempio se sei ricco e infelice, più soldi non ti aiuteranno

per tutti gli altri, più soldi erano associati a più felicità a vari livelli, spiegano i

ricercatori. Una volta pubblicati risultati per i due ricercatori hanno voluto sottolineare che

non sono solo i soldi a portare le persone a raggiungere la felicità, ci sono molti altri

fattori da prendere in considerazione. Il denaro non è il segreto per la felicità ma può

probabilmente aiutare un po'. Dunque i soldi, concludendo, possono aiutare a essere felici,

ma non sono certo l'unico aspetto da considerare per raggiungere il benessere personale. Probabilmente

molti di voi adesso staranno dicendo, vabbè hanno scoperto l'acqua calda, lo sappiamo tutti che

i soldi magari non fanno sempre la felicità ma di sicuro aiutano, vabbè è un pensiero abbastanza

diffuso ma almeno abbiamo avuto la conferma anche scientifica. E con questo io per oggi vi

ringrazio e vi saluto e vi do appuntamento a domani sempre alle 17 con DELI5. DELI5 è un podcast

prodotto da CNC media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17, direzione creativa e post

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“Non dobbiamo dare agli ucraini sistemi per difendersi dai missili”. Ma questo è pacifismo?

Dall’incontro tra Putin e Xi Jinping nulla di concreto per aprire i negoziati tra Russia e Ucraina.

Trump potrebbe essere arrestato oggi? E perché?

Il Miur vuole assumere 15 esperti e pagarli 0€.

I soldi fanno la felicità? La risposta della scienza.

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